indennità di maternità della lavoratrice dipendente

Transcript

indennità di maternità della lavoratrice dipendente
PREVIDENZA
diritto del lavoro
INDENNITÀ DI MATERNITÀ
DELLA LAVORATRICE DIPENDENTE
SOMMARIO
• SCHEMA
• PERIODI
DI SINTESI
DI ASTENSIONE DAL LAVO-
L. 30.12.1971, n. 1204 - D.P.R. 25.11.1976, n. 1026 - L. 9.12.1977, n. 903 - Art. 66 L.
23.12.1998, n. 448 - Art. 17 L. 5.02.1999, n. 25 - L. 8.03.2000, n. 53 - D. Lgs. 26.03.2001,
n. 151 - D. Lgs. 8.04.2003, n. 66 - Circ. Inps 26.05.2003, n. 91 - Circ. Inps 17.01.2003, n. 8
- Circ. Inail 11.07.2001, n. 51 - Circ. Inps 23.01.2001, n. 15 - Circ. Inps 26.07.2003, n. 61
RO
• PERIODI PROTETTI
• RETRIBUZIONE DURANTE
L’ASTEN -
SIONE OBBLIGATORIA
• RETRIBUZIONE
DURANTE IL CON -
CEDO PARENTALE
• ASSENZE DAL LAVORO
• TUTELA DELLA DIPENDENTE
• DIRITTI DEL LAVORATORE PADRE
Il legislatore italiano ha sempre tenuto in particolare considerazione il diritto alla
famiglia sancito dalla Costituzione. Le norme sulla protezione delle lavoratrici madri
riunite e coordinate dal D. Lgs. 151/2001 prevedono, una tutela di tipo normativo,
volta a preservare l’integrità della salute della donna e del bambino con particolare
attenzione ai portatori di handicap, ed una di tipo economico fondata sulla garanzia
di un trattamento retributivo che viene erogato durante i periodi di assenza dal lavoro
da parte della lavoratrice.
La tutela viene realizzata garantendo alla stessa un periodo di astensione dal lavoro
obbligatorio, uno facoltativo a discrezione della lavoratrice, una serie di permessi
retribuiti o non retribuiti finalizzati alla cura ed all’assistenza del bambino.
La Legge e sentenze della Corte Costituzionale hanno esteso al padre lavoratore, in
talune circostanze, gran parte dei diritti spettanti alla madre. Inoltre è da sottolineare
come una protezione, analoga a quella prevista per la maternità naturale, sia accordata
alle situazioni di adozione del bambino e di affidamento.
Le disposizioni si applicano a tutti i lavoratori dipendenti compresi gli apprendisti ed
i soci di cooperative. Un regime particolare è invece applicabile ai lavoratori domestici,
a domicilio, autonomi e parasubordinati.
SCHEMA DI SINTESI
ð
ð
Domanda di indennità di maternità (Mod. MAT) da inviare all’Inps e al datore
di lavoro.
ð
Permessi per visite mediche ed esami prenatali.
ð
• Entro i 30 giorni successivi al parto la lavoratrice deve presentare il certificato
di assistenza al parto all’Inps.
• Per godere del periodo di congedo parentale i documenti necessari da presentare al datore di lavoro sono:
Gravidanza
EVENTI
INTERESSATI
ð
ð
• La lavoratrice ha l’obbligo di comunicare tempestivamente al datore di lavoro
il suo stato di gravidanza.
• Tale stato deve essere comprovato da un certificato rilasciato alternativamente da:
.. ufficiale sanitario;
.. medico di base;
.. medico Asl.
.. certificato di nascita; Da cui risulti la maternità e paternità del bambino.
Puerperio
.. o dichiarazione sostitutiva.
ð
Domanda di indennità facoltativa (Mod. AST. FAC.) da inviare all’Inps e al
datore di lavoro.
ð
• Riposi giornalieri (allattamento).
• Permessi per malattia del bambino.
RATIOlavoro
N . 1 1 / 2 0 0 4
-
2 5 6 4
1
PREVIDENZA
diritto del lavoro
PERIODI DI ASTENSIONE DAL LAVORO
CONGEDO
DI MATERNITÀ
• Regola
• Le gestanti sono obbligate ad astenersi dal lavoro:
.. nei 2 mesi precedenti alla data presunta del parto;
.. tra la data presunta e la data effettiva del parto;
.. nei 3 mesi successivi la data effettiva del parto;
.. nel caso di parto prematuro, i giorni di astensione precedenti il
parto non goduti si sommano al periodo ad esso successivo.
• Il divieto è anticipato a 3 mesi dalla data presunta del parto quando
le lavoratrici sono occupate in lavori che, in relazione allo stato di
gravidanza, sono ritenute gravosi o pregiudizievoli.
• Flessibilità
• Ferma restando la durata complessiva di astensione obbligatoria (5 mesi) la lavoratrice può
decidere di usufruire di tale periodo assentandosi
dal mese precedente la data prevista del parto ai
4 mesi successivi al verificarsi dell’evento.
• La flessibilità è applicabile sia al periodo precedente il parto sia a quello successivo.
• Condizione
• Il medico specialista del S.S.N., o con esso conindispensabile venzionato, ed il medico competente ai fini della
prevenzione totale della salute se l’attività svolta nei luoghi di lavoro è soggetta a sorveglianza
sanitaria, devono attestare che la scelta operata
dalla donna non arrechi pregiudizio alla salute
della gestante e del nascituro.
• Adozione
• Affidamento
• Eccezioni
• La lavoratrice ha diritto all’indennità per i 3 mesi
successivi all’ingresso nella famiglia del bambino.
• In caso di morte, rinuncia o affidamento esclusivo ne ha diritto il padre.
• Quando le condizioni di lavoro o am- • Anticipazione del pebientali sono ritenute pregiudizievoli alla riodo di astensione.
salute della donna e del bambino.
• La durata del periodo
• Nei casi di gravi complicazioni della gra- di anticipazione è devidanza, certificata dal medico (o preesi- terminata dal servizio
stenti forme morbose aggravate dalla gra- ispettivo delle Dpl,
vidanza).
previo accertamento
medico (dell’ASL).
• Quando le lavoratrici sono adibite a mansioni pericolose, faticose o insalubri e
non possono essere spostate ad altre • Astensione dal lavoro
prorogato fino al settimansioni.
mo mese dopo il parto.
L’inosservanza delle disposizioni è punita con l’arresto fino a 6 mesi.
2
RATIOlavoro
N . 1 1 2 0 0 4
-
• Retribuzione
• Durante tutta la durata del congedo la lavoratrice ha diritto all’80%
della retribuzione con indennità corrisposta dall’Inps.
• Domanda
• La lavoratrice deve compilare la domanda di congedo di maternità
(Mod. MAT.).
2 5 6 4
PREVIDENZA
diritto del lavoro
CONGEDO PARENTALE
• Durata
• La dipendente può, in aggiunta al periodo di
astensione obbligatoria, richiedere l’astensio- • In un unico pene facoltativa dal lavoro per un periodo non riodo od in più pesuperiore a 6 mesi per entrambi i genitori com- riodi frazionati.
plessivamente non superiori a 10 mesi ovvero
11 se il padre usufruisce di 7 mesi.
• In caso di affido o adozione di minore di età compresa tra i 6 e i
12 anni il diritto può essere esercitato nei primi 3 anni dall’ingresso
del minore in famiglia.
• Retribuzione
• Durante il periodo di astensione facoltativa la lavoratrice ha diritto
al 30% della retribuzione media, con indennità corrisposta dall’Inps
fino:
.. al 3° anno di età del bambino;
.. dal 3° anno di età
del bambino all’8°.
• Domanda
PERIODI
PERIODO
DAL CONCEPIMENTO
AL PARTO
• Se la retribuzione è inferiore a 2,5 volte
l’importo del trattamento minimo di pensione.
• La lavoratrice deve compilare la domanda di congedo parentale
(Mod. AST-FAC), per i periodi indicati dalla legge.
PROTETTI
• Divieto
• Durante la gravidanza la dipendente non può
svolgere lavori faticosi, pericolosi o insalubri
che possano recare pregiudizio alla madre e/o
• Chi svolge tali laal nascituro, quali ad esempio:
vori deve essere
.. lavori a rischio per silicosi ed asbestosi;
.. lavori con esposizione a radiazioni ionizzan- adibita ad altre
mansioni o, in alti;
ternativa, deve
.. lavori su scale ed impalcature;
.. lavori da svolgere in piedi per più della metà astenersi anticipatamente dal ladell’orario;
.. lavori su macchine che trasmettano forti vi- voro.
brazioni;
.. lavori che espongano al rischio di contaminazione da agenti biologici o chimici.
• Spostamento
a mansioni
equivalenti
• La lavoratrice assunta per lo svolgimento di mansioni per le quali
è previsto il divieto, per il periodo della gravidanza, deve chiedere
lo spostamento ad altre mansioni reputate non pericolose alla
salute della gestante e/o dal nascituro (dalla DPL).
• Astensione
anticipata
• Nel caso in cui non ci siano altre mansioni ritenute non pericolose
l’Ispettorato del lavoro può chiedere l’astensione anticipata dal
lavoro della gestante.
• L’astensione anticipata può essere disposta anche nel caso di
gravi complicanze accertate dal medico e su richiesta della lavoratrice.
L’astensione anticipata dal lavoro può essere fissata, dall’Ispettorato del lavoro, per uno o più periodi distinti.
RATIOlavoro
N . 1 1 / 2 0 0 4
-
2 5 6 4
3
PREVIDENZA
diritto del lavoro
PERIODI SUCCESSIVI
AL PARTO
• Fino a 3 mesi
successivi
al parto
• Per tutte le lavoratrici il periodo di • Per le lavoratrici che svolastensione obbligatoria è stabilito in gono lavori “vietati” tale
un periodo di durata fino a 3 mesi periodo si prolunga sino
dalla data effettiva del parto (o 4 per al settimo mese dopo il
chi ha usufruito della flessibilità).
parto.
• Fino a 7 mesi
successivi
al parto
• La lavoratrice che svolge lavori insalubri deve essere spostata
ad altre mansioni fino al settimo mese dalla data del parto.
• Nel caso di spostamento a mansioni:
.. inferiori, la lavoratrice mantiene il diritto alla retribuzione per la
mansione originaria;
.. superiori, la lavoratrice ha diritto alla retribuzione prevista per
la mansione a cui viene destinata.
Allo scadere del settimo mese, la lavoratrice verrà reinserita nella
mansione originaria, salvo che nel frattempo non abbia maturato
il diritto alla nuova mansione per aver svolto tale mansione per
un periodo superiore ai tre mesi. Tale diritto non matura nel caso
in cui la lavoratrice nello svolgimento delle mansioni superiori
abbia sostituito un altro lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto.
• Fino a 12 mesi • Permane fino al compimento dell’ansuccessivi al
no di vita del bambino il divieto di • Divieto di licenziamento
parto
licenziamento della lavoratrice o la sua o sospensione decorrensospensione.
te dall’inizio della gestaIn caso di decesso del neonato dopo
zione per la lavoratrice e
il 3° mese e prima del compimento
dalla fruizione del congedo
dell’anno il divieto di licenziamento
per il padre lavoratore.
cessa 10 giorni dopo il decesso.
CERTIFICAZIONI
4
RATIOlavoro
N . 1 1 2 0 0 4
-
• Per i 3 mesi
successivi
al parto
• Dopo il parto la lavoratrice deve far
pervenire all’Inps o al datore di lavoro, che provvederà ad inviarlo all’isti- Entro 30 giorni dal parto
tuto assicuratore, il certificato di assistenza al parto.
• In caso
di aborto
• In caso di aborto la lavoratrice deve
presentare il certificato medico da cui • All’Inps e al datore di larisulti il mese di gravidanza al momen- voro ed in alcuni casi alto dell’aborto e la data presunta del l’Ispettorato del lavoro.
parto.
• Decesso
o inabilità
della madre
• Nel caso in cui la madre deceda durante il parto o abbandono del bambino divenga inabile ad accudire il
neonato, il diritto all’astensione obbligatoria spetta al padre purché pre- • Il diritto all’astensione obsenti al proprio datore di lavoro do- bligatoria spetta al padre.
manda ed alleghi idoneo certificato
medico attestante il decesso lo stato
di grave infermità della madre o di
abbandono del figlio.
2 5 6 4
PREVIDENZA
diritto del lavoro
RETRIBUZIONE DURANTE L’ASTENSIONE OBBLIGATORIA
INDENNITÀ GIORNALIERA
A CARICO INPS
MISURA DELL’INDENNITÀ
GIORNALIERA
Durante l’astensione obbligatoria spetta alla lavoratrice una indennità giornaliera a carico
dell’Inps comprensiva dei ratei di mensilità aggiuntive e commisurata alle sole voci di
competenza del periodo e quindi con esclusione ad esempio di voci di retribuzione maturate
in periodi precedenti ma liquidate nel mese in oggetto.
• Retribuzione
utile
• La retribuzione utile per il calcolo della retribuzione globale media
giornaliera è solo quella assoggettata a contribuzione.
• Nel calcolo dell’indennità si procede utilizzando divisori diversi a seconda se la retribuzione sia oraria o mensile, rispettivamente per qualifiche di operai o impiegati.
• Malattia
• La malattia insorta durante il congedo di maternità obbligatoria non è
indennizzabile, in quanto l’indennità è comprensiva di ogni altra indennità per malattia.
• Disoccupazione
• Se il congedo di maternità ha inizio entro 60 giorni dalla risoluzione del
rapporto di lavoro, la lavoratrice usufruisce del congedo di maternità e
non quello di disoccupazione.
• Se la lavoratrice non può godere dell’indennità di disoccupazione, ha
diritto dell’indennità di maternità se non sono trascorsi più di 180 giorni
dalla risoluzione del contratto di lavoro e, nell’ultimo biennio risultino
26 contributi settimanali nell’assicurazione obbligatoria.
• L’indennità a carico Inps spettante è pari all’80% della retribuzione globale media giornaliera
calcolata per le diverse qualifiche come segue:
.. operaia
• Retribuzione lorda del mese preceden- • Se il periodo di paga è settite l’inizio dell’astensione obbligatoria,
manale, la retribuzione da concompresi eventuali straordinari e insiderare è quella relativa alle
dennità a qualsiasi titolo purchè di quattro settimane precedenti
competenza del mese ed imponibile ai
l’inizio dell’astensione obblifini contributivi.
gatoria.
• Tale importo va diviso per il numero • Nel caso di settimana corta si
delle giornate retribuite: composte da
contano anche le seste giorgiornate effettivamente lavorate, ferie,
nate, cioè i giorni lavorati più
festività godute, permessi retribuiti (per
la maggiorazione pari a 0,20
gli operai mensilizzati è 26).
per ciascuno di essi.
• Deve essere infine sommato il rateo • Nel caso di operaie del settomensile di emolumenti di carattere rire edile si considera, al posto
corrente:
del rate o di tredicesima, la
.. mensilità aggiuntive premi ed altro con
maggiorazione prevista dal
periodicità plurimensile;
C.C.N.L.
.. diviso per 25.
.. impiegata
• Come nel caso di lavoratrice operaia si considera la retribuzione lorda
del mese precedente l’inizio dell’astensione obbligatoria, a cui va sommato il rateo mensile degli emolumenti a carattere ricorrente quali 13ª,
14ª altre mensilità aggiuntive, premi.
• L’intero valore viene diviso per 30. Nel caso in cui nel mese precedente
l’evento non tutte le giornate fossero state retribuite il divisore si
otterrà come somma di tutte le giornate retribuite esclusi i giorni di
riposo settimanale e le festività retribuite.
• Deve essere, infine, sommato il rateo degli emolumenti a carattere
ricorrente per il quale il divisore resta comunque pari a 30.
RATIOlavoro
N . 1 1 / 2 0 0 4
-
2 5 6 4
5
PREVIDENZA
diritto del lavoro
A CARICO DEL DATORE
DI LAVORO
• L’integrazione a carico del datore di lavoro è fissata in misura diversa dai singoli
contratti collettivi nazionali.
Nel caso di festività cadenti nel periodo di astensione obbligatoria spetta comunque alla lavoratrice madre un importo pari alla normale retribuzione.
• Il datore di lavoro normalmente anticipa il trattamento economico a carico dell’Inps
e lo recupera con la denuncia dai contributi previdenziali (DM10/2).
GIORNATE INDENNIZZATE
• Alla lavoratrice in astensione obbligatoria spetta l’indennità giornaliera di maternità
a carico Inps per le seguenti giornate:
.. per tutti i giorni lavorativi compresi i sabati.
• In caso di:
Sono escluse le domeniche, le festività nazionali e
.. operaia;
infrasettimanali e quelle del santo patrono.
.. apprendista operaia.
.. per tutti i giorni lavorativi compresi i sabati, per le
domeniche e le festività cadenti di giorno lavorativo. • In caso di:
.. impiegata;
Restano quindi escluse solo le festività coincidenti
.. apprendista impiegata.
con la domenica.
RETRIBUZIONE DURANTE IL CONGEDO PARENTALE
INDENNITÀ GIORNALIERA
A CARICO INPS
• Durante l’astensione facoltativa spetta alla lavoratrice
una indennità giornaliera di maternità pari al 30% della • Quali 13ª, 14ª, mensilità
retribuzione media giornaliera, con l’esclusione degli aggiuntive.
emolumenti a carattere ultramensile.
Misura indennità giornaliera
• Retribuzione lorda1 del mese precedente l’inizio dell’astensione, compresi gli eventuali straordinari e indennità purchè di competenza del mese ed imponibili ai
fini contributivi.
• Se il periodo di paga è settimanale, la retribuzione da
considerare è quella relativa alle quattro settimane precedenti l’inizio del congedo.
• Tale importo va diviso per il numero delle giornate retribuite (per gli operai mensilizzati è 26) composto da:
.. giornate effettivamente lavorate;
.. ferie;
.. festività godute;
.. permessi retribuiti.
• Nel caso di settimana corta si contano anche le seste
giornate, calcolate moltiplicando il coefficiente 0,20
per le giornate retribuite.
Operai ed
apprendisti operai
Retribuzione lorda1 del mese precedente l’inizio dell’astensione, compresi gli eventuali straordinari e indennità purchè di competenza del mese ed imponibili
ai fini contributivi diviso 30.
• Nel caso in cui non tutte le giornate fossero retribuite,
il divisore si otterrà dalla somma di tutte le giornate
prestate, esclusi i giorni di riposo settimanale e le festività retribuite.
Impiegati
ed apprendisti
impiegati
Nota 1
6
RATIOlavoro
N . 1 1 2 0 0 4
-
2 5 6 4
• Se la lavoratrice usufruisce dell’astensione subito dopo il congedo di maternità,
la retribuzione da considerare è quella del periodo mensile o quadrisettimanale
scaduto ed immediatamente precedente a quello nel corso del quale ha avuto inizio
il congedo di maternità (senza ratei).
• Se invece riprende l’attività lavorativa, anche per un solo giorno, si farà riferimento alla retribuzione relativa a tale periodo ancorchè questo cada nello stesso mese
in cui ha avuto inizio il congedo parentale.
PREVIDENZA
diritto del lavoro
GIORNATE INDENNIZZATE
• Alla lavoratrice in astensione facoltativa spetta l’indennità giornaliera di maternità
a carico Inps per le seguenti giornate:
• In caso di:
.. per tutti i giorni lavorativi compresi i sabati.
.. operai;
Sono escluse le domeniche e le festività nazionali.
.. apprendisti operai.
.. per tutti i giorni lavorativi compresi i sabati, per le
• In caso di:
domeniche e le festività cadenti di giorno feriale.
.. impiegati;
Sono escluse solo le festività coincidenti con la
.. apprendisti impiegati.
domenica.
INTEGRAZIONI
DEL DATORE DI LAVORO
• Le festività nazionali ed infrasettimanali.
• 100% operai
• 70% impiegati
• Le festività nazionali coincidenti con la domenica.
• 100% sia per operai, sia
per impiegati.
• Nel periodo di astensio- • La misura di tale integrazione e gli emolumenti su cui è
ne facoltativa non tutti i calcolata variano a seconda del contratto collettivo
contratti collettivi nazio- nazionale applicato.
nali prevedono l’obbligo
Si ricorda, nel caso di integrazioni al 100% della retridi integrazione da parte
buzione, il meccanismo della lordizzazione.
del datore di lavoro.
• La maturazione di istituti contrattuali a carattere periodico quali ferie, trattamento
di fine rapporto ed altri, può essere sospesa per tutta la durata dell’astensione
facoltativa.
Esempio
Calcolo dell’indennità
CASISTICA
• Esempio di calcolo dell’indennità percepita da una impiegata dipendente di un’azienda che applica il CCNL dei Metalmeccanici Piccola e Media Industria (che non
prevede integrazioni del datore di lavoro alla retribuzione spettante) in congedo
parentale dall’1.09.2004 nell’ipotesi in cui non abbia ripreso attività lavorativa
dopo il congedo di maternità.
Retribuzione lorda
Rateo mensile
€ 1.316,15
NO
Retribuzione media giornaliera
€ 1.316,151
30
(divisore giornate)
€ 43,87
Determinazione Nota1 : La retribuzione è quella del periodo mensile scaduto ed immediatamente precedente a quello
della
nel corso del quale ha avuto inizio il congedo di maternità.
retribuzione
Quota carico Inps
media
Retribuzione media
Giornate
Giornate
giornaliera
%
Periodo Importo
giornaliera
indennizzate
non indennizzate
01.09
€ 43,87
30
30
0
€ 394,832
30.09
Nota2 : Tale importo è scomputato nel quadro D del Modello DM10/2 con il Codice L050 per il mese
corrente o Codice L055 per gli arretrati.
Tavola riepilogativa
Rapporti con altri trattamenti previdenziali
Malattia
Spetta il trattamento di malattia.
Indennità temporanea Inail
Spetta il trattamento di infortunio.
Cig
Spetta il trattamento di Cig.
Solidarietà
Spetta il trattamento di facoltativa per i soli periodi di piena attività.
Congedo matrimoniale
Spetta il trattamento di congedo matrimoniale.
Disoccupazione e mobilità
Spetta l’indennità di maternità
RATIOlavoro
N . 1 1 / 2 0 0 4
-
2 5 6 4
7
PREVIDENZA
diritto del lavoro
ASSENZE
CONTROLLI PRENATALI
PERMESSI
PER ALLATTAMENTO
DAL
LAVORO
• Permessi
• Le lavoratrici gestanti hanno diritto a permessi retribuiti per
l’effettuazione di esami prenatali, accertamenti clinici ovvero
visite mediche specialistiche, nel caso in cui questi debbono
essere eseguiti durante l’orario di lavoro.
• L’onere di tali permessi è a carico del datore di lavoro.
• Documentazione
• Per la fruizione dei permessi le lavoratrici presentano al datore
di lavoro apposita domanda e successivamente presentano la
relativa documentazione giustificativa attestante la data e l’orario
di effettuazione degli esami.
• Diritto
• La lavoratrice, o in alternativa il padre, ha diritto fino al compimento di un anno di età del bambino a due pause giornaliere,
anche cumulabili, di un’ora ciascuna.
• Il diritto alle pause non compete per i periodi in cui l’altro
coniuge stia fruendo di un congedo di maternità (o parentale
anche per part-time con prestazioni superiori a 6 ore).
• Qualora l’azienda abbia predisposto la camera di allattamento
le pause si riducono ad un’ora al giorno.
• Nel caso di part-time le pause si • Se l’orario è inferiore alle
riducono ad un’ora al giorno.
6 ore giornaliere.
Parto
gemellare
• Indennità
Dal 28.03.2000 in caso di parto plurimo i periodi di
riposo sono raddoppiati e le ore aggiuntive possono
essere utilizzate anche dal padre.
• Alla lavoratrice assente è dovuta una indennità a carico dell’Inps
così calcolata:
Retribuzione globale, di fatto costituita da tutti
gli elementi della retribuzione anche di carattere
accessorio purché imponibili ai fini contributivi e
corrisposti in via continuativa, riferiti alla retribuzione del periodo di paga in corso.
:
26
(o altro
divisore)
Il risultato viene diviso per l’orario medio giornaliero ed aumentato
della quota oraria delle mensilità aggiuntive.
• L’indennità è esclusa dall’imponibile previdenziale ed assoggettabile a quello fiscale.
PERMESSI PER MALATTIA
DEL BAMBINO
8
RATIOlavoro
N . 1 1 2 0 0 4
-
• Domanda
• La lavoratrice deve presentare semplice domanda al datore di
lavoro.
• Diritto
• La lavoratrice ha diritto di assentarsi • Fino a 3 anni di età
dal lavoro in caso di malattia del bam- senza limiti tempobino e per i periodi di convalescenza
rali.
successivi alla malattia.
• Dai 3 agli 8 anni fino
a 5 giorni lavorativi
Sono escluse le malattie croniche.
• Tale permesso spetta, in alternativa, an- per ciascun genitore.
che al padre lavoratore dipendente.
• Indennità
• Durante l’assenza non spetta alcuna retribuzione.
• Il periodo di assenza è computato nell’anzianità di servizio con
esclusione degli effetti su ferie e tredicesima mensilità.
• Documentazione
• La lavoratrice è tenuta a presentare il certificato medico attestante
lo stato di malattia del bambino.
• Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà attestante che
l’altro genitore non sia in congedo negli stessi giorni per il
medesimo motivo.
2 5 6 4
PREVIDENZA
diritto del lavoro
TUTELA DELLA DIPENDENTE
DIVIETO
DI LICENZIAMENTO
• Dalla data del concepimento (si presume 300 giorni prima della data presunta del
parto) la lavoratrice non può essere licenziata fino al compimento di un anno di età
del bambino.
• Ai fini della validità del divieto di licenziamento non rileva la conoscenza dello
stato di gravidanza da parte del datore di lavoro.
• Se il figlio nasce morto o muore durante la gravidanza • Se aborto è avvenuto
il divieto dura per 3 mesi dalla data dell’evento.
dopo il 180° giorno.
• Nel caso in cui il figlio muoia dopo il 3° mese di vita e prima del compimento
dell’anno il divieto cessa 10 giorni dopo l’evento.
L’inosservanza del divieto di licenziamento è punita con la sanzione da
Sanzione € 1.032,00 a € 2.582,00.
• Nel caso di licenziamento durante il periodo protetto la
lavoratrice, se presenta nel termine di 90 giorni un cer- • Decorso il periodo di 90
tificato medico che attesti la sussistenza dello stato di giorni la lavoratrice ha digravidanza al momento del licenziamento, ha diritto al ritto al solo risarcimento
ripristino del rapporto di lavoro in quanto il licenziamen- del danno.
to è nullo.
Il divieto di licenziamento non si applica in caso di licenziamento per giusta causa
o per cessazione dell’attività dell’azienda o di un reparto con autonomia funzionale,
ultimazione della presentazione per la quale il lavoratore è stato assunto, scadenza
del termine del rapporto di lavoro, esito negativo del patto di prova.
Mobilità
DIVIETO DI LAVORO
NOTTURNO
La lavoratrice non può essere collocata in mobilità a seguito di licenziamento collettivo, salvo il caso di cessazione dell’attività aziendale.
• È vietato adibire le donne al lavoro, dalle ore 24 alle ore 6, dall’accertamento dello
stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino indipendentemente dal settore di impiego.
• Il lavoro notturno non deve essere obbligatoriamente prestato:
.. dalla lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a 3 anni o alternativamente dal
padre convivente con la stessa;
.. dalla lavoratrice o dal lavoratore che sia l’unico genitore affidatario di un figlio
convivente di età inferiore a 12 anni;
.. dalla lavoratrice o dal lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile.
RATIOlavoro
N . 1 1 / 2 0 0 4
-
2 5 6 4
9
PREVIDENZA
diritto del lavoro
INTERRUZIONE
DELLA GRAVIDANZA
• Aborto
entro
180 giorni
• L’interruzione, spontanea o terapeu- • Alla lavoratrice spetta pertanto il
tica, della gravidanza entro il 180° trattamento previsto in caso di
giorno dal concepimento viene consi- malattia e non quello per l’astensioderata malattia.
ne obbligatoria.
• La lavoratrice dovrà presentare entro 15 giorni un certificato medico attestante
il mese di gravidanza al momento dell’aborto e la data presunta del parto.
In caso di aborto entro i 180 giorni dalla gravidanza vige
Divieto
il divieto di licenziamento dall’inizio della gravidanza fino
di
alla scadenza del periodo durante il quale è previsto dal
licenziamento contratto collettivo nazionale applicato il diritto alla conservazione del posto di lavoro (periodo di comporto).
• Aborto
oltre
180 giorni
• Nel caso in cui l’interruzione di gravidanza si verifichi dopo il 180° giorno
si applica l’istituto dell’astensione obbligatoria che durerà fino a 3 mesi
dopo la data dell’evento.
• Durante tale periodo spetta alla lavoratrice l’indennità giornaliera di maternità.
• Alla lavoratrice è richiesta la stessa documentazione medica prevista nel
caso di aborto entro il 180° giorno.
Divieto
In caso di aborto oltre il 180° giorno dalla gravidanza vige
di
il divieto di licenziamento della lavoratrice dalla data di
licenziamento inizio della gravidanza fino a 3 mesi dopo l’aborto.
DIMISSIONI
• Le dimissioni rassegnate dalla dipendente durante i periodi in cui vige il
Entro
divieto di licenziamento devono essere comunicate, alla Direzione Provin45 giorni
ciale del Lavoro perché possano essere convalidate.
• La lavoratrice dimissionaria non è tenuta a dare il preavviso che le deve essere comunque
essere indennizzato.
DIRITTI DEL LAVORATORE PADRE
CONGEDO DI MATERNITÀ
• Al lavoratore padre spetta l’astensione obbligatoria per i 3mesi successivi al parto o per
la parte residua che sarebbe spettata alla madre nel caso di morte o di grave infermità o
abbandono del figlio.
CONGEDO PARENTALE
• Se la lavoratrice rinuncia al congedo parentale questo può essere richiesto dal padre.
• La rinuncia deve essere comprovata da una dichiarazione rilasciata dal datore di lavoro della
lavoratrice.
• Spetta per un periodo non superiore a 6 mesi, elevabile a 7 quando il padre esercita il diritto
per un periodo non inferiore a 3 mesi.
RIPOSI
PER ALLATTAMENTO
• Il lavoratore può usufruire del diritto alla pausa di allattamento qualora la madre ne faccia
esplicita rinuncia o ricorrano le ipotesi previste per il godimento del congedo di maternità
da parte del padre.
• Il lavoratore deve presentare domanda sia al datore di lavoro sia all’Inps, allegando idonea
documentazione.
MALATTIA DEL BAMBINO
• Fino all’età di 8 anni del figlio, il lavoratore può assentarsi dal lavoro per accudire il bambino
ammalato (vedi “malattia del bambino”).
In questo caso oltre al certificato medico del bambino dovrà essere consegnata al datore di
lavoro la dichiarazione che l’altro genitore non stia usufruendo dal medesimo permesso.
DIMISSIONI
E LICENZIAMENTO
• Valgono le stesse regole previste per la madre qualora il padre usufruisca del congedo di
paternità.
10
RATIOlavoro
N . 1 1 2 0 0 4
-
2 5 6 4
PREVIDENZA
Tavola n. 1
diritto del lavoro
Comunicazione della lavoratrice della posticipazione del congedo di maternità
Spett.le .............................................
...........................................................
...........................................................
Oggetto: Posticipazione del congedo di maternità.
Con riferimento al certificato medico di gravidanza consegnato in data ………………………., comunico che è mia
intenzione avvalermi della facoltà di posticipare l’astensione obbligatoria dal lavoro ai sensi e per effetti di cui all’art.
20, D. Lgs. 151/2001.
Inizierò pertanto ad assentarmi dal mese precedente la data presunta del parto, e quindi dal giorno ……………..;
l’astensione obbligatoria dal lavoro cesserà quindi al compimento del 4° mese dopo il parto.
Si produce certificazione del medico specialista del Servizio sanitario nazionale con la quale si attesta che il
posticipo non arreca pregiudizio alla mia salute ed a quella del nascituro.
Distinti saluti.
Data
....................................
Tavola n. 2
Firma della lavoratrice
...................................................
Comunicazione della lavoratrice della nascita del figlio.
Spett.le .............................................
...........................................................
...........................................................
Oggetto: Comunicazione di nascita del figlio.
Con la presente la sottoscritta ……………………………………, Vostra dipendente in qualità di …………..........
comunica che
Il giorno ……………………….. è nato mio figlio/a ………………………………
Quanto sopra in ottemperanza dell’art. 21 D. Lgs. 151/2001.
Distinti saluti.
Data
....................................
Firma della lavoratrice
...................................................
RATIOlavoro
N . 1 1 / 2 0 0 4
-
2 5 6 4
11
PREVIDENZA
diritto del lavoro
Tavola n. 3
Richiesta del padre lavoratore del congedo di paternità.
Spett.le .............................................
...........................................................
...........................................................
Oggetto: Richiesta congedo paternità.
Il sottoscritto ……………………………………, Vostro dipendente in qualità di ……………………………………
con la presente
comunica che
Intende avvalersi del diritto di astensione dal lavoro, ai sensi eper gli effetti di cui all’art. 28, D. Lgs. 151/2001; inizierò,
pertanto, ad assentarmi dal giorno …………………………….; l’astensione dal lavoro cesserà il ………………………….
La richiesta di astensione è fondata:
r sulla morte della madre del bambino;
r sulla grave infermità della madre del bambino;
r sullo stato di abbandono del bambino;
r sull’affidamento esclusivo a me del bambino.
Allego: certificazione relativa.
Distinti saluti
Data
....................................
Firma lavoratore
...................................................
Tavola n. 4
Comunicazione del datore di lavoro al padre lavoratore per il congedo di paternità.
Egr. Sig. ............................................
...........................................................
...........................................................
Oggetto: Comunicazione di nascita del figlio.
Riferendoci alla Sua comunicazione del ……. in merito all’esercizio del diritto di astensione dal lavoro, Le
comunichiamo che prendiamo atto, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 28 D. Lgs. 151/2001, che dal …………. inizierà
il periodo di astensione, che dovrà cessare al massimo al compimento di tre mesi di età da parte del bambino.
Distinti saluti.
Data
....................................
12
RATIOlavoro
N . 1 1 2 0 0 4
Il datore di lavoro
...................................................
-
2 5 6 4