Monte di pietà e «compro oro» segni della crisi
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Monte di pietà e «compro oro» segni della crisi
SPECIALE RISPARMIO 23 Mercoledì 30 ottobre 2013 FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ QUANDO I SOLDI NON BASTANO Norme contro i rischi di riciclaggio in Dopo una crescita esponenziale dei punti un settore cresciuto con le quotazioni di raccolta dei monili usati ora c’è la fase del «bene rifugio» per eccellenza di assestamento e selezione del mercato Monte di pietà e «compro oro» segni della crisi Credito alle imprese patto Co.Fidi Puglia e Bcc di Taranto I primi resistono da secoli, i secondi sono il fenomeno del momento U LA CONVENZIONE I negozi di “compro oro”, assieme ai tanti punti di acquisto di oro usato, si sono diffusi a macchia d’olio tanto che stando alle stime ufficiali in media c'è un negozio ogni 4mila abitanti. Con un incremento che negli ultimi anni è stato tumultuoso. Ultimamente il numero complessivo sembra andare verso una stabilizzazione, probabilmente su questo ha inciso anche la fine della corsa del prezzo dell’oro ma anche una inevitabile selezione naturale a fronte di un mercato complessivo più stabile, del resto chi non sarà allineato alle procedure prescritte, ed in particolare a quelle relative alla prevenzione del riciclaggio, si troverà oggettivamente fuori mercato. Sicuramente al “successo” dei compro oro ha influito la crisi e le esigenze finanziarie delle famiglie che in assenza di una spending review familiare e magari di risparmi immediatamente utilizzabili, specie per le spese immediate, si sono viste costrette a vendere anelli, catenine e piccoli oggetti preziosi che magari erano dei tempi BENE RIFUGIO Quotazioni alle stelle. E i «compro oro» hanno prosperato dell’infanzia. I prezzi praticati dai singoli esercizi sono molto variabili, al di là dello stesso andamento della quotazione dell’oro, e purtroppo in alcuni casi non mancano inchieste su trasparenza e riciclaggio. Inoltre è stato segnalato un mutamento che non vede come sbocco di mercato la rivendita a fonderie ma anche la revisione, riparazione e lucidatura degli oggetti per la vendita al dettaglio. Il boom dei compro oro non ha messo in crisi un altro istituto con una storia plurisecolare quello dei Monti di pietà. Il prestito su pegno risale alle fondazioni religiose del Medioevo e al XV secolo quando fu avviato dai frati francescani per combattere l’usura. Nel tempo è ovviamente molto cambiato ma rimane un istituto solido e stabile, attualmente sono una quarantina le società che forniscono credito su pegno, tutte sottoposte a vigilanza da parte della Banca d’Italia. Chi si rivolge al banco dei pegni ha sicuramente bisogno di una liquidità immediata ma non vuol certo disfarsi del bene, le polizze sono minimo a tre mesi, peraltro rin- novabili di volta in volta, e al portatore. Le ultime statistiche indicano che la tipologia degli utenti di compro oro e Monti di pietà è completamente diversa, se per i compro oro si tratta di una clientela che si disfa di piccole cose, per il banco dei pegni, spesso si tratta di professionisti e imprenditori che hanno urgenza di cassa potendo depositare beni di valore, con finanziamenti medi che vanno tra i 600 e gli 800 euro. E’ da sottolineare che mediamente il 5-7% non riesce poi a riscattare il bene. [l. s.] na convenzione tra la Banca di Credito Cooperativo di Taranto (BCC) e Co.Fidi Puglia, presentata nella filiale di Martina Franca della BCC, è stata siglata per concretizzare un rapporto di collaborazione tra l’Istituto di credito e il Consorzio Fidi del sistema CNA al fine di favorire l’accesso al credito delle imprese. Un’interazione nata per dare sostegno all’economia del territorio e alle sue aziende, sempre pIù in difficoltà a causa della persistente crisi economica finanziaria, e che si sviluppa nell’ottica di una proficua cooperazione tra la BCC e Co.Fidi Puglia. La convenzione è stata ufficializzata dal presidente Co.Fidi Puglia Luca Celi, e dal presidente della Banca di Credito Cooperativo di Taranto, Catello Miro, nel corso di un incontro organizzato da Pasquale Deanna, consigliere Cda Co.Fidi Puglia - CNA Martina Franca alla presenza di numerosi imprenditori che hanno apprezzato lo spirito mutualistico alla base dell’iniziativa che può favorire la crescita e lo sviluppo delle loro imprese. L’occasione è stata utile anche per sottolineare come le banche pugliesi si affidano sempre di più a Co.Fidi Puglia, intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia, come dimostra il notevole incremento delle garanzie erogate da Co.Fidi nel corso del 2013: circa 32 milioni di euro a giugno 2013, pari a + 40% rispetto a giugno dell’anno precedente, garanzie che hanno prodotto circa 50 milioni di euro di finanziamenti. Un risultato molto positivo, secondo il presidente Co.Fidi Puglia Celi, “che dimostra la fiducia delle imprese nei nostri confronti e come questa fiducia sia cresciuta. C’è una ripresa delle erogazioni bancarie anche dovuta alla sicurezza della nostra garanzia”. Le banche si affidano più facilmente a Co.Fidi Puglia, in forza della serietà dei sistemi di selezione operati sulle imprese, che richiedono le garanzie al Consorzio Fidi. Le imprese, d’altro canto sanno che, affidandosi a Co.Fidi Puglia, hanno una chance in più per ottenere credito dalle banche.