sommario - Provincia di Cuneo

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sommario - Provincia di Cuneo
SOMMARIO
1. INTRODUZIONE.............................................................................................................2
2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO..............................................................................2
3. CENNI STORICI.............................................................................................................2
4. CONTESTO SOCIO-ECONOMICO...............................................................................4
5. INFLUENZA DELL'IMPIANTO IDROELETTRICO SULLA REALTÀ
SOCIOECONOMICA LOCALE.....................................................................................7
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1.
INTRODUZIONE
Il progetto proposto comprende la realizzazione di un impianto idroelettrico, costituito
da: una presa, una vasca di sedimentazione, una condotta forzata, una centrale e una
linea di connessione di MT a quella ENEL esistente. Le acque prelevate ed utilizzate
dall'impianto sono quelle del T. Vermenagna, tra le quote di 1.250 m s.l.m. e 1.070 m
s.l.m. Le opere progettate ricadono interamente sul territorio del Comune di Limone
Piemonte.
Scopo della presente relazione è quello di descrivere la realtà socio-economica
dell’ambiente in cui l'impianto si inserisce e le prospettive che possono attendersi sotto il
medesimo profilo.
2.
INQUADRAMENTO GEOGRAFICO
Limone Piemonte appartiene alla provincia di Cuneo e dista poco meno di 30
chilometri dal capoluogo di provincia. Il territorio del comune è situato ad una altitudine di
1010 metri sul livello del mare. Ha una superficie di 71,23 km².
Sin dall’epoca romana, Limone Piemonte deve la sua importanza alla posizione
geografica, sulla principale via di comunicazione tra il Piemonte e la Costa Azzurra.
3.
CENNI STORICI
La via Romana che da piazza San Sebastiano raggiunge (ora più o meno evidente) il
colle di Tenda, detto anticamente Cornio, ci riporta a secoli lontani. La valle Vermenagna,
durante l’impero romano, faceva parte della Provincia delle Alpi Marittime, i suoi abitanti
godevano della cittadinanza romana ed erano sotto la giurisdizione di Pedona, l’attuale
Borgo San Dalmazzo. Alla caduta dell’impero romano, l’abbazia di San Dalmazzo con
l’attiguo monastero dei benedettini, a sua volta dipendente dalla diocesi di Asti, divenne il
punto di riferimento più autorevole della valle.
Nel secolo XIII Limone è nell’orbita dei Lascaris, conti di Tenda e vi resta per quasi tre
secoli: un comune fiero e libero sotto discreta sorveglianza e tasse correnti.
Verso la fine del 1500 Limone passa dai Lascaris ai Savoia, già presenti indirettamente da
decenni grazie al matrimonio di Rainero o Renato di Savoia con la contessa Anna
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Lascaris di Tenda. Nel 1581 i comuni di Tenda, Limone e Vernante giurano fedeltà a
Carlo Emanuele I di Savoia: il primo che tenterà il traforo del colle di Tenda, progetto
iniziato e abbandonato dopo pochi metri di galleria. Viene invece costruita una nuova
strada che migliorerà di molto il transito nella valle Roya e viene messa la prima pietra
della Cà, possente caravanserraglio sui tornanti sud del Colle di Tenda.
Nel 1614 il conte Federico Tana di Chieri riceve in feudo dai Savoia il Comune di Limone
che a sua volta ottiene un proprio stemma d’argento, al limone gambuto e fogliato al
naturale.
Nell’anno 1630 infuria una grave pestilenza che riduce la popolazione a metà; la gente
fugge nei boschi e chiede aiuto a Vernante di pane bianco e vino.
Nel 1744 il paese è coinvolto nella guerra di successione austriaca: scampato per
miracolo alla rappresaglia dei Galloispani, il Comune fa voto d’una messa solenne
annuale nella festa della Madonna del Rosario.
Nel 1780 il duca Vittorio Amedeo III dà inizio ai lavori per la costruzione della nuova strada
carrozzabile Cuneo-Nizza, lavori che si protrassero fin sul finire del secolo; nel 1784, lo
stesso duca commissionò, come già avvenuto sul finire del Cinquecento, sempre sulle
rocce all’altezza delle gorges di Saorge, una notevole incisione lapidea, la cui iscrizione è
però resa illeggibile nel periodo napoleonico. Negli stessi anni si riprende per la seconda
volta il progetto del traforo, ma causa le difficoltà tecniche, dopo un anno di lavoro e
appena cinquanta tavole di galleria, si rinuncia, i lavori verranno poi ripresi nella seconda
metà del secolo successivo.
Nel 1809 Limone ha 3100 abitanti. Il 12 agosto dello stesso anno, da Tenda arriva Pio VII,
prigioniero di Napoleone Bonaparte.
Nel 1830 Limone è capoluogo della valle con la pretura, dogana, esattoria, banco del sale
e tabacchi, ufficio postale con stazione e cambio dei cavalli e con il colle di Tenda sempre
aperto. La scuola ha un maestro di grammatica e uno di latino: dal 1846, grazie al lascito
d’un padre cappuccino, anche le bambine possono sedere sui banchi di scuola.
Nel 1872 il Comune istituisce l’asilo infantile, diretto dalle suore Giuseppine di Cuneo: i
locali sono quelli del Convento, soppresso qualche anno prima dal Governo italiano. Le
stesse suore, nel 1911, saranno chiamate a dirigere la locale Casa di riposo “Santo
Spirito”, presente sul territorio dal 1626.
Sul finire del 1800 Limone è un enorme cantiere: infatti, una dopo l’alta, si realizzano
opere possenti: i forti militari Pepino, Tabourda, Colle Alto (Centrale), Margaria, Pernante,
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Giaura e finalmente il traforo stradale del colle di Tenda aperto nel 1882.
A cavallo dei secoli XIX e XX si realizza la linea ferroviaria Cuneo-Limone-VentimigliaNizza (il treno giunse a Limone nel 1891, ma l’intera ferrovia fu completata nel 1928).
Nell’arco di 50 anni, la ferrovia ed il turismo trasformeranno totalmente il paese conosciuto
e posseduto dalla contessa Anna di Tenda. Infatti dai primi decenni del 1900, prenderà
avvio il grande turismo invernale ed estivo: asse portante dell’economia del paese e della
valle. Nei primi anni del secolo si diffonde sempre più la pratica dello sci, la conca di
Limone sembra semplicemente proprio fatta apposta per questa attività.
Dopo le due guerre mondiali che hanno seminato, come dappertutto, distruzione morte e
ferite insanabili, Limone ha vissuto anni di notevole prosperità economica, affermandosi
come rinomato e frequentato centro turistico.
4.
CONTESTO SOCIO-ECONOMICO
Il Comune di Limone Piemonte, con una superficie territoriale di 71,23 km², conta
una popolazione residente di 1.527 (circa 870 famiglie), di cui 758 maschi e 769 femmine;
la densità abitativa risultante è di 21,4 abitanti/km². L'età media è di 47,1 anni, mentre il
tasso di natalità è pari al 6,5; il reddito medio, rapportato all'intera popolazione, si assesta
a 14.923 €.
Il trend evolutivo della popolazione residente su ampia base temporale mostra un
continuo calo, confermato anche dai valori medi del recente periodo 2001-2010.
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Fig. 4.1 - Evoluzione del numero di residenti nel Comune di Limone Piemonte (1861-2010)
Fig. 4.2 - Evoluzione del numero di residenti nel Comune
di Limone Piemonte (2001-2010)
I cittadini residenti stranieri rappresentano una percentuale in forte crescita, ma
costituiscono ancora una quota della popolazione molto bassa (2,7% al 31/12/2010); le
nazionalità principali della popolazione straniera sono Francese, Rumena e Ucraina.
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Fig. 4.3 - Distribuzione dell'età nell'anno 2011
Interessante il dato relativo alle abitazioni: a fronte di una popolazione residente di 1.527
abitanti, si contano ben 6.984 abitazioni (dato riferito al 2001), che testimonia la forte
connotazione turistica del Comune.
Il Comune di Limone Piemonte ha partecipazioni nei seguenti consorzi o società:
•
A.C.D.A. SpA - Azienda Cuneese Dell'Acqua
•
Acsr Spa
•
Azienda Turistica Locale del Cuneese Valli Alpine e Città D'Arte Soc. Cons. A. R.L.
•
Consorzio Ecologico del Cuneese
•
Sitraci SpA
Le principali attività economiche della popolazione sono legate al turismo, sia estivo per la
pratica di escursionismo, alpinismo, mountain bike, l’arrampicata sportiva, sia, soprattutto,
invernale grazie alla presenza di oltre 100 km di piste da sci. In particolare, il
comprensorio sciistico della Riserva Bianca, rende Limone una delle principali mete
piemontesi per gli appassionati di sci alpino. Gran parte delle piste godono di sistemi di
innevamento programmato per permettere di sciare anche durante gli inverni con scarse
precipitazioni. Alcuni nuovi impianti di risalita sono stati realizzati in occasione delle
Olimpiadi invernali di Torino 2006.
Gli impianti sciistici sono gestiti dalla LIFT S.p.a., con cui il Comune di Limone Piemonte
collabora. Lo sviluppo della LIFT S.p.a. (principale impresa che opera nel paese) riveste
per il Comune di Limone Piemonte, per la Valle Vermenagna e lo stesso Comune di
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Tenda, con il quale Limone ha recentemente sottoscritto l’accordo di Cooperazione
Transfrontaliera, un ruolo importante.
5.
INFLUENZA
DELL'IMPIANTO
IDROELETTRICO
SULLA
REALTÀ
SOCIOECONOMICA LOCALE
Alcuni effetti negativi, limitati comunque per intensità e durata nel tempo, saranno
dovuti alle operazioni di scavo, movimentazione dei terreni, rumori e tutte le azioni
connesse alla fase dei lavori. Tali effetti, oltreché sulle componenti esaminate,
interesseranno direttamente la popolazione locale e le presenze turistiche. In particolare
coloro che per residenza, per lavoro o per turismo transitano nella zona risentiranno,
nonostante le misure mitigative, di alcuni impatti quali la presenza ed il movimento delle
macchine operatrici, il rumore da loro prodotto, l'effetto visivo degli scavi e dell'accumulo
temporaneo di materiale.
Gli enti locali riceveranno benefici sotto varie forme:
1. canoni governativi, incassati dalla Regione Piemonte
2. sovracanoni rivieraschi, dovuti per gli impianti di potenza superiore a 220 kW al
Comune che si affacci sul corso d’acqua interessato dall’impianto (per l’80%) e alla
provincia di appartenenza (per il restante 20%)
3. Imposta Municipale Unica calcolata sul valore degli immobili.
La componente socioeconomica risente dei diversi impatti positivi o negativi che
interessano le diverse componenti ambientali esaminate.
Gli interventi in progetto, come risultato negli studi specifici, non hanno impatti rilevanti
duraturi sulle acque, sulla fauna ittica, sul suolo e sulle biocenosi terrestri. Anche l'impatto
paesaggistico è ridotto e temporaneo, mentre il livello acustico risulta trascurabile durante
il funzionamento della centrale.
Nella fase realizzativa si ipotizza l'utilizzazione di mano d’opera locale per la costruzione
delle opere civili, e di eventuali ma limitate risorse umane per la manutenzione ordinaria
dell’impianto idroelettrico durante il funzionamento. Si potrà percepire anche un lieve
influsso collaterale sulle attività alberghiere e della ristorazione.
Tale effetto complessivamente è giudicato positivo medio reversibile a breve termine.
Alcuni effetti negativi, limitati comunque per intensità e durata nel tempo, saranno dovuti
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alle operazioni di scavo, movimentazione dei terreni, rumori e tutte le azioni connesse alla
fase dei lavori.
Tali effetti, oltreché sulle componenti esaminate, interesseranno direttamente la
popolazione locale e le presenze turistiche. In particolare coloro che per residenza, per
lavoro o per turismo transitano nella zona risentiranno, nonostante le misure mitigative, di
alcuni impatti quali la presenza ed il movimento delle macchine operatrici, il rumore da
loro prodotto, l'effetto visivo degli scavi e dell'accumulo temporaneo di materiale. Si tratta
di impatti che possono essere giudicati anche da medi a rilevanti, ma sono limitati nel
tempo e reversibili a breve termine.
Tra gli impatti permanenti del progetto vi sono:
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la riduzione della portata del torrente Vermenagna, che nel complesso ha effetti
negativi medi reversibili a lungo termine;

l'inserimento di manufatti, giudicato negativo lieve reversibile a lungo termine;

la manipolazione del contesto ambientale preesistente, valutato come il precedente
impatto;

le operazioni di manutenzione, con effetti negativi lievi reversibili a breve termine;

il rumore prodotto dalle turbine in funzione, giudicato trascurabile.
L’inserimento del nuovo impianto idroelettrico avrà nei riguardi della collettività locale
importanti riflessi positivi:
•
Contestualmente alla realizzazione dell'impianto, in ottemperanza ai disposti del D.
Lgs. 227/2001, è stata individuata, nell’ambito vallivo di riferimento, una superficie
di 3.500 metri quadri sulla quale intervenire con un rimboschimento di di larice e
faggio a scopo protettivo.
L'intervento, per i cui dettagli si rimanda alla relazione specifica sulla vegetazione e
sulle opere di compensazione, è ubicato in comune di Limone Piemonte, sul
versante con esposizione sud-ovest digradante sull'abitato del capoluogo.
•
Nella fase di esercizio dell’impianto l’effetto più concreto sarà quello di assicurare
una certa regolarità di approvvigionamento di energia elettrica di cui potranno
giovarsi tutte le utenze, da quelle domestiche a quelle agricole e turistiche in
generale. La produzione della centralina costituirà un importante apporto alla
disponibilità energetica per il territorio comunale di Limone Piemonte, rinforzando
sostanzialmente l’alimentazione elettrica attuale.
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Una possibilità di utilizzo potrebbe essere la cessione di parte dell'energia prodotta
a prezzo agevolato al Comune o alla LIFT S.p.a. secondo modalità che sono in
corso di studio da parte della società A ENERGIE s.r.l. e Comune di Limone
Piemonte.
Nel complesso gli effetti apportati dall'impianto idroelettrico alla comunità locale sono
valutati positivi rilevanti reversibili a lungo termine.
Gli enti locali riceveranno benefici sotto varie forme:
1. canoni governativi, incassati dalla Regione, attualmente nella misura di circa 27,821
€/kW di potenza nominale dell’impianto per l'uso idroelettrico
2. sovracanoni rivieraschi, dovuti per gli impianti di potenza superiore a 220 kW al
comune che si affaccia sul corso d’acqua interessato dall’impianto (per l’80%) e alla
provincia di appartenenza (per il restante 20%), attualmente nella misura di circa 5,53
€/kW di potenza nominale dell’impianto
3. Canoni BIM, nella misura di 22,13 €/KW
L'effetto sarà positivo lieve reversibile a lungo termine.
Si evidenzia anche che, allo scopo di gestire al meglio la centrale idroelettrica con un
attenzione particolare al territorio, il proponente intende aderire al Protocollo EMAS, in
caso di favorevole accoglimento dell'istanza di progetto e di ottenimento delle necessarie
autorizzazioni.
Infine, si evidenzia tra gli effetti positivi l’orgoglio che deriva, per gli Enti territoriali che
ospitano l’impianto, dall’incentivare la produzione energetica da fonti rinnovabili, in modo
da soddisfare in buona parte il fabbisogno energetico locale tramite fonti “pulite”.
Nel complesso tali effetti sono valutati positivi medi reversibili a lungo termine.
Considerato il bilancio socioeconomico complessivo, il progetto risulta molto interessante
e, dal momento che comporta una serie di effetti positivi a fronte di alcuni impatti lievi o
medi di durata limitata, ha sicuramente carattere di fattibilità.
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