Le malattie respiratorie nei vitelli

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Le malattie respiratorie nei vitelli
Le malattie
respiratorie nei vitelli
Il successo terapeutico delle malattie respiratorie dei vitelli
dipende essenzialmente dalla causa primaria della polmonite.
Nella maggior parte dei casi c'è un'implicazione batterica, per
cui gli antibiotici possono essere di aiuto, ma, dicono gli
esperti, per qualunque terapia, se si vuole avere successo, è
essenziale identificare tempestivamente l'agente patogeno.
voli fattori di stress, ed è in questi
periodi che rileviamo un aumento dei
casi di malattie respiratorie. Sia le
strutture che la gestione hanno un
enorme impatto sulla salute dei vitelli
e si può osservare un'importante
variazione dei tempi in cui si manifestano i problemi respiratori in strutture
diverse.”
Varietà di patogeni
Gli allevamenti da latte ospitano una
varietà di patogeni che possono provocare malattie respiratorie nei vitelli:
quelli più comuni sono Pasteurella
multocida, Mannheimia (detta in precedenza Pasteurella) hemolytica,
Haemophilus somnus e Mycoplasma.
Fra i patogeni virali ci sono i virus
parainfluenzali, il virus della rinotracheite bovina infettiva (IBR), quello
della diarrea virale bovina (BVDV) e,
più raramente, il virus sinciziale respiratorio bovino.
Nei vitelli Holstein, Vande Steeg rileva
essenzialmente problemi causati da M.
hemolytica, oltre a casi di polmonite
da Salmonella, spesso settici nei vitelli
che hanno meno di quattro settimane
di età.
I segni clinici tipici di malattia respiratoria nei vitelli includono scarso appetito, tosse, febbre, anomalo scolo
nasale, indebolimento o letargia,
affanno respiratorio e/o orecchie
cascanti. Vande Steeg aggiunge che
nei vitelli deboli, disappetenti, gli occhi
appaiono leggermente infossati e il
pelo cambia aspetto. "Se l'infezione si
protrae, la respirazione diventa addominale e lo scolo nasale e oculare
diventa purulento.”
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Le affezioni respiratorie sono, dopo la
diarrea, la seconda causa di morte dei
vitelli da 0 a 6 mesi e sono responsabili di almeno la metà di tutti i casi di
malattia e mortalità nei giovani vitelli.
La maggiore incidenza delle malattie
respiratorie si registra nel periodo che
va dalla nascita ai sei mesi di età e, in
gran parte può essere attribuita ad
errori di gestione, come una insufficiente distribuzione di colostro alla
nascita, oppure la commistione in
gruppo di vitelli appena nati, due fattori che espongono i vitelli a maggiori
rischi di malattia, secondo il veterinario Lance Fox (Alpharma Animal
Health).
Secondo Bruce Vande Steeg, veterinario e collaboratore della Sierra View
Animal Health (Escalon, California), i
problemi respiratori generalmente si
concentrano in due diversi periodi
della vita del vitello: a circa 3-4 settimane di età, mentre sono nei box singoli, e poi allo svezzamento, quando
vengono raggruppati in recinti e
vanno incontro allo stress derivante
dal cambiamento di alimentazione e
dai nuovi compagni di gruppo.
“Qualsiasi variazione climatica in uno
di questi due periodi non fa che peggiorare il problema”, afferma.
I vitelli sono particolarmente vulnerabili durante i periodi di stress, afferma
Scott Smith, veterinario presso la
Dairy Authority (Greeley, Colorado).
"Lo svezzamento è uno di questi, e
constatiamo numerose situazioni in
cui le affezioni respiratorie diventano
un grosso problema proprio in questo
periodo" prosegue. “Anche quando i
vitelli vengono messi in gruppi, o cambiati di alloggio, sono esposti a note-
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Terapia
Il successo terapeutico delle malattie
respiratorie dei vitelli dipende essenzialmente dalla causa primaria della
polmonite. Nella maggior parte dei
casi c'è un'implicazione batterica, per
cui gli antibiotici possono essere di
aiuto. “ Per qualunque terapia, se si
vuole avere successo, è essenziale
un'identificazione tempestiva dell'agente patogeno,” afferma Smith. Per la
scelta degli antibiotici possono essere
utili gli esami microbiologici, ma spesso questi farmaci sono di scarsa utilità
se l'infezione deriva da Mycoplasma.
Come terapia di supporto, Smith raccomanda la terapia NSAID, la vitamina
e le vitamine del gruppo B. “Utilizzo
anche il vaccino intranasale IBR termosensibile come stimolante non-specifico del sistema immunitario.”
Prevenire è certamente meglio che
curare, e inoltre la terapia può essere
fortemente influenzata dalla tempestività con cui si inizia a trattare il vitello.
“L'entità del danno polmonare al
momento di inizio del trattamento può
indicare il tipo di antibiotico più efficace,” afferma Fox.
Secondo Vande Steeg, il trattamento
deve essere tempestivo ed aggressivo.
“Se necessario, usiamo sia gli antibiotici che la terapia NSAID,” afferma. Se i
vitelli sono disidratati, vengono somministrati elettroliti per via orale, mentre se la disidratazione è grave si
usano perfusioni sottocutanee o intravenose. “Definiamo i nostri protocolli
terapeutici in modo da avere antibiotici di prima e di seconda linea, insieme
alle istruzioni su quando cambiare il
corso della terapia."
Salute
Iniziare alla nascita
L'insuccesso del trasferimento passivo
delle difese immunitarie lascia il vitello vulnerabile a molte malattie, fra cui
quelle respiratorie. “Se il sistema
immunitario del vitello non viene adeguatamente 'stimolato' dalla somministrazione di sufficiente colostro di
buona qualità al momento giusto, non
sarà in grado di riconoscere, e quindi
di affrontare adeguatamente, numerosi agenti patogeni”, dice Fox.
La mancanza di colostro aumenta il
rischio che il vitello debba essere trattato per polmonite nei primi giorni di
vita, ad esempio fra i 5 e i 10 giorni, in
seguito a difficoltà di respirazione, acidosi da diarrea grave, e sepsi. “Se un
vitello riceve una quantità adeguata di
colostro e può vivere in un ambiente
sano, ha pochissime probabilità di
avere la polmonite,” osserva Vande
Steeg. “Negli allevamenti che seguono
un buon programma di somministrazione del colostro, non utilizziamo
neppure i vaccini per le infezioni respiratorie per le manze fino a 4-5 mesi,
poiché i loro sistemi immunitari non
richiedono stimolazioni supplementari
(derivanti dai vaccini), posseggono
già l'immunità necessaria.”
Una ingestione adeguata di sostanza
secca e di energia è essenziale per
assicurare la resistenza alle malattie
nei giovani vitelli. “Se nei vitelli si
diminuisce l'apporto proteico, ciò avrà
un effetto negativo sullo sviluppo del
sistema immunitario,” precisa Smith.
Controllando i livelli dei solidi disciolti,
soprattutto nei vitelli alimentati con
latte di scarto non arricchito, spesso si
vede che questi vitelli presentano una
deficienza del 15-20% nell'ingestione
quotidiana di sostanza secca necessaria. “Questa è una carenza critica,
soprattutto nei vitelli giovanissimi che
non ingeriscono ancora molta sostanza secca.”
Vande Steeg concorda sull'importanza
di una alimentazione adeguata.
“L'alimentazione ha un ruolo determinante nell'assicurare la salute dei vitelli. Io dico sempre ai miei clienti: 'Di
cosa pensate siano fatti gli anticorpi?
Di proteine. Così, se non somministrate proteine ai vitelli, questi non possono produrre i loro anticorpi.' Un vitello
sano non ha motivo di ammalarsi. Ci
siamo abituati a pensare che tutti i
vitelli si ammalano solo perché abbiamo permesso che ciò che è anormale
diventasse normale.”
Nutrizione
Per poter funzionare efficacemente, il
sistema immunitario richiede un programma adeguato di nutrizione. “ É
stato valutato che quasi il 25% dell'energia somministrata quotidianamente al vitello è utilizzata dal suo sistema
immunitario,” spiega Fox.
Alloggiamenti
I vitelli possono essere allevati con
successo in vari tipi di alloggiamenti
che, ovviamente, variano secondo la
geografia. Più del tipo, è importante il
modo in cui vengono gestiti questi
alloggiamenti. Il box singolo (anche
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<L'obiettivo di qualsiasi
alloggiamento dovrebbe
essere di fornire un'adeguata
protezione da vento,
pioggia e sole, ma sempre
assicurando una buona
ventilazione per cercare di
prevenire le infezioni
respiratorie.
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detto igloo), ad esempio, è un sistema
ideale per il tutto fuori/tutto dentro.
“Quando il vitello lascia la cuccetta
bisognerebbe eliminare tutto il resto:
letame, lettiera, cibo, ecc.,” dice Fox.
Smith preferisce i box individuali che
non consentono contatti (naso-naso)
fra i vitelli non svezzati, poi ci sono i
recinti all'aria aperta, con strutture di
protezione per i vitelli più grandi.
Anche Vande Steeg preferisce le soluzioni individuali sia all'aria aperta che
in vitellaia, a condizione che questa sia
ben aerata e protetta dal vento. Per i
vitelli svezzati, suggerisce di iniziare
con piccoli gruppi di 8-12 individui.
“Una volta che si sono abituati ad
avere dei compagni e alla nuova alimentazione, allora si può iniziare a
metterli in gruppi di 20 o 30, e poi in
recinti per gruppi ancora più numerosi.”
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L'aerazione ha un ruolo essenziale
nella malattia. Fox osserva che un
vitello fino a due mesi di età ha bisogno di un ricambio d'aria pari a 1,4
m3/minuto quando il clima è mite;
mentre se fa caldo avrà bisogno di 2,8
m3/minuto e se fa freddo solo 0,4
m3/minuto. E aggiunge che “l'obiettivo di qualsiasi alloggio per vitelli
dovrebbe essere di offrire un'adeguata
protezione da vento, pioggia e sole,
pur assicurando una buona ventilazione.”
Le peggiori soluzioni di alloggio per
vitelli sono le stalle chiuse, scarsamente ventilate: il raggruppamento dei
vitelli senza tener conto dell'età ed il
sovraffollamento portano spesso ad
un aumento delle affezioni respiratorie.
“Le stalle con tetti bassi e molta umidità sono le peggiori,” afferma Vande
Steeg. “Raggruppare vitelli di età
diversa, o formare grandi gruppi di
vitelli appena svezzati sono cattive
pratiche di gestione.”
La brusche variazioni di temperatura,
come quelle che si verificano in autunno e primavera (cioè la forte differenza
fra la temperatura diurna e quella not-
turna) tendono ad aumentare l'incidenza delle malattie respiratorie.
Vande Steeg aggiunge che quando, in
qualsiasi momento dell'anno, la temperatura varia di 5 °C, si hanno più casi
di polmonite, proprio come quando
cambiano le stagioni.
Altri fattori di gestione
Come precedentemente detto, una
inadeguata somministrazione di colostro, cattive condizioni di alloggiamento (non solo le strutture in sé, ma
anche, ad esempio, il sovraffollamento), lo stress e un'alimentazione inadeguata sono fattori di gestione che possono contribuire alle malattie respiratorie. Fox cita i cinque "fondamenti"per
l'allevamento dei vitelli indicati dalla
veterinaria Sheila McGuirk: colostro,
calorie, confort, pulizia e prontezza
nelle decisioni.
“Una buona gestione è la cosa migliore,” afferma Vande Steeg. “Se c'è un
problema, la cosa migliore è affrontarlo: risolvere i problemi legati alle strutture o al personale è sempre la soluzione più economica e redditizia. I vaccini sono quasi sempre un rimedio
temporaneo, ma ci sono situazioni in
cui il loro uso è particolarmente appropriato, ed un buon veterinario è in
grado di stabilire quando è il caso.”
In commercio sono disponibili vaccini
per la prevenzione delle infezioni
respiratorie nei vitelli, e Fox osserva
che non c'è un unico protocollo valido
per tutte le situazioni. “Ciò che si deve
fare in un allevamento è diverso da
quello che andrà fatto in un altro in
fondo alla stessa strada,” dichiara.
“Ricordate che un buon programma di
vaccinazione per i vitelli inizia nella
vacca asciutta, quando il vitello è ancora un feto in via di sviluppo.”
Smith ritiene che un programma
aggressivo di vaccinazione dei vitelli
prima dei periodi a rischio possa essere molto utile in quelle aziende dove le
infezioni respiratorie sono un problema.
In alcuni sistemi di gestione, anche la
modifica del modo di formazione e
Salute
Controllare l'incidenza delle infezioni
Sia per gli allevamenti che allevano i
propri vitelli o per le aziende che operano su larga scala nell'allevamento di
vitelli/manze, è essenziale monitorare
l'incidenza delle malattie ed i fattori
correlati. Nelle aziende in cui lavora,
normalmente Smith esegue un rapido
controllo a vista dei giovani animali,
almeno due volte al mese, e in alcuni
casi effettua la sua ispezione anche più
frequentemente.
“Effettuo anche delle visite regolari
insieme al responsabile dei vitelli per
essere al corrente di ogni eventuale
problema,” aggiunge Smith. “Le analisi postmortem di routine sono importanti per conoscere le cause di mortalità e per individuare prontamente
"nuovi" problemi. Consiglio a tutti i
veterinari di seguire una routine da utilizzare per i loro clienti che allevano
vitelli.”
Secondo Vande Steeg, le malattie
respiratorie dei vitelli sono un campo a
cui molti veterinari dedicano poco
tempo poiché sono occupati a controllare le vacche. “Ma se si interpella chi
si occupa dell'allevamento dei vitelli,
sarà pronto a rispondervi e a mostrarvi dei casi a cui potrete interessarvi e
fornire istruzioni su come affrontarli, e
questo può avere un importante
impatto.”
Mortalità e prestazioni
Secondo le situazioni, si possono rilevare tassi di mortalità causati da polmonite in vitelli pre-svezzati persino
del 10-15%, afferma Scott Smith, veterinario. “In allevamenti ben gestiti, la
mortalità è inferiore al 2% per tutto il
Tabella di valutazione della salute del vitello
Nome azienda: ________________
Data: ________________
Punteggi dati ai vitelli (respirazione in generale: 4 - attenzione,
5 o più- trattare; analisi feci: 2 o 3 -trattare)
N. vitello
Età
Temperatura
Scolo
nasale
Tosse:
spontanea
o indotta
Occhi o
orecchie
Consistenza
feci
Punteggio
totale
Criteri di valutazione per i punteggi
Temperatura
0) 37.7°-38.2°
1) 38.3°-38.8°
2) 38.9°-39.3°
3) > 39.4
Tosse
0) Non presente
1) Singolo colpo di tosse indotta
2) Tosse indotta ripetuta o colpi di tosse occasionali spontanei
3) Tosse ripetuta spontanea
Scolo nasale
0) Scolo normale
1) Leggero scolo unilaterale, torbido
2) Scolo da entrambe le narici, eccessivo e torbido
3) Scolo nasale copioso, bilaterale e purulento
Occhi o orecchie 0) Normali
1) Leggero scolo oculare
2) Modesto scolo da entrambi gli occhi e orecchie leggermente abbassate
3) Testa di lato o entrambe le orecchie abbassate
Feci
0) Normali
1) Semi-formate, pastose
2) Molli, ma di consistenza sufficiente da rimanere sulla lettiera
3) Acquose, che filtrano dalla lettiera
Questa tabella per la valutazione della salute del vitello creata da Sheila McGuirk, medico
veterinario presso l'Università del Wisconsin, vi può aiutare a valutare meglio i vostri vitelli
(e quelli dei vostri clienti) e a prendere decisioni tempestive su se e quando trattare.
periodo di allevamento dei vitelli. Non
dispongo di cifre precise sui tassi di
accrescimento, ma alcuni vitelli sviluppano lesioni respiratorie croniche e
vanno incontro all'arresto della crescita.”
Secondo Smith, questi vitelli subiranno un ritardo di sviluppo di uno o due
mesi rispetto ai loro coetanei. Egli
stima che circa l' 1-2% dei vitelli di allevamenti ben gestiti subiscono rallentamenti di crescita, e questo numero
aumenta se sono maggiori i livelli di
esposizione e i casi di malattia. La
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gestione dei gruppi può essere di una
certa utilità.
Smith rileva che i problemi da infezioni respiratorie sono minori nei gruppi
di vitelli sottoposti regolarmente a
controlli per infezioni persistenti da
BVDV in base ai quali i vitelli risultanti infetti vengono allontanati precocemente.
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< Le malattie respiratorie nei vitelli
maggior parte di questi animali finisce
per essere riformata durante il periodo
di crescita/fecondazione e non entra in
produzione.
Titolo originale: “Dairy
calf respiratory disease”
Autore: Geni Wren
Per concessione di:
Bovine Veterinarian,
marzo 2006
Copyright: Vance
Publishing Corp. USA
Per informazioni sull'abbonamento contattare:
Geni Wren:
[email protected] ,
oppure visitare il sito di
Dairy Herd
Management:
www.dairyherd.com
Lance Fox concorda, ed osserva che
gli studi riguardanti le perdite di prestazione causate da malattie respiratorie sono un po' meno precisi di
quelli sulle malattie enteriche, tuttavia si sa che fra le conseguenze negative ci sono un minore tasso di accrescimento, un primo parto ritardato ed
un maggior rischio di riforma durante la prima lattazione.
“Ad esempio, in letteratura si legge
spesso che il 50% della mortalità
delle manze è dovuto a polmonite
intervenuta fra la nascita e il parto,
mentre nelle prime tre settimane di
vita le diarree causano circa il 62% di
mortalità.”
“I vitelli smettono decisamente di
crescere,” aggiunge Bruce Vande
Steeg, veterinario.
“Così, se prima aumentavano di 800
g/giorno, improvvisamente perdono
peso o si limitano a mantenerlo.
Quando staranno meglio, dovranno
recuperare il peso perduto e ciò
richiederà tempo. Di conseguenza, la
manza entrerà in produzione più tardi
e sarà più vecchia e/o più piccola.
Tutte cose che costano denaro, anche
se sono perdite nascoste, poiché non
risultano direttamente dal libro dei
conti, sebbene influenzino la redditività dell'azienda.”
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