La leggenda di Ng Mui - Tui

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La leggenda di Ng Mui - Tui
La leggenda di Ng Mui
Articolo preso da: http://www.wingchun.it
Naturalmente questa è solo una delle tante versioni della storia di Ng Mui: secondo altre versioni la
monaca era non vedente, per questo escogitò un sistema di allenamento e di lotta basato sulla sensibilità.
Secondo un'altra fonte Yim Wing Chun era allieva di Ng Mui già a Shaolin, secondo altri fu il padre della
ragazza ad essere addestrato dalla leggendaria monaca, secondo altri ancora fu il marito... insomma,
ognuno è libero di credere quello che vuole, nessuno ha la verità in tasca…
La leggenda colloca le radici del Wing Chun nel monastero buddista di Shaolin, che circa 300 anni fa
sorgeva nella zona centrale della Cina, nella provincia di Honan, sul monte Sung.
Tale monastero era stato fondato da un prete buddista proveniente dall'india, Bodhidarma, detto Da Mo o
Daruma, fondatore della setta Zen. A differenza dei nostri monasteri occidentali, a Shaolin i monaci, oltre a
pregare e meditare, esercitavano e miglioravano continuamente l'arte del combattimento con e senza
armi. Questa pratica era nata vuoi come ginnastica salutare per i religiosi, immobili per lunghissimi periodi
durante la meditazione, vuoi per permettere loro di difendersi dalle aggressioni fuori del monastero.
Di fatto la loro abilità acquistò col tempo grande fama, il loro Kung-Fu era considerato superiore ad altri
stili di lotta, e molti ambivano ad entrare nel monastero, sottoporsi al duro e penoso tirocinio, che durava
anni ed anni, pur di ottenere che venisse loro insegnato il leggendario stile di Shaolin.
L'ascesa dei Manciù
Nel 1644, i Manciù, popolazione nel nord della Cina, invasero il resto del paese, sconfissero l'esercito
imperiale e deposero la dinastia Ming, che per quasi 300 anni aveva governato la Cina, instaurando la
dinastia Ching, che regnerà fino alla caduta della monarchia nel 1911.
Occupato militarmente dai "barbari" del nord, il paese cadde nello sconforto e nell'incertezza.
Secondo alcune fonti i Manciù perpetrarono una vera e propria persecuzione verso i cinesi di stirpe Han,
ma probabilmente cercarono solo di sostituire la classe dirigente precedente con la loro. Schieratosi o no
contro gli invasori, il monastero di Shaolin divenne spontaneamente un simbolo di potere da abbattere per
i nuovi signori della Cina, un punto di riferimento e di aggregazione per le popolazioni vicine, nel caos della
sconfitta. La leggenda vuole che un esercito fosse inviato per distruggere il monastero, ma la resistenza
opposta dai monaci fu così forte e decisa da costringere i soldati a ritirarsi.
L'incendio del monastero
Ormai distruggere Shaolin era un obbligo per i Manciù, e il modo fu trovato da un giovane funzionario
ambizioso, Chan Man Wai. Costui cospirò con alcuni monaci che erano stati esclusi dalla cerchia superiore,
e, facendo leva sul loro rancore, li convinse a tradire.
Fu uno di loro, Ma Ning Yee, che appiccò il fuoco al monastero, aprendone nel contempo le porte alle
truppe imperiali. La maggior parte dei monaci e dei discepoli fu uccisa dal fuoco o dai soldati, ma cinque di
loro riuscirono a salvarsi, disperdendosi poi per il paese per sfuggire alle truppe imperiali.
I cinque furono i fondatori di altrettanti stili di lotta, insegnarono il Kung Fu di Shaolin che grazie a loro
sopravvisse, incoraggiarono la gente a lottare contro i Manciù, e divennero i protagonisti di molte ballate e
racconti popolari. Uno dei cinque era una monaca buddista: il suo nome era Ng Mui.
La maestra Ng Mui, la donna che inventò il Wing Chun
Ng Mui conosceva il Kung Fu di Shaolin, probabilmente lo aveva praticato insieme ai condiscepoli, ma era
giunta alla conclusione che non fosse uno stile adatto ad una donna.
Donne e uomini hanno differenze fisiche significative, nella struttura ossea, nella distribuzione delle fasce
muscolari, nella forza che riescono a sviluppare.
Lo stile di lotta di Shaolin era stato ideato da uomini per altri uomini, sfruttava i loro punti forza.
Questo non poteva andare bene per una donna, ci voleva uno stile che sfruttasse le peculiarità femminili, i
loro punti di forza. Ispirata secondo la leggenda dalla lotta tra una volpe ed una gru, cui si trovò ad
assistere, elaborò uno stile mobile e morbido, che sfruttava leggerezza, agilità e velocità invece di forza e
massa corporea, uno stile che invece di bloccarla dirottava l'energia dell'attacco del nemico verso lui
stesso.
Semplificò lo stile Shaolin, ridusse le 20 forme a tre, rese i movimenti più essenziali, più semplici ma più
efficaci. Con questo stile, persone deboli potevano sconfiggere forti rappresentanti delle scuole
tradizionali. Rifugiatasi nel monastero della gru bianca, sul monte Tai Leung nella provincia di Guangdong,
stava appunto facendo acquisti per il monastero quando in un negozio incontrò una ragazza, la figlia del
proprietario, che si trovava in una brutta situazione. Il nome della ragazza era Yim Wing Chun.
Yim Wing Chun, la donna che gli diede il nome
Il proprietario di quel negozio si chiamava Yim Lee, ed era stato allievo del tempio di
Shaolin tempo prima.
Aveva una figlia di nome Yim Wing Chun, che in cinese significa "bella primavera",
promessa sposa da tempo di Leung Bok Chau.
La ragazza, facendo onore al suo nome, era molto bella, ma questo suscitò
l'attenzione di Wong, un forte lottatore di Kung Fu, che si dichiarò pronto a tutto pur
di averla, riuscendo a terrorizzare sia lei che il padre.
Ng Mui si dichiarò disposta ad aiutare la ragazza, e per un anno le insegnò le sue
tecniche peculiari. Quando infine Yim Wing Chun affrontò Wong, lo sconfisse
facilmente ed in poco tempo.
Per altri due anni Yim si addestrò con la monaca, imparando tutto lo stile da essa
elaborato. Infine si sposò con Leung Bok Chau, a cui trasmise l'insegnamento ricevuto da Ng Mui, e che
divenne il primo maestro uomo dello stile.