Aloisi e Piedi 3 dicembre 2012 - Dipartimento di Scienze Umane
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Aloisi e Piedi 3 dicembre 2012 - Dipartimento di Scienze Umane
Facoltà di Scienze della Formazione Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” Piazza dell’Ateneo Nuovo, 1 – 20126 Milano CNIS – sede locale di MILANO Associazione per il Coordinamento Nazionale degli Insegnanti Specializzati e la ricerca sulle situazioni di handicap Ente Qualificato per la Formazione Come è possibile monitorare i processi di apprendimento personali attraverso il: • Piano Educativo Individualizzato • Piano Didattico Personalizzato • Piano di Studi Personalizzato Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana Piano Educativo Individualizzato (PEI) La Legge del 5/2/1992, che prevede il PEI, dichiara il diritto all’educazione e all’integrazione degli alunni diversamente abili nelle classi comuni in tutte le scuole di ogni genere e grado. L’art. 12 comma 5 sottolinea i momenti più significativi per un percorso di integrazione ed esplicita le modalità di intervento: al centro della programmazione didattica ed educativa c’è il bambino. Il PEI, quindi, dovrà da un lato tener conto delle potenzialità del bambino, e dall’altro essere uno strumento dinamico proiettato nel futuro del bambino (progetto di vita). Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana Piano Didattico Personalizzato (PDP) Il PDP fa riferimento alla Legge 170 del 2010 afferma che le scuole devono garantire: “l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari del soggetto, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate” Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana Piano di Studi Personalizzato (PSP) la Legge n. 53 del 2003 istituisce il PSP; esso contiene ed esplicita le unita’ di apprendimento effettivamente realizzate dal soggetto in apprendimento, in cui sono presenti le sue peculiarità e disparità Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana ICF E ICF-CY (International Classification of Functioningversione per bambini e adolescenti) L’ICF-CY 2002 è una documentazione che prende in esame le caratteristiche dello sviluppo del bambino e l’influenza dell’ambiente circostante. Il linguaggio dell’ICF è comune e universale e tratta di argomenti riguardo: • Funzioni e strutture corporee • Limitazioni delle attività e delle restrizioni della partecipazione • Fattori ambientali La particolarità dell’ICF riguarda il fatto che considera il funzionamento (comprende tutte le funzioni corporee, le attività e la partecipazione) a la disabilità (comprende le menomazioni, le limitazioni all’attività e le restrizioni alla partecipazione) associati alla condizione di salute. Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana L’ICF attribuisce un diverso senso nell’uso di questi strumenti? Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana I significati 1992 . PEI • 2010. PDP L’ICF , 2002 Attribuisce altro significato agli strumenti L 53 , 2003. PSP Norme generali sui livelli essenziali delle prestazioni D 59 , 2004. Indicazioni Nazionali per I Piani di Studio Personalizzati Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana Come progettare un percorso disciplinare delle competenze e degli apprendimenti. Un esempio di progettazione • • • • • Area disciplinare :linguistico/espressiva Nucleo fondante: Testo Scopo: comprendere un Testo Teoria di riferimento: De Beni Indicatori: Nomi • Gli indicatori vengono pensati dall'insegnante in seguito alla teoria di riferimento, all’ipotesi che si vuole sperimentare. I bambini sono sollecitati dalla Domanda Generativa a individuarli per poi riconoscerli (CO-AUTOVALUZIONE) • Monitoraggio dei processi di apprendimento di ogni percorso, iniziale, in itinere e finale viene fatto dall’insegnante e dai bambini (Didattica Metacognitiva). • Riprogettare grazie al monitoraggio è possibile potenziare i processi osservati Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana Riflessione metacognitiva che comporta l’autovalutazione e la valutazione del gruppo-classe e dell’insegnante Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana Chi è il bambino disabile? Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana Logica del semaforo Secondo la didattica metariflessiva la logica semaforica permette all’insegnante/gruppo classe e bambino di osservare e monitorare I processi di apprendimento/competenze messi in atto. Utilizzando la logica di una valutazione/autovalutazione in entrata, in itinere e in uscita, funzionale al potenziamento di ciascuno, perchè ogni volta docente/alunno riprogettano l'attività del "giorno dopo" Il risultato di valutazione che si ottiene segue la logica della Zona di Sviluppo Prossimale di Vigotskji, superando così la concezione del giusto/sbagliato (voto numerico 5/6) All’interno della tabella semoforica troviamo: - iI nome dei bambini - gli indicatori che andremo a monitorare condivisi con il gruppo classe riferiti allo scopo dell’unità di apprendimento - I colori ROSSO Quando gli indicatori del processo sono assenti GIALLO Quando gli indicatori del processo sono incerti VERDE Quando gli indicatori del processo sono presenti Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana Conclusione: Piano di Studio Personalizzato (PSP) Contiene, ed esplicita, le unita’ di apprendimento effettivamente realizzate dal soggetto in apprendimento, come il PEI e il PDP in cui sono presenti le peculiarità e disparità del singolo alunno. E’ un bilancio delle competenze e degli apprendimenti monitorati Allo stesso tempo l’insegnante ha la possibilità di Ri-Progettare gli scopi successivamente sulla base dei processi documentati, per il potenziamento e il successo scolastico. Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana Come progettare un percorso disciplinare delle competenze e degli apprendimenti Esempio di un progetto della scuola dell'infanzia • • • • • Area disciplinare/campo di esperienza: linguistico/espressiva Nucleo fondante: testo Scopo: comprensione di un testo iconico Teoria di riferimento: De Beni Indicatori: Nomi Lettura Selezione Organizzazione In quest’ottica si abbattono le barriere tra tutti gli ordini scolastici e tra classe e classe utilizzando strumenti non discriminatori Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana https://sites.google.com/site/cnismilano/ Loredana Mercadante: [email protected] Parmigiani Federica, Cerri Stefania, Mercadante Loredana IIdocumenti presentati sono riferibili all'ambito scolastico; diversamente occorrerà apportare gli opportuni adattamenti. Si consiglia anche il sito http://www.darioianes.it/slide.htm