La ricostruzione immaginaria della rivelazione fatta da Sauniere a
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La ricostruzione immaginaria della rivelazione fatta da Sauniere a
Riti e Rituali: Il contenuto di questo blog non è soggetto a diritti d'autore, ma non può essere utilizzato a fini commerciali.Si richiede a chi usi queste pagine la sola cortesia di citarne la fonte: http://mstatus.splinder.com ed i singoli autori. _____________________________________________________________________________________________________ La ricostruzione immaginaria della rivelazione fatta da Sauniere a Riviere sul letto di morte. Racconto fantastico in 5 parti di Vipom. Parte prima. Il Gennaio 1917 era cominciato sotto un freddo pungente come raramente si era verificato dalle parti di Rennes-leChateau ed il parroco Berenger Sauniere aveva giustamente sospeso alcuni lavori che aveva cominciato qualche mese prima. Si narra che avesse intenzione di costruire addirittura una sorta di Torre di circa 60 metri ispirandosi al modello biblico della Torre di Babele, un ben strana idea che a Rennes-leChateau era divenuta materia di scandalo e di pettegolezzi senza fine. Ed in effetti, a chi interessava una costruzione simile? A cosa sarebbe in realtà servita? Ma come sempre Sauniere era molto cocciuto nelle sue scelte apparentemente illogiche e non arretrò neppure di un millimetro davanti alle tante critiche che riceveva quotidianamente sia personalmente sia da dietro le spalle. Fu proprio in quei fatidici giorni che il parroco ricevette la visita di una donna vestita di nero, che entrò con fare misterioso nella canonica e ne uscì con atteggiamento austero e composto dopo alcune ore. Chi fosse e perché fosse venuta a far visita all’abate Sauniere nessuno è mai riuscito a saperlo, anche se la vicenda, sommata allo strano agguato subito dal parroco ad opera di altrettanti sconosciuti e che a detta di molti lo spaventò non poco, queste due vicende immediatamente precedenti l’infarto che lo colpì il 17 Gennaio 1917 rappresentano in sostanza o potrebbero significare che qualcuno in quel periodo stava stringendo il cappio attorno al collo del pericoloso prete di Rennes-le-Chateau. E fu proprio alcuni giorni prima dell’infarto che il prete, forse presentendo la morte imminente, dette ordine alla fedele perpetua Marie Denardau di recarsi presso un costruttore di bare locale per comprarne una per lui. La vicenda in effetti è molto controversa e basata su un documento la cui data di intestazione potrebbe leggersi sia come Gennaio e sia come Giugno. Ad ogni modo prendiamo la notizia con le pinze, anche se tutti i particolari sin qui riportati sono abbastanza indicativi del fatto che la sentenza di morte per il parroco era stata forse pronunciata da qualche autorità innominabile e ovviamente difficilmente individuabile. E veniamo alla data fatidica del 17 Gennaio del 1917. Il parroco, che a detta di molti testimoni poche settimane prima scoppiava letteralmente di salute, si sentì improvvisamente male e poco dopo fu colpito da un attacco al cuore, non proprio fulminante da ucciderlo all’improvviso ma bastante per assestargli un duro colpo e costringerlo a letto. Le condizioni dell’abate peggioravano a vista d’occhio, talche si fu costretti a chiamare da un paesino vicino un certo Riviere, un parroco che Sauniere conosceva e che era stato chiamato al solo scopo di dargli l’assoluzione sul letto di morte. Riviere non si fece pregare più del necessario e dopo alcune ore arrivò trafelato davanti al letto di Sauniere. Questi cercò di alzarsi per salutarlo ma non ce la fece e _____________________________________________________________________________________________________ (Pagina 1 di 10) Riti e Rituali: Articoli di Vipom La ricostruzione immaginaria della rivelazione fatta da Sauniere a Riviere sul letto di morte. Riti e Rituali: Il contenuto di questo blog non è soggetto a diritti d'autore, ma non può essere utilizzato a fini commerciali.Si richiede a chi usi queste pagine la sola cortesia di citarne la fonte: http://mstatus.splinder.com ed i singoli autori. _____________________________________________________________________________________________________ cadde come un peso morto sul letto. A malapena respirava e a malapena riusciva a parlare, ma si fece forza e fatto avvicinare il confessore alle proprie orecchie, si lasciò andare ad una lunga confessione che durò una decina di minuti, nel corso della quale avrebbe riferito allo sconvolto Riviere un mistero sconquassante che naturalmente il collega non si sarebbe mai sognato di ricevere. Qui ovviamente non esistono testimoni (lo stesso Riviere si disse che si chiuse in un silenzio di tomba per tutta la vita) e quindi dobbiamo ricorrere alla fantasia per cercare di immaginare cosa il Sauniere avrebbe detto al povero Riviere, che non appena sentì la confessione a quanto pare scappò dalla canonica come un ossesso e quindi cadde in una sorta di depressione che gli tolse il sorriso per moltissimi mesi. Parte seconda «Carissimo il mio Riviere, ti ho fatto chiamare per avere i conforti religiosi prima di rendere la mia anima a Dio. Ormai mi restano poche ore di vita, per cui ti chiedo di ascoltare attentamente quanto ho da dirti, chiedendoti nel frattempo un piccolo favore, che tu conservi per te il segreto che fra poco ti rivelerò e prima di morire a tua volta lo trasferisci ad un nostro confratello affinchè non si perda per sempre il ricordo di quanto sono riuscito a sapere dopo tutti questi anni trascorsi a Rennes-leChateau. Mi rincresce di doverti dare un dispiacere, ma purtroppo la cosa che ho scoperto riguarda direttamente la figura di Cristo, che secondo la nostra religione rappresenta la seconda Persona della Santissima Trinità. Ebbene, non è così, Gesù era un uomo né più né meno di qualsiasi altro nostro umile simile. Ne ho le prove schiaccianti che ho intenzione di rivelarti. Dunque, andiamo al sodo. Quando scopersi le famose pergamene, mi recai a Parigi al Seminario di San Sulpice e qui incontrai noti esperti di decifrazioni criptiche. In particolare un certo giovane seminarista Hoffet, esperto in crittografia, si mise a studiarle al lume di candela e dopo alcuni giorni mi disse che si trattava di documenti effettivamente sconvolgenti che riguardavano addirittura un albero genealogico tra Dagoberto II e i suoi eredi. Ma ovviamente ho tralasciato di dirgli che in effetti le pergamene non erano quattro, bensì cinque. Quella non l’ho mai fatta vedere a nessuno. L’ho conservata in un posto inaccessibile e dopo la mia morte rimarrà di sicuro irrintracciabile, perché il suo sito lo conosco solo io. Vorrei comunicarti a te il sito segreto di questa quinta pergamena, a patto che tu ti impegni nella massima discrezione a farla conoscere solo a chi di dovere. Molti hanno tentato di convincermi a rivelarne l’ubicazione, ma io non mi sono fatto incantare e non ho voluto dire niente a nessuno. Questa è la ragione per la quale mi hanno ucciso, sì, ne sono sicuro, qualcuno che credevo amico mi ha forse dato da bere, abusando della mia fiducia, qualche misterioso intruglio velenoso, e poco dopo mi sono sentito male, chiaro sintomo delle mie ipotesi. Ma adesso non c’è tempo da perdere, devo parlarti di questa quinta pergamena. In questa pergamena, vergata per la maggior parte in un latino medievale facilmente comprensibile, vi era descritta insomma con precisione millimetrica una sorta di mappa con un _____________________________________________________________________________________________________ (Pagina 2 di 10) Riti e Rituali: Articoli di Vipom La ricostruzione immaginaria della rivelazione fatta da Sauniere a Riviere sul letto di morte. Riti e Rituali: Il contenuto di questo blog non è soggetto a diritti d'autore, ma non può essere utilizzato a fini commerciali.Si richiede a chi usi queste pagine la sola cortesia di citarne la fonte: http://mstatus.splinder.com ed i singoli autori. _____________________________________________________________________________________________________ misterioso spezzone di una lettera in copia di un cavaliere templare di nome Vissoux, braccio destro e luogotenente del Gran Maestro del Tempio del casato dei Blanchefort, insieme ad un elenco genealogico inverso a quello che parte da Dagoberto II, in sostanza la linea di sangue che ripercorre a ritroso la sua origine ereditaria fino a Gesù e ai suoi figli, forse due, forse tre, qui non posso essere più preciso. Secondo le notizie che sono riuscito a raccogliere, si narra che nel 1644 sarebbe avvenuto un fatto assai conturbante di cui accenno piccoli dettagli: in sostanza un certo François Pierre, Barone d’Hautpoul, marchese di Blanchefort e signore di Rennes-le-Chateau, avrebbe redatto nel novembre dello stesso anno un testamento misterioso e lo avrebbe fatto registrare da un notaio, tale Captier di Esperaza, una cittadina non lontana da Rennes-le-Chateau, in cui si sarebbe accennato ad un tenebroso Segreto di Stato. In relazione a questo testamento, nel 1781, il curato di Rennes-le-Chateau di allora, Antoine Bigou, avrebbe ricevuto una confessione inquietante da una certa Marie de Negre d’Ables d’Hautpoul de Blanchefort (la stessa della quale trovai nel cimitero la sepoltura incisa di caratteri criptici che comunque hanno rivelato un senso tremendamente sconquassante), riguardante un terribile segreto di famiglia molto delicato. Ho scoperto peraltro che in questo terribile documento vi era inoltre accluso, insieme all’originale, una sorta di post scriptum riguardante il lascito testamentario di cui sopra. Non si dimentichi peraltro che sia la Marie de Negre d’Ables d’Hautpoul e sia François Pierre, Barone d’Hautpoul, marchese di Blanchefort e signore di Rennes-le-Chateau, erano discendenti in linea diretta del Gran Maestro dei Templari Bertrand de Blanchefort, che regnò sui Cavalieri del Tempio dal 1156 al 1169. Il post scriptum in questione afferma che in sostanza il Gran Maestro dei Templari, celeberrimo suo antenato, aveva a suo tempo fatto chiamare dalla Germania degli esperti minatori per scavare un sito non lontano da questo luogo, lo stesso sito che si trova in linea d’aria da qui non più di cinque chilometri e precisamente sotto un monte nelle vicinanze di un Castello Templare di proprietà della stirpe dei Blanchefort, dove avrebbe allocato, in una sorta di tempio sotterraneo a cui si accede dopo la percorrenza di centinaia e centinaia di metri di tunnel oscuri e incrociati che si dipartono dall’ingresso che si trova in una camera interrata del Castello di Rennes, ciò evidentemente per depistare eventuali curiosi ed invasori, avrebbe dunque collocato in quell’antro sotterraneo nientemeno che la salma di Cristo insieme a quella della Maddalena, che da quanto mi risulta era la sua sposa e l’unica donna che ebbe il prestigio di condividere lo stesso tetto, avendone dunque anche dei figli, ripeto due o tre. Il sito, nel quale, è inutile nasconderlo, sono stato di persona, contiene in effetti due enormi sepolcreti, uno, meno spettacolare, sul quale campeggia a caratteri cubitali la scritta Dagobert II e l’altro più sfarzoso con nella copertura i seguenti caratteri scolpiti e pitturati di un fine materiale simile all’oro: “Questa è la Santa dimora di Cristo e di Maria Maddalena sua moglie e qui dentro giacciono per sempre i loro santi corpi”. Poco più sotto _____________________________________________________________________________________________________ (Pagina 3 di 10) Riti e Rituali: Articoli di Vipom La ricostruzione immaginaria della rivelazione fatta da Sauniere a Riviere sul letto di morte. Riti e Rituali: Il contenuto di questo blog non è soggetto a diritti d'autore, ma non può essere utilizzato a fini commerciali.Si richiede a chi usi queste pagine la sola cortesia di citarne la fonte: http://mstatus.splinder.com ed i singoli autori. _____________________________________________________________________________________________________ l’inquietante scritta in greco e latino che avevo scoperto nella tomba della nobildonna Marie de Negre d’Ables, moglie di François d’Hautpoul de Blanchefort, morta secondo le cronache il 17 Gennaio del 1781: “Et in Arcadia Ego”, che letteralmente significa “ed io in arcadia”, ma che in verità deve essere tradotta in questo modo: “La mia tomba divina contiene i resti del mio corpo ed io giaccio sepolto in quel luogo”, il sito che appunto ho trovato e visto. Ricordo di sfuggita che da quanto sono venuto a conoscenza, la Maria de Negre sunnominata aveva a sua volta confermato tutti questi particolari ad uno dei miei predecessori di quel tempo, il curato Antoine Bigou di cui abbiamo parlato, nel corso di una confessione spontanea resa al prete qualche tempo prima della sua dipartita. Ma continuiamo nel nostro discorso». Parte terza Scoperchiata dunque la pesante copertura del sepolcreto, scolpito e intarsiato di molti simboli sacri astrusi e di difficile spiegazione, vidi due scheletri ricoperti di vesti stranamente ancora ben tenuti e di moderna fattura, evidentemente ogni tanto qualcuno andava a sostituirli. Ma quel che più colpì la mia immaginazione fu che uno di essi portava ad un dito un ancora ben lucido e massiccio anello anch’esso ricoperto di strani simboli poco comprensibili, alla quale vista mi chiesi perché mai la salma lì vicino era invece sprovvista di tale reperto. Aguzzai pertanto al massimo il mio ingegno e scoperchiando l’altra tomba, quella di Dagoberto II, vidi tramortito che l’identica copia dell’anello di Cristo era al dito del Re Merovingio, talchè fu giocoforza convincermi che l’anello era stato tramandato dalla Maddalena ai suoi discendenti fino a giungere a questo rampollo del lignaggio di Cristo. La cosa mi sconvolse talmente che quasi caddi dallo spavento. Ricordo tremebondo che, facendo volteggiare la fiaccola in tutte le direzioni, mi voltai in quell’antro oscuro a destra e a manca come per verificare se qualcuno stesse presenziando alle mie mosse, in effetti tremavo come un bambino e temevo veramente di morire da un momento all’altro ad opera di qualche sinistro sicario. Fu allora che capii il senso profondo della scritta decodificata di una delle pergamene: A Dagobert II roi et a Sion est ce tresor et il est là mort, che significa appunto “questa tomba […di Cristo] e ciò che contiene appartiene a Dagoberto II e alla stirpe di Sion ed infatti egli giace sepolto in quel luogo accanto ad essa”. Ma veniamo adesso allo spezzone di lettera di cui ti avevo parlato. Ebbene, essa accennava vagamente al ritrovamento da parte dell’estensore, a Gerusalemme, di una strana sepoltura trovata sotto le fondamenta del Tempio di questa città santa, una tomba verosimilmente contenente i resti di Cristo, per una serie di dettagli che l’autore si riprometteva di chiarire meglio al suo Capo, appunto il Gran Maestro _____________________________________________________________________________________________________ (Pagina 4 di 10) Riti e Rituali: Articoli di Vipom La ricostruzione immaginaria della rivelazione fatta da Sauniere a Riviere sul letto di morte. 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Qui la mia curiosità si moltiplicò all’infinito e mi misi a cercare a destra e a manca in quella specie di spelonca sotterranea che metteva i brividi, scoprendo alfine, dopo concitate ricerche con il cuore che mi batteva a mille, una specie di ampolla di vetro depositata all’interno di una piccola cavità di un muro chiusa e apribile da un piccolo tasto di marmo poco lontano a mò di marchingegno meccanico. L’ampolla conteneva appunto la lettera in originale, vergata su fine pergamena, del Conte di Vissoux, amico e stretto collaboratore del suo Capo Templare di allora, alla quale era inviata. L’aprii lentamente come per non arrecarle danno e avvicinata la fiaccola, lessi quanto segue, traducendo mentalmente il latino medievale scorrevole in francese: “Dopo tanti sforzi passati a scavare nel sottosuolo di quello che fu il Tempio di Salomone, abbiamo scoperto, Eminente Timoniere dei Templari, uno sfarzoso sarcofago con dentro il corpo mummificato di Gesù, che in un dito teneva infilato un anello d’oro massiccio intarsiato con disegni e figure celesti di origine criptica. Sul coperchio stava scritto quanto segue: “Questa è la Santa dimora di Cristo, fatto uccidere ferocemente in croce durante il protettorato di Pilato, e qui dentro giace per sempre il suo Santo corpo”, una dicitura che collimava alla perfezione con quella che un attimo prima avevo scoperto, vi era solo l’incongruenza della mancanza del riferimento al seppellimento nello stesso sepolcro della Maddalena. La lettera continuava secondo questa impostazione: “Non potendo ovviamente credere di aver trovato quanto stavamo cercando con tanta pazienza e tenacia, l’indomani mattina scatenammo a Gerusalemme e dintorni i nostri più fidati esperti Templari, assai ferrati nello spionaggio e nella decrittazione di reperti storici, interrogando decine, centinaia e migliaia di abitanti del luogo, venendo infine a conoscenza del fatto che quello era davvero il corpo di Gesù e che l’anello che egli teneva nel dito era lo stesso che il nazareno si era scambiato tanti secoli prima con la Maddalena al momento del matrimonio. Dopo diversi altri tentativi, venemmo a sapere che la moglie di Gesù era scappata nel sud della Francia insieme ad almeno un suo pargolo avuto dal celebre consorte per sfuggire alle persecuzioni romane dopo la morte del crocifisso, anche per i buoni uffici di Giuseppe di Arimatea, suo cognato e possessore di una flotta commerciale con la quale commerciava infatti manufatti ebraici con diverse regioni della Francia meridionale, e così, dopo avere asportata la tomba ed averla delicatamente caricata su un nostro possente vascello, approdammo, dopo alcune settimane di burrascosa navigazione, nei dintorni di Marsiglia e quindi proseguimmo in _____________________________________________________________________________________________________ (Pagina 5 di 10) Riti e Rituali: Articoli di Vipom La ricostruzione immaginaria della rivelazione fatta da Sauniere a Riviere sul letto di morte. 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Ma grande fu la nostra costernazione allorchè ci accorgemmo che nel sito dove avevamo deciso di depositare il corpo di Cristo trovammo infine l’ultima dimora di Maria Maddalena nella quale abbiamo rintracciato uno scritto aramaico su un foglio di rame laminato che parlava chiaramente di un anello che la Santa avrebbe trasmesso ai suoi figli. L’anello era descritto nei minimi particolari e risulta facilmente identificabile perché di una fattura unica nel suo genere. Sarebbe abbastanza corposo e all’esterno presenterebbe una serie di precisi intarsi che descrivono il movimento degli astri, mentre nella parte interna vi sono incise alcune lettere aramaiche abbastanza traducibili in quanto alludono chiaramente alla data del matrimonio con Gesù”. Io tremavo letteralmente dallo spavento e andai a verificare immediatamente se l’anello al dito di Cristo coincideva con quello di Dagoberto II: uguali come due gocce d’acqua!! Tieni presente che la tomba nelle vicinanze di Arques esiste tuttora e a quanto sembra una lastra della stessa fu trasportata nel cimitero accanto alla Chiesa di Maria Maddalena per ricoprire quella della Marie de Negre d’Ables, la stessa dimora in cui giacque molto tempo prima la moglie di Cristo. Parte quarta. Ma riprendiamo la lettera del Conte Vissoux: “Non potendo quindi allocare la tomba di Cristo in quella di Maria Maddalena, decidemmo infine di trasportarla nelle tue dimore vicine, e come Vostra Signoria sa alla fine fu deciso di scavare un tunnel sotterraneo in partenza da un sito interrato del Castello e terminante in una cripta in cui, per Vostra insindacabile scelta, creammo un unico sepolcreto per i due illustri coniugi, provvedendo ad allinearvi anche quella del Re Dagoberto II, Padre di Sigisberto IV, che come Sua Altezza conosce era vissuto per qualche anno nel Nostro Beneamato Castello di Rennes a partire dall’anno 681, per sfuggire agli sgherri che avevano ucciso barbaramente lo sfortunato genitore”. Non so perché, ma proprio in quel momento mi misi a piangere dirottamente come se mi avessero tolto la terra sotto i piedi. Improvvisamente la mia fede vacillò fino a schiantarsi contro una verità terrificante che, seppure avevo cercato fino alla morte, adesso mi appariva come qualcosa di talmente sconvolgente e _____________________________________________________________________________________________________ (Pagina 6 di 10) Riti e Rituali: Articoli di Vipom La ricostruzione immaginaria della rivelazione fatta da Sauniere a Riviere sul letto di morte. Riti e Rituali: Il contenuto di questo blog non è soggetto a diritti d'autore, ma non può essere utilizzato a fini commerciali.Si richiede a chi usi queste pagine la sola cortesia di citarne la fonte: http://mstatus.splinder.com ed i singoli autori. _____________________________________________________________________________________________________ scardinante che per diversi minuti divenni preda di una sorta di violento improvviso capogiro ed in effetti vidi girarmi attorno quel tempio come se mi trovassi in una giostra dell’orrore. D’un colpo capii tutto: ero arrivato laddove forse era meglio che non arrivassi. Nella mia mente mi passò subito l’altro crittogramma ricavato dall’altra pergamena che avevo trovato maledettamente in quel pilastro all’interno della Chiesa di Maria Maddalena. Maledetto il giorno che Dio mi concesse di vedere quello che non avrei mai dovuto vedere!! Come sai il crittogramma in oggetto recita in questa maniera: Berger Pas de tentation que Poussin Teniers gardent la clef pax DCXXXI par la croix et che cheval de dieu j’acheve ce daemon de gardien a midi pommes blues. Tradotta, vien fuori una sorta di assurdità sintattica praticamente e assolutamente illogica e priva di senso: Pastorella nessuna tentazione che Poussin Teniers tengono la chiave pace 681 per la croce e questo cavallo di dio io anniento questo demone di guardiano a mezzogiorno mele azzurre. Ripeto che apparentemente sembra un’accozzaglia di parole senza fondamento, eppure stiamo attenti: Poussin e Teniers sono due pittori famosi ed io stesso posseggo in copia due quadri importanti di questi autori (oltre ad uno di un anonimo del seicento che rappresenta l’incoronazione di Celestino V, il Pontefice del gran rifiuto che si dimise misteriosamente dalla sua carica e poi fu tenacemente ricercato, incarcerato e forse ucciso in maniera disumana, immortalato mentre tiene in mano appunto una sorta di chiave; peraltro, a proposito di questo misterioso pontefice qualcuno avanza l’ipotesi che quando il suo corpo fu riesumato il suo teschio presentava uno strano foro, d’altronde è risaputo che i Templari avevano intrattenuto con lui, prima e dopo la sua elezione, speciali rapporti di amicizia, e un foro in un teschio sembra presentare anche un quadro molto inquietante del Guercino), il 681 è inoltre la data in cui Sigisberto IV, figlio di Dagoberto II, si recò nel nostro Castello di Rennes, e per giunta indica un anno fatidico per la storia della teologia cristiana, la data in cui fu dibattuta in un Concilio a Costantinopoli una questione appunto molto bizantina e incomprensibile a proposito della natura e volontà di Cristo, un fatto molto importante perché rivela che a quel tempo non era ancora chiaro se Gesù fosse un uomo o un Dio e questo già di per sé è molto indicativo, senza tacere del dettaglio molto sinistro che quando trovai le pergamene, nel pilastro era appunto inciso il numero fatidico, che poi, capovolgendo la colonna e depositandola all’esterno della mia Chiesa, trasformai in 1891, la data maledetta del loro ritrovamento. _____________________________________________________________________________________________________ (Pagina 7 di 10) Riti e Rituali: Articoli di Vipom La ricostruzione immaginaria della rivelazione fatta da Sauniere a Riviere sul letto di morte. 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Ancora: come tu sai, all’entrata della mia Chiesa vi è la statua di un Demone, Asmodeo, guardiano secondo la leggenda dei tesori di Re Salomone, che sorregge un’acquasantiera ed inoltre d’inverno un raggio di luce, attraversando una vetrata con su dipinte delle mele azzurre, le proietta all’interno provocandone uno spettacolare riflesso. Ti ricordo poi di sfuggita che non lontano da Rennes-le-Chateau, in aperta campagna, esiste un luogo molto particolare in cui vi è una sorta di masso a forma di cavallo, appunto “Il Cavallo di Dio”, un dettaglio non di poco conto e che bisogna attentamente studiare, anche se la dicitura nella pergamena potrebbe anche contenere un riferimento velato ai Cavalieri Templari. Peraltro, secondo diversi esperti da me consultati e secondo l’opinione che me ne sono fatto osservando di persona il territorio attorno a Rennes-le-Chateau che tu conosci meglio di me, sembra che appunto il Teniers, autore di diversi quadri con Sant’Antonio Eremita come personaggio principale, avesse rappresentato velatamente nei suoi dipinti precise indicazioni topografiche del territorio circostante le nostre zone di campagna e di montagna. Il cerchio dunque si chiude in questo modo: Pastorella (si riferisce al personaggio che si può vedere nel dipinto di Poussin), non avere alcuna esitazione-tentazione […qui il riferimento chiaro è alle Tentazioni di Sant’Antonio del pittore belga Teniers], perché nei quadri di Poussin e di Teniers vi è racchiusa la famosa cifra 681 per risolvere il mistero e per distruggere il demone che nel nostro mezzogiorno francese ne impedisce la risoluzione, anche mediante l’aiuto di indicazioni topografiche quali una croce e una scultura di un “cavallo di Dio” (che in ogni caso allude anche ai Cavalieri del Tempio) e dello splendore divino simboleggiato dal raggio di luce che proietta nella Chiesa di Rennes-le-Chateau delle mele azzurre anch’esse simbolo di stirpe regale, la stirpe dei discendenti di Cristo, appunto i Re merovingi. Parte quinta La mia mente riandò quasi immediatamente anche alla misteriosa scritta Reddis regis cellis arcis che si trova incisa su una delle due pietre sepolcrali della marchesa Marie de Negre d’Ables d’Hautpoul de Blanchefort e anche qui non mi ci volle tanta fatica a capire che in realtà il crittogramma, redatto in un latino evidentemente e volutamente sgrammaticato, alludeva chiaramente ad un Re, che a questo punto è secondario individuare in Dagoberto II o _____________________________________________________________________________________________________ (Pagina 8 di 10) Riti e Rituali: Articoli di Vipom La ricostruzione immaginaria della rivelazione fatta da Sauniere a Riviere sul letto di morte. 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Del resto io credo fortemente in Dio, ma a questo punto non più nella Santissima Trinità, in quanto appare evidente da quanto scoperto che si tratta di un imbroglio perpetuatosi per circa venti secoli in barba alla Verità, e la Verità viene prima di ogni altra cosa; non è stato forse lo stesso Nazareno a parlare appunto dello Spirito di Verità?». Riviere era talmente scosso da quanto aveva sentito che era sotto l’effetto di una sorta di pietrificazione vivente. Non aveva neppure la forza di parlare e il suo stesso respiro all’improvviso si fece così lento da far temere un abbassamento fulmineo della pressione sanguigna. Ma poi ebbe uno scatto repentino, guardò inorridito Sauniere come si guarda qualcosa che ci provoca dei sentimenti di forte esecrazione e repulsione, e d’improvviso si alzò dalla sedia e scappò come un razzo dalla canonica, qualcuno dice pure che lo si vide addirittura correre nelle strade e quindi nelle campagne finchè non arrivò tramortito nel villaggio di Esperaza da cui era venuto. Da quel momento si tappò in casa e non si fece vedere in giro per almeno due lunghi mesi. Non officiò ovviamente per tutto questo tempo la messa e per giustificare la sua assenza (in realtà gli venne un febbrone e una forte depressione lo colse fino a condurlo alle soglie della pazzia) mandò a dire ai suoi parrocchiani che per ragioni di salute si prendeva un periodo di riposo della durata di sessanta giorni, un tempo che evidentemente parve molto sospetto ai suoi fedeli. Si seppe poi che, dopo che si fu ripreso dalla scioccante confessione di Sauniere, Jean Riviere procedette ad alcune decorazioni e modifiche della Chiesa di San Michele di cui era parroco, provvedendo addirittura ad allocarvi una misteriosissima scultura che rappresenta il Cristo sepolto all’interno di una grotta, qualcosa di talmente inquietante che ci fa capire che in effetti il punto centrale delle rivelazioni di Sauniere avrebbe appunto riguardato l’ultima dimora di Gesù sotto le fondamenta di un monte all’interno di una grotta scavata all’uopo. _____________________________________________________________________________________________________ (Pagina 9 di 10) Riti e Rituali: Articoli di Vipom La ricostruzione immaginaria della rivelazione fatta da Sauniere a Riviere sul letto di morte. 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Ce n’è quanto basta per farsi un’dea del ciclopico mistero che attanaglia quelle apparentemente sperdute zone della Francia meridionale, che sembrano essere state visitate nel passato da diverse personalità di alto spessore politico e religioso, tra cui l’ex Presidente francese Mitterand e l’allora Nunzio Apostolico Angelo Roncalli, il futuro Giovanni XXIII. Perché tutta questa attenzione per un paesino sperduto di poche anime quale Rennes-le-Chateau? Per concludere una chicca proprio a proposito di Giovanni XXIII: orbene, in relazione al suo papato e a ciò che ha rappresento per quei tempi, si dice che egli apportò alla politica vaticana dei cambiamenti straordinari, se non fosse che rappresentano mosse che fanno pensare che in un certo senso egli era a conoscenza di certi misteri riguardanti Rennes-le-Chateau; modificò ad esempio i rapporti tra Chiesa e Massoneria, facendo capire che in sostanza un cristiano poteva rimanere tale anche se appartenente a determinati raggruppamenti segreti. Ma ciò che più colpisce l’immaginazione e che getta una luce sinistra su tutta la vicenda di questo villaggio del sud francese fu il contenuto di una sua lettera papale misteriosissima del 1960, nella quale in sostanza parlò della salvezza umana che si sarebbe ottenuta grazie allo spargimento del sangue di Cristo. E’ una lettera molto carica di oscuri significati, perché affermerebbe (il condizionale è d’obbligo vista la difficoltà esegetica e l’astrusità del documento in oggetto) che la redenzione dell’essere umano sarebbe stata ottenuta grazie alle sofferenze e al versamento del sangue di Gesù (qualcuno pensa che in questa maniera si è messa quasi in secondo piano la teoria della crocifissione e resurrezione del fondatore del cristianesimo), dichiarazioni e interpretazioni che, se corrispondessero al vero, risulterebbero fonte perenne di angosce e dubbi tremendi. Saluti Vipom Riti e Rituali: http://mstatus.splinder.com Misteri e Segreti: http://vipom.splinder.com _____________________________________________________________________________________________________ (Pagina 10 di 10) Riti e Rituali: Articoli di Vipom La ricostruzione immaginaria della rivelazione fatta da Sauniere a Riviere sul letto di morte.
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