50 sfumature di Pintus al Teatro Duse di Bologna

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50 sfumature di Pintus al Teatro Duse di Bologna
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50 sfumature di Pintus al Teatro Duse di Bologna
Articolo scritto da Sara Di Paola
Grande successo per lo spettacolo di Angelo Pintus all’anteprima della stagione teatrale del Duse di Bologna. Pubblico
numerosissimo e teatro gremito anche di giovani e giovanissimi che hanno accolto il loro beniamino con un
entusiasmo che è raro vedere durante uno spettacolo teatrale. Un One Man Show ricco, vario e coinvolgente che ha
visto sul palco la sola presenza del comico triestino per quasi due ore di intenso spettacolo nel quale Pintus ha
ripercorso il suo cammino artistico, dalle famose imitazioni, ai monologhi fino ai divertenti intermezzi musicali. Non
sono mancati, però, anche brevi momenti di poesia dedicati al mondo dei bambini, tipo di pubblico a lui
particolarmente caro. Unica interazione di Pintus durante lo show è stata quella con il suo fonico e fidato assistente
personale Dino che, con lui, ha creato momenti davvero esilaranti.
Prima dell’inizio dello spettacolo abbiamo avuto la possibilità di fare un’intervista al bravissimo comico nella saletta
adiacente la platea del teatro e devo dire che è proprio riuscito a conquistarci con la sua spontaneità e quella sua
leggerezza, solo apparente, che lo contraddistingue.
Nella tua autobiografia leggiamo che sei triestino, ma nelle tue vene scorre sangue sardo. Come
hanno inciso le tue origini nella tua vita e nel tuo lavoro?
Ciao a tutti. Sicuramente il sangue sardo ha inciso nella mia vena umoristica, anche se tutte le volte che torno in
Sardegna mi chiedono: “Ma chi è sardo tua mamma o tuo papà?” Secondo voi? Provate un po’ a pensare al mio
cognome…
Domanda complicata in effetti! Ti sei fatto le ossa nei villaggi turistici come animatore. Di questa
esperienza cosa salveresti e cosa butteresti?
Salvo tutto. È stato bellissimo e devo dire che mi manca molto. È stata una esperienza molto intensa nei villaggi Valtur
e rispetto a girare l’Italia da nord a sud con il mio spettacolo, far l’animatore è una passeggiata! Se si potesse tornare
indietro, farei anche qualche anno in più nei villaggi turistici.
Nel 2001 sei approdato in televisione. Da quel momento come è evoluta la tua comicità?
Dopo i villaggi ho fatto un po’ di radio e poi ho creato un duo con Max Vitali, ma eravamo abituati a lavorare da soli e
in coppia non funzionavamo. Dopo qualche anno, allora, ho fatto da solo il provino per Colorado e ho portato quello
che facevo quando ero un animatore. Insomma son dovuto tornare indietro per andare avanti!
Infatti a tutti noi sei noto come grande rivelazione di Colorado con le tue imitazioni di Pizzul, di
Mourinho, del criceto e tanti altri. Ma nella creazione dei tuoi personaggi come sono miscelati
realtà, immaginario e parodia?
Minchia (vocina da criceto n.d.r.)! Che domanda, troppo complicata! Io quando imito qualcuno non penso a imitare,
ma penso a come potrebbe essere lui, al suo atteggiamento. Cerco di evidenziare il suo lato peggiore (o migliore) a
seconda dei casi.
Oggi siamo qua per il tuo spettacolo “50 sfumature di Pintus”…
Infatti vedi, gli altri si mettono a cercare un titolo, il mio invece era già pronto. Ci siamo fatti poche “pippe mentali”.
Poi alla gente non gliene frega niente del titolo. Lo spettacolo o fa ridere o non fa ridere: l’importante è solo questo.
E nel tuo futuro ci saranno nuove imitazioni?
Viva la pigrizia, faccio un personaggio nuovo all’anno! Quest’anno tocca a Banderas, è un lavorone sai? Un
personaggio all’anno da imitare basta e avanza! Per l’anno prossimo ancora non lo so. A proposito hai visto? Stasera
ho anche messo i calzini viola che portano sfiga sul palco.
Se sei tranquillo tu lo siamo tutti! Hai raccontato che la tua passione per il teatro nasce a scuola. Ci
racconti la tua prima recita scolastica nella quale Maurizio, il tuo compagno di banco, bello e
biondo, faceva il principe azzurro e tu una pozzanghera parlante?
Questo racconto è l’esasperazione della realtà. Maurizio era il bambino bello e perfetto che faceva sempre i ruoli
migliori. Io invece facevo la pozzanghera intesa come quello che ricopriva sempre i ruoli più sfigati. Il dono
dell’imitazione ce lo ho avuto fin da bambino, poi per anni ho fatto altro e solo successivamente si è riaccesa la
passione.
Cosa pensi della satira politica?
Mi fa schifo! Mi raccomando non edulcorare questa mia affermazione, scrivi così. Mi fa proprio schifo perché i
bambini non la capiscono e non ridono.
A proposito, hai appena nominato i bambini e ora ti formulerò delle velocissime domande botta e
risposta fatte proprio da alcuni ragazzi di seconda media. L’Istituito Salesiano di Bologna e la
Scuola Media Lusvardi di Calderino.
Virginia Venturi chiede a che età hai capito che avresti fatto il comico.
Guarda ti dico questo. Oggi passeggiando per Bologna ho incontrato Alessandro Bergonzoni. Sono rimasto ghiacciato,
non gli ho nemmeno stretto la mano. Io a scuola in classe facevo i suoi pezzi e dicevo cose tipo “mio nonno camminava
scalzo sul tavolo convinto di poterlo apparecchiare perché aveva i piedi piatti”. Quando sei un fan rimani congelato, il
mito rimane mito.
Giacomo Basconi domanda, invece, per quale squadra tifi.
Milan
Santiago Bozzoli vorrebbe sapere che tipo di musica ti piace.
Quando andavo a scuola ero un grande fan di Jovanotti e lo sono ancora. Adesso ascolto tutto, dal rapper Macklemore
a Edith Piaf. La musica è importante perché è la colonna sonora della vita. Questa è bella, scrivila mi raccomando!
Sarà fatto! Francesco Bucchi ti chiede quale personaggio preferisci imitare.
Direi il grande Bruno Pizzul.
Marco Santoro vorrebbe sapere invece qual’è il tuo comico preferito tra quelli di Colorado.
Come faccio a rispondere a questa domanda, non posso! Comunque Scintilla cioè Fubelli fa veramente ridere come del
resto Gianluca Impastato. Ma il mio comico preferito, non voglio fare quello ricercato, ma è marocchino e si chiama
Gad Elmaleh.
Certo, comico conosciutissimo in Francia ma da noi noto come il fidanzato di Charlotte
Casiraghi.Giulio Maragno invece chiede se sei fidanzato.
Eh no, di questa cosa non posso proprio parlare.
Ultima domanda, stavolta di una mia cara amica, Letizia, giovane autrice di alcuni comici
bolognesi. Ad Aprile hai fatto uno spettacolo con Marco Dondarini, altro comico famoso a Colorado
per aver interpretato un benzinaio e hai osato dire che sei più bello di lui. La mia amica dice che per
quanto tu possa essere bello non supererai mai il Donda. Cosa ne pensi?
Ma sai che non me lo ricordo? Forse è perché è così bello e allora non l’ho guardato! Sto scherzando ovviamente
conosco Marco. Ti dico solo che una volta Belen ha detto che Baz era più bello di me quindi non parlo più! Ciao e a
presto!
Ciao Angelo e in bocca al lupo per lo spettacolo!
Ciao, grazie. E crepi!
Noi, che abbiamo avuto modo di conoscerlo, possiamo comunque assicurare che è affascinante tanto sul palco quanto
dal vivo. E le sue qualità non si fermano al fascino e al talento indiscusso. Alla fine dello spettacolo, Pintus non ha
negato a nessuno una foto e un autografo, facendo la gioia dei suoi fan che si sono messi tutti in fila per avere un
ricordo del breve momento passato assieme al loro idolo.
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