Strumento del mese
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Strumento del mese
040_042_Lo strumento del mese 2-04-2009 17:15 Pagina 40 Strumento del mese a cura di Andrea Rota CEM Italia - [email protected] CEM srl è filiale italiana della CEM Corporation, azienda statunitense leader nella realizzazione di sistemi a microonde da laboratorio. In particolare CEM progetta e realizza sistemi dedicati al settore della life science, sintesi chimica, chimica analitica e controllo dei processi produttivi. Gli strumenti CEM vengono utilizzati in svariati settori industriali, fra i quali quello farmaceutico, biotecnologico, chimico, ambientale, alimentare, nonchè in ambito accademico per attività di ricerca. Èleader mondiale per numero di sistemi installati. Più di 300 brevetti per tecnologia a microonde, e vincitore di 10 premi R&D 100. 40 LAB marzo 2009 IL MONDO DEL LABORATORIO Headq 040_042_Lo strumento del mese 2-04-2009 17:15 Pagina 41 L’analisi delle proteine Uno strumento rivoluzionario per l’analisi rapida delle proteine che grazie all’utilizzo della tecnologia Itagtm consente analisi più veloci e risultati più accurati dei metodi tradizionali Fra i molteplici effetti introdotti dalla globalizzazione, uno dei più controversi è quello di poter facilmente reperire sui mercati internazionali ingenti quantitativi di materie prime ed alimenti a prezzi modici, ma la cui qualità è spesso un punto interrogativo. Per tale ragione però sono stati ulteriormente inaspriti i controlli richiesti alle aziende alimentari al fine di certificare la sicurezza e l’integrità dei loro prodotti. Gli ispettori doganali e le aziende alimentari ricevono ogni giorno quantitative enormi di grano, glutine, riso, siero di soia e altri ingredienti di cui è fondamentale sapere il reale contenuto di proteine. I laboratori preposti hanno a loro disposizione metodologie ufficiali, vecchie di decenni, che richiedono parecchio tempo per fornire il dato analitico oppure sistemi rapidi che in pochi minuti sono in grado di misurare le proteine. Purtroppo il principio di funzionamento della maggior parte di questi strumenti si basa su metodi di misurazione indiretti, che risalgono al dato analitico attraverso uno storico oppure tramite calcoli più o meno complessi. Come si può facilmente intuire l’uso di additivi, ‘camuffati da proteine’, non può essere scoperto da strumenti di questo genere, e il rischio è quello di validare l’immissione sul mercato di ingredienti alterati o scadenti, a scapito della salute del consumatore, oltre che dell’immagine e della credibilità delle aziende produttrici. La necessità di avere un metodo affidabile per la determinazione delle proteine non è mai stata così fondamentale e d’attualità come ora. È di questi giorni, infatti, lo scandalo del latte in polvere cinese contaminato con la melamina, i cui danni si sono fatti sentire su più di 50.000 bambini. Questo fatto gravissimo fa se- guito ad un altro scandalo scoppiato lo scorso anno negli Stati Uniti, dove centinaia di cani e gatti sono deceduti a causa di pet food contaminato sempre da melamina. Tale sostanza è un composto organico utilizzato nell’industria plastica, nella produzione di fertilizzanti o come sostanza ignifuga, la cui ingestione causa gravi problemi renali. Nella sua forma in polvere viene aggiunta agli alimenti con lo scopo di aumentarne fraudolentemente il contenuto proteico, che risulta così gonfiato. Tale pratica economicamente vantaggiosa rispetto all’aggiunta di proteine della soia, del grano o del mais, è ovviamente illegale, ma quasi impossibile da scoprire con gli analizzatori di proteine standard che nella quasi totalità misurano il contenuto totale d’azoto (quindi anche l’apporto proteico dato dalla Melamina) e non le proteine. METODI STANDARD PER L’ANALISI DELLE PROTEINE GC-MS è la tecnica più accurata per la misurazione delle proteine e coinvolge tipicamente un’analisi cromatografica seguita da spettroscopia di massa. Il metodo per quanto accurato e sicuro é estremamente costoso, richiede personale qualificato ed un tempo d’analisi piuttosto lungo Kjeldahl/Dumas rappresenta, invece, l’alternativa più comune preve- Headquarter CEM North Carolina USA de l’impiego di strumenti che attraverso i metodi Kjeldahl o Dumas determinano il contenuto totale d’azoto nel campione e quindi calcolano le proteine in base alla percentuale d’azoto riscontrata, dando per assodato che dei 3 costituenti principali di una matrice alimentare, grassi – carboidrati – proteine, solo quest’ultime sono una ‘fonte’ d’azoto. Per diversi anni i chimici hanno utilizzato queste metodiche, ponendo poca attenzione al fatto che entrambe non sono in grado di distinguere se l’azoto misurato è di origine proteica o non proteica. A questo si aggiunga il fatto che oltre a non essere sufficientemente rapide tutte le strumentazioni basate su queste tecniche necessitano di sostanze chimiche aggressive (pericolose), gas infiammabili ed il loro utilizzo richiede personale specializzato. Kjeldahl prevede di scaldare per diverse ore e ad elevate temperature acido solforico ed un catalizzatore di rame, con conseguenti pro- cedure di sicurezza a cui attenersi sia durante l’analisi che nel successivo smaltimento dei reattivi utilizzati. Dumas è un metodo a combustione, quindi tutto ciò che viene prodotto dall’incenerimento del campione deve essere smaltito all’interno dello strumento stesso. Ciò implica una frequente manutenzione e pulizia del sistema, che difficilmente è in grado di trattare campioni liquidi o di pesate elevate. Il metodo ‘NIR’ è un’altra opzione, rappresentata dall’infrarosso, tecnica di misurazione indiretta che LAB marzo 2009 IL MONDO DEL LABORATORIO 41 040_042_Lo strumento del mese 2-04-2009 17:15 Pagina 42 Strumento del mese richiede frequenti calibrazioni. Spesso, questi apparecchi, a causa della loro dipendenza dall’effetto matrice, sono impiegati come metodi secondari d’analisi. Un metodo accurato, rapido e diretto è quello che si va cercando da tempo nella determinazione delle proteine. Qualcosa che sia abbastanza semplice, da poter essere utilizzato da chiunque, ma nel contempo accurato e in grado di assicurare l’integrità del prodotto analizzato. SPRINT™ Rapid Protein Analyzer offre tutto ciò, è veloce, accurato, estremamente facile da usare, operativo sia nei reparto di produzione che in laboratorio e che utilizza metodi approvati sia AOAC che AACC. L’accuratezza di ‘Sprint’ è identica e a volte perfino migliore del metodo Kjeldahl con un tempo medio d’analisi di soli 2 minuti. Il segreto di tutto ciò sta nel fatto che SPRINT utilizza la tecnica conosciuta come ‘protein tagging’, già utilizzata da diversi anni nel campo bio-scientifico. E’ un metodo diretto che ignora l’azoto non proteico, e rileva solamente le proteine del campione. COS’È IL PROTEIN TAGGING Le proteine sono delle catene peptidiche costituite da sequenze di aminoacidi. Nelle matrici alimentari, possiamo trovare fino a 20 differenti amino acidi combinati in determinate sequenze che danno origine a proteine con funzioni specifiche. Ad esempio la Caseina è una proteina composta da 201 amino acidi, di cui 15 Arginine, 4 Histidine e 7 Lysine. La particolarità di questi 3 aminoacidi sta nel fatto che sono gli unici caratterizzati da un elevato pKa, quindi facilmente isolabili in ambiente fortemente acido. Questa caratteristica viene sfruttata dal nuovo sistema Cem ‘Sprint’ che grazie all’impiego di iTAG™, una miscela acquosa con un gruppo acido, è in grado di complessare i gruppi basici degli amino acidi. La medesima soluzione ha un’altra preziosa caratteristica: un esteso gruppo aromatico in grado di assorbire la luce ad un lunghezza d’onda di 483 nm. La combinazione di queste due strutture fa di iTAG™ un agente che si lega stechiometricamente agli ami- 42 LAB marzo 2009 IL MONDO DEL LABORATORIO no acidi basici ed è facilmente rilevabile utilizzando con un spettroscopio d’assorbimento. Essenzialmente, un quantitativo noto di iTAG viene aggiunto al campione di cui si vuole determinare le proteine. Legandosi solo con gli amino acidi basici, iTAG ignora di fatto le eventuali sorgenti di azoto non proteico. Questa azione chimica porta ad una precipitazione della componente proteica stessa. A questo punto la soluzione iTAG debitamente filtrata viene letta da un detector ed il risultato appare sul display della macchina, e stampato (con la stampante integrata nel sistema). Tutto ciò in soli 2-3 minuti. Sprint sistema completo Filtro e bicchiere pronti per l’analisi iTAG TM complesso indissolubile nel “Protein Tagging” RISULTATO INDIPENDENTE DAGLI AGENTI ADULTERANTI Kjeldahl e Dumas sono i metodi maggiormente utilizzati dalle aziende alimentari. Entrambe le tecniche come abbiamo visto misurano l’azoto totale che viene poi convertito, tramite una formula matematica, nel contenuto teorico di proteine. Questo significa che qualsiasi sorgente di azoto, quindi anche gli adulteranti, viene classificata come proteina. Contaminare un alimento con agenti ricchi di azoto o ‘proteine apparenti’ (come la melamina) è abbastanza semplice, ma con SPRINT è oggi possibile smascherarlo. La soluzione iTAG grazie alla sua selettività attaccherà solo Arginine, Histidine e Lysine, mentre ignorerà eventuali agenti adulteranti. In un’apposito bicchiere viene aggiunto e pesato circa un grammo di campione. Bicchiere e filtro vengono quindi inseriti nell’apposito alloggiamento dello strumento. Sprint provvederà ad aggiungere la soluzione iTAG nel bicchiere ed a omogeneizzare il campione. Le proteine combinate con iTAG formano un complesso indissolubile. Un’aliquota di soluzione iTAG viene aspirata attraverso il filtro in un colorimetro e analizzata. Il risultato viene poi visualizzato sul display dello strumento. Tutte le parti che vengono in contatto con il campione sono usa e getta o in grado di autopulirsi. La soluzione iTAG è completamente atossica ed essendo costituita per il 98% da acqua può essere facilmente smaltita.