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01 giugno 2001 delle ore 01:01
Fino al 9.VI.2001
Franco Ule. Tea time
Milano, Galleria Dieci.Due!
Sesso e arte. E’ questo il binomio alla base della produzione dell’artista triestino Franco Ule in
mostra a Milano...
IL CASO E LA NECESSITA’
L’erotismo sfugge sempre a qualsiasi
catalogazione, grazie a Dio o a chi per lui.
Appartiene al mondo delle necessità,
dell’inevitabile, di quelle cose che non
sappiamo bene come e perché accadono e che
pertanto chiamiamo "naturali". Non so
francamente cosa ci sia rimasto di naturale da
questa parte, ma facciamo finta che sia così.
Mettiamo che fra un uomo e una donna accada
qualcosa che li fa godere insieme senza che ci
sia alcunché di culturale programmato:
interessi comuni, segni astrologici, conti
bancari, promesse di matrimonio, aspettative
sociali, etc. Dopo comincia l’avventura. E
comunque bisogna far diventare quello che è
stato un fuoco di energia, un qualcosa di più
tenue ma duraturo.
Strana cosa il sesso che non capirò mai bene.
Perché accade ma soprattutto come accade.
Comunque ci teniamo tanto che gli sono stati
dedicati milioni di libri e altrettante opere
d’arte. Quelle di Ule sono tra queste. Né le
prime né le ultime, però l’artista ha sentito di
farle. Amare e disegnare è stato un tutt’uno.
Un’intesa perfetta tra lui e la sua amica
americana. E bene ha fatto di dare alla
rappresentazione, la giustezza e l’immediatezza
del disegno.
Rapido, sporco, irregolare, liquido: sospeso tra
una figurazione da cessi pubblici e delle
nuances da grande disegno erotico: qualche
tocco di classe se lo permette il triestino. Non
so se queste carte abbiano delle parentele, non
è difficile in un settore largamente praticato da
Schiele e Picasso, ma lasciamo stare per una
volta tanto di scodellare genealogie. E poi in
questo caso si tratta di una performance, di un
doppio gioco di letto e d’inchiostro. La carta è
quella povera che potete trovare in una cucina
economica di una famiglia media in Europa, i
protagonisti non sono star del jet system. Quindi
è tutto coerente, quasi vero.
Ma c’è una storia a bruciare i fogli quadrettati,
una storia che è diventata lo story bord di un
desiderio consumato, come tutti i desideri che
si rispettano. Il sesso sa essere rapido come il
disegno, entrambi non hanno controindicazioni,
non devono durare se diventano qualcosa
d’altro ce ne accorgiamo in fretta. E lo schizzo,
il movimento dell’acquarello o dell’inchiostro
sulla carta, hanno i movimenti della vita.
Senza pensare. Per disegnare e fare all’amore,
non vi è bisogno di pensare. E non pensare se
lo possono permettere solo le persone
intelligenti. Grazie a Franco Ule per avercelo
ricordato.
Presentazione di Valerio Dehò
Fino al 9.VI.2001. Franco Ule. Tea time.
Milano, Galleria Dieci.Due! Milano, Via Ponte
Vetero 22, Tel/fax 02.72022637, dieci.
[email protected]. Orari: da martedì a venerdì,
dalle 16 alle 19,30 e su appuntamento. Ingresso
lbero
indice dei nomi: Valerio Dehò, Picasso,
Schiele
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