Exhibit Design - PhD in Design
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Exhibit Design - PhD in Design
PROGETTO DI RICERCA (max 6000 battute complessivamente) Titolo della ricerca Exhibit Design: storie e strategie progettuali dal XX secolo a oggi Exhibit Design: histories and strategies from the Twentieth Century to the present Responsabile del progetto di ricerca Prof. Giampiero Bosoni Partecipanti gruppo di ricerca Prof. Beppe Finessi PhD Chiara Lecce Ambito tematico del progetto di ricerca Design dell’allestimento, progetto e storia Exhibit Design, practice and history 3 Key words Exhibit Design Design History Temporary Architecture Abstract “Non esistono oggetti brutti, basta saperli esporre” affermava un grande maestro come Franco Albini. Mettere in mostra, disporre, raccontare, interpretare, valorizzare, sono tra i principi che fanno del design degli allestimenti una disciplina che dal XX secolo si è inserita tra le pieghe del progetto di design e architettura. Una disciplina che ha acquisito un’autonoma e autorevole dignità progettuale che ha fatto scuola grazie a maestri come Le Corbusier, Charles e Ray Eames, Erberto Carboni, Herbert Bayer, Luciano Baldessari, Bianchetti e Pea, i fratelli Castiglioni, Max Huber, Pierlugi Cerri, Migliore&Servetto, Michele De Lucchi, o lo stesso Franco Albini e il suo “discepolo” Renzo Piano, per elencarne solo alcuni. Nell’arco temporale indicativo dagli anni ’20 del XX a oggi, il progetto di ricerca intende occuparsi della catalogazione e dello studio da un punto di vista storico/critico e progettuale degli allestimenti che hanno rappresentato una sede privilegiata di sperimentazione in un’ottica trasversale di ricerca di nuovi linguaggi formali, tipologici, comunicativi, tecnologici e sociali. Studiando la storia del design dell’allestimento è possibile tracciare delle linee guida utili alla definizione di una disciplina in espansione nel panorama contemporaneo. L’arte dell’esporre vede i designer, oggi più che mai, coinvolti nella progettazione di allestimenti temporanei dedicati a eventi, piccole mostre, spazi commerciali alternativi come i pop-up store e molte altre nuove tipologie emerse negli ultimi 15 anni. “There are no ugly objects, it is enough to know how to exhibit them” stated the great master Franco Albini. To show, to display, to tell, to interpret, to valorize, are some of the principles that make of exhibit design a discipline which starting from the XX Century, inserted itself among the bends of design and architecture. It acquired an autonomous and renowned dignity thanks to great masters like: Le Corbusier, Charles and Ray Eames, Erberto Carboni, Herbert Bayer, Luciano Baldessari, Bianchetti & Pea, the Castiglioni brothers, Max Huber, Pierlugi Cerri, Migliore & Servetto, Michele De Lucchi, or Franco Albini himself and his “pupil” Renzo Piano, to name a few. During the indicative time frame from Nineteen century 20s to the present day, the research project intends to follow up cataloguing and studying, from both historical/theoretical and practical points of view, exhibition projects which represented the occasion of a favored experimentation across new formal, typological, graphical, technological and social design languages. Studying the exhibit design history is possible to trace useful guidelines to define an expanding discipline within the contemporary design landscape. The art of display sees interior designers, today more than ever, involved with the design of temporary exhibitions for events, small shows, alternative commercial spaces like pop-up stores and lots of other new typologies merged in the last 15 years. Obiettivi L’obiettivo è quello di costituire una fondamentale memoria storica, una traccia tangibile di un percorso estremamente significativo nella storia del progetto degli interni, tra design e architettura. Questa storia è un fondamentale strumento per la ricerca progettuale negli spazi d’interni, soprattutto con caratteri di forte mobilità e temporalità, quali gli spazi commerciali, espositivi, museali e tutti gli spazi predisposti per diverse forme di eventi. Ma i caratteri sperimentali di questi interni sono stati e continuano ad essere anche un forte stimolo per gli sviluppi progettuali degli interni domestici, come hanno dimostrato i famosi “interni sperimentali” di Franco Albini, di Charles Eames, dei F.lli Castiglioni, di Ettore Sottsass, di Andrea Branzi, dei F.lli Bouroullec, per fare solo alcuni esempi. Quindi occorre studiare e catalogare documenti ancora inediti, una notevole mole di materiale grafico, di dati testuali e fotografici, appartenenti agli archivi di alcuni tra i più importanti designer/architetti italiani del Novecento e dei giorni nostri. Con queste ricerche, affiancare altri progetti di ricerca come la proposta FARB 2015 “Strategie di valorizzazione e allestimento. Il caso del museo diffuso del FAI” (coordinatore Anna Mazzanti) o il progetto “Exposizioni.com” (http://www.exposizioni.com/) coordinato dal Giampiero Bosoni e altre ricerche sul tema allestimenti con lo CSAC (il centro studi e archivio della comunicazione ) di Parma. The main objective is to constitute a basic historical memory, a tangible trace of an extremely substantial path along the history of interiors practice between design and architecture disciplines. This history is a strategic tool in support of interior spaces research, in particular for those projects with strong mobility and temporality characters like commercial, expositive, museum and all spaces concerning with events. But these interiors new languages had been and will continuing to be also a strong stimulus to domestic interiors evolutions as demonstrated by the famous “experimental interiors” of Franco Albini, Charles Eames, the Castiglionis, Ettore Sottsass, Andrea Branzi and the Bouroullec brothers to name a few. Indeed it is necessary to study and catalogue inedited documents, a great quantity of graphic material, text and photo data from the most relevant XX century and contemporary design and architecture archives. Another goal will be to support other research projects like FARB 2015 proposal “Cultural Heritage & Exhibition Design valorization strategies. The case of FAI diffused museum” (coordinator Anna Mazzanti) or the project “Exposizioni.com” (http://www.exposizioni.com/) coordinated by Giampiero Bosoni and other possible studies about exhibition topics with the CSAC (study center and communication archive) of Parma.