laflautomagico cronaca di un decennio di successi

Transcript

laflautomagico cronaca di un decennio di successi
LAFLAUTOMAGICO
CRONACA DI UN DECENNIO DI SUCCESSI
L’orchestra LaFlautoMagico nasce nel 2004, dopo la coraggiosa proposta di due
professoresse di musica, Mirella Castiglioni e Rosalina Casartelli, di formare un gruppo
musicale coinvolgendo i ragazzi, già appassionati nello studio della loro materia, e
avvicinandoli ancora di più a quest’arte che interessa particolarmente gli adolescenti, ma
che è alla base dell’umanità fin dall’inizio dei tempi. Con la crescita di questo progetto, e
l’aumento delle adesioni da parte degli studenti, sono fioriti i successi, che si sono
susseguiti fino ad oggi. Il gruppo, da sempre formato da soli flauti dolci suonati dai ragazzi
di seconda e terza media, comprende, in ordine di potenza sonora: bassi, tenori, contralti,
soprani e sopranini (in Do e in Fa) accompagnati dalla batteria e, in alcuni casi, da altri
strumenti ritmici. Quest’anno, per il decimo anniversario dall’inizio della loro “carriera”, le
professoresse hanno voluto “rischiare” iscrivendo la loro orchestra a due importanti
concorsi: il 6 maggio a Tradate, dove ha ottenuto il primo posto con un punteggio di 100
centesimi, e, il week-end della medesima settimana, a Poggio a Caiano, in provincia di
Prato, dove si è classificata seconda nella categoria 2A, gareggiando contro scuole ad
indirizzo non-musicale, come appunto l’Istituto Comprensivo IV Novembre. Per
documentare questa inusuale esperienza e trasmettere le emozioni provate da professori
e ragazzi a coloro che non erano presenti, di seguito sono riportate le interviste agli
accompagnatori e alcune testimonianze degli orchestrali.
1.
Nome e ruolo nella scuola.
Dirigente scolastico: Dottoressa Marinella Caglio, preside dell’Istituto.
Prof. Casartelli-Castiglioni: Rosalina Casartelli e Mirella Castiglioni, insegnanti di
musica.
Prof Fumagalli: Margherita Fumagalli, insegnante di religione.
2. Come ha accolto la richiesta di accompagnare l’orchestra durante questa
importante esperienza?
D.S.: Con molto entusiasmo, poiché il progetto pareva particolarmente bello, ma anche
con un po’ di incoscienza: era da molto tempo che non accompagnavo dei ragazzi in
un’uscita didattica e non sapevo che cosa aspettarmi…
P.C.: Quando abbiamo iscritto la nostra orchestra al concorso poggese, ci siamo
sentite felici e un po’ preoccupate per ciò che ci si prospettava.
P.F.: Quando ho saputo dell’opportunità, mi sono subito offerta volontaria e le prof
hanno accettato con gioia la mia intraprendente richiesta.
3. E’ stato complesso gestire 58 adolescenti piuttosto irrequieti?
D.S.: Non è stato per niente complesso, poiché eravate tutti consapevoli e
responsabili. Bisognava solo essere molto vigili…
P.C.: E’ stato certamente molto complicato, ma ce la siamo cavata.
P.F.: La prima serata eravate invasi da un’agitazione malsana, gli altri giorni siete stati
più tranquilli.
4. Prima della partenza era emozionata come noi ragazzi all’idea di prendere parte
ad un concorso così importante?
D.S.: Più che altro pensavo all’organizzazione, speravo che tutti stessero bene e ho
augurato a tutti giorni sereni. Per me è stata più importante dell’emozione la
responsabilità. Non volevo essere troppo severa, ma avrei preferito evitare
preoccupazioni, che avrebbero portato problemi.
P.C.: La nostra emozione ha perfino superato la vostra.
P.F.: Non avendo contribuito al progetto, non ho vissuto la tensione, ero piuttosto
calma, ma ho sempre tifato per voi.
5. Man mano che il pullman si avvicinava alla meta, noi orchestrali siamo diventati
sempre più agitati, in previsione di quello che ci aspettava. E’ successa la stessa
cosa anche a lei?
D.S.: Non ho pensato all’agitazione, ero più occupata ad ammirare il paesaggio e a
richiamare la vostra attenzione: adesso tutti sapete che cosa c’è sulle Alpi Apuane!
P.C.: Abbiamo tentato di essere tranquille, almeno esteriormente, per non innervosirvi
ulteriormente: in realtà eravamo più agitate di voi!
P.F.: Durante il viaggio ero molto tranquilla perché sapevo che voi eravate molto
preparati e non mi avreste deluso.
6. Cosa ha provato, al risveglio, capendo che le si prospettava una giornata
impegnativa ed importante?
D.S.: Sapevo che la giornata sarebbe stata faticosa, ma molto ricca, piena di
esperienze educative e culturali. Mi avete stupito con il vostro comportamento e devo
farvi i complimenti.
P.C.: Dopo il risveglio, la prima cosa che abbiamo provato è stata una grande fiducia
nei nostri orchestrali.
P.F.: Ho provato gioia per essere in un luogo veramente suggestivo, ed ero
speranzosa verso una giornata piacevole e ricca di buone notizie.
7. Durante l’audizione, avendo modo di sentirci, le sue speranze si sono
concretizzate?
D.S.: Non sono molto esperta di musica, mi sembrate sempre bravissimi. In particolare,
in questa audizione, siete stati molto raffinati e scrupolosi, come sempre d’altronde.
P.C.: Always...
P.F.: Si, anche se ho avvertito imprecisioni. Il livello dell’esibizione sembrava alto.
Essendo vicino ai giurati, ho captato alcuni commenti e ho notato che questi hanno
apprezzato la numerosità degli orchestrali e la varietà dei pezzi.
8. Nel pomeriggio, per sviare l’attenzione dei ragazzi dalla prova appena svolta, ci è
stata proposta un’esperienza culturale alla villa medicea. La maggior parte di noi,
però, ripensava alla mattinata. Si è goduta la visita o anche il suo pensiero era
rivolto alla nostra esibizione?
D.S.: Dopo l’intensa mattinata, mi sono goduta la vista del corteo storico e la visita alla
villa medicea. Quasi tutti i ragazzi erano “cotti” e stanchi e hanno approfittato del
pomeriggio per riposarsi. Secondo me, la musica e l’arte sono molto importanti, anche
durante una giornata impegnativa come quella.
P.C.: Diciamo che eravamo anche noi piuttosto nervose, ma abbiamo cercato di
goderci il pomeriggio, più o meno….
P.F.: Non ero molto tesa, abbiamo passato un pomeriggio tranquillo tra le numerose
manifestazioni artistiche.
9. Qual è stata la sua reazione quando le è stato comunicato il nostro passaggio
alle finali? Il suo entusiasmo era pari al nostro?
D.S.: Quando ho appreso il vostro passaggio alla fase finale ho provato una
grandissima soddisfazione, anche perché non avevo dubbi.
P.C.: Il nostro entusiasmo era di gran lunga superiore al vostro, poiché siamo molto
orgogliose di voi.
P.F.: Sono stata molto contenta e il mio entusiasmo era molto alto, proprio come il
vostro.
10. Con che stato d’animo ha vissuto l’attesa della premiazione al concerto serale?
D.S.: E’ stato molto bello ascoltare, anche se un po’ ricco il programma. E’ stata
un’opportunità per ascoltare tipi di musiche molto vari, al contrario dell’anno scorso a
Stresa.
P.C.: Eravamo entrambe felicissime di essere lì con voi, ma anche molto ansiose.
P.F.: Sono sempre stata molto tranquilla, perché sapevo che per voi era già una
soddisfazione arrivare tra i primi tre.
11. Alla scoperta della conquista della medaglia d’argento, un torrente di emozioni
ha reso pubblica la sua gioia?
D.S.: Ero molto contenta per tutti noi, ma anche per la scuola che ha ottenuto il primo
posto. Ho parlato con il prof dei vincitori, che era convinto della nostra vittoria.
P.C.: Ovviamente, più che un torrente era uno tsunami!
P.F.: Ero felicissima, ma non ho potuto esultare poiché ero incaricata di riprendervi con
la telecamera, perciò ho interiorizzato tutta la mia gioia.
12. E’ stata colpita dal senso di malinconia la mattina della partenza, consapevole di
lasciarsi alle spalle un fantastico week-end?
D.S.: Più che altro, non vedevo l’ora di portare a casa 58 scalmanati sani e salvi. Ero
comunque soddisfatta.
P.C.: Molto. I ricordi lasciati alle spalle erano fantastici, ma da adesso dobbiamo
guardare al futuro e andare avanti!
P.F.: Ero contentissima dell’esperienza, ma non malinconica.
13. Possiamo sapere qual è il suo miglior ricordo dopo queste esperienze in
compagnia dell’ Orchestra LaFlautoMagico?
D.S.: Il mio miglior ricordo appartiene a Stresa, perché per me era una novità e
abbiamo anche vinto. Da allora ci ho preso gusto.
P.C.: Pensiamo entrambe a questa esperienza, perché abbiamo notato in voi un
grande impegno, proprio come dei veri professionisti.
P.F.: L’esperienza più bella per me è aver conosciuto nuovi ragazzi molto simpatici e
aver vissuto con loro esperienze diverse da quelle scolastiche.
14. Un aggettivo per descrivere questo fine settimana.
D.S.: Se possibile, ne utilizzerei tre: artistico, divertente ma soprattutto stancante.
P.C.: Grandioso.
P.F.: Sorprendente.
15. E’ orgogliosa di questi dieci anni di successo?
D.S.: (la Dirigente dell’Istituto Comprensivo ricopre questa carica da soli due anni: la
domanda riguarda solamente questo biennio) Beh, come si fa a dire di no? Direi che è
ovvio, per via del vostro impegno, della vostra costanza, della vostra passione e
soprattutto della pazienza delle prof, che mi sorprendono ogni anno che passa.
P.C.: In questo ultimo periodo il nostro orgoglio è salito alle stelle, fino a superarle.
P.F.: Sono molto orgogliosa, perché voi siete la dimostrazione che, quando c’è
impegno, serietà e passione, i risultati arrivano e sono visibili agli occhi di tutti.
“Nel corso degli anni l’orchestra è diventata la parte più importante della mia vita
professionale. Mi piace far provare ai miei alunni l’esperienza del “Suonare Per Gli Altri” e
soprattutto del “Suonare Bene”. Credo che vivere un’esperienza così forte non sia una
cosa tanto normale nella scuola e spero possa continuare ad esistere, il più possibile,
anche con tutte le difficoltà che stiamo attraversando. Non sembra possibile che ragazzi,
almeno all’apparenza così distratti, superficiali e caotici si dimostrino così precisi, passione
voli, profondi... un miracolo! Una vera strada educativa per vivere meglio nel mondo: tutti
sono importanti e ognuno, con la sua piccola parte, contribuisca a realizzare il progetto.
CI CREDO, CI CREDO, CI CREDO!!!!!”
Prof Casartelli
“Sono stati tre giorni fantastici perché l’orchestra è la mia passione: sono stato con i miei
amici, persone simpaticissime, e con una compagnia fantastica; mi dispiace di non essere
arrivati primi, ma sono comunque contento che ci siamo qualificati, ottenendo un ottimo
risultato. E’ stata una grande occasione per conoscere meglio alcuni orchestrali, che si
sono rivelati ottimi amici.”
Mirko Cattaneo, 14 anni, SOPRANO
“ Per me l’orchestra è come un ritrovo tra noi e la Musica. Ogni giorno aspetto con
impazienza il mercoledì e, alla fine del pomeriggio insieme, mi sento triste, come se mi
mancasse un pezzo, un enorme pezzo, una parte importante di me. Io amo la musica e
l’orchestra. Adoro passare i pomeriggi con i miei compagni. Diciamo che la mia settimana
passa aspettando il giorno in cui ci rincontreremo e risuoneremo tutti insieme quei pezzi
nei quali abbiamo dato il meglio, forse tutto di noi. Stimo molto le prof, anche perché fanno
tutto questo per noi, per farci vivere dei momenti importanti, essenziali, e farci divertire
insieme. Davvero, io amo l’orchestra.”
Elisabetta Forte, 14 anni, CONTRALTO
“Mi sono divertito, è stata un esperienza bellissima e il concorso è stato molto
impegnativo, ma ci siamo rivelati un’ottima orchestra, molto unita. Mi è piaciuto molto
l’inizio dell’anno, perché ho potuto conoscere nuove persone. A Poggio ho stretto
numerose amicizie e i miei compagni di stanza si sono rivelati molto simpatici, soprattutto
quando chiedevamo biscotti alle nostre vicine. L’anno prossimo ci sarò ancora
sicuramente perché mi è piaciuta molto questa esperienza, che sarà però irripetibile,
perché impressa nel mio cuore.
Ghassan Abu Ghanem, 13 anni, TENORE
“Dopo tre giorni passati con tutti i miei amici, non è lo stesso essere svegliati da mia
madre invece che dai ragazzi che citofonano alle 3 chiedendo biscotti, non è lo stesso
dormire tranquillamente in camera mia invece che nella stanza d'albergo con le mie
amiche e un’inquietante scala a chiocciola, che rendeva il tutto un’avventura, mi manca
avere un coprifuoco per andare a letto, mi manca girare per le stanze la sera e farsi
ospitare dalle camere accanto per parlare del più e del meno. E’ diverso passare le
mattine a scuola e non a Poggio aspettando con ansia le audizioni, è diverso passare i
pomeriggi a casa e non alla Villa medicea aspettando con emozione i risultati, è diverso e
non sarà più così. Sono stati i tre giorni più belli della mia vita, non li dimenticherò mai.”
Chiara Marelli, 14 anni, BASSO
A cura di Chiara Marelli e Alice Mauri.