Anno 3 - n° 20 - Il Santuario del Miracolo Eucaristico
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Anno 3 - n° 20 - Il Santuario del Miracolo Eucaristico
10B0606 La Lampada_20 ANNO III 10-05-2010 10:03 Pagina 1 SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE N. 20 - 2010 BOLLETTINO • SANTUARIO DEL MIRACOLO EUCARISTICO - 66034 LANCIANO (CHIETI) L’EUCARISTIA VITA del MONDO del presente e del E’ un’affermaziofuturo. La vita è ne di Gesù nel tutto. Essa si opVangelo di Giopone ai segni di vanni: “… il pane morte che sono le che io darò è la tenebre dello spimia carne per la rito: il non riferirvita del mondo” si a Dio, il non (Gv 6.51). Questa credere ai valori espressione evansoprannaturali, il gelica è situata negare la risurrenel contesto di zione, la vita eterun discorso molna. Vita significa to ampio di Geesistenza vissuta sù, pronunziato Pellegrini Ortodossi provenienti dalla Russia alla luce di Dio, nella Sinagoga di Cafarnao. E’ il racconto della moltiplicazione esperienza della sua presenza divina. La vita dei pani e la promessa dell’Eucaristia. E’ il capi- umana è redenta, salvata e destinata da Dio tolo più lungo del quarto Vangelo (Gv 6,1-66). alla gloria eterna. La vita è immortalità, eterniSarebbe interessante poterlo meditare nella tà. Gesù lo ripete più volte in diversi punti del sua ricchezza teologica e mistica, ma per bre- brano sopra citato: “… se uno mangia di quevità torniamo al titolo l’Eucaristia vita del mon- sto pane vivrà in eterno” (vv.51,54,58). Oltre la do. E’ importante conoscere il significato di vi- vita spirituale per la piena realizzazione umata, senza addentrarci tra i sentieri di una ese- na, Gesù promette e comunica anche la vita gesi minuta e scientifica. Si parla certamente eterna. Solo in Dio l’uomo avrà la pienezza delnon di vita fisica, ma spirituale. Il Signore è ve- la vita come beatitudine divina e partecipazionuto per dare una risposta – soluzione sicura e ne alla gloria eterna. Così la vita, anche tra le assoluta ai problemi più cruciali dell’esperienza tribolazioni, non apparirà come punizione, umana. La fede unisce a Dio, pone in atteggia- condanna al dolore, alla disperazione, ma avrà mento di ascolto, di umiltà, di fedeltà al pro- un prolungamento nell’eternità: “Venite benegetto di Dio. L’Eucaristia attraverso la fede è vi- detti del Padre mio a possedere il regno dei ta per l’umanità che sperimenta il dramma del- cieli preparato per voi fin dalla fondazione del l’esistenza in tutti i suoi risvolti positivi e nega- mondo” (Mt 25,34). “Oggi sarai con me in pativi. L’Eucaristia per chi crede veramente diven- radiso” (Lc 23,43). “Io sono la risurrezione e la ta punto di riferimento, contenuto di certezze, vita chi crede in me non morirà in eterno” corredo di valori divini ed eterni. L’Eucaristia è (Gv11,25). L’Eucaristia è segno, sacramento, Gesù in persona, è viatico, memoria storica e mezzo di grazia, dono che unisce a Dio ed attuale della sua passione – morte – risurrezio- eterna l’uomo. Questo è il fine dell’Eucaristia, ne. Gesù è vita “… Io sono la Vita” (Gv 14,6). pane di vita che sostiene il viaggio che si comNel brano della moltiplicazione dei pani e del- pie nel tempo ed ha la sua pienezza in Dio. “Il la promessa eucaristica, il Signore ripete oltre pane che io darò è la mia carne per la vita del dieci volte la parola vita. Si tratta della vita del- mondo”. Queste parole profetiche di Gesù lo spirito, della fede che dà vitalità a tutto l’es- portano il sigillo della potenza di Dio, perché sere, al cercare, al vivere umano. Vita è l’amo- ognuno possa superare gli inevitabili ostacoli re per tutti, vita è la pace del cuore, vita è la fe- dell’esistenza, e vincere la paura della morte licità, vita è la speranza di fronte ai problemi che si trasforma in vita eterna. La meta della nostra vita é Cristo Signore, Vincitore del peccato e della morte, che si rende presente a noi in modo speciale nell’Eucaristia. Così, pur essendo noi ancora “stranieri e pellegrini” in questo mondo, nella fede già partecipiamo alla pienezza della vita risorta. (Sacramentum Caritatis,30) 10B0606 La Lampada_20 10-05-2010 10:03 Pagina 2 IL MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO SEGNO PORTENTOSO DI CUI PARLA ANCHE S. TOMMASO D’AQUINO Un dono grande Ho conosciuto questo Santuario eucaristico 27 anni fa. Ogni anno venivo in questa città con tanti ragazzi e genitori in pellegrinaggio. Non ho avuto mai l’opportunità di rimanere a lungo in preghiera dinanzi alle sante Reliquie eucaristiche. Da 9 anni sono stata trasferita a Lanciano. Quale gioia e privilegio. Era quello che desideravo ardentemente da tempo. Ora finalmente questa ispirazione si è realizzata. E’ un dono grande per me. Mi reco frequentemente al Santuario, dove trascorro con grande pace e serenità momenti di preghiera e partecipo alle celebrazioni. Mi sento premiata e privilegiata per essere in questa città che possiede uno dei segni più grandi e memorabili della nostra fede: l’Ostia fatta Carne, Il vino divenuto Sangue del Signore. Quale grande dono di amore e di misericordia di Dio per me e per tutta l’umanità. Ciò che mi edifica e mi commuove è vedere tanti pellegrini di ogni colore ed etnia che giungono numerosi e continuamente al Miracolo. Vederli pregare, sentirli cantare nella loro lingua e partecipare con grande fervore alle loro solenni celebrazioni desta tanta ammirazione. La loro fede, il loro coraggio nell’affrontare lunghi viaggi in aereo, in pulman con grande sacrificio è una testimonianza di amore verso l’Eucaristia. Penso alla stanchezza, ai loro risparmi, ai rischi di un pellegrinaggio da nazioni tanto lontane. Sono certo che il Signore contraccambierà con la sua grazia le loro attese, ascolterà le loro preghiere, effonderà su di loro le grazie che sono venuti a chiedere a Gesù Eucaristia. Ringrazio il Signore, per questa mia presenza qui a Lanciano e vicino al Miracolo eucaristico. Vorrei umilmente terminare con due messaggi, il primo ai lancianesi: venite al Miracolo per adorare il Signore nell’Eucaristia. Lui è lì, visibilmente nella Carne e nel Sangue in mezzo a noi in questa città. Il secondo invito lo rivolgo ai lettori de LA LAMPADA: invitate parenti, amici, parrocchiani a venire a Lanciano in pellegrinaggio per vedere il Miracolo, ma soprattutto per pregare. Il Signore qui è visibile, presente con un Segno mirabile che ha attraversato i secoli per l’incorruzione e la conservazione della Carne e del Sangue nonostante i 1300 anni circa dall’evento del monaco dubbioso. Sono convinta che chi viene con fede, tornerà al proprio paese con uno stato spirituale diverso. L’immagine – ricordo della Carne e del Sangue del Figlio di Dio accompagnerà il credente pellegrino lungo le strade della vita con tanti benefici spirituali per la propria conversione e salvezza. Sr. Pia S. Durante il secolo XI visse Berengario di Tour che negò la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia e non volle accettare il concetto di cambiamento di sostanza del pane e del vino in “Corpo e Sangue di Cristo”, ritenendo che dopo la consacrazione, il pane e il vino restavano “pane e vino”. Per lui, il Sacramento eucaristico era un “vuoto segno dell’unione semplicemente spirituale con il corpo del Signore, difendendo la permanenza del pane e del vino”. Lottarono contro Berengario, con trattati teologici, Lanfranco di Pavia e Guitmondo di Aversa. Quest’ultimo scrisse “De corporis et sanguinis Domini veritate libri tres”. Nel secondo di questi libri narra un Miracolo eucaristico che gli è stato raccontato dall’amico e maestro Lanfranco, il quale, durante la sua fanciullezza, sentì parlare, che in “Italia, era avvenuto un Miracolo tra le mani di un presbitero mentre celebrava la Messa e vide sull’altare la vera Carne e nel calice il vero Sangue. Ebbe timore di consumarli quindi chiamò il Vescovo per chiedergli consiglio. Il Vescovo con gli altri confratelli nell’Episcopato convocati per il caso, preso quel calice con la Carne e il Sangue, lo chiuse accuratamente e lo pose al centro dell’altare perché fosse conservato in perpetuo tra le più importanti reliquie”. S.Tommaso d’Aquino venne a conoscenza di questo portentoso Miracolo e, nella Summa Theologica (XXVIII, III, q.76, a8), parlando dei miracoli eucaristici, cita proprio questo episodio raccontato da Guitmondo. Dissertando sulla presenza reale di Gesù dice che “quando apparisce la carne o un bambino, cessano di esistere le specie sacramentali. Dunque allora non c’è più il corpo di Cristo”. Nelle “Sentenze” scrive: “ma ciò ripugna con ciò che afferma Guitmondo, e cioè che per disposizione di molti Vescovi quanto era apparso sotto le sembianze del corpo di Cristo, fu sigillato e riposto nell’altare. Ora, il corpo di Cristo, se fosse là contenuto localmente, sarebbe scomparso dopo la sua apparizione, come era accaduto ai discepoli di Emmaus, e in nessun modo sarebbe rimasto chiuso là dentro”. In nota, il commentatore di Tommaso scrive:“può darsi che si accenni così al celebre Miracolo eucaristico di Lanciano negli Abruzzi, di cui si conservano ancora ai nostri giorni in una pisside di vetro le reliquie”. Quitmondo si riferisce sicuramente al grande Miracolo eucaristico di Lanciano perché nel Medioevo non esistono altri miracoli completi come quello, avvenuto nella chiesa dei santi Legonziano e Domiziano, dove il pane e il vino diventarono “Corpo e Sangue” e dove, dopo tredici secoli, si conserva ancora oggi. Alla domanda: - è presente, oggi, in questo Miracolo, il Signore Gesù Cristo? Stando alla teologia tomistica, non dovrebbe essere presente perché mancano le specie eucaristiche e, quindi, non andrebbe adorato, ma venerato come reliquia insigne. Però ci sono diversi teologi che affermano il contrario, e asseriscono che lì è presente Gesù Cristo e, quindi, gode del culto di adorazione (latria)! fra Nicola Petrone 10B0606 La Lampada_20 10-05-2010 10:03 Pagina 3 La ricognizione del 1574 E’ avvenuta il 17 di febbraio. Una data molto importante per il Miracolo eucaristico. E’ la prima ricognizione canonica dopo circa 700 anni dall’evento. In quell’epoca era Vescovo di Lanciano Mons. Antonio Gaspare Rodriguez, francescano di origine spagnola. Si era appena concluso da poco il Concilio di Trento (1563). L’assemblea ecclesiale aveva richiamato severamente tutto l’Episcopato cattolico a vigilare sul culto e la venerazione delle reliquie onde evitare di cadere nel falso, nel fanatismo e anche ad assicurare autenticità e certezza sulla loro origine. Mons. Rodriguez in seguito a simile richiamo volle verificare se il Miracolo di Lanciano perdurava ancora nel tempo dal momento della trasformazione del pane in Carne, del vino in Sangue. Così radunato Clero e popolo trovò: “che l’Ostia si vedeva cangiata in Carne e il vino in Sangue congelato, diviso in cinque grumi, i quali pesati da lui alla presenza di molto popolo, furono trovati, benché tra loro ineguali, somigliantissimi di peso, come dal popolo stesso fu notato”. Questa notizia è riferita dallo storico G. Fella, forse presente alla ricognizione (Chronologia urbis Anxanum, cap. XXIII) e dall’Antinori A.L. (Antichità storiche… p.344-45). Nella chiesa, un’apposita lapide datata 1636 ricorda la ricognizione avvenuta e la collocazione del Miracolo presso la Cappella donata da Giovanni Francesco Valsecca. Dopo questa prima verifica da parte della Chiesa, ce ne sono altre: 1637, 1770, 1886. Esse unanimemente confermano il Miracolo. Le ricognizioni sono il segno della prudenza e dell’impegno della Chiesa non solo per assicurare i fedeli sull’autenticità, ma soprattutto per tramandare i segni miracolosi nei secoli come un intervento straordinario di Dio. Le ricognizioni canoniche trovano un riscontro sicuro in quelle scientifiche del 1971 – 81 ad opera del prof. O. Linoli e in quella del 1976 da parte della Commissione Internazionale della Sanità (OMS) e la Commissione Sanitaria dell’ONU. Il Miracolo di Lanciano si manifesta come un segno memorabile in cui Dio ha voluto manifestare la verità innegabile delle parole di Gesù pronunziate nell’ultima Cena: “questo è il mio Corpo, questo è il mio Sangue”. GRATITUDINE e RICONOSCENZA al prof. O. LINOLI Il 18 aprile u.s. la Chiesa diocesana di Lanciano – Ortona, La Provincia d’Abruzzo e Molise dei Frati Minori Conventuali, la Comunità Religiosa del Santuario, con una solenne Concelebrazione presieduta da S. Ecc. Mons. Enzio D’Antonio e la partecipazione del Ministro Provinciale Fra Giorgio Di Lembo hanno commemorato il prof. ODOARDO LINOLI, deceduto il 14/02-2010 ad Arezzo all’età di 88 anni. Il professore medico – biologo di fama mondiale ha eseguito la ricognizione scientifica sul Miracolo eucaristico negli anni 1971 e 1981. Con i suoi studi e ricerche ha attribuito verità e certezza assoluta al Segno eucaristico sulla sua autenticità e credibilità. Solo per lui, oggi, possiamo affermare che nel Miracolo di Lanciano è:VERA CARNE E VERO SANGUE UMANO COME di PERSONA VIVENTE, LA CARNE E’ UNA PARTE di UN CUORE COMPLETO. Dopo questi mirabili risultati, il Miracolo ha avuto una vasta risonanza da richiamare pellegrini da tutte le parti del mondo. Il prof. Linoli non è stato solo un appassionato Ricercatore sul Miracolo, ma anche un fervente Propagatore in diverse città d’Italia e all’Estero. Il suo nome è legato indissolubilmente al Miracolo e alla sua storia. La diffusione nel mondo di testi, audiovisivi, documentari, depliant e tra- smissioni televisive portano il sigillo dei suoi memorabili studi. Il prof. Linoli ha reso gloria al Mistero eucaristico, segno mirabile della Rivelazione, ha consolidato l’insegnamento della Chiesa sul sacramento dell’Eucaristia, ha gratificato l’Ordine francescano da secoli custode del Miracolo, ha propagato nel mondo la conoscenza della Chiesa frentana e della città di Lanciano. A lui lode, gratitudine, riconoscenza e perenne ringraziamento. Alla cerimonia religiosa era presente il figlio del prof. Odoardo, dott. Giovanni Linoli e consorte venuti da Arezzo per onorare con la loro presenza l’indimenticabile padre, illustre Benefattore del Miracolo e della città Il dott. Giovanni Linoli riceve dal Sindaco di Lanciano di Lanciano. avv. Filippo Paolini la targa ricordo in memoria del padre prof. ODOARDO 10B0606 La Lampada_20 10-05-2010 10:03 Pagina 4 LA SALA MOSTRA Per chi viene a Lanciano e vuole completare la visita al Miracolo è importante dare un sguardo alla Sala-Mostra situata nel piano inferiore rispetto alla chiesa. La Sala ha un’esposizione documentaria storica e scientifica che illustra il Miracolo in modo abbastanza esauriente. Scendendo, sul lato sinistro è l’ingrandimento del Miracolo. E’ una vera e propria visione che rende l’evento visibile in tutti i suoi minimi particolari. Continuando si possono leggere i vari documenti storici del fatto miracoloso attraverso i secoli. Sono segni che attestano la veridicità dell’accaduto. Il lato destro si apre con la foto del prof. O. Linoli e tutti i passaggi delle varie analisi di laboratorio della Carne e del Sangue. Sono illustrazioni preziosissime da un punto di vista medico perché attestano con la massima certezza che si tratta di vera Carne, di vero Sangue umano, di una parte del Cuore come di persona vivente. Di fronte a simile documentazione si rimane meravigliati per l’oggettività e la certezza che offre la scienza a favore del Miracolo. Sullo stesso lato sono visibili i documenti del prof. R. Bertelli (1971) e le conclusioni dell’OMS-ONU (1976). La visita alla Mostra non solo aiuta a capire la grandezza e la verità del Miracolo, ma infonde un senso di profonda ammirazione e commozione per quello che Dio ha compiuto a Lanciano. Stupisce anche l’impegno dell’uomo nel dimostrare l’autenticità del Miracolo attraverso documenti, verifiche canoniche della Chiesa e i risultati della scienza. E’ una visita quanto mai opportuna che aiuta il pellegrino a conoscere meglio e a credere veramente all’antico Miracolo eucaristico di Lanciano avvenuto nell’VIII secolo. Corrispondenza za di una religiosità manifestata nelle opere. C’è un proverbio che dice: verba volant exsempla trhaunt, significa: le parole volano, gli esempi trascinano.Tutto questo è importante ed essenziale per non essere giudicati dai figli, i quali vedono e traggono le dovute conseguenze. I giovani di oggi vogliono fatti e non parole. 3°) Non c’è da scoraggiarsi, ma solo da affidare a Dio i propri figli e pregare per loro. Tutto quello che è stato insegnato sulla fede non si rende inutile e le preghiere dei genitori non cadono nel vuoto. Tutto è sopito nel cuore dei figli. Con la grazia di Dio quando Lui vorrà ci potrà essere una ripresa nel cammino di fede ed è possibile anche una vera conversione.Tanti giovani dopo un periodo di crisi tornano alla fede con fervore e fedeltà. Occorre sempre seminare il bene con la speranza che a suo tempo fiorirà inevitabilmente. Gentile signora Danila, la vita di tutti è nelle mani di Dio. Solo Lui conosce i tempi, i modi, i condizionamenti dello spirito di ognuno.Vivere sempre nell’attesa che l’amore e la misericordia di Dio si manifestino in suo figlio e in tutti i giovani. E’ l’atteggiamento migliore per una madre cristiana e praticante. CON I LETTORI Reverendo p. Direttore sono una mamma di nome Danila, vivo a Venezia. Scrivo per chiedere un consiglio circa il comportamento di mio figlio verso la Chiesa. Una volta era chierichetto fervoroso e praticante, oggi ha 20 anni e non va più in chiesa. Gentile signora Danila, il caso di suo figlio è uguale a quello di tantissimi giovani. I figli da piccoli seguono e obbediscono ai genitori, quando poi crescono, con la crisi dell’adolescenza, si dimentica o si cancella tutto. Cosa fare? Suggerisco alcuni possibili consigli che potrebbero essere utili e convenienti. 1°) Non abbandonarsi all’emotività e allo scrupolo. Non essere petulanti e oppressivi con i figli, insistendo continuamente quasi obbligandoli ad andare in chiesa. Non cedere al maternalismo. I figli sono liberi. La fede non si può imporre a nessuno.Verso di loro avere sempre un atteggiamento di serenità e di pace. Non disistimarli, né rimproverarli per l’indifferenza o il rifiuto della fede. 2°) Creare intorno a loro un clima di vera fede, fatta di attenzione, di carità, di stima e fiducia. I genitori sono chiamati a vivere quello che credono. E’ il buon esempio, la testimonian- NOTIZIE UTILI Santuario del MIRACOLO EUCARISTICO Corso Roma – 66034 – Lanciano (Ch) Tel 0872.713189 www.miracoloeucaristico.eu [email protected] INFORMAZIONI Orario Santuario invernale - estivo: mattino: 06.45 - 12.30 pomeriggio: 15.00 - 19.30 Orario Sante Messe Festivo: 07.30 - 09.00 - 10.30 - 18.30 Feriale : 08.00 - 09.00 - 18.30 Sacramento della Riconciliazione: Festivo: 06.45 - 12.15 - 15.00 - 19.30 Feriale : 08.00 - 12.15 - 15.00 - 19.30 Accoglienza pellegrini: Congregazione “Araldi del Vangelo”, Religiosi di istituzione brasiliana. Autorizzazione Tribunale di Lanciano n. 28 - dicembre 1953 Direttore Responsabile: P. Ernesto Piacentini o.f.m. conv. Grafica e stampa: Litografia Botolini srl - tel. 0872.714641 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2005 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, Roma Aut. 2008 ❖ Frate disponibile per la spiegazione ❖ Proiezione video storia del Miracolo ❖ Possibilità di celebrare Santa Messa ❖ Adorazione Eucaristica ❖ Confessioni ❖ Sale per giornate di ritiro spirituale ❖ Sala mostra sul Miracolo ❖ Cappella San Legonziano e Battistero ❖ Percorso archeologico Attività del Santuario Ospitalità: “Casa San Francesco” tel. 0872.40432 cell. 339.1612495 www.casasanfrancesco.com [email protected] Casa Editrice SMEL: ❖ Pubblicazioni sul Miracolo Eucaristico in varie lingue ❖ VHS e DVD in varie lingue ❖ Bollettino di collegamento La Lampada UFFICIO ACCOGLIENZA PELLEGRINI Tel. 0872.40670 - Tel 0872.713189 e-mail: [email protected] www.vptabruzzo.com Da visitare oltre il Santuario: ❖ Cattedrale Madonna del Ponte ❖ Chiesa Santa Maria Maggiore ❖ Museo Diocesano Conto Corrente Postale n.14119663