Il Doping - Istituto Paritario Michelangelo

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Il Doping - Istituto Paritario Michelangelo
 IL DOPING Il termine Doping deriva dall'inglese To Dope, drogare: esso è un'assunzione di sostanze che permettono l'aumento delle prestazioni di un atleta in maniera non fisiologica (ovvero non normale per il nostro corpo), annullandone la sensazione di dolore o fatica e accrescendo la massa muscolare ma danneggiando l'integrità psicofisica dello sportivo. Lo sport dovrebbe essere un'attività volontaria che scaturisce dal nostro fabbisogno personale e non da interessi economici legati alle gare o per grandi pressioni competitive. ORIGINI DEL DOPING: Il doping ha probabilmente la stessa età dello sport. E' nato nel momento in cui l'uomo ha desiderato confrontare le proprie abilità fisiche con i suoi simili e con gli animali (riproponendo gli scenari delle battaglie e della caccia in manifestazioni pubbliche) e, per farlo, ha iniziato a prepararsi al confronto aiutandosi con qualsiasi sistema. Il doping si è insinuato come pratica sleale e pericolosa per il raggiungimento del risultato sportivo e quindi per il conseguimento di riconoscimenti e onori nel modo più facile e rapido possibile. L'obiettivo era vincere. Non solo nelle gare dove il risultato era segnato dalla vita o morte dei partecipanti, ma anche per arrivare al primo premio. Denaro, proprietà dello Stato devolute, esenzione dal servizio militare costituirono la posta più ambita già per i giovani atleti dell'antica Grecia che parteciparono alle prime Olimpiadi. La storia racconta che i gladiatori, prima di scendere nell'arena dell'anfiteatro Flavio, erano soliti assumere una bevanda preparata con una miscela composta dal sudore dei "colleghi" vincitori negli incontri del giorno precedente e dalla sabbia del "campo di gioco" che aveva accolto il sangue dei vinti. Al di là di preparazioni puramente simboliche e con significati pseudo-­‐magici, presso i Romani e presso numerosi altri popoli dell'antichità erano diffuse pratiche "dopanti" dotate anche di un certo significato farmacologico. Si hanno notizie di preparati a base di frutta fermentata a elevato contenuto alcolico (per conferire all'atleta euforia e ridurre la paura dello scontro), di alimenti preparati con interiora e testicoli di toro (dotati di vago significato anabolizzante), di estratti di passiflora e tiglio (ad effetto ansiolitico) e di altre improbabili misture dotate di efficacia farmacologica. DOPING NELL’ERA MODERNA: Il doping quindi viene usato fin dall'antichità ma, il primo caso accertato, è stata la morte di un ciclista nel 1886, che durante la tappa Bordeaux-­‐Parigi fu colpito da una crisi cardiaca per overdose di stimolanti. Successivamente, in seguito alla seconda guerra mondiale sempre più atleti si ammalarono a causa dell'assunzione di sostanze illecite. Prima furono riscontrati casi di morte per overdose da droghe nelle gare minori, poi anche alle Olimpiadi. Quindi nel 1960 iniziò una strenua lotta con i primi divieti, controlli e le prime condanne, e nel 1968 la CIO (Comitato Internazionale Olimpiadi) stilò le prime liste delle sostanze vietate che si rinnovano continuamente, perché continuamente vengono scoperti nuovi ritrovati. 5 GRUPPI DELLE SOSTANZE PROIBITE: Le sostanze proibite si distinguono in cinque gruppi: 1. Stimolatori Psicomotori: (anfetamina, cocaina, caffeina) causano uno stato di euforia, aumento della funzione cardiaca, del metabolismo e della capacità respiratoria. Innalzano la soglia di percezione della fatica, quindi provocano un aumento della tolleranza allo sforzo, di prolungare la prestazione psicomotoria. Ma causano anche effetti dannosi come: insonnia, disturbi all'umore e aumento della temperatura, crisi ipertensive, gravi aritmie ed episodi di scompenso cardiaco. 2. Diuretici: Queste sostanze diminuiscono i liquidi nel corpo, inoltre vengono utilizzate per nascondere l'uso di altre sostanze dopanti, accelerandone l'espulsione attraverso l'urina, eliminandone eventuali tracce. Provocano collassi, crampi muscolari, sensazioni di fatica. 3. Ormoni Peptidici: (Eritropoietina e Ormone Della Crescita) L'ormone della crescita provoca un aumento della forza e della muscolare. In campo medico viene utilizzato nella terapia del nanismo. L'eritropoietina è un ormone prodotto dal rene, ha un'azione di stimolo e di regolazione dei globuli rossi e quindi di trasporto dell’ossigeno. 4. Narcotici e Analgesici (eroina, morfina, metadone) Queste sostanze agendo sul sistema nervoso, fanno diminuire la percezione del dolore, della paura e dell'ansia. Gli effetti dannosi sono: la dipendenza (fisica e psicologica) e la depressione respiratoria. 5. Steroidi Anabolizzanti (testosterone, nandrolone). Il testosterone è secreto dalle cellule dei testicoli, stimola la produzione di tessuto osseo ed aumenta la massa muscolare. Queste sostanze accentuano nelle persone che le assumono i caratteri maschili. Gli steroidi androgeni anabolizzanti vengono utilizzati per aumentare la massa muscolare (grande successo e fama hanno avuto soprattutto durante gli anni '80, quando era di moda il body building, l'apparenza fisica e la dimostrazione del corpo statuario). Queste sostanze possono arrecare danni a diversi organi come: all'epidermide, al fegato e all'apparato cardiovascolare e bloccano la produzione naturale delle sostanze naturali. Per quanto riguarda l'assunzione negli adolescenti provocano un forte rallentamento nella sfera sessuale. Ultimamente, per aggirare i controlli, sono stati introdotti altri metodi: Emotrasfusione (o doping ematico). E' una trasfusione di sangue nell'atleta prima di una gara. Ciò porta un aumento “artificiale” del contenuto di emoglobina nel sangue per ottenere un aumento della capacità di trasporto dell'ossigeno ai tessuti, serve quindi a migliorare la resistenza aerobica dell'atleta. L'emotrasfusione è di due tipi: -­‐ auto-­‐emotrasfusione (all'atleta viene prelevato del sangue e successivamente iniettato allo stesso atleta prima di una gara) -­‐ etero-­‐emotrasfusione (sangue donato da altri e successivamente iniettato all’atleta). Un altro metodo per aggirare i controlli anti-­‐doping è la manipolazione. E'una serie di pratiche che manipolano i campioni di urina. La manipolazione può essere: fisica, chimica o farmacologica. Ad esempio, fanno parte di questa pratica l'utilizzo di urine di altri individui per i test oppure l'uso di epitestosterone (o bromantano). Questa manipolazione, vietata dai regolamenti sportivi, comprende anche la cateterizzazione, la sostituzione e/o l'alterazione delle urine. Per combattere l'uso del doping vengono eseguiti, ultimamente, controlli scrupolosi alla fine di ogni gara, questi sono realizzati con l'ausilio di analisi chimiche di due campioni d'urina, chiamati campione A e campione B. In competizioni nazionali e internazionali i primi classificati, assieme ad altri atleti sorteggiati, devono consegnare i due campioni d'urina che sono poi sigillati. Nel caso il campione A contenga sostanze iscritte nella lista doping, viene eseguito un secondo controllo sul campione B, se possibile alla presenza dell'atleta e del suo allenatore. Gli atleti trovati positivi al doping vengono privati delle medaglie vinte, i loro record annullati e il caso viene affidato alla federazione sportiva d'appartenenza, che provvederà a squalificarli per un dato periodo di tempo o per sempre. I giovani sportivi, ma anche gli adulti, devono rimanere nella consapevolezza che nello sport è importante partecipare e divertirsi, confrontarsi lealmente con gli avversari. Non è sempre importante vincere, la sconfitta è possibile e ci deve stimolare per fare sempre meglio con le nostre doti naturali. LEGGI CHE REGOLANO IL DOPING NELLO SPORT: Nel Parlamento Italiano, il 14 dicembre del 2000, è stata approvata la legge 376 che regola e condanna l’utilizzo del doping nel mondo dello sport. Questa legge serve a tutelare l’integrità fisica degli atleti e le varie attività sportive. Al suo interno ci sono 9 articoli che trattano per esempio la classificazione delle sostanze dopanti, la commissione per la vigilanza (chi realmente esegue i controlli), i laboratori dove verranno eseguiti i test, i farmaci che possono contenere sostanze dopanti etc etc…. In parole povere è una legge orientata sulla tutela della salute: -­‐ Considera il doping un reato per chi assume, chi somministra e chi commercia -­‐ Non distingue tra sport agonistico e amatoriale -­‐ Sono obbligatori i controlli e interventi di prevenzione a livello regionale Le disposizioni penali per chi infrange la legge sono: Reclusione da 3 mesi a 3 anni e multa da 2500 a 50000 euro a chiunque procura ad altri, somministra, assume o favorisce sostanze dopanti. La pena viene aumentata se: -­‐ Comporta un danno per la salute -­‐ L’uso di sostanze dopanti avviene su un minorenne -­‐ Il fatto è commesso da un dipendente del CONI, di una federazione sportiva nazionale o di una società CENNI SUL SISTEMA NERVOSO: Per sistema nervoso si intende un tessuto biologico altamente specializzato nel ricevere, trasmettere ed elaborare gli stimoli interni ed esterni del corpo, per mezzo di segnali elettrici, permettendo ad un organismo vivente di relazionarsi con il proprio ambiente. Il sistema nervoso è alla base delle funzioni psichiche e intellettive degli animali, esseri umani compresi; ad esempio la memoria, la conoscenza, la coscienza etc etc… Le cellule che costituiscono il sistema nervoso sono i neuroni. I neuroni sono cellule eccitabili, cioè conducono e trasmettono un impulso nervoso, sono altamente differenziate e specializzate e non si moltiplicano (motivo per cui i danni a questo tipo di tessuto spesso sono irreversibili). Il sistema nervoso negli esseri umani può essere anatomicamente suddiviso in sistema nervoso centrale (SNC) e sistema nervoso periferico (SNP). Il SNC è racchiuso nella scatola cranica per quanto riguarda l'encefalo, e nel Canale vertebrale per quanto riguarda il midollo spinale. Il SNP è invece rappresentato da strutture nervose periferiche come le fibre nervose dei nervi, i recettori sensoriali (termocettori, propriocettori, meccanocettori, recettori per gli odori, per il gusto) e gli organi sensoriali specializzati come l'occhio. Il SNP si occupa quindi di raccogliere informazioni dall'ambiente esterno, le trasduce poi in segnali nervosi e le invia al SNC che si occupa di integrarle e di rispondere in maniera adeguata. Tramite il SNP poi, il SNC invia comandi motori alla periferia necessari per rispondere in maniera adeguata a varie condizioni o semplicemente per il movimento volontario. C’è un terzo tipo di sistema nervoso che è quello autonomo (SNA). Si chiama autonomo, perché proprio autonomamente controlla funzioni vegetative del corpo, cioè quelle funzioni che sono al di fuori della nostra volontà (ritmo cardiaco e pressione arteriosa, sudorazione, defecazione, funzioni sessuali). L’SNA si divide in due tipologie: il sistema nervoso simpatico e il sistema nervoso parasimpatico. Il primo aumenta l’attività di alcune funzioni del nostro corpo e aumenta quindi lo stato di vigilanza (dilata le pupille, aumenta le contrazioni cardiache, aumenta la pressione del sangue, dilata i vasi sanguigni nei muscoli….) mentre il secondo è l’esatto contrario, cioè inibisce lo stato di vigilanza ed ha funzioni contrapposte a quelle precedentemente descritte. Noteremo in seguito, che alcune sostanze andranno a sollecitare il sistema nervoso simpatico mentre altre andranno a sollecitare il parasimpatico. I NEUROTRASMETTITORI: Il cervello è composto da miliardi di cellule nervose che controllano il battito cardiaco, i sentimenti e i pensieri attraverso l'invio di impulsi elettrici in tutto il corpo. Questi impulsi passano da una cellula all’altra per mezzo di messaggeri chimici, i cosiddetti "neurotrasmettitori". Alcuni degli impulsi che i neurotrasmettitori inviano determinano sensazioni di soddisfazione o piacere. Queste gratificazioni naturali sono il modo con cui il corpo si assicura che noi cerchiamo nuovamente ciò che ci fa sentire bene. (ad es. quando mangiamo qualcosa di gustoso, i neurotrasmettitori ci dicono che stiamo bene). Il principale neurotrasmettitore della sensazione di piacere è la dopamina. Tutte le droghe d'abuso inondano il corpo di dopamina. In altre parole, fanno sì che il sistema di gratificazione invii troppi segnali di piacere. In risposta, i sistemi cerebrali cercano di ristabilire l'equilibrio lasciando passare meno sensazioni di piacere. Con il passare del tempo, il corpo necessita di maggiori quantità di sostanze per avere gli stessi effetti ottenuti all'inizio. Questo effetto è noto come "tolleranza". Quando una persona interrompe l'assunzione di sostanze, i suoi livelli di dopamina risultano inferiori alla norma. Si abbassa il tono dell'umore, e si avverte un'incapacità di provare piacere. Il cervello poi, alla fine, ripristina il suo livello di dopamina, ma ci vuole del tempo, che può andare da ore, giorni, o persino mesi, a seconda della sostanza, della durata dell'uso e dalla persona.