Svanito ogni riferimento al federalismo, Matteo Salvini punta tutto

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Svanito ogni riferimento al federalismo, Matteo Salvini punta tutto
., GERMANIA la cancelliera Angela Merkel ha dedicato buona parte del suo discorso di fine
anno al valore dell'accoglienza dei rifugiati stigmatizzando le iniziative del nuovo movimento xenofobo Pegida. In Svezia, l'opposizione conservatrice ha stretto un patto di nonbelligeranza con il governo di minoranza a guida socialdemocratica per evitare nuove elezioni che avrebbero favorito la destra xenofoba dei cosiddetti Democratici svedesi. In Francia, la partecipazione di alcuni giovani militanti del partito gollista di Nicolas Sarkozy ad una
festa di capodanno organizzata dal Front National di Marine Le Pen ha suscitato un mare di
polemiche.
In Italia, dove tutto si mescola e si confonde (non solo a Roma) e non esistono barriere etico-politiche di alcun tipo, la frequentazione e le commistioni tra esponenti leghisti e berlusconiani sono del tutto normali: anzi, sarebbe proprio il richiamo alla distinzione e alla separatezza a suscitare sorpresa. Eppure la Lega
di Matteo Salvini si è allineata al Fn francese,
e trai leader dei due partiti è sbocciato un feeling politico intenso. Per Salvini, il Fn è il modello da imitare. Questa intesa cordiale, da
noi, non ha sollevato alcuno scandalo. E passata come acqua fresca. In Francia, invece,
un leader grintoso e "destrorso" come Nicolas Sarkozy, appena ripreso in mano il partito, ha affermato di fronte ai suoi quadri (al
suo interno quindi, non all'opinione pubblica) che chiunque pensi di allearsi con il Fn è
fuori dall'Ump. Come mai questo diverso atteggiamento? La spiegazione che è stata data in questi anni per sorvolare sui tratti antiliberali e antidemocratici della Lega era semplice quanto banale: il Carroccio rappresentava milioni di elettori, e lo votano tanti onesti lavoratori. Ma per il Fn votano solo i delinquenti? E non sono milioni, da anni, quelli
che sostengono i Le Pen padre e figlia? E allora?
Una interpretazione rimanda, ancora una
volta, alla inesistenza in Italia di una destra
conservatrice "repubblicana". L'impasto
qualunquista-conservatore da maggioranza
silenziosa anni Duemila che Silvio Berlusco-
Svanito ogni
riferimento al
federalismo,
Matteo Salvini
punta tutto
sulla paura
degli stranieri
e sull'ostilità
all'Europa
E trova come
alleato il
Front National
nimise in c antiere per fermare la vittoria delle sinistre, e l'odio antico e roccioso di quanto
abbia la parvenza e il sentore di "sinistra" sono stati i motori dell'affermazione berlusconiana. La sua forza propulsiva stava nella
pars destruens, nell'opposizione a qualunque costo alla sinistra. La rievocazione del 18
aprile 1948 al primo congresso di Forz a It alia
nel 1998 nobilitava, in un certo senso, quell'intima natura anticomunista del partito e
dei suoi alleati. Per quanto fuori dalla storia,
aveva presa su milioni di persone. Altro che
rivoluzione liberale.
Questo senso di alterità rispetto a quello
che stava di là della destra doveva trovare
ospitalità sotto uno stesso tetto. Del resto,
l'atto costitutivo della discesa in campo di Silvio Berlusconi è consistito nel reclutamento
dell'allora reietto Msi di Gianfranco Fini in
nome di una guerra santa contro i nemici.
Quel marchio di origine, di una alleanza senzaconfini a destra, è rimastonelDnadellapoliticaitaliana. Laconsuetudinealgovernodel
Paese dell'alleanza berlusconiana ha mitridatizzato il sistema politico rispetto al veleno
del populismo xenofobo. Mentre un tempo
questo richiamo anti-immigr ati e sicuritario,
elettoralmente determinante, rimaneva
sottotraccia a fronte del discorso federalistasecessionista, ora, svanito ogni riferimento a
questo tema (chi parla più di federalismo?),
un intelligente imprenditore politico come
Salvini punta sulla paura degli stranieri e l'ostilità all'Europa. E trova come punto di riferimento il Front National francese.
Nessuno in Italia sembra curarsi di una virata estremista così palese, e di successo, comeindicanoisondaggi. Masenulladistingue
Marine Le Pen da Matteo Salvini, come mai
Nicolas Sarkozy rigetta, in nome divalori "repubblicani", ogni alleanza con il Fn (pur vantaggiosa elettoralmente) mentre qui il leader leghista continua ad essere corteggiato,
e addirittura sondato per l'elezione del presidente della Repubblica. Ora che è caduto il
paravento federalista e la Lega esibisce il suo
volto populista, xenofobo e anti-europeo è
tempo che i partiti, inclusa la destra, stendanouncordonesanitario afrontediquestepulsioni arati-repubblicane. Oppure la Francia,
come la Svezia e la Germania, sono Paesi
troppo esotici e lontani?