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Comunicato stampa, 09/01/2015
TUMORE AL SENO ORMONO-RESPONSIVO:
INDURRE LA MENOPAUSA NELLE PAZIENTI A PIU’ ALTO RISCHIO
RIDUCE IL RISCHIO DI RECIDIVA DELLA MALATTIA
Pubblicato sul prestigioso New England Journal of Medicine lo studio clinico
internazionale, che ha coinvolto Breast Unit da tutto il mondo, tra cui quella
dell’IRCCS Fondazione Maugeri di Pavia, vede tra gli autori anche il dr. Gian Antonio
Da Prada dell’UOC di Oncologia Medica
Dopo un ventennio di dibattito uno studio pubblicato nei giorni scorsi dal prestigioso New
England Journal of Medicine (NEJM) e presentato al San Antonio Breast Cancer Symposium
2014 di metà dicembre definisce il ruolo della terapia ormonale nel trattamento adiuvante del
carcinoma della mammella ormono-responsivo. In particolare è stato definito il valore
terapeutico dell’induzione della menopausa nelle pazienti a più alto rischio di recidiva. Lo studio
denominato “Adjuvant Ovarian Suppression in Premenopausal Breast Cancer”, che porta la firma
anche del dr. Gian Antonio Da Prada dell’UO di Oncologia Medica dell’IRCCS Fondazione Maugeri
di Pavia, ha coinvolto anche la Chirurgia Senologica certificata Breast Unit Eusoma cui afferiscono
le pazienti valutate.
E’ infatti all’interno dell’International Breast Cancer Study Group – IBCSG di cui fa parte l’Unità
pavese che sono maturati questi risultati.
Il lavoro ha coinvolto a livello mondiale oltre 3066 pazienti arruolate nelle Breast-Unit con
un’età media di 46 anni, con diagnosi di carcinoma della mammella ormono-responsivo in
trattamento post-chirurgico o con il tamoxifene o con la chemioterapia secondo le linee guida
internazionali e che sono rimaste in uno stato di premenopausa alla fine del programma
chemioterapico. Nello specifico lo studio ha analizzato i benefici in termini di sopravvivenza libera
da malattia a cinque anni di tre gruppi di pazienti, dopo trattamento chirurgico di asportazione del
tumore: il primo gruppo di donne (1021), che in base alle indicazioni delle linee guida sono state
sottoposte alla sola terapia con Tamoxifene, ritenuta adeguata per la tipologia della malattia; un
secondo gruppo di donne, (1024), a maggior rischio di recidiva, per le quali le linee guida
davano indicazione di trattamento adiuvante con chemioterapia e Tamoxifene; e un terzo gruppo
di donne (1021) arruolate nello studio complementare TEXT i cui risultati erano stati pubblicati a
Luglio 2014 sul NEJM trattate con Examestane e soppressione ovarica. Al secondo e al terzo
gruppo appartenevano donne per le quali la chemioterapia era indicata per le caratteristiche
aggressive della malattia e nelle quali la stessa chemioterapia non aveva indotto la menopausa.
L’obiettivo più ambizioso dello studio era definire il ruolo dell’effetto terapeutico dell’induzione della
menopausa sul controllo della malattia in questa popolazione di carcinoma mammario per
rispondere ad un quesito che è stato per decenni al centro di accesi dibattiti nella comunità
scientifica internazionale. Dopo 67 mesi di follow up si è evidenziato come nel sottogruppo di
pazienti di età inferiore ai 35 anni la percentuale di pazienti libere da malattia a 5 anni era:
del
67.7%
in
quelle
trattate
con
il
solo
tamoxifene;
del
78.9% in quelle trattate con il tamoxifene e la soppressione ovarica
del 83.4% in quelle trattate con l’examestane più la soppressione ovarica.
In altre
parole una paziente su tre nel gruppo tamoxifene da solo presenta una ricaduta di malattia entro i
cinque anni rispetto a una su sei nel gruppo examestane più soppressione ovarica.
Nel complesso di tutte le pazienti analizzate che rimangono in premenopausa dopo la
chemioterapia
la
percentuale
di
quelle
libere
da
malattia
a
5
anni
è:
del
78,0%
nel
gruppo
trattato
con
il
solo
tamoxifene,
del 82,5% nel gruppo sottoposto a tamoxifene più soppressione ovarica
del 85,7% nel gruppo examestane più soppressione ovarica.
Si è dunque evidenziato che il tamoxifene più la soppressione ovarica riducono il rischio di
ricaduta rispetto al solo tamoxifene del 22% e l’examestane più la soppressione ovarica del
UFFICIO STAMPA SCIENTIFICO IRCCS FONDAZIONE MAUGERI - UNOPUNTOTRE srl
Micaela Marcon: mobile + 39 328 1706148 mailto: [email protected] tel e fax +39 0444 317974
35% rispetto al solo tamoxifene. Il vantaggio assoluto è del 4,5 % e del 7,7 % rispettivamente e
si può anche interpretare che su cento pazienti sette o otto in meno presentano una recidiva della
malattia entro i cinque anni nel gruppo examestane più soppressione ovarica rispetto al solo
tamoxifene. Non vi è invece nessun beneficio nell’aggiunta della soppressione ovarica alla terapia
endocrina nelle pazienti che non hanno ricevuto chemioterapia in quanto a basso rischio e con
un’età media di 46 anni sono più vicine alla menopausa fisiologica ed hanno un buon risultato con
il solo tamoxifene.
“Si tratta di un risultato estremamente positivo per l’Istituto e per le nostre Unità che
quotidianamente si confrontano con le patologie oncologiche e sul tumore al seno in particolare, sottolinea il dott. Lorenzo Pavesi che è il coordinatore clinico della Breast Unit della Fondazione
Maugeri – che conferma le scelte strategiche fatte alcuni anni fa nel trattamento del carcinoma
della mammella. Scelte che ci hanno portato a ricercare ed ottenere nel 2009 per la Senologia la
certificazione di Breast Unit EUSOMA, prima in Italia ed in virtù di questo traguardo entrare
nell’IBCSG (International Breast Cancer Study Group) e partecipare agli studi clinici internazionali
che ci venivano proposti”.
Link a studio: http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1412379
----------------------------------------------Cosa significa curarsi all’interno di una Breast Unit certificata: La certificazione
europea come Breast Unit EUSOMA, la società europea di senologia, è un riconoscimento
che permette al Centro di beneficiare a pieno titolo delle conoscenze mediche e
scientifiche messe in campo in Europa nella lotta contro il tumore al seno. La Breast Unit è
controllata ogni anno sulla base di 11 indicatori di qualità. Tutte le attività della Breast Unit
(diagnosi, terapia e follow-up) sono organizzate da un team multidisciplinare che opera
in maniera collegiale e collaborativa. Annualmente presso la Sezione di Chirurgia
Senologica della Fondazione Maugeri di Pavia vengono operati 400 nuovi casi di
carcinoma mammario, ben al di sopra dei 150 casi/anno richiesti dalle norme europee
come quantità minima per l'accreditamento delle Breast Unit. L'Unità dispone di 17 letti e
di due sale operatorie.
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