L`economia del Piemonte

Transcript

L`economia del Piemonte
L’economia
del Piemonte
1
La congiuntura economica in Piemonte
Nel 2010 il PIL piemontese è aumentato dell’1,3%,
recuperando solo in parte il calo complessivo del 7,6
registrato nel biennio precedente
 Anche la ripresa di esportazioni e fatturato nell’industria
è stata inferiore alla caduta del periodo di crisi
 Nelle costruzioni quarto anno consecutivo di calo;
nei servizi aumento modesto del valore aggiunto
2
La congiuntura economica in Piemonte
 La debolezza della crescita e l’elevata incertezza sulla
sua solidità si sono riflesse negativamente sugli
investimenti e sull’occupazione
 In base alle previsioni delle imprese (fatturato,
investimenti e occupazione) non emerge per l’anno in corso
una significativa accelerazione
… anche nel 2011 l’attività rimarrebbe inferiore ai livelli
pre-crisi
3
La bassa crescita riflette problemi di
competitività di lungo periodo
La capacità competitiva dipende da molti fattori,
tra cui: specializzazione produttiva, contesti
favorevoli all’innovazione, intensità di R&S
confronto con le
regioni europee più
simili (“core”
industriale)
4
… il Piemonte e i competitor europei
40
40
Piemonte
Media cluster
30
30
20
20
10
10
0
0
-10
-10
-20
-20
-30
-30
Valore aggiunto
(2)
Export (3)
Propensione
export 2007 (4)
… anche nel periodo
2000-07 l’andamento
dell’economia regionale
è stato peggiore
Divario di
produttività
nel 2008-09 i cali di
valore aggiunto ed
export in Piemonte
sono stati superiori
alla media …
Propensione
export 2009 (4)
2,5
2,5
Piemonte
Media cluster (1)
2,0
2,0
1,5
1,5
1,0
1,0
0,5
0,5
0,0
0,0
-0,5
PIL (2)
PIL pro capite
(2)
Produttività
media del
lavoro (2)
Occupati /
popolazione
(3)
-0,5
5
… il Piemonte e i competitor europei
20
Forti ritardi su qualità
del capitale umano …
20
2000-01
2006-07
16
16
1/3 prime 3
regioni
12
12
8
8
4
4
0
0
Piemonte
Media cluster (4)
Piemonte
Laureati su popolazione (%)
… sulla formazione di
lungo periodo …
Media cluster (4)
16
16
2000-01
… sull’utilizzo adeguato
del capitale umano …
Laureati impiegati come
dirigenti o altre professioni
ad alta specializzazione (%)
2006-07
12
12
8
8
4
4
0
06
Piemonte
Media cluster (4)
Piemonte
Media cluster (4)
… il Piemonte e i competitor europei
Specializzazione nel manifatturiero a medio-alta tecnologia,
ma non nell’high tech …
1,6
1,6
2006-07
2000-01
1,4
1,4
1,2
1,2
1,0
1,0
0,8
0,8
0,6
0,6
0,4
0,4
0,2
0,2
0,0
0,0
Piemonte
Media cluster (4)
Piemonte
Media cluster (4)
investimenti in R&S
superiori alla media …
… ma le prime 3
regioni investono
il doppio
180
180
2000-01
output innovativo (brevetti)
inferiore alla media
… 1/3 delle prime 3
… nonostante crescita
2006-07
160
160
140
140
120
120
100
100
80
80
60
60
40
40
20
20
0
0
Piemonte
Media cluster (4)
Piemonte
Media cluster (4)
7
Crisi e ripresa delle esportazioni
Durata e ampiezza del calo delle export piemontesi
superiori a quelle del commercio mondiale …
18 vs 15 mesi e -26,5% vs -20,9%
… e recupero molto più contenuto (+27,9% vs +40,3%)
280
280
Mondo
260
Nord Ovest
Piemonte
Italia
+ 11%
260
240
240
220
220
200
200
180
180
160
160
140
-140
6%
120
120
100
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
… effetto congiunturale
quasi del tutto
riassorbito …
… ma ritorno sui modesti
ritmi di crescita di lungo
periodo degli anni
precedenti …
100
ulteriore ampliamento del differenziale di crescita di
8
lungo periodo rispetto alla domanda mondiale
8
L’export …
… bassa
specializzazione nei
prodotti a più alta
tecnologia …
60
60
Piemonte
Quota export per contenuto
tecnologico
50
50
40
40
30
30
20
20
10
10
0
0
2007
2009
Alto
150
150
140
140
130
130
120
120
110
110
100
100
90
90
- 8016%
80
70
UE15
70
extra UE15
60
60
BRIC
50
50
2007
2008
2009
2010
Media cluster
2007
2009
Medio-alto
2007
2009
Medio-basso
2007
2009
Basso
… scarsa presenza
nei mercati
emergenti (BRIC)
Piemonte: 6,2%
Prime 3 regioni: 9,8%
Andamento delle export per
area di destinazione
9
Il mercato del lavoro
 Il numero di occupati si è ancora ridotto (-0,9%)
- ma a ritmi inferiori all’anno precedente (-1,3%)
- con segnali di lieve miglioramento nell’ultimo trimestre
 Il tasso di disoccupazione è aumentato (7,6%)
(6,8% del 2009; 8,4% nella media nazionale)
 Il ricorso alla CIG è ancora cresciuto (12,7%)
- era quadruplicato nel 2009;
- dovuto a CIG straordinaria e in deroga
- nei primi 4 mesi del 2011 la CIG totale è calata, ma
nel secondo bimestre nuovi segnali di crescita
10
Maggiore “precarietà” del lavoro
• assunzioni solo con contratti a termine
• L’incidenza degli occupati a tempo determinato e a parttime è aumentata (11,6% e 14,7% del totale)
I giovani sono stati i più colpiti dalla crisi
28
Var. % occupati
21
Nel 2010 il 17,6%
dei giovani tra 15-34
anni non aveva una
occupazione né stava
svolgendo un’attività
di studio/formazione
Tasso disoccupazione
Var. tasso disocc. 2008-10
14
7
(Neet)
(+3,6 p.p. dal 2008;
16,7% nel Nord Ovest)
0
-7
Totale
15-24
25-34
11
11
La scarsa partecipazione femminile costituisce un
ulteriore fattore di debolezza
• Tassi di occupazione nel 2010
femminile:
maschile:
totale:
55,8% (46,1 Italia; 57,1% nel 2008 in regione)
71,3%
63,5% (56,9 Italia; 75% in base Europa 2020)
• Dal 2004 il divario di genere si è ridotto, ma rimane alto
Soprattutto per le classi di età maggiori e per i meno istruiti
25
C la s s i d i e tà
T ito lo d i s tu d io
T o ta le
20
15
10
5
0
-5
-1 0
1 5 -3 4 a n n i
3 5 -5 4 a n n i
55 e +
L ic e n z a
m e d ia
S c u o la
s e c o n d a r ia
L a u re a
T o ta le
12
• La partecipazione femminile dipende anche dalla
disponibilità di strumenti per la conciliazione dei
tempi di vita e di lavoro
Tra questi, importanti i servizi per la prima infanzia
- nel 2008 l’indicatore di presa in carico:
14,4% Piemonte
16,1% media Nord Ovest
obiettivo europeo 2010: 33% (servizi sia pubblici sia privati)
- nel 2008 i Comuni con:
a) asili nido 28% (44% nel Nord Ovest)
b) servizi integrati 24% (in linea con il Nord Ovest)
13
Dimensione e dinamica del pubblico impiego
• Nel 2009 i dipendenti pubblici erano:
Piemonte: 12,2% degli occupati
509 ogni 10 mila abitanti
Nord:
11,1% “
“
478
“
“
influiscono modelli organizzativi diversi
2003-08: riduzione media annua di pari intensità (-0,7%)
2008-09: -1,6% Piemonte
-1,0% Nord
• Il 33% circa era occupato nell’istruzione; il 26% nel SSR e
oltre il 17% negli enti territoriali
• Nel settore scolastico il numero di dipendenti x 100 alunni
è lievemente superiore alla media del Nord
(più ampia offerta di attività a tempo pieno)
• Nella sanità l’incidenza del personale sulla popolazione è
lievemente superiore alla media del Nord
(maggiore ricorso alla gestione diretta)
14
• Negli enti territoriali l’incidenza del personale sulla popolazione è superiore alla media del Nord per tutti gli Enti;
si è ridotta dal 2003
Costo del personale: variazioni 2003-08 e valori 2008
5
4
75
V ar. costo totale
V ar. addetti
V ar. costo m edio addetto
C osto m edio addetto (.000)
65
60
Scala di d estra
55
3
45
41
41
Migliaia
38
38
2
30
1
15
0
0
-1
-15
Piem onte
Nord
C om uni
P iem onte
P rovince
N ord
Piem onte
Nord
R egione
15
Reddito, consumi e risparmio
È aumentata l’incidenza dei nuclei famigliari in cui nessun
componente lavora:
- 10,8% nel biennio 2009-10 (9,3% la media del Nord)
- è maggiore nelle famiglie con un solo individuo (21,8%)
* con due componenti (4,9%)
* con tre o più componenti (2,5%)
La situazione del mercato del lavoro si è riflessa su:
- reddito disponibile delle famiglie (lievemente sceso in termini reali)
- consumi delle famiglie (rimasti fiacchi)
Si è ridotta la propensione al risparmio delle famiglie
16
Le imprese e le banche
La ripresa ha determinato:
- un miglioramento della redditività delle aziende
- il ritorno alla crescita del credito alle imprese
La quota di aziende in utile è salita al 64% (50% nel 2009)
(fonte: Indagine Banca d’Italia)
nel 2008-09, forte contrazione di ricavi e redditività
il fatturato era calato complessivamente del 18%
il ROE e il ROA erano divenuti negativi nel 2009
diffuse situazioni di difficoltà di rimborso dei prestiti
accresciuta dispersione dei risultati aziendali
(fonte: nostre elaborazioni sui dati di 9.400 imprese presenti nella Centrale dei bilanci dal 2003)
17
... La redditività è migliorata
.. ma:
Nella manifattura i margini unitari di profitto
sono ancora scesi (imprese con almeno 50 addetti; fonte: Indagine Banca d’Italia)
Sono rimaste diffuse le esigenze di
ristrutturazione dei debiti bancari in essere
I fallimenti sono ancora cresciuti
Persistono le difficoltà di rimborso dei prestiti
bancari
18
Nel 2010:
le nuove sofferenze in rapporto ai prestiti, pur in lieve
calo, rimangono assai più elevate rispetto al 2006-07
l’incidenza dei prestiti a imprese in temporanee
difficoltà è ulteriormente cresciuta
Tra giugno 2008 e dicembre 2010:
si è significativamente ridotta la quota di prestiti
rimasti in bonis (dal 94% al 90%)
sono aumentati i passaggi da situazioni di normalità
agli stati più gravi di deterioramento (dal 4% all’8%)
è aumentata l’incertezza fronteggiata dalle banche
19
Mobilità della qualità delle posizioni creditizie delle imprese (1)
(indici)
(a) Indice di mobilità del credito (2) (3)
(b) Miglioramento e deterioramento del credito (4)
0,14
0,14
Pre crisi
Miglioramento
Dopo la crisi
Peggioramento
0,12
0,12
0,10
0,10
0,08
0,08
0,06
0,06
0,04
0,04
0,02
0,02
0,00
0,00
Piemonte
Nord Ovest
Totale imprese
Italia
Piemonte
Nord Ovest
di cui: piccole imprese
Italia
Pre crisi
Post crisi
Piemonte
Pre crisi
Post crisi
Nord Ovest
Pre crisi
Post crisi
Italia
Fonte: elaborazioni su dati della Centrale dei rischi. Cfr. la sezione: Note metodologiche.
(1) Sono compresi i prestiti erogati da società finanziarie. Il periodo pre crisi è dicembre 2005 – giugno 2008, quello dopo la crisi è
giugno 2008 – dicembre 2010. – (2) Le piccole imprese comprendono le società in accomandita semplice e in nome collettivo, le società semplici, di fatto e le imprese individuali con meno di 20 addetti. – (3) L’indice di mobilità varia tra 0 in caso di assenza di transizioni e 1 in caso di assenza di posizioni che permangono nello stesso stato iniziale. – (4) L’indice di mobilità è la somma delle due
componenti relative al miglioramento e al deterioramento. Dati riferiti al complesso delle imprese.
20
Il credito alle imprese
È tornato a crescere (moderatamente) nei primi
mesi del 2011
era calato senza interruzione dall’ottobre 2009
la ripresa non ha interessato il manifatturiero (-0,7% a mar ‘11)
20
20
Imprese
Famiglie
Totale
15
15
10
10
5
5
0
0
-5
-5
-10
-10
2006
2007
2008
2009
2010
21
… Il credito alle imprese
Ripresa guidata dal recupero (modesto) della domanda
esigenze di finanziamento del capitale circolante
perdurante richiesta di ristrutturazione dei debiti
no ripresa degli investimenti
(fonte: Banca d’Italia, Regional Bank Lending Survey)
L’orientamento delle banche è rimasto molto prudente
gli attriti hanno riguardato soprattutto gli spread
è divenuta più sistematica la richiesta di garanzie
non più riduzione delle quantità
Il quadro è confermato dalle imprese
(fonte: Indagine Banca d’Italia)
il 21% ha rilevato nel II semestre 2010 un inasprimento delle
condizioni di indebitamento; era il 23% lo scorso anno; il 40% nel 2009
22
Condizioni della domanda e dell’offerta di credito alle imprese
(indici di diffusione) (1) (2)
(a) Andamento della domanda di credito
(b) Determinanti della domanda di credito
Espansione (+) / contrazione (–)
Contributi all’espansione (+) / contrazione (–)
0,8
0,6
Totale
Manifatturiere
Costruzioni
Servizi
Fusioni e
acquisizioni
Capitale circolante
Investimenti
Ristrutt. del debito
0,6
0,4
0,4
0,2
0,2
0,0
0,0
-0,2
-0,2
-0,4
-0,4
-0,6
-0,6
II I II I II I II I II I II I II I II I II I II I II I II I
II
‘08 ‘09
‘08
‘10 ‘11 ‘08 ‘09
‘10 ‘11 ‘08 ‘09
‘10 ‘11 ‘08 ‘09
‘10 ‘11
I
II
‘09
I
II II
‘10
‘08
I
II
‘09
I
II II
‘10
‘08
I
II
‘09
I
II II
‘10
‘08
I
II
‘09
I
II
‘10
23
Condizioni della domanda e dell’offerta di credito alle imprese
(indici di diffusione) (1) (2)
(c) Andamento dell’offerta di credito
(d) Modalità di restrizione
Irrigidimento (+) / allentamento (–)
Contributi all’irrigidimento (+) / allentamento (–)
0,8
1,0
Totale
Manifatturiere
Costruzioni
Servizi
0,8
0,6
Spread
media prest. più
rischiosi
prest.
Quantità
offerte
Garanzie
richieste
Rating
minimo
Deleghe
Costi
resp. accessori
filiale
0,6
0,4
0,4
0,2
0,2
nd
0,0
0,0
-0,2
-0,2
II I II I II I II I II I II I II I II I II I II I II I II I
II I II I II II I II I II II I II I II II I II I II II I II I II II I II I II II I II I II
‘08 ‘09
‘08 ‘09 ‘10 ‘08 ‘09 ‘10 ‘08 ‘09 ‘10 ‘08 ‘09 ‘10 ‘08 ‘09 ‘10 ‘08 ‘09 ‘10 ‘08 ‘09 ‘10
‘10 ‘11 ‘08 ‘09
‘10 ‘11 ‘08 ‘09
‘10 ‘11 ‘08 ‘09
‘10 ‘11
24
La dinamica del credito, come nel 2008-09, è stata
peggiore per le imprese più rischiose (più indebitate e a
minore redditività)
il credito erogato alle imprese “migliori” dalle grandi
banche è tornato a crescere già a fine 2010
Prestiti alle imprese per classe di rischio (1)
(variazioni percentuali sui dodici mesi; dati trimestrali)
Imprese a rischio basso
Imprese a rischio alto
60
60
Totale
Altre banche
Banche appartenenti ai primi 5 gruppi
Totale
Altre banche
Banche appartenenti ai primi 5 gruppi
50
50
40
40
30
30
20
20
10
10
0
0
-10
-10
-20
2008
2009
2010
-20
2008
2009
2010
Fonte: elaborazioni su dati Centrale dei rischi e Centrale dei bilanci. Campione chiuso di imprese presenti nelle segnalazioni della
Centrale dei rischi tra il primo trimestre del 2007 e l’ultimo del 2010. (1) Le imprese sono classificate sulla base del rating calcolato
dalla Centrale dei bilanci sui dati di bilancio del 2007. Il criterio di classificazione adottato è il seguente: rischio basso, score 1, 2, 3 e 25
4; rischio alto, score 7, 8 e 9.
La contrazione del credito ha riguardato le aziende che
prima della crisi avevano frazionato il loro indebitamento
le imprese affidate da una sola banca hanno avuto minori
difficoltà a finanziarsi
Prestiti alle imprese per numerosità dei rapporti di affidamento (1)
(variazioni percentuali sui dodici mesi; dati trimestrali)
15
15
Pluriaffidamenti
10
Monoaffidamenti
10
5
5
0
0
-5
-5
-10
-10
2008
2009
2010
Fonte: elaborazioni su dati Centrale dei rischi e Centrale dei bilanci. Campione chiuso di imprese presenti nelle segnalazioni della
Centrale dei rischi tra il primo trimestre del 2007 e l’ultimo del 2010. (1) Il numero di affidamenti per impresa è determinato con
riferimento al 31 dicembre 2007.
26
Il costo del credito alle imprese
I tassi a breve termine sono ulteriormente calati
la tendenza flettente si è interrotta nel I trimestre 2011
dic-09: 5,5%
dic-10: 5,2%
mar-11: 5,2%
Sono invece tornati a crescere i tassi sui nuovi prestiti
a medio-lungo termine
dic-09: 2,5%
dic-10: 2,9%
mar-11: 3,3%
I tassi di interesse risultano positivamente correlati
con l’entità del deterioramento del credito rilevato
ex post
27
Il divario dei tassi per classe di rischio delle imprese è rimasto
su livelli superiori a quelli pre-crisi
si era ampliato notevolmente con lo scoppio della crisi
Lo spread (vs tasso BCE) è lievemente calato, come nel 2009,
per tutte le classi di rischio
Tassi di interesse per classe di rischio delle imprese (1)
(valori percentuali)
Tassi di interesse
Spread (2)
10
10
9
9
8
8
7
7
6
6
5
5
4
2
6
5
5
4
4
3
3
2
2
4
Alto
3
6
Medio
Basso
2008
1
3
Totale
2009
2010
2
0
Alto
Medio
Basso
Totale
2008
1
2009
2010
0
Fonte: elaborazioni su Rilevazione dei tassi di interesse attivi e Centrale dei bilanci. Campione chiuso di imprese presenti nella Rilevazione dei tassi di interesse attivi tra il quarto trimestre 2007 e l’ultimo del 2010. (1) Le imprese sono classificate sulla base del rating
calcolato dalla Centrale dei bilanci sui dati di bilancio del 2007. La classificazione utilizzata è la seguente: rischio basso, score 1, 2, 3,
4; rischio medio, score 5 e 6; rischio alto, score 7, 8 e 9. – (2) Lo spread è calcolato come differenza tra i tassi a breve termine praticati
sui prestiti alle imprese piemontesi e i tassi fissati dalla Banca centrale europea sulle operazioni di rifinanziamento principali.
28
Tassi d’interesse in relazione al deterioramento delle posizioni creditizie (1)
(spread; valori percentuali; periodo di riferimento: giugno 2008 – dicembre 2010)
1,0
1,0
0,8
0,8
0,6
0,6
0,4
0,4
0,2
0,2
0,0
0,0
Totale imprese
Perdita
1,2
Sofferenza
1,2
Incaglio
1,4
Past-due
1,4
Perdita
1,6
Sofferenza
1,6
Incaglio
1,8
Past-due
1,8
di cui: piccole imprese
Fonte: elaborazioni su dati della Centrale dei rischi e della Rilevazione sui tassi di interesse attivi.
Il divario rispetto ai tassi d’interesse applicati a giugno
2008 sui prestiti sempre “in bonis” tra giugno 2008 e
dicembre 2010 cresce con il grado di deterioramento della
qualità dei prestiti nel periodo giugno 2008-dicembre 2010
29
Grazie per l’attenzione
30