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L'Arena - Il Giornale di Verona Page 1 of 2 mercoledì 27 agosto 2008 provincia pag. 25 SAN BONIFACIO. Il gestore dell’oasi di Bora-Bora a Villabella è sorpreso e preoccupato dopo la cattura di due esemplari di 38 e 82 chili: «Per noi rimane un mistero» Maxi siluri e pesci strani «Cosa c’è nei laghetti?» di Gianni Bertagnin «E’ sorprendente e inspiegabile la presenza nei nostri laghetti di esemplari di pesce siluro, soprattutto di queste dimensioni». Dario Massignan, che da otto anni gestisce i laghetti Bora-Bora a Villabella di San Bonifacio, nei pressi del casello dell’autostrada, non nasconde il suo stupore, misto a preoccupazione, dopo la cattura di due siluri da record, uno di 38 chili e l’altro addirittura di 82. I due romantici specchi d’acqua, uno profondo un paio di metri, l’altro, più grande, con fondali fino a sei metri, furono creati all’interno delle cave di prestito realizzate per prelevare la ghiaia che venne utilizzata nella costruzione dell’autostrada Serenissima, e sono alimentati da acqua di sorgente. Non essendo in comunicazione con alcun fossato o altro corso d’acqua, c’è una sola spiegazione alla presenza di questo grande predatore d’acqua dolce, che si è perfettamente ambientato nel Po e nell’Adige e che si trova anche nel Canal Bianco, nel Mincio, nel Menago e nel Bussè: è stato introdotto da qualcuno, forse da qualche pescatore sportivo. «Nelle nostre cave fino a un anno fa il siluro non era mai stato segnalato», assicura Massignan. Si tratta infatti di una specie che divora gli altri pesci e non ha competitori naturali. Insomma, un pericolo pubblico per la fauna ittica. «Pensi che nel ventre di un siluro pescato nel Mincio», ricorda il gestore dei laghi, «è stata trovata addirittura una nutria». E aggiunge: «Da noi i pescatori sportivi catturano solitamente carpe, pesci gatto e tinche. Solo un anno fa», sottolinea ancora, «era stato pescato un piccolo esemplare di siluro, ma si pensò che fosse arrivato casualmente assieme a una delle settimanali immissioni di pesce gatto. Ora invece la situazione è diventata preoccupante, soprattutto quando abbiamo avuto la prima sorpresa con la cattura, da parte di Rosalino Zivelonghi, di un siluro di 38 chili di peso, lungo un metro e 70. Poi, due giorni dopo, quello addirittura di 82 chili e oltre due metri di lunghezza, catturato da Thomas Bacco. Una cosa mai vista, che ci ha fatto riflettere. Ma che pesci ci sono in questi laghetti?». «La comparsa di questi siluri di grandi dimensioni», commenta il gestore dei Bora-Bora, «non solo ci stupisce ma ci preoccupa, anche perchè sui fondali del lago più grande nessuno sa cosa ci sia». Massignan cita, ad esempio, «la sorprendente scoperta della presenza in queste acque di esemplari di persico trota reale, una specie pregiatissima che solitamente si trova nel lago Maggiore». Ma il problema più serio rimane quello dei siluri. E per affrontarlo, il gestore dei laghetti chiede aiuto ai sub: «Invito i sommozzatori a immergersi per esplorare i fondali. Ma ciò sarà possibile solo durante la stagione fredda, quando l’acqua è più trasparente. Il precedente gestore», riferisce ancora Massignan, «mi ha raccontato che anni fa dei sub si erano tuffati nel laghetto alla scoperta dei fondali, ma dopo pochi minuti erano risaliti, rinunciando all’esplorazione. Il motivo del loro dietrofront non era stato mai spiegato. Resta il fatto che http://2002.larena.it/verifica.asp?giorno=20080827&pagina=25&elemento=a.xml&se... 27/08/2008 L'Arena - Il Giornale di Verona Page 2 of 2 ci sono dei pesci strani, che nessuno conosce. Per noi questi fondali», conclude, «sono diventati un mistero». Nelle verdi acque di Bora-Bora ci cela un clone del mostro di Lockness? Il gestore non fa ipotesi fantasiose, chiede aiuto a qualche sub coraggioso. Foto: http://2002.larena.it/verifica.asp?giorno=20080827&pagina=25&elemento=a.xml&se... 27/08/2008