Spettacolo Giallo Interattivo al ristorante BOZZA 3 SCALETTA

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Spettacolo Giallo Interattivo al ristorante BOZZA 3 SCALETTA
Spettacolo Giallo Interattivo al ristorante BOZZA 3
SCALETTA:
1)
SCENA (1)
2)
ANTIPASTI – SCENA (2)
3)
SCENA (3)
4)
PRIMO
5)
SCENA (4)
6)
SECONDO
7)
SCENA (5)
8)
DOLCE - SCENA (6), raccolta fogli
9)
CHIUSURA
TUTTE LE DONNE HANNO LA BORSA TRANNE AGNESE CHE HA UNA PICCOLA POCHETTE
ADATTA A METTERCI IL PUGNO DENTRO PER SPACCARE IL VETRO. AGNESE HA ANCHE I
GUANTI (non è l’unica, però).
Dramatis Personae:
Il deceduto è Medardo Pizzirano, attore di fama scarsa, cugino del grande artista
internazionale Ugo Pizzirano, suo grande fan.
 Detective, Jacaruso: Deb
 Assistente, Ruperto Guerzoni: Nep
 Mètre, Gondulfo Ulissi: Ben
 Cameriera, Zoe Gigliotta: Anna
 Zia di Gondulfo, Nives Crispino: Martini
 Badante di Nives, Ivanka: Artons
 Cugino di Medardo, Ugo Pizzirano: Zimba
 Moglie di Ugo, Colpevole, Mina Brabato: Agnese
 Regista, vedova di Medardo, amante di Verecondo, Casilda Cannalonga: Paola
 Produttore, marito di Ildegarda, Bortolo DiSciascio: Golf
 Attrice, moglie di Bortolo, Ildegarda Ciocca: Giulia Spiga
 Attore, amante di Casilda, Verecondo Covelli: Giuliani
 Attrice che odiava Medardo, Erminia Marincola: Roberta
 Attrice che amava Medardo, Andromeda Proetto: Giulia Calz
 Esperta di tasso, prof.ssa Elaide Ianne: Giulia Bor
RIS:
 Ambra
 Bea
 Enrico
 Alice
1
http://www.liberliber.it/mediateca/libri/t/tasso/gerusalemme_liberata/html/testo.htm
COME SONO ANDATE VERAMENTE LE COSE, scena da NON recitare, ma da sapere:
Era la prova generale, la notte prima dello spettacolo, tardi. Gondulfo Ulissi è un vecchio
amico sia di Medardo che di sua moglie, Casilda (hanno fatto l’accademia insieme ma lui
venne scartato ai provini), offre il suo locale per lo spettacolo.
Per tutte le prove, durate molti giorni, parla sempre della sua bella macchina, regalatagli per
il compleanno da sua zia Nives.
Dopo l’ultima prova, avvenuta la sera prima del nostro spettacolo, Medardo (il morto, non
interpretato) ordina da bere per tutti.
Tra gli invitati ci sono anche suo cugino Ugo, ricchissimo scultore di fama internazionale, e
sua moglie Mina. Lei finge di andare in bagno, esce dall’uscita posteriore e spacca il finestrino
della macchina di Ben usando la sua pochette per proteggersi le mani. Questa mossa serve per
creare confusione.
La zia di Gondulfo, che ama passeggiare con la sua badante, nota la macchina rotta ed entra
a chiamare suo nipote. In preda al panico e alla rabbia lui esce lasciando i drink incustoditi.
Fuori impazzisce e comincia a urlare, portando tutti ad uscire tranne Zoe, Andromeda e
Ildegarda.
Mina avvelena mentre è sul bancone uno dei drink, destinato a suo marito, fingendo di andare
a vedere il pazzo che urla. Tornati tutti dentro Mina lascia cadere il veleno nella borsetta di
Andromeda Proetto, una delle attrici (Calz).
Lei lo porge a suo marito, che però non beve sul momento perché suona il telefono della stessa
Andromeda. Tutto si ferma per un po’.
Medardo va a far sentire Ugo un passo recitato mentre Andromeda è al telefono. Messo giù
avviene il brindisi, ma Medardo prende il bicchiere di Ugo e lui a sua volta quello di sua
moglie, che brinda con l’acqua che c’era al tavolo. Medardo muore avvelenato.
1) PRESENTAZIONE
GIULIASPI: Buongiorno a tutti, grazie di essere venuti.
Come sapete oggi avrà luogo uno degli eventi culturali più importanti nel panorama
artistico emiliano romagnolo, ma che dico, nazionale.
GOLF: Grazie, cara, da qui proseguo io. Lo spettacolo è organizzato da me, Bortolo di
Sciascio, e inscenato da questa fantastica compagnia a cui credo spetti, dopo tanti
sacrifici, un bell’applauso. (dopo) Ma lasciamo parlare gli artisti, no? Vai, figliuolo.
RGIULS: Abbiamo preparato questo giorno con mesi di intenso lavoro, e dunque eccoci
qui. Forse saprete che ieri qualcosa è andato… storto. Ma show must go on, come si dice.
GOLF: Show must go on, yeah. Quello che Verecondo vuole dire, grazie, Verecondo,
grazie, è che la nostra compagnia ha subito, durante le prove generali di ieri notte, una
grave perdita.
Medardo Pizzirano, il nostro primo attore, è morto ieri notte qui. La sua vedova, nonché
la nostra regista, Casilda Cannalonga, per quanto turbata, è una grande professionista e
non si è tirata indietro al compimento del suo dovere. Ora possiamo iniziare lo
spettacolo \\
GIULIASPI: Credo che Casilda voglia dire due parole in memoria del nostro Medardo,
che non verrà mai dimenticato.
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GOLF: Certo cara, giusto, due parole. Come no. Due di numero, se possibile, Casilda.
Facciamo una cosa lesta.
PAOLA: Salve a tutti, cercherò (voce rotta) di essere breve (Giuliani la consola e le va
“su, su”).
GOLF: Sì, dai, cerca.
PAOLA: Medardo voleva che questo grande spettacolo vedesse la luce. Il tema lo
coinvolgeva, lo sentiva suo. Lui riusciva meglio di chiunque altro a dare modernità e
lustro a questo testo
Dal pubblico BORRELLI: Mah insomma
PAOLA: La prego, la prego! Ancora? Medardo era splendido
GOLF: Taccia lei, se no non finiamo più.
BORRELLI: (offesa) Mi scusi. Dico solo la verità.
PAOLA: La mia compagnia oggi vi porta questo testo magico, romantico e coinvolgente
nella sua forma più pura, la lettura integrale. Noi siamo fieri di poter proporre uno
spettacolo così complesso, e voi potrete gustare questo pranzo sentendovi come dei
lord e delle dame che gustano un banchetto ascoltando i bardi cantare.
ANNA: Che strazio!
BEN: POSSONO ENTRARE GLI ANTIPASTI? (Paola singhiozza)
RGIULS: Ringraziamo il cortese personale di questo ristorante che ci ha ospitato per
tutte le prove (forse ringraziare anche il vero ristorante, ormai che siamo qua), e direi
che sì, possiamo iniziare con gli antipasti e la lettura (andando via prende Paola
sottobraccio)
ANNA: Era ora!!
BEN: Se magna, gente!
2) ANTIPASTO - scena durante il cibo
PAOLA: Per il primo brano, leggono Ildegarda Ciocca (entra), Erminia Marincola (entra) e
Andromeda Proetto (entra)
Inizio lettura (4 attori), una è troppo commossa per la morte del primo attore, la regista la
riprende per andare avanti, Zimba si arrabbia perché oltre alla morte del cugino viene
oltraggiata la bellezza del Tasso. IN SCENA GIULIA SPIGA, ROBERTA, CALZOLARI, arriva
anche GIULIANI. BORRELLI in piedi a fianco dei “lettori”
Canto l'arme pietose e 'l capitano
che 'l gran sepolcro liberò di Cristo.
Molto egli oprò co 'l senno e con la mano,
molto soffrí nel glorioso acquisto;
e in van l'Inferno vi s'oppose, e in vano
s'armò d'Asia e di Libia il popol misto.
Il Ciel gli diè favore, e sotto a i santi
segni ridusse i suoi compagni erranti.
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O Musa, tu che di caduchi allori
non circondi la fronte in Elicona,
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ma su nel cielo infra i beati cori
hai di stelle immortali aurea corona,
tu spira al petto mio celesti ardori,
tu rischiara il mio canto, e tu perdona
s'intesso fregi al ver, s'adorno in parte
d'altri diletti, che de' tuoi, le carte.
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Sai che là corre il mondo ove piú versi
di sue dolcezze il lusinghier Parnaso,
e che 'l vero, condito in molli versi,
i piú schivi allettando ha persuaso.
Cosí a l'egro fanciul porgiamo aspersi
di soavi licor gli orli del vaso:
succhi amari ingannato intanto ei beve,
e da l'inganno suo vita riceve.
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Tu, magnanimo Alfonso, il quale ritogli
al furor di fortuna e guidi in porto
me peregrino errante, e fra gli scogli
e fra l'onde agitato e quasi absorto,
queste mie carte in lieta fronte accogli,
che quasi in voto a te sacrate i' porto.
Forse un dí fia che la presaga penna
osi scriver di te quel ch'or n'accenna.
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È ben ragion, s'egli averrà ch'in pace
il buon popol di Cristo unqua si veda,
e con navi e cavalli al fero Trace
cerchi ritòr la grande ingiusta preda,
ch'a te lo scettro in terra o, se ti piace,
l'alto imperio de' mari a te conceda.
Emulo di Goffredo, i nostri carmi
intanto ascolta, e t'apparecchia a l'armi.
CALZ: Benvenuti, signori e signore (singhiozza)... Benvenuti, signori... signore... (piange)
Benvenuuuutiii....
BORRELLI: Benvenuti, signori e signore, alla lettura integrale dell’indimenticato capolavoro
di Torquato Tasso, la Gerusalemme Liberata. (Borrelli applaude)
Un testo emozionante, ricco di colpi di scena e di immensa grandiosità storica. Un bestseller dei suoi tempi, e anche dei nostri.
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(Parlando e spingendo Roberta) Lei non ce la fa, vai tu.
GIULIASPI: Ringraziamo anche la professoressa Elaide Ianne, una tassista di fama mondiale
BORRELLI: Si dice studiosa di Tasso
CALZ: E lei cos’ha detto? Tassista.
BORRELLI (stizzita): potete cominciare, per me. Non potrà certo andare peggio delle prove
con quell’orribile strillone.
GIULIASPI: Grazie, molto gentile
ROBERTA prova ad attaccare, ma niente. GIULIASPI legge un’ottava, CALZ inizia ma sbaglia
4-5 parole, GIULIASPI le corregge ma loro non capiscono le correzioni. Poi parte lei ed è anche
peggio.
CALZ: Medardo non avrebbe mai sbagliato in questo modo
BORRELLI: Medardo non capiva niente del testo, mi dispiace
ROBERTA: Effettivamente io sono sempre stata meglio
RGIULS: Medardo era un grande attore, e portate rispetto per la povera Casilda!
Continuiamo, vado io. Coraggio.
Giuliani parte a recitare, Borrelli lo corregge, entrano i RIS nel caos
Ingresso RIS - “continuate pure” - cercano di continuare mentre vengono perquisite.
Interviene Golf
GOLF: Cos’è sta roba? Chi siete?
GIULIASPI: Caro, credo siano poliziotti… Forse è per Medardo
GOLF: OGGI? Sono venuti oggi? Medardo è stato male, a cosa serve la polizia?
RIS rispondono, qualcuno mostra una tessera della Coop come se fosse un distintivo
GOLF: Questo non è un distintivo, è una tessera Coop
RIS risponde
GOLF: Non mi interessa quanti punti ci sono dentro! Questo è il mio spettacolo!
I due RIS più “piccoli” lo prendono e lo portano fuori, lui urla “polizia violenta”.
Ricomincia la lettura. Prima stanno fermi ascoltando (si annoiano vistosamente), poi
esaminano in giro, puntano la sedia “del morto”, mangiano qualcosa, si fanno le foto tra
loro, le fanno al pubblico, se le fanno fare dal pubblico. Alla fine s’è fatta sgombrano tutto,
“lungo discorso” di uno dei Ris al pubblico, che sembra concludersi con un buon appetito.
PRIMO: Alla fine del primo i RIS fanno un giretto in modo che l’investigatore li trovi
lì. Li mette in riga e gli fa domande durante la propria presentazione e quella
dell’assistente, loro rispondono e DEB capisce. NEP no (prende appunti su tutto,
anche sul proprio nome).
3) Ingresso Investigatore - si presenta e presenta i personaggi meglio
PRESENTAZIONE DEB E NEP (DA IMPROVVISARE)
DEB: La prima cosa è il rapporto dei RIS, è corretto dire che niente è uscito o entrato da
questo locale?
NEP: TRADUCE DAI RIS Tutti i sospettati hanno dormito qui dentro, sorvegliati dai RIS,
sono vestiti come ieri e non hanno abbandonato nessun oggetto o altro all’esterno. Da
quando la polizia è qui nessuno è uscito. Li hanno guardati anche mentre dormivano.
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DEB: Molto bene, ora ricostruiamo gli avvenimenti dall’inizio. Mi riepiloghi tutto quel che è
successo
NEP: Dall’inizio inizo? Molto bene… Big bang \ creazionismo (improvvisarla)
DEB: TUTTO QUEL CHE E’ SUCCESSO IERI SERA.
NEP: ah, molto più semplice! (riepiloga, sotto ha i fogli con scritta la roba)
 La compagnia teatrale stava provando la Gerusalemme Liberata. Gli attori e la
regista sono rimasti nel locale dal primo pomeriggio fino a tarda notte. Il locale è
questo e ha due uscite, una lì e una posteriore in corrispondenza dei servizi.
 La vittima è Medardo Pizzirano, un attore teatrale di magro successo. Era il cugino di
Ugo Pizzirano, scultore di fama artistica internazionale. Anche Ugo era presente al
momento del delitto, seguiva il cugino e vedeva tutti i suoi spettacoli.
Medardo aveva una moglie, Casilda Cannalonga, e c’erano strani rapporti
sentimentali e umani con il resto della compagnia.
DEB: Stasera li approfondiremo. Arma del delitto?
NEP: Un bicchiere di spumante di Medardo è stato avvelenato con un’altissima dose di
trifosfato di pangasio: un veleno potentissimo che agisce in meno di cinque secondi e
uccide la vittima.
DEB: Chi può averlo fabbricato?
NEP: Chiunque, sono sufficienti Mentos, coca cola light, estratto di pangasio e poche altre
sostanze reperibili in farmacia. La ricetta è su internet.
DEB: Parere medico?
NEP: La perizia del medico legale dice: è sicuramente morto.
DEB: Esaustiva. Testimoni?
NEP: tutta la compagnia formata da (quando Nep chiama le persone si fanno vedere):
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
La regista, vedova della vittima, Casilda Cannalonga. Sembra scioccata dalla morte,
ma devo essere sincero, non abbastanza. Infatti ha comunque messo in scena lo
spettacolo.
Il produttore e finanziatore dello spettacolo, Bortolo DiSciascio. Tempo addietro
raccomandò sua moglie, Ildegarda Ciocca, e la fece entrare nella compagnia
nonostante i suoi difetti di pronuncia. Oltre a lei, tra gli attori c’è ->
Verecondo Covelli, attualmente il primo attore. Due braccia strappate all’agricoltura.
Una delle altre 2 attrici (Andromeda Proetto) sembra molto affranta per la grave
perdita e l’altra, Erminia Marincola, be’, un po’ di meno
Abbiamo poi la professoressa Ianne, esperta di tasso e consulente della compagnia
per la messa in scena di questo spettacolo.
Tra il pubblico c’è Ugo Pizzirano, cugino della vittima e artista informale
postmoderno concettuale di fama internazionale, e sua moglie Mina Brabato.
Sono lì in sala. Lei sembra molto annoiata.
Il métre del ristorante, Gondulfo Ulissi, e una delle cameriere di nome Zoe Gigliotta.
Sappiamo di lamentele da parte di quest’ultima per gli orari di lavoro.
Per concludere, la zia del cameriere (Nives Crispino) e la sua badante Ivanka
DEB: Cognome di questa Ivanka?
NEP: Nella fotocopia del documento c’è scritto solo Ivanka. Nazionalità brasiliana, ma
sospetto possa essere falsificata. Comunque, queste due sono entrate poco prima del
crimine e sono state testimoni oculari della morte. Tuttavia, li escluderei dai sospettati.
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DEB: Chi è lei per escluderli? Qui i sospetti li faccio io!
NEP: Guardi che anch’io so essere attento e sospettoso
DEB: Le ho rubato il portafoglio mentre parlavi (mostra il portafoglio)
NEP: Come? Quando?
DEB: Lei non sospetta un bel niente! (Rimette il portafoglio in tasca) Ci penso io!
Interroghiamo i testimoni?
NEP: Ci sarebbero i soldi, per mangiare... (Entra Golf con GiuliaSpi)
GOLF: Chi – siete – voi ?
DEB: Lei deve essere Bortolo diSciascio. Possibile?
GOLF: Chi vuole saperlo? Siete della finanza?
NEP: Non mi piace questo, è sospetto.
GOLF: SIAE? Siete della SIAE? Avete assaggiato i (nomi di qualcosa che c’è da mangiare
veramente), sono squisiti.
NEP: Non siamo della SIAE
GOLF: E allora fuori. Nessuno rovinerà il mio spettacolo
GIULIASPI: Nessuno, ben detto caro.
DEB: Credo di doverla contraddire, buon uomo, questo è un mandato che mi incarica di
interrogare tutti gli attori e scoprire chi ha ucciso Medardo Pizzirano. (porge un foglio)
GOLF: (legge) Questo è il contratto di sottoscrizione di una tessera Coop.
DEB: ME LO DIA! (glielo strappa) Lei non ha più voce in capitolo. Si dilegui.
GIULIASPI: State sicuri che non finisce qui! (ed escono)
DEB: Sì sì certo.
NEP: Complimenti, è stata assertiva ma non violenta
DEB: Cerca una promozione, forse? La smetta di fare l’imbonitore faccia entrare i camerieri
e la vecchia. Anzi, prima un piccolo profilo, se possibile
NEP: Il mètre ha studiato in passato recitazione, conosceva sia Medardo che la regista del
gruppo, e cioè sua moglie. Ha offerto lui il locale per lo spettacolo. La signora anziana è sua
zia, gli ha regalato di recente una macchina nuova.
DEB: Il cui il finestrino, se ho capito bene, è stato spaccato poco prima dell’omicidio. Strana
coincidenza e, come ben sa, le coincidenze non esistono. L’altra cameriera è una giovane
ragazza, disinteressata allo spettacolo e poco entusiasta di questa iniziativa. Difficile da
inquadrare.
Entrano i 2 camerieri e la vecchia con badante
DEB: Buonasera a tutti, salve. Ripassiamo un momento i nomi. Lei è Gondulfo Ulissi, lei Zoe
Gigliotta. Lei è Nives Crispino e lei… Ivanka, è corretto?
ARTONI: Ivanka, da.
DEB: Allora signora, come sta? mi spieghi bene cos’è successo ieri notte
(nessuna risposta)
BEN: Un gran casino, glielo assicuro.
DEB: Ho chiesto alla signora, veramente. Allora, mi spieghi
ARTONI: Tu forza di parlare, lei niente di sentire
DEB: Come scusi?
ARTONI: Tu forza di parlare lei glukhoy, lei sarda
NEP: Ma lo dica subito, ci penso io! Anche mio zio è sardo. Aiò, bella signora, prosciutto ne
vuole? pecorino ne vuole?
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ARTONI: Lei sarda di non sente, (insulto a nep) tu glupy pomoshchnik italyan
BEN: La signora è sOrda. Sorda. ZIA, MI RICEVI?
MARTINI: Certo! A’ son vicia ma mica scema, oh. Sti zuven!
ARTONI: Lei anche di scema tu no crede lei. (segreto) Lei fa puzza dentro panulona tutto li
giorni
MARTINI: Mo Ivanka, mo cosa dici… Non si dicono queste cosacce, scusatela, sapete. Non è
di qua, come si suol dire.
ARTONI: Io tutti li giorni di sempre io cambia panulona, lei sempre fa puzza di puzza in
panulona io basta, io ustal delatʹ etu rabotu io stanca di basta di panulona,
MARTINI: Non state a sentire Ivanka, è un po’ citrulla a volte eh eh eh eh eh eh (non smette
di ridere, ma nessuno ride, alla fine lei sospira)… eeeeh… du maron sti zuven
DEB: Scusate, tutte e due, state calme. Io ho delle domande che richiedono risposte
ARTONI: Pajalsta.
MARTINI: aiò capè, di’ mo’, ‘sa vut? Dimmi
DEB: Cosa - è - successo – ieri - notte?
MARTINI: Aaaah mo tal teg, ieri, nu eter stavamo passeggiando tranquillamente
DEB: In piena notte?
ARTONI: lei scema di cervello matto lei sempre notte passeggia, sveglia me con secchio di
acqua fredda di ghiaccio di passeggiare. (segreto) me voi aiuta a me scappare in mio paese
di nazione, io do voi cento di mille di soldi, tu porta me con macchina veloce. io paga te io
do suo soldo di euro molto
NEP: Ora basta, favorisca il permesso di soggiorno.
ARTONI: Chto vy govorite ? Io no solo permesso, io per forza DOVERE di pulisce di
soggiorno, di cucina, anche bagno di escremento di panulona io pulisce tutto
MARTINI: Puvrazza, an scor mega ben.. SCOR IN ITALIAN, IVANKA d’una foresta che non
sei altro… parla sempre in foresto, ans capes mai gninta…
DEB: Signora, lei stava passeggiando, e poi?
MARTINI: Mo’ niente, io passeggiavo, poi siam passati dalla macchina ed Gondulfo, que, il
mi putèn, il nipotino (accarezza la testa a ben ma non ci arriva): vien zò, slungagnon! (lo
accarezza bene) bello della zia… siam passati dalla sua macchina, che poi gliel’ho comprata
io, a dirla tutta…
DEB: E ?
BEN (ancora basso): E LA MACCHINA ERA ROTTA. Il finestrino era rotto, coi vetri
all’interno. (si rialza) Io credevo che qua ci abitasse gente per bene, invece in una sera traac
un omicidio e un vandalismo. Bel posticino! Quella macchina era importantissima per me.
NEP: La compagnia di attori sapeva di questa macchina?
BEN: Certo! Ma l’avete vista? Era splendida, io dovevo raccontarlo a qualcuno!
NEP: Con chi ne ha parlato?
BEN: Ah, be’, con tutti. Tutti mi chiedevano, mi ammiravano… Ok, ok, io ho voluto
raccontare a tutti di quella macchina. Ne andavo, ne vado molto fiero. E’ una macchina
stupenda. Ha tutti gli optional, sapete? Ha l’ESP, l’ABS, il computer di bordo, il servosterzo
(interrotto)
ARTONI: In mio paese di nazione no macchine, noi carretti con bovi di mucche di bestiame.
Noi biada di benzina, tanta fatica. se bove malato di vecchio noi tyanet shey i pereryvov,
uccide lui tirando collo, poi mangia.
NEP: Strano
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DEB: Che il finestrino sia stato rotto? E’ vero, questa non è zona in cui sono frequenti
vandalismi. Penso che fosse un diversivo.
NEP: No, io parlavo dei buoi. Non mi sembra agevole tirargli il collo.
DEB: Cosa avete fatto quando avete visto la macchina rotta?
ANNA: Stava per esserci il brindisi finale, così finalmente noi si andava a letto, loro sono
entrate e han chiamato fuori Gondulfo.
BEN: E hanno fatto bene, la mia povera macchina…
ANNA: Quindi abbiamo perso altri 10 minuti, sono usciti a vedere sto finestrino, con questo
qua che urlava e piangeva
BEN: Ma cosa volete? Anche i veri uomini piangono
ARTONI: In mio paese di nazione uomo di uomo che bagna di occhi con lacrima picchiato da
suoi amici poi buttare di tuffo in lago di ghiaccio AHAHAHAHAH tutte volte così tutto
scherzo di divertimento
BEN: Ehi ma che paese è che me lo segno? Posti da evitare…
DEB: Tutti sono usciti?
MARTINI: Tutti sì, siam tutti andati a veder la macchina
ANNA: Sbagliato, non tutti.
DEB: Chi è rimasto dentro?
ANNA: Io e due delle tipe, lì.
DEB: Mi indichi quali. ENTRATE! (Entrano Calz, GiuliaSpi, Roberta e Paola)
ANNA: Quella era in bagno (Indica Calz), e quell’altra era al suo posto che provava a leggere
sta roba qua, le poesie (indica GiuliaSpi)
DEB: Si sono avvicinate ai bicchieri?
ANNA: Guardi io ascoltavo la musica: può anche darsi, che ne so! e comunque vede dov’è il
bancone? dai bicchieri ci sono passati tutti per uscire e per rientrare!
DEB: Qualcuno li ha toccati?
ANNA: Io li ho versati. Sono sospettata?
DEB: TUTTI siete sospetti. Chi altro li ha toccati?
ANNA: Non lo so, non è che ho fatto la guardia…
DEB: Poi cos’è successo?
BEN: Siamo tornati dentro e abbiamo brindato tutti insieme
MARTINI: Anche noialtri, era vinello buono eh, mica robetta. Ma lo so io che il mio Gondulfo
si tratta bene, avete mangiato qui nel ristorante, che cose buone che cucina
DEB: Subito? Appena tornati?
BEN: Sì zia, stai tranquilla. Comunque appena tornati dentro, dopo che mi sono sfogato,
abbiamo brindato.
MARTINI: Mocchè, prima è suonato il cellulare di una, lì, nu eter eravamo già coi bicir in
man, e l’è sunè al zavai. Sti cellulari, sempre a suonare.
BEN: E’ vero, mi ero scordato
DEB: Si era scordato, interessante. E dopo avete brindato?
BEN: Non subito, prima il buon Medardo \\
MARTINI: Al murt? Com as ciameva?
BEN: Sì, l’attore morto, il mio amico Medardo, ha declamato un altro passo della
Gerusalemme mentre lei parlava e quando ha finito lei ha messo già, hanno bevuto, e lui…
DEB: E’ morto… avvelenato. Giusto? (tutti dicono di sì, la Artoni dice DA ). E scommetto che
i camerieri non hanno partecipato al brindisi.
BEN: No, non abbiamo partecipato, ma mi sembra ovvio!
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DEB: Lei conosceva la vittima da tempo, non è vero?
BEN: Sì, conoscevo Medardo. Abbiamo fatto l’accademia d’arte drammatica insieme ma non
mi piace dove sta andando a parare. Io gli volevo bene, l’ho chiamato io in questo locale.
Eravamo amici.
DEB: E poi lui ha sfondato, diventando il primo attore della compagnia… e lei invece no.
BEN: Non ho sfondato come attore, ma sono il titolare di un bel ristorante.
MARTINI: Be’ insomma, at piasarev! Sono io la titolare
ANNA: Come? Lei?
MARTINI: Mo’ sì ma me lo gestisce lui, è un bravo cinno
BEN: Zia, non dire queste cose davanti ai dipendenti
MARTIN: Ah ma me le devi dir prima ste cose!
DEB: Per cortesia, parliamo di Medardo, non divaghi. Lei aveva studiato recitazione con lui,
e lo invidiava!
BEN: Lo invidiavo, è vero, ma non fino al punto di ucciderlo. Certo io ero più alto, più bello,
un attore migliore, perfino un abile ballerino. E’ evidente però che, dati i gusti del pubblico
di oggi, lui merita più di me. Non c’è altra spiegazione, giusto?
NEP: Faccio presente che la sua macchina era anche il diversivo (A DEB)
BEN: Chiunque può aver rotto quel finestrino, io amo quella macchina, è un regalo della mia
cara zia e io ci sono molto affezionato. Medardo lo sapeva, anche Ugo e gli attori, tutti lo
sapevano. Era nuova fiammante, era bellissima…
MARTINI: Mo’ si ripara Gondulfo, stai ben buono, la zia te la ripara
BEN: Ne ho parlato tutto il pomeriggio, tutti sapevano che mi avrebbero colpito rompendo
la macchina, tutti. Il fatto che la macchina fosse mia non vuol dire che sia stato io.
NEP: QUESTO LO SCOPRIREMO PRESTO, AH AHAHAHAHAH! Non mi piace lui. È sospetto.
DEB: Lo so che è sospetto. Anche la biondina, se è per quello. Lei conosceva la vittima?
ANNA: Io? L’attore? Ma cosa vuole che conosca? Cosa mi interessa?
DEB: Le scocciava molto stare a lavorare a tarda notte?
ANNA: ma, per cortesia, sta scherzando? E’ il mio lavoro, finché ho la musica sto bene! Dai,
mi porti in galera per questo! A tutti scoccia lavorare, non sono certo né la prima né l’ultima
DEB: Stia calma, ho capito…
NEP: Non mi piace lei, è sospetta.
DEB: Per ora abbiamo fatto, potete andare. (tornano al loro posto, la Martini da la mano a
tutti, la Artoni dice “Dasvidania”) C’erano altre due persone, giusto, esterne alla compagnia?
NEP: Esatto, Ugo Pizzirano, cugino del defunto, e sua moglie Mina Brabato. Non mi
piacciono, sono sospetti. Non si viene a vedere le prove di una lettura della Gerusalemme
Liberata di notte così, senza un movente.
DEB: Se c’era, lo scopriremo. RIS, perquisizione (perquisiscono tutti, niente da segnalare)
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4) INTERROGATORIO 2
DEB: Ora interroghiamo Ugo Pizzirano, cugino del morto, sua moglie Mina Brabato e già
che ci siamo la professoressa Ianne, esperta tassista. La loro casa, come quella degli altri
attori, è stata ribaltata come un calzino. Cosa sappiamo di loro?
RIS: bububububububububububu (si amano molto, segno 5)
DEB: Ottimo.
RIS: bubububububububububu (il cugino era affezionato al morto)
DEB: mh-h.
RIS: bububububuubub. bu.
NEP: Io non ho capito bene un passaggio…
DEB: STRANO che tu non capisca. Lui è un artista di fama mondiale, scultore concettuale
informale. Si sono conosciuti tempo fa, lei era una commessa e lui ha comprato il negozio.
Si sono sposati dopo 5 anni di fidanzamento ben 6 anni fa, uno dei miei sospetti era che ci
potesse essere una storia tra lei e il cugino ma niente, assolutamente pulita. La casa di
Medardo e di Mina non presenta nessuna prova di tradimento, lei è fedele. Come vedrai, tra
l’altro lei non era una grande fan di Medardo: a differenza di Ugo, che voleva assolutamente
seguirlo in tutte le tourneè e anche in questa.
NEP: Dalla morte di Medardo, Ugo ci guadagna qualcosa?
DEB: Assolutamente no, nessuna eredità. E non ha certo problemi economici!
Parlando della professoressa, invece, mi hanno riferito furiose litigate con Medardo. Oh,
eccoli (entrano, lui affranto, Agnese un po’ smaronata, Borrelli arrabbiata).
BORRELLI: Sentite, io voglio subito mettere le cose in chiaro
DEB: Mi dica
BORRELLI: Io non c’entro niente con questa storia
NEP: Ah? Veramente. Tolgo il suo nome dalla lista allora, uno in meno
DEB: Fermo lì, cosa togli? A noi hanno riferito che tra lei e Medardo non correva buon
sangue
ZIMBA: E’ vero, lei lo odiava. Il grande Medardo.
BORRELLI: Signor Pizzirano, pensi alle sculture lei che a Tasso ci penso io, va bene? Io non
lo odiavo…
AGNESE: Ma sì, l’hai insultato solo per tutte le prove
BORRELLI: Forse ho un po’ esagerato, ok, ma niente di grave.
ZIMBA: No, detective, lei impazziva, urlava, sbraitava contro mio cugino. Un artista non
veniva così attaccato dai tempi dell’inquisizione!
AGNESE: Sentite, facciamo una cosa, mio marito non c’entra con questa storia, possiamo
tornare a casa? Abbiamo un party stasera.
DEB: Guardi che anche lei è sospettata! Sappiamo che non amava la vittima!
AGNESE: mamma mia, anch’io? Ma cosa c’entro?! Mi fanno schifo ste cose, ok? Ste letture,
sta roba… ok? Non mi piacciono, e lui era gasatissimo… però, voglio dire… fino ad
ucciderlo? Perché mi annoiavo? Non diciamo scempiaggini! Io sono una persona per bene,
frequento l’alta società e, come Ugo, ho un sacco di amici in vista. Vero Ugo?
ZIMBA: Siamo persone oneste
AGNESE: io comunque te l’avevo detto che a sto giro potevamo stare a casa, avevo paura di
annoiarmi ed è andata anche peggio del previsto. Se mi portano in galera…
ZIMBA: Calma amore, nessuno ti porterà in galera. Perché sia tu che io, ovviamente, siamo
innocenti. Siamo usciti con gli altri quando la signora ha parlato del finestrino e il
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cameriere è corso fuori. Sembrava che lo stessero malmenando da quanto urlava! Poi
abbiamo visto che non era successo niente, il cameriere è rimasto fuori a piangere e noi
siamo tornati dentro. Medardo voleva farmi sentire un passo, è venuto al nostro tavolo e
l’ha recitato divinamente
BORRELLI: Divinamente…
ZIMBA: DIVINAMENTE! poi abbiamo brindato e si è accasciato al suolo. Povero Medardo.
DEB: Era vicino a voi, quindi?
ZIMBA: Eravamo tutti vicini, anche lei era vicina! (Indica Borrelli)
AGNESE: Si era avvicinata eccome, per insultarlo!!
BORRELLI: Gli stavo esponendo il mio punto di vista
AGNESE: E cioè che lui fosse idiota!
BORRELLI: Non l’ho mai detto
AGNESE: L’hai detto, invece! Diglielo tu, Ugo, dai!
ZIMBA: Posso testimoniare che l’abbia detto.
BORRELLI: Forse mi è scappato, nella concitazione del momento
DEB: Ok, c’è un po’ di caos. Dovremmo rivedere dov’erano tutti al momento del brindisi.
Entrate tutti (si posizionano, fanno vedere, riescono (alcuni salutano o chiedono “possiamo
andare?”, altri fanno commenti caratteristici legati al loro personaggio).
A mio parere bicchiere è stato avvelenato prima. Qui siete tutti troppo in vista, troppo facile
essere scoperti. Uscendo o entrando dal ristorante, oppure mentre tutti erano fuori.
Con voi abbiamo finito, andatevene. RIS, prima perquisiteli.
Agnese -> pochette, borsa leggera, quasi vuota
inserire oggetti di disturbo per Borrelli e Zimba
Dopo che gli altri sono usciti
ZIMBA: Detective, io devo dirle un’altra cosa.
DEB: Ossia?
ZIMBA: Io so, ecco, ho informazioni. Medardo mi aveva raccontato qualcosa.
DEB: Cosa?
ZIMBA: Lui sospettava, cioè, aveva scoperto… Insomma, credeva che sua moglie lo tradisse.
NEP: TA-DA-DA-DAAAA (nessuno reagisce)
DEB: Con chi?
ZIMBA: Con quello che ora è il primo attore, Verecondo Covelli. Non fraintendetemi, dovete
interrogare tutti, ma, ecco… lui ora è il primo attore, e ha eliminato il suo rivale in amore.
DEB: Lei mi ha dato le informazioni, le conclusioni le prendo io. Non si consideri scagionato,
sa?
ZIMBA: Ma detective, andiamo, io non ho nemmeno un movente. Amavo mio cugino.
DEB: Lei è un artista, famoso, certo, molto più che Medardo. Va detto che lei è uno scultore
e il suo pubblico è molto più ristretto. Poteva essere anche solo geloso della sua bravura,
nonostante lei sia molto più ricco.
ZIMBA: Geloso del successo di Medardo? Ma lo sa chi sono io? Mi piaceva vederlo recitare,
ho una moglie bellissima che non mi tradisce, le mie opere hanno riscontro internazionale,
che invidia potevo provare per lui? Il mio conto in banca era 100 volte il suo, Poveretto…
DEB: Vedremo. A più tardi
ZIMBA: A più tardi.
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5) INTERROGATORIO 3
DEB: Partiamo con gli interrogatori agli attori. Chiamatemi (ai RIS) Erminia e Andromeda
(RIS che facendo “Attenti!” si da una pacca in testa).
NEP: Anche io mi sarei dovuto chiamare Andromedo, poi i miei hanno cambiato idea.
DEB: Sa che è una storia interessantissima?
NEP: Lo crede davvero?
DEB: Certo, e starei ad ascoltarla ore e ore SE NON DOVESSIMO LAVORARE (entrano le
attrici) Buonasera, ragazze, come state?
CALZ: Come vuole che stia? Il nostro primo attore è morto, non tornerà mai più
ROB: Ci abbiamo solo guadagnato, veramente. Medardo era incapace e rompiscatole
CALZ: Ti prego, Erminia, smettila…
ROB: E’ la verità! Le dirò un segreto, detective, una cosa che in pochi sanno
DEB: Mi dica, coraggio
ROB: Medardo era UN PIRLA!
NEP: Ne ha le prove?
CALZ: Ma come potete parlarne così… santo cielo, il mio Medardo…
DEB: Si rende conto che è un’affermazione sgradevole e inappropriata, date le circostanze?
NEP: Oltre che sospetta! Non mi piacciono queste due
CALZ: Loro due litigavano spesso, per divergenze artistiche. Ma Medardo aveva sempre
ragione.
DEB: Ditemi cosa avete fatto e visto ieri notte
ROB: Stavamo provando questa schifezza, dovevamo fare il brindisi , poi \\
CALZ: Poi il cameriere è uscito perché gli avevano rotto la macchina, c’è stato un gran
trambusto e quando siamo tornati dentro a bere… MEDARDO E’ MORTO!!!
NEP prende appunti
DEB: Ma cosa scrive, non aveva capito?
NEP: Cosa?
DEB: Com’è andata la serata!
NEP: Quale? Dov’è andata?
DEB: Ossanto cielo, (alle ragazze) ci hanno riferito che il brindisi è stato rimandato di
qualche, sospetto, secondo. A lei (Calz) è suonato il cellulare.
NEP: Chi la chiama?
CALZ: E’ il mio fidanzato… il mio ex, cioè. Noi ci stiamo lasciando.
DEB: Bene, non è inerente.
ROB: Sicura?
CALZ: Zitta tu!
DEB: Cosa c’è? Dovrei sapere qualcosa?
CALZ: No niente, io…
ROB: Lei (suspence) amava Medardo.
NEP: TA-DA-DA-DAAA!
DEB: Io la prego, la smetta di fare questa cosa.
CALZ: E’ vero, lo amavo. Ma lui non corrispondeva, lui amava la sua Casilda, la regista. Non
mi ha mai corrisposto. Purtroppo.
ROB: Che gusti che hai, comunque
CALZ: Ma ti fai un po’ gli affari tuoi?
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ROB: Ah sì sì
DEB: Potete andare. Anzi no: prima, perquisizione!
I RIS perquisiscono le tasche e le borse, in quella di CALZ trovano il veleno.
RIS: BUBBUBU!
DEB: Cos’è quella?
CALZ: Cos’è? (Prova a prenderla)
NEP: Non tocchi lei! Si allontani
Uno dei RIS annusa la boccetta e sviene.
NEP: Il veleno! L’arma del delitto (la prende, annusa la boccetta e sviene)
DEB: Non ci credo, l’ha fatto davvero (da un piccolo calcetto al corpo esanime, nep si
muove)
CALZ: Io… io non l’ho mai vista
DEB: Era nella sua borsa
CALZ: Qualcuno ce l’ha messa, anche lei, anche lei (ROB) era sempre attorno a me
ROB: Sempre attorno a te? Cosa c’entro io? Mi sembri un po’ troppo supponente. Sei
sospetta
DEB: Ferme, basta. Andatevene. Nel caso ci sia bisogno vi richiamerò io.
CALZ: Non sono stata io, detective, agenti (ai ris). Vi prego, voi dovete ascoltarmi
RIS: bubububububububub (lunga dissertazione)
CALZ: NOOOO!!! COME POTETE DIRE UNA COSA DEL GENERE!!!
NEP SI RIALZA
RIS: Bubu.
CALZ: NOOOO!!! State facendo un errore, non sono stata io (viene portata via dai RIS)
NEP: Abbiamo un sospettato, detective. Andiamo a casa? Qua magnano tutti e a me sta
venendo un certo appetito
DEB: Non abbiamo per niente finito. Lei, può andare. Ma la teniamo d’occhio.
ROB: Grazie, arrivederci (Esce).
DEB: Faccia entrare gli altri sospettati, l’attore, l’attrice, la regista e il produttore.
NEP: Prego, signori, prego.
ENTRANO i 4
DEB: Allora, voi due siete sposati (GOLF e GIULIASPI)
GIULIASPI: Certo
DEB: E lei è il nuovo primo attore? (GIULIANI)
RGIULS: Mio malgrado, lo sono. Lo volevo essere, non mento, però non in questo modo. Non
in questo modo. Lo volevo essere perché sono bravo! Volete sentire qualcosa?
DEB: Per l’amor del cielo, stia zitto e basta: sappiamo chi è lei
GOLF: Chi è lui? Lo sappiamo tutti
RGIULS: Detective, cosa intende? Non dica cose avventate, parliamone prima in privato.
Non vorrà mica \\
DEB: Questi due signori hanno una relazione, e come tali sono i primi sospettati per
l’omicidio di Medardo.
GIULIASPI: Verecondo… cosa sta dicendo? Hai tradito il tuo amico Medardo?
RGIULS: (A DEB) Con che diritto lei millanta una cosa del genere? Come si arroga il diritto
di distruggere le nostre vite, così, il giorno dopo che questa povera ragazza è rimasta
vedova?
GOLF: Detective, sono ragazzi, ormonali, passionali. Una scappatella, chi di noi non fa una
scappatella ogni tanto?
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NEP: Se qualcuno è interessato io sabato sono libero. Qualcuna. Se qualcunA è interessatA.
GIULIASPI: Come, scusa? Tu fai scappatelle?
GOLF: Intendo i ragazzi, amore, i ragazzi. Lo sai, io ho orecchie solo per la tua voce.
GIULIASPI: (la s è iper spernacchiata) Ssssarà meglio!
RGIULS: Lei mente, detective, e voglio sapere chi le ha detto queste idiozie!
PAOLA: No, Verecondo. Il tempo delle menzogne è finito.
RGIULS: Casilda, cosa sta dicendo? Quali menzogne?
PAOLA: Detective.
RGIULS: Casilda, NO!
PAOLA: Quello che sa è vero.
GIULIASPI: COOOOSA?
PAOLA: Mi dispiace. Non avrei dovuto.
GIULIASPI: Credevo di conoscerti, eri come una sorella per me!
PAOLA: Lui mi ha sedotta!
RGIULS: Be’, adesso, eri consenziente. Ma nessuno pensa a che figura ci faccio io, col
pubblico e tutto?
GIULIASPI: PORCO!
GOLF: Verecondo, effettivamente l’hai fatta grossa.
RGIULS: La carne è debole, Bortolo, ma non sono un assassino!
NEP: Stia zitto lei. Adesso va al gabbio per vent’anni e lì sì che farà conquiste.
RGIULS: Io non ho ucciso Medardo.
DEB: Attualmente è la cosa più probabile. Lei è uscito con la scusa di andare in bagno,
prendendo l’uscita posteriore. Ha rotto l’auto, per fare in modo che il cameriere uscisse e
facesse rumore, ha ucciso Medardo e messo il veleno rimanente nella borsa di Andromeda
Proetto, che sapeva avere un movente sentimentale.
RGIULS: Andromeda? Lei è fuori di testa, folle d’amore, se avete trovato il veleno nella sua
borsa allora è stata lei!
DEB: Non faccia accuse, tutto le si può ritorcere contro. RIS! (si avvicinano) Leggetegli i suoi
diritti
RIS sembrano obiettare
DEB: Fatelo e basta!
RIS: iniziano a parlare col tono di “Ha il diritto di rimanere in silenzio, qualunque cosa dirà…”
ma non dicono niente.
RGIULS: Io ho un alibi
NEP: Non ci credo. Detective, arrestiamolo lo stesso, io ho fame…
DEB: Di cosa sta parlando?
RGIULS: Io non sono mai andato in bagno, ieri. Non sono mai uscito dalla sala prima del
brindisi, tutti lo possono testimoniare.
DEB: Ah. Allora il vandalismo è stato casuale e lei lo ha sfruttato.
PAOLA: Impossibile, in questa zona non avvengono mai vandalismi. E il cameriere parlava
sempre della sua macchina, anche alle prove precedenti. Era da settimane che ci faceva una
testa così.
DEB: Lei che fa l’avvocatessa, invece, ha usato i servizi?
PAOLA: Certo, come sempre. Tutte le attrici hanno usato gli specchi grandi per truccarsi,
ma anche le altre hanno usato il bagno. Anche Ugo Pizzirano, perfino la zia del cameriere.
DEB: La zia è arrivata dopo il danno, non cerchi di confondermi.
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NEP: Non mi piace lei, è sospetta.
DEB: Se non è stato lui, allora è stata lei. Qualcuno qui va portato in galera, o uno, o l’altra o
entrambi.
GIULIASPI: Casilda? Cosa hai fatto!
PAOLA: Aspettate. Aspettate. Avete detto entrambi?
DEB: Avrete lavorato in coppia, tu hai rotto il vetro, lui ha messo il veleno e forse tu, tu
stessa hai dato il bicchiere a tuo marito.
PAOLA: non ero nemmeno vicina a lui durante il brindisi
NEP: Ti sarai allontanata velocemente, cavoli, non ci vuole un ninja. Anche se non
guasterebbe
DEB: Cosa non guasterebbe?
NEP: Un ninja, io adoro i ninja. Due katanate e via, caso chiuso.
PAOLA: Allora confesso, sono stata io. Da sola.
RGIULS: No, Casilda, cosa stai dicendo…
PAOLA: Lascia stare, Verecondo, tu devi andare avanti. Sono stata io. Da sola. Senza
complici.
GOLF: Finalmente qualcuno che si prende le proprie responsabilità. Così magari possiamo
proseguire con lo show…
DEB: Non sia frettoloso. Agenti, arrestate Casilda Cannalonga
RIS: bububububu
DEB: Lo so che non siete agenti di polizia, non mi interessa. Arrestatela e poche storie.
Fuori. Voi restate (a GIULIASPI e GOLF, gli altri due escono).
GIULIASPI: detective, io conosco bene Casilda. E’ passionale, ma non è un’assassina.
DEB: Lo sarà diventata di recente.
GIULIASPI: No, io non ci credo. Era mia amica, so di chi sto parlando. Siamo uscite
entrambe a vedere quel matto che piangeva e urlava per la macchina, e non mi è sembrato
che lei avesse toccato i bicchieri.
DEB: Lei ha guardato i bicchieri?
GIULIASPI: Erano… erano sul bancone. Perché?
DEB: Be’, anche le è una sospettata, se lo ricordi.
GOLF: Ehi ehi abbassiamo i toni, quale sarebbe il suo movente o il mio? Abbiamo solo avuto
problemi da questa storia.
NEP: Oh, tagliamo corto. Chi è stato secondo voi?
GOLF: La tassista, la professoressa, odiava Medardo, con tutte le sue forze. Dovevate
vederla, era infuriata. Sapete quanto mi è costato avere la sua consulenza? Be’, ve lo dico io,
una follia. E io dico che per studiare Tasso tutta la vita qualche rotella fuori posto ce la devi
avere.
GIULIASPI: Il cugino di Medardo, Ugo, forse era invidioso del suo successo come attore, così
a contatto col pubblico. Lo seguiva solo in attesa di un suo fallimento.
Sua moglie, Mina, era annoiata, ogni tanto rimbeccava suo marito per essere qui, magari è
pazza e ha deciso che si stava annoiando troppo.
GOLF: Il mètre ha studiato all’Accademia con Medardo, lui lo invidiava cento volte più del
cugino. Le altre mie due attrici, be’, una lo amava e uno lo odiava, ma entrambe potrebbero
essere colpevoli. Andromeda, addirittura, aveva il veleno nella borsa e lei è una distratta.
GIULIASPI: Anche l’altra cameriera, Zoe, a dire il vero, ci ha sempre odiati tutti per questa
iniziativa, a suo dire assolutamente inutile. Non lo nascondeva più di tanto.
NEP: Dimenticate il nuovo primo attore.
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GIULIASPI: Verecondo… certo. Di lui, onestamente, non credo di sapere più nulla.
GOLF: Era un marcantonio, anche se non sapevo del tradimento di Casilda. Non posso
sbatterlo fuori dalla compagnia perché ora è l’unico maschio, quindi effettivamente ci
guadagnerà parecchio.
GIULIASPI: Se non finirà subito in galera.
DEB: Lei parla veramente male, lo sa?
GOLF: Ha un modo caratteristico di parlare, per questo è una delle mie attrici
GIULIASPI: Grazie, caro.
DEB: Mh. Capisco. Potete andare, ora. (esce, DEB a NEP) Andiamocene anche noi, dobbiamo
riflettere.
6) SCENA COL PUBBLICO
Cosa chiedere?
Hobby, gusti, sentimenti, pensieri, dettagli sulla serata… tutto quello che può essere
inerente:
Agnese -> hobby corso di autodifesa (vetro sfondato con un cazzotto), si deve capire nel
caso lo chiedano che lui è un grande artista di successo e tanto basta, disprezzava
apertamente il cugino
Tutti gli altri devono inventarsi qualcosa
7) CHIUSURA -> PRIMA, LETTURA DI ALCUNI DEI MOVENTI SCRITTI DAL PUBBLICO
NEP: Be’, insomma. E’ tutto chiaro ormai. Lei ha capito chi è il colpevole?
DEB: E’ ovvio che l’ho capito, è il mio lavoro.
NEP: Ovvio.
DEB: Lei non l’ha capito?
NEP: Cosa?
DEB: Chi è stato!
NEP: Ah. A fare l’omicidio, proprio? Ad avvelenare?
DEB: Certo, a fare cosa se no?
NEP: Chiedevo, non si arrabbi. Comunque, chi è stato. E’ ovvio. Lo devo dire io? Be’,
andiamo per esclusione. Io, no.
DEB: Lei non ne ha un’idea.
NEP: L’ha detto lei, detective, io non posso contraddirla.
DEB: Tutti avevano moventi contro Medardo, ma lui era in vista e tutti si sono osservati tra
loro. C’erano quadrangoli amorosi e vari altri malesseri sociali, tutti guardavano i propri
“amici” con sospetto, o sbaglio? Ugo, Mina, potete entrare.
ZIMBA: Cosa c’è ancora? Noi vorremmo andare a casa
DEB: Potete sedervi nei posti dove eravate al brindisi.
(ci si mettono) Molto bene. Ora, prima che squilli il telefono, dov’è il tuo bicchiere, Ugo?
ZIMBA: Cosa… cosa c’entra il mio bicchiere? Me l’ha dato Mina.
DEB: Quindi Mina prende il bicchiere dal vassoio.
AGNESE: Certo, ne ho preso uno a caso. Cosa vuole insinuare?
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DEB: Poi suona il cellulare di Andromeda Proetto, che era qui vicina a Medardo. Lei si
allontana, Medardo si avvicina a voi e inizia a leggervi un passo.
ZIMBA: Mio dio. Tu… tu non hai brindato, Mina?
AGNESE: Io reggo poco l’alcool, lo sai, caro
DEB: LA cameriera non finisce il giro, lascia i bicchieri nel vassoio e tutti se ne prendono
uno. Nessuno porta un bicchiere a Medardo, che era qui a fianco a lei.
ZIMBA: Io devo aver preso il tuo bicchiere, Mina. E Medardo…
DEB: (rivelazione) Medardo ha bevuto quello destinato a lei, Ugo.
(silenzio, poi parla a Nep) Stavolta niente?
NEP: TA-DA-DA-DAAA. Ma annunciato non è molto bello
ZIMBA: Mina… cosa significa?
NEP: E’ forse vero che Mina era un’umile commessa precaria prima di conoscerla?
ZIMBA: Sì, però…
NEP: Chi sono gli eredi della sua fortuna?
ZIMBA: E’… è lei.
DEB: Mina ha usato i servizi, nel pomeriggio, non è vero? Come tutte le altre donne. Ma lei è
uscita, ha svuotato velocemente la pochette, ci ha messo dentro il pugno per non tagliarsi e
ha sfondato il vetro. La sua borsetta è infatti l’unica che può essere vuotata agevolmente,
senza che nulla cada. Durante il trambusto ha avvelenato il bicchiere senza farsi notare,
uscendo per ultima, ed è passata a fianco ad Andromeda al rientro per lasciar cadere la
boccetta al suo interno. Per uscire, lei che è così elegante, si è rimessa i guanti nonostante
non faccia tanto freddo, e così non ha lasciato impronte sulla boccetta!
Queste prove la incastrano, il movente era l’eredità di Ugo e, con questo, il caso è chiuso.
Saluti, ringraziamenti per essere venuti, fine.
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