l`arcobaleno - Comune di Trieste

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l`arcobaleno - Comune di Trieste
Piano dell’Offerta Formativa
Scuola dell’Infanzia
del
Comune di Trieste
L'ARCOBALENO
Anno Scolastico 2014/15
SCUOLA DELL'INFANZIA L'ARCOBALENO
VIA FRESCOBALDI 33
TEL.
040829464
FAX
040829464
MAIL [email protected]
PREMESSA
La storia delle scuole materne di Trieste, oggi scuole dell’infanzia, ha radici
profonde risalenti al periodo di istituzione delle scuole stesse.
Ogni scuola racchiude in sé una storia che differenzia le sue origini che
possono essere di carattere sociale, di bisogni territoriali, o di emancipazione
educativa.
La scuola materna di Poggi oggi conosciuta come scuola dell’infanzia
l’Arcobaleno, è stata costruita nel 1984 per rispondere alle esigenze della
nuova utenza insediatasi nel complesso edilizio di Poggi Paese che comprende
182 alloggi finanziati tramite associazioni in cooperativa e destinati a privati in
un’ottica di autarchia rionale che comprendeva tutta una tipologia di servizi:
supermercati, negozi, centro civico, piazzetta, palestra, campi da tennis e da
pallacanestro, scuola dell’infanzia e successivamente nido d’infanzia.
La nascita della scuola dell’infanzia Arcobaleno è dunque collegata a questo
rione recente che si inserisce tra il vecchio rione di Valmaura e quello di
Coloncovec.
Durante i primi anni, la scuola ha liste d’attesa perché l’insediamento è per lo
più costituito da famiglie giovani con figli piccoli, con la volontà di “costruire”
una comunità ed un’identità di appartenenza e vissuta come luogo di
aggregazione sociale. Nel corso degli anni la crescita demografica si è
rallentata. Ultimamente, oltre ai bambini dei rioni adiacenti si accolgono
spesso quelli di famiglie che frequentano l’asilo nido Piccoli Passi ubicato nella
stessa struttura.
Negli ultimi anni, visto il continuo aumento di famiglie e bambini stranieri, è
cresciuta l'esigenza nella scuola di aprirsi a culture diverse, favorendo percorsi
attenti a creare strategie efficaci all'inclusione.
La scuola risponde alle esigenze effettive di un percorso di crescita non solo
del/la bambino/a, ma anche della famiglia, per questo motivo la scuola viene
ad assumere un ruolo attivo ed interattivo con il territorio circostante, con il
coinvolgimento delle famiglie in una corresponsabilità educativa tra genitori e
docenti che ha come soggetto il bambino che lega ed unisce famiglia e scuola
nella valorizzazione dell’infanzia e porta ad una riflessione sulla
consapevolezza di quanto trasmettere e far percepire al bambino.
La scuola dell’infanzia ambiente di tutti, vero e proprio laboratorio sociale di
osservazione e di prevenzione dei fenomeni di disagio, deve essere altresì
ambiente motivante che ha per unico obiettivo la crescita della persona. “Solo
tirando fuori ciò che si è e solo nella relazione con gli altri s'impara ad
apprendere”.
La scuola deve stimolare la curiosità, lo stupore della conoscenza, la voglia di
declinare il sapere con la fantasia, la creatività, l’ingegno, la pluralità delle
applicazioni delle proprie capacità, abilità e competenze.
CENTRALITA’ DELLA PERSONA: occorre tener conto della singolarità e
complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni,
capacità nelle varie fasi di sviluppo.
La scuola si deve costruire come luogo
accogliente, fornendo le chiavi per apprendere ad apprendere, evolvendo le
conoscenze.
CULTURA: la scuola deve promuovere nei bambini la capacità di dar senso alla
varietà delle esperienze, cercando di ridurne la frammentazione che deriva
dalle infinte sollecitazioni esterne, interagendo anche con culture diverse.
INTERCULTURA: accogliere i bambini e le famiglie, partendo dal vissuto di
ognuno, quello che in noi è uguale agli altri e quello che per tradizioni, usi e
costumi, è diverso.
CITTADINANZA: la scuola si apre al territorio circostante, generando una
convivialità relazionale, promuovendo la condivisione di valori che fanno
sentire i singoli come membri di una comunità, con linguaggi affettivi ed
emotivi. l’insegnante “insegna ad essere”.
Tutti gli obiettivi possono essere realizzati sin dalle prime fasi della formazione
dei bambini. l’esperimento, la manipolazione, il gioco, la narrazione, le
espressioni artistiche e musicali sono occasioni privilegiate per apprendere.
Le esperienze personali sono una via d’accesso importante per la
sensibilizzazione a problemi legati alla natura, alla stessa società.
Scoprire gli altri, i loro bisogni, scoprire la necessità di risolvere conflitti
attraverso l’osservanza di regole condivise attraverso il dialogo, l’espressione
del proprio pensiero, la relazione, la partecipazione attiva.
IDENTITA’ : imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare esperienze
nuove in un ambiente sociale allargato. imparare a conoscersi e a sentirsi
riconosciuti come persona unica e irripetibile, sperimentando ruoli diversi:
figlio/a, maschio, femmina, abitante in un territorio, appartenente ad una
comunità.
AUTONOMIA : avere fiducia in sé, partecipare alle attività, interpretare e
governare il proprio corpo, saper chiedere aiuto, esprimere sentimenti ed
emozioni, esplorare la realtà, motivare le proprie opinioni, assumere
atteggiamenti sempre più responsabili.
COMPETENZA : imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione,
l’osservazione, il confronto, descrivere la propria esperienza, sviluppare
l’attitudine a far domande, riflettere.
Si promuoverà la spontaneità, la libera iniziativa, la scoperta della dimensione
ludica, la creatività, la libera espressione, le capacità comunicative ed
espressive, la socializzazione quale modo spontaneo di agire ed interagire alle
sollecitazioni dei coetanei e delle figure adulta di riferimento, la conoscenza del
territorio circostante, la partecipazione attiva.
DESCRIZIONE DELLA SCUOLA
EDIFICIO:
La scuola è disposta tutta su un piano, con tre sezioni che accolgono
complessivamente 70 bambini.
Ci sono due giardini: uno esterno alle sezioni ed uno “superiore” per
raggiungere il quale si fa una rampa di scale. Il giardino viene utilizzato anche
da tutte e tre le sezioni contemporaneamente in tutte le stagioni ed è
provvisto di giochi strutturati.
L’edificio si articola su un unico piano e comprende:
grande atrio con armadietti individuali per i bambini
zona pranzo
salone giochi provvisto di cuscinoni e materiale motorio
aula per attività specifiche, utilizzabile da un gruppo piccolo di bambini
tre aule (corrispondenti alle tre sezioni) composte da vari angoli: simbolico, attività
individuali, collettive, espressive
cucina attrezzata per il confezionamento dei pasti in sede.
due piccole stanzette per attività a piccoli gruppi
PERSONALE IN ORGANICO
il personale è composto da:
1 coordinatore pedagogico
6 insegnanti a tempo pieno
1 insegnante di sostegno
1 educatrice
1 insegnante esterna di religione
1 bambinaia in ruolo (sig.ra Teresa Tieri)
2 collaboratori dell’infanzia (attualmente, fino a dicembre 4 collaboratori part-
time)
1 cuoca (personale ditta esterna)
2 addette alla mensa (personale ditta esterna)
La scuola è composta da tre sezioni:
Sezione A – rossi: Serena Mari, Donatella Venturini e Milena Romano
Sezione B- verdi: Elisa Fort e Matilde Skapin
Sezione C – gialli: Elena Fontanot e Gabriella Sicolo
A rotazione, con cadenza settimanale, un’insegnante accoglie i bambini alle
ore 7.30, un’altra rimane in servizio fino alle ore 17 per garantire la presenza di
personale educativo fino alla chiusura della scuola.
E’ previsto un orario flessibile delle insegnanti in tutto le occasioni in cui
diventa indispensabile una maggior compresenza: uscite didattiche, progetti di
intersezione, laboratori, attività teatrali ed altre ancora.
Per garantire efficienza ed efficacia organizzativa della scuola, vengono
individuati tra il personale, referenti in merito a specifici ambiti di intervento:
comunicazione, acquisti, intercultura, rapporti con il territorio, continuità.
Assieme al coordinatore pedagogico Giacomo Todaro, le insegnanti
compongono il collegio dei docenti che stabilisce i criteri per l’osservazione, la
progettazione, la programmazione, la verifica e la documentazione nel corso di
riunioni periodiche.
I progetti specifici verranno attuati come tematiche di approfondimento e
saranno discussi e resi partecipi ai genitori attraverso il Consiglio della Scuola
(rappresentanti dei genitori e di personale scolastico).
La scuola intende collaborare ed interagire con agenzie esterne, se finanziate
da associazioni o da enti vari. In modo specifico, nell’adesione ai bandi
regionali è stata scelta l’area logico-matematica, in collaborazione con
l’Immaginario Scientifico.
ORARIO
La scuola osserva il calendario scolastico regionale, che troverete indicato
successivamente nel dettaglio.
La scuola è aperta dal lunedì al venerdì con il seguente orario:
entrata : dalle ore 7.30 entro le ore 9.00
uscita: dalle ore 15.30 entro le ore 17.00
uscita intermedia: dalle ore 12.50 entro le ore 13.20
uscita intermedia: dalle ore 14.20 entro le ore 14.30.
Sono previste nel corso dell’anno scolastico due giornate con chiusura
anticipata (entro le ore 14.00, dopo il pranzo), in occasioni motivate e/o
speciali, previa programmazione del Collegio dei Docenti e successiva
adesione e autorizzazione del Consiglio della Scuola.
Il ritiro del bambino deve essere effettuato direttamente dai genitori o da una
persona adulta da loro delegata, purché maggiorenne, con richiesta personale
sottoscritta dai genitori stessi.
LA GIORNATA SCOLASTICA
La scuola dell’infanzia si propone come contesto di relazione, di cura e di
apprendimento, un luogo dove i bambini sperimentano le loro esperienze,
attraverso l’esplorazione, il gioco, i rapporti tra bambini, con la natura, gli
oggetti, l’arte, il territorio e le sue tradizioni. le insegnanti danno ascolto e
attenzione a ciascun bambino, incoraggiandolo a ritrovarsi nell’ambiente, ad
averne cura e responsabilità.
Lo stile educativo si basa sull’osservazione e sull’ascolto, sulla progettualità
elaborata collegialmente.
Lo spazio è reso accogliente, caldo, curato, e per quanto possibile,
rispondente ai bisogni dei bambini di gioco, di movimento, di espressione, di
intimità: uno spazio che parla dei bambini.
Il tempo disteso, per permettere al bambino di giocare, di vivere senza
accelerazioni e senza rallentamenti indotti.
Di quanto accadrà nella scuola resterà adeguata documentazione, come
traccia di sé e legame emotivo-affettivo-relazionale che rende visibili i percorsi
di formazione e che permette di valutare i progressi dell’apprendimento
individuale e di gruppo.
La scuola dell’infanzia sperimenta con libertà la propria organizzazione, la
formazione dei gruppi, delle sezioni e le attività di intersezione a seconda delle
scelte pedagogiche, dell’età, delle risorse umane delle quali può disporre.
IL TEMPO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
INGRESSO
L’ ingresso è uno dei momenti più importanti e delicati della giornata
scolastica,specie per i bambini che frequentano il primo anno.
I saluti, l’accoglienza il bisogno di fermarsi a salutare il genitore o tenere per
mano l’insegnante sono fasi importanti che devono essere fatti in modo da
permettere al bambino un distacco sereno.
Gradualmente, con l’acquisizione di maggiore sicurezza da parte del bambino,
i tempi del distacco dovrebbero accorciarsi.
INIZIO DELLA NUOVA GIORNATA
Il momento del primo incontro tra tutti i presenti a scuola è centrato
sull’affettività (si riallacciano i rapporti) e sulla progettazione (cosa faremo
oggi?)
Questo momento prevede delle attività dove i bambini diventano a turno i
protagonisti attraverso il racconto del proprio vissuto personale.
canti corali, giochi in cerchio, filastrocche, proposti dai bambini e dalle
insegnanti, coinvolgono l’intero gruppo e hanno lo scopo di creare un clima
caldo dal punto di vista relazionale e a favorire una consuetudine che dia
sicurezza ai bambini motivandoli ad affrontare le attività successive con
entusiasmo e senza timore.
LA COLAZIONE
Per la maggior parte dei bambini far colazione a casa di primo mattino non è
un’abitudine consolidata quindi fare la colazione assieme a scuola, che
diviene anche un momento di socializzazione e di aggregazione.
LE ATTIVITA’
Attraverso molteplici esperienze di carattere ludico, progettate rd organizzate
delle insegnanti, i bambini manipolano, esplorano, costruiscono, disegnano,
elaborano ipotesi, parlano, ascoltano e si ascoltano.
Le attività si svolgono in ambienti (angoli, laboratori, ecc.) che vengono
strutturati in maniera flessibile.
LO SPAZIO
Lo spazio non è solo un contenitore di arredi, e materiali, ma rappresenta una
risorsa fondamentale della scuola e fornisce opportunità per lo sviluppo dei
processi di osservazione, di ricerca – esplorazione, incontro – socializzazione, di
gioco motorio e di progettazione.
IL GIOCO
Il gioco si costituisce come attività trasversale a tutte le esperienze del
bambino contribuendo al raggiungimento degli obiettivi previsti.
LE ROUTINE
Questi sono i momenti dell’autonomia: vestirsi, svestirsi, lavarsi mani e viso,
tenere in ordine oggetti personali e in comune sono attività che richiedono e
sviluppano attenzione, abilità e autocontrollo.
IL PRANZO
Il pranzo con i compagni e le insegnanti è un momento importante di
aggregazione e di socializzazione: il cibo e le situazioni ad esso collegate sono
ricche di significato nei rapporti con le persone.
Il bambino potrà scegliere l’amico al quale sedersi vicino, oppure avere
l’occasione di sedersi vicino ad altri compagni.
Quest’ opportunità stimola il bambino a mangiare in modo autonomo, sarà
l’insegnante ad incoraggiarlo nell’assaggio di nuovi cibi, tenendo conto delle
sue abitudini alimentari.
DOPO IL PRANZO
Nella pausa che segue il pranzo al bambino viene data la possibilità di giocare
più a lungo negli angoli strutturati preferiti.
Si asseconda il suo desiderio di muoversi (in giardino o in salone) o di rilassarsi
in attività tranquille (angolo morbido, angolo dei libri).
IL POMERIGGIO
Al pomeriggio, i ritmi di adattamento del bambino che al mattino è già stato
impegnato in molte attività, vengono differenziati. le attività organizzate ed
elaborate al mattino, possono essere da stimolo nella scelta di attività da parte
del bambino al pomeriggio.
E’ il bambino che sceglie le diverse opportunità offerte dalla predisposizione
degli spazi (laboratori, angoli d’interesse, simbolici, ecc)
Nella scelta del gioco libero il bambino agisce sulla realtà secondo il suo stato
d’animo, può esprimere le proprie potenzialità e rivelarsi in una molteplicità di
situazioni e di aspetti. il gioco è una risorsa privilegiata di apprendimento e di
relazioni.
RITORNO A CASA
Quando i bambini si preparano al ritorno a casa, riordinano gli oggetti e i
materiali, recuperano le proprie cose e salutano compagni e insegnanti
PROGETTO ACCOGLIENZA E INSERIMENTO
Molti bambini vivono la prima separazione dalla famiglia con l’inizio alla frequenza
della scuola dell’infanzia. alcuni, invece, pur avendo già frequentato il nido
d’infanzia si trovano ad affrontare un ulteriore ambientamento in un contesto
educativo che presenta delle notevoli differenze con il nido finora frequentato
(rapporto numerico adulti- bambini, inserimento in sezioni con bambini più grandi,
rapporti con adulti ed ambienti nuovi). Spesso sono i genitori stessi ad affrontare
quest’esperienza con ansia e preoccupazione che, anche se celata, viene comunque
percepita dai bambini.
Per favorire un approccio consapevole e sereno alla scuola è indispensabile curare i
rapporti con le famiglie che è un modo per prendersi cura dei bambini. Molti
atteggiamenti dei bambini rispecchiano stati d’ansia, timori, aspettative dei genitori
nei confronti della scuola dell’infanzia.
Prima di far iniziare la frequenza ai propri figli, i genitori sono invitati a scuola per
visitare e per conoscere l’ambiente, e soprattutto il personale che sarà promotore
delle esperienze significative del bambino.
E’ previsto un primo incontro con il coordinatore su tematiche generali o, a richiesta
dei genitori, su tematiche specifiche inerenti la scuola.
Un successivo incontro con le insegnanti di riferimento è organizzato prima dell’inizio
della scuola:
sarà indispensabile accogliere da parte della scuola, informazioni dalle famiglie sul
bambino che sta per iniziare la sua, forse prima, esperienza al di fuori dell’ambito
familiare.
Negli incontri preliminari con le famiglie si concorderà il primo periodo di frequenza
del bambino che potrà essere flessibile, con orari ridotti, per conseguire in un
tempo successivo, la maturità di relazione che consente un prolungamento d’orario.
La famiglia sarà informata sulla routine quotidiana, sulla metodologia operativa
della scuola e sui contenuti.
I genitori assumono una corresponsabilità
educativa all’interno della scuola che si esprime in collaborazione e interazione
costante con i docenti.
Il buon rapporto dei docenti con i genitori si sviluppa attraverso uno stile relazionale
sostenuto da sensibilità, competenza, responsabilità, discrezione che, nel rispetto e
nella valorizzazione dei ruoli, sottolinei il comune interesse alla felicità del bambino
e al miglior sviluppo della sua personalità.
Curare i rapporti con le famiglie è un modo di prendersi cura dei bambini.
Curare l’accoglienza dei genitori è un modo di far percepire un clima di serenità sia
al bambino che ai genitori per far sentire entrambi sicuri e tranquilli.
Ascoltare genitori e bambini vuol dire creare le premesse per la comunicazione e la
partecipazione.
Questo patto educativo che si concretizza attraverso frequenti colloqui informali, le
comunicazioni sistematiche su situazioni ed eventi specifici, assemblee, riunioni e
sedute collegiali.
Nel corso dell’anno scolastico verranno condivisi e discussi con i genitori i progetti,
le programmazioni ed eventuali tematiche specifiche.
I genitori saranno invitati a partecipare e condividere eventuali “momenti speciali”
che verranno progettati dalla scuola : uscite scolastiche, visite, feste, laboratori.
Un incontro finale sarà destinato alla visione da parte delle famiglie dei bambini
“grandi” delle schede di uscita, sulle aspettative e sulla diversità di tipologia tra
scuola dell’infanzia e scuola primaria.
PROGETTO CONTINUITA’
-
La scuola è un luogo di incontro e di crescita delle persone, occorre tener conto
del “prima” e del “dopo”, cioè da quali contesti, esperienze proviene il
bambino.
La prima continuità scaturisce in modo naturale dal rapporto tra scuola e
famiglia, tuttavia diventa indispensabile costruire un ponte di raccordo con altri
ambienti educativi, ricreativi, esperienziali presenti sul territorio.
La scuola non può abdicare al compito di dar senso alle esperienze dei
bambini: ma, deve cercare di impegnarsi nel ridurre la frammentazione delle
proposte provenienti dall’esterno.
Occorre perciò costruire una continuità allargata.
Continuità verticale per i bambini piccoli con il nido d’infanzia Piccoli Passi.
Continuità verticale per i bambini grandi con le scuole primarie Rodari,
Rossetti e Foschiatti
Continuità orizzontale con:
le famiglie
altre scuole dell’infanzia
il territorio
la rete di servizi per gestire e migliorare con l’intervento di personale
specializzato, situazioni di disagio o di disabilità
agenzie esterne con proposte didattiche afferenti all’età dei bambini ogni
qualvolta siano fonte di arricchimento di esperienze significative
Promuovere la reciproca conoscenza e lo scambio di esperienze, coinvolgendo
bambini di età diverse in modo da favorire il passaggio non solo ai bambini,
ma anche alle loro famiglie.
IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
a cura del Coordinamento Pedagogico
Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto:
a essere contento senza motivo,
a essere sempre occupato con qualche cosa,
e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.
Paulo Coelho, Monte Cinque, 1996
Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è la “carta d’identità” delle scuole che illustra le
modalità organizzative e la progettazione degli itinerari di apprendimento finalizzati allo
sviluppo di tutte le dimensioni della personalità di ciascun bambino*, facendo riferimento
ai campi di esperienza cioè ai diversi ambiti del fare e dell'agire:
•Il sé e l’altro: le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme
• Il corpo e il movimento: identità, autonomia, salute
• Immagini, suoni, colori: gestualità, arte, musica, multimedialità
• I discorsi e le parole: comunicazione, lingua, cultura
cara
• La conoscenza del mondo: ordine, misura, spazio, tempo, natura
così come definiti nelle ”Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e
del primo ciclo d'istruzione” (M.I.U.R, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, settembre 2012).
Le scuole elaborano annualmente il P.O.F. che viene pubblicato on-line all'indirizzo:
www.triestescuolaonline.it
Riferimenti normativi
Oltre alle “Indicazioni Nazionali” ed al “Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste”, le scuole adottano come riferimento costante dell'azione educativa le linee
normative e pedagogiche de:
•la "Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza", approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia;
•la Legge 62/2000, “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e
all'istruzione”;
•le “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” (M.I.U.R., febbraio 2014);
•Legge 104/1992 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate e le “Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità” (M.I.U.R., agosto 2009);
•la Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le “Linee guida per il diritto
allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” (M.I.U.R.,
ottobre 2010).
•gli “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” (M.I.U.R., dicembre 2012).
Le scuole dell'Infanzia del Comune di Trieste
Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste sono paritarie, ossia scuole gestite dal Comune
e che rispondono ai criteri standard definiti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e
della Ricerca. Le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico improntato ai principi costituzionali e sono quindi aperte a tutti.
Il coordinamento pedagogico
Il coordinamento pedagogico è una struttura di tipo tecnico composta dai Funzionari direttivi Coordinatori pedagogici con competenze organizzative e psico-pedagogiche. Sul
territorio i Coordinatori pedagogici coordinano trasversalmente i vari servizi educativi
gestiti dal Comune, attraverso forme aggregate ed integrate di strutture (Nidi d 'infanzia,
Scuole dell'infanzia, Ricreatori, Servizi Integrativi Scolastici).
Il coordinamento pedagogico sostiene la qualità delle proposte educative nei servizi; ha
un ruolo di promozione, sostegno, gestione, monitoraggio, verifica e valutazione del progetto educativo dei servizi comunali, secondo principi di coerenza e continuità al fine della realizzazione del "sistema territoriale integrato", come previsto nelle linee e gli indirizzi
generali esplicitati nel programma del Comune di Trieste, ente gestore dei servizi educativi.
Il Coordinamento pedagogico favorisce lo scambio ed il confronto all'interno della rete dei
servizi coordinati e promuove le relazioni ed il clima interno dei gruppi di lavoro. Cura l'analisi dei bisogni formativi e progetta percorsi formativi e sperimentazioni didattiche e lo
scambio di esperienze tra il personale.
Coordina, monitora l'azione educativa di tutto il personale assegnato attraverso la verifica dei progetti trasversali con i servizi educativi, socio-sanitari, scolastici e culturali del
territorio e le convenzioni attivate nel territorio.
La struttura del coordinamento pedagogico e la figura del coordinatore sono elementi essenziali per la costruzione di un sistema integrato dei servizi per l’infanzia che, rispondendo ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie, contribuisce al processo di crescita degli stessi servizi.
Coordinamento territoriale
Recentemente nell'ottica di valorizzare e sperimentare nuove forme di accoglienza, sostegno e responsabilità nell'esperienza di crescita dei bambini e delle loro famiglie, insieme a tutti i soggetti che condividono questo percorso in un determinato territorio della
città, si programma l'attività di coordinamento pedagogico in Coordinamenti territoriali,
rappresentati dai coordinatori pedagogici delle strutture educative appartenenti ai singoli territori della città.
Il progetto pedagogico
Le attività delle scuole si fondano su un progetto pedagogico elaborato avendo come riferimento le Indicazioni nazionali e le linee del programma pedagogico dei servizi educativi
del Comune di Trieste.
Già da alcuni anni è in corso una sperimentazione di progettualità territoriale intra-servizi
comunali (asilo nido, scuole dell'infanzia, ricreatori, poli di aggregazione giovanile, Servizio Integrativo Scolastico – S.I.S) al fine di promuovere e armonizzare al meglio le offerte
educative e formative in un'ottica di continuità.
Finalità della scuola dell'infanzia
La scuola dell'infanzia contribuisce alla realizzazione del principio dell’uguaglianza delle
opportunità e alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale (art. 3 della Costituzione).
Il bambino è sempre al centro dell'azione educativa e, compito della scuola dell’infanzia,
è promuovere il suo sviluppo armonico e globale attraverso una metodologia basata sul
gioco ed adeguata al livello di maturazione cognitiva, espressiva, affettiva e sociale:
•creando uno spazio privilegiato per consolidare la propria personalità (maturazione dell’identità);
•stimolando ad apprendere condotte che progressivamente lo conducano all’indipendenza (conquista dell’autonomia);
•proponendo svariate esperienze: sensoriali, percettive, motorie e intellettive (acquisizione delle competenze);
•organizzando un luogo di vita, di relazioni e di apprendimenti, in un ambiente accogliente e motivante in cui si iniziano a conoscere le prime regole di convivenza collettiva (senso della cittadinanza).
La scuola come percorso di accoglienza
Le scuole assicurano un percorso graduale di crescita globale nel bambino offrendo opportunità di apprendimenti coerenti ai bisogni educativi, attraverso contesti e risposte relazionali ed educative personalizzate, in stretta collaborazione tra tutte le componenti
della comunità educante.
Particolare attenzione viene data ai bambini in situazione di disabilità, di disagio e di
svantaggio sia con la costruzione di un percorso adeguato alle singole esigenze del bambino sia attraverso il lavoro di rete con i diversi servizi territoriali come l'Azienda per i
Servizi Sanitari (Gruppo Violenza Minori e Gruppo Caronte) e le Unità Operative Territoriali.
Le scuole dell’infanzia comunali di Trieste, città multiculturale e sensibile da sempre ai
temi della convivenza tra persone di diverse culture, prevedono forme di accoglienza volte a favorire l’inclusione dei bambini con cittadinanza non italiana, nella ferma convinzione che accogliere significa valorizzare l'identità culturale di ciascuno ed è dunque sinonimo di calore, professionalità e accuratezza.
Nelle scuole si attuano altresì percorsi strutturati di prevenzione dei disturbi di apprendimento (D.S.A.) in riferimento alla Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011)
e le “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici
di apprendimento” (ottobre 2010).
Infine, uno dei principi che assicurano la coerenza tra le diverse esperienze di vita dei
bambini è quello della continuità educativa tra i vari cicli scolastici (nido d'infanzia, scuola dell'infanzia, scuola primaria e Servizi Integrativi Scolastici) tenendo sempre in primo
piano la necessità di non frammentare i percorsi formativi.
Relazioni con le famiglie
Sempre più centrale all’interno dei servizi per l’infanzia e nei diversi contesti educativi
appare la relazione con le famiglie, in un'ottica di condivisione di responsabilità della crescita e dell'educazione di tutti i bambini.
Le scuole individuano gli obiettivi e le strategie relative alla partecipazione e alle modalità di rapporto con le famiglie, valorizzando la promozione, il sostegno e affiancamento
della genitorialità. In particolare, definiscono le modalità di comunicazione, di informazione e di confronto attraverso:
•le giornate di “Open day” che per molte famiglie rappresentano il primo contatto diretto
con il mondo della scuola-
•le riunioni di classe, in cui il personale educativo informa i genitori sulle attività dei bambini, illustra il progetto educativo e le iniziative collaterali (uscite didattiche, progetti specifici…);
•i colloqui individuali;
•l'assemblea dei genitori;
•il Consiglio della Scuola composto dal coordinatore pedagogico e dai rappresentanti dei
genitori, del personale educativo e del personale d’appoggio.
Concessione in uso dei locali delle scuole dell’infanzia
Le famiglie dei bambini frequentanti possono richiedere l'uso in concessione gratuita dei
locali delle scuole dell’infanzia, se si costituiscono in Comitato o in Associazione, per realizzare attività integrative alle funzioni dei servizi educativi comunali, organizzando momenti di socializzazione e di attività ludica per bambini, nonché di aggregazione e confronto tra le famiglie.
Ampliamento dell'offerta formativa
Nell'ambito dell'autonomia delle singole scuole che annualmente curano il progetto educativo e didattico, il coordinamento pedagogico ha ritenuto di ampliare l'offerta formativa
sostenendo il concetto di trasversalità attraverso la scelta di aderire ai bandi della Regione Friuli-Venezia Giulia:
•Bando per il finanziamento degli interventi previsti nel Piano dell’Offerta Formativa delle
istituzioni scolastiche nel Friuli Venezia Giulia)
•Bando per il finanziamento di interventi relativi all’Integrazione scolastica degli allievi
stranieri (laboratori a tema e presenza di mediatori culturali)
•Bando per il finanziamento delle attività didattiche relative all’insegnamento delle Lingue e Culture delle Minoranze Linguistiche Storiche valorizzare l’identità plurilinguistica e
pluriculturale della comunità presente nel territorio del Friuli Venezia Giulia
come orientamento verso quelle competenze generali che favoriscono un percorso di apprendimento armonico del bambino in una prospettiva di educazione permanente per tutto l'arco della vita, come indicato dalla “Raccomandazione del Parlamento europeo e del
Consiglio”(dicembre 2006).
Inoltre, per l'anno scolastico in corso le scuole aderiranno ad altri progetti in collaborazione a soggetti esterni come:
•inglese e tedesco (Unicum Centro Studi e Goethe Zentrum)
•musica (Conservatorio di musica G. Tartini)
•educazione alla mobilità (Corpo Polizia Municipale)
•piscina (Triestina Nuoto)
•progetto “aiuola della pace” (Commissione Pari Opportunità)
•“Nati per leggere”
•Interventi di promozione alla salute (Azienda per i Servizi Sanitari)
•“Orto in condotta”
Modalità di organizzazione del contesto educativo
Il personale
Nel servizio opera (tratto dal “Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste):
•il coordinatore pedagogico
•il personale educativo
•il personale d’appoggio
Il coordinatore pedagogico svolge compiti di elaborazione, attuazione e verifica del progetto educativo/organizzativo e gestionale della scuola. Coordina l’attività di tutto il personale assegnato ed è responsabile del buon funzionamento della scuola stessa, promuo-
ve una metodologia di lavoro che privilegia il lavoro di gruppo e la collegialità, in modo
da valorizzare l’apporto professionale di ciascun operatore.
Il personale educativo ha competenze pedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali. Partecipa alla gestione sociale della scuola, cura rapporti stabili con le famiglie e con il territorio; collabora alla stesura del Piano dell’Offerta Formativa.
Ad ogni sezione (gruppo-sezione o “classe”) sono assegnati due insegnanti la cui turnazione deve assicurare nell’arco della giornata il massimo della compresenza anche finalizzata alla realizzazione di specifici progetti didattici; attua una turnazione giornaliera secondo il principio della pari responsabilità educativa. È previsto l’insegnante di religione
cattolica per i bambini che si avvalgono di tale insegnamento.
Il personale d’appoggio contribuisce assieme al personale educativo alla costruzione di
un corretto clima educativo all’interno della scuola e ad assicurare una situazione ambientale adeguata alle esigenze ed ai bisogni dei bambini; è figura di riferimento nei vari
momenti delle routines quotidiane (entrata e uscita, alimentazione, igiene personale), e
stimola i bambini alla conquista dell’autonomia.
Svolge compiti di pulizia e riordino degli ambienti scolastici e delle aree esterne di pertinenza; provvede alla somministrazione dei pasti; è di sostegno alle attività ed ai bisogni
dei bambini.
Le “classi”
Gruppo–sezione (la tradizionale “classe”) rappresenta un modello organizzativo che favorisce il raggiungimento degli obiettivi formativi attraverso il riconoscimento di punti di riferimento significativi come gli angoli strutturati e i laboratori. Le sezioni si rapportano
tra loro in modo aperto e flessibile, per consentire attività didattiche di intersezione per
piccoli e grandi gruppi di bambini provenienti dalle diverse sezioni.
La sezione è costituita da 25 bambini, ridotto a 20 in caso di presenza di bambini disabili
con l'affiancamento di un insegnante di sostegno e la predisposizione di interventi individualizzati al fine di favorirne in modo adeguato ed efficace la frequenza.
Spazi e tempi
Anche l’organizzazione degli spazi e dei tempi necessita di un pensiero pedagogico condiviso dall’intera equipe scolastica.
In particolare:
•lo spazio deve risultare accogliente, stimolante e funzionale
•il tempo viene organizzato in routine quotidiane (l’accoglienza, la merenda, l’igiene personale, il gioco libero, il gioco strutturato…), rispettose dei ritmi del bambino che gli consentano di riconoscere i diversi momenti della giornata scolastica attraverso una distribuzione ordinata delle attività educative, valorizzando inoltre contesti flessibili e creativi
Mangiare a scuola
In tutte le scuole viene fornito il servizio di mensa scolastica che comprende una merenda di metà mattina, il pranzo ed uno spuntino al pomeriggio.
Il menù, con caratteristiche stagionali, è stato elaborato dalla dietista dott.ssa Paola Fabbro e visionato dall'Azienda per i Servizi Sanitari. L'articolo 7 del Capitolato speciale d'appalto per il servizio di fornitura pasti prevede l'utilizzo di “Prodotti alimentari, biologici, tipici, tradizionali, da commercio equo e solidale, prodotti agricoli regionali.”
È possibile richiedere un menù diversificato (diete speciali) per le principali forme di intolleranze alimentari. Inoltre si può richiedere la sostituzione di alcuni cibi per motivi eticireligiosi-culturali e, per la gioia dei bambini, si possono festeggiare i compleanni a scuola,
purché vengano consumati determinati alimenti autorizzati.
Come previsto dall'art.15
del Capitolato, è possibile istituire delle Commissioni mensa composte dai rappresentanti
dei genitori quali organismi di controllo dei centri di produzione pasti.
Orari
Le scuole sono aperte dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 17.00. L’accoglimento
dei bambini avviene, di norma, dalle ore 8.00 alle ore 9.00, con la possibilità, per le famiglie che ne ravvisino la necessità, di un pre-accoglimento a partire dalle ore 7.30.
L’uscita è flessibile e, di norma, articolata in tre fasce orarie: alle ore 13.00, alle ore 14.30
e alle ore 15.30, per rispondere alle esigenze delle/dei bambine/i e delle loro famiglie.
Il prolungamento dell’orario fino alle ore 17.00 viene assicurato alle famiglie che ne ravvisino la necessità, garantendo la presenza di educatori in numero proporzionale a quello
dei bambini presenti.
Il servizio di scuola dell’infanzia al sabato viene garantito presso la scuola dell'Infanzia “Il
Tempo Magico” con orario antimeridiano senza erogazione del servizio di mensa.
Calendario scolastico
Inizio anno scolastico per tutto il
lunedì 01 settembre 2014
personale
Apertura all’utenza
lunedì 15 settembre 2014
Sospensione per festa del Santo Patrono lunedì 03 novembre 2014
Sospensione per vacanze natalizie
dal 24 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015
compreso
Sospensione per carnevale e mercoledì dal 16 febbraio 2015 al 18 febbraio 2015
delle Ceneri
compreso ( Del. Regionale n.787 dd. 24 aprile
2014 )
Sospensione per vacanze pasquali
dal 2 aprile 2015 al 7 aprile 2015 compreso
Sospensione per ponte 1°maggio
sabato 02 maggio 2015
Sospensione per ponte 2 giugno
lunedì 1 giugno 2015
Ultimo giorno di apertura all’utenza
sabato 27 giugno 2015
È prevista un'ulteriore sospensione il giorno 8 dicembre 2014 (festa dell'Immacolata
Concezione), in quanto festività nazionale.
Il Coordinamento Pedagogico
•Nel testo si trovano termini “bambino, bambini” si sollecita il lettore a considerare tale
scelta semplicemente una semplificazione di scrittura, mentre nell'azione educativa
bisognerà considerare la persona nella sua peculiarità e specificità anche di genere.
PROGETTO EDUCATIVO DIDATTICO
“UNA SCUOLA A COLORI”
“Se diamo i COLORI ai bambini
si dipingeranno mani e piedini.
Se diamo ai bambini i COLORI,
dipingeranno un mondo a fiori:
facciamoli disegnare...
facciamoli colorare...
facciamoli pitturare...
e con fantasia, gioia e allegria
coloreranno tutto, come per magia!
I bambini in una SCUOLA A COLORI,
ci sorprenderanno per i loro capolavori!”
di Susanna Mo
PREMESSA E MOTIVAZIONE
La scelta di questo progetto come sfondo integratore nasce dalla consapevolezza di
credere in una “scuola a colori”, nella quale si cresce, s'insegna con gioia, s'impara con
piacere e, insieme, si condividono esperienze ed emozioni.
Vogliamo permettere ai bambini di scoprire il mondo che ci circonda attraverso una
“luce” diversa, la “luce” dei colori.
I colori connotano la nostra vita e sono spesso legati a sensazioni e a ricordi, l'incontro
con essi avviene fin da piccolissimi in maniera naturale, autonoma e casuale.
I bambini hanno una passione istintiva e spontanea per il colore e ne percepiscono la
presenza nell'ambiente e negli oggetti, esprimendo preferenze con un linguaggio diverso
da quello verbale, il linguaggio dei colori.
Il colore è una componente fondamentale del codice grafico- pittorico; il suo uso nelle
attività espressive e manipolative sviluppa in modo privilegiato la creatività, la libera
espressione e l'immaginazione del bambino.
Il colore cresce “nel” e “con” il bambino, anche nella relazione con gli altri e con il mondo.
La scuola dell'infanzia rappresenta il luogo privilegiato per accompagnare i bambini nelle
loro esplorazioni, per far sì che il bambino si ponga in modo curioso di fronte al mondo,
per imparare a formulare ipotesi, elaborare schemi logici e attivare una serie di strategie
di pensiero. E' in questo contesto di ricerca e sperimentazione, interesse e scoperta che
si inserisce il nostro percorso sul colore.
Un progetto che impegna il bambino nell'osservazione, nella raccolta di indizi, affina
l'autonomia del pensiero ed aumenta la fiducia nelle proprie capacità.
FINALITA'
“un tuffo nel colore”
come sfondo integratore per tutte le attività
come pretesto per giocare, creare, inventare …
come esperienza creativa
come educazione al senso estetico
per emozionarsi e stupirsi
per divertirsi e stare bene insieme
per favorire la pluralità dei linguaggi
come aiuto per sostenere uno sviluppo armonioso della personalità
come sollecitazione per l'identità, l'autonomia, la competenza
METODOLOGIA
Questo progetto racchiude nel suo sviluppo quattro percorsi che vedono il bambino
impegnato nell'osservazione e nella scoperta dei colori attraverso l'incontro con l'arte e
la natura, il ciclo delle stagioni, la conoscenza del proprio corpo e delle emozioni.
I bambini attraverso l'ascolto di narrazioni a tema, conversazioni, osservazioni e
scoperte, sperimentazioni di diverse tecniche, colori e giochi di movimento, saranno
condotti a valorizzare la loro spontaneità e la loro fantasia, sviluppando le loro capacità
creative e di apprendimento, alimentando una costruttiva e sana curiosità.
La soddisfazione che ogni bambino prova nel vedere le proprie “creazioni” sarà ciò che lo
sosterrà nel suo impegno a “fare” e che lo spingerà a “mettersi in gioco” per superare
ostacoli e difficoltà.
Si cercherà di far interagire i vari percorsi ed intersecare le attività all'interno di tutti i
campi di esperienza al fine di raggiungere una conoscenza globale in un sereno clima di
confronto e di scambio di conoscenze favorendo motivazione, senso di appartenenza e di
aiuto verso gli altri.
La modalità di lavoro utilizzata sarà caratterizzata da:
gioco
osservazione sistematica dei bambini
esplorazione e ricerca
vita di relazione
osservazione
elaborazione delle esperienze
lavoro di gruppo per fasce d'età
attività di laboratorio
rapporti con il territorio
continuità orizzontale e verticale
progettazione e verifica
documentazione
DOCUMENTAZIONE
Le insegnanti costruiscono per ogni bambino un quaderno dove vengono ordinati,
organizzati e motivati gli elaborati dei vari percorsi.
Questo come strumento che possa permettere ai bambini di conservare la memoria di
esperienze vissute e di riflettere insieme alla famiglia sul loro operato e sulle loro
conquiste.
PERCORSI DIDATTICI
PERCORSO ”EMOZIONI”
accoglienza
educare ad essere
io sono
Le emozioni hanno un ruolo significativo nell'offerta formativa della scuola dell'infanzia:
la conoscenza dell
e emozioni, il rapporto equilibrato con esse, migliora la personalità del bambino, il clima
della classe, il rapporto con le insegnanti, tra i bambini stessi e sostiene la loro crescita
psicologica.
I colori sono emozioni dirette che ci permettono di aprire una porta sul mondo interiore
del bambino, essi rappresentano un codice comunicativo- espressivo di sentimenti ed
emozioni.
Si cercherà di favorire l'interazione sociale aumentando le capacità di ascolto e fiducia
verso i compagni e gli adulti.
OBIETTIVI E TRAGUARDI DI SVILUPPO
•superare il distacco della famiglia
•raggiungere sufficiente autonomia
•potenziare e rafforzare la conoscenza di sé e dell'altro
•favorire l'integrazione dei bambini di diverse culture e nazionalità
•educare al rispetto delle regole
•esprimere le emozioni attraverso i colori
•educare al rispetto dell'altro, alla collaborazione e alla cooperazione
•offrire una più compiuta possibilità di integrazione ai bambini con bisogni educativi
speciali
Accoglienza
L'insegnante favorisce il graduale distacco dal bambino dai genitori, proponendosi come
figura di riferimento, aiutandolo così a superare l'ansia del distacco.
Durante il periodo dell'accoglienza è molto importante che insegnanti e genitori creino le
basi per costruire un rapporto sincero di collaborazione e stima reciproca, sulla base del
comune riconoscimento del diritto del bambino all'educazione ed al suo benessere
psicofisico.
L’accoglienza, l’amicizia, il rispetto per i propri compagni, l’impegno ad aiutare chi è in
difficoltà, sono comportamenti che cerchiamo di favorire in ogni bambino.
Per noi maestre l’attenzione e l’ascolto, le “coccole”, il fermarsi per risolvere un conflitto,
il piacere anche solo di raccontare, di condividere, di aiutare gli altri, vengono prima di
qualsiasi attività e progetto; consapevoli che non è tanto con le parole ma è soprattutto
con l’esempio che si crea un clima familiare ed amichevole dove ogni bambino si senta
amato e rispettato.
Io sono
Il mondo del bambino inizia dentro di sé, con la costruzione della propria identità:
conoscersi, accettarsi, aver fiducia di sé, per potersi poi aprire agli altri.
Noi cerchiamo di accompagnare ogni bambino nella propria crescita sostenendolo nelle
sue difficoltà e offrendogli gli strumenti per poter “fare da solo”.
Particolare attenzione viene data alle emozioni e all' affettività del bambino, consapevoli
dell'effetto significativo che queste hanno nel percorso evolutivo e sul suo modo di
comportarsi.
Educare ad essere
La scuola dell’infanzia rappresenta per il bambino il primo passo per una convivenza
consapevole con gli altri, ma anche luogo dei primi conflitti e difficoltà.
Le dinamiche del gruppo s'intrecciano alla crescita individuale, e sono per noi elemento
fondamentale dello “stare bene insieme”. Le prime regole da interiorizzare saranno
quindi quelle del vivere insieme.
La scuola affianca al compito “dell'insegnare ad apprendere” quello “dell'insegnare ad
essere”.
PERCORSO “ STAGIONALITA' ”
Natura
progetto “Orto in Condotta”
La stagionalità è un'occasione importante per aiutare i bambini ad acquisire la
dimensione temporale, una conquista necessaria in quanto tutti i processi di
apprendimento richiedono la rappresentazione del tempo e della sua successione.
Una conquista che si acquisisce attraverso esperienze concrete di osservazione,
esplorazione, rappresentazione dei fenomeni riscontrabili nel mondo circostante.
OBIETTIVI E TRAGUARDI DI SVILUPPO
•Riconoscere nelle piante e negli animali soggetti da amare e rispettare
•avvicinare i bambini al mondo delle piante attraverso un contatto diretto
•eseguire alcune fasi della coltivazione: preparazione del terreno, semina, germinazione,
raccolta
•manipolare e conoscere materiali naturali (acqua, terra, sabbia e semi)
•osservare i colori della natura, i loro cambiamenti e il ciclo delle stagione
•discriminare e conoscere i colori primari e derivati
•sviluppare la capacità di raccontare un'esperienza vissuta
•sviluppare la capacità di formulare frasi di senso compiuto e coerenti con il contesto
Natura
Si vuole sensibilizzare i bambini ad un approccio consapevole all'ambiente che li
circonda, al fine di trasmettere una maggiore consapevolezza ecologica.
E' importante avvicinare fin da piccoli i bambini alla natura, ai suoi ritmi, ai suoi tempi,
alle sue manifestazioni e consegnare a loro un ambiente tutto da scoprire, esplorare,
amare e rispettare.
Progetto “Orto in Condotta”
La cura di un giardino e la creazione di un piccolo orto contribuiscono, attraverso il
contatto diretto con la natura, alla stimolazione dei diversi sensi come il tatto, l'olfatto e
la vista … immersi nei profumi, gusti e colori dell'orto.
Il contatto diretto con la terra e i semi sono elementi quasi magici, con i quali esplorare,
scavare, travasare, trasportare, mescolare... rappresentano un'opportunità per spaziare
attraverso esperienze che partendo dal proprio corpo giungono ad interessare tutto ciò
che li circonda.
La possibilità di fare l'orto è legata alla grande disponibilità del nostro papà “ortolano”, il
signor Rino Cavallo che offre tempo, materiali e grande pazienza con i bambini.
I bambini “grandi” vivranno l'esperienza della semina, osservando la crescita delle
piantine nella nostra serra ed avendone cura. A primavera le nostre piantine troveranno
“casa” nel nostro “orticello” ed in quello della scuola primaria Rodari, con cui
collaboriamo all'interno del progetto triennale “Orto in Condotta” di Slow Food.
PERCORSO “SCOPRO E CREO”
incontri con l'arte
teatro
musica e canto
Vogliamo offrire ai bambini un luogo ricco di stimoli visivi ed estetici che rendano
l'ambiente in cui vivono la quotidianità scolastica, come uno spazio proprio dove
riconoscersi e scoprirsi.
Daremo la possibilità ad ogni bambino di sentirsi protagonista nelle loro “scoperte e
creazioni”, le loro opere saranno fonte di ispirazione e di idee, per giocare, creare,
inventare, esprimersi.
OBIETTIVI E TRAGUARDI DI SVILUPPO
•sviluppo di una creatività ordinata e produttiva
•sapersi organizzare all'interno di un attività proposta
•saper lavorare individualmente, in coppia ed in gruppo
•acquisire delle abilità manuali con l'uso degli strumenti tecnici specifici
•sperimentare con curiosità nuove tecniche di pittura
•esprimere il proprio talento creativo
•offrire a tutti i bambini l'opportunità di esprimere le proprie emozioni e “mettersi in
gioco”
•saper usare la voce collegandola alla gestualità, al titmo e al movimento
Incontri con l'arte
Attraverso l'arte si vuole rendere affascinante e stimolante l'incontro tra i bambini e la
realtà, i colori, le immagini per un rapporto sempre più immediato con le cose concrete.
Offriremmo ai bambini l'arte attraverso la pittura, la scultura, la manipolazione come
percorso alla scoperta di sé e del mondo che li circonda.
Sono previsti dei laboratori e delle uscite didattiche nei musei cittadini.
Teatro
La drammatizzazione è la forma più conosciuta e diffusa di animazione nella scuola.
E' un attività rivestita di precisi significati ludici e ottiene un alto gradimento tra i bambini
in quanto corrisponde ad una loro esigenza profonda.
L'attività teatrale abitua alla vita di gruppo dando spazio a ciascuno nelle diverse funzioni
e ruoli, dove si intrecciano comportamenti carichi di emotività.
Le attività proposte, vedono il bambino spettatore di rappresentazioni teatrali offerte
all'interno della scuola dalle insegnanti e in esterno da attori professionisti.
E' in atto un laboratorio di teatro che vede la collaborazione di educatrici dell'asilo nido e
insegnanti della scuola d'infanzia che si sono formate in un percorso teatrale che
predilige corporeità, relazione ed emozione. In questo contesto il bambino è nello stesso
tempo spettatore, attore, protagonista. I bambini “medi”
proseguiranno questo
percorso, iniziato lo scorso anno.
Musica e canto
L'educazione musicale ha una funzione specifica nello sviluppo del bambino; il piacere di
ascoltare, cantare, suonare ed elaborare pensieri attraverso le esperienze sonore è un
modo privilegiato di potenziare e sviluppare la creatività,favorire il gusto estetico,la
capacità di ascolto e di attenzione.
La scuola dell'infanzia è il luogo migliore per favorire esperienze nel campo sonoro e
musicale attraverso canti, giochi musicali e danze.
PERCORSO “CORPO E MOVIMENTO”
manipolazione
sport
Attraverso l'azione e l'apprendimento motorio, il bambino viene progressivamente
guidato a conoscere il proprio corpo, interiorizzando i diversi segmenti, le varie
caratteristiche, la possibilità di movimento e di comunicazione.
Nel bambino la comunicazione corporea è istintiva e inconsapevole; il nostro compito è quello di
far emergere una consapevolezza e una maggior conoscenza e accettazione del sé mediante la
pratica espressiva e motoria.
Vogliamo aiutare il bambino a prendere coscienza del valore del corpo inteso come una delle
espressioni della personalità, come produttore e fruitore di forme e colori, immagini e sensazioni.
Si tratta di offrire al bambino molteplici occasioni per agire e sperimentare proposte di movimento
per riscoprire la relazione tra corpo, emozioni ed immagini che attraverso il movimento prendono
forma.
OBIETTIVI E TRAGUARDI DI SVILUPPO
•sviluppare le abilità senso-percettive
•sviluppare capacità di autocontrollo
•aumentare la coordinazione grafo-motoria
•esplorare le potenzialità del proprio corpo potenziando gli schemi motori di base
(correre, saltare, lanciare, afferrare …)
•favorire l'aggregazione tra i compagni
•acquisire la consapevolezza delle proprie capacità
•promuovere l'attività sportiva come espressione di vita sana
Sport
Abbiamo deciso di proseguire il percorso, già sviluppato nell'anno precedente, visto
l'interesse e l'entusiasmo dimostrato dai bambini e la partecipazione attiva delle
famiglie.
Questo percorso aveva ancora molto da offrire; per motivi di tempo e organizzazione non
siamo riusciti ad “incontrare” alcuni sport, nonostante i contatti avuti con alcune
associazioni sportive che, invece, si sono rese disponibili a venire quest'anno.
Inoltre si vuole offrire al gruppo dei “grandi” le opportunità che, come “medi”, non
hanno ricevuto (come il nuoto, l'atletica leggera, il baseball, ecc.).
L'ambito motorio fornisce il contesto per trasmettere valori importanti quali la tolleranza,
l'aggregazione, l'esperienza di vittoria e sconfitta, la coesione sociale, il rispetto per
l'altro e per l'ambiente, il benessere psico-fisico.
Manipolazione
Le attività manipolative vogliono essere uno stimolo a risvegliare il piacere di giocare,
creare e divertirsi insieme.
Toccare, “pasticciare”, sperimentare e trasformare risponde al bisogno del bambino di
conoscere la realtà attraverso il contatto diretto con gli elementi naturali e i diversi
materiali.
Il piacere di manipolare suscita nel bambino la curiosità di trasformarli con
l'immaginazione e la fantasia.
Il percorso è stato pensato con particolare attenzione verso il gruppo dei “piccoli”.
Queste esperienze permettono di:
•esercitare la manualità fine
•arricchire le percezioni sensoriali
•scoprire le possibilità d'uso dei materiali
•scaricare le tensioni
•consentire le espressioni di emozioni ed idee
•esserecostruttori,attivi.
EDUCAZIONE ALLA RELIGIONE CATTOLICA
PROGETTO: Shalom
Educare alla pace
PREMESSA
dal DPR 11 febbraio 2010, per la scuola dell’infanzia
“Le attività in ordine all’insegnamento della Religione Cattolica, per coloro che se ne
avvalgono, offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini,
aprendo alla dimensione religiosa e valorizzandola, promuovendo la riflessione sul loro
patrimonio di esperienze e contribuendo a rispondere al bisogno di significato di cui
anch’essi sono portatori. Per favorire la loro maturazione personale, nella sua globalità, i
traguardi relativi all’IRC sono distribuiti nei vari campi di esperienza”.
L’IRC non intende “fare il credente”, ma mediante l’utilizzo di alcuni strumenti
propone un percorso che affronta e approfondisce una prima conoscenza dei temi
fondamentali della Religione Cattolica. L’IRC perciò, NON presuppone o richiede adesioni di
fede.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE NEI CAMPI DI ESPERIENZA:
Il sé e l’altro
- Il bambino scopre nei racconti del Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui
apprende che Dio è Padre di tutti e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita
nel suo nome, per sviluppare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene
con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose.
Il corpo in movimento
- Riconosce nei segni del corpo l’esperienza religiosa propria e altrui per cominciare a
manifestare anche in questo modo la propria interiorità, l’immaginazione e le emozioni.
Linguaggi, creatività, espressione
- Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle tradizioni e della
vita dei cristiani (segni, feste, preghiere, canti, gestualità, spazi, arte), per poter
esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.
I discorsi e le parole
- Impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici, ne
sa narrare i contenuti riutilizzando i linguaggi
appresi, per sviluppare una
comunicazione significativa anche in ambito religioso.
La conoscenza del mondo
- Osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e
da tanti uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di
responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza.
STRUMENTI
La conduzione didattica prevede momenti di:
ascolto, animazione della lettura e comprensione del testo;
verbalizzazione, riflessione e intuizione del messaggio;
attività grafico-pittorico-plastiche, ludico-espressive
ascolto di brani di musica
espressioni attraverso il dialogo, il disegno, la drammatizzazione, la danza
ascolto di passi della Bibbia
memorizzazione di poesie e canti
giochi liberi e guidati
lettura di immagini
MOTIVAZIONI DEL PROGETTO: Shalom
Continueremo anche quest’anno il percorso iniziato l’anno scorso, sulla Pace.
La scuola dell’infanzia può creare le condizioni favorevoli affinché i bambini possano
diventare, in futuro, persone che amano la pace e si impegnano per essa.
Una delle finalità importanti della scuola dell’infanzia è quella di aiutare i bambini
affinché imparino le regole del vivere e del convivere - dato che l’essere umano è fatto
per vivere in società -, così da favorire il benessere personale e quello delle altre
persone.
E’ ovvio pensare che l’esperienza relazionale di ciascun bambino possa essere vissuta
nelle maniere più disparate ed essere fonte non soltanto di reciproca soddisfazione, ma
anche di conflitti e tensioni. Non è raro infatti, riscontrare nei bambini comportamenti
aggressivi che innescano conflitti e tensioni nelle relazioni con gli altri bambini. Educare
alla pace significa, a questo punto, saper affrontare nel modo adeguato questo loro
comportamento affinché imparino a riconoscere i loro sentimenti e a gestire in modo
costruttivo i loro conflitti.
E’ dunque importante che il bambino sia aiutato a vivere le relazioni – soprattutto con i
pari - secondo quelle modalità che gli permettono di sperimentare la gioia dello stare
insieme. Queste modalità possono prendere diversi nomi: accogliere, condividere,
donare (“c’è più gioia nel dare che nel ricevere”, dice Gesù), essere gentili, superare i
conflitti senza reagire in modo aggressivo, esprimere gratitudine, perdonare, imparare a
fare la pace, saper ascoltare, essere amici, fare cose insieme, condividere giochi e
materiali, aiutare, rispettare l’altro specie se più piccolo o più debole. Sono i
comportamenti pro-sociali o comportamenti sociali positivi, tesi a produrre un clima di
pace e di benessere negli altri e in se stessi.
MAPPA PROGETTUALE
L’educazione alla pace passerà attraverso il seguente itinerario:
Impariamo ad accoglierci: insieme è bello
San Francesco, uomo di pace e amante della natura
I Santi, amici di Gesù ed esempi di pace
La conoscenza del mondo: impariamo a rispettare
Natale, una notte di pace
I racconti di Gesù che parlano di gratitudine, perdono, aiuto reciproco
La Pasqua
I simboli cristiani della pace
Destinatari sono i bambini dei gruppi classe; le attività possono essere svolte (a seconda
dell’articolazione e/o della difficoltà) o da tutti i bambini come gruppo eterogeneo per
età o per età omogenee. Alcune attività saranno svolte in intersezione.
Buon anno scolastico
da tutta l'equipe della scuola L'Arcobaleno