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96 beni comuni 76 per mercati 38 slow fish 32 locale/globale 10 editoriali CAMPIONI DEL MONDO/AUSTRIA Grandi note, grandi vini Testo e foto Dario Bragaglia N el 2011 il Burgenland, la più orientale delle regioni austriache, sarà all’onore delle cronache: lì si festeggia il bicentenario della nascita di Franz Liszt. Più o meno come 200 anni fa, Raiding – il paese natale del musicista – è un tranquillo villaggio della pianura pannonica, oggi sul confine fra Austria e Ungheria, un tempo al centro dell’impero Austroungarico. La casa dove è nato Liszt è ancora lì, con i tetti di paglia e il pianoforte suonato dal “genio di Raiding”: restaurata con cura, è diventata un piccolo museo ed è affiancata da un moderno auditorium, dove quest’anno si terranno molti dei concerti celebrativi. 176 Dai confini settentrionali con la Slovacchia a quelli meridionali con la Slovenia, il Burgenland si estende per circa 170 chilometri lungo il confine ungherese. Questa era, un tempo, la parte occidentale della Pannonia, provincia dell’Impero Romano. La coltivazione della vite si adatta bene alle condizioni climatiche, piuttosto soleggiate e influenzate, nella zona settentrionale della regione, dalla presenza di quello che è considerato il più grande lago di steppa dell’Europa occidentale, il Neusiedler See SF 50 BB9LQL$XVWULDFLB,WLQHUDULRB%UDJDJOLDLQGG 180 discorrendo di vino 160 bollicine d’italia 142 icone 126 il verbo del cuoco 118 il lato oscuro del cibo In questa pagina, la casa natale del musicista Liszt; la Weinkulturhaus di Gols, punto espositivo e di vendita dei vini del Burgenland. Nella pagina precedente, vigneti sulle colline che affacciano sulla pianura pannonica. Il territorio Appena due anni fa Eisenstadt, la piccola capitale del Burgenland, aveva onorato il bicentenario della morte di Joseph Haydn che trascorse 30 anni della sua vita nel castello dei principi Esterházy. Due eventi e due personaggi così importanti farebbero pensare che il Burgenland sia una destinazione per musicofili. Giusto, ma bisogna aggiungere che negli ultimi anni la regione ha conquistato la ribalta anche per la costante crescita sul fronte enologico, da scoprire non solo per i vini dolci, ma anche per i rossi prodotti in prevalenza da uve autoctone. Forse uno degli aspetti più interessanti, in campo vinicolo, sta proprio nella commistione fra tradizione e idee innovative che si sono fatte strada a partire dagli anni Novanta. Una ventata di novità che è possibile percepire immediatamente, anche a livello architettonico: nell’arco degli ultimi 10-12 anni sono nate – spesso utilizzando fondi comunitari – una serie di nuove cantine e vinoteche che hanno puntato su un design molto contemporaneo, certamente non banale. Queste sedi ultramoderne sono oltre una ventina e, da sole, costituiscono un itinerario di estremo interesse: a partire dalla Weinkulturhaus di Gols, dove è possibile trovare riunite oltre 350 etichette locali, alla Weingut Esterházy di Eisenstadt, dalle sedi di Hans Igler e J. Heinrich a Deutschkreutz, fino alle sorprendenti linee architettoniche della cantina Gager sempre a Deutschkreutz o alla facciata in pietra lunga 80 metri della sede di Arachon a Horitschon. Dai confini settentrionali con la Slovacchia a quelli meridionali con la Slovenia, il Burgenland si estende per circa 170 chilometri lungo il confine ungherese. Questa era, un tempo, la parte occidentale della Pannonia, provincia dell’Impero Romano: montagne e colline boscose che poco a poco, da sud a nord, lasciano spazio a morbidi declivi che si perdono verso est nella pianura pannonica. La coltivazione della vite si adatta bene alle condizioni climatiche, piuttosto soleggiate e influenzate, nella zona settentrionale della regione, dalla presenza di quello che è considerato il più grande lago di steppa dell’Europa occidentale, il Neusiedler See. Tutta la zona attorno al lago, che ha acque profonde poco più di un metro, è protetta da un parco nazionale ed è un vero paradiso per birdwatchers e appassionati di escursioni in bicicletta. Una zona molto ricca di fonti termali che sono un’altra delle attrattive turistiche della regione. Fra le località dov’è possibile fare una sosta dedicata al benessere, c’è Frauenkirchen, con il St. Martin’s Lodge, all’interno del Parco Nazionale e Stegersbach, nel sud della regione. In autunno, all’arrivo dei primi freddi durante la vendemmia, è un piacere stare immersi all’aperto nelle calde acque termali, sorseggiando un calice di vino. L’evento più sentito dalla popolazione locale è la celebrazione del Martiniloben: l’11 novembre si festeggia San Martino, nato da queste parti (nonostante sia noto come San Martino di Tours), e tutte le cantine aprono le porte, anche per la degustazione del vino novello. Il regno dei dolci Il connubio fra le acque del Neusiedler See e la vite è uno dei marchi di fabbrica per cui il Burgenland è famoso da alcuni secoli. I vigneti attorno al lago sono il regno della botrytis, la muffa nobile che ogni autunno, favorita dalle nebbie, attacca i grappoli lasciati ad appassire sui filari. Ne nascono vini dolci di fama storica come il Ruster Ausbruch che proviene, come dice il nome, da Rust, sulla sponda occidentale del lago. Un vino che è stato spesso confrontato con il Tokay, anche perché questi territori sono stati a lungo sotto l’influenza ungherese. Ma sono i terreni bassi e sabbiosi a est del Neusiedler See, nella striscia di terra denominata Seewinkel, quelli dove oggi si concentrano alcune delle migliori produzioni di vini da dessert. Località come Gols, Mönchhof, Frauenkirchen, Podersdorf, Illmitz, Apetlon sono ormai una referenza per gli intenditori di tutto il mondo. Il pioniere di questa nouvelle vague dei vini dolci è stato Alois Kracher e oggi, dopo la sua prematura scomparsa, l’opera è proseguita dal figlio Gerhard. A Kracher si sono affiancati produttori come Hans Nittnaus, Angerhof-Tschida, Heinz Velich, Christian Tschida, Josef Lentsch, Willi Opitz, Franz Heiss, Alex Stiegelmar, Manfred Weiss. Oggi in molti sono in grado di declinare ad alto livello tutte le categorie di vini Prädikat, dagli Spätlese ai Trockenbeerenauslese (con varie categorie intermedie determinate dal grado zuccherino presente nell’uva al momento della raccolta), non soltanto utilizzando vitigni internazionali come chardonnay o welschriesling (Riesling Italico), ma soprattutto varietà più legate al territorio come muskat ottonel, traminer, scheurebe oppure optando spesso per cuvée molto riuscite, con passaggio in botti di rovere. MAG 2011 BB9LQL$XVWULDFLB,WLQHUDULRB%UDJDJOLDLQGG 177 96 beni comuni 76 per mercati 38 slow fish 32 locale/globale 10 editoriali CAMPIONI DEL MONDO/AUSTRIA Rosso sud Più a sud, si entra nel regno dei vini rossi: il Mittelburgenland (la parte centrale della regione) è un’area protetta da una delle nuove Doc (nel caso austriaco Dac, ovvero Districtus Austriae Controllatus) che ribaltano il vecchio metodo di classificazione di tipo germanico e puntano a valorizzare il nome del territorio. Nel 2006, Mittelburgenland è stata la prima delle nuove Dac: un modo per valorizzare il blaufränkisch che è l’unico vitigno consentito. Un messaggio molto chiaro, tanto che le comunità vinicole di Deutschkreutz, Horitschon, Lutzmannburg e Neckenmarkt si identificano sempre più con un vitigno che può essere considerato il simbolo del successo, ormai anche internazionale, dei vini rossi austriaci. Molti produttori non si limitano al solo blaufränkisch, ma utilizzano con sempre maggiore interesse altri due vitigni autoctoni come il st. laurent (parente del pinot noir) e lo zweigelt (un ibrido di blaufränkisch e st. laurent) o vitigni internazionali in assemblaggi molto interessanti. Hans Igler è stato il produttore che con il suo stile di vinificazione ha segnato, a partire dagli anni Ottanta, una nuova strada per i rossi del Mittelburgenland. E ancora oggi (Hans è scomparso nel 1994 e la cantina è ora condotta dalla figlia Waltraud con il marito Wolfgang Reisner), degustando i vini nella splendida sede di Schaflerhof a Deutschkreutz, si può apprezzare uno stile personale non solo nelle varie annate di zweigelt, st. laurent e blaufränkisch vinificate in purezza, ma anche in cuvée che hanno dato fama all’azienda come Vulcano (blaufränkisch e cabernet sauvignon) e Ab Ericio. Quest’ultimo è un omaggio al nome di famiglia: Igler in tedesco significa “riccio”, da qui il gioco di parole in latino. La vasta area meridionale della regione è coperta dalla Doc Eisenberg (Südburgenland). Anche in questo caso il blaufränkisch è l’unico vitigno consentito, ma la viticoltura trova meno spazio che in altre zone del Burgenland. Le aree più interessate sono i distretti di Oberwart, Güssing e Jennersdorf con suoli molto ricchi di minerali, specialmente ferro (Eisen) che regalano un carattere tutto particolare ai vini. Questa è una zona punteggiata di castelli come quello di Lockenhaus, che si fa via via più boscosa e montuosa man mano che ci si avvicina alle Alpi. Ci sono paesi come Heiligenbrunn dove intere frazioni erano costituite da Kellerstöckl, antiche cantine vecchie di oltre 200 anni, oggi accuratamente restaurate. Alcune sono state trasformate in casette da affittare ai turisti: i cartelli segnaletici propongono questa zona come un vero e proprio Weinidylle, un idillio vinicolo: in effetti passeggiare fra le vigne costellate di colorate casette con il tetto in paglia è un piacere molto bucolico e rilassante. Altre Kellerstöckl sono state trasformate in Heurigen o in Weinstube dove in tempo di vendemmia si può bere un bicchiere di Sturm, il mosto d’uva a leggera gradazione alcolica, o di Uhudler, un vinello che si ricava da uve di viti americane. Sono le vigne piantate dopo che la fillossera aveva distrutto i vigneti locali. Ma anche queste fanno ormai parte della tradizione vinicola del Burgenland. Info: Burgenland Tourismus, Johann Permayer Strasse 13, Eisenstadt, tel. 0043(0)2682/63384-0; A cura di Bruno Boveri, Dario Bragaglia e Davide Panzieri Tinhof www.weingut-tinhof.com Blaufränkisch 2009 n vino dedicato a Joseph Haydn (Die Schöpfung). Il Blaufränkisch 2009 (13,5%) ha note erbacee al naso. In bocca propone sensazioni fruttate, di facile bevibilità. Un vino non troppo complesso, ma dal buon rapporto qualità/prezzo: 6,20 euro in cantina. U Vini rossi Juris www.juris.at Blaufränkisch 2009 Selection Tricata 2007 a famiglia Stiegelmar coltiva una quindicina di ettari, principalmente a bacca rossa, nella Piana di Parndorf, nel Seewinkel. Si punta alla qualità con rese molto basse in vigna. Oltre al blaufränkisch, si coltivano varietà locali e internazionali. Il Blaufränkisch 2009 (13,5%) si presenta con note fruttate di lampone e frutta rossa. In bocca è caldo, con una bella intensità e buona acidità. Più complesso il Tricata 2007 (15,5%), blaufränkisch in purezza, con note molto mature di confettura. In bocca si conferma opulento, adatto a chi apprezza vini complessi e robusti. L J. Heinrich www.weingut-heinrich.at Goldberg Mittelburgenland 2009 Goldberg Reserve 2008 a famiglia Heinrich produce vino da circa 300 anni. La cantina si trova a Deutschkreutz, nel cuore della zona del blaufränkisch che rappresenta il 50% della produzione. Il Golberg 2009 (13,5%), blaufränkisch in purezza, ha un colore molto carico, quasi impenetrabile. Al naso ha note speziate, in bocca presenta buon corpo e consistenza, con sentori di cuoio. Il Goldberg Reserve 2008 (14,5%), affina 18 mesi in barrique e si presenta con un’acidità più marcata, con le note di vaniglia che tendono a mettere un po’ in secondo piano i caratteri varietali. L [email protected]; www.burgenland.info 178 SF 50 BB9LQL$XVWULDFLB,WLQHUDULRB%UDJDJOLDLQGG