A partire dal 1 Gennaio 2011 l`Ufficio di Bruxelles della Regione

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A partire dal 1 Gennaio 2011 l`Ufficio di Bruxelles della Regione
[1 Marzo – 31 Marzo]
La Liguria in Europa: www.casaliguria.org
A partire dal 1 Gennaio 2011 l’Ufficio di Bruxelles della Regione Liguria
ha cambiato sede. Il nuovo indirizzo è:
Regione Liguria– Sede di Bruxelles
Rue d’Alsace Lorraine 44,
1050 Bruxelles.
I numeri di telefono e gli indirizzi e-mail sono rimasti invariati:
Tel: +322 289 13 89
Fax: +322 289 13 99
e-mail: [email protected]
[email protected]
Lo scopo del Notiziario Europeo è di fornire al lettore una panoramica delle principali
novità riguardanti l’attività delle Istituzioni dell’Unione Europea e dell’Ufficio di
Bruxelles della Regione Liguria.
Saremo lieti di ricevere le vostre richieste d’informazioni, di chiarimenti o d’approfondimenti
sulle notizie riportate, alle seguenti coordinate:
Regione Liguria - Sede di Bruxelles
Rue d’Alsace Lorraine 44, 1050 Bruxelles
Tel. +322 289 13 89 - Fax +322 289 13 99 - e-mail: [email protected]
Le fonti principali del Notiziario Europeo sono:
1.
Agence Europe (Bollettino quotidiano europeo)
2.
Rapid (a cura del servizio Stampa e Comunicazione della Commissione europea
http://europa.eu./rapid/
3.
Eurostat:http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1090,1&_dad=portal&_sche
ma=PORTAL
4.
Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea http://eur-lex.europa.eu/JOIndex.do?ihmlang=it
1
AGENDA EUROPEA
Parlamento Europeo
Sessione Plenaria:
dal 7 al 10 Marzo (Strasburgo)
dal 23 al 24 Marzo (Bruxelles)
dal 4 al 7 Aprile (Strasburgo)
Ulteriori informazioni sulle sessioni plenarie si possono trovare alla pagina:
http://www.europarl.europa.eu/activities/plenary/home.do?language=IT
Commissioni:
Commissione per gli affari esteri: 3, 16, 22 Marzo – 12, 13, 19, 20 Aprile
Sotto-commissione per i diritti dell’uomo: 14, 15 Marzo – 13, 14 Aprile
Sotto-commissione per la sicurezza e la difesa: 15 Marzo- 4, 13,14 Aprile
Commissione per lo sviluppo: 3, 22 Marzo – 12, 13 Aprile
Commissione per il commercio internazionale: 3, 15, 16 Marzo – 12, 13 Aprile
Commissione per i bilanci: 3, 15, 16 Marzo – 13, 14 Aprile
Commissione per il controllo dei bilanci: 3, 22, 28, 31 Marzo – 11, 12 Aprile
Commissione per i problemi economici e monetari: 15, 16, 21, 22, 23 Marzo – 4, 13, 14, 19, 20 Aprile
Commissione per l’occupazione e gli affari sociali: 15, 16 Marzo – 13, 14 Aprile
Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare: 16, 17 Marzo – 11, 12, 18,
19 Aprile
Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia: 14, 15, 16, 31 Marzo – 11, 12, 13 Aprile
Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori: 16, 21, 22 Marzo – 11, 12, 13, 14
Aprile
Commissione per i trasporti e il turismo: 14, 15, 16 Marzo – 11, 12 Aprile
Commissione per lo sviluppo regionale: 21, 22 Marzo – 12 Aprile
Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale: 14, 15, 28 Marzo – 4, 11, 12 Aprile
Commissione per la pesca: 15, 16 Marzo – 4, 12, 13 Aprile
Commissione per la cultura e l’istruzione: 3, 16, 17 Marzo – 11, 12 Aprile
Commissione giuridica: 21, 22 Marzo – 11, 12 Aprile
Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni: 16, 17 Marzo – 11, 12, 13, 19, 20 Aprile
Commissione per gli affari costituzionali: 14, 15 Marzo – 7, 18, 19 Aprile
Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere: 3, 14, 15 Marzo – 20 Aprile
Commissione per le petizioni: 15, 16 Marzo – 13, 14 Aprile
Commissione speciale crisi finanziaria ed economica: 3, 14, 28 Marzo – 11, 12 Aprile
Commissione speciale sfide politiche: 10, 17 Marzo – 7, 14 Aprile
Ulteriori informazioni sulle riunioni delle Commissioni Parlamentari si possono trovare alla pagina:
http://www.europarl.europa.eu/activities/committees/committeesList.do?language=IT
Consiglio UE
CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA: Presidenza dell’Ungheria (1°Gennaio – 30 Giugno)
Consiglio Europeo:
4 Febbraio
24, 25 Marzo
24 Giugno
Consiglio Affari Economici e Finanziari: 15 Marzo- 7, 8, 9 Aprile
Consiglio Affari Esteri: 21 Marzo – 12 Aprile ( in Lussemburgo)
Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne: 21 Marzo – 18 Aprile ( in Lussemburgo)
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Consiglio Agricoltura e Pesca: 17, 18 Marzo- 14 Aprile ( in Lussemburgo)
Consiglio Competitività: 10, 11 Marzo
Consiglio Giustizia e Affari Interni: 11, 12 Aprile ( in Lussemburgo)
Consiglio Occupazione, Politica Sociale, Salute e Consumatori: 7 Marzo
Consiglio Trasporti, Telecomunicazioni ed Energia: 31 Marzo
Il calendario delle attività della Presidenza Ungherese del Consiglio Europeo è disponibile alla pagina:
http://www.eu2011.hu/files/bveu/documents/HU_PRES_calendar_20110207_0.pdf
Comitato delle Regioni
Sessione Plenaria: 31 Marzo- 1 Aprile
Commissione CAFA (Affari Amministrativi e Finanziari): 14 Marzo
Commissione CIVEX (Cittadinanza, Governance, Affari Istituzionali ed Esterni): 8 Aprile
Commissione COTER (Politica di Coesione Territoriale): 25 Marzo
Commissione ECOS (Politica Economica e Sociale): 11-12 Aprile
Commissione EDUC (Istruzione, Gioventù, Cultura e Ricerca): 14 Aprile
Commissione NAT (Risorse Naturali): 10, 11 Marzo
Il Calendario delle attività del Comitato delle Regioni è disponibile alla pagina:
http://www.cor.europa.eu/pages/CoRAtWorkTemplate.aspx?view=folder&id=87402c77-d94a-438195b0-5ee5b3ec2d2d&sm=87402c77-d94a-4381-95b0-5ee5b3ec2d2d
UFFICIO DI BRUXELLES DELLA REGIONE LIGURIA
Il nostro staff ha organizzato:
28/2/2011 - 1/3/2011
Speciale Reti Ten - Autostrade del Mare
La Regione Liguria, in collaborazione con il suo Ufficio di Bruxelles, il RINA e l’Autorità Portuale di
Genova hanno organizzato le due giornate del primo “Mediterranean Clustering Meeting for
Motorways of the Sea” a Genova per conto della Commissione Europea. All’appuntamento hanno
partecipato tutti i partner europei dei quattro progetti approvati nel bando 2010 delle Autostrade del
mare con l’obiettivo di lanciare una collaborazione tra i progetti nella loro fase di sviluppo e
implementazione. L’obiettivo dei dibattiti è stato accrescere la collaborazione e la cooperazione tra le
diverse parti interessate nella realizzazione dei progetti, facilitando il coordinamento delle azioni e
cercando di identificare i possibili futuri partenariati con i paesi vicini o altri potenziali progetti
Autostrade del Mare. Studiando, quindi, le sinergie tra i vari progetti che interessano l’area
mediterranea. Autorità Portuale, Rina e Regione Liguria sono i principali attori dei due progetti che
coinvolgono direttamente l’area del Mediterraneo e che hanno un legame diretto con i progetti Ten-T,
progetti infrastrutturali sponsorizzati e finanziati dall’Europa. I due progetti finanziati per metà
dall’Unione Europea e per il resto dai soggetti partecipanti, sono “Miele”, coordinato dal Rina e dal
Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti italiano e “Mos 24” promosso dall’ Autorità Portuale
genovese. Il progetto “Mos” 24 è legato alla comodalità e vede coinvolti il terminalista di Malta,
Freeport, la Reta Autostrade Mediteranee, l’area metropolitana di Nizza, gli operatori ferroviari Hupac
e Crossrail, Slala, l’Università di Anversa e il Cieli per l’Università di Genova. L’obiettivo del progetto è
mettere in rete i diversi sistemi informatici che si allacceranno al corridoio 24, come E- port, Aida e
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Uirnet. Il Progetto “Miele” ha lo scopo di far collaborare autorità portuale, armatori, terminalisti e
operatori logistici con aziende di informatica in cinque diversi paesi, ossia, Italia, Spagna, Germania,
Portogallo e Cipro per la realizzazione di una piattaforma informatica in grado di migliorare l’efficienza
dell’interscambio di dati lungo tutto la catena logistica, con particolare attenzione all’interfaccia naveporto. Entrambi i progetti vogliono favorire l’informatizzazione delle procedure burocratiche che
frenano il trasporto intermodale, standardizzando e mettendo in comunicazione i sistemi informatici di
terra e di mare. Le due giornate genovesi han permesso, al presidente dell’autorithy Luigi Merlo e
all’Amministratore delegato del Rina Ugo Salerno di sottoscrivere un’intesa per collaborare sulle parti
comuni dei due progetti e ottimizzare risorse. La prima riunione del Cluster mediterraneo delle
Autostrade del Mare è stata anche l’occasione per presentare l’ammodernamento infrastrutturale della
Liguria e cogliere stimoli europei per rafforzare la strategia per le Autostrade del Mare. Un secondo
incontro del Cluster mediterraneo Autostrade del Mare si terrà ad Aarhus, in Danimarca l’11 e il 12
Aprile 2011, riguarderà lo sviluppo dei progetti nell’area del Baltico e del Mare del Nord e l’analisi di un
nuovo partenariato con i paesi del Nord Africa.
24/3/2011 Organizzazione del seminario a Genova presso l’Associazione degli industriali nell’ambito
dell’iniziativa PROGETTA: “Le opportunità per le Piccole e Medie Imprese nei programmi europei per
l’energia”. L’iniziativa in videoconferenza con l’ufficio della Regione Liguria di Bruxelles aveva come
obiettivo di incentivare e migliorare la partecipazione delle piccole e medie imprese liguri a bandi di
gara sulla ricerca e l’innovazione promossi e gestiti dalla Commissione Europea. (Per ulteriori
informazioni visitare il sito: www.crri.it).
31/03/2011 L’ufficio di Bruxelles della Regione Liguria in collaborazione con l’Associazione Giuseppe
Mazzini di Bruxelles hanno organizzato la Conferenza “La democrazia di Mazzini tra Francia e
Inghilterra” presso il Club internazionale della stampa in occasione del 150° anniversario dell’Unità
d’Italia.
Il nostro staff ha partecipato:
1/3/2011 alla terza riunione del partenariato dell’edizione 2011 degli Open Days, presso la sede di
Bruxelles della Regione Catalonia;
3/3/2011 alla Conferenza "Come il partenariato pubblico-privato sostenibile migliora la competitività di
piccole e medie città”. La Conferenza è stata organizzata dalla Camera di Commercio e dell’Industria
della regione Rhône-Alpes, durante la Conferenza è stato esposto principalmente il progetto
INNOCITE. Il progetto si pone l’obiettivo di promuovere un approccio innovativo della governance al
fine di aumentare l’attrattività delle città di media grandezza che gravitano nell’orbita di grandi aree
metropolitane dell’arco alpino;
11/3/2011 alla conferenza “Transnational and interregional cooperation in European Social Fund and
the next Life Long Learning programme”, organizzata dall’Associazione EARLALL presso il Comitato
delle Regioni. Nella riunione è emerso quanto la cooperazione transnazionale e interregionale siano
strumenti importantissimi per raggiungere una maggiore qualità del capitale umano e migliorare
l’apprendimento durante tutto l’arco della vita del cittadino europeo;
18/3/2011 al seminario “Is the Lisbon Treaty delivering for citizens”, organizzato dal Mediatore
Europeo, tenutosi presso il Parlamento Europeo. Durante il Seminario è stato considerato come
accrescere l’informazione e la trasparenza dei diritti fondamentali dei cittadini europei;
22/3/2011 alla Conferenza “Patto di Stabilità e crescita e Patto di Stabilità Interno”, promossa dalla
Regione Campania e Clenad Italia. La Conferenza a messo in luce le regole che ha posto in essere
l’Italia per il triennio 2011-2013 al fine di onorare i propri impegni a livello europeo e quali nuove sfide
si impongono nello scenario europeo.
23/3/2011 alla riunione “Revisione e proposte del futuro quadro finanziario pluriennale”. La
Conferenza organizzata dal Comitato Economico Sociale Europeo è stata luogo di uno scambio di
opinioni tra i principali soggetti coinvolti nell’elaborazione del prossimo quadro finanziario pluriennale.
In tale occasione il commissario europeo responsabile della programmazione finanziaria M.Janusz
Lewandowsky ha annunciato la data del 29 giugno per la presentazione ufficiale della proposta da
parte della commissione sul futuro quadro finanziario pluriennale;
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25/3/2011 alla conferenza preparatoria per il vertice di Rio 2012 sullo sviluppo sostenibile “Greener
Europe - Greener World” presso il Comitato Economico Sociale Europeo. Durante la Conferenza è
stato esposto il potenziale contributo della Green Economy per uno sviluppo e una crescita più
sostenibile degli Stati. La Conferenza ha contribuito, inoltre, a definire la posizione della società civile
organizzata in Europa in merito al processo di transizione ambientale, sociale ed economico che
stiamo attraversando;
28/3/2011 alla Conferenza “Promuovere l'uso di mini-eolico e di impianti mini-idro in regioni europee
rurali e montane” organizzata dall’ Associazione Europea Small Hydropower. Durante la Conferenza
l’uso di sistemi energetici rinnovabili di piccola scala in località rurali e montane sono stati promossi
presentando due progetti, “Ruralres” supportato da Intelligent Energy Europe e “Power” sostenuto dal
programma di cooperazione interregionale “Interreg IVC”.
Il materiale riguardante gli eventi è disponibile per coloro i quali fossero interessati. Per
informazioni si prega di contattare l'indirizzo: [email protected]
AFFARI ECONOMICI E COMMERCIO
10/3/2011, Bruxelles - Macchine, televisioni, tessile, sono tutti settori industriali in cui l'Europa
primeggiava un tempo, ma che sono oggi in crisi a causa della dura concorrenza globale. Il
Parlamento analizza la situazione dell'industria europea e stila una lunga lista di raccomandazioni:
tecnologie ecologiche, innovazione, PMI al centro, la nostra politica industriale non può più attendere,
perché dà lavoro a oltre 60 milioni di europei. Secondo i dati, la crescita dell'industria manifatturiera in
Europa è la più lenta dall'inizio degli anni '90, ed è destinata a deteriorarsi ulteriormente a causa della
crisi globale, che ha rallentato la trasformazione in corso. L'industria però, continua a essere la spina
dorsale dell'economia europea: conta per un terzo del valore della produzione nell' UE, quasi tre quarti
delle esportazioni, e dà lavoro a un terzo della popolazione attiva, due terzi sono impiegati da piccole
e medie imprese. Secondo Eurostat, i settori più in crisi sono, senza sorprese, l'industria
automobilistica, l'elettronica e il tessile e i macchinari. Le raccomandazioni chiave proposte dal
Parlamento sono: creare una "catena dell'innovazione", che parta dalla ricerca industriale e la applichi
alla produzione, maggiore efficienza energetica e metodi sostenibili di produzione, ma anche
generazione di energie pulite. Serve poi un maggior coinvolgimento delle PMI nella politica industriale,
facilitando l'accesso al credito e agli appalti pubblici. Infine, l'UE deve avere una vera strategia di
lungo termine per reagire ai cambiamenti. E i 27 paesi membri devono includere i lavoratori nei
processi decisionali, ma anche rafforzare le politiche educative per meglio adattarle al mercato del
lavoro.
Il Parlamento analizza la situazione dell’industria europea:
http://www.europarl.europa.eu/news/public/focus_page/008-114496-001-01-01-90120110228FCS14493-01-01-2006-2006/default_p001c005_it.htm
21/3/2011, Cina - Dacian Cioloş, commissario responsabile dell'agricoltura e dello sviluppo rurale,
effettuerà una visita in Cina per promuovere i prodotti alimentari europei e le bevande di qualità recanti
indicazioni geografiche (IG). Il commissario sarà accompagnato da una delegazione di trenta alti
rappresentanti di aziende alimentari di tutta l'Unione Europea, portavoce di una gamma di prodotti di
fama mondiale. In occasione degli incontri con l'amministrazione cinese, il commissario valuterà
inoltre la possibilità di riconoscere reciprocamente gli alimenti e le bevande cinesi ed europee. Il
commissario Cioloş parteciperà inoltre a diversi eventi riguardanti l’agricoltura e ai prodotti d’
Indicazioni geografiche (IG) con imprese e autorità pubbliche, e inaugurerà ufficialmente l'iniziativa
EU-China Trade Project, uno dei maggiori programmi mai varati dall'UE nel settore commerciale.
Assieme ai rappresentanti commerciali il commissario visiterà Shanghai, Hangzhou, Suzhou e Beijing,
nonché la regione di origine del rinomato tè Long Jing, per conoscere meglio le famose tradizioni
gastronomiche cinesi e scoprire la ricchezza della Cina rurale. Il commissario europeo Cioloş ha
dichiarato: "La finalità del nostro viaggio è ispirare l'interesse per i prodotti di qualità provenienti
dall'Europa fra i consumatori cinesi. Disponiamo attualmente di oltre 3 200 prodotti alimentari, vini e
bevande spiritose registrati che godono dello status speciale di Indicazioni Geografiche, in quanto
sono stati interamente o parzialmente trasformati in una data zona geografica avvalendosi di
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conoscenze e tradizioni riconosciute. Purtroppo la conoscenza della loro esistenza è spesso riservata
agli intenditori. Spero che la nostra visita aiuterà a cambiare questa situazione".
Il commissario Dacian Cioloş in visita in Cina per promuovere i prodotti europei di qualità:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/328&format=HTML&aged=0&languag
e=IT&guiLanguage=en
22/3/2011, Bruxelles - La Banca europea per gli investimenti, ha messo a disposizione di Intesa
Sanpaolo 400 milioni di euro per il finanziamento dei progetti di Piccole e medie imprese italiane. La
linea di credito sarà gestita da Mediocredito italiano e da Leasint, banche del gruppo Intesa. Il
finanziamento delle Piccole e medie imprese, è uno dei filoni tradizionali di attività della Banca
dell’Unione europea e l’operazione rafforza la tradizionale collaborazione della Bei con Intesa
Sanpaolo, anche secondo le previsioni dell’Accordo quadro Bei-Abi-Confindustria siglato due anni fa.
Nel dettaglio, saranno finanziabili progetti nuovi o in corso di realizzazione e non ancora ultimati.
L’importo massimo per ciascun progetto è di 12,5 milioni di euro, importo che potrà coprire, in alcuni
casi, l’intero valore dell’investimento. Oggetto dei prestiti saranno lavori di ristrutturazione e
ammodernamento; acquisto, costruzione e ampliamento dei fabbricati; l’acquisto di impianti,
attrezzature, macchinari ed automezzi; le spese, gli oneri accessori e le immobilizzazioni immateriali
collegate agli investimenti, incluse le spese di ricerca, sviluppo e innovazione; la necessità
permanente di capitale circolante legata all’attività operativa. I prestiti potranno essere richiesti dalle
Piccole e medie imprese di tutti i settori produttivi: agricoltura, artigianato, industria, commercio,
turismo e servizi. La Banca europea per gli investimenti sostiene gli obiettivi politici e strategici
dell'Unione europea accordando prestiti a lungo termine a favore di progetti economicamente validi.
Gli azionisti della BEI sono i ventisette Stati membri dell'UE: l'Italia è uno dei quattro principali, insieme
al Regno Unito, alla Germania e alla Francia.
La Banca Europea per gli investimenti concede a Sanpaolo elevati finanziamenti:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=BEI/11/37&format=HTML&aged=0&langua
ge=EN&guiLanguage=en
AGRICOLTURA
15/2/2011, Bruxelles - L'UE è uno dei continenti meglio nutriti del pianeta eppure c'è un accordo
internazionale che spiega perché l'UE non è un grande produttore di proteine, almeno, non di quelle
vegetali. Secondo la relazione della commissione Agricoltura discussa in plenaria e curata dal
deputato verde tedesco Martin Häusling, è tempo di bilanciare questo squilibrio, iniziando a riscoprire
le colture proteiche, per il bene degli animali, degli esseri umani e dell'ambiente. "Gli agricoltori stanno
soffrendo dell'aumento dei prezzi dei mangimi a causa della speculazione sui mercati” spiega il
deputato. “Una maggiore produzione locale vorrebbe dire più indipendenza e margini più elevati per i
produttori, ma anche una qualità più alta dei mangimi e quindi della carne e del latte. Il problema,
infatti, è anche che i prodotti d'importazione non necessariamente rispondono alle regole UE,
normalmente più severe, in materia di sicurezza e sanità. Il rapporto sottolinea l'importanza che le
culture proteiche possono avere per rispondere a nuove sfide quali i cambiamenti climatici, la
conservazione dei suoli, dell'acqua e della biodiversità. L'Europa deve dipendere di meno dalle
importazioni", sottolinea il deputato. “Le culture leguminose, infatti, possono contribuire alla riduzione
delle emissioni di gas a effetto serra grazie alla loro capacità di assorbimento e fissazione dell' azoto
nel suolo. Inoltre, la rotazione delle culture permette una migliore conservazione delle terre e della
biodiversità. Una delle soluzioni potrebbe introdurre nella politica agricola comune misure che
incoraggino la coltivazione e la rotazione di colture proteiche".
Discussione in Assemblea plenaria della relazione della Commissione Agricoltura sul deficit
proteico europeo:
http://www.europarl.europa.eu/news/public/focus_page/008-114496-001-01-01-90120110228FCS14493-01-01-2006-2006/default_p001c003_it.htm
29/3/2011, Bruxelles – La filiera agroalimentare italiana coordinata dal Confederazione Italiana
Agricoltori ha realizzato un documento unitario in previsione della futura revisione della PAC. Il peso
strategico della filiera agroalimentare si sta accentuando sulla scorta dei profili evolutivi attualmente in
atto nel mondo. Si prevede che la domanda globale di prodotti agricoli aumenterà di circa il 70% nei
prossimi quaranta anni. Le tensioni che, dopo la crisi del 2007/2008, si stanno nuovamente
abbattendo sulle quotazioni internazionali delle commodity alimentari impongono alla futura PAC di
assicurare come parametri prioritari di riferimento i più alti livelli di produttività e di competitività
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all’agricoltura e all’intera filiera agroalimentare comunitaria, anche valorizzando le distintività territoriali,
riscattando per quanto possibile il sistema da situazioni di eccessiva dipendenza dai trader
internazionali. Gli obiettivi della PAC devono essere adeguati alle nuove esigenze delle imprese, dei
consumatori e dei cittadini europei, valorizzando il ruolo degli agricoltori e di tutti gli operatori della
filiera agroalimentare come produttori di alimenti e di richezza per l’Unione Europea. La PAC deve
porre al centro le imprese agricole e agroalimentari, deve premiare l’economia reale, promuovere
l’innovazione e il ricambio generazionale ed incoraggiare la produzione alimentare, anche facendo
leva sul valore aggiunto dei territori. Il budget destinato all’agricoltura va quindi confermato nel suo
complesso e va sostanzialmente mantenuta la sua attuale distribuzione tra Stati Membri. L’Italia è un
contribuente netto su tutte le politiche comunitarie, oltre che sulla PAC; questa sua particolare
posizione deve essere fatta pesare nelle trattative. Il nostro sistema agroalimentare poggia le sue
capacità competitive sulle specificità produttive e sulle produzioni di qualità. Un patrimonio che
consente all’Italia di vincere le sfide sui mercati mondiali. Pertanto, nel ridefinire la ripartizione delle
risorse tra i Paesi, è necessario utilizzare oltre al criterio dimensionale una serie di parametri oggettivi
come, il valore aggiunto per ettaro, la quantità e la qualità di lavoro, sia dipendente che autonomo. È
inoltre necessario indirizzare i benefici della PAC verso gli agricoltori “attivi”, le imprese agricole
orientate al mercato che operano sul territorio, che creano reddito e producono alimenti ed effetti
positivi per la società. Da ciò consegue una redistribuzione dell’entità dei pagamenti diretti tra i
beneficiari. La filiera agroalimentare italiana ritiene che debba essere introdotta nella Pac post 2013,
un’effettiva “rete di sicurezza” che permetta di affrontare in maniera tempestiva ed efficace le
situazioni di crisi e le oscillazioni dei redditi di tutti i soggetti della filiera, come risposta alla forte
volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli. La futura Pac dovrà puntare a sostenere e rafforzare la
competitività dell’agricoltura europea in conformità a un nuovo modello produttivo che combini
sostenibilità economica, ambientale e sociale. La politica di sviluppo rurale dovrà rappresentare lo
strumento principale per il raggiungimento di tali obiettivi. La futura politica di sviluppo rurale dovrebbe
pertanto: sostenere gli investimenti aziendali per innovazione tecnologica e organizzativa nelle
imprese tesi all’accorciamento, l’efficienza e alla trasparenza delle filiere, promuovere il ricambio
generazionale, supportare progetti d’infrastrutturazione di sistemi capaci di migliorare le relazioni tra
imprese agricole e servizi a monte e a valle del processo produttivo, promuovere e qualificare
l’occupazione agricola, sia dipendente che autonoma. Occorre infine rafforzare la sussidarietà, sia
aumentando la flessibilità e le regole di programmazione e di gestione dei Psr, sia favorendo una
sensibile semplificazione delle procedure gestionali e di accesso alle misure.
La Pac dopo il 2013: proposte della filiera agroalimentare italiana
AFFARI SOCIALI
3/3/2011, Bruxelles - Le parti sociali svolgono un ruolo importante nel successo della strategia di
"Europa 2020" dell'Unione per una crescita intelligente, sostenibile e solidale. La partecipazione delle
parti sociali nei negoziati e nelle consultazioni ha aiutato le aziende e i lavoratori ad adattarsi ai
cambiamenti e soprattutto ha contribuito a ridurre al minimo le perdite di posti di lavoro in Europa.
Questo emerge da una nuova relazione pubblicata dalla Commissione Europea. M. László Andor
Commissario UE per l'Occupazione, Affari Sociali e Inclusione, ha dichiarato a riguardo: "Dobbiamo
uscire dalla crisi attraverso un dialogo costante. Gli Stati Membri che sono in procinto di superare la
crisi sono quelli in cui il partenariato sociale è più forte”. Il Commissario ha quindi aggiunto: "Il dialogo
sociale resta a un livello molto basso in molti paesi che hanno aderito all’UE nel 2004 e nel 2007,
costruire un forte partenariato tra i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro aiuterà questi
paesi a recuperare”. L'utilità del dialogo per risolvere i problemi sociali deve essere sfruttato appieno
in questo periodo di crisi. Le parti sociali europee hanno dimostrato che sono adatte a trovare
soluzioni nel mondo del lavoro a vantaggio dei lavoratori e dei datori di lavoro in tutta l'Unione. Il
dialogo tra i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro e tra governi è essenziale per lo
sviluppo della risposta europea alla crisi.
La Commissione Europea pubblica una relazione sulla partecipazione delle parti sociali nei
negoziati e nelle consultazioni:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/251&format=HTML&aged=0&languag
e=EN&guiLanguage=fr
11/3/2011, Bruxelles - L'Unione Europea dovrebbe introdurre standard minimi obbligatori per
promuovere l'integrazione sociale, economica e culturale dei 10-12 milioni di rom che vivono nel
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continente . La relatrice per il Parlamento Lívia Járóka, ha dichiarato: "Con l'adozione di
questa relazione, abbiamo fatto un grande passo verso un impegno a livello UE per alleviare la
povertà e l'esclusione sociale della più grande minoranza etnica del nostro continente, la strategia UE
deve porre l'accento principale sul rispetto e la promozione dei diritti fondamentali al lavoro, all'
alloggio, alla salute e all'istruzione". Sull'occupazione, la strategia UE deve assicurare un accesso
effettivo al mercato del lavoro, insieme a misure per combattere il lavoro sommerso e favorire
l'assunzione di rom nell'amministrazione pubblica. Per l'educazione, i deputati chiedono ai governi
nazionali di impiegare un numero maggiore di mediatori e insegnanti rom nelle scuole per garantire
l'educazione nella loro lingua. La Strategia europea dovrà pertanto combattere ogni forma di
violazione dei diritti fondamentali, inclusi "la discriminazione, la segregazione, i discorsi d'incitazione
all'odio, il profiling etnico, il rilevamento illegale delle impronte digitali, nonché lo sfratto e l'espulsione
illegali". Il Parlamento chiede la creazione di enti europei di sostegno. Gli Stati membri sono, infatti,
invitati a utilizzare programmi come PROGRESS, Cultura, Salute, e di formazione permanente in
favore dei cittadini rom.
Contributo del Parlamento per la Strategia europea per l'inclusione dei rom:
http://www.europarl.europa.eu/news/public/focus_page/008-114496-001-01-01-90120110228FCS14493-01-01-2006-2006/default_p001c011_it.htm AMBIENTE E TURISMO
1/3/2011, Bruxelles - La Commissione europea ha lanciato l' invito annuale a presentare proposte da
finanziare a titolo del programma LIFE+, il Fondo Europeo per l'Ambiente. Sono ammesse proposte
riguardanti una delle tre tematiche del programma: natura e biodiversità, politica ambientale e
governance, informazione e comunicazione. Sono in totale disponibili 267 milioni di euro, che saranno
erogati sotto forma di cofinanziamenti nell'ambito di accordi di sovvenzione. Il termine ultimo dell'invito
è il 15 luglio 2011. Il programma LIFE+ verte su tre tematiche: i progetti LIFE+ natura e biodiversità,
volti a migliorare lo stato di conservazione delle specie e degli habitat in pericolo, la percentuale
massima di cofinanziamento è di norma pari al 50%, ma può arrivare al 75% per le specie e gli habitat
prioritari; i progetti LIFE+ politica e governance ambientali, progetti innovativi o progetti pilota utili allo
sviluppo di strategie, tecnologie, metodi e strumenti in vari settori d'intervento, tra cui l'aria, l'acqua, i
rifiuti, il clima, il suolo e l'agricoltura. Questa parte di LIFE+ va in aiuto a progetti che migliorano
l'attuazione della legislazione UE in materia ambientale, che consolidano la base di conoscenze su cui
si fondano le politiche e che sviluppano fonti di informazioni sull'ambiente mediante attività di
monitoraggio, ivi compreso il monitoraggio delle zone boschive. I progetti possono essere cofinanziati
fino a un massimo del 50%; infine, nella categoria LIFE+ informazione e comunicazione rientrano
invece progetti che vertono sull'allestimento di campagne di comunicazione e sensibilizzazione in
materia di ambiente, protezione della natura o conservazione della biodiversità o progetti relativi alla
prevenzione degli incendi boschivi.
La Commissione lancia l’invito annuale a presentare proposte del programma LIFE+:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/240&format=HTML&aged=0&languag
e=IT&guiLanguage=fr
15/3/2011, Bruxelles - La Commissione Europea chiede all'Italia di rispettare la normativa ambientale
europea per garantire il risanamento di uno stabilimento chimico dismesso in Liguria. Poiché finora
l'Italia non ha affrontato la questione in modo soddisfacente, la Commissione, su raccomandazione
del commissario per l'Ambiente, Janez Potočnik, ha inviato un parere motivato. L'Italia ha due mesi
per reagire. In mancanza di una risposta soddisfacente entro tale periodo, la Commissione potrebbe
decidere di adire la Corte di giustizia europea in merito. Il caso riguarda il risanamento di un'ex area
industriale sita a Cengio sulla quale si trova una discarica per terreni inquinati e rifiuti pericolosi. Una
valutazione dell'impatto ambientale è obbligatoria per gli impianti di smaltimento destinati a discarica
di rifiuti pericolosi. Tuttavia, le autorità italiane hanno autorizzato il progetto di risanamento senza
compiere tale valutazione. Le discariche contenenti rifiuti pericolosi possono essere veramente nocive
per l'ambiente e la salute perché le sostanze chimiche velenose possono penetrare nelle acque
sotterranee della zona. Per questo devono essere costruite, gestite e monitorate con estrema
attenzione prima e dopo la chiusura, come previsto dalla direttiva sulle discariche.
La Commissione esige che l’Italia rispetti la direttiva sulle discariche intesa a prevenire o
ridurre gli effetti negativi dei rifiuti sull'ambiente:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/307&format=HTML&aged=0&languag
e=IT&guiLanguage=en
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22/3/2011, Bruxelles - La Commissione Europea pubblica una relazione sui progressi compiuti dagli
Stati membri nella loro lotta contro la carenza idrica e siccità. L'equilibrio tra le esigenze e le risorse
idriche ha raggiunto una soglia critica in molte parti d'Europa, e l'evoluzione del cambiamento
climatico aggraverebbe ulteriormente la situazione. In considerazione della revisione della politica
delle acque nel 2012, la relazione descrive le misure di gestione delle acque adottate dagli Stati
membri per affrontare la scarsità di risorse idriche e la siccità, e indica i settori in cui l'azione deve
essere fatto. Dal rapporto citato risulta, la crescente scarsità di risorse idriche e di siccità. Se si
eccettuano le regioni scarsamente popolate del nord, che hanno ingenti riserve, il fenomeno è in
crescita in tutta Europa. Studi recenti mostrano che entro il 2050, la maggior parte delle regioni
europee dovrebbe affrontare uno stress idrico moderato o grave, in gran parte dovuto allo
sfruttamento non sostenibile delle acque, aggravata dagli effetti dei cambiamenti climatici. Gli Stati
membri interessati hanno preso misure per risparmiare risorse idriche e limitare l'uso. La
Commissione esaminerà più in dettaglio questo problema con attenzione sempre crescente, nel
quadro della revisione della strategia contro la scarsità di risorse idriche e della siccità nell'Unione
Europea, che fanno parte di un piano Protezione delle acque europee previste per il 2012. La
revisione in gran parte incentrata sulla questione di uso razionale dell'acqua, si focalizzerà sui
seguenti punti: l'uso razionale dell'acqua in agricoltura e l'ambiente urbano, una migliore
pianificazione, inserendo il problema della carenza idrica e della siccità nei piani di gestione di bacini
idrografici e le politiche settoriali, opportuni strumenti d'azione, compresa la fissazione dei prezzi
dell'acqua e la distribuzione.
La Commissione Europea pubblica una relazione in merito alla lotta contro la carenza idrica:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/335&format=HTML&aged=0&languag
e=FR&guiLanguage=en
COMUNICAZIONE E MEDIA, SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE
11/2/2011, Bruxelles - Il tasso di partecipazione alle elezioni europee è in calo costante, e le
istituzioni si interrogano sul da farsi per incoraggiare i cittadini ad andare a votare. Una delle soluzioni
potrebbe essere il voto elettronico, più comodo per tutti, specialmente per i più giovani che - fra un
messaggio su Facebook e un video su Youtube - potrebbero svolgere anche il loro dovere di elettori
europei. Ma quali sarebbero pro e contro del voto online? Ne hanno discusso esperti ed
europarlamentari, manifestando opinioni discostanti al riguardo ma la vice presidente Silvana KochMehrin, popolare tedesca, ha sottolineato l’importanza di trovare nuovi modi di coinvolgere i cittadini.
Bernd Beckert, ha quindi presentato ufficialmente il progetto dell’e-voting e, tra i vantaggi qui elencati,
figurano la riduzione dei costi e la possibilità di motivare i giovani a partecipare a un processo
elettorale che, altrimenti, avrebbero con molta probabilità ignorato. La votazione on-line costituisce,
inoltre, un successivo passo verso la generale modernizzazione degli apparati burocratici e
amministrativi del Parlamento e rispecchia una tendenza ormai in atto nell'intera società: dopo l'ecommerce, l'e-education, l'e-administration, perché non dovremmo avere anche la possibilità di votare
i nostri rappresentanti on-line? Sul piatto della bilancia vanno messi, però, anche i potenziali difetti del
sistema. La trasparenza, ad esempio: l'elettore sarà in grado di controllare che il suo voto sia stato
trasmesso e correttamente conteggiato? L’elezione online non si può paragonare all'e-commerce; il
processo elettorale rappresenta il principio fondante della democrazia e qualsiasi minaccia potenziale
al suo valore e alla sua corretta attuazione va evitato. A questo proposito, potrebbe essere d'aiuto
esaminare il caso dell'Estonia, che ha introdotto l'e-voting nel 2005, sia per le elezioni interne sia per
quelle europee e il sistema on-line funziona semplicemente usando una firma digitale e due codici PIN
con risultati nettamente incoraggianti: la percentuale dei votanti è aumentata del 2% nel 2005 del
5,4% del 2007, del 15% nel 2009 e del 15,4% nel 2011. I votanti alle elezioni europee sono passati
dal 27% del 2004 al 43% del 2009.
L’e-voting tra le possibili nuove direttive comunitarie in materia di votazioni europee:
http://www.europarl.europa.eu/news/public/story_page/008-115999-080-03-13-90120110321STO15986-2011-21-03-2011/default_it.htm CONCORRENZA
9/2/2011, Bruxelles - La Commissione Europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia
dell'Unione Europea per il mancato rispetto di una decisione della Commissione del 19 novembre
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2009, che stabiliva che Alcoa Trasformazioni aveva beneficiato di aiuti di Stato illegali e ne ordinava la
restituzione alle autorità italiane. Finora l’Italia non ha recuperato gli aiuti da Alcoa. "Per compensare
la distorsione della concorrenza causata da aiuti di Stato illegali, è fondamentale che l'aiuto sia
recuperato dai beneficiari senza indugio", ha dichiarato Joaquín Almunia, Vicepresidente della
Commissione responsabile della politica di concorrenza. Il 19 novembre 2009 la Commissione
chiedeva all'Italia di recuperare parzialmente gli aiuti concessi ad Alcoa sotto forma di tariffe elettriche
agevolate per le sue due fonderie di alluminio, in Sardegna e in Veneto, poiché queste tariffe
conferivano ad Alcoa un vantaggio indebito sui suoi concorrenti. L'importo da recuperare ammonta a
circa 295 milioni di euro. L'Italia aveva l'obbligo di dare attuazione immediata ed effettiva alla
decisione della Commissione, in particolare, recuperando integralmente gli aiuti concessi alla fonderia
veneta dal 2006, e recuperando gli aiuti erogati alla fonderia sarda tra il gennaio 2006 e il gennaio
2007.Sebbene Alcoa abbia presentato ricorso contro la decisione della Commissione del 2009 e
richiesto l'applicazione di provvedimenti provvisori, l'Italia non è per questo esonerata dall'obbligo di
recuperare gli aiuti concessi. Nel luglio 2010, il tribunale ha respinto la domanda di provvedimenti
provvisori di Alcoa, la quale si è in seguito appellata contro tale decisione. Gli Stati membri sono tenuti
a recuperare gli aiuti di Stato che la Commissione ritiene incompatibili con le norme dell'UE, entro il
termine stabilito nella decisione della Commissione. Il rispetto del termine imposto è molto importante
poiché eventuali ritardi nel recupero degli aiuti illegali mantengono la distorsione della concorrenza
causata dagli aiuti stessi.
La Commissione deferisce l'Italia alla Corte di giustizia per il mancato recupero degli aiuti
incompatibili concessi ad Alcoa:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/352&format=HTML&aged=0&languag
e=FR&guiLanguage=en
ENERGIA E TRASPORTI
2/2/2011, Bruxelles - La crisi finanziaria globale ha limitato la capacità della finanza aziendale. E ha
anche limitato bilanci nazionali, quindi gli aiuti che i governi possono dare a tali progetti. La
Commissione condivide il rischio con la Banca Europea degli Investimenti (BEI) che è la responsabile
di valutazione di progetti e determina l'ammontare delle garanzie o prestiti, destinati ai progetti
d’infrastrutture in grado di soddisfare le priorità d’Europa 2020 e la strategia dell'Unione europea per
rilanciare la crescita e l'occupazione. I progetti beneficiari devono essere praticabili sia da una
prospettiva economica sia tecnica ed essere in grado di generare ricavi efficaci e stabili. Nel prossimo
decennio saranno necessari 1,5 e 2 miliardi di euro per modernizzare le reti dei trasporti, dell'energia,
delle telecomunicazioni e internet ad alta velocità. C’è la necessità di sviluppare reti elettriche
"intelligenti" e renderle disponibili a tutte le reti a banda larga necessaria per la nuova generazione di
Internet. Gli investimenti nei trasporti devono essere fatti per eliminare le strozzature sui grandi assi,
sviluppare collegamenti transfrontalieri e d’interconnessione dei diversi modi di trasporto. Per
stimolare lo sviluppo d’infrastrutture strategiche, la Commissione intende garantire le obbligazioni
emesse dalle società per finanziare progetti di grandi dimensioni. Titoli garantiti dall’UE potrebbero
integrare le fonti disponibili per finanziare le infrastrutture, quali i prestiti bancari e il sostegno del
governo. Prima della crisi finanziaria che ha colpito i mercati, le obbligazioni e altri tipi di finanziamento
del progetto rappresentavano il 10% del mercato. Le obbligazioni erano spesso garantite da
compagnie di assicurazione, che li rendevano più sicuri per gli investitori. Titoli garantiti dall’UE
potrebbero quindi aiutare la realizzazione di grandi progetti infrastrutturali, i quali hanno un impatto
positivo sulla società e l'economia nel suo complesso.
Obbligazioni garantite dall’UE per stimolare gli investimenti nelle reti di trasporto strategico,
energia, telecomunicazioni e internet:
http://europa.eu/rapid/showInformation.do?pageName=recentPressReleases&guiLanguage=fr 9/3/2011, Bruxelles - La Commissione Europea ha adottato un piano di misure concrete per ridurre
ulteriormente il consumo energetico. L'efficienza energetica è uno strumento fondamentale per
rafforzare la competitività dell'Europa, che aiuta a limitare la dipendenza in materia di energia,
riducendo le emissioni. Tutte le misure proposte sono destinate a produrre risultati significativi per
famiglie, imprese e governi. Il piano dovrebbe trasformare la vita degli europei, offrendo la possibilità
di generare un risparmio fino a 1000 euro per famiglia l’anno, rafforzando la competitività industriale
dell'UE, e creando fino a due milioni di nuovi posti di lavoro. Günther Oettinger, membro della
Commissione Europea responsabile per l'energia, ha dichiarato: “Il piano apre la strada a politiche di
lungo termine essenziali per creare, entro il 2050, un'economia a basse emissioni di carbonio che
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utilizza le risorse in modo efficiente, e per porre l'Europa all'avanguardia dell'innovazione”.
“Nonostante i progressi, le nostre stime indicano che l'azione di un’iniziativa decisa e coordinata è
necessaria per l'efficienza energetica, in caso contrario l'Unione Europea non raggiungerà l'obiettivo di
risparmio energetico del 20% entro il 2020”. Il nuovo piano propone una serie di azioni: lo sviluppo del
settore pubblico e l’incremento del tasso di ristrutturazione di edifici pubblici, l’avvio del processo di
ristrutturazione di edifici privati e il miglioramento dell'efficienza energetica degli apparecchi elettrici, la
diffusione delle reti e dei contatori intelligenti. La Commissione controllerà l'attuazione del piano
d'azione e tradurrà queste iniziative in una proposta legislativa nei prossimi mesi.
La Commissione Europea adotta il nuovo Piano europeo per l'efficienza energetica:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/271&format=HTML&aged=0&languag
e=FR&guiLanguage=fr 28/3/2011, Bruxelles - Uno dei segni della primavera è che le strade si ripopolano di moto e motorini.
Visti i numerosi vantaggi, infatti, specialmente nel contesto urbano, la loro presenza in Europa
continua ad aumentare. Negli ultimi dieci anni il numero di motocicli è cresciuto più del 34%, stando ad
una stima della Commissione Europea. Non bisogna dimenticare, però, che possono anche essere
pericolosi e, soprattutto, inquinano. Il 22 marzo la Commissione per il mercato interno e la protezione
dei consumatori si è riunita con le associazioni e gli esperti d'industria, per discutere di come
migliorare la sicurezza dei motociclisti e modernizzare i requisiti di omologazione dei veicoli a due
ruote. Le statistiche ci dicono che il rischio per i motociclisti di trovarsi coinvolti in un incidente grave o
addirittura mortale è molto più alto che per gli altri conducenti, Per una maggiore sicurezza sulla
strada sono state avanzate le seguenti proposte: abs o sistema frenante combinato, secondo la
dimensione e del tipo di veicolo, ciò garantirebbe una migliore stabilità nella guida e in frenata e la
possibilità di diminuire la distanza di sicurezza. Fanali frontali, per garantire la visibilità del veicolo sulla
strada. Controlli più severi sulle modifiche del veicolo: moto e motorini truccati, infatti, sono causa di
maggior inquinamento e di minore sicurezza. Moto e motorini sono tutt'altro che amici dell'ambiente: le
emissioni nocive dei veicoli a due ruote sono sproporzionalmente alte e continuano ad aumentare,
mentre quelle delle automobili si stanno lentamente diminuendo. "I dati dovrebbero essere rilevati con
maggiore chiarezza e costanza, e mostrati alla gente e alle autorità", ha aggiunto Betrand-Olivier
Ducreux dell'agenzia ambientale francese. A questo proposito, il relatore ha auspicato la pronta
introduzione di regole più severe per i limiti di emissioni e ha chiesto ai produttori di veicoli di
accordarsi, il prima possibile, sui requisiti di conformità.
La Commissione presenta un disegno di legge volto a garantire una maggiore efficienza
nell'adeguarsi alle innovazioni tecnologiche:
http://www.europarl.europa.eu/news/public/story_page/054-116000-080-03-13-90920110321STO15987-2011-21-03-2011/default_it.htm
29/3/2011 Bruxelles - La Commissione Europea ha adottato oggi una strategia di ampio respiro, per
un sistema di trasporti concorrenziale in grado di incrementare la mobilità, rimuovere i principali
ostacoli nelle aree essenziali e alimentare la crescita e l'occupazione. Contemporaneamente, le
proposte contribuiranno a ridurre sensibilmente la dipendenza dell'Europa dalle importazioni di
petrolio, e a ridurre le emissioni di anidride carbonica nei trasporti del 60% entro il 2050. Per
raggiungere questo risultato sarà necessaria una trasformazione dell'attuale sistema dei trasporti
europeo. Da qui al 2050, gli obiettivi essenziali saranno: esclusione delle auto ad alimentazione
tradizionale nelle città, uso pari al 40% di carburanti sostenibili a bassa emissione di anidride
carbonica nel settore aeronautico, riduzione di almeno il 40% delle emissioni del trasporto marittimo,
trasferimento del 50% dei viaggi intercity di medio raggio di passeggeri e merci dal trasporto su
gomma a quello su rotaia e per via fluviale, tutto questo porterà ad una riduzione del 60% delle
emissioni nel settore dei trasporti entro la metà del secolo. Il vicepresidente Siim Kallas, responsabile
per i trasporti, ha dichiarato: "Trasporti 2050 costituisce una roadmap per un settore dei trasporti
competitivo in grado di incrementare la mobilità e ridurre le emissioni”. Il vicepresidente ha quindi
aggiunto: ”Possiamo e dobbiamo fare entrambe le cose, la convinzione ampiamente diffusa per cui
sarebbe necessario, ridurre la mobilità per combattere il cambiamento climatico è semplicemente
sbagliata”. Dei sistemi di trasporto concorrenziali sono vitali per la capacità dell'Europa di competere
nel mondo, per la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e per la qualità della vita
quotidiana delle persone. Ridurre la mobilità non è un'opzione; né lo è mantenere lo status quo.
Possiamo interrompere la dipendenza del sistema dei trasporti dal petrolio senza sacrificarne
l'efficienza e compromettere la mobilità. Possiamo guadagnare su tutti i fronti."
La Commissione adotta un piano ambizioso per incrementare la mobilità e ridurre le emissioni:
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http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/372&format=HTML&aged=0&languag
e=FR&guiLanguage=en
GIUSTIZIA LIBERTA’ E SICUREZZA
7/3/2011, Bruxelles - La prima giornata europea per la parità retributiva ha voluto sensibilizzare il
pubblico sullo scarto salariale tra i sessi. Una donna nell'Unione Europea guadagna in media, nell'arco
della sua vita, il 17,5% in meno rispetto a un uomo. La parità salariale si riferisce a uno dei principi
fondamentali dell’UE, quello della non discriminazione. Il divario salariale tra uomini e donne che
svolgono uno stesso lavoro non sembra ancora ridursi, questa tendenza procede a rilento, poiché le
donne continuano a guadagnare in media il 17,5% in meno rispetto agli uomini. Per raggiungere
l'importo che un uomo guadagna in un anno, una donna dovrebbe lavorare ogni anno circa 2 mesi in
più. Il divario salariale comprende diverse discriminazioni e disparità sul lavoro e ha effetti a lungo
termine. Ad esempio, una retribuzione inferiore comporta una pensione più bassa. Ne consegue che,
il 22% delle donne di sessantacinque anni e più sono a rischio povertà, contro il 16% degli uomini. Per
contrastare questo fenomeno, la Commissione propone di: elaborare programmi per le aziende, con
premi, concorsi e classifiche, per sostenere le imprese impegnate a promuovere la parità tra i sessi,
aiutare i datori di lavoro ad individuare e correggere disparità retributive ingiustificate mettendo a
disposizione strumenti come i calcolatori del divario salariale, incoraggiare donne e uomini ad optare
per professioni in cui sono sotto rappresentati, migliorare per entrambi i sessi l'equilibrio tra vita
professionale e vita privata ,accrescere la trasparenza salariale.
La prima giornata europea per la parità retributiva per le discriminazioni contro le donne sul
lavoro:
http://ec.europa.eu/news/employment/110304_it.htm
15/3/2011, Bruxelles - L'industria della sicurezza dell’UE si trova davanti un mercato interno
estremamente frammentato. I quadri normativi e gli standard nazionali differiscono notevolmente e il
mercato dei prodotti di sicurezza è veramente diversificato. È pertanto essenziale sviluppare un
regime celere di approvazione delle tecnologie prioritarie, progredire ulteriormente in modo
sostanziale verso l'armonizzazione e la standardizzazione, contemplare la possibilità di appalti
pubblici coordinati e accelerare la Ricerca e Sviluppo sulle tecnologie della sicurezza comprese quelle
a duplice uso. Per promuovere questa industria la Commissione ha avviato oggi una consultazione
pubblica con cui sollecita tutte le parti interessate ad esprimersi su quelle che ritengono le migliori
misure politiche da adottarsi per fare dell'industria europea della sicurezza un leader mondiale.
L’obiettivo della consultazione pubblica è fornire alla Commissione un quadro contenente i punti di
vista delle parti interessate, dalle amministrazioni pubbliche, all'industria, alle ONG e ai cittadini. La
consultazione si concentra sui seguenti tre aspetti: mezzi per superare la frammentazione del
mercato, nuove procedure di certificazione e standardizzazione, rafforzamento della base
dell'industria della sicurezza, più stretta cooperazione tra i fabbricanti, gli integratori di sistemi e i
fornitori di servizi da un lato e i clienti dall'altro, la dimensione sociale della sicurezza.
La Commissione indìce una consultazione pubblica sulla politica industriale per l'industria
della sicurezza:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/315&format=HTML&aged=0&languag
e=IT&guiLanguage=fr
25/3/2011, Bruxelles - Gli ultimi avvenimenti in Giappone, Libia, Haiti, ha messo in luce l'importanza
dell'assistenza consolare a cittadini europei che, in situazioni di crisi all'estero, si ritrovano
completamente isolati. Il diritto alla tutela, sancito dai trattati e dalla Carta dei diritti fondamentali
dell'Unione Europea, è un diritto chiave della cittadinanza europea che copre anche situazioni
quotidiane, come il furto del passaporto, gli incidenti o le malattie gravi. Molti europei però non ne
sono informati e poiché sempre più cittadini vivono, viaggiano o lavorano oltre i confini dell'Unione, è
quanto mai importante sensibilizzare il pubblico. La Commissione ha quindi pubblicato una
comunicazione sulla tutela consolare nei paesi terzi, in cui individua interventi concreti per far
conoscere meglio i diritti della cittadinanza europea, e intende proporre, il prossimo anno, misure di
coordinamento per agevolare la tutela consolare in situazioni ordinarie. Alla tutela consolare sono poi
dedicati un sito internet con i recapiti delle rappresentanze diplomatiche o consolari nei paesi terzi e
rubriche informative messe a disposizione di chi viaggia da tutti gli Stati Membri. I trattati dell’Unione
Europea garantiscono ai cittadini UE che viaggiano o vivono oltre i confini dell’Unione e non sono
rappresentati nel paese in cui si trovano il diritto di essere tutelati dall’autorità diplomatiche e consolari
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di qualsiasi Stato membro, alle stesse condizioni dei cittadini dello Stato che presta assistenza. La
Commissione si è impegnata a proporre misure legislative e informare meglio il pubblico tramite un
sito internet sulla tutela consolare e iniziative di comunicazione mirate affinché i cittadini UE che si
trovano in un paese terzo possano godere pienamente del diritto di essere assistiti dalle autorità
diplomatiche e consolari degli altri Stati membri, anche nelle situazioni di crisi.
La Commissione ha pubblicato una comunicazione sulla tutela consolare e l'assistenza nei
paesi terzi:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/355&format=HTML&aged=0&languag
e=IT&guiLanguage=en
ISTRUZIONE, FORMAZIONE, GIOVENTU’, CULTURA E MULTILINGUISMO
7/3/2011, Bruxelles - La Commissione Europea ha presentato una nuova relazione che analizza se, e
come, i diversi paesi europei sostengano gli adulti poco qualificati nei loro sforzi per ottenere una
qualifica superiore. La relazione è stata preparata per la Commissione dalla rete Eurydice, ente
europeo che fornisce informazioni sui sistemi educativi in Europa, analizzando questi sistemi e le
politiche attuate in tale settor; l’Eurydice risulta inoltre iscritto nel contesto del piano d'azione speciale
della Commissione Europea in materia d’istruzione e formazione degli adulti (2007-2010). Sono
ventitré milioni gli adulti in Europa che non hanno un titolo di studio oltre a quello conseguito alla
scuola elementare, e settantasei milioni non hanno raggiunto l'istruzione secondaria superiore, livello
d’istruzione che è ormai considerato come requisito minimo e indispensabile per ottenere un contratto
di lavoro a tempo continuato. La relazione ritiene che essi siano considerati una priorità fondamentale
nella maggior parte dei paesi, al fine di favorire la loro integrazione nel mercato del lavoro e nella
stessa società, ma che spesso si hanno casi di rifiuto, da parte degli stessi interessati, a usufruire
delle possibilità d’istruzione offerte dal piano d’azione. La relazione rileva inoltre come le politiche
d’istruzione e formazione siano attuate su misura per le specifiche esigenze degli adulti, con strategie
attuate in modo da incoraggiare gli adulti a tornare all'istruzione superiore.
La Commissione incoraggia e supporta l’istruzione fra gli adulti europei:
http://ec.europa.eu/education/news/news2824_fr.htm
21/3/2011, Bruxelles - Secondo la relazione votata dai parlamentari, l'educazione durante tutto l'arco
della vita è l'unico strumento che permette di adeguarsi al mercato del lavoro attuale sempre più alla
ricerca di persone "flessibili, mobili, con esperienza internazionale". L'unico modo per fornire tali
possibilità ai lavoratori è, secondo i deputati, che gli Stati garantiscano un'offerta formativa di alta
qualità. L'educazione deve essere orientata "alla creatività e l'innovazione", e più ritagliata sui bisogni
dell'individuo. I datori di lavoro, da parte loro, dovrebbero offrire "opportunità di migliorare le proprie
capacità" in seno all'impresa. L'Unione Europea può senz'altro aiutare, i programmi per la formazione
permanente devono essere finanziati meglio e in modo più semplice, per permetterne l'uso a un
numero sempre più ampio di persone. La relazione del Parlamento è andata al nocciolo del problema.
Per adattarsi al mercato del lavoro bisogna riqualificarsi.
Presentata e votata la relazione del Parlamento sulla formazione permanente:
http://ec.europa.eu/education/lifelong-learning-policy/doc60_en.htm
PESCA E AFFARI MARITTIMI
21/3/2011, Bruxelles - Il 12 giugno 2008 la Commissione ha adottato un regolamento che vieta la
pesca al tonno rosso nell’oceano Atlantico orientale e nel Mar Mediterraneo alle tonnare con reti a
circuizione battente bandiera della Grecia, della Francia, dell’Italia, di Cipro e di Malta dal 16 giugno
2008 e alle tonnare battenti bandiera della Spagna dal 23 giugno 2008. Il regolamento vieta, inoltre,
agli operatori comunitari di accettare gli sbarchi, le messe in gabbia a fini d’ingrasso o di allevamento
e i trasbordi nelle acque o nei porti comunitari del tonno rosso catturato da tonnare con reti a
circuizione in tali zone dalle stesse date. L’AJD Tuna è una società maltese che possiede due vivai
marini di allevamento e d’ingrasso del tonno rosso. In seguito all’adozione di tale regolamento, la
direzione per l’agricoltura e la pesca maltesi, le hanno vietato di acquistare e importare tonno rosso a
Malta. La società AJD Tuna si è rivolta al tribunale civile di Malta allo scopo di ottenere il risarcimento
del danno che essa asserisce di aver subito a causa del divieto che considera abusivo, illegittimo e
irragionevole. A tal riguardo, la Corte dichiara che il regolamento non viola l’obbligo di motivazione, il
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principio di tutela del legittimo affidamento o il principio di proporzionalità. Tuttavia, la Corte considera
che il regolamento violi il principio di non discriminazione, siccome i divieti che esso sancisce hanno
effetto a partire dal 23 giugno 2008 per le tonnare spagnole, mentre tali divieti hanno effetto dal 16
giugno 2008 per le tonnare maltesi. Al riguardo, la Corte considera che non sia stato dimostrato che le
tonnare spagnole fossero in una situazione obiettivamente diversa da quella delle altre tonnare
considerate dal regolamento. La Corte termina che il regolamento è invalido nei limiti in cui tratta
diversamente le tonnare spagnole rispetto alle altre tonnare senza che tale differenza di trattamento
sia obiettivamente giustificata, considerato l’obiettivo perseguito, costituito dalla protezione dello stock
di tonno rosso.
La Corte di Giustizia giudica parzialmente invalido il Regolamento sul divieto di Pesca del
tonno rosso:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=CJE/11/22&format=HTML&aged=0&langua
ge=IT&guiLanguage=en
POLITICA REGIONALE
4/3/2011, Bruxelles - L'80% della popolazione europea vive in città, queste sono le responsabili del
70% delle emissioni globali di gas serra. Il presidente del Comitato delle Regioni, Mercedes Bresso, e
il Commissario per l'Energia, Günther Oettinger hanno enunciato l’importanza di una maggiore
partecipazione delle regioni e delle città per un' Europa Sostenibile. Il Presidente del CdR Mercedes
Bresso, ha dichiarato che: “L’Europa deve cambiare all'interno del tessuto economico e sociale locale,
le città e le regioni possono promuovere le energie rinnovabili ed efficienza energetica attraverso gli
appalti pubblici verdi e gli incentivi fiscali alle imprese e alle famiglie, attraverso gli investimenti
pubblici in tecnologie senza emissioni di carbonio e l'applicazione delle norme di efficienza energetica,
attraverso la mobilitazione dei cittadini e di partenariato "verde" pubblico-privato. Il Commissario
Günther Oettinger ha condiviso questo punto di vista affermando che: “La Commissione riconosce il
ruolo vitale delle regioni, queste dovranno agevolare la transizione verso un nuovo piano di efficienza
energetica volto al risparmio energetico per i clienti, alla creazione di un nuovo design di qualità
ecologica per programmi industriali, alla creazione di nuovi posti di lavoro, alla mobilità intelligente e
sostenibile. Un'economia a basse emissioni di carbonio non è solo un cambiamento tecnologico, è un
cambiamento di mentalità.
Il Commissario Oettinger ha concluso sottolineando che: "La città e le
regioni sono i principali beneficiari di questo progetto e raggiungere il loro coinvolgimento porterebbe
un contributo significativo verso la creazione di un obiettivo comune di energia per un futuro
sostenibile”.
Mercedes Bresso e Günther Oettinger rilevano l’importanza di una maggiore partecipazione
locale per vincere la sfida dello Sviluppo Sostenibile:
http://www.cor.europa.eu/pages/PressTemplate.aspx?view=detail&id=6ec9c1ff-4230-40f1-86756f3c64483e91
RELAZIONI ESTERNE, COOPERAZIONE INTERNAZIONALE,
ALLARGAMENTO
1/23/2011, Bruxelles - La Commissione Europea vuole ridefinire le relazioni tra l'UE ei paesi e i
territori d'oltremare (PTOM). La Commissione intende sviluppare nuove relazioni al di là della lotta
contro la povertà, concentrandosi sullo sviluppo sostenibile attraverso un partenariato che coinvolga
diritti e doveri reciproci. Mr.Andris Piebalgs, Commissario Europeo per lo sviluppo esprime il proprio
sostegno a un nuovo accordo UE- PTOM sulla base della specifica situazione in questi paesi e territori
dichiarando: "Il nostro rapporto non può essere riassunto nella lotta contro la povertà, l'obiettivo
principale sarà quello di chiarire una nuova dimensione delle relazioni tra l'UE ei PTOM nell’ambito
delle proposte legislative attese nel 2012. I Paesi e Territori Oltre Mare sono importanti per l’Europa e
sono determinati a stabilire relazioni su nuovi principi. Il nuovo approccio dovrebbe basarsi sul
miglioramento della competitività e dell'adattabilità di tali paesi e su un maggiore sviluppo della
cooperazione con i loro partner regionali ed europei. Una revisione è necessaria per riflettere sulla
situazione specifica dei Paesi e Territori Oltre Mare, molti di questi Stati sono, infatti, esposti a disastri
naturali e cambiamenti climatici: uragani, erosione, inondazioni, innalzamento dei mari, ma anche
minacce alla salute pubblica, come le malattie infettive, è quindi necessario stabilire una nuova visione
di cooperazione”. I PTOM, tra l’altro, sono i destinatari del decimo Fondo di sviluppo europeo, in base
ai quali € 286.000.000 sono stati loro assegnati per il periodo 2008-2013.
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La Commissione annuncia nuove strategie di cooperazione con i Paesi e territori d’oltre-mare:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/230&format=HTML&aged=0&languag
e=EN&guiLanguage=fr
9/3/2011, Bruxelles - La Commissione Europea e l'Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari
esteri e la politica hanno presentato un documento intitolato "Un partenariato per la democrazia e di
prosperità condivisa con il sud del Mediterraneo”. Questa strategia traccia i passaggi che l’Europa può
adottare per sostenere i cambiamenti efficaci che si svolgono tra i nostri vicini meridionali. Il
Presidente della Commissione Barroso ha dichiarato: "I cambiamenti storici in corso nei paesi del
Mediterraneo meridionale portano con sé la speranza di una maggiore libertà, maggiore democrazia e
una vita migliore per la gente della regione. La paura di non sapere quello che succederà domani non
ci deve impedire di sostenere i cambiamenti in atto oggi. E’ nostra responsabilità mobilitare e
sostenere questa trasformazione. L'Unione Europea è determinata a fare un salto qualitativo nelle
relazioni con i vicini che sono disposti e in grado di intraprendere riforme politiche ed economiche. Si
tratta di un appuntamento con la storia che non dobbiamo perdere”. La partnership per la democrazia
e di prosperità condivisa dovrebbe essere divisa intorno a tre assi principali: il sostegno mirato per la
trasformazione democratica e lo sviluppo istituzionale, con particolare enfasi sui diritti umani, riforme
costituzionali e giudiziarie e la lotta contro la corruzione; una stretta collaborazione con la comunità,
compreso il sostegno alla società civile e più opportunità per le relazioni interpersonali, soprattutto per
i giovani; la stimolazione della crescita economica, sviluppo e creazione di posti di lavoro, compreso il
supporto alle piccole e medie imprese.
La Commissione Europea lancia un partenariato per la democrazia e la prosperità con il sud
del Mediterraneo:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/268&format=HTML&aged=0&languag
e=FR&guiLanguage=fr
SALUTE E PROTEZIONE DEI CONSUMATORI
9/3/2011, Bruxelles - La Commissione Europea ha proposto una nuova strategia dell'Unione in
materia di salute per il periodo 2008-2013, nella quale s'iscrive il secondo programma d'azione
comunitaria con i seguenti obiettivi: migliorare la sicurezza sanitaria dei cittadini; promuovere la salute,
anche riducendo le disparità sanitarie; generare e diffondere informazioni e conoscenze sulla salute.
Per il 2011 il programma di lavoro comprende cinque grandi settori: le informazioni e i pareri scientifici
in materia di salute, le malattie, i fattori che influenzano la salute, fattori sociali e le disuguaglianze in
materia di salute, l'alimentazione e l'attività fisica, l'alcol e il tabacco, azioni che vertono sulla sicurezza
dei pazienti, sulle tecnologie della salute e la loro valutazione, oltre che sulla buona salute della
manodopera, la legislazione sui prodotti e sulle sostanze. La Commissione lancia quindi un invito a
presentare proposte per l'assegnazione di un contributo finanziario a iniziative specifiche, e
l'assegnazione di un contributo finanziario per il funzionamento di enti non governativi e reti
specializzate. L’importo disponibile è di 48,3 milioni di euro e la scadenza per la presentazione delle
proposte è a fine Maggio.
La Commissione europea ha proposto una nuova strategia dell'Unione in materia di salute:
http://www.giornaledelleregioni.it/
23/3/2011, Bruxelles - La commissione parlamentare per l'ambiente e la salute pubblica ha rifiutato la
richiesta, avanzata dai produttori di alimenti per neonati, di aggiungere l'indicazione sulla salute che
rivendicherebbe l'effetto benefico dell’assunzione di certi Omega 3 per la vista dei bambini. Secondo i
deputati, c'è bisogno di un maggiore approfondimento degli studi e di prove scientifiche certe, prima
che una tale "claim" possa essere esposto sulle confezioni. Alla prima richiesta dei produttori di poter
apporre l'indicazione di salute sugli alimenti per neonati dai sei ai dodici mesi, l’Agenzia europea per la
sicurezza alimentare, EFSA, aveva dato parere positivo e la Commissione Europea aveva proposto di
aggiungere l'indicazione: "L’assunzione di acido docosaesaenoico DHA contribuisce allo sviluppo
visivo dei bambini fino ai dodici mesi di età" tra quelle consentite dalla legge. Recenti studi hanno,
tuttavia, messo in discussione l'effetto benefico dell'acido una volta sottratto dal suo ambiente naturale
e sintetizzato in laboratorio. Così, un folto gruppo di deputate socialiste, l’ha presentato, una
risoluzione in cui si afferma che "non esiste un chiaro consenso scientifico sugli effetti che il latte
formulato e arricchito con DHA produce sui bambini" e che "è necessario approfondire la ricerca sui
possibili effetti, sia benefici sia dannosi, dell’arricchimento con DHA prima che il suo uso negli alimenti
per lattanti possa essere definito benefico." Hanno aggiunto, inoltre, che l'indicazione potrebbe essere
fraintesa e scambiata per pubblicità.
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La commissione ambiente e salute bocciano una pubblicità sulle doti nutritive del latte per
neonati richiesta dalle aziende produttrici: http://www.europarl.europa.eu/news/public/story_page/067-115996-080-03-13-91120110321STO15980-2011-21-03-2011/default_it.htm
29/3/2011, Bruxelles - La Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica al fine di
ammodernare le regole sulla trasparenza applicabili alle decisioni degli Stati membri in merito alla
fissazione dei prezzi e al rimborso dei medicinali. Nell'ambito di questa consultazione s’invitano tutte le
parti interessate a esprimere i loro punti di vista sul riesame della direttiva 89/105/CEE del Consiglio.
Dal 1989 questa direttiva non è stata modificata nonostante siano intervenuti cambiamenti sostanziali
nel mercato dei prodotti medicinali. Sebbene il prezzo dei medicinali e il loro rimborso siano decisi a
livello nazionale, la direttiva trasparenza è volta a facilitare la libera circolazione dei medicinali nell'UE.
Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea e commissario responsabile per l'Industria
e l'imprenditoria, ha affermato: "La trasparenza nelle procedure di fissazione dei prezzi e di rimborso
contribuisce a mantenere un mercato dinamico dei prodotti farmaceutici e può contribuire a ridurre
l'onere che grava sui bilanci della sanità pubblica, è giunto il momento di svecchiare il quadro attuale:
le autorità pubbliche, le imprese e, soprattutto, i cittadini si avvantaggeranno di un insieme di regole
più moderno”.
La Commissione apre una consultazione sulle regole di trasparenza dell’UE:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/370&format=HTML&aged=0&languag
e=IT&guiLanguage=en
VARIE
3/3/2011, Bruxelles - I cittadini continuano ad imbattersi in problemi quando acquistano un'automobile
in uno Stato membro e la trasferiscono permanentemente in un altro Stato membro. Il fatto di dover
fornire informazioni che non erano già state presentate durante la registrazione precedente del veicolo
crea un gran numero di formalità burocratiche e comporta spese inutili. Tra le persone che si trovano a
sostenere il peso delle regole attualmente in vigore vi sono: i cittadini che trasferiscono la loro
automobile già registrata in uno Stato Membro verso un altro Stato Membro; le imprese proprietarie di
veicoli che usano in altri Stati membri i veicoli registrati in uno Stato Membro; le società che vendono
autoveicoli di seconda mano in altri Stati Membri; le società di autonoleggio e di leasing di autovetture.
L'obbligo di registrare un veicolo a motore in precedenza registrato in un altro Stato membro può
inoltre porre problemi alle autorità di registro e fiscali degli Stati membri verso cui sono trasferiti tali
veicoli. Per semplificare questa situazione la Commissione Europea ha indetto una consultazione
pubblica per identificare le principali difficoltà incontrate dai cittadini e dalle imprese dell'UE quando
trasferiscono un'automobile comperata e registrata in uno Stato membro verso un altro Stato Membro.
La consultazione permetterà di conoscere il punto di vista dei cittadini e delle altre parti interessate
sulle questioni legate alla registrazione delle automobili e consentirà di configurare gli interventi
necessari per rimuovere quest’altro ostacolo alla libera circolazione dei beni e dei servizi. Antonio
Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per l'industria e
l'imprenditoria, ha affermato: "Acquistare un'automobile in uno Stato membro e trasferirla poi in un
altro non dovrebbe essere un affare complicato. Questa consultazione pubblica ci permetterà di
conoscere meglio i problemi che i cittadini e le società incontrano e di raccogliere idee sul modo per
migliorare la situazione. Il nostro obiettivo è risparmiare tempo e denaro nell'interesse dei consumatori
e delle imprese, nonché degli uffici nazionali del registro."
La Commissione Europea ha indetto una consultazione pubblica per la semplificazione delle
formalità per la registrazione dei veicoli prima registrati in un altro Stato membro:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/252&format=HTML&aged=0&languag
e=IT&guiLanguage=fr
15/3/2011, Bruxelles - La seconda campagna annuale di assunzioni per la carriera di amministratore
nell’UE, che mira, ad attirare le domande dei migliori elementi da tutta Europa per impieghi nel settore
giuridico, economico e dello sviluppo delle politiche partirà in linea con l’obiettivo di attirare i migliori
talenti per una carriera presso le istituzioni europee, l’Ufficio Europeo di selezione del personale,
EPSO, accetterà per la prima volta anche le candidature degli studenti all’ultimo anno di studi
universitari, permettendo all’ UE di competere con i principali datori di lavoro dei settori pubblico e
privato. Un’altra importante modifica alla procedura di selezione di quest’anno consiste nel fatto che
una parte fondamentale del processo di valutazione sarà disponibile nelle ventitré lingue ufficiali
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dell’UE. A dimostrazione dell’impegno delle istituzioni dell’UE nei confronti del multilinguismo, i
candidati affronteranno per la prima volta i test di ragionamento verbale, numerico e astratto nella loro
lingua madre. Tale cambiamento è ancora più importante se si considera che tutte le principali
procedure di selezione dell’UE sono aperte ai cittadini dei ventisette Stati membri.
L’EPSO avvia la seconda campagna di assunzioni annuale rivolta ai migliori studenti e
neolaureati d’Europa:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/286&format=HTML&aged=0&languag
e=IT&guiLanguage=en
BANDI
Siete alla ricerca di un partner per la realizzazione di un progetto in ambito
comunitario? Le ricerche partner per i bandi in oggetto sono pubblicate sul
nostro sito www.casaliguria.org
SETTIMO PROGRAMMA QUADRO DI RICERCA
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE - programmi di lavoro del 7 programma quadro CE di azioni
comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione.
Programma specifico «Cooperazione»: Tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Scadenze: 28 Aprile, 23 Settembre
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2011:032:0021:0021:IT:PDF
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE
Invito a presentare proposte nell'ambito del programma di lavoro «Persone» 2011 del settimo
programma quadro CE di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione.
Scadenze: I soggetti ed enti interessati devono prendere contatto al più presto gli organi
promotori:
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2011:082:0002:0002:IT:PDF
PROGRAMMA “CIP” ENERGIA
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE
Azioni nel settore dell’energia nell'ambito del programma «Energia Intelligente — Europa»
Scadenza: 12 Maggio 2011
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2011:026:0034:0034:IT:PDF
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE — EACEA/34/10 - MEDIA 2007 —
Promozione e accesso al mercato
Scadenza: 1 Giugno 2011
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2010:275:0007:0009:EN:PDF
PROGRAMMA IMPRESE
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE — N. 6/G/ENT/CIP/10/E/N01C21
Rete europea di mentori delle imprenditrici che supporta il progetto, volto ad incoraggiare e a
sostenere l'imprenditorialità tra le donne europee.
Il progetto riconosce e sostiene la natura peculiare degli avvii d’imprese da parte di donne e intende
assicurare che le imprenditrici riescano a mantenere in vita le loro nuove imprese nel corso dei primi
anni che sono i più difficili.
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2011:096:0008:0010:IT:PDF
Scadenza: 24 Aprile 2011
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE
Invito a presentare domande di borse di ricerca nell'ambito del programma di lavoro del programma
europeo congiunto di ricerca metrologica (EMPR)
Scadenza: 6 Maggio 2011
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http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2011:099:0029:0029:IT:PDF
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE — EACEA 41/10 per la realizzazione di Erasmus Mundus 20092013 nel 2011
Scadenza: 29 Aprile 2011
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2010:341:0040:0045:EN:PDF
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE — EACEA/02/11 - MEDIA 2007 — SVILUPPO,
DISTRIBUZIONE, PROMOZIONE E FORMAZIONE- Sostegno alla creazione di reti e alla mobilità di
studenti e formatori in Europa
Scadenza: 29 Aprile
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2011:039:0016:0017:IT:PDF
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE – EACEA/09/11
Il programma, “Gioventù nel mondo: Cooperazione con paesi diversi dai paesi limitrofi all’Unione
europea”, si prefigge di sostenere i progetti che promuovano la cooperazione nel settore della
gioventù tra i paesi aderenti al programma «Gioventù in azione» e i paesi partner diversi dai paesi
limitrofi all'Unione europea (paesi che hanno firmato con l’Unione europea un accordo rilevante per il
settore giovanile).
Scadenza: 6 Maggio 2011
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2011:071:0019:0022:IT:PDF
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE — EACEA/15/11
Programma per l’apprendimento permanente a sostegno della cooperazione europea nel campo
dell’istruzione e della formazione
Scadenza: 30 Giugno 2011
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2011:093:0017:0021:IT:PDF
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE — EAC/49/10
Programma di apprendimento permanente (LLP)
Scadenze: varie (ultima Ottobre 2011)
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2010:290:0013:0014:EN:PDF
CITTADINANZA ATTIVA
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE — Programma Europa per i Cittadini 2007-2013
Azioni Cittadinanza attiva per l'Europa, Società Civile Attiva in Europa e Memoria Europea Attiva
Scadenza: 1 Giugno, 1 Settembre, 1 Ottobre 2011
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2010:340:0021:0026:EN:PDF
VARIE
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE - COM/2011/10306
Posto vacante di direttore esecutivo (grado AD 14) dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca a
Vigo, in Spagna.
Invitiamo gli interessati a presentare la propria candidatura per il posto di direttore esecutivo della
CFCA (Agenzia del Controllo Comunitario della Pesca). Il direttore esecutivo è il rappresentante legale
dell'Agenzia, ne cura le relazioni con l'esterno e risponde del suo operato al consiglio di
amministrazione.
Scadenze: 28 Aprile 2011
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2011:098A:0001:0005:IT:PDF
Invito a manifestare interesse: selezione di esperti indipendenti per il programma «internet piu' sicuro»
(2009-2013)
Scadenza: 31 Dicembre 2013
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2009:130:0005:0005:IT:PDF
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PROGETTA!2
NDBANDI
“PROGETTA!2” è un’iniziativa che la Regione Liguria insieme al suo Ufficio di Bruxelles e in
collaborazione con il Centro Regionale per la Ricerca e l’Innovazione (CRRI), ha voluto proporre
all’interno del territorio regionale, grazie al supporto della struttura di missione Progetto Opportunità
delle Regioni in Europa (P.O.R.E.) - Dipartimento per gli Affari Regionali presso la Presidenza del
Consiglio dei Ministri e al coordinamento della Regione Veneto. L’obiettivo strategico di
“PROGETTA!2” è quello di incentivare e migliorare principalmente la partecipazione delle piccole e
medie imprese liguri a bandi di gara sulla ricerca e l’innovazione promossi e gestiti dalla Commissione
Europea. L’iniziativa si concretizza in uno strumento finanziario a fondo perduto di supporto tale da
coprire parzialmente i costi necessari alla preparazione di un progetto europeo per tutti i soggetti liguri
che saranno ritenuti finanziabili. Inoltre, con tale iniziativa, s’intende analizzare le azioni del territorio
ligure in materia di ricerca e innovazione al fine di sostenerne lo sviluppo e la progettazione
internazionale con azioni specifiche di supporto. In particolare, nell’ambito dell’iniziativa
“PROGETTA!2”, saranno realizzati sul territorio seminari per la presentazione dei bandi comunitari in
uscita, invitando, in qualità di relatori, funzionari ed esperti della Commissione Europea in
videoconferenza dall’Ufficio di Bruxelles della Regione Liguria. Questi incontri avranno il duplice
obiettivo di INFORMARE i beneficiari dell’iniziativa sull’uscita a breve di nuovi bandi europei in tema di
ricerca e innovazione per le piccole e medie imprese, e di FORMARLI fornendo loro gli strumenti
necessari per la presentazione delle domande di partecipazione.
Maggiori informazioni e documentazione su:
www.ricercainliguria.it
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