PROGETTO Marmilla terra di opportunità

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PROGETTO Marmilla terra di opportunità
Allegato A
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013
REG. (CE) N. 1698/2005
MISURA 321 – SERVIZI ESSENZIALI PER L'ECONOMIA E LA POPOLAZIONE RURALE
Azione 1.
Servizi sociali
Titolo del progetto: “MARMILLA, TERRA DI OPPORTUNITA’”
Soggetto proponente: Comune di Lunamatrona, nominato capofila del progetto, per i comuni di: Barumini, Collinas,
Furtei, Genuri, Gesturi, Las Plassas, Lunamatrona, Pauli Arbarei, Segariu, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna,
Villamar, Villanovafranca e Villanovaforru
Presentazione del progetto
Il progetto di inserimento Socio – Lavorativo dal titolo "MARMILLA – TERRA DI OPPORTUNITA’” che si
intende realizzare nei Comuni della MARMILLA, è un progetto prevalentemente di “Agricoltura Sociale” che
prevede la creazione di un’opportunità di lavoro per n. 17 soggetti svantaggiati, residenti nei comuni aderenti al
progetto, attraverso l’inserimento nel settore agricolo, della cura del territorio e dell’ambiente e del ritorno alla
campagna vista come luogo ideale per promuovere opportunità occupazionali.
Pertanto l’Agricoltura diventerà uno strumento capace di contrastare il fenomeno dell’esclusione sociale
migliorando la qualità della vita delle persone svantaggiate.
La possibilità di muoversi e lavorare in spazi aperti, l’integrazione fra le persone e la partecipazione a processi
che hanno esito evidente facilitano l’acquisizione di sicurezze e di capacità in soggetti a bassa contrattualità che
hanno bisogno di stimoli e di essere valorizzati e inseriti a pieno titolo nel contesto sociale di appartenenza.
Analisi di contesto.
Descrizione del territorio
L’ambito territoriale di riferimento è situato nella parte Centro Orientale della provincia del Medio-Campidano. Esso
è rappresentato dall’area afferente il Distretto di Sanluri che comprende 2 sub-aree storicamente e
geograficamente rappresentate da:
la Marmilla: con i Comuni di Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, Las Plassas, Lunamatrona, Pauli Arbarei,
Segariu, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villamar, Villanovaforru, Villanovafranca e con un’estensione
territoriale complessiva pari a 331,22 kmq.
il Campidano: con i Comuni di Samassi, Sanluri, Serramanna, Serrenti e con un’estensione territoriale
complessiva pari a 253,09 kmq.
Genuri con i suoi 7,55 Kmq è il Comune con la minore estensione.
Gesturi con i suoi 46,87 Kmq rappresenta il Comune della Marmilla con la più vasta estensione territoriale seguito
da Villamar con una superficie di 38,64 Kmq e da Villanovafranca con 27,46 Kmq.
Si evidenzia, pertanto, la presenza di un Comune ogni 19,48 Kmq circa.
La regione geografica Marmilla inoltre è caratterizzata dalla presenza del maggior numero dei Comuni della
1
Provincia del Medio Campidano: n. 17 Comuni su n. 28 Comuni complessivi.
Si tratta di comuni di modestissima entità con una popolazione complessiva numericamente inferiore a quella
presente nel Campidano, come indicato nel seguente prospetto:
MARMILLA
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
COMUNE
BARUMINI
COLLINAS
FURTEI
GENURI
GESTURI
LAS PLASSAS
LUNAMATRONA
PAULI ARBAREI
SEGARIU
SETZU
SIDDI
TUILI
TURRI
USSARAMANNA
VILLAMAR
VILLANOVAFORRU
VILLANOVAFRANCA
TOTALE
* Dati Ufficio Anagrafe Comunali
SUPERFICIE Kmq
ABITANTI AL 31.12 .13*
26,57
1296
20,79
866
26,12
1671
7,55
340
46,87
1278
11,14
246
20,57
1756
15,12
644
16,69
1234
7,82
151
11,02
677
24,50
1055
9,64
447
9,75
558
38,64
2819
10,97
649
27,46
1397
331,22
17084
In tutti i comuni si assiste al declino della popolazione e al suo continuo invecchiamento, fenomeni con sempre
maggiore diffusione in gran parte dei paesi del Nostro Stato e della Sardegna. Gli effetti demografici più evidenti
consistono in una rilevante riduzione della popolazione infantile e un parallelo aumento di quella di età avanzata.
Il peso della popolazione anziana sul totale della popolazione continua ad aumentare rendendo crescente anche lo
squilibrio tra i sessi in favore dell’elemento femminile risultante più longevo. I cambiamenti della dinamica e della
struttura della popolazione concorrono a modificare anche altri assetti della società tra cui quello relativo alla
pianificazione delle famiglie.
Analisi dei bisogni e priorità di intervento
Il quadro socioeconomico del territorio della Marmilla è caratterizzato dall'assenza di forti aggregazioni produttive
specializzate; inoltre la crisi economica, conseguenza della crisi del settore agricolo, motore trainante per decenni
dell’economia della Marmilla, negli anni ha prodotto nel territorio una forte disoccupazione. Come diretta
conseguenza, si evidenzia una forte dipendenza dal sistema pensionistico e una propensione, soprattutto da parte
dei giovani, ad abbandonare il territorio alla ricerca di opportunità di lavoro. Gran parte della popolazione del
territorio dei comuni della Marmilla vive in stato di povertà e marginalità sociale. Tale fenomeno è conseguenza di
condizioni di disagio socio – economico dovute, soprattutto, alla scarsa presenza di attività lavorative stabili, ma
anche all’inadeguatezza dei livelli culturali e scolastici che non consentono alle persone di autodeterminarsi.
Occorre sottolineare inoltre che l’abbandono del territorio, da parte dei cittadini, riguarda in particolare i giovani con
titoli di studio più elevati. Si tratta di un impoverimento progressivo del capitale umano che potenzialmente potrebbe
incidere significativamente sullo sviluppo locale.
Le scarse opportunità di lavoro e di accesso al mercato del lavoro, offerte dal territorio, sono probabilmente anche
da collegarsi alla scarsità di servizi presenti che costringono, soprattutto i giovani, a rinunciare alle possibilità di
carriera per prendersi cura della famiglia, e spesso anche degli anziani
Riguardo all’aspetto economico nel territorio preso in esame se da un lato predomina l’economia a forte
caratterizzazione agro pastorale, dall’altro esistono zone di insediamenti industriali della media e piccola industria
che determinano condizioni socio economiche culturali assai diverse anche se le stesse stentano a decollare con
gravi ripercussioni socio-lavorative.
Il quadro strutturale dell’apparato produttivo agricolo locale mostra preoccupanti sintomi di generale cedimento,
espressi in particolare: dall’accentuazione della polverizzazione aziendale, dalle crescenti difficoltà incontrate dal
processo di ricambio generazionale della forza lavoro.
Il territorio presenta pressoché le stesse caratteristiche e una omogenea espressione di bisogni.
Sia i singoli cittadini che tutte le realtà produttive presenti nei comuni, durante la programmazione del PLUS
distrettuale, hanno messo in evidenza la necessità di porre in essere strategie di integrazione fra i servizi sociali, i
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servizi per il lavoro e per la formazione, al fine di rispondere efficacemente alla grande varietà di povertà materiali,
culturali e relazionali sempre più diffuse ed emergenti.
Il superamento della marginalità e dell’esclusione sociale delle persone prive di reddito e/o disoccupate di lunga
data è strettamente correlato alla capacità di porre in essere solidi percorsi di integrazione e di potenziamento della
capacità di lavorare in rete, da parte dei professionisti impiegati nei Servizi Pubblici, con i soggetti privati e le parti
sociali, sulla base di regole condivise e formalizzate.
L’offerta dei servizi sociali, relativi all’area povertà e marginalità sociale, nel distretto di Sanluri è variegata ma in
diversi casi è caratterizzata da prassi comuni e condivise nell’intero territorio. Ciò è da attribuirsi all’importante
azione di integrazione sociale sperimentata in attuazione delle previsioni programmatiche contenute già nel PLUS
2013/2015 favorevolmente accolte dagli amministratori e dai tecnici deputati alle politiche sociali.
Ancora insufficiente si rivela comunque l’integrazione tra politiche sociali e quelle del lavoro e della formazione così
che i servizi non riescono ad offrire risposte esaustive ai molteplici bisogni manifestati. L’analisi dei servizi descritti
nel profilo d’ambito, allegato al Plus, ha evidenziato la presenza, in quasi tutti i comuni afferenti al distretto, di una
serie di interventi volti prevalentemente ad arginare lo stato di “emergenza” mentre raramente vengono promossi
percorsi preventivi necessari ad evitare l’instaurarsi di situazioni limite.
La difficoltà più evidente dei servizi comunali è data dall’impossibilità di offrire continuità a quei servizi quali
l’inserimento lavorativo, attivati spesso in sostituzione del contributo economico soprattutto nei piccoli centri.
L’offerta dei servizi sociosanitari è inadeguata rispetto ai bisogni in quanto, nonostante le dichiarazioni
programmatiche del PLUS, i servizi sociali e quelli sanitari hanno collaborato sporadicamente e, ad oggi non è stata
portata a compimento la condivisione di strategie di integrazione, di protocolli di intesa e di protocolli operativi.
Quanto anzidetto, unito alla carenza di personale ed alla frammentarietà degli interventi e dei finanziamenti, ha reso
difficile realizzare efficaci progetti di prevenzione e promozione dell’inclusione sociale delle categorie svantaggiate..
Pertanto il presente progetto si snoda attorno al cardine dell’inserimento lavorativo nel settore agricolo e del ritorno
alla campagna vista come luogo ideale per porre in essere e promuovere opportunità occupazionali sostenibili e
interconnesse con il tessuto economico delle Marmilla. L’Agricoltura diventa pertanto anche cura e custodia del
territorio, riappropriazione di spazi rurali e urbani, terre incolte, immissione di prodotti genuini sul mercato e fornitura
di servizi fruibili dal pubblico e dal privato. In un contesto territoriale nel quale il settore agricolo e contadino una
volta era trainante oggi si assiste all’abbandono delle campagne e del territorio si è pensato di creare un progetto
articolato che si ricolleghi in modo nuovo e moderno al settore agricolo e ambientale passando per un processo di
inclusione sociale e inserimento lavorativo di persone svantaggiate, recuperando anche il ruolo basilare che
svolgeva l’agricoltore in passato, in quanto produttore ma anche custode del territorio.
Attraverso le varie azioni proposte riteniamo si possa promuovere sia il rilancio e il sostegno dell’attività agricola e
contadina oltre che l’inclusione e il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate in mansioni strettamente
legate a contatto con la propria terra, alla crescita e allo sviluppo di un settore che comunque ha profonde radici in
tutte le nostre comunità. Molti cittadini si prendono cura degli orti, dei giardini, degli spazi verdi e delle terre incolte,
si occupano dei vigneti, degli uliveti, del legnatico e di piccoli lavori in campagna e all’aria aperta. I beneficiari del
progetto saranno portati a rapportarsi con il mondo delle campagne, degli orti e della natura, sia perché hanno
sempre vissuto nel contesto di una società rurale sia perché le mansioni proprie dell’agricoltura e della cura del
verde sono numerose e suddivisibili in micro mansioni spesso adatte a far compiere percorsi di tipo socioriabilitativo-lavorativo che permettano il recupero di competenze e capacità personali e professionali.
Attraverso il lavoro agricolo i beneficiari del progetto recupereranno oltre che la capacità lavorativa, anche abilità
sociali e relazionali.
Si prevedono attività di orientamento, formazione sul campo e di inserimento socio-lavorativo sia nel settore della
produzione agricola in genere che del lavoro contadino tradizionale.
Tipologia dell’utenza.
Verranno inserite nelle azioni progettuali n. 17 persone svantaggiate residenti nei Comuni che hanno proposto il
presente progetto (n. 1 beneficiario per ciascun comune) che verranno individuate dagli operatori Sociali di ciascun
Comune. Le modalità per la selezione dei beneficiari verranno concordate dagli stessi operatori; in ogni caso gli
interventi previsti saranno rivolti a persone con oggettiva difficoltà di trovare autonomamente un lavoro.
L’inserimento di ogni singola persona all’interno del progetto sarà valutato prioritariamente tenendo conto
della presenza e gravità dei seguenti aspetti:
- disoccupazione di lunga durata e/o mancanza di percorsi formativi e/o lavorativi;
- elevato carico familiare / problematicità nelle relazioni familiari;
- scarsa o assente rete di sostegno sociale e rischio di devianza sociale;
insufficienza di risorse economiche del singolo e/o del nucleo famigliare.
Risorse umane e servizi presenti nel territorio
Per la realizzazione del progetto verranno coinvolti i seguenti enti:
Servizio per l’impiego provinciale con sede a Sanluri:
Garantirà le informazioni e la consulenza alle persone per la costruzione di progetti personalizzati professionali e
lavorativi, con colloqui di orientamento, indicazioni sulle opportunità formative ed occupazionali del territorio
provinciale, regionale, nazionale, etc.;
3
Cesil Territoriali: gli operatori si occuperanno di collaborare con i servizi sociali nell’individuazione dei destinatari,
di erogare attività di orientamento ai fini dell’inserimento socio lavorativo, di dare supporto ai destinatari oltre che di
collaborare alla realizzazione degli interventi con la rete e il parternariato nella fase iniziale, in itinere e finale
dell’intero progetto;
L’Agenzia Regionale LAORE, con sede a Sanluri, attraverso la propria collaborazione garantirà l’assistenza
tecnica finalizzata in particolare alla conoscenza del terreno e delle sue caratteristiche, alla conoscenza delle
colture, alla preparazione del terreno per la semina e raccolta dei prodotti (erbe, ortaggi, fiori, etc…), oltre che il
sistema di rotazione delle colture. Si occuperà inoltre di trasmettere ai partecipanti informazioni rispetto ai temi delle
coltivazioni biologiche e della biodiversità, della commercializzazione e delle tecniche produttive più adeguate per il
terreno a disposizione.
Reti presenti nel territorio
Il percorso di inserimento lavorativo in agricoltura e servizi per l’ambiente e la cura del verde, come previsto dal
progetto, intende coinvolgere la rete solidale e le strutture comunitarie proprie del mondo agricolo tradizionale e
creare, attraverso di esse, una inclusione autentica a livello sociale e lavorativo nel comparto dell’agricoltura e dei
servizi ambientali.
Sulla base dei dati resi disponibili dalla Regione Sardegna è stato rilevato il numero delle Associazioni di
volontariato presenti nei Comuni che potrebbero, a vario titolo, essere coinvolte nel progetto soprattutto per
garantire sostegno socio-economico ai beneficiari più disagiati e a quelli che hanno difficoltà a raggiungere le
aziende agricole perché privi di un mezzo proprio.
Presenza di imprese agricole
Nel territorio preso in esame pare siano presenti n. 6 aziende agricole multifunzionali che dispongono delle strutture
e dei requisiti richiesti dal bando e di conseguenza risultano essere idonee per garantire l’attuazione del progetto.
Le stesse potranno partecipare al bando di gara che verrà predisposto per l’affidamento del progetto.
2. Descrizione del progetto
Obiettivi e finalità (Descrivere i contenuti le finalità della proposta progettuale, gli obiettivi specifici e i risultati attesi;
descrivere anche le metodologie di intervento per la realizzazione degli obiettivi previsti dal progetto).
Finalità
Attraverso il Servizio Intercomunale di Inserimento Socio-Lavorativo nelle aziende agricole territoriali
multifunzionali, si cercherà di promuovere e garantire l’inserimento, il reinserimento lavorativo e il mantenimento
del posto di lavoro dei soggetti svantaggiati.
La finalità di questo progetto è quella di mettere in moto, attraverso lo strumento dell’inserimento socio-lavorativo in
agricoltura, una serie di dinamiche individuali, gruppali e comunitarie che portino ad un miglioramento della qualità
della vita degli utenti inseriti.
Chi lavora, infatti, acquista una certa legittimazione sociale; il lavoro facilita l’affermazione personale e stimola il
soggetto alla crescita, alla scelta di un percorso di miglioramento. Attraverso il lavoro si vuole dare agli utenti inseriti la
possibilità di interagire, provare e imparare lavorando, responsabilizzarsi, produrre uscendo così da una logica
meramente assistenziale. L’intenzione è dunque quella di mettere in atto un percorso di aiuto e promozione di un
livello superiore d’autonomia e autodeterminazione fortemente legato al contesto di vita comunitario e rurale nel quale
poi le attività extra progettuali degli utenti stessi, e la loro vita in senso più ampio, andranno ad insistere.
Obiettivi generali del progetto:
- Promuovere e sostenere l’integrazione sociale e lavorativa di persone con svantaggio socio-economico
attraverso l’inserimento in aziende agricole;
- Ampliare le conoscenze dei destinatari sulle possibilità lavorative e formative offerte del territorio e coglierne le
opportunità;
- Garantire la continuità delle iniziative locali ed offrire all’utenza un adeguato percorso di orientamento,
sostegno e valorizzazione delle potenzialità;
- Promuovere l’evoluzione e l’emancipazione del soggetto svantaggiato attraverso lo sviluppo delle sue risorse,
l’acquisizione di professionalità e la crescita della sua autonomia, per consentire un collocamento che non si
configuri come operazione assistenziale ma che sia adeguato alle sue capacità;
- Promuovere l’attività agricola, la cura del verde e del territorio e quindi la cultura della sostenibilità sociale e
ambientale;
- Prevenire stati di emarginazione e riduzione e recupero delle condizioni di bisogno e di disagio attraverso
percorsi riabilitativi di inserimento;
- Promuovere il cambiamento nell’ambiente sociale e nel mondo di vita comunitario nella direzione di una
maggiore disponibilità, valorizzazione e accoglienza nei confronti dei soggetti svantaggiati;
- Valorizzare, promuovere e trasferire le buone prassi rispetto alla inclusione socio-lavorativa;
- Promuovere il supporto alla creazione di impresa, l’inserimento in lavoro dipendente, in cooperative sociali,
inserimenti in aziende private, attivando e utilizzando le facilitazioni previste dalla normativa vigente;
- Promuovere il diritto al lavoro e al conseguente miglioramento della qualità della vita;
4
-
Promuovere “buone passi” per un modello di reinserimento socio-lavorativo riproponibile all’esterno.
Obiettivi Specifici e risultati attesi:
- Prendere coscienza delle proprie attitudini e autovalutazione delle proprie competenze professionali attraverso
un percorso di orientamento e di accoglienza;
- Sviluppare capacità lavorative attraverso percorsi formativi sul campo;
- Sviluppare l’autonomia e l’autodeterminazione delle scelte sia in ambito lavorativo che socio-relazionale;
- Promuovere capacità di lavorare in gruppo;
- Promuovere una reale integrazione sociale attraverso il lavoro;
- Sviluppare attitudini, capacità e propensioni spendibili anche nel mercato del lavoro;
- Promuovere incontri positivi con la comunità in modo da superare il pregiudizio e la diffidenza reciproca fra
“normali” e “disagiati”;
- Stimolare la comunità intera, attraverso il reale risultato lavorativo degli inseriti, ad interrogarsi sul problema
del disagio socio-economico e lavorativo e sulle problematiche dell’integrazione sociale;
- Prevenire e rimuovere situazioni di bisogno economico ed emarginazione con risposte non assistenzialistiche;
- Sviluppare e/o accrescere la percezione dell’utilità per se e per gli altri, l’autostima e la fiducia in se stessi;
- Rilanciare l’attività agricola tradizionale e creare sinergie territoriali rivolte alla sviluppo rurale e ambientale
sostenibile;
- Attivare positive relazioni fra le aziende agricole e i soggetti inseriti;
- Creare una reale possibilità di occupazione e/o una nuova impresa nel settore agricolo o dei servizi rivolti alla
agricoltura, alla cura del verde e dell’ambiente;
- Promozione di capacità imprenditoriali e di sviluppo di nuove progettualità miranti all’inserimento nel mercato
del lavoro in agricoltura e servizi.
Metodologie di intervento
Per l’avvio delle attività previste nel progetto saranno necessari dei tempi di preparazione per:
1.
la procedura per la selezione delle aziende agricole;
2.
l’attivazione delle procedure di individuazione e selezione dei beneficiari;
3.
la messa a punto degli aspetti organizzativi;
4.
la predisposizione delle convenzioni con l’azienda/le aziende accoglienti;
5.
la formazione dell’èquipe di lavoro e degli incontri della stessa;
6.
la definizione del regolamento delle attività;
La modalità d’inserimento prevede un impegno del soggetto nello svolgimento di intere sequenze lavorative o di parti
di esse, concordate prioritariamente con l’azienda ospitante.
La sperimentazione di modelli di lavoro, il mettere in atto la propria professionalità e verificare le proprie competenze
“sul campo” risultano fondamentali nell’impostazione del progetto. Verranno quindi utilizzate metodologie formative sul
campo finalizzate soprattutto alla valorizzazione delle esperienze e delle competenze pregresse.
Attraverso l’esperienza diretta sul campo, che si differenzia dal più tradizionale inserimento lavorativo per la possibilità
che gli allievi hanno di confrontarsi in qualunque momento con l’equipe di lavoro (operatori sociali, educatore, tutor
aziendale) al fine di rileggere e contestualizzare l’esperienza in atto, per quanto riguarda lo sviluppo di competenze
proprie.
Gli utenti saranno inseriti nelle aziende agricole che si aggiudicheranno il progetto e verranno suddivisi nelle varie
fasi della lavorazione in seguito ad un percorso di orientamento professionale che ne evidenzi le competenze e le
attitudini specifiche a ricoprire un determinato ruolo.
A supporto e coordinamento di tutte le attività progettuali si prevede l’inserimento di una figura professionale
competente l’Educatore che svolgerà le seguenti funzioni: coordinamento delle attività di inserimento, delle attività
educative e formative, terrà i rapporti con le istituzioni, con i referenti delle aziende ospitanti, con i partners di progetto
e con l’intera rete ed è il referente per i rapporti con l’azienda/le aziende e con il tutor/in tutor aziendali, predisporrà
tutta la modulistica e quanto necessario al funzionamento del progetto .
Il percorso lavorativo deve essere ricompreso in un progetto di vita generale che tiene conto delle reali possibilità
dell’utente inserito.
La metodologia si richiama a tutte quelle teorie pedagogiche che tendono a promuovere il protagonismo e la reale
integrazione dei soggetti svantaggiati che in quanto tali “vulnerabili”.
Il soggetto è il protagonista, è al centro di tutte le attività, le sue attitudini, le sue idee e la ricchezza che porta nel
lavoro e nei rapporti personali faranno da volano all’attività tutta.
Gli utenti lavoreranno per una ricompensa economica ma saranno anche sensibilizzati sul senso educativo e
riabilitante del progetto e del loro percorso.
La metodologia prevede inoltre un modello standard di strategie e tecniche per valutare il processo formativo sul
campo e sarà finalizzata a verificare e valutare periodicamente:
- il livello di motivazioni ed aspettative dei beneficiari;
- la crescita comportamentale degli utenti e del gruppo;
- comportamenti/trasferibilità nei processi di lavoro;
- rapporto fra risultati ottenuti e obiettivi prefissati;
- l’insorgenza di criticità;
5
-
valutazione economica;
valutazione organizzativa.
Si procederà inoltre a:
- analisi dei dati sia tramite la costruzione di indicatori sia tramite confronti da attuare solo per i dati e gli
indicatori per i quali il confronto sia significativo;
- valutazione, ossia messa in evidenza dei fattori significativi che sono emersi durante l’attuazione del progetto;
- discussione e elaborazione di decisioni in merito a provvedimenti da adottare in funzione dei risultati emersi.
Gli strumenti utilizzati in tale fase saranno: schede di valutazione e questionari di gradimento/valutazione delle
competenze, report analitici sugli aspetti organizzativi - gestionali, report analitici sugli aspetti economico-finanziari;
strumenti di elaborazione dati; relazioni e valutazioni finali dei beneficiari e di tutti gli attori coinvolti nel progetto;
report di valutazione finale, informazioni sulla riproducibilità del progetto, informazioni sull’efficacia ed efficienza del
progetto.
Attività di progetto (Descrizione del servizio o dei servizi che si intendono attivare (attività ed azioni previste). Tipologia di
prestazione erogata e n° di ore. Modalità di erogaz ione del servizio (localizzazione degli interventi, tempi, ecc.).
Descrivere le competenze necessarie)
La presente proposta progettuale prevede l’attivazione di percorsi di integrazione socio-lavorativa per n.
17 persone svantaggiate.
Le attività e le azioni previste sono le seguenti:
1. Individuazione dei Beneficiari;
2. Attività di accoglienza e di orientamento dei soggetti beneficiari.
3. realizzazione di materiale informativo ad uso degli utenti del servizio, degli operatori e delle aziende
agricole ospitanti;
4. Attività di informazione sull’accesso ai servizi e sulle possibilità formative e lavorative offerte dal territorio;
5.
Inserimento lavorativo e attività di accompagnamento dell’utente nel processo di inserimento sociolavorativo in azienda agricola;
6. Monitoraggio, Verifica e valutazione del processo di inserimento e di tutte le attività correlate.
1. Individuazione dei Beneficiari:
Ciascun Comune aderente al progetto (come già indicato), attraverso il proprio Servizio Sociale, dovrà
provvedere ad individuare il beneficiario dei servizi (le modalità per la selezione del beneficiario verranno
concordate fra gli operatori sociali dei comuni aderenti).
Tempi per la realizzazione dell’attività: Entro 15/20 giorni dalla data di comunicazione dell’assegnazione del
Finanziamento.
2. Attività di accoglienza e di orientamento dei soggetti beneficiari.
L’attività di accoglienza e orientamento sarà curata da una delegazione di operatori sociali dei comuni,
dall’educatore e dagli operatori del Centro Servizi Inserimenti Lavorativi territoriali (CESIL).
L’orientamento e il bilancio di competenze aiutano ad acquisire consapevolezza dei propri punti forti e punti
deboli rispetto alla ricerca di occupazione e alla adeguata collocazione in ambito formativo o lavorativo.
L’orientamento aiuta e guida dunque ad una presa di consapevolezza della situazione in modo da individuare
obiettivi professionali adeguati e accompagna l’utente, quando richiesto, a prendere le decisioni più adeguate
sostenendolo nel percorso. L’orientamento, come inteso in questo contesto progettuale, ha la funzione di aiutare
le persone svantaggiate a inserirsi e a competere con maggiore efficacia nel mondo del lavoro, e in particolare,
nel mercato del lavoro locale. Un corretto orientamento formativo e professionale favorisce un migliore
inserimento sociale per le persone a rischio di esclusione e per le fasce deboli in genere.
L’azione di orientamento si articolerà in attività di orientamento di gruppo attraverso momenti di
confronto in aula finalizzati a sviluppare competenze di base e preliminari all’espletamento delle
mansioni lavorative.
Gli strumenti utilizzati saranno: incontri collettivi di orientamento informativo; somministrazione di
questionari di orientamento; percorsi di orientamento individualizzati a seconda delle esigenze
specifiche dell’utenza; orientamento in rete che coinvolge anche altri attori che operano per l’attuazione
del progetto.
Attraverso l’attività di orientamento si dovranno suddividere gli utenti da inserire nelle diverse mansioni
a seconda delle attitudini e capacità esplicitate, dell’interesse e della motivazione (ad esempio
6
produzione agricola, giardinaggio, etc. ).
Si prevede un incontro iniziale in cui si valuteranno le competenze, motivazioni e aspirazioni di ciascuno,
rispetto agli interventi previsti dal progetto.
L’educatore professionale, in stretta collaborazione con i servizi social comunali:
predisporrà il progetto individualizzato;
aiuterà il lavoratore nell’acquisizione di competenze relative alla conoscenza dello status di
lavoratore(contratto, diritti doveri etc);
favorirà la relazione fra i lavoratori e il responsabile produttivo/tutor e gli altri attori coinvolti.
L’educatore inoltre avrà il compito di coordinatore/supervisore e di organizzare il servizio con i datori di lavoro e
con gli utenti;
avrà inoltre il compito di monitorare l’esperienza lavorativa, verificare la coerenza operativa e la fattibilità tra
obiettivi, risorse ed azioni e infine avrà la responsabilità di rendere funzionali i punti di criticità che si
evidenzieranno nel corso dell’esperienza.
Lo stesso coordinerà le diverse azioni del progetto e garantirà la sua supervisione anche attraverso incontri
programmati con gli operatori Sociali dei Comuni, con gli Amministratori e con gli altri soggetti coinvolti.
Inoltre dovrà occuparsi di supportare l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, facilitando anche
l’integrazione relazionale dell’utente con i compagni di lavoro; dovrà, ove possibile, elaborare strategie di
informazione e sensibilizzazione per il tessuto produttivo territoriale, al fine di favorire condizioni di maggiore
accettazione sociale del cittadino.
Si prevede un incontro iniziale in cui si farà il punto sulle capacità, competenze, motivazioni e aspirazioni di
ciascuno, rispetto agli interventi previsti dal progetto.
3. realizzazione di materiale informativo ad uso degli utenti del servizio, degli operatori e delle aziende
ospitanti
L’educatore in stretta collaborazione con gli operatori dei servizi sociali predisporrà tutta la modulistica
(questionari, report, schede, etc.) per l’inserimento dei beneficiari, la verifica sullo stato di attuazione, il
regolamento da seguire durante le attività, la modulistica per la verifica e valutazione degli interventi.
Durata: Tutta la durata del progetto.
4. Attività di informazione sull’accesso ai servizi e sulle possibilità formative e lavorative offerte dal
territorio.
Il Servizio per l’impiego provinciale con sede a Sanluri (come già indicato)garantirà le informazioni e la
consulenza alle persone per la costruzione di progetti personalizzati professionali e lavorativi, con colloqui di
orientamento, indicazioni sulle opportunità formative ed occupazionali del territorio provinciale, regionale,
nazionale etc..
Durata: Primo mese di Attività e durante tutta la durata del progetto.
5. Inserimento lavorativo e attività di accompagnamento dell’utente nel processo di inserimento sociolavorativo in azienda agricola
Per questa azione sarà indispensabile il supporto dell’ente regionale per l’agricoltura Laore, dei CESIL territoriali,
dell’Educatore, ecc…. Si tratterà di garantire strumenti e competenze professionali ai beneficiari al fine di
rendere gli stessi capaci di muoversi con sufficiente sicurezza nel settore del mondo del lavoro e dell’agricoltura
in particolare oltre che far conoscer loro nozioni base sul mercato del lavoro locale.
Ci si soffermerà sulla conoscenza del territorio, delle tecniche di giardinaggio e cura delle erbe, delle piante, dei
fiori, dei cereali, degli ortaggi. All’interno di questa azione rientrano momenti d’aula dedicati all’adeguamento delle
competenze proprie della figura dell’imprenditore del settore agricolo e dei servizi per l’ambiente (competenze,
normativa, organizzazione).
Per questa azione l’educatore verrà supportato dall’Agenzia Regionale LAORE con sede a Sanluri che
garantirà l’assistenza tecnica “dalla conoscenza del terreno alla sua preparazione per la semina e racconta dei
prodotti” oltre che il sistema di rotazione delle colture. Si occuperà inoltre di formare e informare i beneficiari,
rispetto ai temi delle coltivazioni biologiche e della biodiversità, della commercializzazione e delle tecniche
produttive più adeguate nell’adempimento del loro ruolo istituzionale. Gli utenti saranno ospitati da aziende
agricole territoriali aggiudicatarie del progetto.
L’inserimento socio-lavorativo previsto nelle aziende agricole costituisce una vera e propria formazione sul
campo, una applicazione delle competenze nella realtà aziendale attraverso il contatto diretto con la terra, il
lavoro e gli operatori del settore. Gli utenti saranno supportati da almeno un tutor aziendale per ogni azienda
ospitante (è previsto un rimborso per il tutoraggio aziendale).
La modalità d’inserimento prevede un impegno dell’allievo nello svolgimento di intere sequenze lavorative o di
parti di esse, concordate prioritariamente con l’azienda ospitante.
La sperimentazione di modelli di lavoro, il mettere in atto la propria professionalità e verificare le proprie
competenze “sul campo” risultano fondamentali nell’impostazione del progetto.
Il beneficiario verrà messo in grado di gestire le proprie attività con un grado di discrezionalità.
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Il lavoro di gruppo faciliterà lo scambio di idee ed esperienze intensificando le interazioni fra i partecipanti.
Nel sistema di valutazione e controllo degli interventi sono previste schede di aggiornamento e sull’intervento, la
rilevazione del livello di soddisfazione, nonché le valutazioni conclusive.
Ci si auspica che a conclusione del progetto ci sarà un significativo ampliamento della percentuale di
occupabilità per i soggetti coinvolti.
Il progetto non prevede uno sbocco occupazionale definito ma ogni partecipante acquisirà capacità e
competenze spendibili nel mercato del lavoro che gli consentiranno di poter percorrere diverse strade, come ad
esempio:
a) Inserimento diretto in azienda con stabilizzazione a seguito del percorso di inserimento: alcuni soggetti
potrebbero essere assorbiti dalle realtà aziendali che li ospitano e che hanno contribuito a formarli.
b) Creazione di nuove imprese agricole, ortofrutticole, multifunzionali o di servizi anche associate ad
imprese e consorzi esistenti: alcuni soggetti potrebbero sfruttare le nuove competenze e la formazione a
contatto con imprenditori e professionisti esperti per intraprendere anch’essi la strada della creazione di
nuove realtà aziendali proponendo servizi ad enti e privati, utilizzando i terreni incolti presenti sul
territorio, terreni di famiglia o altri facilmente individuabili in tutti i paesi inserendosi in un settore
contemporaneamente innovativo e tradizionale che presenta ancora ampi spazi di sviluppo.
c) Ingresso in aziende già esistenti in qualità di soci.
Inoltre, per ognuno dei soggetti inseriti, ci si auspica che rimanga aperta l’opzione di utilizzare le
competenze acquisite per muoversi con nuova consapevolezza e maggiore efficacia nel mercato del
lavoro locale e nella ricerca attiva del lavoro con il supporto, se necessario, dei servizi dislocati sul
territorio e come i Centri Servizi Inserimenti Lavorativi per soggetti svantaggiati. L’agricoltura e la cura
dell’ambiente e del territorio è un’attività già in sé portatrice di una tradizione di solidarietà e mutuo aiuto e in
questo senso può, riavvicinando i lavoratori e i disoccupati alla propria terra, riavvicinarli a se stessi e alle proprie
comunità.
Valorizzando le competenze presenti nel settore agricolo, rurale e ambientale si può prospettare uno sviluppo
sostenibile e un allargamento della base occupazionale nel territorio.
Il raggiungimento dei migliori risultati dipende, ovviamente, dalla costanza e dall’impegno prodotto dai soggetti
inseriti nelle attività progettuali. I diversi attori coinvolti nel progetto (Educatore, tutor aziendali, ecc.) avranno
anche il compito di motivare e tenere vivo l’interesse per le attività programmate in modo che tutti i soggetti
portino a termine fruttuosamente il percorso proposto raggiungendo così i risultati ragionevolmente attesi.
Durata: Tutta la durata del progetto ossia n. 12 mesi
Articolazione del servizio di inserimento Socio-Lavorativo presso le aziende agricole:
La presente attività verrà articolata in n 3 Giornate di attività per n. 4 ore di servizio al giorno per un totale di n. 41
settimane, per complessive n. 492 ore per ciascun beneficiario (totale n. 17 beneficiari x n. 492 ore di servizio =
8.364,00 ore complessive).
Verrà garantito:;
il servizio di trasporto per raggiungere le aziende con un pullman da 20 posti;
- visite mediche, formazione, assicurazione e quant’altro necessario per l’inserimento delle persone da
inserirte.
6.Monitoraggio, Verifica e valutazione del processo di inserimento e di tutte le attività correlate.
A conclusione del progetto si procederà a un monitoraggio delle nuove esigenze emerse da parte degli utenti
inseriti e delle aziende agricole.
Il Monitoraggio e la valutazione saranno costanti e continui per l’intera durata del progetto.
Gli aspetti che saranno oggetto di valutazione riguarderanno in particolare:
il grado di soddisfazione dell'utenza;
l’organizzazione e la gestione del progetto nel suo complesso;
l'organizzazione delle risorse strumentali e umane messe a disposizione.
Durata: Tutta la durata del progetto
localizzazione degli interventi
Tutte le attività ed azioni indicate verranno realizzate direttamente nelle azione agricole
aggiudicatarie del presente progetto
Destinatari del progetto (Descrivere il numero e la tipologia dei destinatari delle diverse azioni progettuali)
Azione progettuale
Individuazione - Accoglienza e attività di
orientamento dei soggetti
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Numero
destinatari
n. 17 persone
Tipologia destinatario
persone svantaggiate
Realizzazione di materiale informativo ad
uso degli utenti del servizio, degli operatori
e delle aziende ospitanti
n. 17 persone
persone svantaggiate
Attività di informazione sull’accesso ai
servizi e sulle possibilità formative e
lavorative offerte dal territorio
n. 17 persone
persone svantaggiate
Inserimento lavorativo e attività di
accompagnamento dell’utente nel
processo di inserimento socio-lavorativo
in azienda agricola
Monitoraggio, Verifica e valutazione del
processo di inserimento e di tutte le
attività correlate
n. 17 persone
persone svantaggiate
n. 17 persone
persone svantaggiate
Articolazione interna del progetto (Specificare l’articolazione funzionale delle attività previste, l’attendibilità e la
verificabilità dei risultati attesi attraverso la proposta di indicatori per la relativa misurazione e monitoraggio)
Azione progettuale
Accoglienza
e
attività
orientamento dei soggetti
Risultati attesi
di
-presa in carico del 100%
degli utenti (n. 17);
- motivare all’autostima;
Attività
di
informazione
sull’accesso ai servizi e sulle
possibilità formative e lavorative
offerte dal territorio
-potenziare le competenze,
le conoscenze, gli interessi e
le motivazioni rispetto alle
mansioni da svolgere;
-potenziare
o
garantire
l’autonomia
dei
soggetti
nella ricerca del lavoro;
conoscenza del territorio,
delle piante, delle realtà
aziendali agricole locali, delle
biodiversità;
acquisizione
di
abilità
pratiche
e
tecniche
in
agricoltura,
giardinaggio,
cura
del
verde
e
dell’ambiente;
acquisizione di competenze
proprie
dell’imprenditore
agricolo;
Formazione di nuova forza
lavoro nel settore agricolo;
Creazione
di
nuove
opportunità di lavoro nel
settore agricolo;
accesso al mercato del
lavoro
Inserimento lavorativo e attività di
accompagnamento dell’utente nel
processo di inserimento sociolavorativo in azienda agricola
Monitoraggio,
Verifica
e
valutazione del processo di
inserimento e di tutte le attività
correlate
Indicatori per la misurazione
dei risultati
Livello di motivazione;
Livello e grado di partecipazione;
Livello
di
soddisfazione
dei
beneficiari, e del tutor rispetto ai
servizi.
Livello e grado di partecipazione;
Aspettative dei beneficiari;
Livello di acquisizione competenze
spendibili nel mercato del lavoro
livello
di
partecipazione
e
soddisfazione dei beneficiari e delle
aziende agricole ospitanti.
livello di produttività e acquisizione
di competenze;
livello
di
miglioramento
della
situazione
socioeconomica
lavorativa e di inclusione sociale.
Livello
di
partecipazione
e
soddisfazione
dell’utenza;
Miglioramento della occupabilità dei
beneficiari;
Competenze professionali necessarie (Specificare le competenze necessarie per garantire l’erogazione della
prestazione e il n° di ore previsto)
Prestazione
Competenza
N° di ore
professionale
Coordinamento – supervisione, referente
Educatore
570
enti, etc…
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Mainstreaming (Trasferibilità dei risultati su organismi, sistemi, politiche; presenza del mainstreaming di genere)
L’integrazione è possibile solo comprendendo che l’affermazione concreta dei diritti di cittadinanza e il supporto
alle fasce più deboli della popolazione, passa anche attraverso la condivisione di politiche di sviluppo che
interpretino al meglio le potenzialità offerte da un modello di economia sociale locale.
Aprire a questo nuovo modello di collaborazione, fino a renderlo un pilastro del welfare locale, passa
necessariamente attraverso il coinvolgimento dei vari attori istituzionali che devono definire le politiche
pubbliche locali per l’inserimento lavorativo (Comune e sistema locale dei servizi sociali, Provincia mediante gli
Uffici per l’impiego, ASl e rete dei servizi socio-sanitari…), il privato sociale e, non va dimenticato, il mondo
associativo. Per consolidare e rendere sistema l’intero processo di collaborazione fra Istituzioni e cooperazione
sociale, serve che le istanze rappresentate (e rappresentative) vengano riconosciute nelle sedi di
programmazione, legittimate politicamente e, attraverso un metodo trasparente, si dia fattibilità a questo tipo di
programmazione partecipata.
Parimenti è necessario il consolidamento di prassi operative che configurino un modello politico-amministrativo
e modalità gestionali condivise e replicabili.
Diventa quindi ineludibile interrogarsi sui modi più appropriati, dal punto di vista giuridico, economico ed
organizzativo, per attivare percorsi e modelli operativi funzionali al raggiungimento dello scopo.
Per realizzare un'efficace strategia di mainstreaming sarà predisposta un'azione di diffusione capillare sul
territorio, volta a coinvolgere il maggior numero di soggetti attivi nel settore di intervento. Saranno attivate azioni
trasversali al progetto e all'intera offerta formativa allo scopo di coordinare e supportare lo scambio e la
diffusione delle conclusioni raggiunte tra i diversi soggetti interessati. Il processo di mainstreaming richiede
un'azione di sensibilizzazione mirata a coinvolgere tutti gli attori chiamati a contribuire al trasferimento delle
innovazioni sui sistemi locali ed Istituzionali per l'avvio di iniziative di inclusione sociale e occupazionale rivolte
in particolar modo alle persone svantaggiati. Tale coinvolgimento risulta essere necessario per la diffusione dei
risultati del progetto e per garantire la coerenza tra le attività e le esigenze locali in materia di sviluppo. La sede
istituzionalmente prevista dalla L.R. 23/05 per la discussione ed il disseminazione delle buone prassi, è il Piano
Unitario dei Servizi alla Persona (PLUS) tramite gli istituti della Conferenza dei Sindaci e dei tavoli tematici.
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Conto economico preventivo
Prestazione
€
Inserimento lavorativo
n. 12 ore x n. 41 settimane x n. 17 utenti = n. 8364 ore x €.
€. 109.317,48
13,07/ora
Reinserimento sociale
(Educatore professionale)
€. 11.970,00
n. 570 ore x €. 21,00
Servizio di trasporto
€. 18.150,00
n. 121 viaggi A/R X €. 150,00
SUPPORTO Aziendale
€. 7.062,52
(Tutor e materiale per l’attività lavorativa)
ONERI DI SICUREZZA
Totale acquisto di servizi
11
€. 3.500,00
150.000,00
5 Cronoprogramma
Attività
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1°anno
Procedura di gara – verifica requisiti – stipula contratto
3 mesi
Individuazione - Accoglienza e attività di orientamento dei soggetti
1 mese
realizzazione di materiale informativo ad uso degli utenti del servizio, degli operatori e delle
aziende ospitanti
12 mesi
Attività di informazione sull’accesso ai servizi e sulle possibilità formative e lavorative offerte
dal territorio
12 mesi
Inserimento lavorativo e attività di accompagnamento dell’utente nel processo di inserimento
socio-lavorativo in azienda agricola
12 mesi
Monitoraggio, Verifica e valutazione del processo di inserimento e di tutte le attività correlate.
12 mesi
Indicatori per il monitoraggio
Gli indicatori individuati sono i seguenti:
Adeguatezza delle modalità di informazione, sensibilizzazione, comunicazione del progetto con riferimento ai
diversi linguaggi, tecniche e mezzi di comunicazione coerenti con la tipologia dei beneficiari di riferimento del
progetto;
Aderenza delle azioni/servizi proposti agli obiettivi e risultati attesi rispetto ai beneficiari inseriti;
Adeguatezza del progetto rispetto alla tipologie di intervento prevista e alle relative azioni da attivare e ai
soggetti da coinvolgere;
Completezza e adeguatezza dell’articolazione del progetto rispetto al target di utenza;
Adeguatezza e congruità delle attività di valutazione di processo atte a garantire una reale correzione in itinere
delle attività, al fine del conseguimento degli obiettivi e dei risultati attesi;
Adeguatezza delle esperienze e delle competenze dei singoli componenti il gruppo di lavoro in relazione agli
obiettivi e alle metodologie adottate;
Coerenza dei ruoli assegnati alle singole risorse umane;
Livello di innovazione della proposta e trasferibilità delle metodologie previste e delle soluzioni organizzative
adottate.
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