Ricerca sulla cittadinanza europea di Irpps-Cnr

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Ricerca sulla cittadinanza europea di Irpps-Cnr
Tu Sei l’Europa
10 giugno 2013
Essere cittadini europei: informazione, conoscenza,
consapevolezza e sentire diffuso fra i giovani studenti
Indagine condotta dall’IRPPS-CNR su iniziativa promossa dal Partenariato di Gestione - composto da
Parlamento europeo, Commissione europea, Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei
Ministri insieme al Ministero degli Affari Esteri - con la collaborazione dell’Agenzia Nazionale LLP
Autori: Fernando Ferri, Patrizia Grifoni, Alessia D’Andrea, Tiziana Guzzo (IRPPS-CNR)
106 fotoracconti per 307 partecipanti al concorso per fotoracconti “Tu sei l’Europa” *, di cui il
67% donne e il 33% uomini. Il concorso ha consentito di raccogliere dati e informazioni
dall’analisi dei fotoracconti e da un questionario somministrato ai partecipanti. Il lavoro è stato
sviluppato integrando rispettivamente l’analisi del testo, delle immagini e del materiale
multimediale proposto nei fotoracconti, con l’analisi dell’informazione raccolta per mezzo del
questionario somministrato ai partecipanti.
L’analisi dei fotoracconti ha consentito di individuare i concetti più ricorrenti, nonché i concetti
più originali che i giovani studenti hanno proposto, e come questi concetti sono stati declinati e
associati, delineando un quadro sia del livello di informazione, di conoscenza, di consapevolezza,
sia le speranze e i timori che le giovani generazioni vedono rispetto ai temi della cittadinanza
europea.
Il concetto di “Cittadinanza Europea” è il più ricorrente nel testo dei fotoracconti, (come atteso,
trattandosi del tema del concorso). Tale concetto, infatti, citato 157 volte nel testo associato ai
fotoracconti, per 78 volte descrive un generale senso di appartenenza all’Europa, lanciando un
ponte fra cittadinanza ed inclusione. Nel foto racconto “Io la goccia, l’Europa il mare”, Marco
Lauretta evidenzia l’”appartenere” come elemento fondante dell’essere cittadino europeo,
l’appartenenza ad una terra, a un’istituzione....
La conoscenza e la consapevolezza del concetto di cittadinanza europea risulta confermata nelle
risposte al questionario in cui si evidenzia che la quasi totalità (97%) dei partecipanti dichiara di
sapere cosa significa essere cittadino europeo, e afferma che un ruolo chiave per l’informazione, la
conoscenza e la consapevolezza lo ha giocato la scuola (58%), seguita da Internet (15%) e dalla
TV (8%); seguono la famiglia, i giornali, gli amici.
Il 93% dei rispondenti ha dichiarato che vorrebbe accrescere la propria conoscenza sui temi della
cittadinanza europea e sui diritti ad essa connessi; Il 98% ritiene utile l’istituzione di iniziative e
programmi didattici e di comunicazione informativi incentrati sui temi dell’Europa. La scuola
rimane il “luogo” che gli studenti prediligono (con un 58%) a questo scopo.
Nel fotoracconto “Noi siamo giovani, noi siamo liberi, noi siamo l'Europa”, scritto dalla classe
5°A dell’Istituto “Tecnico per il Turismo” 'Umberto Zanotti Bianco' di Marina di Gioiosa Jonica
(RC), emerge l’importanza del lavoro congiunto che coinvolge la scuola, le istituzioni e le
organizzazioni preposte alla comunicazione istituzionale, come passo fondamentale della
conoscenza di ciò che in Europa avviene.
Strumenti come la TV ed Internet seguono rispettivamente con il 14% e il 13% dei rispondenti.
Gli studenti, tuttavia, non sembrano apparentemente privilegiare una comunicazione informale e
fra pari (come ad esempio la comunicazione che fa uso dei social network o il dialogo in famiglia
per accrescere la propria conoscenza sui temi della cittadinanza). Su questa risposta, gli studenti
da un lato sembrano prediligere gli strumenti e i luoghi della comunicazione a cui già sono abituati
(con una riproposizione di modelli comunicativi già sperimentati), dall’altro il dato sembra
riferirsi alle informazioni e alla conoscenza di carattere puramente istituzionale.
Infatti vi è tutta la comunicazione al tempo stesso formale e informale che, per mezzo di iniziative
come quella del concorso per fotoracconti “Tu sei l’Europa”, è rivolta ad un coinvolgimento attivo
dei giovani che consenta a ciascuno di esprimere vantaggi, problemi e prospettive della
costruzione della consapevolezza di essere cittadini europei. Il disagio legato al disorientamento e
alla necessità di conoscere e comprendere cosa veramente significa essere cittadino europeo viene
espresso con efficacia da Pasquale Aversano nel suo fotoracconto “Odoardo. Il dramma di un
Europeo”; la difficoltà espressa nel fotoracconto è quella di riuscire ad individuare gli strumenti e
la strada da percorrere per costruire e rafforzare il sentimento di cittadinanza europea; il
coinvolgimento attivo, le iniziative di comunicazione e conoscenza che fanno sentire ogni persona
parte di una collettività sono fattori che, secondo il fotoracconto aiutano a costruire i necessari
punti di riferimento socioculturali. Molti fotoracconti suggeriscono che la comunicazione formale
ed informale che coinvolge le comunità e i gruppi di amici con programmi di studio come
l’Erasmus sembra essere particolarmente rilevante ed efficace.
Il concetto “Erasmus” con le sue 152 occorrenze nel testo dei fotoracconti ci indica che molti dei
partecipanti al concorso hanno infatti vissuto questa esperienza. Questo dato viene confermato nel
questionario in cui il 39% dei rispondenti afferma che ha già avuto un’esperienza di studi
all’Estero con ottimi risultati; il 75% di loro la valuta ottima e il 22% una buona esperienza.
Dal testo e dalle foto presenti nei fotoracconti emerge la consapevolezza dei giovani
sull’importanza dei soggiorni di studio ospitati o fruiti all’estero (e quindi del viaggiare) per
promuovere il contatto fra persone e culture differenti al fine di costruire un senso di comunità fra
i popoli. Infatti, dall’analisi del testo emerge che, il tema del diritto a soggiornare e muoversi
liberamente è quello più ricorrente (130 occorrenze per il concetto “Viaggiare”); questo tema e il
tema dell’incontro fra culture e del trovare “Nuovi amici” (concetto che nel testo ricorre 111
volte) assumono un particolare rilievo anche dall’analisi delle immagini, che narrano dei percorsi,
delle persone e dell’incontro e la condivisione come fattori fondamentali in ogni processo di
inclusione e di costruzione della cittadinanza. L’importanza dei soggiorni studio e in particolare
dell’Erasmus in relazione alla maturazione di una conoscenza e consapevolezza diffusa sui diritti
derivanti dall’essere cittadini europei viene sottolineata anche dal questionario; infatti il 91% dei
rispondenti dichiara di conoscere bene il diritto di ogni cittadino europeo a circolare e soggiornare
liberamente nel territorio degli Stati membri. Il viaggio, l’incontro di persone e culture, essere
parte e formare una comunità, sono aspetti che vengono ripresi in molti fotoracconti e fra questi il
fotoracconto “Le bandiere, la bandiera” di Matteo Bo. Nel fotoracconto “Io sono l’Europa”
l’autrice Giulia Naddeo con una presentazione multimediale racconta della sua esperienza
Erasmus e di come questa abbia segnato il suo percorso di crescita, facendole incontrare persone
diverse, ma “figlie di una stessa storia”, ……. “Se si è Erasmus lo si è per sempre” dice Caterina
Garbaccio con il suo fotoracconto, nel quale sottolinea, usando il termine Erasmus come acronimo
(E come grEnoble, R come relazione, A come architettura, S come scoprire, M come memoria e
modernità, U come universale, S come sognare); ancora una volta i termini che sciolgono
l’acronimo ripercorrono i temi dell’incontro, della memoria storica e culturale ma anche la
necessità di ampliare gli orizzonti. La memoria storica e la sua importanza per capire le differenze
è il tema che emerge nel foto racconto “Alla mia età”, nel quale l’autrice Giuditta Alexandra
Miserina racconta di Pedro, un giovane di oggi che condivide i suoi pensieri e la sua esperienza di
giovane europeo con il nonno con il quale parla e si confronta per comprendere il perché degli
eventi che hanno portato alla costruzione dell’Europa unita.
Dalle risposte al questionario emerge che il 93% dei rispondenti vorrebbe studiare in un
Paese europeo diverso dall'Italia; la percentuale scende all’87% per le persone che invece sono
disposte ad andare a lavorare in Paese europeo diverso dall'Italia; l’importanza del confronto,
dell’incontro di esperienze diverse, delle maggiori opportunità che altri paesi europei possono
offrire, ma anche acquisire nuove conoscenze ed esperienze per poi tornare nel proprio paese e
renderlo migliore, queste sono le motivazioni espresse rispetto al loro atteggiamento coloro che
hanno manifestato la loro disponibilità a lavorare in un paese europeo diverso dall’Italia. L’Italia è
una realtà, l’Europa è più distante, ma è la speranza, il futuro. Il 13% dei rispondenti, che ha
affermato di non voler lasciare l’Italia per lavoro, ha addotto come motivazioni della risposta che
tale scelta implica problemi di carattere linguistico o difficoltà nei legami familiari, affettivi e di
carattere socioculturale; infine la necessità di migliorare l’Italia, di non fuggire da questo paese
viene espressa in più commenti. La mancanza di una lingua comune rappresenta certamente un
ostacolo alla condivisione e alla conoscenza reciproca. Per questo rafforzare la conoscenza delle
lingue è un elemento fondamentale. L’affermazione delle differenze come elemento cardine del
sentirsi cittadino europeo sembra emergere dai commenti che i rispondenti hanno inserito nei
questionari, nonché dai fotoracconti. La diversità e la ricchezza dei diversi popoli che formano
l’Europa, il rispetto e l’essere fieri di questa diversità sono il vero elemento unificante di questo
continente; questo è il messaggio che emerge dal fotoracconto “Sai Ambra” di Ambra Biella.
L’Europa nel disegno che emerge dai diversi pareri espressi nei questionari e dai
fotoracconti, è descritta come un organismo vivente complesso, nel quale le diverse parti
concorrono alla sua vitalità, ma questo organismo, che è l’Europa, non può essere la somma delle
persone e dei singoli paesi, bensì un organismo capace di sviluppare un elemento di intelligenza
collettiva attraverso l’affermazione di diritti comuni, che vadano al di là del diritto a muoversi
liberamente, che certamente emerge come largamente acquisito. Infatti, viaggiare aiuta ad
incontrare persone, a confrontarsi e a costruire una comunità. Ma diventare cittadini significa in
primo luogo affermare i propri diritti, su tutto il territorio europeo. Il tema del sentirsi liberi, senza
discriminazioni rispetto alle idee, agli orientamenti politici, sessuali e religiosi viene ripreso da
Michele Nocetti nel suo fotoracconto “Un’Europa di libertà, l'Europa che amo”. L’Europa come
sentire comune, sottolinea Angelo Gargano nel fotoracconto “Alla ricerca del Cittadino Europeo”,
significa condividere quei diritti fondamentali che la storia comune ci ha consegnato. Godere degli
stessi diritti, ma anche delle stesse opportunità, dovunque ci si trovi, al centro come alla periferia
di questo continente, anche se non si può o non si vuole viaggiare, questo afferma Francesco La
Greca con il suo fotoracconto “Cittadino europeo con o senza barca”. Questa è la sfida che
l’Europa, con le sue istituzioni e con tutti i cittadini deve affrontare. al centro come alla periferia
di questo continente, anche se non si può o non si vuole viaggiare.
Le opportunità legate alla partecipazione dei cittadini europei alla vita delle istituzioni europee
sembrano essere meno conosciute. Infatti solo il 67% dei rispondenti è consapevole di poter
presentare petizioni al Parlamento Europeo. Il 93% degli studenti conosce bene il proprio diritto
all’assistenza sanitaria in tutti gli Stati membri in quanto cittadini europei. Le femmine ne sono a
conoscenza per il 95% contro il 90% dei maschi.
Conoscere i propri diritti è fondamentale; il passo successivo è esercitarli. Dall’analisi emerge la
necessità di rafforzare il sentimento di cittadinanza europea attraverso una molteplicità di canali di
informazione e conoscenza per sviluppare un dialogo diffuso fra le persone e una maggiore
partecipazione sui temi della cittadinanza europea. C’è necessità di continuare nelle iniziative di
carattere istituzionale, ma di attivare e potenziare strumenti, sia sul territorio sia virtuali per
consentire ai cittadini una maggiore partecipazione attiva per accrescere la capacità di esercitare i
diritti legati alla cittadinanza in ogni stato dell’unione. È inoltre indispensabile attivare ogni
strumento che favorisca la conoscenza delle diverse lingue per superare le barriere linguistiche.
Continuare con programmi di comunicazione istituzionale e con azioni che favoriscano il contatto
fra giovani di paesi diversi, ma soprattutto rafforzare l’Europa come “culla dei diritti” dei cittadini,
questa sembra essere la richiesta che emerge.
**Iniziativa promossa dal Partenariato di Gestione - composto da Parlamento europeo, Commissione europea,
Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al Ministero degli Affari Esteri. Il
progetto è stato realizzato dall’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del Consiglio Nazionale
delle Ricerche, con la collaborazione dell’Agenzia Nazionale LLP .
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