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Dal sito di
“YAHOO.Finanza”, 18 settembre 2012
Banca Mps: Vice Direttore Generale Vicario Fabrizio Rossi lascia
incarico (Asca) Roma, 18 settembre
Il Vice Direttore Generale Vicario di Banca Monte dei Paschi di Siena Fabrizio Rossi ha deciso di
lasciare il suo incarico per usufruire della pensione.
E' quanto informa una nota della Banca.
Rossi, 63 anni, ha percorso tutta la sua carriera all'interno di Banca Montepaschi ricoprendo
molteplici ruoli fino ad assumere, nel 2008, l'incarico di Vice Direttore Generale Vicario responsabile
delle risorse umane e dello sviluppo organizzativo.
L'A. D. dell'Istituto Fabrizio Viola ha ringraziato Rossi a nome dell'azienda per il contributo dato alla
Banca in 39 anni di servizio e per il supporto fornito in qualità di Vice Direttore Generale Vicario.
Il Madoff russo ci riprova con un nuovo schema Ponzi
(Wall Street Italia)
Mosca, 18 settembre
All'ombra del Cremlino il nome di Sergei Mavro di promesse mancate.
Basta pronunciarlo e da Mosca a San Pietroburgo chiunque lo collega a una delle truffe più grandi della
storia russa, ma in Italia come altrove il finanziere russo non ha mai raggiunto una chiara fama.
E così, proprio in questo periodo di crisi e disorientamento economico, l'uomo che ha truffato milioni di russi
negli anni Novanta è tornato alla ribalta.
Con la sua MMM, la compagnia istituita nel 1989 insieme al fratello Vyacheslav Mavrodi e a Marina
Muravieva si distinse per la strategia di mercato particolarmente aggressiva: quella delle piramidi.
Il meccanismo alla base del suo schema di investimento si presentava snello.
Agli investitori che cedevano alle lusinghe di facili ritorni venivano pagati interessi insolitamente alti, non con
il ritorno di un investimento reale, ma usando i depositi dei nuovi investitori.
Nei suoi giorni di gloria l'azienda guadagnava più di 20 Miliardi di rubli, pari a circa 11 milioni di dollari.
Peccato che quando la bolla speculativa scoppiò anche gli interessi da pagare andarono in frantumi: erano
troppi rispetto ai nuovi azionisti.
Nel 2011 la società fu chiusa, ma non era la fine della storia.
In questi mesi Mavrodi ha, infatti, continuato a coltivare l'immagine di uomo anti - establishment visionario.
Da qui a riprendere in mano il suo sito web per promuovere i vecchi schemi piramidali come il percorso di un
futuro post-capitalista il passo è stato breve.
Ha lanciato un nuovo progetto "We Can Do A Lot", che promette di ripercorrere i "successi" del passato.
Di fronte alle domande del Servizio Anti monopolio Federale che si chiedono come non sia stato possibile
oscurarlo, lui non si scompone.
"Sono alla fine solo soldi da investire, possono essere bruciati.
Possono essere buttati via.
Si possono dare anche a qualcun altro", risponde a Reuters maliziosamente.
"Sto cercando di cambiare il mondo. Il vecchio mondo però, naturalmente, cercherà di resistere". Con queste
premesse, la storia continua.
Crisi, Weidmann: importante per fiducia dibattito pubblico su BCE
(LaPresse/AP) Francoforte, 18 settembre
E' "importante per la fiducia" che i Banchieri Centrali, che sono responsabili del valore del denaro, "si
giustifichino pubblicamente" in merito alle proprie decisioni.
Così il Presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha difeso nel testo di un suo discorso la scelta di criticare
apertamente la decisione sul meccanismo anti-spread presa dal Consiglio Direttivo della BCE, di cui fa parte.
Le osservazioni di Weidmann arrivano dopo che il Ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, aveva
dichiarato che un dibattito aperto tra i Banchieri Centrali può destabilizzare quello pubblico.
Il numero uno della Bu. Ba. ha votato contro il meccanismo anti-spread nell'ultima riunione all'Eurotower.
Non paga l’Iva, assolto dal Tribunale di Firenze. Il giudice ha
riconosciuto le ragioni di un imprenditore che non ha pagato l'iva per
un'illiquidità non volontaria. (Yahoo Finance), 18 settembre
Una Sentenza recente, ma che in Italia fa già epoca: è quella del 10 agosto 2012, emessa dal Tribunale di
Firenze, che costituisce anche un precedente anomalo, di cui molti, per diversi motivi avranno timore.
La corte fiorentina ha infatti assolto un imprenditore edile, che, non potendo incassare i crediti dai suoi
clienti, non aveva pagato l’Iva.
La mancanza di liquidità da parte dei suoi clienti-creditori, insomma, lo condizionò e lo mise in condizione
materiale di non poter pagare quanto gli toccava.
Nessun dolo insomma, né mancanza di volontà nell’adempiere ai doveri con il fisco: il Tribunale ha
riconosciuto la sua impossibilità di adempiere all’onere.
E quindi lo ha ritenuto non perseguibile penalmente.
La vicenda parte 5 anni fa quando l’imprenditore non versò 176mila euro di Iva.
Successivamente, il giudice per le indagini preliminari, emise un Decreto penale di condanna da 7.500 euro
nel gennaio 2011 a cui il contribuente si oppose.
Fatto ricorso, ha avuto ragione.
Il Gup, Paola Belsito, ascoltata la testimonianza dell’imputato prima, e valutate anche le prove documentali
prodotte dalla difesa, ha riconosciuto le motivazioni dell’uomo in quanto la sua ditta, che stava svolgendo un
lavoro di alto livello a Firenze, si era ritrovata a corto di liquidi non avendo la società cliente onorato i
pagamenti.
A causa di condizioni pregresse non positive, ecco l’impossibilità di pagare, dovendo in primis onorare
stipendi di Dipendenti e fornitori.
Dopo il mancato pagamento, l’uomo aveva raggiunto un Accordo con l’Agenzia delle Entrate, ottenendo la
rateizzazione della cartella esattoriale, che sta puntualmente pagando, vedendo però lievitare la cifra, a
causa di sanzioni e interessi.
Ma anche su questo ultimo aspetto ci potrebbe essere battaglia, se, mancando l’impossibilità materiale di
pagare all’epoca, fosse possibile decurtare almeno le sanzioni.
La Sentenza pesa, per le motivazioni in merito all’assoluzione, in quanto la carenza dell’elemento
psicologico, ovvero la volontarietà dell’omissione, pesa in ambito penale, a differenza dell’ambito tributario.
La volontarietà, nel caso contingente, non sussiste, poiché era la congiuntura, e il mancato pagamento, a
provocare l’illiquidità.
Dal sito di
“YAHOO.Finanza”, 19 settembre 2012
Mediobanca alla prova dei conti. Le attese degli analisti
(Trend on line), 19
settembre di Alberto Susic
A Piazza Affari domani l’attenzione degli investitori sarà catalizzata in particolare da Mediobanca che
presenterà i risultati dell’esercizio 2011-2012.
In attesa di questo appuntamento quest’oggi il titolo ha chiuso gli scambi in flessione, accusando una delle
peggiori performance non solo nel settore di riferimento ma nell’intero paniere del Ftse Mib.
Mediobanca ha infatti chiuso le contrattazioni a 4,226 euro, con un ribasso del 2,22% e quasi 6,2 milioni di
azioni passate di mano a fine sessione, poco oltre la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 5,9
milioni di pezzi.
Il vero banco di prova per il titolo sarà domani, quando l’Istituto di Piazzetta Cuccia alzerà il velo sui conti
relativi all’anno fiscale chiuso a fine giugno scorso.
Gli analisti di Banca Akros prevedono che la banca abbia realizzato un utile netto di circa 80 milioni di euro,
in flessione di circa l’80% rispetto all’esercizio precedente, per via dell’aumento delle rettifiche di valore sui
crediti e a causa del raddoppio delle svalutazioni finanziarie.
Solo nel quarto trimestre dell’ultimo esercizio fiscale, Mediobanca dovrebbe aver registrato svalutazioni
finanziarie per 212 milioni di euro.
Con riferimento all’anno 2011-2012 i ricavi sono attesi da Banca Akros a 1,974 Miliardi di euro, in
contrazione dell‘1,4% su base annua, mentre il risultato operativo è visto stabile a 1,18 Miliardi di euro.
Gli analisti si aspettano che il dividendo di Mediobanca sia rivisto verso il basso a 0,05 euro, rispetto ai 17
centesimi distribuiti nei due anni precedenti.
In attesa dei dati ufficiali Banca Akros ha confermato la sua view positiva sul titolo, reiterando la
raccomandazione “accumulate”, con un prezzo obiettivo a 5,4 euro.
Gli esperti ritengono che Mediobanca sia molto sottovalutata, dal momento che il peggio è ormai alle spalle
sul piano delle svalutazioni del portafoglio azionario.
Per Banca Akros i risultati in arrivo domani non saranno un driver positivo per il titolo, ma gli analisti sono
altresì convinti che qualsiasi indicazione sull’accelerazione della cessione delle partecipazioni sarà ben
accolta dal mercato.
Sempre con riferimento ai conti che saranno diffusi nella prossima seduta, gli esperti di Kepler si attendono
un utile operativo lordo in calo del 17% su base a quasi 187 milioni di euro, mentre i ricavi dovrebbero
mostrare una contrazione del 12%, con un margine di interesse in flessione del 6,4% e commissioni nette in
calo del 30%.
Alla luce dei 147 milioni di euro di proventi straordinari derivanti dalle cessioni di attività, Kepler si attende un
utile netto a 115 milioni di euro per l’intero esercizio e questo dovrebbe consentire a Mediobanca di proporre
un dividendo di 0,05 euro per azione, sulla base di un payout ratio del 37%, rispetto al 40% del precedente
esercizio.
Il broker ha fatto sapere che domani la sua attenzione sarà focalizzata sui commenti del Management di
Mediobanca in merito alla revisione delle attività interne e sulla riallocazione del capitale, sulle potenziali
cessioni di partecipazioni e sulle prospettive dei mercati, visto il contesto attuale difficile.
Anche Kepler ribadisce la sua view positiva sul titolo, confermando la raccomandazione “buy”, con un fair
value a 5,7 euro.
Mediobanca: Ghizzoni, da soci patto nessuna richiesta specifica su
Nagel (Asca) Milano, 19 settembre
I soci del Patto di Mediobanca non hanno chiesto ''niente di specifico'' sul destino dell'A. D. Alberto Nagel,
messo sotto indagine dalla Procura di Milano con l'accusa di ostacolo agli organi di Vigilanza nell'ambito
dell'inchiesta su Salvatore Ligresti.
Lo ha assicurato l'A. D. di Unicredit, Federico Ghizzoni, in vista della riunione del Patto di sindacato di
Piazzetta Cuccia in agenda per domani.
Ghizzoni, che oggi ha partecipato a Milano alla riunione del Comitato Esecutivo ABI, non ha voluto rivelare
nessun dettaglio sulla posizione dei soci di Mediobanca di fronte all'inchiesta che ha travolto Nagel: ''Non
posso anticipare nulla'', si è limitato a dire sempre a proposito della riunione del Patto prevista per domani.
Intesa Sanpaolo: Beltratti, Gros-Pietro al mio posto? Sono
tranquillo (Asca) Milano, 19 settembre
Andrea Beltratti non teme di essere sostituito da Gian Maria Gros-Pietro alla Presidenza del Consiglio di
Gestione di Intesa Sanpaolo.
''Io sono tranquillo'', ha detto il Manager entrando all'Esecutivo ABI in corso a Milano.
''Se avessi avuto una comunicazione, - ha aggiunto - avrebbe significato che c'è stata prima una discussione.
Ma ho visto quello che succede e sono tranquillo''.
Da Beltratti anche un commento su Gros-Pietro, il Manager che - stando a indiscrezioni di stampa - sarebbe
destinato a prendere il suo posto: ''Stimo Gros-Pietro'', ha detto Beltratti che, alla domanda se qualcuno gli
abbia chiesto di restare, ha replicato: ''Non ci sono discussioni''.
Beltratti non si è sbilanciato neppure quando gli è stato chiesto se sia sua intenzione restare alla Presidenza
del CdG di Intesa Sanpaolo: ''Vedremo'', si è limitato a dire.
Banche: Mussari, al lavoro con
produttività (Asca) Milano, 19 settembre
Sindacati
per
recuperare
L'ABI sta trattando con i Sindacati di categoria per aumentare la produttività nel settore bancario. Lo ha
evidenziato il Presidente dell'Associazione, Giuseppe Mussari: ''L'ABI - ha detto durante una conferenza
stampa a Milano - ha firmato da poco un Contratto e deve ragionare con le Organizzazioni Sindacali per
attuare quel Contratto, che è un Contratto importante e, anche da quel punto di vista, recuperare produttività
per le Banche''.
Per quanto riguarda in particolare gli esuberi, ha aggiunto, ''ci sono una serie di discussioni che stanno
andando avanti.
Alcune stanno trovando una soluzione positiva, altre mi auguro che la troveranno presto''.
Crisi: Le sofferenze delle Banche italiane continuano a crescere (Borsainside), 19
settembre
Le sofferenze delle Banche italiane continuano a crescere.
È quanto emerge dall'ultimo bollettino mensile dell'ABI.
Le sofferenze lorde sono cresciute a luglio di 1 Miliardo rispetto a giugno e di 15,2 Miliardi rispetto al luglio del
2011 arrivando ad un totale di 114,2 Miliardi.
In rapporto agli impieghi, le sofferenze risultano pari al 5,7% a luglio; al netto delle svalutazioni, sono risultate
pari a quasi 65 Miliardi.
Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è attestato al 3,34%, dal 3,31% di giugno e dal 2,77% di luglio
2011.
Mutui: ABI, in Italia crescono più della media europea
(Asca) Milano,19
settembre
Anche se le compravendite sono in calo, in Italia il valore dei mutui è più alto che nell'eurozona.
Il dato è contenuto nel bollettino mensile dell'ABI ed è relativo a fine luglio, mese in cui i prestiti
bancari destinati alle famiglie per l'acquisto di abitazioni hanno segnato una crescita annua del +1%.
Un valore che si mantiene superiore alla media dell'area Euro, dove la crescita è stata pari allo
0,3% anche se con marcate differenza tra Paese e Paese: se il mercato dei mutui in Germania è in
aumento dell'1,3%, in Spagna crolla del -2,2%, mentre in Francia vola al +4%.
Il dato dell'ABI sui mutui a luglio risulta comunque in decelerazione rispetto al +5,2% registrato
luglio 2011 ed al +1,9% del mese precedente.
Un rallentamento determinato soprattutto dal calo del numero di compravendite che sta colpendo il
mercato immobiliare italiano.
A questo proposito il Bollettino ABI cita il Rapporto Nomisma 2012, che stima un'ulteriore flessione
delle compravendite residenziali dell'ordine delle 594 mila unità, e il sondaggio congiunturale sul
mercato delle abitazioni di Bankitalia.
Quest'ultimo documento, in particolare, evidenzia come, nel secondo trimestre del 2012, la quota di
agenzie che hanno venduto almeno un immobile abbia segnato una diminuzione rispetto allo stesso
periodo del 2011, scendendo dal 69,3 a 62,7%.
Piazza Affari in altalena, chiude poco sopra i livelli di ieri (Bluerating), 19 settembre
Piazza Affari brilla in avvio, poi torna sui suoi passi per chiudere infine poco sopra i livelli di ieri.
L'indice Ftse Mib termina infatti a quota 16.100,23 (+0,15%), mentre l'Ftse Italia All-Share termina attorno
ai 17.036,97 punti (+0,23%) e l'Ftse Italia Star si riporta in area 10.699,76 (+0,99%).
Tra le blue chip rimbalzano Fiat, Luxottica, Ansaldo Sts, Snam e Terna, mentre perdono terreno Mps,
Mediaset, Mediobanca, A2A e Stm.
Fim - Uilm: su rinnovo metalmeccanici chiudere entro l'anno
(Adnkronos/Labitalia) Roma, 19 settembre
Fim e Uilm sono pronti a una trattativa serrata per chiudere il rinnovo Contrattuale dei metalmeccanici entro
fine anno, alla scadenza del Contratto vigente.
E' questo l'atteggiamento che i Sindacati, infatti, hanno rappresentato nel corso del nuovo round del
negoziato svoltosi oggi con Federmeccanica.
"Siamo consapevoli che questo rinnovo si colloca in una fase drammatica del settore ma siamo anche
convinti che il Contratto rappresenti una svolta sia per i Lavoratori che soprattutto per le imprese", dice al
termine il Leader Uilm, Rocco Palombella, che non considera come un ostacolo un avvio di negoziato su
posizioni opposte: "E' il frutto della situazione che viviamo ma sono sicuro che nel momento in cui
approfondiremo le questioni ci saranno le condizioni per firmare il rinnovo del Contratto".
E anche per la Fim l'avvio di trattativa è stato positivo.
"Al tavolo Federmeccanica ha mostrato la volontà di proseguire lungo la strada del rinnovo del Contratto",
dice il leader delle tute blu della Cisl, Beppe Farina, che alle 'obiezioni' di Federmeccanica rinvia agli
approfondimenti che troveranno una formalizzazione già nel nuovo round del 4 ottobre prossimo.
"Siamo abituati a far fronte a liste della spesa; si tratta quindi di capire la loro disponibilità ad affrontare tutti i
temi sul tappeto perché anche per noi si tratta di un Contratto che viene rinnovato in un momento di crisi
pesante.
Ma proprio questo aiuterà i Lavoratori e soprattutto le imprese.
L'importante è che nel rinnovo si faccia davvero quello che serve, responsabilmente e flessibilmente perché
su questi temi ci deve essere equilibrio ma soprattutto reciprocità".
Fim e Uilm, dunque, sono pronte "a non perdere tempo, ad andare avanti con una trattativa serrata perché
l'obiettivo è chiudere entro l'anno", concludono all'unisono.
Fiat: Palombella (Uilm), firmerei altri 10mila Accordi come a Pomigliano
(Asca) Roma, 18 settembre
''Firmerei altri diecimila Accordi come quello sottoscritto a Pomigliano.
Quelle con Fiat sono intese che condivido totalmente perchè assicurano sia i firmatari dell'Accordo che i
Lavoratori stessi.
Quindi, non è vero che la Fiat sta andando via dall'Italia ma l'azienda sta scontando una congiuntura difficile
di mercato.
Ritengo che verranno mantenuti stabilimenti e livelli occupazionali; bisogna però resistere fino al tempo in
cui ci sarà la ripresa nel settore auto che speriamo avvenga nel prossimo anno''.
Lo ha detto il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, intervenendo questo pomeriggio a 'Sky
Tg24 Economia'.
L'Assemblea degli addii (Italia Oggi), 19 settembre
È stata subito battaglia, ieri, all'Assemblea di Premafin, l'ultima dell'era Ligresti e la prima del passaggio
di poteri al Gruppo Unipol.
Fin dalle prime battute, i figli di Antonino Ligresti, Jonella e Gioacchino Paolo, entrambi con una quota
residua in Premafin dell'1,974%, tramite, rispettivamente, Hike Securities e Limbo Invest, hanno
contestato le decisioni, già rese note da Unipol.
«Verrà fatto tutto quanto è necessario per ottenere il massimo rispetto degli impegni per la liquidazione»
delle quote detenute dalle minoranze «di Premafin, trattandosi di impegni leciti, validi, efficaci.
Se da questo deriverà per UGF l'obbligo di un'OpA sul flottante di Premafin per i soci minori, essa è
assolutamente benvenuta», ha detto in Assemblea Jonella Ligresti.
Prima di lei aveva parlato il fratello, Gioacchino Paolo, che ha bocciato la proposta avanzata da
Francesco Tedeschini, rappresentante di Unipol, che ha invitato l'Assemblea ad autorizzare i membri del
CdA all'esercizio di attività concorrenti.
Paolo Ligresti ha replicato dicendo che «Limbo ritiene che UGF non possa votare» in merito alla
proposta di nominare nel CdA Premafin «Consiglieri che siano anche Amministratori e Consiglieri eletti
in conflitto d'interessi».
Il riferimento soprattutto a Luigi Stefanini e a Carlo Cimbri, Presidente e A. D. di Unipol, candidati alla
guida del nuovo Board Premafin.
A fine giugno, Premafin e Unipol avevano concordato, su richiesta della Consob, di non riconoscere ai
membri della famiglia Ligresti alcun diritto di avvalersi delle manleve e dei recessi, poiché avrebbero
costituito un indebito vantaggio nei confronti degli altri azionisti di minoranza.
«In caso contrario», ha concluso Paolo Ligresti, «Limbo si riserva ogni più ampia riserva di impugnazione
della delibera».
Nonostante i tamburi di guerra dei Ligresti, l'Assemblea ha eletto il nuovo CdA, che guiderà la società
fino al 2014.
Il Board comprende 13 Consiglieri, 12 dei quali indicati da Unipol:
sono Pierluigi Stefanini (Presidente), Carlo Cimbri, Roberto Giay (quest'ultimo dovrebbe essere
designato alla guida operativa della società), Piero Collina, Marco Pedroni, Ernesto Dalle Rive, Milo
Pacchioni, Claudio Levorato, Vanes Galanti, Germana Ravaioli, Rossana Zambelli e Silvia Cipollina.
Canoe Securities e Limbo Invest, le due Holding dei Ligresti, hanno invece designato Luigi Reale, già
Consigliere indipendente della società.
Da segnalare, a fine Assemblea, la commozione di Giulia Maria Ligresti.
«Sono Presidente della società da quasi dieci anni.
Con i miei collaboratori abbiamo vissuto battaglie importanti.
Questa purtroppo è andata in questo modo.
Volevo finire questo mandato con dei ringraziamenti», ha dichiarato Giulia Ligresti con la voce rotta
dalla commozione.
Fiat: Fornero, la prossima settimana incontreremo Sindacati
(Finanza.com),
19 settembre
Dopo i rappresentanti di Fiat, il Governo la prossima settimana incontrerà le Rappresentanze Sindacali.
Lo ha annunciato il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che ha però precisato che non è stata ancora fissata
una data.
“La prossima settimana incontreremo i Sindacati.
E' importante sentire non solo i vertici della Fiat, ma ovviamente anche tutti i Sindacati'', ha detto la
Fornero a margine di un convegno.
ABI: stabilita la nuova composizione del Comitato di Presidenza e
definite le deleghe (Finanza.com, 19 settembre
Il Comitato Esecutivo dell'ABI ha stabilito oggi la nuova composizione del Comitato di Presidenza, di cui
fanno parte il Presidente Giuseppe Mussare e il Direttore Generale Giovanni Sabatini, e definito le deleghe
delle competenze.
Lo rende noto l'Associazione in un comunicato.
Sono invitati alle riunioni del Comitato di Presidenza con incarichi speciali:
Luigi Abete (Presidente Banca Nazionale del Lavoro), tematiche connesse alla Banking Union e questioni
Retail delle grandi Banche europee presenti in Italia;
Alessandro Azzi (Presidente Federcasse), Presidente del Comitato ristretto Piccole Banche;
Roberto Nicastro (Direttore Generale Unicredit), reputazione ed immagine;
Giovanni Pirovano (Vice Presidente Banca Mediolanum), innovazione tecnologica;
Guido Rosa (Presidente AIBE), relazioni internazionali.
Per quanto riguarda i Vice Presidenti, il Comitato Esecutivo ha definito le deleghe. Camillo Venesio con
funzioni vicarie, struttura dell’Associazione e Enti collegati, eventuali aggiornamenti dello Statuto e
rapporti con le Associazioni di categoria bancarie e finanziarie;
Giovanni Berneschi, Banche e mercati anche con riferimento a prezzi, commissioni, fiscalità, rapporti con
le agenzie di rating;
Francesco Micheli, Presidente del Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro (CASL) e Relazioni
Industriali;
Mario Sarcinelli, studi e ricerche e rapporti con l’Istituto Einaudi per gli studi bancari, finanziari e
assicurativi (ISTEIN);
Emilio Zanetti, temi connessi all’attività delle Piccole e medie imprese.
Dal sito di
“YAHOO.Finanza”, 20 settembre 2012
Terremoto, premi sospesi (Italia Oggi), 20 settembre di Carla De Lellis
La sospensione dei premi Inail in scadenza dal 20 maggio al 30 novembre 2012 si applica anche ai Comuni
di Ferrara e Mantova.
Lo precisa l'Inail nella nota protocollo n. 5353/2012.
Con nota n. 5355/2012, inoltre, l'Istituto comunica la proroga al 31 dicembre 2013 della sospensione dei
premi per gli Enti non commerciali della sanità privata delle Regioni Molise, Sicilia e Puglia relativi agli anni
dal 2008 al 2012.
Sisma 2012.
Con nota n. 5353/2012 l'Inail spiega che la legge n. 134/2012, di conversione del D. L. n. 83/2012, ha
disposto che gli interventi in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012
(previsti dal D. L. n. 74/2012), si applicano anche ai territori dei Comuni di Ferrara e Mantova.
Sono pertanto sospesi i versamenti dei premi in scadenza dal 20 maggio al 30 novembre 2012 per i soggetti
che alla data del 20 maggio avevano sede operativa o esercitavano la propria attività lavorativa, produttiva o
di funzione nei Comuni interessati dal sisma delle Province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio
Emilia e Rovigo (individuati dal Decreto del 1° giugno 2012) e nei Comuni di Ferrara e Mantova.
L'estensione ai Comuni di Ferrara e Mantova, spiega l'Inail, si applica dal 12 agosto.
Per usufruirne, gli interessati devono produrre apposita domanda alla sede Inail competente utilizzando il
modulo predisposto con circolare n. 28/2012 (e allegato anche alla nota in esame).
Calamità 2002.
Con nota protocollo n. 5355/2012, inoltre, l'Inail comunica che la legge n. 135/2012, di conversione del D. L.
n. 95/2012, ha ulteriormente prorogato al 31 dicembre 2013 la sospensione dei termini di pagamento di
contributi, tributi e imposte prevista dall'articolo 1, comma 255, della legge n. 311/2004 a favore degli Enti
non commerciali della sanità privata, in possesso dei previsti requisiti. Poiché la norma nulla dispone
riguardo alle modalità di riscossione delle somme sospese, l'Inail fa riserva di successive comunicazioni.
La proroga interessa gli Enti non commerciali che abbiano almeno una sede operativa nei territori delle
Regioni Molise, Puglia e Sicilia (dl n. 245/2002), aree colpite dalle calamità naturali dell'anno 2002.
Ricerca Bocconi, in Italia penalizzato sul lavoro chi ricorre a flessibilità
(Adnkronos/Labitalia) Milano, 20 settembre
E' stata per molti anni (e in parte lo è tuttora) la parola magica evocata del lavoro: flessibilità. Una cura
efficace, hanno detto tante volte economisti e giuslavoristi, alle rigidità del mercato italiano
dell'occupazione.
Ma una ricerca dell'Osservatorio sul Diversity Management della Sda Bocconi mostra che nelle imprese
italiane la flessibilità non solo è utilizzata in modo rudimentale (ce n'è meno che nel resto d'Europa ed è
sostanzialmente limitata alle forme del part-time e del telelavoro), ma addirittura finisce per penalizzare
i Lavoratori che ne fanno uso.
"Scegliere il part-time - spiega Renata Trinca Colonel, ricercatrice del team - significa dimezzare la
possibilità di ricevere, a fine anno, le più alte valutazioni (4 e 5 in una scala da 1 a 5), ridurre di sette
volte la possibilità di fare una carriera davvero brillante (con due o più passaggi di livello in quattro anni)
e guadagnare meno denaro con gli incentivi economici e i bonus non automatici".
Lo studio è stato condotto sulla totalità degli addetti (decine di migliaia) di una grande impresa italiana
capillarmente diffusa sul territorio, nel periodo 2007-2010.
Gli impiegati con un Contratto part-time, unica forma flessibile prevista in azienda, sono il 13,2%, in larga
parte donne.
I congedi personali retribuiti (un indicatore di flessibilità aziendale in senso lato) sono utilizzati più
frequentemente dalle donne (23,5% contro il 18,7% degli uomini) e da chi già utilizza la flessibilità
aziendale (26,7% di chi ha un Contratto part-time contro il 20,2% dei full-time).
Donne, Lavoratori part-time e Lavoratori con inquadramento più basso (9,1% degli impiegati, 6,7% dei
quadri e 1,7% dei dirigenti) utilizzano più spesso, infine, anche i congedi concessi per disabilità propria o
(soprattutto) altrui.
Inoltre, sottolinea lo studio, la valutazione di fine anno dei Lavoratori part-time è inferiore a quella dei
full-time in modo significativo: in pratica i part-timer hanno una possibilità dimezzata di ricevere una
delle due valutazioni più alte (ottenute dal 21,5% dei Lavoratori full-time e dal 10,5% dei part-timer).
La penalizzazione è ancora più evidente in termini di passaggi di livello contrattuale: l'88,3% dei
Lavoratori part-time non ne ha registrato nessuno nei quattro anni considerati dalla ricerca, contro il
72,7% dei full-time.
La nuova Banca Centrale Europea (Trend online), 20 settembre di La Voce
La BCE si appresta ad assumere specifici compiti di Vigilanza sulle Banche europee.
Si tratta di una svolta, perché si realizzano i presupposti di un vero e più stabile mercato bancario europeo.
E finalmente gli operatori non saranno più costretti a interloquire con una moltitudine di Autorità, ciascuna con
le proprie prassi e linguaggi.
Anche se restano da sciogliere alcuni nodi, il treno del trasferimento della sovranità dei controlli è ormai partito.
E per i tanti interessi di parte sarà difficile fermarlo in corsa.
Potrebbe sembrare una novità, ma non lo è: pochi ricordano che l’originario progetto di Statuto della BCE
includeva fra i suoi compiti principali la Vigilanza; nel testo definitivo questa competenza fu “derubricata” per le
formidabili resistenze degli Stati membri, le stesse che con assoluta caparbietà hanno per anni chiuso ogni
possibile sbocco concreto alla possibilità di una supervisione europea.
Era inevitabile, poi, che nel corso degli anni la asimmetria tra regole bancarie armonizzate e una Vigilanza
frammentata tra le giurisdizioni nazionali, mostrasse tutte le sue contraddizioni e pericolose lacune.
Ma, come la storia insegna, ci vogliono sempre dolorosissime crisi per risvegliare regolatori sonnolenti.
Comunque, meglio tardi che mai.
I POTERI DI VIGILANZA
La proposta presentata dalla Commissione Europea, sfrutta la previdente via di uscita lasciata dall’articolo 127
del Trattato che consente al Consiglio, all’unanimità e con una procedura speciale che coinvolge il Parlamento, di
attribuire alla BCE specifici compiti di Vigilanza sulle Banche, ma non sulle Assicurazioni.
Questo è il motivo per il quale il perimetro dei nuovi poteri della BCE previsti dall’articolo 4 del Progetto di
regolamento comprende i conglomerati finanziari (e cioè Gruppi Bancari e Assicurativi), ma non le singole
imprese di Assicurazione.
Ed è un problema che dovrà in futuro essere necessariamente affrontato se si pensa, l’esperienza d’oltreoceano
lo insegna, alla rilevanza sistemica che questi operatori possono assumere.
IL CARDINE DEL SISTEMA
L’articolo 4 rappresenta il cardine del nuovo impianto normativo, declinando tutte le competenze di Vigilanza
della BCE, dai poteri di autorizzazione, alle misure sulla stabilità al controllo dei rischi.
La discussione sui destinatari della Vigilanza (soprattutto i tedeschi avevano chiesto di esonerare le Banche
locali) viene risolta con un meccanismo di gradualità.
Prima gli intermediari di maggiori dimensioni e quelli salvati dai soldi pubblici, poi tutte le Banche, comprese le
piccole, saranno controllate.
D’altronde, e giustamente, la Commissione sottolinea come con grande frequenza la patologia si annida proprio
nel piccolo, che quindi non può sfuggire alla maglie dei supervisori.
Naturalmente, è prevista (articolo 5) una procedura per definire le modalità con le quali la BCE potrà utilizzare la
Banche Centrali Nazionali per l’esercizio delle sue competenze, e collaborare (articolo 6) con le Autorità dei Paesi
fuori dall’area dell’euro.
È un passaggio molto delicato perché il presupposto per il successo della Vigilanza unica è proprio la creazione di
una rete che si avvalga dei “terminali territoriali” delle Autorità nazionali per consentire un efficiente e costante
monitoraggio “in loco” degli intermediari.
La BCE, è bene sottolinearlo, avrà poteri diretti, ad esempio in materia ispettiva (articolo 11), ma è innegabile che
l’avvio e la funzionalità di un meccanismo così complesso richiede una integrazione molto stretta, e non sarà cosa
semplice, tra centro e periferia.
LA GOVERNANCE
Opportunamente, la proposta della Commissione si preoccupa anche della nuova Governance della BCE per
garantire l’indipendenza della funzione di Vigilanza, e soprattutto prevenire i rischi di commistione, che
comunque ci saranno, con la funzione monetaria.
Sarà nominato un apposto Supervisory Board al quale parteciperanno anche i rappresentanti delle Banche
Centrali i Nazionali e, in veste di osservatore, il Presidente della già esistente European Banking Authority (EBA).
A questo proposito, è importante sottolineare che anche la disciplina dell’EBA subirà qualche rilevante modifica,
non solo, come è ovvio, per un miglior coordinamento con i nuovi compiti della BCE, ma anche per rafforzare il
suo ruolo (rendendo più agili i meccanismi decisionali) di implementazione delle regole comunitarie (single
rulebook).
Ruolo essenziale per il funzionamento della Vigilanza unificata, che potrebbe indebolirsi se in ciascun
ordinamento si interpretassero le norme (ed è noto che in passato è già successo) a geometria variabile a
seconda dei bisogni del momento.
IL TRENO È PARTITO
Ci può essere il rammarico di essere arrivati dopo tanto tempo, ma sicuramente la nuova BCE rappresenta una
svolta, perché realizza i presupposti di un vero e più stabile mercato bancario europeo che potrà diventare una
sorta di laboratorio di soluzioni e orientamenti in grado di avere una portata molto più ampia sul piano
comunitario.
Senza considerare il fatto che finalmente anche gli operatori non saranno più costretti a interloquire con una
moltitudine di Autorità, ciascuna con le proprie prassi e linguaggi.
Ma non bisogna farsi illusioni: Michel Barnier, il Commissario al Mercato Unico, ha sgombrato il campo da facili
entusiasmi richiamando l’esigenza di un approccio prudente e graduale. (1)
Il rischio è che dopo anni di colpevoli silenzi, tutti saltino sul nuovo vagone con i soliti proclami retorici, ma che
poi, quando si vanno a mettere le carte sul tavolo, molte mani si tirino indietro. Rimangono, infatti, ancora alcuni
nodi da sciogliere, come il coordinamento dei poteri della BCE con le misure di soluzione delle crisi e gli
interventi di salvataggio, e occorrerà verificare sul campo, in termini di flussi informativi, scambio di risorse,
adeguati assetti organizzativi, la reale volontà di tutti i Paesi membri di creare quella rete tra centro e periferia
alla quale facevo prima riferimento.
Ma il treno del trasferimento della sovranità dei controlli è ormai partito e sarà veramente difficile per i tanti
interessi di parte e gelosie nazionali fermarlo in corsa.
(1) L’intervista di Michel Barnier al Sole-24Ore del 31 agosto 2012.
Consiglio BCE: Weidmann alle corde, Piano Draghi ha già tagliato lo spread
(Wall Street Italia) New York, 20 settembre
Al Consiglio Generale della Banca Centrale Europea di questa sera, una delle quattro riunioni annuali dei
Governatori di Banche Centrali Nazionali di tutta l'Unione Europea a 27, si rinnoverà la sfida tra Mario Draghi e
Jens Weidmann, tra due modi di vedere la strategia di uscita dalla crisi.
Il Consiglio direttivo comprenderà solo i Governatori dell'area euro, dato che prende le decisioni di politica
monetaria sulla valuta unica, e che si svolge due volte al mese.
Il presidente Mario Draghi in versione Mefistofele continuerà la sua opera di persuasione e convincimento verso
politiche espansive e di supporto ai Paesi più in difficoltà.
Dalla sua potrà contare sui primi effetti già ottenuti sul mercato dei titoli di stato.
Da quando è stato annunciato il Piano di acquisto di bond della periferia, gli spread con i rendimenti dei Bund
tedeschi si sono ristretti.
Nell'opera di Goethe più famosa, il Faust, per risolvere la crisi Mefistofele convince l'impero Romano indebitato a
stampare altro denaro - garantito da oro che non era ancora stato estratto.
Ai risultati positivi iniziali segue un periodo di impennata dell'inflazione.
L'opera di Goethe, insieme all'esperienza inflativa post Seconda Guerra Mondiale, ha senza dubbio contribuito a
inculcare nella classe medio alta istruita dei tedeschi - e a cascata in Weidmann - la mentalità anti-inflazione.
Draghi avrà inoltre modo di fare il punto di una situazione che se da un lato si è tranquillizzata, per quanto
attiene alle tensioni sui titoli di Stato, dall'altro resta irrequieta sul dibattito tra Autorità dei vari Paesi.
Perché se Draghi è riuscito a domare (almeno finora) le bizze dei mercati tramite il nuovo Piano di possibili
acquisti calmieranti di bond governativi (OMT), proprio con questa mossa a imbizzarrirsi sono stati gli esponenti
della Bundesbank, la Banca Centrale della Germania.
A cominciare dal suo Presidente Jens Weidmann che non perde occasione per lanciare critiche verso l'Eurotower.
E così, dopo aver paragonato gli acquisti di bond a "droga" data ad un tossicodipendente, ieri Weidmann è
tornato alla carica facendo perfino dei parallelismi con le "tentazioni del diavolo" con citazioni dal "Faust" di
Goethe.
Con il suo irrituale pubblico dissenso rispetto alle decisioni prese a maggioranza schiacciante dalla BCE - a quel
che si è saputo il suo è stato l'unico voto contrario - Weidmann è riuscito a innescare perfino le recenti critiche
del Ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble.
Quanto al Programma di acquisti di bond inviso alla Bundesbank, Draghi potrà farsi forte dei risultati concreti
che il suo semplice annuncio ha già sortito (in pratica senza che la BCE abbia dovuto acquistare alcunché).
I rendimenti dei titoli di Stato di Italia e Spagna si sono nettamente attenuati, e così i loro differenziali rispetto ai
Bund tedeschi, i famigerati spread.
Lo spread tra Btp decennali e Bund oggi è tornato a calare fino a 330 punti base, a fine agosto era a 450 punti e
due mesi fa era risalito ben sopra quota 500.
E sono risultati non di poco conto visto che fino solo a due mesi fa sulla stampa finanziaria internazionale
campeggiavano ipotesi allarmistiche sulla tenuta dell'euro.
Invece l'euro è "irreversibile", ha detto chiaro e tondo più volte Draghi.
Mps: Sindacati, proposto risparmi
esternalizzazioni (Asca) Siena, 20 settembre
ma
Banca
conferma
le
Non si sblocca la trattativa tra Sindacati e Banca Mps sulla riduzione del costo del Personale
previsto dal Piano Industriale.
Le parti torneranno a incontrarsi domani.
''L'Azienda - affermano i Sindacati in una nota unitaria - ha riconfermato la necessità di una
esternalizzazione, seppur parziale, fornendo dati disomogenei ed incoerenti sull'ipotetico nuovo
perimetro (che ammonterebbe a circa 1.600 risorse), e mantenendo inoltre invariata la propria
posizione sulla disdetta del CIA.
Non vorremmo che questa rigidità manageriale derivasse esclusivamente dalla necessità di
presentare ai mercati l'uscita di migliaia di Colleghi dal Gruppo''.
I Sindacati affermano che sui 160 milioni di risparmi strutturali sul Personale richiesti dal Monte ne
sono stati trovati 120 strutturali e gli altri temporanei ma sicuri nell'arco di Piano. ''Il Sindacato spiega la nota - ha ipotizzato di investire ogni risparmio temporaneo, da intendersi esclusivamente
entro l'arco temporale del Piano, verso l'attivazione del Fondo di Sostegno al Reddito per la parte
relativa al prepensionamento.
Con tale operazione sarebbe possibile trasformare i risparmi temporanei in riduzione del costo del
lavoro strutturale, reperendo così la quasi totalità delle risorse richieste dall'Azienda per evitare le
iniziative previste dal Piano Industriale sul costo del lavoro, tra le quali le esternalizzazioni, e
permettere a tutti i Colleghi che ne facessero richiesta di aderire al Fondo.
Le risorse ancora da reperire per giungere agli obiettivi prefissati dall'Azienda potrebbero essere
comunque recuperate durante l'arco temporale del Piano Industriale''.
I Sindacati chiedono un ''Accordo Quadro di riferimento certo relativo a soluzioni alternative alle
esternalizzazioni, ripristino delle garanzie relative alla mobilità territoriale, maggiore chiarezza sulle
cessioni degli Assets previste (BiVER, Leasing, e Consum.it) oltre che le modalità, i tempi ed i
contenuti del rinnovo del CIA''.
A questo proposito i Sindacati esprimono la convinzione che ''la delegazione datoriale necessiti di
un mandato più ampio rispetto a quello attualmente posseduto, per poter procedere
all'individuazione di soluzioni condivise''.
Mps: Campaini, Piano realistico e Profumo - Viola tandem d'eccezione
(Asca) Firenze, 20 settembre
Banca Mps ha un ''Piano realistico'' e un ''tandem d'eccezione'' alla guida, quello costituito dal
Presidente Alessandro Profumo e dall'A. D. Fabrizio Viola.
Lo ha detto Turiddo Campaini, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze, che
detiene circa il 2,7% del Monte.
''In Mps - ha ricordato Campaini, rispondendo ai giornalisti in una conferenza stampa - abbiamo un
certo tipo di impegno, vogliamo essere fortemente legati al territorio e vediamo che i territori in cui
non ci sono centrali finanziarie o bancarie sono più in difficoltà''.
Infatti, ha aggiunto, ''Banca Mps per la Toscana è irrinunciabile, pena un ulteriore impoverimento.
Noi cerchiamo di dare un contributo perchè recuperi in competitività e per garantire che anche
nel futuro il centro decisionale rimanga in Regione''.
Campaini ha ricordato ''l'elemento di novità'' giunto ''grazie all'impegno dell'ex Sindaco e della
Fondazione Mps'' e che ha portato a ''un ricambio al vertice.
Ora abbiamo un tandem d'eccezione e la Banca ha un Piano Industriale realistico'' per affrontare
gli ''elementi di debolezza'' che il Monte ha: ''Ci sono elementi di produttività da adeguare e la
Banca si è impegnata troppo e troppo a lungo termine con i titoli di Stato''.
Problemi che Rocca Salimbeni, per Campaini, ha in comune con le altre Banche italiane. E infatti,
ha rilevato, ''se lo spread torna a livelli normali il problema delle Banche italiane sarà risolto''.
Per quanto riguarda il futuro aumento di capitale, che comporterà l'ingresso di nuovi soci,
Campaini si è limitato a rilevare che ''lo scenario è molto aperto'' e dunque ''l'aumento inciderà in
maniera diversa a seconda dei corsi di Borsa'' del momento in cui sarà effettuato.
UBI Banca: presenta social bond per la Comunità di Sant'Egidio
(Asca)
Roma, 20 settembre
UBI Banca annuncia l'emissione del prestito obbligazionario, che sarà quotato al MOT (Mercato
Obbligazionario Telematico),
''UBI Comunità per la Comunità di Sant'Egidio'', i cui proventi saranno in parte devoluti a titolo di
liberalità alla nota istituzione romana (c. d. Social Bond).
Il contributo sarà utilizzato dalla Comunità di Sant'Egidio per sostenere le attività ''di prevenzione
dell'isolamento sociale e per il sostegno alle condizioni di vita della popolazione anziana'',
importante risorsa per la nostra collettività.
''Siamo soddisfatti di presentare questo nuovo prestito obbligazionario che testimonia la costante
attenzione del nostro Gruppo a sostegno di progetti significativi e di elevato interesse sociale'',
commenta Elisabeth Rizzotti, Responsabile Mercato Retail di UBI Banca.
''Una nuova operazione solidale, che segue quelle già presentate con notevole successo da
alcune Banche del Gruppo a livello locale, e che da un lato offre l'opportunità al sottoscrittore di
ottenere un significativo ritorno sull'investimento effettuato, dall'altro contribuisce a sostenere una
realtà da sempre attiva al fianco delle famiglie e delle persone più bisognose''.
''La Comunità di Sant'Egidio, attraverso i proventi devoluti da UBI Banca, svilupperà su tutto il
territorio nazionale i Progetti legati agli anziani'', afferma Stefano Carmenati, Amministratore della
Comunità di Sant'Egidio.
''Stare vicino agli anziani, sostenerli, aiutarli, fa maturare in tutti un gusto della vita che è anche non
sprecare la propria esistenza.
E' investire piuttosto in umanità e solidarietà.
Gli anziani vivono, guariscono, reagiscono meglio alla malattia e all'invalidità, se possono rimanere
nelle loro case.
Invece si assiste ad un repentino deterioramento sia fisico che psichico e talvolta alla morte,
quando sono costretti a ricoverarsi in istituto.
Il Progetto Viva Gli anziani, mira a garantire e a salvaguardare il diritto dell'anziano a rimanere nel
suo contesto di vita, e ad evitare che chi è rimasto solo finisca in istituto. Laddove il progetto è già
avviato, è stato possibile verificare subito come il sostegno e la vicinanza hanno contrastato
radicalmente la spirale dell'emarginazione, rompendo l'isolamento di molti anziani, migliorandone
la qualità della vita e allungando di conseguenza la speranza di vita stessa''.
L'introduzione dei Social Bond in Italia rientra nella strategia commerciale del Gruppo UBI Banca di
accompagnamento del Terzo Settore - non profit lungo un percorso di crescita e di innovazione
sociale, a sostegno anche di progetti ad alto impatto sociale promossi da soggetti pubblici e
privati nei territori di riferimento, che ha visto il lancio nell'ultimo trimestre del 2011 di UBI Comunità,
piattaforma di servizi e di strumenti dedicati alle organizzazioni non profit e alle istituzioni religiose.
Si tratta di un modello innovativo di servizio rivolto alle realtà del non profit, finalizzato ad
identificare un approccio commerciale strutturato al comparto in termini anche di sostegno
bancario e creditizio alla gestione quotidiana dell'attività, alla progettualità ed agli investimenti.
Da aprile 2012 ad oggi sono stati collocati 8 Social Bond dal Gruppo UBI Banca per un
controvalore complessivo di oltre 80 milioni di euro, che hanno dato vita a contributi per oltre 400
mila euro volti a sostenere iniziative di interesse sociale.
Tutti i collocamenti di Social Bond hanno riscosso l'interesse delle comunità di riferimento
chiudendo il relativo periodo di offerta in anticipo rispetto ai termini prefissati successo a
testimonianza della comunanza di intenti fra la Banca e il suo territorio di riferimento.
Deutsche Bank, raggiunto Accordo per cessione BHF - Bank
(Finanza.com), 20 settembre
Deutsche Bank ha raggiunto un Accordo per cedere la sua filiale di Private Banking BHF - Bank a Kleinwort
Benson Group, filiale della società belga di servizi finanziari RHJ International.
In base ai termini dell'operazione Kleinwort Benson Group acquisirà il 100% di BHF - Bank per una cifra
complessiva pari a 384 milioni di euro.
Intanto sulla Borsa tedesca il titolo Deutsche Bank cede lo 0,94% a 32,58 euro, mentre sulla piazza
finanziaria belga l'azione RHJ International sale di oltre il 3%.
Terremoto: Intesa Sanpaolo, 50 mln per ripresa economica in zone colpite
(Asca) Roma, 20 settembre
Intesa Sanpaolo mette a disposizione 50 milioni di euro per la promozione di progetti finalizzati alla messa in
sicurezza o alla ricostruzione di beni o di strutture pubbliche - tra cui scuole e ospedali - siti in Emilia
Romagna o nelle vicine province di Lombardia e Veneto, danneggiati dal sisma del maggio scorso.
I fondi - si legge in una nota - sono il frutto di un Accordo sottoscritto nei giorni scorsi con la Banca Europea
per gli Investimenti (BEI).
I finanziamenti, della durata massima di 15 anni, saranno erogati tramite Intesa Sanpaolo e le sue controllate
Leasint, Centro Leasing e Mediocredito Italiano a Piccole e Medie Imprese, imprese che rientrano nella
categoria ''Mid - Cap'' ed Enti Locali e costituiscono la prima tranche di una linea di credito di 200 milioni di
euro deliberata dalla BEI per sostenere la ricostruzione nelle zone colpite la scorsa primavera.
''Siamo orgogliosi di aver messo a disposizione di imprese ed Enti Locali, presenti nelle zone colpite dal sisma
del maggio scorso, un significativo contributo finanziario grazie all'Accordo concluso con la Banca Europea
per gli Investimenti'', ha dichiarato Enrico Cucchiani, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo.
''L'impegno di Intesa Sanpaolo - ha concluso - sarà rivolto principalmente ai Progetti dedicati alla
ricostruzione del tessuto sociale ed economico di quei territori.
A partire proprio da quei beni comuni in cui si identifica una comunità, come le scuole, gli ospedali, gli edifici
pubblici in generale''.
Mediobanca: Ben Ammar, Nagel resterà A. D. a lungo
(Agi) Milano, 20
settembre
Alberto Nagel rimarrà Amministratore Delegato di Mediobanca ancora a lungo.
A dirlo, dopo le polemiche per il ruolo del banchiere nel caso FonSai, è Tarak Ben Ammar, Consigliere
dell'Istituto.
"Penso di sì", ha risposto a una domanda in proposito al termine del CdA sul bilancio.
"C'è unanimità sia del CdA che degli azionisti dietro a questo Management", ha sottolineato.
Mediobanca, utile 2011 - 2012 crolla a 81 milioni di euro
(Bluerating), 20
settembre
Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca ha approvato stamane il progetto di bilancio al 30 giugno
2012 che segna un n rafforzamento degli indici patrimoniali e “apprezzabili risultati delle attività bancarie”
come sottolinea una nota evidenziando un Core Tier1 in crescita all'11,5% e un calo della rischiosità degli
attivi.
L'utile bancario sale del 6% a 563 milioni, “malgrado le difficoltà congiunturali abbiano causato una forte
pressione sui ricavi ed una crescita del costo del rischio”.
Il contributo del comparto titoli e partecipazioni è invece negativo: - 402 milioni contro i - 53 milioni dello
scorso esercizio, anche a causa di svalutazioni di partecipazioni per 191 milioni (113 milioni per Telco, 78
milioni per Rcs Media Group) e a svalutazioni o perdite nette su titoli Afs per 382 milioni.
L'utile netto di Gruppo crolla a 81 milioni dai 369 di un anno prima, il dividendo proposto è di 5 centesimi di
euro per azione, con un pay-out del 52%.
Mediobanca: ok del Patto a trasferimento azioni FonSai a deposito in
garanzia (Finanza.com), 20 settembre
Come richiesto dall’Autorità Antitrust, l’Assemblea del Patto sul capitale di Mediobanca ha autorizzato il
trasferimento delle azioni del Gruppo Fondiaria Sai dal deposito presso Mediobanca ad un escrow account
presso BNP Paribas.
L’Assemblea ha inoltre deliberato di proporre alla prossima Assemblea di confermare i Consiglieri cooptati in
corso d’anno (Pier Silvio Berlusconi, Christian Collin, Alessandro Decio, Bruno Ermolli, Vanessa Labérenne
e la nomina di Alberto Pecci con scadenza del mandato allineato a quello dei Consiglieri attualmente in
carica) designando Gilberto Benetton quale componente del Comitato Direttivo.
Banca Padovana (BCC), conclusa con successo cartolarizzazione (Asca)
Roma, 20 settembre
La Banca Padovana Credito Cooperativo ha concluso con successo attraverso ''Padovana RMBS Srl'' la
società veicolo costituita ai sensi della Legge 130/99, la sua seconda operazione di cartolarizzazione di
mutui ipotecari in bonis.
L'operazione, che ha riguardato crediti derivanti da mutui ipotecari residenziali erogati a persone fisiche, è
pari a 356 milioni di Euro circa ed è stata effettuata con l'intervento di Banca Akros in qualità di Arranger e di
Iccrea Banca SpA (l'Istituto Centrale delle Banche di Credito Cooperativo) in qualità di Advisor.
L'Operazione si è concretizzata con la cessione del portafoglio crediti a ''Padovana RMBS Srl'' in due
soluzioni.
Nella prima fase, conclusasi lo scorso luglio, la Banca ha ceduto un primo portafoglio di crediti derivanti da
mutui residenziali in bonis per circa 195,4 milioni di Euro.
La seconda fase si è completata il 19 settembre con la cessione a ''Padovana RMBS Srl'' di un secondo
portafoglio di crediti derivanti da mutui residenziali pari a circa Euro 160,4 milioni e riveniente dalla
precedente cartolarizzazione perfezionata nel 2009, che è stata pertanto chiusa anticipatamente.
Le obbligazioni senior ottenute a completamento della cessione ammontano a Euro 284,6 milioni, hanno
avuto rating A3 (sf) da parte di Moody's e A (sf) da parte di DBRS e sono state strutturate in modo tale da
poter essere utilizzate come collateral stanziabile presso la Banca Centrale Europea per operazioni di
rifinanziamento.
Il perfezionamento di questa operazione di cartolarizzazione consente a Banca Padovana di migliorare
sensibilmente il proprio profilo di liquidità, peraltro già molto positivo, con conseguente significativa ricaduta
sulla propria area di operatività.
La Banca intende, infatti, destinare parte delle risorse rivenienti dall'operazione a favore delle famiglie e delle
Piccole e medie imprese, sostenendo la ripresa e le iniziative economiche del territorio.
BASF pronta ad acquistare l’americana Becker Underwood
(Finanza.com), 20 settembre
BASF acquisirà la statunitense Becker Underwood per 1,02 Miliardi di dollari.
La notizia, ripresa dalle agenzie internazionali, vede il colosso chimico tedesco interessarsi della società
dell’Iowa specializzata nel trattamento di sementi e raccolti agricoli, con 10 siti produttivi e 479
impiegati.
Il deal verrà concluso con Norwest Equity Partners, il Fondo di Private Equity che acquisì la società di
chimica per l’agricoltura nel 2004.
Il profitto atteso da Becker Underwood per il 2012 è di 240 Miliardi di dollari.
Il deal dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno, all’ottenimento dei necessari nulla osta dalle
Autorità di regolazione.
Il titolo BASF al momento cede lo 0,39%.
FonSai: dimissioni del Direttore Generale Piergiorgio Peluso
(Finanza.com), 20 settembre
Il Consiglio di Amministrazione di Fondiaria-Sai ha preso atto delle dimissioni presentate dal
direttore generale, Piergiorgio Peluso.
Il Board, si legge in una nota diramata dalla società, ha deliberato di non procedere ad alcuna
nomina in sua sostituzione.
Fornero, disoccupazione è vera emergenza
(Adnkronos/Labitalia) Roma, 20
settembre
"La legge sugli ammortizzatori sociali punta alla modernizzazione del mercato del lavoro rendendolo più
inclusivo e dinamico e quindi più produttivo.
Siamo consapevoli che la disoccupazione è la vera emergenza del Paese''.
Lo dice il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero.
Fornero spiega che "ora dobbiamo occuparci di chi il lavoro non ce lo ha, aiutare i Lavoratori a trovare
nuova occupazione e non fare finta che il lavoro esista ancora.
Ci deve preoccupare non il singolo posto di lavoro - avverte - ma l'occupazione.
La delega prevede politiche attive per l'occupabilità delle persone in cooperazione con le Regioni.
Il Lavoratore deve poter essere assistito a trovare un nuovo lavoro.
Di questo discuterò con Sindacati e le Parti Sociali".
Il Ministro, poi, fa notare che "la riforma è criticata a priori e questo non è atteggiamento di grande
civiltà: chiedo qualche mese per avere banche dati che valuteranno scientificamente i risultati".
Fornero, inoltre, sottolinea che "questo Parlamento da circa 15 anni aveva fermi vari disegni legge di
riforma del lavoro.
Era, quindi, una riforma - sottolinea - a lungo attesa.
E io la difendo.
La riforma degli ammortizzatori sociali, poi, è un cambiamento radicale e coinvolge tutti ali attori.
E' stata approvata in momento di grave recessione dell'economia, con domanda bassa e interi settori in
crisi.
Certo, come ha ammesso lo stesso Presidente del Consiglio, le politiche finanziarie che questo Governo ha
dovuto affrontare con rigore possono aver aggiunto qualche problema al mercato.
Ma questa riforma ha una natura strutturale che migliorerà i rapporti di lavoro, restringendo la flessibilità
in entrata e riduce alcune rigidità in uscita".
Metalmeccanici: costituite Commissioni Tecniche su Contratto
(Asca) Roma,
20 settembre
Come concordato nel corso della seconda riunione tenutasi ieri presso la sede della Confindustria a Roma,
tra Fim Cisl e Uilm Uil e Federmeccanica - Assistal sul rinnovo del Contratto dei metalmeccanici 2013 2015, sono state costituite e convocate per il giorno 26, 27, 28 settembre le apposite commissioni
tecniche che lavoreranno - in vista del terzo appuntamento del 4 ottobre - sulle materie relative a:
salario, orario e flessibilità, inquadramento, mercato del lavoro, relazioni sindacali, esigibilità e
bilateralità.
Tutti a tavola, la Camera paga la metà del conto. Il regalino agli
onorevoli costa 3,5 mln di euro (da TG/Com.24), 20 settembre
Al ristorante di Montecitorio funziona così: venti euro per un pasto completo a carico del
deputato, altri 18 euro li integra l'Amministrazione del Palazzo.
Metà conto la paga l'onorevole, metà conto la Camera.
A tavola, al ristorante di Montecitorio, funziona così: venti euro per un pasto completo a carico del
deputato, altri 18 euro li integra l'Amministrazione: un regalino che costa 3,5 milioni di euro
all'anno.
In particolare, questo 2012 il Palazzo prevede di incassare dalla ristorazione 1 milione 130 mila
euro, ma ne spenderà 4 milioni 545 mila: un gap insostenibile visti i tempi di magra.
A rivelarlo è il bilancio interno che la settimana prossima sarà approvato dall'Ufficio di Presidenza
e di cui Repubblica ne ha dato un'anticipazione: occorreranno tre milioni e mezzo per integrare i
pasti e garantire comunque l'alto standard della ristorazione a prezzi accessibili.
Ma questo giochino non è più sostenibile, alla luce del giro di vite imposto al bilancio che sarà
approvato il primo ottobre.
Quindi, saranno prese delle misure drastiche, si fa per dire.
In questi giorni i questori hanno approvato un provvedimento che dovrà introdurre il servizio di
self service in sostituzione dell'attuale, costoso ristorante.
Il tutto però dal 2014, con calma.
Fino ad allora, il menù alla carta resta lo stesso, così da non creare troppi traumi agli onorevoli:
risotto alla pescatora e salmone con patate lesse e bevanda a 20 euro, idem per un filetto; un
contorno e una frutta, 5 euro.
E via così: la scelta è ampia.
Da non dimenticare le spese della Buvette: nel 2012 i costi del ristorante di Palazzo Madama
ammonteranno a 540 mila euro ... del resto anche i senatori dovranno pur nutrirsi.
Impiegato di Banca in malattia va al concerto di Madonna: licenziato
(Corriere Adriatico) Senigallia, 20 settembre
Si mette in malattia per esaurimento nervoso, ma va al concerto di Madonna.
Scoperto dalle foto postate sul suo profilo Facebook, viene licenziato.
A perdere il lavoro, i primi di agosto, Walter Giovannetti, 45 anni di Pesaro, bancario della Carifac da
inizio anno impiegato nella filiale di Senigallia.
Ora si è rivolto a un avvocato.
Vuole il reintegro.
«Sono esaurito, il concerto di Madonna mi avrebbe disteso» ha detto.
Una malattia, è la tesi, che non lo costringe a stare a letto, ma che al contrario va affrontata con
momenti di distensione e svago.
Come il concerto di Madonna a Firenze il 16 giugno scorso, a cui Giovannetti non è voluto mancare.
Non solo.
Forte della sua buona fede, non ha avuto remore nel postare sul suo profilo Facebook le foto della serata.
I vertici della Banca, da cui Giovannetti era assente da mesi a causa del suo esaurimento nervoso, non
l’hanno pensata allo stesso modo.
Se può andare al concerto di Madonna può anche lavorare, hanno commentato.
Visionate le foto su Facebook, hanno avviato un procedimento disciplinare che si è concluso con il
licenziamento.
Il Giovannetti ha chiesto al Tribunale civile di Ancona il reintegro, pronto anche a chiedere, in caso di
vittoria, i danni morali.
Corte Conti: Giampaolino, equilibrio finanze pubbliche è un valore (Asca)
Roma, 20 settembre
L'equilibrio dei conti pubblici è un ''valore da perseguire e conservare con impegno''.
E' quanto ha affermato il Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, nel suo intervento a un
convegno sugli studi amministrativi.
Giampaolino ha presentato una riflessione sul nuovo quadro ordinamentale che si sta venendo a formare
come conseguenza di cambiamento indotto dalla crisi.
''E' evidente, in primo luogo, che per prevenire rischi sistemici - ha detto - occorre intervenire
tempestivamente su più fronti: di qui, il rilievo del monitoraggio delle politiche economiche nazionali per
evitare l'insorgere e l'acuirsi degli squilibri macroeconomici, che si accompagna ad un controllo più stringente
sulle politiche fiscali.
Occorre, inoltre, dotarsi di strumenti regolamentari sovranazionali del sistema finanziario, che lo rendano il
più possibile al riparo dai contagi''.
Inoltre, il Presidente della magistratura contabile ha sottolineato che ''un secondo insegnamento della crisi è
che modalità chiare di scambio informativo e di coordinamento tra Autorità diventano fattori cruciali per la
stabilità del sistema.
Sono necessari assetti istituzionali, a livello nazionale, che prevedano esplicitamente tali modalità. In un
sistema finanziario soprannazionale integrato, infatti, le politiche in un Paese o in un'area possono
riverberarsi sui sistemi finanziari di altri Paesi.''
Giampaolino ha affermato che ''non meno importante è, infine, la percezione che l'equilibrio delle finanze
pubbliche è un valore da perseguire e conservare con impegno.
Fondamentale a questi fini è il ruolo di controllo che si dovrà garantire sotto tre distinti profili:
la correttezza delle informazioni contenute nelle scritture contabili;
la rispondenza delle misure assunte con gli effetti attesi;
la garanzia di un efficace utilizzo delle risorse a disposizione dell'operatore pubblico''.
Infine, il Presidente ha evidenziato come la Corte dei Conti, in quanto ''Istituzione di controllo, fortemente
radicata nel territorio e al contempo protesa verso lo spazio comune europeo, non possa non sentire il peso
e la responsabilità che, nel nuovo assetto istituzionale, vengono a gravare sull'Istituzione sia nella sua
funzione di garanzia degli equilibri di bilancio, sia nel suo ruolo di verifica sulla affidabilità e correttezza delle
gestioni delle amministrazioni pubbliche, sia all'interno del circuito nazionale che nel contesto
internazionale''.
Pensioni: Mastrapasqua, sulle 14esime non possiamo sottrarci a legge
(Adnkronos) Milano, 20 settembre
"Non possiamo sottrarci a una legge dello Stato".
Così il Presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, a margine di un convegno a Milano sul mondo delle
Assicurazioni, risponde ai giornalisti in merito alle 14esime relative al 2009 che circa 200 mila
pensionati hanno indebitamente percepito e che ora sono chiamati a restituire.
Una restituzione, ha sottolineato il Presidente dell'Inps "che l'Istituto farà di tutto affinchè sia il più
possibile leggera e non invasiva" essendo, quella dei pensionati "una fascia debole della popolazione".
A tutt'oggi, ha spiegato "sembra che 200 mila persone abbiano dichiarato una cifra inferiore a quella
relativa al proprio reddito.
Se così è e sarà dimostrato - ha concluso - credo che l'Istituto non possa sottrarsi ad una legge dello
Stato che impone il recupero".
Pensioni: Fornero, dobbiamo ancora discutere su restituzione 14esima
(Adnkronos) Roma, 20 settembre
"Dobbiamo ancora discuterne".
Lo ha detto il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, a margine di un convegno Astrid rispondendo a chi le
chiedeva un giudizio sulla richiesta dell'Inps di ottenere la restituzione della 14^ mensilità già erogata
ai pensionati.
Pensioni: Confesercenti a Fornero, serve subito un Piano
(Asca) Roma, 20
settembre
''E' un dato di fatto: i pensionati rappresentano ormai una componente significativa della fascia di
povertà della popolazione italiana.
E su questa si scaricheranno indiscriminatamente e nell'immediato i rincari, previsti in centinaia e
migliaia di euro/anno, posizionati soprattutto sui generi alimentari, i servizi e le utenze, ovvero sui
consumi insopprimibili''.
E' quanto sottolinea Massimo Vivoli, Vice Presidente Vicario della Confesercenti e Presidente della
FIPAC, l'organizzazione dei pensionati della Confederazione, in una lettera inviata al Ministro del
Welfare, Elsa Fornero.
''I pensionati hanno fronteggiato l'emergenza con sacrifici oltre l'umanamente possibile - sottolinea ma non possono più andare oltre.
E invece sono costretti a leggere, ad esempio, che i 550 milioni destinati nel 2009 alle Politiche Sociali
sono calati a poco più di 200 nel 2011 e addirittura a 10,7 (da ripartire tra tutte le Regioni) per il 2012.
A questo punto - scrive Vivoli - un Piano, anche scadenzato, di interventi è indispensabile e non
rinviabile per dare una prospettiva alla vita di questa ampia parte di popolazione.
Abbiamo presentato proposte, siamo disponibili a discuterle, a convenire ordini di priorità, ma un Piano
va fatto''.
La situazione, impone interventi adeguati e tempestivi per la tutela del potere d'acquisto dei salari e
delle pensioni:
la riduzione della pressione fiscale sui redditi fissi, a cominciare dalla detassazione delle tredicesime;
l'introduzione del quoziente familiare a correzione delle attuali disuguaglianze fiscali e di servizio tra
famiglie a pari reddito;
l'aumento dei limiti di esonero fiscale per i redditi da pensione;
l'aumento permanente dell'ammontare degli assegni assistenziali e delle maggiorazioni sociali fino ad un
effettivo livello di sopravvivenza;
l'ampliamento del numero dei beneficiari della ''Social Card''(carta acquisti);
l'aumento dei valori ISEE e dei redditi complessivi; maggiori agevolazioni sull'IMU prima casa per i
redditi medio - bassi;
l'implementazione dei servizi sociali, con particolare riguardo al rifinanziamento del fondo nazionale per
la non autosufficienza e di quello per le politiche sociali.
''L'urgenza invocata per alcune di queste richieste - sottolinea il Presidente della FIPAC nella lettera
al Ministro - ha origine dalla considerazione che i molti provvedimenti varati ed emananti dall'attuale
Governo per risollevare la situazione economica produrranno effetti in tempi non immediati, quindi non
compatibili con le situazioni che denunciamo.
Le centinaia di provvedimenti attuativi da emanare in proposito possono costituire un rischio concreto
di dilatazione dei tempi e di possibile distorsione dei risultati attesi.
Peraltro - conclude Vivoli - siamo ancora in attesa, dopo la politica di contenimento della spesa (che
riteniamo tutt'altro che conclusa), che siano varati i provvedimenti per la crescita e lo sviluppo
occupazionale ed economico, senza trascurare l'utilizzo (responsabile) di risorse già esistenti quali, ad
esempio, i circa 20 Miliardi congelati dal Patto di stabilità''.
Abruzzo, contributi al recupero (Italia Oggi), 20 settembre di Carla De Lellis
Via libera alla definizione agevolata dei contributi sospesi in Abruzzo per il sisma del 2009.
Datori di lavoro e imprese possono restituire i contributi non versati, ridotti del 40%, in 120 rate mensili di pari
importo a partire da gennaio 2012.
Lo spiega l'Inps nella circolare n. 116/2012.
I contributi sono quelli relativi al periodo dal 6 aprile 2009 al 30 giugno 2010 (per alcuni soggetti, destinatari
di proroga, fino al 15 dicembre 2010).
Il versamento delle rate scadute, da gennaio a settembre 2012, va effettuato entro il 16 dicembre, senza
aggravio di interessi e sanzioni; mentre a partire dal mese di ottobre il versamento mensile va effettuato
entro il giorno 16.
L'importo di ciascuna rata, precisa l'Inps, non può essere inferiore a 50 euro; nell'eventualità che la singola
rata risulti inferiore a tale limite, il numero massimo di rate concedibili (120) va rideterminato in maniera tale
da rispettare il predetto importo minimo.
In ogni caso, non è ammesso il rimborso di quanto spontaneamente già pagato.
Il mancato pagamento di due rate consecutive mensili comporta la decadenza dalla agevolazione.
Carte di credito, cala l'appeal (Italia Oggi), 20 settembre di Mirko Molteni
L'incertezza sul futuro pesa nel rapporto tra gli italiani e i mezzi di pagamento elettronici, anche se si apre
uno spiraglio di sviluppo sul fronte delle transazioni via internet.
È questo lo scenario che emerge dai dati presentati dall'Osservatorio sulle carte di credito, una ricerca di
Assofin, Crif ed Eurisko ricca di contrasti.
Anche se il numero globale delle transazioni è lievemente aumentato (+ 4%), le carte di credito hanno subìto
un vero tracollo: alla fine del 2011 il loro numero era diminuito del 12% rispetto al 2010, mentre il
differenziale 2009 - 2010 si era limitato al - 3,3%.
Di pari passo sono diminuite anche le transazioni, sia in numero (- 0,3%), sia in importo totale (- 2,2%) e
valore medio (passato in tre anni da 104 a 97 e infine a 95 €).
Di contro, è aumentato il ricorso alle carte di debito, tipo Bancomat, cresciuto ancora del 4,6% (+ 7,3% le
operazioni effettuate), e soprattutto a quelle prepagate, aumentate del 14,9%.
Quanto alle carte rateali e di opzione, sono anch'esse calate, ma più che altro sembra esserci una sorta di
travaso verso quelle di opzione, tanto che, se nel 2008 la proporzione reciproca era di 64% a 36% tra
opzionali e rateali, ora il rapporto è di 85% a 15%.
«È evidente», ha commentato Kirsten Van Toorenburg, di Assofin, «che gli utenti si indirizzano verso carte
che ritengono più flessibili e sicure».
Ma è anche vero che gioca molto una sorta di «razionalizzazione», secondo Cristiana Zocchi, di Eurisko: «I
titolari si stanno indirizzando sempre più su un'unica carta di pagamento pro capite.
Se nel 2009 l'85% deteneva una carta, il 20% due e il 5% da tre in su, oggi oltre il 90% sceglie di tenere una
sola carta di pagamento».
A sostenere i pagamenti virtuali ci pensa l'e-commerce, dove qualche anno fa prevaleva la carta di credito
come mezzo di transazione, ma che ora vede spartire la scena fra questa e la prepagata: insieme tengono
testa a Paypal.
Con la sfida degli smartphone e degli acquisti mobili, Paolo Ceriani di Compass ha notato che «è tempo di
lanciare carte di credito specifiche per il web, che migliorino le già notevoli garanzie di sicurezza».
Gli ha fatto eco Claudio Ferri, di Mastercard: «Ci stiamo già muovendo con la nostra Paypass, perché
pensiamo che già nel 2020 la diffusione dello shopping via smartphone toccherà il 50% delle vendite».
Dal sito di
“YAHOO.Finanza”, 21 settembre 2012
Mediobanca, la svolta appesa al Leone (Milano Finanza), 21 settembre
Dal 25 luglio scorso, quando si è saputo che la Procura di Milano stava indagando sul presunto Patto occulto
tra Alberto Nagel e Salvatore Ligresti, il titolo Mediobanca ha messo a segno un rialzo di oltre il 70%.
L’azione della Banca di Piazzetta Cuccia, che alla fine di luglio aveva toccato il minimo storico di 2,43 euro,
ha recuperato gran parte del terreno perso nella prima parte dell’anno e viaggia ora sopra i 4 euro.
Siamo ancora lontani dai valori, in molti casi superiori ai 7 euro, cui il titolo Mediobanca è iscritto nei bilanci
dei suoi grandi azionisti, tra cui Unicredit e il finanziere bretone Vincent Bollorè, tuttavia l’appeal speculativo,
cresciuto nel corso dell’estate sulla scorta dei rumor che indicavano imminente una resa dei conti al vertice
dell’Istituto, ha contribuito a risollevare almeno un po’ le quotazioni.
Mps: Almunia, dobbiamo vedere se aiuti di Stato in linea con regole UE
(Asca) Bruxelles, 21 settembre
La Commissione Europea non ha ancora ricevuto notifica dall'Italia sulla ricapitalizzazione di
Montepaschi di Siena, ma segue il caso e sta cercando di capire se l'Operazione sia in linea con le
regole comunitarie.
Lo ha detto il Commissario Europeo per la Concorrenza, Joaquin Almunia, in conferenza stampa a
Bruxelles.
''Dobbiamo continuare a vedere se sono state rispettate le regole europee in materie di aiuti alle
Banche''.
Ad ogni modo, ha fatto sapere, ''in occasione dell'ultimo Ecofin ho incontrato il Ministro
dell'Economia italiano e con lui abbiamo discusso del caso''.
A Vittorio Grilli, ha aggiunto, ''ho assicurato che continueremo a discuterne e ho anche detto che
troveremo una soluzione''.
Bnp Paribas: acquisisce da Fs area in stazione Tiburtina per 73,2 mln
(Asca Roma, 21 settembre
BNP Paribas Real Estate Italia e Ferrovie dello Stato hanno firmato a Roma il Contratto preliminare per la
cessione delle aree ubicate nel comparto della stazione Tiburtina, di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana
Spa (Gruppo FS Italiane), dove sorgerà la nuova sede della Direzione Generale di BNL - Gruppo BNP
Paribas.
La vendita dell'area, spiegano le società in una nota congiunta, è avvenuta a seguito di una gara bandita da
Ferservizi e Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane), nel mese di maggio 2011 aggiudicata a BNP Paribas Real
Estate a seguito di un'Offerta di 73,2 milioni di euro.
Contestualmente alla sottoscrizione del Contratto preliminare, BNP Paribas Real Estate Italia ha versato 22
milioni di euro a favore di RFI - Rete Ferroviaria Italiana.
L'operazione è stata finanziata da BNP Paribas Corporate and Investment Banking.
Il Progetto della nuova sede di BNL - Gruppo BNP Paribas, affidato allo studio di architettura 5+1AA,
prevede la realizzazione di un edificio con una superficie costruita di complessivi 70.000 mq, di cui 23.000
interrati e 47.000 esterni.
Nei prossimi mesi Ferrovie dello Stato e BNP Paribas Real Estate lavoreranno al completamento delle
attività urbanistiche e organizzative in vista dell'avvio dei cantieri.
''E' una grande soddisfazione aver stipulato questo contratto con Ferrovie dello Stato.
Si tratta di un Progetto di grande rilevanza per il Gruppo BNP Paribas che potrà così dare avvio alla
realizzazione della nuova sede di BNL a Roma.
Un segnale positivo importante in un difficile momento di mercato con poche transazioni significative e
poche operazioni di sviluppo attive'', ha dichiarato Cesare Ferrero - Country Manager per l'Italia di BNP
Paribas Real Estate.
''Ci auguriamo di completare al più presto l'iter urbanistico per poter avviare i cantieri nei primi mesi del
2013''.
''La vendita al Gruppo BNP Paribas e la presenza di BNL a Tiburtina rappresentano un importante passo
verso la valorizzazione di una zona destinata a diventare d'importanza strategica per la città di Roma'', ha
dichiarato Mauro Moretti, Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato.
''Il percorso intrapreso grazie al Gruppo FS Italiane, in accordo con le municipalità cittadine, è quello di
ricucire il tessuto urbano nelle nostre città restituendo valore ad aree centrali e a grande potenziale di
vivibilità.
Qui, nella capitale, è stato così conferito un valore strategico all'intera area, arricchendola di nuove funzioni,
servizi, collegamenti.
Quello appena avviato - ha continuato Moretti - costituisce un modello di sviluppo urbano che adotteremo
anche a Torino Porta Susa, a Firenze Belfiore e a Bologna.
E rappresenta un'importante operazione immobiliare che contribuisce ad autofinanziare buona parte degli
interventi di Rete Ferroviaria Italiana e a contenere così l'onere pubblico per gli investimenti in nuove
infrastrutture''.
Lavoro: Squinzi, riforma va rivista. Accordo produttività? Ci proviamo
(Asca) Venezia, 21 settembre
''La riforma del lavoro non va nella direzione giusta.
Ho già segnalato al Ministro Fornero che, tra l'altro, si è tolta la possibilità di una maggiore flessibilità per
i giovani.
Il Ministro ha dato la sua disponibilità di rivederla, mi auguro che si possa rivederla in tempi brevi.
Credo che i nostri giovani meritino di più di quello che oggi viene dato loro''.
Lo ha detto il Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervistato a Venezia da Roberto Napoletano.
E l'Accordo sulla produttività si farà?
''Ci proveremo, fin da lunedì prossimo'' risponde Squinzi.
“Ci siamo detti che siamo tutti pronti a metterci attorno ad un tavolo per trovare una soluzione. Mi auguro
che qualcosa si possa fare. Ma dovremo trovare una soluzione prima dell'incontro del Presidente Monti con
l'Europa il 18 ottobre''.
Quanto all'andamento dell'economia italiana, ''i dati di Confindustria sono leggermente più pessimistici'' di
quelli del Governo ''e noi prevediamo per l'anno prossimo un ulteriore calo dello 0,5% e con un accenno di
ripresa nella seconda parte del 2013.
Credo che le nostre previsioni siano attendibili.
Permettetemi di sottolineare - ha aggiunto Squinzi - che noi avevamo detto quattro mesi fa, che il calo di
quest'anno del Pil sarebbe stato del 2,4%.
Adesso pian piano tutti stanno arrivando sulle posizioni del Centro studi di Confindustria''.
Infine, un accenno alla Spending Review: ''Ero rimasto colpito negativamente per i tagli dei fondi per la
ricerca.
Ieri sera ho detto al Presidente Monti, che bisogna ritornare a investire sulla ricerca'', ha detto il
Presidente di Confindustria.
''La nostra manifattura ha bisogno di ricerca per continuare a fare innovazione.
E di investimento per infrastrutture, materiali e immateriali'' ha concluso.
Nuova stangata per i conti correnti
(Trend online), 21 settembre di Pierpaolo
Molinengo
Elio Lannutti di Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori mettono in evidenza che "con il nuovo
meccanismo di supervisione, denominato SSM - 'Single Supervisory Mechanism', alla guida verrà posto un
nuovo 'Supervisory Board', composto da un rappresentante di ciascun supervisore nazionale dell'Eurozona,
quattro rappresentati della BCE e un Presidente e un Vice Presidente che saranno eletti dal Consiglio dei
Governatori della stessa BCE, si profilano ulteriori stangate sui correntisti, specie quelli italiani che pagano i
costi dei conti correnti, pari a 295 € l'anno, contro una media di 114 €, i più alti d'Europa".
Secondo Lannutti e Trefiletti "i costi di funzionamento di questo ennesimo meccanismo, che saranno parte di
una linea di bilancio separata dal bilancio generale BCE, saranno finanziati principalmente da una
imposizione riscossa dalla BCE sulle Banche soggette alla sua supervisione, basata sulla dimensione e sui
rischi posti da tali Istituzioni, e non è difficile ipotizzare - specie in Italia - un rincaro generalizzato dei servizi
bancari addossati agli utenti".
Secondo Lannutti e Trefiletti "le Banche Centrali Nazionali come Bankitalia, dopo l'approvazione delle
supervisione europea, avranno un ruolo residuale sulla stabilità finanziaria, un compito marginale di agenti
per assistere la BCE nella preparazione di atti e decisioni assunte sotto la sua supervisione, non più
giustificando l'impiego di 7.000 dipendenti per svolgere operazioni burocratiche non più attinenti alla politica
monetaria".
Borse: si conclude bene una settimana nel complesso negativa
(Trend online), 21
settembre di Giancarlo Marcotti
Seduta tutta in territorio positivo per il nostro indice principale, al termine delle contrattazioni è risultato il migliore di
giornata fra quelli del Vecchio Continente, pur non recuperando quota 16.000 punti.
Poco male, l’importante era dare un segnale di discontinuità rispetto ai cali subiti nell’ottava appena trascorsa.
Il recupero del comparto bancario ha contribuito in maniera determinante al buon risultato del Ftse Mib (+1,02%), bene
anche le utilities che continuano il trend positivo manifestato nelle ultime settimane (con l’eccezione della solita A2A).
Sul fronte valutario il dollaro si è leggermente indebolito sia rispetto allo yen (Usd/Jpy a 78,15) che nei confronti della
moneta unica (Eur/Usd 1,30).
Nessun dato macro di un certo interesse proveniente dagli Stati Uniti.
Come detto la parte del leone oggi è stata fatta dai titoli bancari con Banca MPS (+4,17%) che mette un freno alla
caduta, erano arrivate infatti sei sedute consecutive di ribassi, ci voleva proprio una performance come quella odierna.
Per Mediobanca (+3,29%) le sedute di ribasso erano soltanto tre e con questa bella seduta, arrivata anche con volumi
consistenti, può tornare il sorriso sul volto dei tanti azionisti di Piazzetta Cuccia.
Oltre tre punti percentuali di guadagno anche per il Banco Popolare (+3,08%) che sembra aver trovato nel livello di 1,2
euro una base sulla quale appoggiarsi.
Rimbalza Mediolanum (+2,58%) che precede nella classifica di giornata un altro terzetto di titoli bancari: Intesa
(+2,53%), Banca Popolare di Milano (+2,30%) e UBI Banca (+2,22%).
Fondi Pensione, l'Italia resta fanalino di coda
(Bluerating), 21 settembre
Un 2011 da dimenticare per i Fondi Pensione occidentali secondo l'OCSE, che in uno studio pubblicato
oggi ha segnalato come il rendimento medio netto reale di questi prodotti sia stato negativo per l'1,7%
lo scorso anno.
Ancora più deboli i risultati ottenuti dai gestori italiani: in media -2,8%.
Se le performance piangono le cose vanno meglio sotto il profilo patrimoniale, con Asset saliti nel
complesso di 900 Miliardi di dollari a 20,1 Triliardi di dollari complessivi.
Anche sotto questo profilo il “Belpaese” non brilla certamente: il peso rispetto al Pil dei Fondi Pensione
risultava infatti pari a fine 2011 ad appena il 4,9%, contro una media ponderata OCSE del 72,4%.
Incapacità, diffidenza, eccessiva generosità pubblica o anche un problema di costi dei prodotti
proposti?
La ricerca non lo dice ma l'OCSE fa notare come in Italia la spesa pubblica per le Pensioni pubbliche sia
superiore al 10% del Pil, contro la media del 7% circa per l'OCSE nel suo complesso.
Dal sito di
“YAHOO.Finanza”, 22 settembre 2012
Profumo (Mps): serve maggiore redditività, altrimenti si fa fatica a stare
in piedi (Finanza.com) Siena, 22 settembre
Torna a parlare Alessandro Profumo.
Il Presidente del Monte dei Paschi, a margine di un convegno a Siena, ha analizzato le attuali
difficoltà del sistema bancario.
Profumo, come riportato dalle principali agenzie di stampa, ha dichiarato che al giorno d’oggi i
ricavi degli Istituti di credito sono diminuiti e quindi serve una determinata redditività, altrimenti si fa
fatica a stare in piedi.
Mps: Profumo, cambiamenti Statuto
decisionali (Asca) Siena, 22 settembre
per
semplificare
processi
L'Assemblea degli azionisti del Monte dei Paschi convocata per il 9 ottobre è chiamata ad
approvare la delega per l'aumento di capitale fino a 1 Miliardo da effettuarsi nei prossimi cinque
anni e alcune modifiche allo Statuto.
Sulle modifiche statutarie ''andiamo a semplificare alcuni processi decisionali come richiesto anche
dall'azionista di riferimento (Fondazione Mps) e come richiesto nella precedente Assemblea
quando si chiedeva che l'Amministratore Delegato della Banca avesse la delega anche per le
risorse umane''.
Così Alessandro Profumo, Presidente di Mps, rispondendo ai giornalisti a margine del convegno
''L'economia delle donne''.
''Poi ci sono alcuni aspetti minori come nel caso di alcune partecipazioni possedute al 100% che
possono essere incorporate con delibera del CdA e non dell'Assemblea.
Lo stesso vale per la cessione di eventuali rami d'azienda'', ha detto Profumo.
Mps: Profumo, alternative ad esternalizzazioni solo a parità di tagli
(Asca) Siena, 22 settembre
Uno dei temi caldi del Piano Industriale Mps resta la trattativa tra azienda e Sindacati sulle
esternalizzazioni.
''Le trattative procedono intense e si sta lavorando molto seriamente da entrambi le parti. Le
tematiche sono molto complesse.
Per noi è importante ottenere risparmi strutturali di lungo periodo.
Laddove potessero emergere proposte alternative tali da garantire gli stessi risparmi strutturali le
esamineremo serenamente.
Ma le proposte devono essere fatte''.
Così Alessandro Profumo, Presidente di Mps, a margine del convegno l'economia delle donne
rispondendo a una domanda sullo stato della trattativa tra Banca e azienda sul Piano Industriale
del Monte dei Paschi.
Bank of America sopprime 16.000 impieghi entro dicembre
(Trend
online), 22 settembre di Rischiocalcolato
Il colosso bancario Bank of America intende accelerare il ritmo della sua ristrutturazione, già avviata,
per essere più flessibile e reattivo.
In previsione il taglio di 16.000 impiegati entro la fine dell’anno, stando a un documento interno citato
giovedì 20 settembre dal Wall Street Journal.
La Banca conta di ridurre i suoi effettivi a 260.000 persone, il livello più basso dal 2008, l’anno in cui
l’Istituto aveva cambiato dimensioni con l’acquisto di Countrywide (credito immobiliare) e Merrill Lynch
(Banca d’affari).
Bank of America perderà così il titolo di primo datore di lavoro del settore bancario negli Stati Uniti,
sorpassata da JPMorgan Chase e Wells Fargo.
Le soppressioni d’impiego entrano nell’ambito di una strategia che punta a rendere la Banca meno
dipendente dalle attività a rischio e a sviluppare la vendita di servizi alla clientela.
La “nuova” Bank of America avrà meno succursali e avrà ridotto la copertura nel credito ipotecario,
stando al documento citato dal Wall Street Journal.
La Banca prevede di chiudere 200 succursali quest’anno, dopo le 178 succursali chiuse nel 2011.
Dall’arrivo alla guida del Gruppo di Brian Moynihan, nel 2010, Bank of America ha ceduto numerosi
attivi accumulati dai vecchi dirigenti e giudicati sorpassati.
Il Wall Street Journal scrive che il Gruppo aveva già previsto di sopprimere 30.000 impiegati
gradualmente, entro la fine del 2013.
L’annuncio del taglio di 16.000 posti entro dicembre mostra dunque un’accelerazione delle sue riforme.
Bank of America intende economizzare ogni anni 8 Miliardi di dollari, da qui al 2015.
Crisi: ABI - CENSIS, donne hanno reagito meglio, risorsa per crescita
(Adnkronos) Roma, 22 settembre
Le donne italiane hanno dimostrato di saper reagire meglio alla crisi in corso.
E' quanto emerge dal secondo numero dell'Osservatorio ABI - CENSIS sulla società italiana.
L'Italia può contare sulle donne per guardare con maggiore ottimismo a domani e lavorare ad una ricetta per il
Paese.
Di questo ed altri temi si parlerà il 25 e 26 settembre a Roma, presso la sede dell'ABI, all'evento Donne, Banche e
Sviluppo organizzato dall'Associazione Bancaria Italiana.
L'occupazione femminile resiste meglio di quella maschile.
Se infatti nel 2011 l'occupazione maschile è tornata al livello del 2004, quella femminile ha visto aumentare la
propria partecipazione al lavoro di 566.000 unità.
Una tendenza che sembra confermata anche nell'anno che sta per concludersi, considerato che nei primi due
trimestri del 2012, a fronte di un'ulteriore contrazione dell'occupazione maschile dell'1,3%, quella femminile
registra un aumento del 1,3%.
La disoccupazione femminile così è passata in 8 anni dal 10,5% del 2004 al 9,6% del 2011 mentre quella maschile
dal 6,4% al 7,6%.
Nel 2011 risultano occupate con contratti atipici il 14,5% di donne (contro l'10% degli uomini), per lo più con
contratti a termine (12%) e in parte di collaborazione a progetto o occasionale (2,5%).
Cgia: spese Regioni cresciute di 89 Miliardi in 10 anni
(LaPresse) Roma, 22
settembre
Nell'ultimo decennio le Regioni italiane hanno speso 89 Miliardi di euro in più.
Di questi, oltre la metà sono stati 'assorbiti' dalla sanità (49,1 Mld).
A fronte di un aumento dell'inflazione che nel periodo preso in esame ha toccato il 23,9%, la crescita della
spesa è stata del 74,6%.
Nel 2010 (ultimo dato disponibile riferito ai bilanci di previsione) le uscite complessive delle Regioni hanno
superato i 208,4 Miliardi di euro.
I dati emergono da una analisi dei bilanci regionali condotta dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre
(Associazione artigiani piccole e medie imprese) che, in una fase in cui molte Amministrazioni sono finite
nell'occhio del ciclone per aver compiuto spese spesso ingiustificate, ha voluto invece porre l'attenzione
sull'importanza di questa istituzione, analizzandone l'andamento della spesa di ogni singola funzione.
"L'aumento di spesa avvenuto - spiega il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi - è imputabile, in
particolar modo, al nuovo ruolo istituzionale e alle nuove competenze assunte con la Riforma del Titolo V
della Costituzione.
La sanità è la voce di spesa che è cresciuta di più.
Pur riconoscendo che perdurano sprechi, sperperi e inefficienze che vanno assolutamente eliminati aggiunge - nell'ultimo decennio l'aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale
conferitogli e dalle nuove competenze assunte.
In primis la gestione e l'organizzazione della sanità, ma anche dell'industria e del trasporto pubblico locale".
Per Bortolussi, però, c'è un'altra ragione che ha fatto schizzare in alto le spese a carico delle Regioni.
Si tratta dei maggiori costi socio - sanitari "che le Regioni hanno dovuto farsi carico a seguito
dell'invecchiamento della popolazione e per finanziare le misure a sostegno della popolazione straniera
giunta nel nostro Paese".
Nel decennio scorso la voce di spesa cresciuta di più è stata proprio quella riferita all'assistenza sociale
(+154,4%).
A livello di singola Regione, invece, i dati mostrano come la spesa pro capite più elevata si registri in Valle
d'Aosta, con un importo pro capite pari a 13.139 €.
Seguono la Provincia Autonoma di Bolzano, con 9.544 €, e quella di Trento, con 8.860 € euro.
Le più parsimoniose, invece, sono le Marche, con 2.583 € di spesa pro capite, la Puglia, con 2.342 € e la
Lombardia, con 2.202 €.