enologici - Centro Studi Assaggiatori
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VINO CONCORSI enologici: una vela verso il futuro Concorsi enologici: per ora di quelli internazionali siamo riusciti a censirne 35 stimando che, complessivamente, siano oltre ventimila vini che si sottopongono ogni anno a una competizione che valica le frontiere di un singolo stato e che siano più o meno settemila le medaglie assegnate. Tale vaghezza nel dare cifre non è da noi, ma avere certi dati dagli organizzatori non è davvero facile, manca una sostanziale trasparenza soprattutto quando si giunge a certe domande. Con la stessa vaghezza dobbiamo dire che per alcune organizzazioni il business si fa sempre più interessante: pensiamo che almeno un concorso superi il milione di euro di incasso, ma siamo certi che almeno un altro è a 750.000 euro. Niente da dire, i concorsi tirano e noi non possiamo che rallegrarci di questo fenomeno. Nell’ambito delle competizioni internazionali un ruolo molto importante viene svolto dall’Oiv, sotto l’attenta supervisione del suo direttore Federico Castellucci. L’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino dispone infatti di un regolamento severo oggi in via di perfezionamento. In attesa che, conclusi i lavori del gruppo di esperti, venga emanata la nuova regolamentazione, abbiamo chiesto al neoeletto presidente Peter Hayes i suoi intendimenti in proposito. Il futuro dei concorsi secondo Peter Hayes Nell’ultima settimana dello scorso giugno, all’interno del congresso annuale dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, l’assemblea per il rinnovo delle cariche triennali ha eletto alla carica di presidente generale dell’Oiv Peter Hayes dell’Australia, Paese che per la prima volta esprime una personalità al massimo vertice dell’Oiv. Peter Hayes – come Presidente della viticoltura – è stato l’ideatore del piano triennale dell’OIV e nel suo discorso programmatorio ha insistito sulla necessità dell’allargamento dell’OIV ad altri Paesi (USA?). La Presidenza di Peter Hayes è anche un segno evidente dei successi ottenuti dall’Australia nel commercio mondiale del vino, che in alcuni paesi ha superato l’Italia e la Francia, per le sue efficaci strategie di ricerca e di marketing. Come nuovo presidente dell’Oiv, quanto sono importanti i concorsi per l’Organizzazione e quale sarà la sua politica in merito alla loro diffusione ed evoluzione? Credo che i concorsi enologici abbiano avuto storicamente un ruolo importante in rappresentanza dell’OIV e nell’esercitare un’influenza moderatrice tesa alla qualità e alla validità dei concorsi in genere. Dato che vediamo cambiamenti radicali nei profili e nelle attese dei consumatori, sembra probabile che in futuro appaiano, a complemento dei concorsi tradizionali, degli ap- procci alternativi che potranno includere aspetti come le specifiche tecniche, l’accettabilità da parte di strati diversi della popolazione, l’allineamento con diverse occasioni di consumo del vino. Secondo il mio punto di vista personale, ci sarà un ulteriore sviluppo dei concorsi, che diventeranno più specifici nel loro oggetto e, con l’evoluzione delle scienze sensoriali e della statistica, sia il consumatore sia il produttore del futuro saranno guidati meglio dai risultati dei concorsi. Questa potrebbe essere un’area verso cui gli specialisti dell’OIV potrebbero rivolgersi nell’ambito del gruppo di esperti della Commissione Diritto ed Economia: i mercati e il consumo. L’ASSAGGIO 15 - AUTUNNO 2006 15 VINO Il 21 giugno scorso si è svolto in Val di Cembra il 3° Concorso Internazionale del Müller Thurgau. Il concorso è stato organizzato dal Comitato Mostra Valle di Cembra e ha goduto del patrocinio dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino (Oiv), rilasciato solo a 15 concorsi in tutto il mondo, e di quello dell’International Academy of Sensory Analysis. Le commissioni di assaggio, composte da tecnici sia italiani che stranieri, hanno assegnato 7 Medaglie d’Oro (6 Italia, 1 Germania) e 12 Medaglie d’Argento (7 Italia, 5 Germania). E’ stato inoltre assegnato anche il Premio della Stampa. Il concorso è stato realizzato con la supervisione tecnica del Centro Studi Assaggiatori. 3° Concorso Internazionale del Müller Thurgau: i vincitori Medaglia d’oro • Vallagarina I.G.T. 2005 di Cantina Valdadige S.c.a. • Trentino Doc 2005 La-Vis di Cantina La Vis E Valle Di Cembra S.c.a.r.l. • Trentino Doc 2005 di Istituto Agrario S. Michele All’Adige • Trentino Doc 2005 “Maso Roncador” di Cantina La Vis E Valle Di Cembra S.c.a.r.l. • Alto Adige Doc 2005 di Cantina Nals Margreid • Trentino Doc 2005 “Nambiol” Linea “Antichi Portali” di Cantina Sociale Di Nomi S.c.a. • 2005er “Rivaner” Strümpfelbacher Nonnenberg Trocken di Weingut Kuhnle - Werner Und Margret Kuhnle Medaglia d’argento • Alto Adige Doc Valle Isarco 2005 “Aristos” di Cantina Produttori Valle Isarco • 2005er “Iphöfer Burgweg” Franken Trocken di Gebiets-Winzergenossenschaft Franken Eg • Trentino Doc 2005 di Cantina Rotaliana Di Mezzolombardo S.c.a. • Trentino Superiore Doc 2005 “Vigna Delle Forche” di Cantina La Vis E Valle Di Cembra S.c.a.r.l. • 2003er Würzburger Stein Kabinett Trocken di Weingut Juliusspital Würzburg • Der Müller Franken Trocken 2005 di Schmitt Privat Weingut • Alto Adige Doc 2005 di Cantina Produttori Terlano Coop. Soc. Agricola • Trentino Doc 2005 di Aurora Solemma • 2005er “Die Jungen Frank’n” Franken Trocken di Gebiets-Winzergenossenschaft Franken Eg • Trentino Superiore Doc 2005 “Enopere” di Cantina Aldeno S.c.a. • Valle D’aosta Doc 2005 di Cave Des Onze Communes Soc. Coop. • 2005er “Volkacher Kirchberg” Franken Trocken di Gebiets-Winzergenossenschaft Franken Eg Elenco delle menzioni del Premio della Stampa Le menzioni del Premio della Stampa sono state attribuite da commissioni di giornalisti. Le menzioni sono ex-aequo e sono state attribuite una per nazione al vino con il punteggio pià alto in quella nazione e comunque superiore a 80 centesimi. • Italia: Trentino Doc 2005 La-Vis di Cantina La Vis E Valle Di Cembra S.c.a.r.l. • Germania: Rivaner Franken Trocken 2005 di Schmitt Privat Weingut • Repubblica Ceca: Pozdní Sbûr - Spätleze - Morava Ort Mikulovska’ - Pod Svat˘m Kopeãkem 2005 di Bohemia Sekt - Zavod Vìno Mikulov • Svizzera: Riesling Silvaner “Les Vignes Dans Le Ciel” Domaine De Beudon 2004 di Domaine De Beudon 16 L’ASSAGGIO 15 - AUTUNNO 2006 Scheda tecnica del concorso numero dei campioni: 64 numero delle nazioni: 4 (Italia, Germania, Svizzera, Repubblica Ceca) numero delle commissioni: 3 composizione delle commissioni: tecnici provenienti da Italia, Ungheria, Germania, Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Polonia limite delle medaglie: 30% dei partecipanti punteggi per l’attribuzione delle medaglie: gran medaglia d’oro: uguale o superiore o 90 medaglia d’oro: uguale o superiore a 85 medaglia d’argento: uguale o superiore a 80 premio della stampa: menzione d’onore attribuita da 13 giornalisti provenienti da Italia, Ungheria, Repubblica Ceca, Germania, Polonia, Spagna, Paesi Bassi. VINO 2° Concorso Internazionale del Pinot Grigio: i vincitori • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Si è svolto in Valdadige il 20 giugno il 2° Concorso Internazionale del Pinot Grigio, organizzato dal Comune di Brentino Belluno (Verona) con il patrocinio dell’Oiv e dell’International Academy of Sensory Analysis. Gran medaglia d’oro Le commissioni di assaggio, composte da tecnici sia italiani Achkarrer Schloßberg Grauer Burgunder Spätlese trocken selektion Bestes Fass 2004 di Winzergenossenschaft Achkarren eG che stranieri, hanno assegnato Pinot Gris A.O.C. Alsace Grand Cru Brand 2004 di Domaine Saint Rémy 2 Gran Medaglie d’Oro (una Medaglia d’Oro tedesca e una francese), 27 Medaglie d’Oro (14 italiane, Meersburger Sängerhalde Baden Bodensee 2005 di Weingut Aufricht Trentino DOC Pinot Grigio Terrazze della Luna 2005 di CAVIT S.C. 10 tedesche, una francese, una Frankweiler Kalkgrube Grauer Burgunder Spätlese Trocken 2005 di Weingut und Distillerie Lidy USA, una Austria) e una Haardter Herrenletten Grauer Burgunder Alte Reben 2004 di Weingut Ed. Weegmüller Medaglia d’Argento (Italia). È Achkarrer Schloßberg Grauer Burgunder Spätlese trocken 2005 di Winzergenossenschaft Achkarren eG stato inoltre assegnato anche il Espenhof - Grauer Burgunder Barrique trocken Deutschland/Rheinhessen 2003 di Weingut Espenhof Trentino Pinot Grigio DOC 2005 di Villa Corniole Premio della Stampa IGT Pinot Grigio Venezia Giulia 2004 di Az. Agr. Sant’Elena s.r.l. patrocinato da Fijev Italia. Pradio Priara Pinot Grigio DOC Friuli Grave 2005 di Az. Agr. Pradio dei F.lli Cielo Il concorso è stato realizzato Classic Grauer Burgunder Rheinhessen 2004 di Weingut Adams DOC Colli Orientali del Friuli Pinot Grigio 2005 di Zorzettig Azienda Agricola con la supervisione tecnica del Woodbridge Pinot Grigio 2005 di Woodbridge by Robert Mondavi Centro Studi Assaggiatori. “Podere San Giacomo” Pinot Grigio DOC Collio 2004 di Soc. Agr. Ca’ Ronesca S.a.s. Pinot Gris Premium Grosse Reserve 2003 di Winzerhof Fam. Dockner Gmbh Trentino DOC Pinot Grigio Vigna Reselé 2005 di Vivallis S.c.a. Gau-Odernheimer Fuchsloch Grauer Burgunder S trocken 2005 di Weingut Kreichgauer Pinot Grigio Trentino DOC Vigna del Gelso 2005 di Cantina Sociale Mori Colli Zugna Pinot Grigio Sant’Antimo DOC 2005 di Col D’Orcia S.p.A. Soc. Agr. numero dei campioni: 100 Colli Piacentini Pinot Grigio Frizzante DOC “Fiocco di Rose” 2005 di Vitivinicola Lusenti Pinot Grigio “Corte Sole” DOC Oltrepo’ Pavese 2005 di Vinicola Decordi del Borgo Imperiale - Corte Sole numero delle nazioni:6 (Italia,Germania,Francia,Austria,Ungheria,USA) Pinot Grigio IGT Veneto “La Di Motte” 2005 di Casa Vinicola Botter Carlo Pinot Grigio Teresa Raiz DOC Colli Orientali del Friuli 2005 di Teresa Raiz Società Agricola Semplice numero delle commissioni: 3 Trentino Pinot Grigio Linea Avio 2005 di Athesia Vini srl composizione delle commissioni: Pinot Gris Reserve A.O.C. Alsace 2004 di Domaine Saint Rémy tecnici provenienti da Italia, UngheAlsheimer Romerberg Grauer Burgunder trocken 2004 di Weingut Kreichgauer ria, Germania, Spagna, Portogallo Grauer Burgunder Spätlese trocken Oberrotweiler Henkenberg 2005 di Weingut Freiherr limite delle medaglie: 30% dei vini von Gleichenstein partecipanti Grauer Burgunder Spätlese trocken Barrique, Oberrotweiler Henkenberg 2004 di Weingut Scheda tecnica del concorso punteggi per l’attribuzione delle medaglie: Freiherr von Gleichenstein Medaglia d’argento • Trentino Pinot Grigio DOC 2005 di Agricola Maso Poli Elenco delle menzioni del Premio della Stampa Le menzioni del Premio della Stampa sono state attribuite da commissioni di giornalisti. Le menzioni sono ex-aequo e sono state attribuite una per nazione al vino con il punteggio più alto in quella nazione e comunque superiore a 80 centesimi. • Germania: Achkarrer Schloßberg Spätlese trocken selektion Bestes Fass 2004 di Winzergenossenschaft Achkarren eG • Italia: IGT Venezia Giulia 2004 di Az. Agr. Sant’Elena s.r.l. • Francia: Reserve A.O.C. Alsace 2004 di Domaine Saint Rémy • Usa: Woodbridge 2005 di Woodbridge by Robert Mondavi • Austria: Lenz Moser Prestige 2005 di Lenz Moser AG gran medaglia d’oro: uguale o superiore o 90 medaglia d’oro:uguale o superiore a 85 medaglia d’argento: uguale o superiore a 80 premio della stampa: menzione d’onore attribuita da13 giornalisti provenienti da Italia, Ungheria, Repubblica Ceca, Germania, Polonia, Spagna, Paesi Bassi (uno per Paese). L’ASSAGGIO 15 - AUTUNNO 2006 17 VINO Pinot grigio, vino tipico e globale Seconda edizione del concorso internazionale sul Pinot grigio in Valdadige, tanti accademici giunti, chi per adempiere alla missione che gli era stata assegnata dall’Oiv, chi per competenze tecniche specifiche, ma anche tanti commissari giunti da ogni parte d’Europa per partecipare ai lavori delle commissioni di valutazione. Ed ecco sorgere, nell’accogliente sala conferenze della Cantina Valdadige, una tavola rotonda su questo vitigno di successo. Quale occasione migliore per costruirsi una visione sul mondo del Pinot grigio? Mario Fregoni Professore ordinario di viticoltura all’Università Cattolica di Piacenza Presidente onorario dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino Presidente International Academy of Sensory Analysis Il Pinot grigio è una mutazione di natura chimerica del Pinot Nero, poiché in natura non esiste. Non è un vitigno di facile globalizzazione, anche se è diffuso in molti paesi, e ha esigenze termiche molto specifiche, dato che cresce solo in zone temperate e fredde, ed è molto difficile mantenere un’adeguata acidità nelle uve nei climi caldo-aridi. Negli ultimi anni, anche grazie all’Italia, il Pinot grigio ha avuto un boom anche all’estero, come per esempio in Australia e negli Stati Uniti, che lo hanno piantato, mantenendo il nome italiano nelle indicazioni di vendita. Ma in Italia il mercato si è ridotto in modo consistente, tanto da indurre i viticoltori a prediligere altre varietà: nell’annata 2002/2003 sono state vendute 5.300.000 piante di Pinot grigio, mentre nel 2005 appena qualche migliaio. Un problema che sorge quando si parla del mercato del Pinot grigio è che questo vitigno è utilizzato per produrre diverse tipologie di vino, e quindi si propongono molti sinonimi, come il Tokay dell’Alsazia che, fortunatamente, dall’aprile 2007, secondo un decreto dell’Unione Europea, non potrà più indicare questa dicitura sulle etichette. In Italia settentrionale sono presenti 10 DOC da vitigno di Pinot grigio, mentre 2 sono presenti nell’Italia centrale, nessuno nell’Italia meridionale. E’ un segno della mancanza di ubiquità climatica del Pinot grigio. Roberto Zironi Professore ordinario di industrie agrarie dell’Università di Udine Direttore del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Udine Presidente del corso di laurea in viticoltura ed enologia dell’Università di Udine Il Pinot grigio è una mutazione particolare di un vitigno a bacca rossa, il Pinot nero e mantiene nelle bucce una parziale colorazione rossa dovuta alla componente antocianica e pertanto la colorazione del vino dipende dalla lavorazione delle uve. Il vino commercializzato è generalmente un vino senza coloranti rossi, anche se in certe tipologie, solitamente le più antiche, è presenta un certo contenuto di antociani, che donano riflessi ramati e rosati. Per ottenere un vino bianco da uve colorate bisogna che le uve siano perfetta- 18 L’ASSAGGIO 15 - AUTUNNO 2006 VINO mente sane e senza botrite. Quindi produrre un vino di qualità significa aver seguito la vite molto da vicino. Dato che la buccia non solo colora il vino, ma determina la maggior parte delle caratteristiche aromatiche varietali, sono state studiate diverse tecniche di lavorazione per cercare di estrarre dalle bucce la componente aromatica evitando la contemporanea estrazione dei coloranti rossi. Al riguardo si può utilizzare la tecnica della macerazione a freddo, per cui si pigia l’uva, si conserva per qualche ora a una temperatura intorno ai 5°C per estrarre selettivamente i precursori aromatici e poi si separano le bucce; oppure si pratica una ossigenazione del mosto per decolorarlo favorendo l’ossidazione degli antociani. Inoltre dobbiamo ricordare che non esiste un lievito specifico per il Pinot grigio, per cui la tendenza è quella di utilizzare lieviti che non producono molti aromi fermentativi ma che siano in grado di esaltare il patrimonio aromatico varietale. Luigi Odello Professore a.c. di analisi sensoriale alle università di Verona, Udine e Cattolica Presidente Centro Studi Assaggiatori La poliedricità sensoriale del Pinot grigio – caratteristica che deriva dal riflesso del territorio condizionata dalle tecniche viticole ed enologiche impiegate – può essere una grande ricchezza per il prodotto, ma anche un elemento confusivo del consumatore che produce una mancanza di affezione verso il medesimo. L’utente finale trasforma infatti l’identità del vino (ritenuta come l’insieme dei valori che il produttore narra attraverso il prodotto) in personalità dello stesso trasferendo il sé desiderato nell’atto di fruizione. Ora, la prima attesa è proprio quella di caratteristiche sensoriali correlate al vissuto del prodotto. Quando queste sono troppo variabili il disorientamento può essere causa sufficientemente forte per produrre una scarsa fedeltà, quando troppo standardizzate si cade nel medesimo problema, ma per causa opposta: la noia. La troppa variabilità e la troppa omologazione sono entrambi peccati che ha commesso e che commette il Pinot grigio. La soluzione sta nell’offrire il prodotto in una gamma di tipologie bene definite in cui però ci sia ancora l’intrigo della scoperta. In pratica la narrazione del prodotto attraverso l’educazione dei consumatori, la pubblicità di marca o collettiva e la confezione deve essere propedeutica e alla narrazione che farà il prodotto di se stesso durante l’assaggio. E, naturalmente, deve essere molto coerente. Tanti organismi importanti intorno al Pinot grigio La seconda edizione del concorso internazionale del Pinot grigio si è svolta con il patrocinio dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino e dell’International Academy of Sensory Analysis. Nel comitato scientifico sedevano i rappresentanti dell’Istituto di Viticoltura dell’Università cattolica di Piacenza, dei corsi di laurea in viticoltura ed enologia di Verona e di Udine, del Comune di Brentino Belluno e del Centro Studi Assaggiatori. La tavola rotonda è stata patrocinata da Fijev Italia, l’associazione italiana della federazione internazionale dei giornalisti e scrittori di vino. La premiazione, presieduta dal sindaco di Brentino Belluno e presidente del comitato organizzatore Virgilio Asileppi affiancato dal presidente delle commissioni di valutazione Luigi Odello, si è svolta il 2 luglio alla presenza di Antonio Pastorello, vicepresidente della provincia di Verona, Laura Poggi, assessore alle attività produttive della medesima e l’onorevole Maurizio Fugatti, con la partecipazione di un folto gruppo di giornalisti. L’ASSAGGIO 15 - AUTUNNO 2006 19 VINO Il Pinot grigio in Croazia Zeljko Suhadolnik I dati dell’Istituto della vite e del vino della Croazia, incaricato anche di formare il catasto viticolo, si riferiscono ai vini Doc. Secondo il Registro ufficiale attuale, il Pinot grigio copre 112 ettari, prevalentemente nella parte continentale, il resto in Istria. Vi è un produttore solo di Pinot grigio nella parte interna della Dalmazia, al confine con la Bosnia Erzegovina (vicino a Imotski). Questo vitigno è comunque molto diffuso nel nordovest della Croazia (nella zona di Medjimurje, confine Croazia, Slovenia, Austria e l’Ungheria). Sono presenti 6 coltivatori che producono un vino secco oppure semisecco. Nella zona di Hrvatsko Zagorje, tra Krapina e Zagabria, abbiamo tre o quattro produttori che realizzano un vino che va dal semplice secco fino al vino da dessert tipo botritizzato (come spatlese, auslese, BA, TBA, eissswein). Vicino a Zagabria (Plesivica e Zelina) cinque o sei produttori producono vini semplici, secchi o con leggero residuo zuccherino, o di tipo spatlese con zucchero residuale. In Podravina e Moslavina, (da Zagabria verso la Slovenia) se ne produce pochissimo: sono solamente due i produttori di un certo rilievo, con un vino semplice di pronta beva, secco o con leggero residuo zuccherino. Il Pinot grigio esiste in misura più importante nella Slovenia centrale (Kutjevo) dove praticamente tutti i più noti produttori lo coltivano. Alcuni produttori di Pinot grigio ci sono anche in Slovenia orientale, quasi al confine con la Serbia. Il Pinot grigio si coltiva anche in Istria: i vini per ora sono abbastanza semplici, prevalentemente dall’inox e di pronta beva. Il Pinot grigio in Olanda Jan Rook In Olanda esistono 70 vigne registrate per un totale di 90 ettari di vite. La registrazione è obbligatoria se si possiede una vigna di più di un ettaro. Il Pinot grigio è un’uva molto difficile da coltivare nel mio Paese, dato che la buccia è sottile e il grappolo molto compatto. Questo, unito all’umidità dell’autunno, fa sì che la coltivazione del Pinot grigio corre il rischio di marcire e della botritis. C’è un produttore, Apostehoeve, nel sud dell’Olanda, vicino a Maastricht, che quindici anni fa ha comprato della vite di Pinot grigio in Lussemburgo. Ha piantato la vite in ceppi SO4 e 5BB. Ora possiede 2 ettari di vigna. Quindici anni fa ha cominciato con una densità di 4.000 viti per ettaro, oggi ne ha 5.500 per ettaro. Il proprietario, Mathieus Hulst dice che la coltivazione del Pinot richiede molte attenzioni. La ventilazione dei filari è importante e a causa del clima fresco, il sole sulle viti e sui grappoli è essenziale. Un’altra cosa molto importante è la cura della copertura della coltivazione a causa dell’umidità. Bisogna allargare il terreno ed evitare di spingere troppo la superficie. Il sottosuolo di Apostelhoeve è molto calcareo. Le uve vengono raccolte in ottobre. Il vignaiolo cerca di ottenere 90 Oechsle nelle uve con una percentuale alcolica del 12% circa, e zuccheri residui di 8 grammi per litro. Il 2003 è stata una grande annata grazie all’estate “indiana”. In cantina il produttore ha avuto qualche problema a stabilizzare il mosto. Ora ha un controllo di temperatura della fermentazione è può far fermentare a temperature più basse, e la stabilizzazione non è più un problema. 20 L’ASSAGGIO 15 - AUTUNNO 2006 VINO Il Pinot grigio in Germania Wilfried Moselt Comincio con un fatto avvenuto circa 300 anni fa a Speyer. Speyer è un paese in una regione vinicola nel sud ovest della Germania. Nel 1711 un mercante di Speyer, Johann Ruland, trovò nel suo giardino una pianta di vite che non aveva mai visto. Cominciò a coltivarla e negli anni questa nuova uva divenne abbastanza popolare in alcune regioni vinicole della Germania. I vignaioli la chiamarono Ruländer. Oggi sappiamo che la pianta di vite che Ruland ha trovato nel suo giardino non era altro che Pinot grigio, membro della famiglia del Pinot. L’uva è ancora chiamata Ruländer in Germania, specialmente nelle cantine tradizionali. D’altro canto le generazioni più giovani di produttori di vino differiscono tra Ruländer e Pinot grigio, chiamato Grauburgunder (traduzione letterale di Pinot grigio). Il termine Grauburgunder è usato generalmente per la versione secca di questo vino e il termine Ruländer per la versione con residui di zucchero. I ristoranti italiani sono molto popolari in Germania, i tedeschi amano la cucina italiana, e nei ristoranti italiani il Pinot grigio è uno dei vini più richiesti. Pinot grigio richiama l’Italia nella mente dei tedeschi, così i consumatori tedeschi ordinano questo vino bianco per accompagnare i loro piatti italiani. Quindi l’Italia ha giocato un ruolo importante mettendo l’accento sulla popolarità del Pinot grigio in Germania. Il Pinot grigio nella Repubblica Ceca John Baker Molta gente associa la Repubblica Ceca alla produzione della birra, ma nel mio paese si produce anche il vino. Il Pinot grigio, nello specifico, occupa solo il 2-3% del totale dei vigneti. Le coltivazioni si estendono lungo tutte le regioni vinicole, e il Pinot grigio è uno delle varietà di vino bianco più apprezzate. Da noi è conosciuto con il nome Rulandské s̆edé. Il Pinot grigio ha una lunga tradizione nel mio Paese: è stato introdotto col Pinot nero, suo parente stretto, dai monaci cistercensi nel XIV secolo. E’ particolarmente amato dai produttori, non solo per il vino fresco e fruttato che se ne ottiene, ma per le sue qualità di resistenza al gelo e alle malattie. Inoltre matura prima del Pinot bianco e ha un’acidità più bassa. Il futuro del vino nella Repubblica Ceca non è certo, a causa delle sempre maggiori importazioni e della minaccia cinese sull’economia mondiale, anche in materia di vini. Le prospettive sono in ogni modo buone: alcuni produttori stanno entrando nel panorama internazionale, avendo anche successo in alcuni concorsi. Il Pinot grigio in Ungheria Péter Sárkány Il vitigno del Pinot grigio da noi in Ungheria è arrivato molto tempo fa. Anticamente il Pinot grigio veniva chiamato Szürkebarát, cioè monaco grigio: infatti, sono stati i monaci benedettini a cominciarne la coltivazione nella regione del lago Balaton, dove è presente un terreno vulcanico di basalto e una polvere grigia copre tutto ciò che ha intorno. Ora questo vitigno è molto popolare ed è stato piantato dappertutto, ora addirittura lo si sta coltivando biologicamente. Le coltivazioni coprono circa 1500 ettari di terreno, con una produzione che va dalle 5 alle 9 tonnellate per ettaro. In Ungheria esistono numerosi cloni del Pinot grigio. I consumatori amano questo vino, definendolo rosato, e amano i vini di vendemmia tardiva, eccezionalmente ricchi di zucchero e secchi. L’ASSAGGIO 15 - AUTUNNO 2006 21