L`industria calzaturiera italiana – Preconsuntivo 2014
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L`industria calzaturiera italiana – Preconsuntivo 2014
L’industria calzaturiera italiana – Preconsuntivo 2014 Nota congiunturale Assocalzaturifici ASSOCALZATURIFICI ITALIANI Via Monte Rosa, 21 I-20149 Milano C.F. 80027170150 Telefono + 39 02 43829.1 Fax + 39 02 48005833 [email protected] www.assocalzaturifici.it INDICE L’INDUSTRIA CALZATURIERA ITALIANA: PRECONSUNTIVO 2014 INTRODUZIONE ................................................................................................................ 3 PRODUZIONE E PREZZI ...................................................................................................... 3 INTERSCAMBIO COMMERCIALE ............................................................................................ 4 ORDINI .......................................................................................................................... 5 CONSUMI INTERNI ............................................................................................................ 6 OCCUPAZIONE E NATI-MORTALITA’ AZIENDALE ...................................................................... 7 CICLO INCASSI-PAGAMENTI E ACCESSO AL CREDITO ............................................................... 7 CONCLUSIONI .................................................................................................................. 8 TABELLE IL 2014 IN SINTESI – STIME DI PRECONSUNTIVO ................................................................. 9 I PRINCIPALI INDICATORI CONGIUNTURALI DELL’INDUSTRIA CALZATURIERA ............................ 10 EXPORT ITALIANO CALZATURE ........................................................................................... 11 IMPORT ITALIANO CALZATURE .......................................................................................... 13 SALDO COMMERCIALE SETTORE CALZATURIERO .................................................................... 15 CONSUMI DELLE FAMIGLIE ITALIANE .................................................................................. 16 CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI FILIERA PELLE .................................................................. 17 2 L’INDUSTRIA CALZATURIERA ITALIANA: PRECONSUNTIVO 2014 *(I dati relativi all’andamento di produzione, prezzi e ordini sono stati elaborati sulla base dei risultati dell’indagine campionaria svolta presso gli Associati). INTRODUZIONE I dati di preconsuntivo 2014 delineano un quadro non particolarmente favorevole per il settore calzaturiero italiano. Alle ormai purtroppo radicate difficoltà sul fronte interno – dove gli acquisti delle famiglie hanno subìto un’ulteriore contrazione, soprattutto in termini di spesa – si sono aggiunte le conseguenze sulla domanda che la crisi economica e le forti tensioni politiche tra Russia e Ucraina hanno indotto nei mercati della Comunità degli Stati Indipendenti. Assieme al rallentamento dei flussi verso il Giappone, che pure erano stati caratterizzati nel biennio 2011-2012 da un’incoraggiante quanto vigorosa fase di recupero, il crollo delle esportazioni verso l’ex-Unione Sovietica (nell’ordine del -20% nei primi 10 mesi 2014) ha fortemente penalizzato le performance complessive dell’export italiano fuori dai confini comunitari. Le vendite extra-UE, vero traino del settore negli anni recenti, hanno chiuso il 2014 con un decremento, benché limitato, in quantità: non accadeva dal 2009, l’anno della crisi economica mondiale. Certo non sono mancate imprese in crescita e mercati in espansione, anche significativa: il Far East, considerato escludendo il mercato nipponico, ha fatto segnare nel 2014 un nuovo aumento a doppia cifra in valore; risultati incoraggianti sono stati raggiunti in Medio Oriente; bene anche in Nord America. La stessa Unione Europea, pur non brillando particolarmente, ha mostrato segnali di tenuta, con inversioni di rotta in positivo in diversi Paesi. Ma la crescente rilevanza assunta nel corso dell’ultimo decennio dai mercati della CSI – divenuti per il loro dinamismo il partner commerciale privilegiato di alcuni distretti calzaturieri e di moltissime realtà aziendali – non può non condizionare il giudizio complessivo sul 2014, che pure si è chiuso (malgrado le citate criticità) con l’ennesimo record in valore raggiunto dall’export e la sostanziale tenuta dell’attivo del saldo commerciale oltre i 4 miliardi di euro. La domanda estera, a seguito di queste turbolenze, non è riuscita a compensare – come più volte successo in passato, non ultimo nel 2013 – il calo produttivo determinato dal mercato nazionale: la produzione italiana ha chiuso così il 2014 con una riduzione in volume, tornando – come già nel 2009 e nel 2012 – di poco sotto la soglia dei 200 milioni di paia, con la conferma, in valore, dei livelli 2013. E’ proseguito inoltre il processo di selezione delle imprese, con una flessione ulteriore nel numero di addetti, mentre sul fronte finanziario permangono le difficoltà nel reperimento del credito bancario, così come le tensioni nel ciclo incassi-pagamenti. Le aspettative a breve sono orientate alla conferma delle condizioni attuali: sia la raccolta ordini dell’ultimo trimestre 2014 (in leggero calo) che le indicazioni degli imprenditori per la prima metà dell’anno (improntate alla stabilità), escludono infatti miglioramenti apprezzabili in tempi rapidi. PRODUZIONE E PREZZI Il rallentamento della produzione nel 2014 si è fatto più evidente col passare dei mesi. Nel quarto trimestre, complice anche il raffronto con un’ultima parte di 2013 più dinamica, la flessione in termini reali è risultata – secondo l’indagine a campione condotta da Assocalzaturifici tra le aziende associate – attorno al -3,5%. La valutazione di preconsuntivo stima dunque in un -2,5% il calo complessivo registrato nell’intero anno, che porta la produzione nazionale 2014 a 197,1 milioni di paia, con una perdita di circa 5 milioni di paia rispetto al 2013. La suddivisione delle imprese intervistate in base agli incrementi/decrementi nei volumi realizzati evidenzia come la situazione tra le imprese a fine anno si sia ulteriormente polarizzata. E’ scesa al 16% (dal 22% dei primi 9 mesi) la percentuale di rispondenti che ha fornito indicazioni di stabilità nei livelli di output, mentre sono aumentate sia la quota delle imprese con produzione in crescita (29%) sia quella di aziende che hanno sperimentato una contrazione, confermatesi la maggioranza assoluta (55%) del campione. Per il 23% degli intervistati, l’arretramento è stato superiore al 5%. 3 Un quadro quindi variegato, ma comunque nel complesso sfavorevole. Combinando il risultato medio in volume – ottenuto attraverso opportuna ponderazione legata alle dimensioni delle singole aziende – con le dinamiche di prezzo segnalate dalle aziende (+1,5% sul versante interno e +3,1% sui mercati esteri), è possibile stimare per il 2014 un debolissimo aumento della produzione in valore (+0,3%), che porterebbe l’output a 7,49 miliardi di euro. Le risposte del campione relativamente al primo semestre 2015 delineano un panorama altrettanto disomogeneo. Raddoppia – rispetto al consuntivo 2014 – la percentuale di imprenditori che si attende invarianza nei volumi produttivi (31%), a scapito di coloro che prevedono una flessione (che scendono al 39%). Si mantiene invece attorno al 30% la quota di ottimisti. La prima parte dell’anno dovrebbe caratterizzarsi per l’assenza di grandi cambiamenti: in media l’andamento dei volumi prodotti dovrebbe risultare, in assenza di shock esogeni, in lieve calo, contenuto entro un punto e mezzo percentuale rispetto a gennaio-giugno 2014. Coerentemente con quanto sopra esposto, il grado di utilizzo degli impianti – che risultava in media pari all’83% a dicembre 2014 – è previsto in debole calo a giugno 2015 (82%). INTERSCAMBIO COMMERCIALE I dati ISTAT dei primi 10 mesi mostrano per le esportazioni una lieve flessione in quantità (-0,8%), con un aumento del +3,6% in termini nominali grazie all’incremento dei prezzi medi (+4,5%). In totale sono stati venduti fuori dai confini nazionali 189,8 milioni di paia, circa 1,6 milioni in meno rispetto a gennaio-ottobre 2013: un risultato inferiore del 4,4% rispetto ai 198,6 milioni di paia di sei anni addietro (cioè ai primi 10 mesi 2008, all’inizio della crisi). Queste cifre comprendono, come sempre, sia la vendita all’estero di produzione realizzata in Italia che le operazioni di pura commercializzazione. Dopo la favorevole performance del secondo trimestre (+7,2% in valore e +2,3% in volume), la terza frazione – pur mantenendo segni positivi (+3,5% in valore e +0,4% in quantità) – ha evidenziato un rallentamento dell’export. In agosto, in particolare, per la prima volta da inizio anno si è registrata una variazione tendenziale negativa in valore (benché molto contenuta, -0,4%). Un evento ripetutosi a ottobre, mese in cui i flussi in uscita hanno subìto in volume una sensibile frenata (-9,2% tendenziale). Il trend negativo si ritiene abbia caratterizzato, soprattutto nelle quantità, anche l’ultimo bimestre – di cui mancano ancora cifre ufficiali – limando verso il basso le variazioni percentuali riferita ai valori cumulati. La stima di preconsuntivo effettuata dall’Ufficio Studi di Assocalzaturifici per l’intero anno indica una contrazione dell’export in volume dell’1,4% sul 2013 (a 216,7 milioni di paia), con una crescita in valore attorno al 3% (a 8,3 miliardi di euro) che ha permesso il conseguimento dell’ennesimo record. L’analisi per tipologia evidenzia, con riferimento al valore, un segno positivo per tutti i comparti merceologici, ad eccezione delle scarpe con tomaio in gomma (-4,9% sui primi 10 mesi 2013). Inferiore alla media l’incremento per quelle in pelle (+2,5%), che registrano peraltro una diminuzione in quantità del -1,1%. Con 114 milioni di paia si confermano le più vendute, con quote del 60% in volume e dell’82% in valore sul totale export. Tra le calzature con tomaio in pelle, male le scarpe da passeggio (scese del 3,6% in quantità), soprattutto quelle destinate alla clientela femminile (-6,2%); +1,7% in volume, invece, per scarponcini/stivali e +2,8% le vendite di sandali. Le scarpe sportive fanno segnare un -5,3%, accompagnato però da un incremento in valore; stabili le calzature di sicurezza in pelle con puntale protettivo di metallo. Le disaggregazioni dei dati ISTAT per utilizzatore indicano come il “bambino/ragazzo” – dopo un 2013 in difficoltà – sia risultato il solo segmento, tra le calzature in pelle, con aumenti apprezzabili sia in quantità (+4,3%) che in termini nominali (+15,4%). L’export di scarpe per uomo cresce del 5,2% in valore, con un modesto +1,1% nelle paia. Riduzione invece del 2,7% in volume per la donna (-0,6% in valore). Il dettaglio per macro-aree di destinazione descrive livelli stagnanti nella UE28 (+0,2% in quantità, pur con un +5,3% in valore nell’insieme), con performance diversificate: pressoché invariata in volume la Francia (-0,3%) e +2% la Germania (con un +7,8% in valore), i nostri principali mercati; flessione nei Paesi Bassi (-6% in quantità) e recupero nel Regno Unito (+5,4%); stabile il Belgio (+0,6%); +4,4% la Spagna, che arresta così le erosioni dell’ultimo triennio. 4 L’export diretto fuori dai confini della UE ha subìto, rispetto al recente passato, un netto rallentamento, facendo segnare nel complesso nei primi 10 mesi un -3,2% in volume e un limitato +1,7% in valore (a consuntivo 2013 l’incremento era stato del 9%, e nel 2012 del 13%). Trend decisamente negativi nei Paesi della Comunità Stati Indipendenti, dove le tensioni politiche hanno amplificato le difficoltà del quadro economico generale, depresso dalla svalutazione del rublo (nel 2014 deprezzatosi del 50% verso l’euro): -20,2% complessivo in quantità e -22,6% in valore, con la Russia -23% valore, l’Ucraina -33,5% e il Kazakistan -14%. Pesante il contraccolpo sul portafoglio ordini di molte aziende del settore – in particolare nelle Marche, dove la Russia è il principale Paese di sbocco – considerati il ritmo di crescita di questi mercati e la quota di export sempre più rilevante da essi detenuta. Non a caso le Marche, che nel 2013 destinavano in Russia quasi il 20% del proprio export, risultano l’unica regione, tra le sette principali a vocazione calzaturiera del Paese, con un arretramento nel fatturato estero dei primi 9 mesi dell’anno (-3,2%), fortemente penalizzato dal -25% sul mercato russo e dal -36% su quello ucraino. Bene invece Nord America (+2,8% volume e +9,3% valore nei primi 10 mesi, con +10% in valore per gli USA, nostro terzo mercato) e Medio Oriente (+8,2% in quantità e +14,2% in valore, con dinamiche decisamente premianti negli Emirati). Per quanto concerne gli Stati Uniti, va sottolineato come, dopo il crollo del biennio di crisi 20082009, i quattro anni 2010/2013 abbiano visto una fase di costante recupero che, malgrado ancora incompleto in termini di volume (le paia a consuntivo 2013 erano inferiori dell’8,5% a quelle 2008), ha portato l’export a livelli superiori del 19% in valore. Un trend confermato nel 2014, anche se le vendite nella seconda parte dell’anno e le indicazioni circa gli ordinativi nell’ultimo trimestre palesano un rallentamento. Il Far East mostra andamenti un po’ meno brillanti rispetto agli scorsi anni: +10% globalmente in valore (Cina +12%, Hong Kong +24%, Corea del Sud +23%), accompagnato da un +1,8% in quantità. A frenare è soprattutto il Giappone (-6,1% valore e -7,4% nelle paia). L’aggregato Cina+Hong Kong si è confermato il nostro settimo mercato di destinazione in valore. L’import, malgrado la debole intonazione del mercato interno, ha fatto segnare nei primi 10 mesi 2014 una crescita significativa dei flussi (+8,4% in volume e +7,4% in valore, con un -1% nel prezzo medio), rivelando un aumento della pressione competitiva sul mercato domestico in uno scenario già molto penalizzante, oltre che un incremento delle reimportazioni dall’Est Europa. Sono entrati in Italia 292,1 milioni di paia (22,7 milioni in più sull’analogo periodo di un anno addietro), di cui 121 milioni dalla Cina (+7,9%, con un +3,6% in valore). In crescita i flussi da Vietnam (+18% in quantità), Paesi Bassi (+37%) e Bulgaria (+22%), così come dai Balcani: Albania +35%, Bosnia +14%, Serbia +5%. Più contenuto l’aumento dalla Romania (+1,9%). Arretramenti a doppia cifra invece, sia in volume che in valore, per Tunisia, Indonesia e Cambogia. Il prezzo medio al paio delle calzature dalla Cina (5,94 euro, in calo del 4%) è quasi tre volte inferiore a quello medio degli altri Paesi (16,75 euro). Dal punto di vista merceologico, le scarpe con tomaio in pelle registrano l’incremento più contenuto (+3,4% in volume, con un +0,6% per la tipologia “passeggio”). Aumento del 12,8% in quantità per le calzature realizzate in sintetico. Il saldo commerciale dei primi 10 mesi 2014 è risultato in attivo per 3.647 milioni di euro, con un risicato +0,2% sul corrispondente periodo 2013. Le previsioni relative ad un ulteriore rallentamento dell’export nell’ultimo bimestre dell’anno, assieme ad una verosimile conferma dei ritmi di crescita dell’import, fanno stimare a consuntivo 2014 un saldo attivo di circa 4,2 miliardi di euro, in lieve flessione (-1,2%) rispetto all’anno precedente. Un risultato comunque di rilievo – malgrado interrompa i recuperi a doppia cifra dell’ultimo quadriennio – alla luce delle serie difficoltà incontrate dagli operatori nel 2014 in un’area strategica come quella russa. ORDINI La rilevazione condotta da Assocalzaturifici a fine gennaio ha ampiamente confermato, come prevedibile, le indicazioni fornite dall’indagine precedente di novembre. La raccolta ordini appare purtroppo in linea con il quadro congiunturale non esaltante esposto: il portafoglio dell’ultimo trimestre 2014 descrive un assottigliamento sia per gli ordinativi Italia che per quelli esteri, sebbene la riduzione di questi ultimi sia più lieve (-1,7% in quantità, rispetto al -2,8% degli ordini dal mercato interno). 5 Il dato complessivo – ponderato secondo la disaggregazione degli ordinativi presentata dal campione – si riassume in una contrazione del -1,9% in volume rispetto a ottobre-dicembre 2013, con un carnet ordini – cioè il periodo di produzione assicurato dagli ordini in portafoglio – non esaltante, attorno ai 3 mesi. Il dettaglio per Paese fotografato dalla rilevazione – condotta includendo, come consuetudine, i riordini – mostra come la raccolta sui mercati UE, pur non brillando particolarmente, rappresenti uno dei pochi elementi positivi (+1% in quantità); la Germania però, qui analizzata a parte, risulta in controtendenza (-2,8%). Favorevoli le indicazioni per la categoria residuale “Altri mercati” (+1,1%), in cui rientrano anche i Paesi del Medio e Estremo Oriente (con l’eccezione del mercato nipponico, indagato separatamente). Segni negativi, invece, connotano il portafoglio ordini Russia (-17,5%), ancora in piena crisi, e Giappone (-4,9%). Rallentano, confermando il trend dell’export nella seconda parte dell’anno, gli USA (-3%). Le aspettative riguardo gli ordinativi nel primo semestre 2015 – da valutare con prudenza a seguito della loro natura campionaria – risultano improntate alla stabilità, pur con qualche ombra. Sul versante domestico, il 52% degli operatori interpellati prevede invarianza nella raccolta; resta però piuttosto sostenuta (38%) la quota di coloro che si attende una riduzione ulteriore degli ordini, a fronte del 10% degli imprenditori che ha indicato una crescita. Per quanto concerne le attese per il portafoglio “estero”, le percentuali sono lievemente migliori: prevalgono sempre le indicazioni di stabilità (55%), ma raddoppia la quota di ottimisti (19%); un imprenditore su quattro (26%), comunque, si attende un calo. CONSUMI INTERNI Il 2014 si è rivelato, per tutto il comparto abbigliamento-pelletteria-calzature, un altro anno caratterizzato da flessioni negli acquisti degli Italiani. Il calo della fiducia delle famiglie e l’aumento dell’incertezza, legate spesso alle difficoltà persistenti nel mercato del lavoro, hanno nuovamente determinato estrema prudenza nei comportamenti di acquisto. Relativamente alle calzature, gli acquisti delle famiglie risultano scesi – secondo il Fashion Consumer Panel di Sita Ricerca – del 2,9% in quantità e addirittura del 7,2% in spesa, con prezzi medi in ribasso del 4,4%. Nessuna inversione di rotta, dunque, dopo la frenata già subìta nel 2013 (-6% in volume e -5,8% in spesa). La disamina degli acquisti per trimestre mette in luce, dopo l’avvio d’anno poco premiante (-2,4% in volume), il repentino aggravarsi delle dinamiche nella seconda frazione (-5,1%), con variazioni tendenziali prossime al 10% in termini nominali. Il trimestre estivo luglio-settembre è risultato ancora negativo, con cali del -2,5% in quantità e del -5,6% in spesa sull’analogo periodo 2013, benché nel singolo mese di settembre la contrazione si sia notevolmente affievolita. Un miglioramento che ha caratterizzato, almeno in volume, anche gli ultimi tre mesi dell’anno (calo ridotto a un -0,9%), in cui però si sarebbe accentuata la tendenza a scegliere prodotti meno costosi (-8,5% la variazione in spesa). Quasi tutte le voci merceologiche hanno evidenziato flessioni in volume: forti diminuzioni per il segmento “uomo” (-5,4% sul 2013, con addirittura un -12% in spesa); contrazioni ugualmente non trascurabili per le scarpe per donna (-4,5%, con -9,1% in spesa, solo attenuate dal positivo andamento in quantità delle tipologie “stivaletti”, “polacchetti/desert boot” e “sabot”) e “bambini/ragazzi” (-4,4%, con -8,7% in valore). Unico segno (debolmente) positivo per gli acquisti di “sportive e sneakers” (+1% in quantità, a fronte però di un calo del 3,2% in valore). La pantofoleria ha limitato i danni in termini di spesa (-0,8%), ma ha ceduto il 3,3% in volume. Segni negativi rispetto al 2013 si sono registrati sia negli acquisti a prezzo pieno che per “svendite e saldi”, che hanno subìto però riduzioni inferiori alla media (-2,7% in volume e -4,7% in valore). Per effetto di ciò, il peso di sconti/svendite/saldi, già superiore al 50% sulle vendite complessive in seguito al notevole aumento delle promozioni durante tutto il corso dell’anno e non solo nel canonico periodo dei saldi, si è ulteriormente accresciuto, arrivando nel 2014 al 57% in quantità e a circa il 54% in spesa. Le prime indicazioni relative all’andamento per canale di vendita mostrano come il dettaglio indipendente – sia i negozi specializzati in calzature che i negozi di abbigliamento trattanti calzature – abbia evidenziato, come già lo scorso anno, le dinamiche peggiori, con arretramenti a doppia 6 cifra. Sostanziale tenuta per le catene di negozi; buon recupero per le grandi superfici specializzate. Confermano infine il trend di forte crescita (+52% in valore, ma va tenuto conto dei bassi livelli di partenza) gli acquisti online di scarpe, saliti al 6% sul totale spesa (erano il 3,6% nel 2013 e il 2,2% nel 2012). OCCUPAZIONE E NATI-MORTALITA’ AZIENDALE Le cifre diffuse da Infocamere con riferimento alla situazione del mercato del lavoro a dicembre 2014 evidenziano – relativamente all’aggregato “produttori di calzature e di componentistica per calzature” (il gruppo Ateco CB152) – arretramenti sia nel numero di addetti (-1,6%) che di imprese attive (-2,2%). Restringendo l’analisi ai soli produttori di calzature, le elaborazioni condotte da Assocalzaturifici sulla base delle variazioni registrate dalla banca dati camerale mostrano la perdita di 1.483 posti di lavoro rispetto a dicembre 2013 (-1,9%) e un saldo negativo nel numero di calzaturifici, tra industria e artigianato, pari a 155 unità (-3,0%). Il numero di addetti diretti si stima essere sceso a fine anno a 76.610 unità, distribuite in 5.031 aziende. Il numero medio di addetti per azienda risulta pari a 15,2 unità (+1,1%). Dei dati 2014 diffusi da Infocamere-Movimprese – riferiti, come anticipato, non solo ai calzaturifici ma anche ai produttori di parti di calzature – è già disponibile una disaggregazione territoriale. Tutte le principali regioni calzaturiere hanno evidenziato un saldo negativo nel numero di imprese attive rispetto a un anno addietro, con l’unica eccezione della Campania, che mostra una variazione positiva pari a 1 unità. Le riduzioni maggiori, sia in termini assoluti che percentuali, sono state registrate dalle Marche (-120 unità, pari a un -3,2%). Del 3% la flessione della Puglia; sotto il 2% le altre regioni. Relativamente alla forza lavoro impiegata, sempre le Marche presentano il saldo peggiore su dicembre 2013 (-933 addetti, -3,1%); seguono Lombardia (-162 addetti) e Toscana (-95). Le indicazioni del campione di Associati interpellato in merito ai livelli occupazionali attesi per il primo semestre 2015 convergono sulla stabilità (90% dei rispondenti); il 7% prevede una diminuzione a breve della forza lavoro impiegata; solo il restante 3% un aumento. L’analisi dei dati INPS sul ricorso agli strumenti di integrazione salariale evidenzia nel 2014, con riferimento alle imprese dell’Area Pelle (=calzaturifici + componentistica + pelletterie + concerie), una flessione pari al 18,3% nel numero di ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate rispetto all’anno precedente, passate da 20,2 a 16,5 milioni. Riduzione superiore al 40% per la CIG ordinaria; meno marcata, invece, per le altre due componenti, scese globalmente del 6,8%: -5,7% la CIG straordinaria in senso stretto e -7,8% quella in deroga. Nel corso dell’anno tutti i trimestri hanno registrato arretramenti nel numero di ore totali autorizzate rispetto al corrispondente periodo 2013: cospicui per le prime tre frazioni (-20%, -15%, -38%) e decisamente più limitato nell’ultima (-5%) Il maggior numero di ore di CIG (4,6 milioni) è stato accordato per le aziende delle Marche: in calo del 30% nei primi 9 mesi, con un’impennata nell’ultimo trimestre hanno chiuso l’anno con un +0,6% sul 2013 (ulteriore segno delle difficoltà crescenti legate al perdurare della crisi sul mercato russo); seguono a distanza Toscana (con 2,4 milioni di ore, in calo del 10%) e Puglia (2,2 milioni, +14%). Diminuzioni significative nelle restanti regioni calzaturiere, con un -44% per il Veneto e un -33,5% per la Lombardia. Rispetto a sei anni addietro, cioè al consuntivo 2008 (ovvero all’inizio della grave crisi economica internazionale), i livelli 2014 rimangono comunque decisamente elevati (doppi: +105% la CIG totale). Va infine osservato come, a fronte del -18,3% per l’Area Pelle, il Totale Italia riferito a tutti i settori abbia evidenziato una contrazione annua delle ore di CIG pari al -6%. CICLO INCASSI-PAGAMENTI E ACCESSO AL CREDITO L’indagine di Assocalzaturifici volta a conoscere l’evoluzione dei tempi di pagamento delle aziende verso i propri fornitori e di incasso presso la clientela ha evidenziato, con riferimento al secondo semestre 2014, una sostanziale stabilità dei primi e una tendenza all’allungamento dei secondi. Con riferimento ai tempi di pagamento delle forniture, le indicazioni delle imprese convergono sulla stabilità, sia sul versante estero (85% circa dei rispondenti) che su quello interno (83%). 7 Relativamente alle tempistiche di incasso, sebbene la stabilità venga segnalata dalla maggioranza dei rispondenti sia nei rapporti con i clienti esteri (75%) che con quelli italiani (59%), una percentuale non trascurabile di imprenditori ha denunciato una tendenza all’allungamento dei termini: il 23% del campione ha dichiarato infatti un aumento dei tempi di riscossione presso la clientela straniera; percentuale che sale al 36% negli incassi sul mercato interno. Sempre restando sul fronte finanziario, oltre alla conferma dei ritardi e delle difficoltà di riscossione, con rischio elevato di insoluti, l’indagine di Assocalzaturifici sulle condizioni di accesso al credito ha ribadito l’assenza di miglioramenti di rilievo. Certo non una buona notizia, considerata la situazione problematica nel reperimento di capitale da tempo denunciata dagli operatori. Il 77% dei rispondenti giudica infatti la situazione attuale invariata rispetto ad un anno addietro, mentre un significativo 18% la ritiene addirittura peggiorata. Solo il 5% ha indicato un miglioramento. CONCLUSIONI Se la congiuntura del calzaturiero nel 2013 era stata caratterizzata dalla dicotomia tra mercato Italia in grave affanno e mercati esteri in crescita, il 2014 ha dovuto fare i conti – accanto al perdurare della criticità sul versante interno – con la battuta d’arresto in Russia, quinto mercato in valore, e più in generale in tutta l’area della CSI oltre che con l’entrata in recessione dell’economia giapponese. I flussi extra-UE hanno così subìto un rallentamento, perdendo il vigore che negli anni recenti li aveva differenziati da mercato comunitario stagnante e domanda nazionale in crisi. Tali difficoltà hanno portato a performance non del tutto positive in termini di produzione e vendite estero (cresciute solo in valore e con saggi contenuti), a uno stop nel recupero del saldo commerciale (dopo un quadriennio di robusto consolidamento) e ad un’ulteriore flessione nel numero di aziende ed addetti, facendo archiviare il 2014 come un anno poco soddisfacente per l’industria calzaturiera italiana. Le aspettative per la prima parte del 2015 risultano improntate verso la conferma dello scenario corrente, escludendo (o almeno ritardando) per il settore calzaturiero la fine della lunga e profonda recessione iniziata sei anni fa che molti analisti intravvedono imminente – grazie a una molteplicità di fattori esterni favorevoli, tra cui svalutazione del cambio dell’euro, crollo del prezzo del petrolio e accelerazione del commercio mondiale – per l’economia italiana nel suo insieme. Milano, 13 febbraio 2015 8 IL 2014 IN SINTESI – STIME DI PRECONSUNTIVO L'INDUSTRIA CALZATURIERA ITALIANA Preconsuntivo 2013 2014 Var % PRODUZIONE* Milioni di Euro Milioni di paia 7.471,96 202,1 7.494,38 197,1 +0,3% -2,5% EXPORT Milioni di Euro Milioni di paia 8.073,02 219,8 8.316,33 ° 216,7 ° +3,0% -1,4% (comprensivo delle reimportazioni) Milioni di Euro Milioni di paia 3.834,38 303,5 4.127,70 ° 329,5 ° +7,6% +8,6% SALDO COMMERCIALE Milioni di Euro 4.238,64 4.188,63 ° -1,2% 5.186 78.093 5.031 76.610 -3,0% -1,9% 6,9 13,3 20,2 4,1 12,4 16,5 -40,7% -6,8% -18,3% (comprensivo delle riesportazioni) IMPORT N° AZIENDE (calzaturifici) N° ADDETTI diretti Cassa Integrazione Guadagni Area Pelle - Ordinaria Milioni di ore - Straordinaria Milioni di ore - Totale Milioni di ore Fonte: Stime Assocalzaturifici * Produzione 2014 = Stime di preconsuntivo sulla base dei risultati dell'indagine a campione svolta tra gli Associati; ° Export e Import: stime e proiezioni Assocalzaturifici a 12 mesi sulla base dei dati ISTAT disponibili. 9 I PRINCIPALI INDICATORI CONGIUNTURALI DELL’INDUSTRIA CALZATURIERA Andamento 2014 e previsioni 1° semestre 2015 Δ Q.tà prodotte preconsuntivo 2014 1° sem. 2015 Δ Valore produzione -2,5% Lieve calo preconsuntivo 2014 +0,3% gen-dic 2014 +1,5% dinamica prezzi interni Stabilità 1° sem. 2015 dinamica prezzi esteri gen-dic 2014 +3,1% Stabilità 1° sem. 2015 Capacità produttiva dicembre 2014 83% 82% giugno 2015 Consumi delle famiglie (spesa) gen-dic 2014 -7,2% Consumi delle famiglie (q.tà) gen-dic 2014 -2,9% Esportazioni (valore) gen-ottobre 2014 +3,6% Esportazioni (q.tà) gen-ottobre 2014 -0,8% Importazioni (valore) gen-ottobre 2014 +7,4% Importazioni (q.tà) gen-ottobre 2014 +8,4% Termini di pagamento interni Stabili Termini di pagamento esteri Stabili Termini di incasso interni Aumento Termini di incasso esteri Stabili/lieve aumento AZIENDE/ADDETTI N° aziende N° addetti (dicembre 2014) Calzaturifici 5.031 (-155 su dic.2013; -3,0%) Occupazione Utilizzo C.I.G. Area Pelle 76.610 (-1.483 su dic.2013; -1,9%) Stabile I° sem. 2015 gen-dic 2014 -18,3% di cui: C.I.G. ordinaria C.I.G. straordinaria totale straordinaria in senso stretto straordinaria in deroga -40,7% -6,8% -5,7% -7,8% Elaborazioni e stime Assocalzaturifici I dati relativi all’andamento di produzione, prezzi e ordini sono stati elaborati sulla base dei risultati dell’indagine campionaria svolta presso gli Associati 10 EXPORT ITALIANO CALZATURE andamento nei primi 10 mesi 2014 rispetto ai primi 10 mesi 2013 Analisi per materiale di tomaio Gennaio – Ottobre 2014 Materiale di tomaio PELLE/CUOIO SINTETICO PANTOFOLE GOMMA TESS./MAT.DIV. TOTALE EXPORT VARIAZIONE % 14/13 Valore Quantità P.M. (Milioni Euro) (000 paia) Euro 5.902,38 604,32 47,41 34,11 640,05 7.228,27 113.925 42.338 7.440 3.306 22.790 189.798 51,81 14,27 6,37 10,32 28,09 38,08 Valore +2,5 +5,9 +20,4 -4,9 +12,0 +3,6 Quantità -1,1 -0,8 +2,9 -4,4 -0,3 -0,8 P.M. +3,6 +6,7 +17,0 -0,5 +12,3 +4,5 Analisi per Paese Ranking valore 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17) 18) 19) 20) 21) ... PRINCIPALI PAESI DI DESTINAZIONE Gennaio – Ottobre 2014 Valore Quantità P.M. (Milioni Euro) (000 paia) Euro VARIAZIONE % 14/13 Valore Quantità P.M. Francia Germania USA Svizzera Russia Regno Unito Hong Kong Belgio Spagna Paesi Bassi Giappone Cina Austria Emirati Arabi Corea del Sud Canada Polonia Grecia Rep. Ceca Turchia Ucraina 1.184,08 811,01 715,31 632,66 454,45 445,30 256,27 249,79 231,64 222,47 182,77 167,64 149,51 102,80 87,40 80,52 76,73 72,59 69,54 68,92 54,93 36.552 28.520 11.428 10.142 5.981 11.742 2.040 6.498 8.833 6.582 2.814 1.481 4.570 1.729 1.005 1.924 3.052 4.036 3.392 1.494 743 32,40 28,44 62,59 62,38 75,98 37,92 125,65 38,44 26,22 33,80 64,94 113,17 32,72 59,46 86,98 41,85 25,14 17,99 20,50 46,12 73,91 +3,6 +7,8 +9,9 +8,7 -23,1 +10,7 +23,7 +3,4 +8,1 +2,7 -6,1 +11,7 +2,8 +18,5 +23,4 +4,0 +4,9 +4,2 +10,2 +17,2 -33,5 -0,3 +2,0 +3,2 +1,6 -20,3 +5,4 +11,7 +0,6 +4,4 -6,0 -7,4 +5,0 +2,0 +10,3 +15,1 +0,5 -9,2 -12,6 +11,4 +0,5 -30,0 +4,0 +5,7 +6,5 +7,0 -3,5 +5,1 +10,7 +2,7 +3,5 +9,2 +1,4 +6,4 +0,8 +7,4 +7,2 +3,5 +15,5 +19,3 -1,1 +16,6 -5,0 TOTALE EXPORT 7.228,27 189.798 38,08 +3,6 -0,8 +4,5 Fonte: Elaborazioni Assocalzaturifici su dati ISTAT 11 Analisi per aree geografiche di destinazione Gennaio – Ottobre 2014 Valore Quantità P.M. ITALIA – EXPORT (Milioni €) Unione Europea (UE28) Altri Paesi Europei Paesi Est Europa e CSI* Africa Settentrionale Altri Paesi d’Africa America Settentrionale America Centrale e del Sud Medio Oriente Altri Paesi d’Asia Oceania Diverse TOTALE EXPORT - Altri Paesi europei - Paesi Est Europa e CSI - Africa Settentrionale - Diverse Euro 3.896,83 735,30 618,10 23,33 46,00 795,85 59,29 218,56 784,76 47,83 2,43 7.228,27 133.389 12.444 10.167 1.303 2.657 13.352 1.987 4.920 8.550 1.007 21 189.798 29,21 59,09 60,79 17,91 17,32 59,61 29,84 44,42 91,79 47,48 114,67 38,08 +5,3 +8,4 -21,2 -8,5 -3,7 +9,3 +2,7 +14,2 +10,1 -0,4 +25,0 +3,6 +0,2 +0,6 -16,8 -17,4 -3,4 +2,8 -14,7 +8,2 +1,8 -7,1 +25,1 -0,8 +5,1 +7,8 -5,2 +10,8 -0,4 +6,3 +20,3 +5,5 +8,1 +7,2 -0,1 +4,5 579,82 7.759 74,73 -22,6 -20,2 -3,1) (* di cui mercati "area CSI": Nota: - Unione Europea a 28 (000 paia) VARIAZIONE % 14/13 Valore Quantità P.M. = Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Grecia, Portogallo, Spagna, Austria, Finlandia, Svezia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Rep.Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Croazia; = Ceuta, Melilla, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Isole Faer Oer, Andorra, Gibilterra, Turchia; = Albania, Bosnia-Erzegovina, Ex R.Jug. Macedonia, Serbia, Montenegro, Kosovo e mercati dell’area CSI (Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Russia, Georgia, Armenia, Azerbaigian, Kazakistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan); = Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Sudan; = Paesi e territori indeterminati o non specificati; punti e depositi franchi; provviste di bordo. Analisi Export valore anno 2014 per mese e trimestre (Var.% su analogo periodo 2013) 20 15 +10,6 10 +4,6 +4,4 5 +1,6 +6,8 +5,5 +4,7 +1,0 0 -0,4 -0,8 -5 -10 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre 20 15 +7,2 10 +3,5 +2,4 5 0 -0,8 -5 -10 I Trimestre II Trimestre III Trimestre Ottobre Fonte: Elaborazioni Assocalzaturifici su dati ISTAT 12 IMPORT ITALIANO CALZATURE andamento nei primi 10 mesi 2014 rispetto ai primi 10 mesi 2013 Analisi per materiale di tomaio Gennaio – Ottobre 2014 Materiale di tomaio PELLE/CUOIO SINTETICO PANTOFOLE GOMMA TESS./MAT.DIV. TOTALE IMPORT VARIAZIONE % 14/13 Valore Quantità P.M. (Milioni Euro) (000 paia) Euro 2.136,49 668,35 67,64 24,89 683,83 3.581,19 105.156 86.567 31.917 3.391 65.062 292.094 20,32 7,72 2,12 7,34 10,51 12,26 Valore +1,9 +16,2 +14,2 +14,1 +17,3 +7,4 Quantità P.M. +3,4 +12,8 +6,9 +12,2 +12,0 +8,4 -1,4 +3,0 +6,8 +1,7 +4,8 -1,0 Analisi per Paese PRINCIPALI PAESI DI ORIGINE Ranking valore 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17) 18) 19) 20) 21) ... Cina Romania Belgio Paesi Bassi Vietnam Francia Spagna Bosnia Erz. Albania India Tunisia Germania Indonesia Bulgaria Regno Unito Rep. Ceca Svizzera Serbia Portogallo Ex R.Jug.Macedonia Cambogia TOTALE IMPORT Gennaio – Ottobre 2014 Valore Quantità P.M. (Milioni Euro) (000 paia) Euro VARIAZIONE % 14/13 Valore Quantità P.M. 720,29 398,66 283,30 269,99 225,38 197,76 174,75 145,43 144,02 112,13 101,64 95,44 94,47 63,17 58,72 47,08 45,13 43,44 40,22 36,44 33,43 121.244 23.516 14.094 9.945 16.669 9.507 11.671 10.286 12.074 7.579 6.778 5.577 5.930 5.717 1.830 2.008 470 2.522 1.533 1.802 2.410 5,94 16,95 20,10 27,15 13,52 20,80 14,97 14,14 11,93 14,79 15,00 17,11 15,93 11,05 32,09 23,45 96,08 17,23 26,23 20,23 13,87 +3,6 +0,8 -1,3 +18,6 +19,6 +0,0 +10,5 +29,1 +40,9 +0,9 -10,5 +10,6 -16,4 +27,6 +9,2 +77,2 +12,4 +19,6 +8,9 +9,9 -15,5 +7,9 +1,9 +11,3 +37,3 +17,7 +5,4 +8,6 +14,1 +35,1 +2,4 -14,2 -23,7 -17,1 +21,6 -3,6 +56,6 +16,2 +5,1 +11,2 +7,7 -13,5 -4,0 -1,1 -11,4 -13,6 +1,6 -5,0 +1,7 +13,2 +4,3 -1,5 +4,3 +44,9 +0,8 +5,0 +13,4 +13,2 -3,3 +13,8 -2,1 +2,1 -2,3 3.581,19 292.094 12,26 +7,4 +8,4 -1,0 Fonte: Elaborazioni Assocalzaturifici su dati ISTAT 13 Analisi per aree geografiche di provenienza Gennaio – Ottobre 2014 Valore Quantità P.M. ITALIA – IMPORT (Milioni €) Unione Europea (UE28) Altri Paesi Europei Paesi Est Europa e CSI Africa Settentrionale Altri Paesi d’Africa America Settentrionale America Centrale e del Sud Medio Oriente Altri Paesi d’Asia Oceania Diverse TOTALE IMPORT Nota: - Unione Europea a 28 - Altri Paesi europei - Paesi Est Europa e CSI - Africa Settentrionale - Diverse (000 paia) 1.743,49 55,56 397,45 115,99 0,76 4,92 11,81 3,57 1.247,25 0,38 0,02 3.581,19 VARIAZIONE % 14/13 Valore Quantità P.M. Euro 94.813 1.487 28.680 7.498 58 84 1.238 26 158.204 7 0 292.094 18,39 37,36 13,86 15,47 13,08 58,35 9,55 138,10 7,88 57,32 57,29 12,26 +7,5 +5,6 +27,4 -11,0 +38,5 -8,8 -5,1 +58,2 +4,1 +97,2 n.c. +7,4 +9,8 -3,9 +19,9 -13,5 -38,7 -1,2 +7,0 +5,3 +7,2 +180,5 n.c. +8,4 -2,1 +9,9 +6,3 +2,8 +125,9 -7,7 -11,3 +50,2 -2,9 -29,7 n.c. -1,0 = Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Grecia, Portogallo, Spagna, Austria, Finlandia, Svezia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Rep.Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Croazia; = Ceuta, Melilla, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Isole Faer Oer, Andorra, Gibilterra, Turchia; = Albania, Bosnia-Erzegovina, Ex R.Jug. Macedonia, Serbia, Montenegro, Kosovo e mercati dell’area CSI (Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Russia, Georgia, Armenia, Azerbaigian, Kazakistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan); = Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Sudan; = Paesi e territori indeterminati o non specificati; punti e depositi franchi; provviste di bordo. Analisi Import valore anno 2014 per mese e trimestre (Var.% su analogo periodo 2013) (Var.% su analogo periodo 2013) +17,1 20 +14,9 +14,2 15 +11,3 10 +6,0 +9,1 +9,1 Agosto Settembre Ottobre +5,2 5 0 -0,2 -5 -5,2 -10 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio +14,3 20 +9,5 15 +9,1 10 5 +0,1 0 -5 -10 I Trimestre II Trimestre III Trimestre Ottobre Fonte: Elaborazioni Assocalzaturifici su dati ISTAT 14 SALDO COMMERCIALE SETTORE CALZATURIERO PRIMI 10 MESI 2013 EXPORT IMPORT SALDO COMMERCIALE PRIMI 10 MESI 2014 Variaz. % 14/13 VALORE PAIA P.M. VALORE PAIA P.M. (Milioni Euro) (Milioni) Euro (Milioni Euro) (Milioni) Euro 6.975,01 3.335,88 191,4 269,4 3.639,13 -78,0 36,45 12,38 7.228,27 3.581,19 189,8 292,1 3.647,08 -102,3 VAL 38,08 12,26 QTA +3,6 +7,4 -0,8 +8,4 +0,2 -31,1 INTERSCAMBIO COMMERCIALE CALZATURE Andamento nei primi 10 mesi degli anni 2002-2014 EXPORT gennaio/ottobre 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Valore Quantità (Milioni di Euro) (Milioni di PAIA) Prezzo medio (Euro) 5.868,20 5.625,29 5.385,72 5.276,16 5.614,94 6.056,37 6.160,73 5.045,08 5.701,14 6.465,20 6.631,88 6.975,01 7.228,27 280,2 265,9 243,8 215,5 213,2 216,8 198,6 167,1 191,5 201,3 186,8 191,4 189,8 20,94 21,15 22,09 24,48 26,34 27,94 31,02 30,19 29,77 32,12 35,50 36,45 38,08 Raffronto con la situazione “pre-crisi” di sei anni addietro (primi 10 mesi 2014 su analogo periodo 2008): +17,3% in valore; -4,4% in quantità; +22,8% nel prezzo medio. IMPORT gennaio/ottobre 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Valore Quantità Prezzo medio (Milioni di Euro) (Milioni di PAIA) (Euro) 1.952,05 2.123,22 2.135,59 2.490,47 2.784,57 2.809,68 2.872,13 2.804,10 3.213,05 3.532,03 3.358,58 3.335,88 3.581,19 195,9 232,9 274,0 289,1 321,4 348,4 313,7 274,1 311,6 314,6 267,9 269,4 292,1 9,96 9,12 7,79 8,62 8,66 8,07 9,16 10,23 10,31 11,23 12,54 12,38 12,26 Raffronto con la situazione “pre-crisi” di sei anni addietro (primi 10 mesi 2014 su analogo periodo 2008): +24,7% in valore; -6,9% in quantità; +33,9% nel prezzo medio. Fonte: Elaborazioni Assocalzaturifici su dati ISTAT Nota: nell’analisi dell’interscambio commerciale sono stati utilizzati i dati ISTAT provvisori, sia per il 2014 che per gli anni precedenti, per permettere un raffronto omogeneo. 15 MERCATO ITALIA Gennaio-Dicembre 2014 (preconsuntivo) rispetto a Gennaio-Dicembre 2013 CONSUMI DELLE FAMIGLIE ITALIANE SPESA CORRENTE Genn-Dic 2013 Genn-Dic 2014 Milioni di EURO Milioni di EURO UOMO (sneakers escluse) 1.310,87 1.153,91 -12,0 % DONNA (sneakers escluse) 2.540,13 2.307,77 -9,1 % 400,85 365,99 -8,7 % 2.131,39 2.062,63 -3,2 % 533,01 528,93 -0,8 % 136,28 336,94 59,79 136,30 332,04 60,59 +0,0 % -1,5 % +1,3 % 6.916,25 6.419,22 -7,2 % Genn-Dic 2013 Genn-Dic 2014 Var. % 14/13 PAIA (000) PAIA (000) UOMO (sneakers escluse) 18.218 17.228 -5,4 % DONNA (sneakers escluse) 46.427 44.322 -4,5 % BAMBINI/RAGAZZI 13.162 12.578 -4,4 % SPORTIVE E SNEAKERS 41.545 41.968 +1,0 % Pantofole/Zoccoli/Ciabatte 43.214 41.808 -3,3 % 11.056 25.890 6.269 10.963 24.655 6.191 -0,8 % -4,8 % -1,2 % 162.567 157.904 -2,9 % Genn-Dic 2013 Genn-Dic 2014 Var. % 14/13 EURO EURO UOMO (sneakers escluse) 71,95 66,98 -6,9 % DONNA (sneakers escluse) 54,71 52,07 -4,8 % BAMBINI/RAGAZZI 30,46 29,10 -4,5 % SPORTIVE E SNEAKERS 51,30 49,15 -4,2 % Pantofole/Zoccoli/Ciabatte 12,33 12,65 +2,6 % 12,33 13,01 9,54 12,43 13,47 9,79 +0,9 % +3,5 % +2,6 % 42,54 40,65 -4,4 % (prezzi al dettaglio) BAMBINI/RAGAZZI SPORTIVE E SNEAKERS Pantofole/Zoccoli/Ciabatte - di cui per uomo - di cui per donna - di cui bambini/ragazzi Totale SPESA (milioni Euro) QUANTITA' - di cui per uomo - di cui per donna - di cui bambini/ragazzi Totale PAIA (000) Prezzi medi al paio (al dettaglio) - di cui per uomo - di cui per donna - di cui bambini/ragazzi Totale P.M. (Euro) Var. % 14/13 Fonte: SITA RICERCA 16 CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI FILIERA PELLE Anno 2014 ORE AUTORIZZATE PER TRATTAMENTI DI INTEGRAZIONE SALARIALE a favore di operai e impiegati Situazione C.I.G. Gennaio-Dicembre 2014 rispetto a Gennaio-Dicembre 2013 Settore di attività: “Pelli, cuoio e calzature” C.I.G. Ordinaria C.I.G. Straordinaria di cui: straord. in senso stretto straord. in deroga TOTALE C.I.G. di cui: Primo trimestre Secondo trimestre Terzo trimestre Quarto trimestre 12 mesi 2013 Ore 6.898.042 13.292.311 12 mesi 2014 Ore 4.091.168 12.394.561 Var. % 6.656.464 6.635.847 6.274.663 6.119.898 -5,7 -7,8 20.190.353 16.485.729 -18,3 5.393.067 4.979.106 4.288.996 5.529.184 4.316.211 4.250.450 2.650.105 5.268.963 -20,0 -14,6 -38,2 -4,7 14/13 -40,7 -6,8 Ore autorizzate per regione (ordinarie+straordinarie) 12 mesi 2013 Ore 507.951 3.349.597 3.700.478 147.469 1.109.830 2.650.332 119.233 4.581.439 127.454 778.900 1.088.237 1.899.506 129.927 20.190.353 Piemonte Lombardia Veneto Friuli V.G. Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Campania Puglia Altre regioni TOT. Territorio Nazionale 12 mesi 2014 Ore 719.305 2.227.970 2.066.832 138.197 867.565 2.385.546 72.606 4.608.773 34.193 248.602 921.925 2.166.087 28.128 16.485.729 Var. % 14/13 +41,6 -33,5 -44,1 -6,3 -21,8 -10,0 -39,1 +0,6 -73,2 -68,1 -15,3 +14,0 -78,4 -18,3 ANDAMENTO ANNI PRECEDENTI, periodo Gennaio-Dicembre CIG 12 mesi 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Var. % su anno precedente Ordinaria Straordinaria tot. CIG Totale Ordinaria Straord.tot. CIG Totale 7.817.337 3.837.775 2.940.879 3.873.816 11.379.740 6.838.905 3.922.187 6.045.485 6.898.042 4.091.168 3.950.049 5.326.431 3.187.116 4.163.639 11.722.179 22.845.055 15.442.642 14.055.874 13.292.311 12.394.561 11.767.386 9.164.206 6.127.995 8.037.455 23.101.919 29.683.960 19.364.829 20.101.359 20.190.353 16.485.729 -50,9 -23,4 +31,7 +193,8 -39,9 -42,6 +54,1 +14,1 -40,7 +34,8 -40,2 +30,6 +181,5 +94,9 -32,4 -9,0 -5,4 -6,8 -22,1 -33,1 +31,2 +187,4 +28,5 -34,8 +3,8 +0,4 -18,3 raffronto coi livelli di 6 anni addietro (=anno 2014 su anno 2008): Nota: +5,6 +197,7 +105,1 Il TOT. ITALIA relativo a TUTTI I SETTORI (CIG ordinaria+straordinaria) ammonta per il 2014 a circa 1.112 milioni di ore, in calo del -6,0% sull’anno 2013. Fonte: INPS, elaborazioni Assocalzaturifici_02/2015 17