Alicelupacchiotta - Le parole...uno scrivere libero e creativo

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Alicelupacchiotta - Le parole...uno scrivere libero e creativo
UN OMICIDIO IN VACANZA
La signorina Susy Fox è un’investigatrice che vive in uno sperduto paesino della Gran Bretagna.
Lei è molto giovane e vive da sola in una grande casa. Susy Fox è molto alta e robusta, ha dei
capelli molto lunghi color nero notte. Ha occhi azzurro cielo e labbra carnose. La signorina Fox è
molto brava nell’indagare, ma ha delle strane caratteristiche. Una di queste è che, appena ha un po’
di tempo libero, inizia a pulire la sua grande casa senza mai fermarsi. Prima di andare a letto pettina
per ore e ore i suoi lunghi capelli in modo tale che non si spettinino durante la notte. Quando inizia
ad investigare, la prima cosa che osserva è uno dei parenti della vittima perché lei pensa che sia
sempre il colpevole una delle persone che stava più a cuore alla persona uccisa. Susy Fox si veste
sempre con dei pantaloni scuri, una maglietta con una strana scritta illeggibile e indossa sempre un
cappellino con la visiera pieno di spille che lei colleziona. E’ molto buffa, ma è dolce e simpatica.
In quel giorno di settembre, Susy e sua sorella Stephany si trovavano a Lucca per una vacanza.
Stephany Fox, che ha 30 anni e vive con il suo fidanzato in un appartamento abbastanza grande,
è inoltre l’aiutante di Susy; ha capelli biondi e mossi, occhi di un colore molto chiaro e labbra
sottili, è molto alta e magra e ha parecchia cura del suo aspetto fisico. Si veste sempre con uno
strano vestito a fiori, quando è in casa, e quando deve aiutare la sorella, indossa dei jeans stretti, una
camicetta e degli occhiali da sole scuri. Quando indaga con la sorella in posti non accoglienti, si
lamenta sempre perché si sporca tutta e Susy la prende in giro per questo. Stephany, quando ha un
po’ di tempo libero, si siede sulla poltrona e inizia a leggere riviste per molto tempo; la ragazza non
ha lavoro e sta spesso a casa con il suo fidanzato.
Quella mattina Susy e Stephany erano in un bar per fare colazione. Susy, mentre gustava una
gigantesca brioche al cioccolato, sfogliava distrattamente il giornale locale. Ad un tratto fu attirata
da un articolo che si trovava nel mezzo della pagina che stava leggendo. Lo lesse ad alta voce in
modo tale che sentisse anche la sorella. Lo scritto riportava l’intervista fatta al procuratore di Lucca
riguardo ad un omicidio accaduto il giorno precedente, ovvero il 25 settembre. La nostra detective
inglese incuriosita, decise di investigare sul caso e ne volle sapere di più sulla faccenda. La sorella
sbuffò ed iniziò a lamentarsi. “Siamo in vacanza, dobbiamo rilassarci, non indagare ad uno stupido
caso !” disse Stephany leggermente arrabbiata; ma quando ebbe finito la frase, Susy era già in
cammino verso casa per prendere il suo strano kit da detective. Stephany, seccata e nervosa, seguì la
sorella. Il giorno seguente, le due ragazze incontrarono il procuratore per avere notizie più
approfondite sull’accaduto. Aspettarono circa mezz’ora prima di poter parlare con lui. Entrarono in
una gigantesca sala dove in fondo c’era una grande scrivania e dietro ad essa era seduto un robusto
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e alto signore: il procuratore Michele Viramonti. Le accolse e le fece accomodare. Subito Susy
iniziò a fare tantissime domande così dettagliate e complicate che Viramonti non riuscì nemmeno a
capire ciò che chiedeva. Allora la sorella, che riusciva a comprendere il linguaggio complicato di
Susy, tradusse al procuratore ciò che Susy intendeva e l’uomo riuscì però a rispondere solo ad
alcune di esse. Susy e Stephany compresero quale fosse il luogo del delitto, la collina La Lizza, i
potenziali assassini, i membri del club clandestino chiamato “Il cerchio delle bande nere”, il nome
della vittima, Nerio De’Bardi e il lavoro svolto da esso, ovvero il giornalista di viaggi. A quel punto
le due sorelle si diressero fuori dalla città per andare a La Lizza per esaminare il luogo. Giunte sul
posto, Susy ispezionò la collina e osservò che non c’era nessun tipo di nascondiglio, ma solamente
un piccolo sentiero stretto. Susy si concentrò su quest’ultimo e lo volle visionare da vicino per
osservarlo attentamente. Notò immediatamente le tracce di un fuoristrada. L’investigatrice chiese
alla sorella di andare fino in cima alla collina, di osservare dove fu trovato il corpo senza vita e di
raccogliere altri indizi. Susy, seguendo le tracce dell’autovettura, riuscì ad arrivare nel luogo in cui
si nascondeva il club clandestino. Fingendo di essere una di loro, si avvicinò al rifugio e vide due
persone che stavano combattendo con dei coltelli molto affilati in mezzo ad un gruppo di persone.
Ad un certo punto uno dei due venne colpito a morte e il pubblico esultò ed urlò contento del
macabro spettacolo. Susy deglutì leggermente spaventata. Si fece coraggio e si sedette vicino ad
uno degli spettatori, presupponendo che fosse un appartenente al club, e gli chiese se poteva far
parte del “cerchio delle bande nere” essendo lei un’abile fiorettista. Così venne a far parte del club e
ottenne il diritto di sapere i nomi dei componenti e la loro storia.: questa era la regola. Susy si
appuntò su un taccuino i nomi ed evidenziò quello del nuovo capo: il signor Collins che anche lui
era di origini anglosassoni.
Il signor Collins, persona anziana e molto bassa e robusta, con capelli corti ricci argentati, occhi
scuri, naso molto grosso,era stato uno dei migliori dottori dell’ospedale della città. Lasciò il suo
lavoro a seguito dell’omicidio della moglie. Lui raccontò che l’ex Presidente, Nerio De’Bardio, lo
aveva sfidato a duello, ma nessuno dei due ne uscì vincitore. “ Nerio ultimamente non era più lo
stesso, non voleva più combattere e aveva uno strano comportamento nei miei confronti” disse
Collins. Più tardi Susy lasciò il club e tornò a casa per parlare dell’accaduto alla sorella che nel
frattempo aveva ottenuto i risultati dell’autopsia. “E’ stato ucciso con un’arma da taglio che lo
aveva colpito frontalmente. La ferita è lunga 12 cm e non sono state trovate tracce di alcun tipo di
veleno o sostanze chimiche” precisò Stephany. “Io invece mi sono alleata al club per saperne di
più” disse Susy con aria annoiata. La sorella rimase stupita e senza parole. Poi seguì un lungo
silenzio. “Stephany è inutile che fai quella faccia, ho scoperto molte cose che non avrei mai potuto
sapere se non mi fossi intrufolata e se non avessi conosciuto il signor Collins” disse Susy scherzosa.
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Subito dopo si fece seria e ordinò a Stephany di trovare delle informazioni su Collins e sulla
ragazza che gli era seduta accanto: la signorina Bianchi. La signorina era alta e bionda con gli occhi
azzurri e probabilmente era la nuova compagna di Collins. Stephany non trovò molte informazioni a
riguardo, ma scopri che entrambi avevano lavorato nello stesso ospedale. Il giorno seguente Susy si
presentò di nuovo al club. La detective vide la signorina Bianchi e la signora Sally Breve, un’altra
componente del gruppo, che stavano combattendo con dei coltelli di circa 12 cm di spessore e allora
a Susy vennero in mente le parole di Stephany. A quel punto Susy ebbe dei sospetti ed
esclamò:”Posso sfidarla, signorina Bianchi?” Iniziò così un nuovo combattimento. Mentre
duellavano Susy fece domande all’avversaria. La signorina Bianchi confidò di essere stata fidanzata
con Nerio e di averlo tradito con Collins. Nerio, quando seppe della relazione, la minacciò. A
questo punto, Susy intuì chi poteva essere l’assassino e disse: “ per difenderti hai usato la tua spada
vero ?” “No! Non è vero !” “Si che è vero! “ rispose Susy. “OK, lo ammetto ! L’ho ucciso io
!”confessò. Susy arrestò la signorina Bianchi con l’aiuto del Procuratore Viramonti che giunse in
quel momento, al quale ricordò la famosa frase “Cherchez la femme” ovvero i delitti irrisolvibili
hanno quasi sempre a che fare con una donna. Scoperto l’assassino, o meglio l’assassina, le due
sorelle inglesi continuarono tranquillamente la loro vacanza italiana.
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