PRESA DI POSIZIONE Proposta di regolamento del - Copa

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PRESA DI POSIZIONE Proposta di regolamento del - Copa
> PRESA DI POSIZIONE
Proposta di regolamento del
parlamento europeo e del consiglio
che stabilisce le norme relative
all’immissione sul mercato di prodotti
fertilizzanti recanti la marcatura CE
e che modifica i regolamenti (CE)
n.1069/2009 e (CE) n.1107/2009
(COM(2016)157 DEF.)
>
Presa di posizione
Proposta di regolamento del
parlamento europeo e del
consiglio che stabilisce le norme
relative all’immissione sul
mercato di prodotti fertilizzanti
recanti la marcatura CE e
che modifica i regolamenti
(CE) n.1069/2009 e (CE)
n.1107/2009 (COM(2016)157
DEF.)
Sintesi
La proposta di regolamento che stabilisce le norme relative
◊
un aumento della concorrenza fra lo stallatico e i
all’immissione sul mercato di prodotti fertilizzanti recanti
prodotti fertilizzanti organici recanti marcatura CE,
la marcatura CE (COM (2016)157 def.) fa parte del piano
che potrebbe moltiplicare le difficoltà riscontrate
d’azione per l’economia circolare (COM (2015)0614 def.).
dagli agricoltori in alcune regioni dell’UE, per
Essa mira a sviluppare il mercato interno per i prodotti
rispettare i requisiti della direttiva n. 91/976 sui
fertilizzanti organici, organico-minerali, i correttivi calcici
nitrati, dunque gli oneri;
e/o magnesiaci, i substrati di coltivazione, gli additivi
◊
il ritiro dal mercato dei concimi a cessione lenta
agronomici, i biostimolanti delle piante e le miscele di
o ritardata a causa dei criteri proposti in merito
concimi. Attualmente, soltanto i concimi minerali rientrano nel
alla biodegradabilità dei polimeri, praticamente
campo di applicazione della legislazione comunitaria relativa
impossibili da rispettare; si tratta di concimi per i
all’immissione sul mercato e alla marcatura CE.
quali non esiste al momento alcuna alternativa.
La proposta di regolamento stabilisce le 7 categorie funzionali
•
La qualità dei prodotti fertilizzanti rischia di diminuire per
del prodotto (“PFC”) per i prodotti fertilizzanti con i requisiti
le seguenti ragioni:
minimi da rispettare perché possano recare la marcatura CE
◊
ed essere immessi liberamente sul mercato di tutti gli Stati
l’assenza di una definizione positiva dei concimi
minerali;
membri dell’UE, senza alcuna restrizione nazionale. Essa
◊
definisce un elenco positivo ed esaustivo delle 11 categorie
la scomparsa della dichiarazione sulle diverse forme
di azoto e dei diversi test relativi alla solubilità dei
di materiali costituenti (CMC) che la Commissione dovrebbe
fosfati;
poter estendere in futuro con la struvite, le ceneri e il
◊
biochar. I fanghi delle stazioni di depurazione e gli effluenti
requisiti insufficienti di qualità e di sicurezza per i
concimi organici e organo-minerali;
di allevamento non trattati sono esclusi dalle categorie
◊
di materiali costitutivi proposte dalla Commissione. La
limiti di tolleranza troppo ampi per l’etichettatura
dei nutrienti e le caratteristiche fisico-chimiche
proposta di regolamento stabilisce i test e la dichiarazione di
dichiarate;
conformità, nonché le prescrizioni di etichettatura. Questo
regolamento dovrebbe entrare in vigore nel 2018.
◊
una norma troppo elevata sul contenuto massimo di
perclorato nei concimi organici;
La proposta di regolamento mira a contribuire allo sviluppo
dell’economia circolare, creando nuove filiere di valorizzazione
◊
requisiti europei di qualità e di sicurezza inferiori
dei rifiuti e dei co-prodotti di origine animale e di riciclaggio
a quelli già esistenti in alcuni Stati membri per i
dei nutrienti, nonché ad ampliare l’offerta di prodotti
compost e i digestati; laddove vengono già applicate
fertilizzanti recanti marcatura CE a discapito dei prodotti
norme più severe, lo Stato membro non potrebbe
fertilizzanti autorizzati nell’ambito delle 28 legislazioni
vietare i compost e i digestati recanti marcatura CE.
nazionali.
•
Inoltre, la proposta di regolamento non contiene
Tuttavia, il Copa e la Cogeca sono preoccupati da un certo
incentivi che mirano al trattamento degli effluenti di
numero di proposte dettagliate del regolamento, che rischiano
allevamento, fortemente eccedentari in alcune regioni
di tradursi in un aumento dei costi di produzione agricola e
dell’UE. Di conseguenza, il settore agricolo è escluso da
in una riduzione della qualità dei prodotti fertilizzanti venduti
questa azione del piano per l’economia circolare, cosa
agli agricoltori.
inaccettabile.
In effetti,
Gli agricoltori europei desiderano poter accedere a prodotti
•
I costi di produzione potrebbero aumentare per le
fertilizzanti sicuri e di alta qualità, a un prezzo competitivo.
seguenti ragioni:
Ragion per cui, il Copa e la Cogeca esprimono il proprio
◊
la soppressione dell’elenco europeo delle tipologie
di concimi minerali e delle specifiche dei prodotti ad
essi correlate, che rischia di condurre a una maggior
segmentazione del mercato dei concimi minerali;
◊
l’armonizzazione comunitaria di un contenuto
massimo di cadmio senza fondamento
scientifico, che comporterebbe restrizioni
nell’approvvigionamento di rocce fosfatiche e concimi
fosfatici da fonti a bassa concentrazione di cadmio,
nonché la realizzazione di processi industriali di
eliminazione del cadmio, i cui costi rientrerebbero
nei prezzi dei concimi venduti agli agricoltori;
parare sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo
e del Consiglio che stabilisce le norme relative all’immissione
sul mercato di prodotti fertilizzanti recanti la marcatura CE
e che modifica i regolamenti (CE) n. 1069/2009 e (CE) n.
1107/2009 (COM(2016)157 def.)
Il copa e la cogeca propongono
•
Una definizione positiva dei concimi inorganici: i concimi inorganici recanti
la marcatura CE devono contenere meno dell’1% in massa di carbonio
(C) organico (per convenzione, ciò non comprende il carbonio biogenico
proveniente dall’urea e dal rivestimento dei concimi).
•
La creazione di una lista europea limitata dei tipi di concimi inorganici, con
le loro specifiche dei prodotti nella legislazione secondaria.
•
L’armonizzazione europea del contenuto massimo di cadmio a 60 mg/kg
P2O5 o più dopo un periodo transitorio di almeno 15 anni.
•
L’armonizzazione europea del contenuto massimo di perclorato nei concimi
inorganici a base di macroelementi a un livello inferiore ai 50 mg/kg di
materia secca.
•
La dichiarazione delle diverse forme di azoto e dei diversi test relativi alla
solubilità dei fosfati.
•
Una norma europea appropriata per i polimeri destinati al rivestimento dei
concimi a cessione lenta o ritardata.
•
Una norma per gli effluenti di allevamento trattati (CMC 11).
•
Norme più rigorose per i concimi organici e organico-minerali.
•
Un’armonizzazione europea per la classificazione della torba e dei film
plastici biodegradabili per la pacciamatura.
•
Norme di etichettatura rafforzate per i concimi organici e la riduzione
dei limiti di tolleranza per gli elementi nutritivi e le caratteristiche fisicochimiche dichiarate.
OSSERVAZIONI GENERALI
I concimi minerali sono per gli agricoltori dei fattori di
quale i nutrienti si dissolvono nell’acqua presente nei suoli e
produzione essenziali e rappresentano il 30% dei costi variabili
vengono assorbiti dalle piante.
in tutti i settori; percentuale che può raggiungere finanche il
Inoltre, il Copa e la Cogeca deplorano la mancanza di
40% per la produzione di cereali e il 45% per la produzione
di oleaginose. L’applicazione di concimi è una condizione sine
qua non per la produzione di materie prime di elevata qualità,
come il frumento panificabile, l’orzo da malto, ortofrutticoli e
prodotti orticoli.
incentivi che mirano a sostenere l’economia circolare tramite
gli effluenti di allevamento. I concimi organici di origine
non agricola recanti la marcatura CE potrebbero entrare in
competizione con i concimi organici dell’azienda agricola, cosa
che rischierebbe di complicare ulteriormente il trasferimento
A livello aziendale, i concimi sono fra l’altro l’unico fattore di
di effluenti di allevamento dalle aziende agricole dove
produzione che permette di aumentare le rese.
sono presenti in eccedenza verso quelle che registrano un
L’accordo di Parigi stipulato in occasione della COP21
deficit di materia organica. Questo nuovo regolamento non
comporterà una modifica delle norme in materia di politica
dovrebbe costituire un freno in più agli scambi di effluenti di
del clima dell’UE. Il settore agricolo europeo ha già ridotto le
allevamento fra aziende agricole.
proprie emissioni di gas a effetto serra e sarà estremamente
difficile proseguire allo stesso ritmo in futuro. A tal fine,
è essenziale che gli agricoltori europei dispongano di un
ambiente politico ed economico nel quale poter investire
con i propri mezzi in alcune tecnologie come l’agricoltura di
precisione; ciò al fine di raggiungere gli obiettivi in termini di
riduzione dei gas a effetto serra.
Diverse politiche europee, come l’impiego più efficace
delle risorse, l’economia circolare, l’adattamento al clima e
l’attenuazione del clima, la riduzione di emissioni nell’aria,
l’acqua e il suolo, la ricerca e l’innovazione costituiscono delle
vere e proprie forze motrici nel perseguire il miglioramento
della gestione dei nutrienti.
Gli agricoltori sono alcuni degli utilizzatori di concimi minerali
e organici, ma sono anche i produttori di concimi organici
quali paglia, letame e digestati prodotti negli impianti di
biogas. Agli occhi degli agricoltori europei, la priorità deve
essere data ai concimi organici prodotti a partire da fattori
di produzione di origine agricola. I requisiti imposti dalla
direttiva nitrati n. 91/676/CEE generano una differenziazione
ingiustificata fra la materia organica derivante dagli effluenti
di allevamento e le altre fonti di materia organica.
Alcune regioni presentano un eccesso di materia organica,
mentre altre sono in una situazione di penuria. Gli agricoltori
contano principalmente sullo stallatico, piuttosto che sulla
materia organica non agricola. È assolutamente necessario
creare nuovi incentivi e sostenere gli investimenti per
incoraggiare il riciclaggio dei nutrienti contenuti nella
materia organica, compreso il letame, in modo da facilitarne
l’esportazione dalle regioni eccedentarie verso le regioni
deficitarie, nel rispetto della direttiva sui nitrati.
Il Copa e la Cogeca si preoccupano dell’impatto che il
regolamento proposto potrebbe avere, in termini di costi di
produzione e di qualità, sul mercato dei concimi minerali,
fattori di produzione essenziali per la gestione dei nutrienti a
livello aziendale.
La creazione di categorie funzionali di prodotti in effetti farà
aumentare il carico normativo e i costi per i fabbricanti, senza
una contropartita positiva. Una maggiore segmentazione
del mercato potrebbe risultare in costi più elevati per gli
agricoltori. La dichiarazione e l’etichettatura della solubilità
dei fosfati e delle varie forme di azoto vanno conservate per
i concimi minerali, giacché la solubilità indica la facilità con la
OSSERVAZIONI SPECIFICHE
La Commissione europea propone di eliminare
• Concimi inorganici
l’elenco dei tipi di concimi inorganici CE e di
La Commissione europea propone una definizione
(“PFC”) per i prodotti fertilizzanti recanti la
negativa dei concimi inorganici, contrariamente a
quella dei concimi organici e organo-minerali. Essa
propone in effetti di definire i concimi inorganici
come concimi diversi dai concimi organici o organominerali.
sostituirlo con categorie funzionali del prodotto
marcatura CE, fabbricati esclusivamente a partire
da un elenco esaustivo delle categorie di materiali
costituenti (CMC). Eliminando l’elenco dei tipi di
concimi CE, la Commissione europea elimina nel
contempo le specifiche normative europee ad essi
La definizione proposta per i concimi inorganici nella
legate.
PFC1(C) rischia di relegare alcune tipologie di concimi
Con questa proposta ogni fabbricante di concimi ovvero
organici o organo-minerali nella categoria funzionale
dei concimi inorganici, mentre oggi non vi figurano. Ciò
potrebbe indurre gli agricoltori in errore.
ogni distributore potrà immettere sul mercato i propri
prodotti con marchio CE. Di conseguenza, essa rischia
di accrescere ulteriormente la frammentazione del
Una definizione negativa fra l’altro fa sospettare che tutte
mercato dei concimi inorganici, mentre nel contempo,
le sostanze possibili che non possono essere imputate
la Commissione europea propone di ridurre la
alle categorie attuali non arriverebbero sul mercato in
frammentazione del mercato dei concimi inorganici fosfatici
quanto concimi inorganici, senza un chiaro vantaggio
(cfr. punto 3). Inoltre, questa proposta rischia di ridurre la
per l’agricoltura, comportando in tal caso altri rischi per
trasparenza sul mercato dei concimi inorganici, rendendo
l’ambiente.
più difficile il confronto dei prezzi da parte degli agricoltori.
I concimi inorganici sono fattori di produzione essenziali
In aggiunta, i fabbricanti di concimi dovranno sviluppare
nella produzione sostenibile di materie prime agricole, che
delle norme private tramite il CEN e comunicarle agli
non bisogna relegare al rango di sottocategoria di concimi
agricoltori attraverso operazioni di marketing, cosa che
organici e organo-minerali. Ragion per cui, il Copa e la
potrebbe tradursi in un aumento dei prezzi dei concimi
Cogeca chiedono di stabilire un elenco positivo di concimi
inorganici e organo-minerali.
inorganici e propongono la seguente definizione: i concimi
Queste categorie funzionali rischiano anche di escludere
inorganici recanti la marcatura CE devono contenere
meno dell’1% in massa di carbonio (C) organico (per
convenzione, ciò non comprende il carbonio biogenico
proveniente dall’urea e dal rivestimento dei concimi).
alcuni tipi di concimi minerali, senza tener conto della loro
attitudine in base alla composizione chimica dei nutrienti.
Il rischio di infrangere le regole aumenterà, minacciando
ancora di più il reddito delle aziende agricole a conduzione
familiare.
Ragion per cui, il Copa e la Cogeca propongono di
scientifiche. Sarebbe opportuno prevedere un periodo
ristabilire un elenco limitato dei tipi di concimi inorganici
transitorio di almeno quindici anni, per permettere lo
CE oltre alle categorie funzionali del prodotto (“PFC1(C)”)
sviluppo di processi di decadmiazione economicamente
(ad esempio, concimi NPK con fosfato naturale) e di
efficaci su scala industriale, nonché di processi di riciclaggio
riprendere le loro specifiche e le loro componenti nella
del fosforo derivante da materiale organico. In aggiunta,
legislazione secondaria di questo nuovo regolamento
nel caso in cui occorresse fissare dei limiti, il Copa e la
UE. La trasparenza e la comparabilità dei tipi di concimi
Cogeca suggeriscono alla Commissione di rispondere
saranno così garantite per l’utente e si impedirà inoltre una
alle richieste avanzate in termini di riduzione dei dazi
frammentazione del mercato.
sui concimi importati da paesi non UE. Aprire il mercato
alla concorrenza di produttori in grado di rispettare le
La Commissione europea propone di ridurre e di
armonizzare il limite per il cadmio nei concimi
minerali fosfatici, con l’obiettivo di ridurre
limitazioni in materia di cadmio e di essere competitivi
sui prezzi permetterà di compensare l’aumento dei prezzi
imposti agli agricoltori in base ai limiti fissati.
l’accumulo di cadmio nel suolo e nell’acqua da un
lato e dall’altro di metter fine alla frammentazione
La Commissione propone di fissare il contenuto
del mercato dei concimi minerali fosfatici, in ragione
massimo di perclorato nei concimi inorganici a base
dei valori limite nazionali applicabili al cadmio in
di macroelementi a 50 mg/kg di materia secca,
alcuni Stati membri.
livello che il Copa e la Cogeca ritengono insufficiente.
Questa proposta mira a incitare gli investimenti nel
Il perclorato è presente nel nitrato del Cile e le autorità
riciclaggio del fosfato di origine organica. Certamente si
locali adottano misure volte a diminuire il livello di
tratta di un’iniziativa che vale la pena sostenere, ma ci
perclorato nei concimi.
vorrà ancora del tempo prima che un’industria di ampia
Il Copa e la Cogeca propongono di ridurre il contenuto
scala possa essere istituita nell’UE.
massimo di perclorato al livello più basso possibile, poiché
Fondamentalmente, in agricoltura conviene utilizzare
quando frutta e ortaggi non sono conformi ai requisiti della
dei concimi che contengono la minor quantità possibile
legislazione alimentare degli Stati membri, il commercio
di sostanze estranee o inquinanti. Tuttavia, la proposta
viene bloccato e le conseguenze economiche sono
della Commissione di ridurre la soglia di cadmio al di
disastrose per le filiere interessate.
sotto dei 60 mg non è giustificata da una valutazione
scientifica. Fra l’altro, essa rischia di mettere in pericolo
l’approvvigionamento europeo di fosforite, in quanto le
risorse mondiali di fosforite povere di cadmio sono limitate.
Di conseguenza, il prezzo dei concimi inorganici fosfatici,
come il MAP o il DAP, rischia di aumentare. Non esistono
ancora tecnologie economicamente efficaci su scala
industriale, capaci di trattare le rocce fosfatiche per ridurne
il tenore di cadmio.
La Commissione europea propone di eliminare
la menzione delle forme di azoto e dei test di
solubilità dei fosfati e degli oligoelementi espresse
in percentuale di massa di concime per i concimi
inorganici e organico-minerali. In base alla proposta
della Commissione, il tenore totale di nutrienti da
dichiarare includerebbe automaticamente anche
le forme di nutrienti che non sono disponibili per
Aspetto ancora più importante: i fabbricanti di concimi
i vegetali. Inoltre, la proposta non prevede limiti
hanno indicato che per estrarre il cadmio in eccesso al
minimi di solubilità per i concimi fosfatici (PFC1 (C)).
fine di rispettare il limite, dovranno affrontare un aumento
Il Copa e la Cogeca rigettano questa proposta, in quanto
dei costi di produzione compreso fra il 5 e il 15%. Ciò
non tiene conto dei costi aggiuntivi, sia per via della
trasformazione che per via dell’eliminazione del cadmio in
eccesso ottenuto per estrazione (e per il quale non esiste
un mercato europeo). Inoltre, considerata la mancanza
di concorrenza sul mercato europeo dei fertilizzanti, non
vi sono abbastanza incentivi perché i produttori possano
assorbire i costi – e il rischio è che l’onere venga trasferito
agli agricoltori.
gli agricoltori hanno bisogno di conoscere la proporzione
degli elementi nutritivi direttamente assimilabili dalle
piante. Ragion per cui, il Copa e la Cogeca chiedono al
Consiglio dell’UE e al Parlamento europeo di ristabilire le
disposizioni del regolamento (CE) n. 2003/2003, in materia
di identificazione della quantità di elementi nutritivi,
comprese le forme e i tipi di azoto e la loro solubilità
per fosfati e oligoelementi. In base alla proposta della
Commissione, le forme di azoto e di fosfato non disponibili
Nel contesto di un mercato mondiale nel quale i concorrenti
per i vegetali verrebbero dichiarate in quanto facenti parte
sono in grado di ricorrere a dei concimi meno costosi,
del tenore totale di azoto e di fosfato. Ciò indurrebbe
l’aumento dei prezzi nell’UE è sempre più svantaggioso
in errore gli agricoltori, che applicherebbero sulle loro
per gli agricoltori. Anche sul mercato interno, sul quale il
colture delle quantità di nutrienti diverse da quelle che
guadagno degli agricoltori a fronte della loro produzione
ritengono utilizzare. Fra l’altro, ciò significherebbe altresì
non è sufficiente, l’aumento del costo dei fattori di
la penetrazione nel suolo di ulteriori quantità di azoto e di
produzione mina la loro sostenibilità economica.
fosfato che, progressivamente, degraderebbero l’ambiente,
Per questo motivo, il Copa e la Cogeca si oppongono a
esercitando un impatto negativo.
una riduzione del valore limite di cadmio al di sotto dei 60
mg/kg P2O5 per i concimi minerali, in assenza di prove
La Commissione europea propone nuovi criteri
concimi a cessione lenta o ritardata attualmente disponibili.
per i polimeri diversi dai polimeri nutrienti che
Tuttavia, al momento non ci sono prodotti fertilizzanti
costituiscono i concimi a cessione lenta o ritardata
alternativi ai concimi a cessione lenta o ritardata disponibili
(CMC 10).
sul mercato. I prodotti fertilizzanti alternativi disponibili sul
I concimi a cessione lenta o ritardata sono diventati
mercato, come i concimi idrosolubili e i mangimi liquidi,
indispensabili per la produzione orticola ornamentale e
non, e sostituiscono progressivamente la fertirrigazione,
che consiste nell’iniettare gli elementi nutritivi nelle
acque di irrigazione. I concimi a cessione lenta o ritardata
presentano numerosi vantaggi ambientali: la cessione
progressiva degli elementi nutritivi dipende dall’acqua e
sono molto più suscettibili di lisciviazione dei nutrienti (il
rischio è maggiore in alcuni casi finanche dell’80%). Di
conseguenza, i concimi a cessione ritardata presentano
evidenti vantaggi dal punto di vista ambientale. Inoltre,
i concimi a cessione lenta o ritardata potrebbero essere
utilizzati in futuro nelle colture in pieno campo, per poter
dalla temperatura. Gli elementi nutritivi sono dunque messi
migliorare l’efficacia dell’utilizzo delle risorse.
a disposizione delle piante nel momento in cui le condizioni
Ragion per cui, il Copa e la Cogeca invitano la
pedoclimatiche sono favorevoli alla crescita, garantendo
Commissione a rivedere interamente i criteri proposti
un utilizzo ottimale degli elementi nutritivi e permettendo
per i concimi rivestiti, tenendo correttamente conto delle
di ridurre da un lato la lisciviazione di azoto e fosforo
solide prove scientifiche inerenti a questi polimeri, del
nell’acqua e dall’altro di ridurre le emissioni di ammoniaca
rischio ambientale e dell’impatto economico. Dovessero
nell’aria durante l’applicazione dei concimi.
tali conclusioni suggerire la necessità di questi criteri,
occorrerà adottare un periodo transitorio sufficientemente
lungo per poter permettere lo sviluppo di prodotti
fertilizzanti alternativi ai concimi a cessione ritardata
attualmente disponibili. Il Copa e la Cogeca desiderano
altresì raccomandare di attribuire al CEN il compito di
sviluppare una norma appropriata per la biodegradabilità
dei polimeri utilizzati nel rivestimento dei concimi a
cessione lenta o ritardata.
I concimi a cessione lenta o ritardata possono operare per
una durata equivalente a quella della coltura, riducendo i
costi della manodopera.
Essi possono altresì essere incorporati al terriccio per
migliorare la tenuta delle piante nei vivai e/o per garantire
la ripresa ottimale delle piante presso i consumatori. I
concimi a cessione lenta o ritardata rispondono ai bisogni
dei produttori e permettono loro di rispondere alle esigenze
del mercato. Inoltre, la dipendenza del settore delle piante
ornamentali da tali concimi è enorme (fino al 90% dei
produttori dei principali paesi coltivatori utilizza soltanto
questi concimi). Sebbene i concimi siano di per sé prodotti
di nicchia, non bisogna dimenticare che sono essenziali in
un settore europeo di dimensioni senz’altro ridotte, ma dal
grande valore economico.
La Commissione europea propone criteri relativi alla
decomposizione fisica e chimica dei polimeri diversi dai
polimeri nutrienti (CMC 10). Questi criteri si basano su
quelli dei film plastici per la pacciamatura e dovranno
essere rispettati nei 3 anni a partire dalla pubblicazione
del regolamento. Stabilire criteri per i polimeri utilizzati
nei concimi a cessione ritardata non è dunque giudizioso.
Questa proposta non è stata valutata a livello scientifico
e nessun tentativo avrebbe convalidato questi criteri per
i polimeri destinati al rivestimento dei concimi a cessione
lenta o ritardata. Essa rischia di precludere dal mercato i
• Concimi organici
La Commissione europea riconosce che esistono delle
differenze in base alle regioni in termini di utilizzo
degli effluenti di allevamento. Nondimeno, essa non
formula proposte appropriate per riconoscere i prodotti
fertilizzanti organici derivanti dal trattamento del letame
nel quadro dell’economia circolare (CMC 11).
Alcuni prodotti derivanti dalla trasformazione degli effluenti
di allevamento potrebbero aiutare le aziende agricole che
presentano un’eccedenza di tali effluenti a sbarazzarsene a costi
inferiori. La Commissione europea non propone requisiti relativi
a una categoria funzionale del prodotto per i prodotti fertilizzanti
derivanti dal trattamento degli effluenti di allevamento (“PFC”),
ma propone una categoria di materiali costituenti per alcuni
sottoprodotti di origine animale senza requisiti minimi (CMC11).
Ragion per cui, il Copa e la Cogeca chiedono di istituire una
categoria funzionale del prodotto per i prodotti fertilizzanti
derivanti dal trattamento degli effluenti di allevamento. Occorre
operare una distinzione fra le diverse frazioni degli effluenti
di allevamento risultanti dal trattamento (frazione liquida del
digestato di letame, concentrato di minerali, pellet di letame
essiccato, ecc.).
Il Copa e la Cogeca chiedono di definire la cessazione dello
stato di rifiuto per gli effluenti di allevamento e di stabilire una
norma CMC11 per la categoria di materiale costituente recante
marcatura CE derivante da sottoprodotti di origine animale.
Essi propongono un tenore minimo di carbonio organico (C)
teoricamente superiore al 5% della materia secca per il letame
trattato. Il tenore minimo dovrebbe essere pari all’1% in massa
di azoto totale (N) e all’1% in massa di ossido di potassio
(K2O) per il concentrato di minerali derivante dagli effluenti di
allevamento.
I requisiti proposti dalla Commissione europea in merito
ai concimi organici sono insufficienti.
I concimi organici provenienti dal riciclaggio dei rifiuti municipali
organici presentano un rischio più elevato di contenere sostanze
pericolose, suscettibili di contaminare i suoli e le materie prime.
Oltre a metalli pesanti e batteri, essi possono anche contenere
composti xenobiotici.
I concimi organici sono ricchi di fosfati, tuttavia questi ultimi
non sono sempre direttamente assimilabili dai vegetali.
Ragion per cui, il Copa e la Cogeca propongono di aggiungere
dei requisiti relativi ai composti xenobiotici da un lato e dei
requisiti relativi alla solubilità dei fosfati dall’altro. Inoltre, la
soglia minima per l’azoto totale (N), espressa in percentuale di
massa d’azoto totale, non dovrebbe essere inferiore al 3% per i
concimi organici solidi e liquidi.
In aggiunta, sembra che la formulazione impiegata per le
categorie di materiali costituenti (CMC1 e CMC2) comporterà in
pratica l’esclusione di alcuni materiali a base di legno, corteccia
e cocco. Il Copa e la Cogeca chiedono che questi materiali,
comunemente utilizzati per gli ammendanti del suolo e i
substrati di coltivazione, non siano esclusi dal regolamento, in
quanto trattasi di materiali chiave per l’industria orticola. Tra
l’altro, vi sono delle incertezze circa la corretta collocazione
della torba fra le CMC1 e le CMC2. Queste categorie dovrebbero
essere definite chiaramente per garantire che la torba venga
inserita nella stessa CMC in tutta Europa.
periodi transitori di lunga durata per gli Stati membri
che dispongono già di una legislazione nazionale, al fine
di coprire il periodo precedente all’entrata in vigore del
regolamento europeo.
Solo i digestati prodotti nelle aziende agricole e costituiti
da materie prime di origine agricola e da coprodotti
agricoli nelle aziende agricole dovrebbero essere esclusi
dalla procedura di registrazione REACH, volta a ridurre la
burocrazia per gli agricoltori.
• Concimi organo-minerali
La Commissione europea propone dei valori minimi
insufficienti per i principali elementi nutritivi
Dato che i concimi organo-minerali sono miscele di concimi
La Commissione europea propone di includere
i compost e i digestati nell’elenco esaustivo di
categorie di materiali costituenti (CMC3, CMC4 e
organici e minerali, i requisiti minimi relativi agli elementi
nutritivi dovrebbero essere superiori a quelli dei concimi
organici (vedasi anche il punto B.2).
CMC5) con dei requisiti minimi da rispettare perché
siano ammessi fra i fertilizzanti recanti la marcatura
CE.
Il Copa e la Cogeca sono preoccupati dai requisiti minimi
proposti dalla Commissione europea per i compost e i
digestati. Entrambe le organizzazioni temono che tali
requisiti siano meno rigorosi di quelli già in vigore in alcuni
Stati membri. I fertilizzanti recanti la marcatura CE che
contengono compost e digestati che rispondono ai requisiti
minimi del regolamento potranno circolare liberamente in
tutta l’UE, causando problemi alle organizzazioni agricole
degli Stati membri nei quali sono in vigore norme più
severe. Il Copa e la Cogeca non possono accettare che
la qualità del suolo e la fiducia dei consumatori siano
messe in pericolo a causa di requisiti europei insufficienti
su compost e digestati, che fra l’altro permettono alle
autorità comunali di sbarazzarsi più facilmente dei rifiuti
municipali, tramite il riciclaggio su terreni agricoli; tanto
più che i compost e i digestati possono contenere tracce
di plastica o di vetro, inquinando di conseguenza i terreni
agricoli. In alcuni paesi, certi sistemi di controllo della
qualità escludono l’impiego di materia organica derivante
da alcuni flussi di rifiuti non-agricoli. Le proposte attuali
possono minare la credibilità di tali regimi per trasformatori
e consumatori.
Fra l’altro, i concimi organici recanti la marcatura CE
rischiano di entrare in competizione con i concimi organici
di fattoria e di rendere complicato il rispetto dei requisiti
della direttiva nitrati per gli agricoltori, con un conseguente
aumento dei costi di produzione.
Il Copa e la Cogeca manifestano il proprio interesse per
la creazione di regole chiare e severe, ma ugualmente
equilibrate per i compost e i digestati, fondate su criteri
scientifici. Le norme efficaci sull’utilizzo di compost o
digestati già esistenti in diversi Stati membri devono
essere prese in considerazione.
La normativa europea dovrebbe tener conto delle
specifiche condizioni nazionali, giacché l’obiettivo è di
migliorare la qualità di questi prodotti tramite un approccio
locale. Una pista alternativa consiste nel definire alcuni
• Gli ammendanti
La Commissione europea omette i film plastici
biodegradabili dalle categorie funzionali di prodotti.
I film plastici biodegradabili sono ampiamente utilizzati
per mantenere l’umidità dei suoli, migliorarne le proprietà
e limitare la germinazione delle piante ospiti. Ragion per
cui, il Copa e la Cogeca chiedono di considerare i film
plastici biodegradabili per la pacciamatura in una categoria
funzionale del prodotto aggiuntiva.
• Prescrizioni di etichettatura
Etichettatura dei concimi organici
La Commissione europea propone di etichettare
Il Copa e la Cogeca ritengono che la proposta della
tutti i costituenti che rappresentano più del 5% del
Commissione relativa all’etichettatura dei concimi organici
peso del prodotto, classificati in base a un ordine
non sia adeguata. Inoltre, proprio come per i requisiti in
decrescente di peso secco, compresa l’indicazione
materia di informazioni sui concimi inorganici, gli agricoltori
delle categorie di materiali costituenti (CMC)
hanno anche bisogno di più informazioni a proposito dei
pertinenti dei fertilizzanti recanti la marcatura CE.
concimi organici. L’origine delle componenti di questi
Il Copa e la Cogeca sostengono l’etichettatura di tutti i
costituenti che rappresentano più del 5% del peso del
prodotto, classificati in base a un ordine decrescente di
peso secco, come proposto dalla Commissione. Tuttavia,
occorrerebbe prevedere un periodo transitorio sufficiente
per cambiare il sistema di etichettatura. Le etichette dei
prodotti dovrebbero riportare informazioni appropriate
e utili per gli agricoltori, che permettano loro di fare
scelte informate e di scegliere il concime appropriato. Gli
agricoltori hanno bisogno di queste informazioni specifiche
per poter praticare l’agricoltura di precisione o per sapere
se hanno bisogno di impianti particolari per lo stoccaggio
dei concimi, al fine di rispettare la legislazione europea.
Le etichette dovrebbero altresì fornire informazioni sul
tipo di prodotto (granulare, liquido, ecc.) e sulla sua
omogeneità (multi-nutrienti, concimi composti o miscele),
nonché sul tenore di eventuali contaminanti (metalli
pesanti, patogeni e inquinanti organici). Bisogna garantire
che le indicazioni in etichetta possano essere verificate
attraverso test approvati ufficialmente.
La Commissione europea propone, nell’Allegato III,
parte 1, punto 2(c), di indicare la dose prevista e la
pianta bersaglio, similmente alle disposizioni in materia
di etichettatura dei prodotti fitosanitari. Il Copa e la
Cogeca non auspicano che tali menzioni siano oggetto di
marcatura, poiché i concimi e gli ammendanti apportano
nutrienti o carbonio organico, a prescindere dalla pianta
o dal suolo. Tali menzioni rientrano a far parte delle
competenze dei consulenti agricoli e dell’esperienza
agronomica dell’agricoltore. Inoltre, la dose varia in
funzione del piano di fertilizzazione dell’agricoltore.
Nondimeno, se queste menzioni fossero mantenute nel
regolamento finale, bisognerebbe stabilire delle gamme
abbastanza ampie e una menzione indicante “tutte le
colture”.
La Commissione europea propone, nell’Allegato III, parte
3, alcuni limiti di tolleranza minimi e massimi per le
categorie funzionali di prodotto, dai quali il titolo dichiarato
di nutrienti o le caratteristiche fisico-chimiche di un
prodotto fertilizzante recante la marcatura CE non possono
discostarsi. Il Copa e la Cogeca vorrebbero che i limiti di
tolleranza fossero ridotti per il titolo dichiarato in etichetta
e insistono affinché i fabbricanti di concimi non traggano
sistematicamente profitto dai limiti minimi di tolleranza
sul titolo dichiarato di nutrienti o di caratteristiche
fisico-chimiche, come menzionato al punto 3, parte 3
dell’Allegato III.
prodotti specifici e le informazioni relative a questi processi
(ad es. la gassificazione) sono di primaria importanza e
dovrebbero comparire in etichetta.
61, Rue de Trèves
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Telephone : 00 32 (0) 2 287 27 11
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