psicologia del ciclo di vita - Appunti di Psicologia

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psicologia del ciclo di vita - Appunti di Psicologia
PSICOLOGIA DEL CICLO DI VITA
Approccio interessato a descrivere, spiegare, modificare i processi di cambiamento nell’arco della vita.
Attenzione ad analogie e differenze nei percorsi di cambiamento e stabilità negli individui.
SVILUPPO = processo che dura tutta la vita:
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-
-
Thomas ritiene che uno sviluppo equilibrato dipenda da a) soddisfacimento dei bisogni; b) senza
ledere diritti ed opportunità altrui; c) adempiendo a responsabilità ragionevoli; d) ottenendo
rispetto altrui;
Chaplin nega la visione di sviluppo come movimento lineare verso la perfezione;
Rogers vede rischio e sfida come occasioni di apprendimento e di sviluppo. Concetto di “persona
pienamente funzionante” come stato ideale di: 1- apertura verso nuove esperienze; 2- crescente
consapevolezza del presente; 3- crescente fiducia nel proprio organismo.
Ford & Lerner elaborano la metafora dello sviluppo come viaggio per mare, caratterizzato dal
rischio costante dell’inatteso;
Per Kaplan lo sviluppo è anzitutto un movimento, non uno stato.
Nel ciclo di vita, riveste importanza il concetto di ETA’ NON CRONOLOGICA = a) soggettività (auto
percezione), b) sociale (aspettative della società); c) funzionale ( capacità/stabilità in relazione ai coetanei);
d) biologica (posizione attuale rispetto all’arco della vita). Superato il concetto di “ageism”, riconoscendo il
ruolo dei pregiudizi sull’età (che colpiscono soprattutto persone anziane e adolescenti).
PRINCIPI FONDAMENTIALI DELLA MATERIA:
 Sviluppo come processo che dura tutta la vita;
 Multidimensionale e multi direzionale = gli ambiti classici di sviluppo (cognitivo, sociale, personale,
fisico) sono analizzati da diverse prospettive:
o Schlossberg→aree di cambiamento: a) interno; b) interpersonale; c) lavorativo;
o Super→ARCOBALENO DELLA VITA = l’uomo, nel corso della vita, assume
contemporaneamente più ruoli, il suo percorso presenta caratteristiche universali,
condivise, individuali. In questa visione, permane tuttavia l’idea classica di sviluppo come
evoluzione→stabilità→declino finale;
o Direzioni dello sviluppo = non un percorso progressivo lineare;
 Sviluppo = PLASTICITA’, potenziale rivolto al cambio di traiettorie, modificabilità del percorso
evolutivo già avviato;
 Sviluppo = PERDITE + CONQUISTE;
 Sviluppo = esito interazione organismo-ambiente, ottica ecologica;
↓
Bornfenbrenner: reciproche interazioni delle variabili rilevanti del sistema, sviluppo come
progressiva consapevolezza, a livelli sempre più complessi, dell’ambiente circostante. Questo si
compone di: 1) microsistema = individuo e sue interazioni dirette con i soggetti ed i contesti; 2)
mesosistema = rete di relazione fra questi contesti; 3) esosistema = più ampio contesto di
riferimento (istruzionem governo, religione, mezzi di comunicazione, ecc…); 4) macrosistema = una
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sorta di guscio costituito da valori culturali, tradizioni, lingua, ecc… all’interno dei quali si
costituiscono gli altri sistemi;
 Sviluppo = radicato nel contesto storico e culturale:
o PROSPETTIVA LONGITUDINALE;
o PROSPETTIVA TRASVERSALE;
 Sviluppo = campo di studio MULTIDISCIPLINARE (antropologia = macrosistema; sociologia =
esosistema; storia = eso, meso, microsistema; psicologia sociale = meso e micro; psicologia = micro;
ecc …).
La prospettiva illustrata risulta interessante in merito a:
 Crisi di mezza età = non è universale, mezza età come svolta, periodo di sfide nuove;
 Anzianità = superamento teorie tradizionali del disimpegno ( restringimento spazio vitale,
individualità, accettazione cambiamento) come processo normale ed inevitabile, e dell’attività, che
vede il soddisfacimento nella possibilità di mantenere attività e valori della vita adulta. La terza
opinione vede l’invecchiamento attuale come la possibilità di mantenere una continuità in ruoli e
contesti esterni, nonché nel senso interiore di identità. Si parla (Baltes & Baltes) di
OTTIMIZZAZIONE SELETTIVA (= selezione ambiti di investimento delle energie e miglioramento negli
stessi) + COMPENSAZIONE (modificando gli obiettivi o ricercando nuove risorse per sopperire alla
perdita delle vecchie).
RACCOLTA DEI DATI
Lo scopo è sostanzialmente l’elaborazione ed il successivo sviluppo di conoscenze che guideranno la pratica
professionale.
METODI
 Osservazionali: 1- naturalistici = diari, specimen, campionatura temporale (osservazione
intermittente di comportamenti ad intervalli brevi); rilevazione per eventi (= registrazione di soli
comportamenti specifici);
 Controllati→self report = 1- interviste aperte (particolarmente nota l’intervista biografica) o chiuse,
costose, lunghe, ampio materiale ma possibilità di preservare la complessità; 2- questionari
(strutturati, semi-strutturati, liberi); 3- test standardizzati; triangolazione = di fonti, ricercatori,
metodi, teorie, discipline.
DISEGNI DI RICERCA
 Longitudinali
 Trasversali (nello stesso periodo, confronto fra gruppi di età diverse);
 Time lag = confronto fra persone della stessa età ma di coorti diverse;
 Sequenziale = a) di coorte (più coorti seguite longitudinalmente); b) temporale (campioni
trasversali esaminati in due o più occasioni); c) trasversale (longitudinale+trasversale+time lag).
CAMPIONAMENTO
 Casuale;
 Rappresentativo;
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 Mirato o teorico (ad esempio, testimoni esperti);
 Accidentale / di convenienza.
VALUTAZIONE
 Validità:
- Interna (in che misura le variazioni della variabile dipendente sono attribuibili a quella
indipendente);
- Esterna (generalizzabilità dei risultati);
- Affidabilità (stabilità, replicabilità);
- Obiettività (neutralità, controllo dei preconcetti);
 Attendibilità:
- Credibilità (accordo tra le realtà costruite dai soggetti e le costruzioni loro attribuite?);
- Trasferibilità (a che contesti e condizioni i dati sono trasferibili);
- Aderenza (considerazione di evoluzione ed affinamento di ipotesi e metodi nel tempo);
- Confermabilità (esplicitazione dei giudizi di valore)
 Autenticità:
- Ontologica (misura in cui le cognizioni delle parti in causa vengono migliorate, ampliate,
maturate, elaborate);
- Educativa (ampliamento delle conoscenze sui costrutti di persone non appartenenti alla
propria cerchia di riferimento);
- Catalitica (promozione del cambiamento);
- Tattica (in che misura la ricerca preserva il potere d’azione dei soggetti coinvolti?).
ASPETTI ETICI (British Psychological Society + APA)→ strategie di prevenzione dello stress nel campione e
promozione del consenso informato:
1- rifiuto dell’inganno intenzionale; 2- diritto ad attendersi una discussione di sintesi (restituzione); 3possibilità di ritiro dalla ricerca; 4- tutela della privacy; 5- protezione dei partecipanti da possibili danni; 6dovere d’intervenire nell’osservazione di situazioni potenzialmente pericolose di cui il soggetto non si rende
conto; 7- condivisione di obblighi e responsabilità fra i membri dello staff.
STADI E PERCORSI DI SVILUPPO
STUDIO DEL CICLO DI VITA: contemporanea attenzione alla trama (stadi di età) ed all’ordito (intero corso
della vita).
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-
Prima infanzia (0-2 anni): sviluppo capacità motorie, interazione sensoriale con ambinete,
nozioni di permanenza dell’oggetto e capacità simboliche, linguaggio, attaccamento ai
caregivers, comunicazione sentimenti ed emozioni, temperamento e sviluppo di
rudimentale senso di sé;
-
Prescuola (2-6 anni): affinamento capacità motorie, linguaggio e capacità di classificazione
oggetti ( astrazione, simbolizzazione), autonomia e controllo di emozioni e comportamenti,
senso di sé che va oltre le caratteristiche fisiche, estensione interazione con ambiente
(gioco con i pari e conflitto, ambiti di confronto e negoziazione);
-
Infanzia (6-12 anni): capacità di riflessione e attenzione distribuita, pensiero morale,
descrizione individui anche tramite tratti interiori e motivazioni, ampliamento contesto
sociale (> interazione con i pari e segregazione sessuale), contatti con microsistemi
extrafamiliari (però vincolati al sistema culturale di appartenenza), sviluppo fisico costante;
-
Adolescenza (12-18 anni): sviluppo fisico e maturazione sessuale, rinegoziazione di ruoli e
relazioni (autonomia/dipendenza), importanza delle amicizie e relazioni eterosessuali,
maggiore padronanza pensiero logico/astratto e ipotetico, concetto di sé legato a valori e
filosofie (= FORMAZIONE IDENTITA’ DELL’IO).
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Prima età adulta (18-40): massimo sviluppo fisico, consolidamento del ruolo nella società
(lavoro, relazioni), sfide nuove e necessità di rinegoziazione tra compiti contraddittori;
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Media età adulta (40-60): potenziale deterioramento di alcune capacità (es., memoria) ma
ottimizzazione dei saperi acquisiti con l’esperienza; forte influenza di società e cultura nel
vivere il deterioramento fisico; cambiamenti lavorativi e nelle relazioni, modificazioni
identitarie (incremento interiorità, risveglio aspirazioni, non per forza crisi);
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Età adulta avanzata (60-75 anni): declino fisico e percettivo maggiore, riduzione ruoli e
obblighi sociali, importanza accettazione di sé;
-
Tarda età adulta (75 +): Neungarten distingue “anziani giovani” e “anziani anziani” (le
mutate condizioni di vita differenziano molto lo stato psico-fisico da persona a persona).
Riesame della propria vita e confronto con quella altrui.
Ordito, meta modelli costruiti intorno a 3 concetti …
CAMBIAMENTO = concetto di “stadio” impiegato con diverse valenze:
o strutturale→ cambiamenti universali, immutabili, cumulativi, gerarchici, qualitativi. Ad
esempio, la teoria di Piaget (difficile applicare questa descrizione di evoluzione oltre
l’adolescenza);
o maturazionale→ sviluppo biologico (crescita, mantenimento, declino), teoria di Erikson
(principio EPIGENETICO);
o socioculturale→ fattori ambientali (Erikson), la cultura delinea ruoli (fasce d’età, tabella di
marcia prescrittiva) e compiti di sviluppo (più importanza a desideri e obiettivi personali,
influenzati ma non determinati dalla società), l’adattamento agli stessi determina
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cambiamenti di personalità associati all’età. Per Havinghurst, i compiti hanno base
valoriale, sono legati alla cultura.
Ere sovrastanti = suddivisione più ampia e flessibile, ancorata a due concetti:
-
crescita, mantenimento, declino: percorso di sviluppo tradizionale (“Arcobaleno” di Super o
teoria del disimpegno);
-
acquisizione, ere di specializzazione, integrazione: Kolb vede lo sviluppo come percorso non
lineare, caratterizzato da periodi di acquisizione di strutture cognitive e capacità, periodi di
specializzazione in alcune attività ed infine integrazione delle parti di sé, nella ricerca di
soluzioni ai conflitti generati dalle richieste del mondo.
Oltre alla visione “normativa” esistono interessi volti alla progressione non normativa dello
sviluppo, inteso come processo più che condizione finale.
COERENZA = dopo la crescita, la personalità si consolida e i tratti esistenziali restano stabili (ma la
coerenza è complementare al cambiamento, NON LO PRECLUDE!!!). Ad esempio, la teoria della
stabilità dei “Big Five” dopo i 30 anni. Diverse forme di coerenza:
o di livello (persistenza quantità/forza di un fenomeno nel corso della vita);
o strutturale (continuità della natura del fenomeno oggetto di studio, aspetti qualitativi);
o processuale (regolarità della forma del cambiamento);
o ipsativa (persistenza di una gerarchia fra le attitudini complementari nell’individuo);
o normativa (conservazione di una serie di classificazioni individuali su una qualità all’interno
di una coorte. Per esempio, se a 11 anni sono più piccolo dei miei pari e a 18 idem).
CAOS = i percorsi di vità non sono né universali, né immutabili, poiché influenzati da innumerevoli
variabili. Sviluppo come processo continuo di adattamento a circostanze esterne, meccanismi di
base:
o Transizioni: interesse per reazioni dei soggetti a cambiamenti significativi e costruzione di
pattern di reazioni prevedibili. Ad esempio, teoria di Levinson sulle “stagioni della vita” (
secondo cui le transizioni sono momenti legati a scelte fondamentali che portano
modificazioni strutturali nel corso di vita e all’interno delle quali l’individuo convive con le
conseguenze di tali scelte).
o Narrazione: storie di vita costruite intorno agli eventi, per conferire significato agli stessi.
Gergen & Gergen distinguono narrazioni progressive (miglioramento graduale, linee
ascendenti), regressive e stabili (linee discendenti e linee orizzontali). Vocabolario di base
per la rappresentazione del corso della vita. McAdams parla di elementi strutturali delle
narrazioni, acquisiti secondo scadenze evolutive (ved. dopo).
SEQUENZE CUMULATIVE
 Freud,
sviluppo
psicosessuale
(http://appuntidipsicologia.wordpress.com/2012/03/04/lapsicoanalisi-freudiana-sviluppo-psicosessuale/)
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 Piaget, teoria stadiale (http://appuntidipsicologia.wordpress.com/2012/03/31/piaget/) e
successive evoluzioni. Ad esempio, Kramer parla di PENSIERO POSTFORMALE = coscienza della
natura relativa della conoscenza + accettazione della contraddizione + integrazione dialettica delle
contraddizioni. Riegel definisce invece “pensiero flessibile” in pensiero intuitivo e, in generale, gli
aspetti dialettici del pensiero (come Bruner).
 Kohlberg (vedere appunti su “La comprensione dello sviluppo”);
 Gilligan (come sopra);
 Erikson: teoria dello sviluppo psicosociale ...
o Fiducia vs sfiducia (0-1) = negli altri (caregivers)ed in sé stessi; capacità di tollerare
l’allontanamento temporaneo del caregiver. Istituzioni culturali connesse al tema: fede,
religione. Virtù: speranza.
o Autonomia vs vergogna/dubbio (1-6) = sviluppo motorio, sperimentazione, potenziali
fallimenti (senza un sostegno adeguato). Equilibrio tra libertà e controllo = autocontrollo.
Istituzioni: legge, ordine. Virtù: volontà.
o Iniziativa vs colpa (6-10) = gioco, imitazione di ruoli, evoluzione della coscienza. L’eccessivo
sovraccarico di aspettative dell’adulto può inibire l’iniziativa (regressione, risentimento).
Istituzione: economia. Virtù: fermezza.
o Industriosità vs inferiorità (10-14) = apprendimento, confronto con genitori ed altri.
Istituzione: tecnologia. Virtù: competenza.
o Identità vs dispersione (14-20) = identità sessuale e professionale tramite rielaborazione
delle fasi precedenti alla luce di sfide adulte. Dinnanzi ad eccessiva confusione o assenza di
riferimenti, rischio di identità autodistruttiva. Istituzione: ideologia. Virtù: fedeltà.
o Intimità vs isolamento (20-35) = capacità di abbandonarsi, fiducia nell’integrità del proprio
Io. In realtà, il periodo non ha durata standard universale. Istituzione: etica. Virtù: amore.
Vaillant aggiunge, tra 30 e 39 anni la fase “consolidamento professionale”.
o Generatività vs stagnazione (35-65) = preoccupazione di creare e dirigere le generazioni
successive o impossibilità ed impoverimento personale. Istituzione: istruzione, arte,
scienza. Virtù: cura. Vaillant aggiunge, tra 50 e 59 anni la fase “mantenere il significato vs
rigidità”.
o Integrità dell’Io vs disperazione (+65) = accettazione della propria vita, assenza di eccessivi
rimpianti. Istituzioni: tutte le istituzioni culturali fondamentali. Virtù: saggezza.
La teoria ha il merito di considerare l’intero arco della vita, prospettando momenti di transizione e
ristrutturazione dell’identità in ogni periodo; inoltre, mette in luce l’importanza della società nel definire la
“normatività” dello sviluppo. Buss critica proprio questo aspetto, poiché ritiene che la teoria comunichi la
possibilità di sviluppo equilibrato solo in armonia con la società. Vi sono però società disfunzionali! Tra i due
estremi di ogni fase non esiste, per Buss, un elemento funzionale in assoluto (dipende dal contesto).
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McAdams: identità non come esito della soluzione di crisi psicosociali, ma come mito personale e guida
alla graduale costruzione di senso dell’esistenza. Corso della vita come costruzione narrativa ed
acquisizione di strumenti di narrazione:
-
TONO NARRATIVO, tono basilare dei racconti di una persona, acquisito già nella prima
infanzia ed influenzato dal rapporto col caregiver (fiducia, coerenza, ottimismo, ecc …);
-
IMMAGINARIO, acquisito in età prescolare. “Fermo immagine”, frames di storie più
complesse (che il bambino non riesce ancora ad afferrare in toto) che rendono il racconto
memorabile. Sintesi di sentimenti, conoscenze e sensazioni interiori; famiglia come
potenziale trasmettitore;
-
LINEE TEMATICHE, età scolare. Rispecchiano ciò che i personaggi desiderano e come
perseguono i loro obiettivi nella storia. Le motivazioni centrali della vita umana sono amore
e potere, che rispecchiano due tendenze umane: la comunione (aspirazione a perdere la
propria individualità nella fusione con altri) e l’agentività (l’aspirazione individuale a
separarsi dagli altri, dominare l’ambiente, affermare, proteggere, espandere il sé).
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IMPOSTAZIONI IDEOLOGICHE, adolescenza. Credenze su bene e male, ideologia personale
sul significato del mondo, che sviluppiamo attraverso il ragionamento formale. L’ideologia
può essere colta attraverso l’analisi di:

Contenuto = l’accento sull’agentività dà importanza alla libertà individuale, che va
tuttavia supportata da un’etica della giustizia in grado di tracciare un limite fra i
propri diritti e quelli altrui; l’accento sulla comunione evidenzia invece la cura per
gli altri e la responsabilità sociale, secondo un’etica della cura. L’idea di bene è
legata a situazioni specifiche più che ad un’etica astratta della giustizia.

Struttura = complessità del sistema di credenze. Sistema complesso: molte
componenti ed elevata integrazione fra le stesse. Riferimento all’idea di “favole
personali” elaborata da Elkind (tentativo adolescenziale di dar voce al Sé).
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IMMAGINI, giovane età adulta. Immagini interiorizzate di personaggi reali o fittizi che
condensano ruoli sociali o altri aspetti divergenti del Sé. Le storie di vita possono avere una
o più immagini dominanti (spesso due in conflitto).
-
CONCLUSIONE GENERATIVA, fine immaginaria della storia personale che consenta ad
alcuni aspetti del Sé di sopravvivere oltre il finale (età adulta media).
-
VALUTAZIONE DELLA STORIA, tarda età adulta. Revisione e giudizio.
COMPITI DI SVILUPPO
 Havinghurst: “compito che emerge in un dato momento della vita, il cui esito positivo o negativo
determina successo e felicità o difficoltà, infelicità, disapprovazione sociale”. Le fonti dei compiti
sono la maturazione biologica, le aspettative della società, desideri, aspirazioni, valori personali. E’
possibile scoprirli e definirli attraverso l’osservazione, l’interrogazione, l’introspezione.
Come nota Sheehy, i compiti non sono solo legati ad una data cultura, ma anche ad un dato
periodo storico. Sono la descrizione di ciò che è tipico (non per forza “normale” o preferibile!).
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 Levinson: il corso della vita è composto da cicli di cambiamento e consolidamento (ciascuno di circa
7 anni), ogni nuova fase è una stagione con precisi compiti di sviluppo …
o Prima età adulta (17-22)→separazione dalla famiglia, indipendenza materiale e psicologica,
creazione attaccamento al mondo adulto immaginandosi come membri;
o Età adulta (22-28)→costruzione strutturale = ridefinito e consolidato il ruolo
precedentemente immaginato. Compiti: 1. Esplorare possibilità, tenere aperte più
alternative; 2. Desiderio di stabilità, ordine, radicamento;
o Transizione ai 30 anni (28-33)→stress, pressione del tempo, necessità di consolidare
ulteriormente un percorso;
o Stabilizzazione (33-40)→fase “boom” (divenire ciò che si è), ma anche potenzialmente
critica nella ricerca di equilibrio fra desideri e pressione sociale;
o Mezza età (40-45)→continuazione processo d’individuazione;
o Età adulta media (45-50)→nuovo periodo costruttivo, modellamento scelte e decisioni
elaborate nel periodo precedente, possibili rivoluzioni.
Rispetto alle fasi seguenti (transizione dei 50 anni, culmine età adulta media, transizione tardoadulta e tarda età adulta) non si hanno riscontri empirici sufficienti.
Oltre alle fasi, esistono ere che inglobano più fasi:
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Preadulta (fino a 22);
-
Prima età adulta (17/45), compiti: costruire e realizzare il “sogno” della vita; relazioni con
figure di mentori; costruzione dell’attività lavorativa; relazioni intime, matrimonio, famiglia;
mutua amicizia.
-
Età adulta media (45/60), confronto e integrazione di 4 polarità: giovane/anziano;
distruzione/creazione; maschile/femminile; attaccamento/separazione.
Successivi sviluppi hanno portato ad evidenziare differenze nei percorsi maschili e femminili (nelle
donne fra i 20 e 30, periodo ricco di rivoluzioni), nella classe sociale e nella razza.
 Gould esamina lo sviluppo adulto in base alle modificazioni del senso del tempo. La coscienza
adulta nasce dalla liberazione da vincoli infantili. Tra 15 e 50 anni, messa in dubbio di 4 assunti
fondamentali:
o apparterrò sempre ai miei genitori e crederò sempre nel loro mondo;
o seguire i dettami genitoriali dà sempre buoni frutti. Se sarò in difficoltà, accorreranno in
mio aiuto;
o vita = semplice, controllabile. Non vi sono in me contraddizioni;
o non esiste male in me o morte nel mondo. Ciò che è funesto è stato eliminato.
Il percorso descritto è ritenuto necessario per approdare all’idea che “IO SONO ME STESSO”.
EVENTI E TRANSIZIONI (branca di studi a sé stante)
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Baltes rappresenta la vita in un grafico, attraverso una curva che descrive l’incidenza dei diversi fattori di
influenza su di essa: 1) legati all’età (fattori biologici più vincolati in infanzia ed età anziana); 2) legati alla
storia (picco nella transizione adolescenza-età adulta, connotata da forti significati sociali); 3) non normativi
(esperienze individuali o condivise da una sola parte della società, che non rappresentano tappe obbligate o
prevedbili.
EVENTI COME MARCATORI
 Dimensioni (Reese, Smyer): a) dell’evento (caratteristiche oggettive dell’accaduto); b) della
percezione (impressioni soggettive); c) dell’effetto (risultati/conseguenze).
 Tassonomie: Brim, Ryff, tassonomia 3d che considera a) la probabilità del verificarsi dell’evento +
b)correlazione evento/età cronologica + c) fatto che l’evento si verifichi per molte o poche persone.
Reese e Smyer distinguono invece fra tipi di eventi (socioculturali, personali, biologici, fisicoambientali) e contesti (famiglia, Sé, relazioni sociali, lavoro, vari).
La scala di valutazione del riadattamento sociale misura gli eventi stressanti della vita,
catalogandoli in base alla sola dimensione dello stress.
EVENTI COME PROCESSI
Esiste una sequenza reattiva generale che può essere scatenata sìa da eventi che da non-eventi significativi
(positivi o negativi) nella vita delle persone:
-
Paralisi (primissima reazione);
-
Reazione (esaltazione/disperazione o minimizzazione);
-
Dubbio su di sé (presa di coscienza del cambiamento. Possibile ansia, depressione,
tristezza,rabbia);
-
Accettazione della realtà, lasciar andare (orientarsi al futuro);
-
Tentativi (nuove identità, sperimentazione);
-
Ricerca del significato (fase cognitiva);
-
Integrazione (sentirsi a casa nella nuova realtà).
Cosa genera le differenze nel percorso?
a) situazione = elemento scatenante il cambiamento; momento (ad esempio, l’ idea di essere “fuori tempo”
rispetto alle attese sociali genera malessere); controllo (quali aspetti posso controllare?); cambiamento di
ruolo; durata (temporaneo o permanente?); esperienze precedenti; stress associato (derivante anche da
situazioni concomitanti); valutazione;
b) Sé = caratteristiche demografiche e personali (status socioeconomico, sesso, gruppo etnico, età, salute) e
psicologiche (maturità, personalità, impegno e valori. Rispetto a questi ultimi, 7 categorie→successo
lavorativo; relazioni personali; aspetti filosofici e religiosi; servizi sociali; benessere/appagamento;
divertimento; crescita personale);
c) sostegno = le reti sociali sono sia fonte di sostegno che di aspettative e stress. Per Toffler, le fonti del
sostegno sono delle zone di stabilità rappresentate da: luoghi, oggetti, idee, persone, organizzazioni;
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d) strategie = a- coping sull’ambiente (agire modificando situazioni e richieste oppure fuga ed evitamento);
b- coping sulla persona (sviluppo strategie addizionali o capacità, oppure modifica della percezione e
valutazione della situazione).
LA CONTINUITA’ NELLE NARRAZIONI
Il percorso di vita, modellato da aree di stabilità e cambiamento, è comunque permeato dalla percezione di
continuità nell’individuo.
•
Atchley: continuità statica (assenza di cambiamento) vs dinamica (struttura persistente all’interno
della quale si sviluppano i cambiamenti).
L’autore è interessato all’analisi della continuità nelle sue diverse dimensioni:
-
Esterna = ricerca di ambienti che sentiamo familiari, più simili al concetto che abbiamo di
noi stessi. Per Holland, si tratta del principio guida delle scelte lavorative; nelle relazioni
(convoglio di supporto di familiari ed amici intimi); nelle aspettative e richieste di ambienti
e ruoli (coerenza nell’ambiente fisico, politico e sociale di riferimento); nelle aspettative e
richieste degli altri (circa il nostro abituale comportamento).
-
Interna = consapevolezza personale della persistenza di una struttura interna fatta di idee,
temperamento, affetti, esperienze, preferenze, indole, abilità.
Più frequenti rotture nella continuità esterna che non in quella interna (che in genere va
incontro ad “aggiustamenti”), ma possono verificarsi profonde crisi identitarie che possono
giungere a compromettere la salute mentale del soggetto. Alcune discontinuità sono però
desiderate = SFIDE. La continuità ottimale permette al soggetto di considerare i cambiamenti in
sintonia con le proprie possibilità di affrontarli.
•
McAdams: corso della vita come narrazione, interesse per la rielaborazione del passato in una
visione coerente di sé.
EMPLOTMENT = processo di inserimento di noi stessi come protagonisti di narrazioni significative,
produttive, soddisfacenti.
Funzione delle narrazioni = creare ordine e prevedibilità, normalizzare le esperienze, attribuire
responsabilità e preservare l’autostima. In genere noi abitiamo le storie della nostra cultura, ma
alcune storie, valide in un dato momento, possono non esserlo più in un altro (sogno del lavoro per
la vita, oggi in contrasto con circostanze che spingono a programmi di vita più flessibili). Inoltre, non
sempre esistono narrazioni culturali adatte ad ogni situazione (quando le donne cercano di
acquisire un ruolo professionale abitualmente maschile in una società altamente maschilista, ad
esempio).
Per alcuni autori le nostre storie partono da un nucleo fondante, una narrazione di base che
tendiamo a riproporre nelle narrazioni; in generale, però, si ipotizzano storie diverse per integrare
le varie esperienze.
-
Caratteristiche della narrazione→1) trama (inizio, centro, fine), caratterizzata da sequenze
narrative; 2) armonia con altre prospettive del ciclo di vita, come quella stadiale. Per
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Cohler, tre trasformazioni possono rompere la continuità narrativa: passaggio da prima a
media infanzia; passaggio da infanzia ad adolescenza; da prima a media età adulta.
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Forme→Frye: a) commedia (superamento di una sfida o minaccia che ha come esito il lieto
fine); b) il romanzo (protagonista esce vittorioso da sfide superate con idealismo, amore,
impegno personale); c) tragedia (imperfezioni e difetti del protagonista lo portano alla
sconfitta, morte, infelicità); d) satira (protagonista travolto da ostacoli insormontabili e
totale mancanza di speranze). Solomon associa ogni fase ad un periodo (infanzia,
adolescenza, prima e media età adulta).
Murray analizza le storie create dai diversi autori per spiegare il passaggio all’età adulta
media, che per Sheehy è la conquista di una visione ottimistica, romantica, per Levinson
l’accettazione del proprio odio e delle colpe (tragedia), per Gould la disillusione (ironia).
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Temi→per Rogers è centrale il tema motivazionale; per McAdams, agency e communion;
per Jacobs lo sviluppo è una spirale, ciascuno degli 8 temi di Erikson si ripresenta nella
spirale.
-
Trame→Elsbree parla di a) fondare o “consacrare la casa”; b) impegnarsi in un contesto; c)
intraprendere il viaggio; d) sopportare la sofferenza; e) costruire il finale.
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Prospettiva→la prospettiva narrativa dà piena centralità all’individuo.
INTERVENTO
 Ogni procedura ha effetti diversi in base ai destinatari;
 Ogni intervento deve essere tarato sulla specifica situazione.
In ottica evolutiva, le crisi sono momenti di disequilibrio e gli interventi sono mirati a potenziare le capacità
di riadattamento. In ottica patologica, le stesse sono viste come dannose/patologiche e si agisce per ridurre
lo stress relativo.
ATTRIBUZIONE DI RESPONSABILITA’: ogni approccio ne implica una diversa, ma è necessario esplicitarla!
Per le procedure di soluzione del problema
ALTA
BASSA
ALTA
Modello morale: uomo
come essere forte,
l’aiuto non è né un
obbligo, né una
soluzione
Modello chiarificatore:
l’utente è responsabile
del problema,
l’operatore gli chiarisce
ciò che l’utente non sa
vedere
BASSA
Modello compensatorio:
la responsabilità delle
persone sta nel modo in
Modello medico:
debolezza umana, presa
in carico totale
Per la causa del problema
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cui affrontano le
avversità
FONTI DI AIUTO:
Sé stessi→come per i programmi di auto aiuto, che però presentano anche il rischio di cattive
interpretazioni di consigli e auto attribuzione di colpe in caso di fallimento. Interventi volti a
promuovere l’autonomia del Sé sono i più efficaci, favorendo indipendenza ed autostima;
Aiuto naturale→rete sociale, alla quale Golan riconduce anche i “caregivers generici” e quelli
“informali” che, per saggezza e/o competenza possono aiutare (concetto di convoglio);
Mutuo aiuto→relazioni fondate sulla mutua assistenza come scopo. Secondo Silverman, 4 attività
principali: aiuto personale, ricerca fondi, attività dei consumatori, azione politica.
Per Borman: a) gruppi organizzati attorno ad una crisi o esperienza di transizione; b) gruppi di
persone stigmatizzate; c) gruppi di persone prigioniere di una data abitudine; d) familiari/amici di
persone con un dato problema; e) gruppi di lotta contro problemi/pericoli.
INTERVENTI BASATI SUL CICLO DI VITA
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Trattamento, prevenzione (primaria = ridurre l’incidenza di un disordine all’interno della comunità;
secondaria = ridurre la durata dei disordini; terziaria = ridurre il deterioramento che risulta dai
disordini), adattamento, ottimizzazione (favorire il miglior funzionamento possibile);
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Tempi: prima dell’evento (prevenzione), durante (trattamento),
L’ottimizzazione è in relazione con ciascuna di queste fasi;
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Livelli (Bronfenbrenner): individuale, piccoli gruppo, organizzativo, istituzionale e comunitario, più
ampio contesto culturale;
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Modalità (= ruoli dell’utente e dell’operatore rispetto ad obiettivi e strategie): lo stile più autoritario
o più negoziato dipende dal problema e dalle caratteristiche del cliente …
MODALITA’ AUTORITARIA
dopo
(adattamento).
MODALITA’ NEGOZIATA
LIVELLO INDIVIDUALE
PERSUASIONE (consigli,
interventi a favore del
cambiamento
comportamentale, campagne
tramite media …)
SVILUPPO PERSONALE
(counselling, educazione,
gruppi di lavoro)
LIVELLO COLLETTIVO
AZIONE LEGISLATIVA
(legislazione, provvedimenti
politici, controllo sanitario)
SVILUPPO COMUNITARIO
(lobbyng, ricerca di azioni,
condivisione competenze e
formazione)
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Stile dell’erogazione: attesa dell’arrivo di clienti o ricerca attiva (particolarmente adatta alla
prevenzione);
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Tassonomie:
Tempi dell’intervento in relazione all’evento
Componente
concettuale
dell’intervento
PRIMA
DURANTE
DOPO
PATOLOGICA
Prevenzione primaria
Prevenzione
secondaria
Servizi terapeutici
EVOLUTIVA
Tentativi di
miglioramento
Gruppi di supporto
Counselling
Pratica dell’intervento: mirato ad acquisire buona consapevolezza di sé, controllo reazioni e strategie volte
al raggiungimento degli obiettivi.
Gerard Egan→problem management and opportunity development (PM OD) : 1) comprendere lo scenario
attuale (esplorazione e focalizzazione); 2) definire lo scenario preferito (ristrutturazione ed impostazione
dell’obiettivo); 3) sviluppare un piano d’azione (analisi del programma e scelta); 4) realizzare e valutare il
progresso (implementazione e valutazione).
Il modello nasce come applicazione nelle relazioni diadiche, ma può essere adattato anche ai gruppi. Ne è
un esempio la guida di auto aiuto a scelta e cambiamento della professione di Ball.
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Pianificazione professionale = rivedere le precedenti esperienze per identificare apprendimenti e persone
significative; comprendere situazione attuale, interessi, valori, ciò che potrebbe essere vantaggioso
modificare; realizzare idee, impostare obiettivi per il futuro, attuare cambiamenti. Il cambiamento no è il
fine, ma il mezzo per raggiungere la piena consapevolezza delle proprie potenzialità.
Hopson e Scally→”abilità per la vita” = 1- IO, ovvero le abilità necessarie per sopravvivere e crescere; 2- IO e
TE, instaurare relazioni efficaci in contesto diadico; IO e GLI ALTRI, relazioni efficaci nella società; IO e
SITUAZIONI SPECIFICHE, abilità per operare in microsistemi.
DIZIONARIO:
AGEISM = pregiudizi nei riguardi dell’anziano
INTERVISTA BIOGRAFICA = tecnica di ricostruzione della storia di vita del soggetto, finalizzata a comprendere
motivazioni, intenzioni, vissuti, sentimenti e credenze.
PRINCIPIO EPIGENETICO = epi significa «su» e genesi significa. «emergenza». Questo principio è stato preso a prestito
dallo sviluppo fetale. Alquanto generalizzato, tale principio afferma che qualsiasi cosa cresca ha un piano di base, e che
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da questo piano di base provengono le parti; ogni parte ha il suo periodo particolare di evoluzione, fino a quando tutte
le parti non siano venute a formare un insieme funzionante.
SPECIMEN = descrizioni dettagliate di sequenze comportamentali il più comprensive possibili, senza concentrarsi
selettivamente su aspetti particolari.
CONVOGLIO = insieme di persone che rivestono per il soggetto importanza nei termini di supporto sociale (a diversi
livelli).
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