02 valutazione del paziente e parametri vitali
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02 valutazione del paziente e parametri vitali
VALUTAZIONE DEL PAZIENTE E DEI PARAMETRI VITALI 2.1. Il Triage Il Triage Derivato dal francese "Triéré" (selezionare), questo termine sta ad indicare una procedura costituita da un insieme di criteri decisionali da utilizzarsi in caso di emergenze che coinvolgano più persone che necessitino contemporaneamente di soccorso sanitario, in presenza di poche risorse disponibili, ed in un arco di tempo estremamente ristretto (minuti). Il triage ha come obiettivo prioritario la miglior classificazione dei pazienti necessari di trattamento nel minor tempo possibile, basandosi sul principio di salvare il maggior numero possibile di pazienti razionalizzando al meglio le risorse disponibili. Questo principio e il protocollo operativo che ne consegue sono giustificati dal fatto che è statisticamente molto più probabile la sopravvivenza di un soggetto ancora vivo, sia pur con funzioni vitali compromesse, piuttosto che la buona riuscita di una rianimazione cardio-polmonare effettuata su un paziente con funzioni vitali abolite. Il primo equipaggio che giunge sul posto ha la responsabilità di gestire l'accaduto fino all'arrivo dell’automedicale. Quindi, la prima ambulanza che arriva, va via per ultima con l'ultimo ferito. VALUTAZIONE DELLA SCENA Valutare tutti i pazienti : ABC e, se possibile, parametri vitali Recarsi per primi verso i pazienti in cui - per la dinamica del trauma, si aspettano le problematiche più gravi - non parlano - non si muovono - non si lamentano INTERVENTO 1) Soccorrere per primi i pazienti che presentano - vie aeree non pervie - gravi emorragie esterne - bradipnea spiccata (minore di 9 atti/minuto) Liberare le vie aeree Immobilizzare il rachide Posizionare la canula di Guedel Ventilare, somministrare ossigeno ad alto flusso Arrestare le emorragie 2) Pazienti in coma o con deficit respiratori Garantire la pervietà delle vie aeree Somministrare ossigeno Proteggere dal freddo 3) Pazienti in arresto cardio-respiratorio BLS 4) Altri pazienti 2.2. I parametri vitali Il respiro La valutazione dell'efficacia della respirazione si attua sostanzialmente attraverso: - frequenza respiratoria: FREQUENZA DEL RESPIRO DEFINIZIONE E SIGNIFICATO Compresa fra 12 e 20 atti/min Eupnea, frequenza normale a riposo Maggiore di 20 atti/min Tachipnea, frequenza aumentata Minore di 12 atti/min Bradipnea, frequenza diminuita - ritmo respiratorio: valutare se gli atti sono regolari nel tempo e/o se coesistono periodi di apnea (assenza del respiro); - ampiezza del respiro: verificare se il respiro è superficiale o profondo; - presenza di rumori respiratori: rantoli (rumori simili al russamento o a gorgoglii), tipici di pazienti con vie aeree ostruite o in edema polmonare acuto) o sibili (rumori simili ad un fischio, tipici di pazienti con grave attacco asmatico); - presenza di cianosi: indica una situazione di carente apporto di ossigeno ai tessuti periferici; Il circolo La valutazione si attua attraverso la misurazione della frequenza cardiaca a livello di un polso arterioso periferico (radiale, femorale, carotideo), la valutazione del tipo di battito e la misurazione della pressione arteriosa: FREQUENZA CARDIACA ADULTI BAMBINI DEFINIZIONE Compresa fra 60 e 100 battiti/min Compresa fra 100 e 180 battiti/min Normale a riposo Maggiore di 100 battiti/min Maggiore di 180 battiti/min Tachicardia Minore di 60 battiti/min Minore di 100 battiti/min Bradicardia BATTITO CARDIACO TIPO DI BATTITO SIGNIFICATO Ritmico I battiti cardiaci sono scanditi regolarmente nel tempo, a distanza uguale l'uno dall'altro: l'attività cardiaca è valida e ottimale; Aritmico I battiti non sono regolari nel tempo, alternando periodi in cui sono più vicini a periodi in cui sono più distanti; Pieno e scoccante Battiti ben percepibili alla palpazione del polso arterioso: la pressione sistolica è normale o aumentata: Debole e filiforme Battiti difficilmente o poco percepibili alla palpazione del polso arterioso: la pressione arteriosa è bassa PRESSIONE ARTERIOSA VALORI DELLA PRESSIONE DEFINIZIONE E SIGNIFICATO 130/80 millimetri di mercurio Normotensione: la PA è regolare Maggiore di 130/80 mmHg Ipertensione: la PA è alta Minore di 130/80 mmHg Ipotensione: la PA è bassa PA massima > 250 mmHg o < 90 mmHg (shock) PA minima > 130 mmHg ALLERTA SIERRA Se il polso radiale è presente è palpabile PA > 80 mmHg Se il polso radiale è assente, ma il polso carotideo è palpabile PA compresa tra 50 e 80 mmHg Se il polso radiale e quello carotideo sono entrambi assenti PA < 50 mmHg (shock) Aspetto del paziente L'aspetto del paziente può già dare indicazioni molto importanti ai soccorritori, soprattutto in presenza di alterazioni del sensorio tali da rendere l'anamnesi problematica o poco attendibile: SEGNO POSSIBILE SIGNIFICATO Pallore Ipotensione, anemia, emorragia interna, shock Sudorazione algida Problematiche cardiache, shock Vomito "a getto" e alterazioni del sensorio Ipertensione endocranica,emorragia cerebrale Cianosi generalizzata Insufficienza respiratoria Febbre Problematiche neurologiche e/o metaboliche Tremori Possibile crisi epilettica Miosi (pupilla puntiforme) Intossicazione/overdose da oppiacei Midriasi Sofferenza corticale da ipossia Stato di coscienza (vedi) Altre problematiche eventualmente associate Esempio: Paziente politraumatizzato affetto da diabete mellito; preesistenti problematiche cardiologiche e/o respiratorie, recenti interventi chirurgici. 2.3. Valutazione dello stato di coscienza Stato VIGILE o DI COSCIENZA Il paziente è vigile, orientato, ricorda l'accaduto e risponde alle domande più comuni (come si chiama, dove si trova, che giorno è oggi) Stato CONFUSIONALE Il paziente è disorientato nel tempo e nello spazio, ed è incapace di eseguire semplici movimenti a richiesta Stato SOPOROSO Lo stato di incoscienza recede con lo stimolo verbale, ma regredisce nuovamente al termine dello stesso Stato STUPOROSO Lo stato di incoscienza recede con stimolazioni di tipo doloroso, ma regredisce al termine dell'applicazione degli stessi Stato COMATOSO Il paziente non reagisce ad alcun tipo di stimoli (Per la valutazione neurologica più approfondita, si può vedere la classificazione di Glasgow, al Capitolo "Sistema Nervoso"). Si definisce sincope un breve periodo di perdita di coscienza dovuta a disturbi reversibili delle funzioni cerebrali. Possono precedere lo svenimento o la sincope: annebbiamento della vista, diminuzione del tono muscolare posturale, vertigini, senso di mancamento o di ubriacatura Sono cause di sincope: diminuzione della pressione arteriosa e conseguente riduzione della perfusione cerebrale (sincope vaso-vagale o depressoria), riduzione della portata cardiaca per alterazioni della frequenza e/o del ritmo (sincope cardiogena), ostruzione arteriosa cerebrale per arteriosclerosi, trombosi, embolie. Si definisce lipotimia un breve periodo di riduzione dello stato di coscienza, in assenza della perdita di coscienza. TRATTAMENTO: pos. supina e gambe sollevate 2.4. Criteri di valutazione del trauma I criteri di valutazione del trauma maggiore rappresentano, allo stato attuale delle cose, lo strumento più utilizzato soprattutto per quanto concerne l'ottimizzazione del tipo di mezzo da inviare sul posto. Sono riferiti, in modo particolare, alle problematiche di intervento legate agli incidenti della strada. Questi indici vengono suddivisi in due gruppi, uno riferito al luogo in cui si è verificato il sinistro, ed uno riferito alle lesioni riportate: ITM SITUAZIONALI Grave riduzione dell'abitacolo di un veicolo Estricazione complessa per gravi danni a un veicolo Presenza di un altro paziente deceduto a bordo dello stesso mezzo Proiezione dell'infortunato all'esterno dell'abitacolo Motociclista/ciclista proiettato a grande distanza dal proprio mezzo Grave danno al casco Caduta da oltre 3 metri di altezza ITM DI LESIONE Ferite penetranti a livello di testa, collo, torace, addome Lesioni penetranti alla radice degli arti Lesioni da schiacciamento a livello di testa, collo, torace, addome Amputazione di arti