Valados Usitanos

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Valados Usitanos
VALADOS USITANOS
* Il periodico quadrimestrale
“Valados Usitanos”, quadrimestrale di cultura, politica ed economia, esce ormai da quasi trentaquattro anni, esattamente dal dicembre del 1977, quando venne presentata a Torino (alla Libreria
Comunardi) nell’ambito di una Mostra del libro sulle minoranze.
Da allora, salvo alcune irregolarità nei primi tre-quattro anni, la rivista è sempre riuscita nel difficile compito di rispettare -quasi sempre senza difficoltà- la cadenza quadrimestrale.
Fra i vari temi più volte trattati nei tanti anni di ininterrotta attività ricordiamo le ricerche sulla
lingua e la storia locale; le raccolte di proverbi e modi di dire; le poesie e le testimonianze sui riti
di passaggio e sulle attività comunitarie; i saggi e le pubblicazioni sulla toponomastica, la flora e
la fauna, l’emigrazione, l’antifascismo e su tantissimi altri aspetti di vita e di lavoro nei villaggi e
nelle comunità di lingua e cultura occitana delle Alpi Occidentali.
Anno dopo anno, fascicolo dopo fascicolo, in questo fine 2011 (un periodo per tanti versi difficile)
sta per arrivare il numero 99, ed il successivo é già in fase di progettazione.
I primi anni la rivista, che da tempo é firmata da Marina Verna quale Direttrice Responsabile, è
stata diretta da Antonio Rovera e dal sottoscritto, che ha poi condiviso la direzione per molti anni
con Sergio Ottonelli.
Nel corso dell’ultimo decennio e fin quasi alla sua recente scomparsa, la rivista è stata di fatto diretta dal solo Ottonelli, coadiuvato da un più ristretto ma solido Comitato di Redazione.
Gli ultimi numeri, quelli segnati dalla scomparsa di Sergio e dell’avvicinamento ad un traguardo
significativo come il numero 100, si devono in modo particolare al lavoro di Ivo Beolè, benché non
siano da lui firmati.
Quello di Ivo é stato ed è tuttora un lavoro nel segno della memoria, ma anche nel segno di quella
continuità e di quella volontà grazie a cui nel corso degli anni abbiamo potuto difendere con successo la nostra autonomia, senza dover cambiare uno stile di lavoro rigoroso e “a schiena dritta”,
senza doverci genuflettere di fronte ai potenti di turno e senza subire umilianti condizionamenti.
Cento numeri sarebbero un bel traguardo per chiunque, un traguardo difficile, ambito e non alla
portata di tutti: basta guardarsi intorno! Anche per questo lo stiamo preparando tranquillamente,
con tanta cura e con altrettanto giustificato orgoglio, con la consapevolezza delle molte difficoltà
che oggi ne stanno mettendo in discussione continuità e futuro, perlomeno quello cartaceo.
(g.g.)

Il catalogo delle pubblicazioni
1.
Andreis, Chiara
Abbadie in Val Maira. Festa e comunità, V.U., 1981.
Dalla Tesi di Laurea dell’autrice, originaria di Marmora, un’ accurata
descrizione dell’ultimo “antico” Carnevale della Valle e delle poche,
superstiti bahíos
Euro 12,50
2.
Armand, Giuliana
‘l trusél. Abbigliamento tradizionale della Valle di Cesana, V.U., 2006.
Da una pluriennale ed appassionata ricerca, la documentazione unica su un’antica usanza
quotidiana oggi desueta, la cui memoria orale e materiale si sta irrimediabilmente perdendo. Il tutto arricchito da molti disegni e da centinaia di fotografie a colori e in bianco e nenero.
Euro 25,00
3.
Baccon, Clelia
A l’umbrä du cluchì. Salbertrand, patuà e vita locale attraverso i tempi., V.U., 1987.
Grammatica e vocabolario (italiano-occitano) del patuà di Salbertrand, opera prima della
Maestra Clelia Baccon.
Esaurito
4.
idem
A l’umbrä du cluchì, Salbertrand, patuà e vita locale attraverso i tempi, con l’aggiunta del
Glossario occitano-italiano della parlata di Salbertrand, V.U., 2009, in coedizione con il
Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
A 22 anni di distanza dalla prima edizione da tempo esaurita, la nuova fatica della Clelia
Baccon: una seconda edizione in due volumi separati, integrata e arrichita di lemmi, fotografie e del’imprescindibile glossario.
Euro 25,00 (15,00+10,00)
5.
Bernard, Giovanni (Janó de Vielm)
Uomo e ambiente a Bellino (Blins e sës teres – lou cartier de Son Jacou), Vol.I.- V.U., 1983
Un lavoro in due volumi: nel primo la descrizione di un territorio o meglio di una porzione
di territorio, quello del Cartier de Son Jacou, corrispondente alla parrocchia inferiore di
Bellino.
Euro 10,50
6.
idem
Uomo e ambiente a Bellino. La flora. La Fauna. Il tempo, Vol.II.- V.U., 1989,
Suddiviso in tre parti dedicate rispettivamente alla flora, alla fauna ed all’osservazione del
tempo e dei fenomeni atmosferici, è un lavoro singolare, molto interessante, un vero e proproprio stimolo per coloro che negli anni successivi si sono cimentati nello studio dell’ambiente delle Valli.
Esaurito
7.
Brun, Luigi Onorato
Ou bâ de Ciabartoun. Usi, costumi, mentalità, scorci di vita vissuta nel villaggi dell’Alta
Dora in principio del XX° secolo, V.U., 1986 (2a edizione 1990).
I ricordi di una persona istruita, per tanti anni Segretario comunale in paesi vecchi e “nuovi” (basti pensare alla nascita di Sestriere, un tempo sede degli alpeggi di Cianlà e di Borgata di Pragelato, negli anni ’30 del ‘900) dell’Alta Valle.
In via di esaurimento
8.
Bruna Rosso, Pietro Antonio (Toni et l’Auro)
Piccolo dizionario (occitano-italiano) del dialetto occitano di Elva, a cura di Sergio Ottonelli, V.U., 1980.
Il primo dizionario pubblicato nelle Valli Occitane d’Italia.
Esaurito
9.
idem Piccolo dizionario del dialetto occitano di Elva, 2a edizione a cura di Ivo Beolè, con
l’aggiunta della parte italiano-occitano, V.U., 2012.
Una seconda edizione cui si pensava da molti anni, chiamiamolo se vogliamo un”dovere”,
un debito di riconoscenza che andava pagato e che sta per essere pagato.
Euro 16,00
10. Cosio, Tavio
Il Mercato di Melle dal Secolo XIV ai giorni nostri, V.U., 1985.
Una ricerca condotta su fonti cartacee dell’Archivio comunale ‘d lu Mél: ne è autore un altro amico scomparso da anni, sensibilissimo poeta piemontofono ed occitanofono, abile anche con il carboncino in mano. Era l’espesíari, il farmacista del paese, personaggio colto e
anticonformista, capace anche di chiudere la farmacia per addentrarsi sui pendii montani
per disegnare un ciliegio spezzato dal fulmine…
In via d’esaurimento
11. Del Piano, Franco – Giuliano, Fausto.
Béstie, béstiette, béstiäs…Bestiario popolare bovesano, coedizione V.U. e Associazione Primalpe-Boves, 2002.
Uno grandioso lavoro a due mani per estrarre dalla memoria, dalle pratiche quotidiane ma
anche dall’immaginario popolare, un quadro di straordinaria vividità e ricchezza sulla fauna domestica e selvatica a Boves e nella fascia pedemontana, in Val Colla e nelle altre valli
della Bizimauda. Il racconto figurato e parziale di un mondo contadino intessuto di valenze
popolari e fantastiche.
Esaurito
12. Di Maio, Marziano
Vaíi, gias e vastére. Toponomastica del massiccio Marguareis-Mongioie, V.U., 1988.
Uno dei primi tentativi (ben riuscito) di metter su una mappa, in un ordine diverso da quelLo “vivacissimo” di una guida telefonica, oltre 1.000 toponimi di media-alta quota raccolti
dall’autore sul campo: un’autentica testimonianza di archeologia linguistica.
Esaurito
13. idem
Avënà, Biquét, Nibiò, Müscat,,,Vigne, vendemmie e vini nell’Alta Valle della Dora Riparia.
V.U., 1997.
La prima ricerca seria e circostanziata sulla viticoltura “eroica” nell’Alta Val di Susa (Autë Düeire), con cenni storici sulla coltivazione della vite in Valle e sulle quote altimetriche
raggiunte da vignë e vignéttë (vignëtta, vignétto); un glossarietto sulla particolare toponomastica delle vigne alto-valsusine.
Euro 16,00
14. idem
Guida ai toponimi di Bardonecchia e frazioni. Dran k’lä sië tro tard. Parte 1:Bardonecchia
V.U., coedizione con il Comune di Bardonecchia e l’Editore Alzani, 2000.
Oltre 850 toponimi “camminati”, rilevati e descritti da Marziano Di Maio.
Euro 13,00
15. idem
Guida ai toponimi di Melezet, Les Arnauds, Valle Stretta. Dran k’lä sië tro tard. Parte 2a
della Guida ai toponimi di Bardonecchia, V.U., coedizione con il Comune di Bardonecchia
e l’Editore Alzani, 2001.
Un altro migliaio di nomi di luoghi rilevati e descritti da Marziano Di Maio che “conduce”
il lettore alla loro scoperta.
Euro 13,00
16. Di Maio, Marziano – Garcin, Aldo – Souberan, Luciano
Guida ai toponimi di Rochemolles. Dran k’lä sië tro tard. Parte 4° della Guida ai toponimi
di Bardonecchia e frazioni, V.U., coedizione con il Comune di Bardonecchia e l’Editore Alzani, 2003.
Altri 1150 toponimi raccolti a quote mediamente elevate, alcune in luoghi oggi di non facile accesso; li dobbiamo ancora una volta a Marziano ma non solo: in quest’occasione era
affiancato da due “archamuríë”, Aldo Garcin e Luciano Souberan.
Euro 13,00
17. Fantino, Mario (Grijét)
N’arciam d’anima (un richiamo d’anima). Vita, tradizioni e cultura dei pastori transumanti
e dei contadini di Roaschia (con qualche poesia dell’autore ed un prezioso glossarietto della parlata occitana locale), V.U., 2004.
Un lavoro realizzato grazie al cuore grande di Grjiét, all’amichevole vicinanza del bovesabovesano Fausto Giuliano, alle tante testimonianze degli ultimi pastori ruascin e alla “conoscenza del mondo” di un uomo speciale che il suo microcosmo lo ha girato a piedi.
18. Garibaldo, Daniela
Guida ai toponimi di Millaures. Dran k’lä sië tro tard. Parte 3° della Guida ai toponimi di
Bardonecchia e frazioni, V.U, coedizione con il Comune di Bardonecchia e l’Editore Alzani, 2002.
695 toponimi ancora conosciuti ed usati, oltre ad altri 180 ormai desueti, sono il risultato
del lavoro sul campo, delle interviste e delle chiacchierate di Daniela Garibaldo con la sua
mamma Adele e con gli abitanti di Miaraura. Davvero difficile realizzare più di quanto ha
saputo fare questa attenta e scrupoloso “lettrice” del suo territorio.
Euro 13,00
19. Guida della Val Varaita (La Val Varacho), a cura di Sergio Ottonelli, V.U., 1979.
Una Guida unica, culturale ben prima che turistica, impreziosita da tante fotografie in b/n
e a colori e da notizie sull’arte e la cultura locale che possono venire solo uno studioso
appassionato e competente.
Esaurito
20. Guiguet, Daniela – Gallizio, Silvia – Di Maio, Marziano
Guida ai toponimi di Savoulx e Constans, coedizione con il Comune di Oulx e l’Editore Alzani, V.U., 2003.
Un lavoro a tre mani sul territorio dell’antico comune di Savoulx, soppresso ed accorpato
a Oulx, e della borgata dei Constans, accosto a Savoulx sul medesimo versante della convalle di Bardonecchia, ma amministrativamente appartenente a un altro comune soppresso,
quello di Beaulard.
Euro 12,50
21. Ottonelli, Sergio
Kontes des Valados Usitanos/1/, V.U., 1981. Audiocassetta con 23 racconti e leggende racRegistrati nelle Valli Stura, Grana, Maira e Varaita.
Esaurita
22. idem
Dove c’è una culla (enté y a na küno), V.U., 1991.
Lavoro dedicato a gravidanza, nascita, battesimo e primi mesi di vita del bambino, il “nuo-
vo”, lo “straniero” che è nella culla. Inoltre, le frequentazioni giovanili, il corteggiamento
con le sue regole, fino alla cerimonialità nunziale ed al successivo capitolo di quest’importante viaggio all’interno del “ciclo della vita”.
Esaurito
23. idem
Sant’Urs mandàme n’espùs! Il matrimonio, strategie e riti nelle valli Po, Varaita, Maira e
Stura, V.U., 1998.
Un altro gran lavoro di ricerca che non trascura nulla, dalle strategie largamente diffuse e
volte ad evitare la dispersione del patrimonio per via dotale e/o ereditaria, così come a tessere alleanze inter-familiari. Un mondo che non c’è più, se non i m particolari ambienti, un
insieme di usanze scomparse, travolte da abbandono e modernismo diffuso.
Euro 12,50
24. idem
Kontes des Valados Usitanos/3/, V.U., 2012. CD contenente racconti e leggende tuttora
inedite, registrate nelle Valli Chisone, Germanasca e Alta Dora Riparia. Costo da definire
25. idem
Lu marmelin avisk (Il mignolo acceso). La morte nelle Valli Po, Varaita, Maira e Stura.
Riti e credenze, V.U., 2004.
La terza ed ultima fatica di Sergio Ottonelli, dopo le precedenti riguardanti nascita e matrimonio, sul terreno dei riti di passaggio. Un argomento ancora parzialmente avvolto da
“tabu” e circondato da credenze talora “paurose”e confinanti con la superstizione.
Eppure, argomento con cui un tempo si facevano i conti con semplicità e arguzia, quelle di
chi -benché credente- non si lasciava abbindolare dagli stregoni nerovestiti.
Euro 12,50
26. Ottonelli, Sergio – Tucino, Maurizio (*)
Kontes des Valados Usitanos/2/, CD contenente 25 racconti e leggende registrati nelle valli Po e Pellice. 2a edizione (prima in audiocassetta, 1983).
Euro 12,50
27. Paseri, Giuseppe
I nosti post. Toponimi del luogo di Melle, V.U., 2008.
Un lavoro sagace e paziente alla ricerca dei nomi di luogo, grandi o piccini, lungo i fianchi
e nei villaggi in larga maggioranza abbandonati della montagna di Melle.
Euro 18,00
28. Perron, Piero
Sul ban d’la Chapelle. Grammatica del patoua di Jouvenceaux, V.U., 1984.
Si tratta del primo lavoro pubblicato da Valados Usitanos in una valle colonizzata e violentata dalla speculazione turistico-edilizia come quella dell’Alta Dora Riparia.
Ne è autore l’amico Piero Perron, che l’ha concepito e realizzato con l’aiuto del Padre e di
altri familiari ed amici lungo il percorso del male che avrebbe portatoil papà al suo ultimo
viaggio.
In via d’esaurimento
29. Robbione, Ettore
In Valle Stura, appena ieri… Il braccio, la mente, il ricordo di un mondo dimenticato, V.U.
in coedizione con Mauro Fantino Editore, 2001.
Vita, lavoro, mestieri e attività come erano pochi decenni orsono nel Comune di Gaiola, in
Valle Stura di Demonte. Studiati e descritti da un “gaioulin” tanto scoraggiato e realista
quanto rigogoroso.
Euro 12,50
30. Rey, Oreste
Sabelträn: lu travòu dl’utën/Salbertrand:i lavori dell’autunno, V.U., 2004.
Il primo dei lavori di Oreste Rey, da poco scomparso, sul ciclo dei lavori stagionali, cui dovrebbe seguire -postumo- quello sui lavori dell’inverno. Una gran perdita quella di Oreste,
una delle poche, autentiche voci di chi è stato si testimone, ma soprattutto protagonista delle vicende di cui ha parlato e scritto. E’ stato il più autentico custode della memoria di Salbetrand.
Esaurito
31. Sibille, Renato
Guida ai toponimi e alla storia di San Marco di Oulx, V.U., 2004. In coedizione con il Comune di Oulx, l’Associazione culturale Lat’Art, la Comunità Montana Alta Valle di Susa e
l’Editore Alzani.
Renato Sibille si è rivelato ricercatore abile, attento e motivato con tanti anni di ritardo rispetto al “momento buono” e ciò crea rammarico per tutto ciò che avrebbe potuto fare.
In poco tempo tuttavia ha recuperato un bel po’ di terreno, come dimostrano il lavoro bello
e intenso su San Marco, il villaggio di sua madre; e poi tutti i suoi successivi lavori, realizzati con apparente facilità e leggerezza, esplorando un territorio che da anni più nessuno
esplorava (se non con intenti speculativi) e perpetuando sulla carta la memoria dei luoghi,
tenacemente conservata nel cuore dei ”particolari” ma molto caduca nelle teste di troppi
amministratori.
Euro 13,00
32. Sibille, Renato
Mil Pürüs suonatore ambulante Armazän, V.U., 2003.
Parlare del nonno suonatore trascrivendo i racconti del padre è stato per Renato Sibille un
modo per riprendere “i fragili fili del tempo” e, come un ragno, cercare di “tessere una delicata tela della memoria: la memoria della terra che (come ci dice lui stesso nell’ introduzione) ha generatole mie radici”.
Esaurito
33. Vernantin (I). I famosi coltelli di Vernante, V.U., 1984.
Una bella ricerca in una classe della Scuola Elementare di Vernante; un Maestro attento e
Sensibile alla cultura locale; un testimone e “homo faber”, Notu dl’a Rusa, probabilmente
l’ultimo artigiano a fabbricare “come dio comanda” gli antichi ed un tempo notissimi coltelli di Vernante, i “vernantin”.
Esaurito
34. Zörner, Lotte
I dialetti occitani della Val Po(Crissolo, Oncino, Ostana, Paesana),V.U., 2008.
Il lavoro, di una serietà e rigore esemplari ha rappresentato il primo tentativo della studiosa, docente all’Università di Innsbruck, d’uscita dall’ambito francoprovenzale-canavesano
in cui aveva effettuato i suoi primi lavori italiani. La prematura scomparsa della professoressa Zörner ci ha privati di altri lavori già concepiti, a Frassinetto in Val Soana (da poco
iniziato) come in un’altra valle di lingua d’oc.
Euro 16,00
(*) Dietro lo pseudonimo di Maurizio Tucino si nasconde un caro amico, Bernard Ménétriér
(per tutti Bernat), ricercatore intelligente e versatile, studioso di cose occitane ( prevalentemente in ambito guascone e aranese), senza dimenticare mai conoscenza e ammirazione
per le cose catalane e per la ascendenza minorchina per parte di madre.