Scoliosi giovanile

Transcript

Scoliosi giovanile
Sc o lio si gio va nile
di Lisa Zamboni
CURVE DEL RACHIDE
●
Lordosi cervicale
●
Cifosi dorsale
●
Lordosi lombare
●
Curva sacrale
REQUISITI MECCANICI
➲
RIGIDITA'
➲
ELASTICITA'
FUNZIONI DEL RACHIDE
➲
SOSTEGNO
➲
PROTEZIONE
MOBILITA' DEL RACHIDE
➲
TRATTO CERVICALE
Flessione = 40°
Estensione = 75°
➲
TRATTO DORSO-LOMBARE
Flessione = 105°
Estensione = 60°
➲
TRATTO LOMBARE
Flessione = 60°
Estensione = 35°
FLESSIONE LATERALE:
➲
TRATTO CERVICALE
45°
➲
TRATTO DORSALE
20°
➲
TRATTO LOMBARE
20°
ROTAZIONE ASSIALE:
➲
TRATTO CERVICALE
45°-50°
➲
TRATTO DORSALE
35°
➲
TRATTO LOMBARE
5°
SCOLIOSI
E' una complessa deformità strutturale della colonna vertebrale che
modifica il suo asse fisiologico nei 3 piani dello spazio:
➲
P.F.= movimento di flessione laterale
➲
P.S.= alterazione delle curve fisiologiche
➲
P.A.= rotazione dei corpi vertebrali
Il rachide risulta deformato in maniera permanente e la deformazione
non è volontariamente riducibile. Può inoltre essere la causa di
disfunzioni organiche, in particolare la riduzione della capacità vitale e
del trasporto di ossigeno ai tessuti.
Terminologia
➲
ATTEGGIAMENTO SCOLIOTICO=
deviazione laterale del rachide riducibile, senza gibbo e senza rotazione
vertebrale. Si può sviluppare conseguentemente ad altre anomalie (atro inf. più
lungo, posture antalgiche, alteraz. posturali spesso presenti nel periodo evolutivo)
➲
CURVA DI COMPENSO=
sopra e sottostante alla curva maggiore, mantiene il normale allineamento del
rachide
➲
CURVA MAGGIORE=
curva strutturale più importante
➲
GIBBO=
rialzo delle coste sulla convessità di una curva, si evidenzia con la flessione
anteriore del tronco
➲
VERTEBRA LIMITE=
vertebra superiore di una curva il cui piano sup. è inclinato verso la concavità
della curva stessa; vertebra inferiore di una curva il cui piano inferiore è inclinato
verso la concavità della curva stessa
CLASSIFICAZIONE
Per etiologia:
➲
Idiopatiche (75-80%) 8 volte più freq. nelle femmine
➲
Congenite
➲
Neuropatiche
➲
Miopatiche
➲
Cerebropatiche
➲
Traumatiche
Per zona vertebrale interessata:
➲
Cervico-Dorsali (1%)
➲
Dorsali (25%) da D4 a D12
➲
Dorso-Lombari (19%) da D4 a L3
➲
Lombari (25%) da D11 a L4
➲
A doppia curva (30%)
Una scoliosi si definisce:
➲
➲
DESTRA: convessità a destra della curva sul p.f.
SINISTRA: convessità a sinistra della curva sul p.f.
Per manifestazione:
➲
Sintomo isolato= scoliosi idiopatiche
➲
Sintomo che si colloca all'interno di un quadro clinico complesso)=
scoliosi ad etiologia accertata
Per eta' del paziente:
➲
Scoliosi del lattante
➲
Scoliosi infantile (fino a 3 anni)
➲
Scoliosi giovanile (dai 3 anni fino alla maturità ossea)
➲
Scoliosi dell'adolescente (dopo maturità ossea)
Gravita':
➲
I° < 30
➲
II° da 30° a 50° con rotazione di 10°-20°
➲
III° da 50° a 90° con rotazione di 20°-30°
➲
IV° > 90° con rotazione sopra i 30°
Deformazioni associate alla scoliosi
CORPI VERTEBRALI: tendono ad assumere un aspetto cuneiforme (verso
la concavità)
DISCHI: avviene una compressione del nucleo polposo ed un suo
spostamento verso il lato della convessità
COSTE: accompagnano la rotazione dei corpi vertebrali (dal lato convesso
formano il gibbo)
MUSCOLI E LEGAMENTI: perdita della normale elasticità con retrazione dal
lato della concavità e stiramento dal lato della convessità
VISCERI: gli alveoli subiscono un collassamento nelle zone non
adeguatamente ventilate; nelle cifo-scoliosi gravi, la trachea e i bronchi
risultano deviati
VALUTAZIONE:
➲
Anamnesi
➲
Esame clinico
statico (stazione eretta)
dinamico
➲
Esame diagnostico-strumentale
ESAME CLINICO STATICO
(in stazione eretta)
➲
EQUILIBRIO BACINO
3 reperi: 1) margine inf. S.I.A.S.
2) fossette S.I.P.S.
3) margine sup. creste iliache
➲
EQUILIBRIO CINTURA SCAPOLARE
➲
STRAPIOMBO: distanza che separa la piega interglutea da filo a piombo
teso da C7
➲
GIBBO: valutazione con BENDING TEST
ESAME CLINICO DINAMICO
➲
ESTENSIONE E FLESSIONE (p.s.)
➲
INCLINAZIONE LATERALE (p.f.)
➲
ROTAZIONE
ESAME RADIOGRAFICO
➲
➲
➲
➲
➲
Rx colonna in toto, in piedi di fronte
Rx colonna in toto in posizione supina
Rx oblique, su “piano di elezione”
Valutazione rotazione corpi vertebrali
Valutazione ossificazione creste iliache (Test di Risser)
TRATTAMENTO DELLE SCOLIOSI
Il trattamento riabilitativo conservativo è un'arma fondamentale nelle
SCOLIOSI GIOVANILI: ove non si renda necessario un intervento
chirurgico (> 40°) con conseguente perdita di parte della mobilità del
rachide, si procede con trattamenti “combinati” tra CORSETTI GESSATI,
TUTORI ORTOPEDICI e GINNASTICA CORRETTIVA evitando così
ulteriori peggioramenti e mantenendo, dopo la crescita, la correzione
raggiunta
L'impostazione di un programma per il trattamento dei dismorfismi del
rachide richiede una conoscenza di base delle tecniche di ginnastica
correttiva e delle ortesi più diffuse, perchè è fondamentale un lavoro in
equipe coinvolgendo non solo medico e terapista, ma, quando possibile,
oltre al paziente, anche famiglia e scuola
SCUOLE E METODI
Delle scuole che studiano i metodi per il trattamento della scoliosi, le più
conosciute sono:
➲
KLAPP
➲
NIEDERHOFFER
➲
IOP
➲
MEZIERES
➲
METODO PSICOMOTORIO (percettivo posturale)
Si può tuttavia affermare che non esiste un metodo per eccellenza e che
nessuna scuola può essere realisticamente considerata la più completa:
umiltà, pazienza, curiosità, capacità di porsi continuamente dubbi, sono gli
unici elementi che consentono di operare le scelte più idonee ai fini
terapeutici che si desidera conseguire
PRINCIPI METODOLOGICI
FONDAMENTALI:
➲
Gradualità del lavoro
➲
Dosaggio degli esercizi
➲
Possibilità di trasferire nella vita quotidiana azioni e posture corrette
La rieducazione posturale
Costituisce la base del trattamento. Lo scopo è quello di permettere al
paziente di applicare durante il giorno la posizione corretta: questo
richiede la partecipazione attiva del soggetto.
➲
Presa di coscienza corporea
➲
Correzione posturale
La mobilizzazione
Aumenta l'ampiezza articolare, stirando l'insieme degli elementi articolari e
periarticolari che ostacolano o limitano il movimento (nel rispetto dei limiti
fisiologici)
➲
Movimenti mobilizzanti
➲
Movimenti asimmetrici
➲
Mobilizzazioni toraciche
RINFORZO MUSCOLARE
La tonicità muscolare permette il mantenimento delle posture. Il “tono”
migliora con gli esercizi statici o isometrici, lenti e intensi.
Caratteristiche dell'esercizio di rinforzo:
1) Carico massimo in correzione adattato
2) Esercizi preceduti da riscaldamento
3) Curve e controcurve in posizione corretta
4) Esercizi praticati simmetricamente
5) Si inizia con metà carico massimo, poi si aumenta
6) Contrazioni isometriche
7) Durata della contrazione 10'' e serie di 10 ripetizioni
8) Tempo di riposo = tempo di lavoro
9) Respirazione naturale
10) Sedute quotidiane
Coordinazione neuromotoria
Si utilizzano esercizi di coordinazione neuromotoria creando stimolazioni che
sbilanciano, cercando nello stesso tempo, di far mantenere al paziente una
postura corretta (abituandolo a continue regolazioni e correzioni degli
atteggiamenti corporei)
Respirazione
Deve essere considerata in modo diverso a seconda della gravità della
deformazione: un paziente che presenta una deviazione frontale di 25° non
viene certamente trattato allo stesso modo di un altro che presenti una
scoliosi di 90° (quest'ultimo ha una capacità vitale ridotta del 20% circa)
E' necessario che periodicamente attraverso un'attenta osservazione, si
verifichi l'efficacia delle metodiche proposte.
CONSIDERAZIONI GENERALI
La ginnastica correttiva deve mirare ad una educazione neuromuscolare che
corregga e perfezioni lo schema corporeo del paziente e di conseguenza
creare degli automatismi subconsci applicabili ai gesti della vita quotidiana
offrendo i mezzi che gli consentano di mantenere le posizioni corrette.
La ginnastica correttiva come terapia, deve uscire dal concetto di semplice
rieducazione muscolare e cercare di coinvolgere interamente la
psicomotricità del soggetto.
ATTIVITA' FISICA E SCOLIOSI
La colonna vertebrale di un soggetto adolescente che ha appreso corretti
schemi motori durante le sedute di ginnastica correttiva, risponde alle
sollecitazioni di carico e squilibrio nel corso delle attività motorie con
reazioni riflesse di tipo correttivo, anziché deformante: è quindi
consigliabile svolgere, come complemento alla ginnastica correttiva,
anche attività di carattere fisico.
Lo sport ha degli scopi ben precisi:
- rappresenta un'alternativa alla ginnastica correttiva (in genere faticosa e
spesso fastidiosa per il paziente)
- mantiene o migliora lo stato generale agendo favorevolmente sul
sistema cardiorespiratorio
- spesso modifica il comportamento delle persone che vi si dedicano: ne
traggono un miglior equilibrio morale e fisico
I criteri che permettono di dare delle indicazioni, dipendono evidentemente
dall'entità della scoliosi, dall'età e dal sesso del soggetto. In linea generale
è meglio:
1) evitare gli sport violenti o pericolosi (equitazione, rugby, judo..)
2) scegliere un'attività che impegni notevolmente il sistema
cardiorespiratorio
3) evitare gli sport che richiedano molta tecnica e qualità fisiche notevoli
4) scegliere un'attività che si possa praticare per molto tempo
5) sono generalmente controindicate le attività di tipo agonistico soprattutto
se inducono mobilizzazione “estrema” del rachide, in particolare la
ginnastica artistica, ritmica e la danza classica
Ogni tipo di attività fisica che rispetti le
caratteristiche
recupero
indicate,
psicofisico
contribuirà
del
migliorandone lo schema motorio
al
paziente
CONCLUSIONI
Perchè la ginnastica correttiva sia veramente efficace:
➲
LAVORO IN EQUIPE
➲
PRESA DI COSCIENZA DEL PAZIENTE
➲
APPRENDIMENTO DELLA CORREZIONE ATTIVA
➲
INTEGRAZIONE DELLA CORREZIONE NEL CORSO DELLE
ATTIVITA' QUOTIDIANE
GRAZIE A TUTTI!