influenza delle mucillagini sullo sviluppo della comunità
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influenza delle mucillagini sullo sviluppo della comunità
Biol. Mar. Medit. (2003), 10 (2): 1003-1005 C. Larato, E. Crevatin, A. Degani, C. Falconi, P. Del Negro Laboratorio di Biologia Marina, Via A. Piccard, 54 – Trieste, Italia. INFLUENZA DELLE MUCILLAGINI SULLO SVILUPPO DELLA COMUNITÀ PICOPLANCTONICA AUTOTROFA INFLUENCE OF THE MUCILLAGE ON THE AUTOTROPHIC PICOPLANKTONIC COMMUNITY Abstract Temporal changes in autotrophic picoplankton abundance were investigated from June 1999 to June 2001 in a station located in the middle of the Gulf of Trieste (Northern Adriatic Sea). The investigation allows to compare microbial abundance during summer 1999 and 2001 (years without mucilage) and summer 2000 when a major mucilage event occurred, in order to know if the picoplanktonic increase in summer 2000 had been influenced by the mucillage event. Key-words: autotrophic picoplankton, mucillage events, Gulf of Trieste. Introduzione La presenza di macro aggregazioni mucillaginose è stata segnalata a partire dalla seconda metà di maggio 2000 a sud del Conero e, progressivamente, ha interessato tutto il bacino dell’Alto Adriatico. Il fenomeno è stato ampiamente documentato sia relativamente ai processi di formazione che agli effetti sull’ecosistema. I macro aggregati, infatti, rappresentano siti di intensa attività biologica, microecosistemi all’interno dei quali si realizza un rapido ricircolo di nutrienti inorganici che consentono un esasperato utilizzo della materia organica presente (Del Negro et al., 2000). L’acqua di mare immediatamente circostante l’aggregato risulta, pertanto, arricchita sia in molecole organiche disciolte sia in sali nutritivi (Azam e Long 2001). Si verifica, perciò, un consorzio tra gli organismi che si trovano all’interno e quelli esterni che è stato molto studiato relativamente alla componente batterica eterotrofa ma risulta poco noto per gli organismi procarioti autotrofi. Poiché la comunità picoplanctonica autotrofa (0,2-2 µm) del Golfo di Trieste è costituita prevalentemente da cianobatteri (Del Negro et al., 1996) si è voluto indagare il ruolo esercitato dalle mucillagini, ed in particolare dal rilascio di nutrienti dagli aggregati, sullo sviluppo del popolamento picofitoplanctonico confrontando la distribuzione temporale osservata nei periodi precedenti, successivi e contemporanei al manifestarsi del fenomeno. Materiali e metodi Nel periodo compreso tra giugno 1999 e giugno 2001 è stato condotto un monitoraggio mensile in una stazione (AA1) posizionata nell’area centrale del Golfo di Trieste. I campioni d’acqua sono stati prelevati con bottiglie Niskin da 5 l a 3 quote discrete (superficie, intermedio e fondo –21 m). L’abbondanza di organismi picoplanctonici autotrofi è stata stimata mediante microscopia in epifluorescenza (Maugeri et al., 1990), mentre la determinazione della con- C. Larato, E. Crevatin, A. Degani, C. Falconi, P. Del Negro 1004 centrazione di nutrienti è stata effettuata secondo il metodo di Grasshoff et al., (1983). I dati relativi ad ogni parametro vengono espressi come integrale su colonna. giu-01 giu-01 giu-01 giu-01 apr-01 apr-01 mag-01 mag-01 mag-01 mag-01 mar-01 mar-01 feb-01 feb-01 dic-00 dic-00 gen-01 gen-01 nov-00 nov-00 ott-00 ott-00 set-00 set-00 ago-00 ago-00 lug-00 lug-00 giu-00 giu-00 160 160 140 140 120 120 100 100 80 80 60 60 40 40 20 20 0 0 giu-99 giu-99 lug-99 lug-99 ago-99 ago-99 set-99 set-99 ott-99 ott-99 nov-99 nov-99 dic-99 dic-99 gen-00 gen-00 feb-00 feb-00 mar-00 mar-00 apr-00 apr-00 mag-00 mag-00 106 cell L-1 106 cell L-1 Risultati La comunità picoplanctonica risulta costituita prevalentemente da cianobatteri mentre gli organismi eucarioti sono sempre scarsamente rappresentati. Le abbondanze del popolamento sono comprese tra 108 cell l-1 (luglio 2000) e 106 cell l-1 (febbraio 2000) (Fig. 1), valori dello stesso ordine di grandezza di quelli rilevati precedentemente nel Golfo di Trieste (Del Negro et al., 1996). L’andamento temporale evidenzia come le abbondanze più elevate vengano raggiunte in estate mentre i minimi corrispondono ai mesi tardo autunnali e primaverili. Le abbondanze massime, superiori di un ordine di grandezza rispetto ai valori medi, corrispondono al periodo di comparsa delle mucillagini (giugno-luglio 2000). picoplancton picoplanctonautotrofo autotrofo Fig. 1 - Andamento temporale delle abbondanze del picoplancton autotrofo. Temporal pattern of autotrophic picoplankton abundance. Fig.Fig. 1 - 1Andamento temporale delle abbondanze deldelpicoplancton - Andamento temporale delle abbondanze picoplanctonautotrofo. autotrofo. Temporal pattern of autotrophic picoplankton abundance. Temporal pattern of autotrophic picoplankton abundance. 350 350 300 300 250 250 200 200 150 150 100 100 5050 N/P N/P Fig. 2 - Andamento temporale del rapporto N/P. Temporal pattern of N/P ratio. - Andamento temporale rapporto N/P. Fig.Fig. 2 - 2Andamento temporale deldel rapporto N/P. Temporal pattern of N/P ratio. Temporal pattern of N/P ratio. apr-01 apr-01 mar-01 mar-01 gen-01 gen-01 feb-01 feb-01 nov-00 nov-00 dic-00 dic-00 set-00 set-00 ott-00 ott-00 giu-99 giu-99 lug-99 lug-99 ago-99 ago-99 set-99 set-99 ott-99 ott-99 nov-99 nov-99 dic-99 dic-99 gen-00 gen-00 feb-00 feb-00 mar-00 mar-00 apr-00 apr-00 mag-00 mag-00 giu-00 giu-00 lug-00 lug-00 ago-00 ago-00 0 0 Influenza delle mucillagini sul picoplancton autotrofo 1005 In tale periodo le concentrazioni di nutrienti nell’acqua libera non aumentano in modo significativo ma il rapporto N/P diminuisce drasticamente. Variazioni nel rapporto N/P sembrano, infatti, influenzare lo sviluppo del popolamento la cui abbondanza aumenta quando il rapporto è basso (mesi estivi) e diminuisce quando il rapporto aumenta, come nel periodo primaverile ed autunnale (Fig. 2). Conclusioni Durante l’estate del 2000, parallelamente alla comparsa di macro-aggregazioni mucillaginose, le abbondanze picofitoplanctoniche raggiungono i valori massimi. Tale incremento di organismi non è associato ad un rilevante aumento di nutrienti nell’acqua libera. La rimineralizzazione che avviene all’interno dell’aggregato sembra, infatti, non influenzare le concentrazioni circostanti. Il rapporto N/P, analogamente a quanto si verifica durante ogni periodo estivo, diminuisce in seguito allo sviluppo della fioritura primaverile di fitoplancton di maggiori dimensioni che determina una massiccia utilizzazione di azoto (Cabrini et al., 1994). Un basso rapporto N/P favorisce lo sviluppo dei cianobatteri (Kahru et al., 2000) inibiti da elevate concentrazioni di sali d’azoto (El Hag e Fogg 1986). Nonostante non sembri dimostrabile una relazione diretta tra aggregati mucillaginosi e concentrazione di nutrienti è probabile che le elevate abbondanze picofitoplanctoniche rilevate nell’acqua libera siano associate alla capacità dei cianobatteri di utilizzare prontamente gli ioni inorganici liberati, ed in particolare il fosfato. L’arricchimento conseguente ai processi di riminerlizzazione delle mucillagini non sembra pertanto registrabile nell’acqua libera, ma dovrebbe venir misurato nello spazio immediatamente prospiciente l’aggregato ove, probabilmente, i nutrienti vengono immediatamente utilizzati dalle cellule. Bibliografia AZAM F., LONG R. (2001) – Sea snow microcosms. Nature, 414: 495-498. CABRINI M., MILANI L., BRAUN E., MARTECCHINI E.,FONDA UMANI S.(1991-94) – The phytoplankton in a station in the Gulf of Trieste from October 1988 to December 1990. Nova Thalassia, 12: 191-243. DEL NEGRO P., RAMANI P., BRAUN E., PREDONZANI S., ZUCCARELLO V. (1996) – Dynamics of picocyanobacteria in the Northern Adriatic Sea. Arch. Hydrobiol.: 447-454. DEL NEGRO P., LONG R.A., RAMANI P., WELKER C., PUDDU A., FONDA UMANI S., AZAM F. (2000) – Efficienza del circuito microbico in presenza di mucillagine. Biol. Mar. Medit., 7 (1): 214-221. EL HAG A.G., FOGG G.E. (1986) – The distribution of coccoid blue-green algae (Cyanobacteria) in the Menai Straits and Irish Sea. Br. Phycol. J., 21: 45-54. GRASSHOFF K., EHRHARDT M., KREMLING K. (1983) – Methods of seawater analysis.Verlag Chemie. Weinheim, Germany: 458 pp. KAHRU M., LEPPÄNEN J.M., RUD O., SAVCHUK O.P. (2000) - Cyanobacteria blooms in the Gulf of Finland triggered by saltwater inflow into the Baltic Sea. Mar. Ecol. Prog. Ser., 207: 13-18. MAUGERI T.L., ACOSTA POMAR L., BRUNI V. (1990) - Il picoplancton. In: Metodi per lo studio del plancton marino. Nova Thalassia, 10 (2): 199-205. Il lavoro è stato svolto nell’ambito del programma “Studio dello stato trofico e delle anomalie del sistema alto Adriatico” finanziato dalla Comunità Europea e dalla Regione Friuli Venezia Giulia nell’ambito del progetto Interreg II Italia-Slovenia.