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stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano
di lavoro, nonché l’ambiente di lavoro immediatamente
circostante (6).
Per videoterminalista si intende colui che utilizza in
modo sistematico o abituale per almeno venti ore settimanali un’attrezzatura munita di videoterminale (7-9).
I problemi legati alle condizioni ergonomiche dei posti
di lavoro con VDT considerati dal decreto 626/94 sono
(10):
– rischi per “la vista e per gli occhi”
– postura ed affaticamento fisico o mentale
– condizioni ergonomiche e di igiene ambientale
I rischi appena citati corrispondono direttamente alla
classificazione dell’OMS (11) relativa ai disturbi accusati
dagli addetti ai VDT:
– effetti a carico “della vista e degli occhi”
– disturbi a carico del sistema muscolo-scheletrico
– disturbi collegati allo stress
– disagi dovuti al condizionamento ambientale
Rischi da VDT
È necessario chiarire che il VDT di per sé non provoca
i succitati disturbi, ma possono risultare patogene le non
corrette modalità d’uso. Ad ogni modo, per meglio comprendere l’utilità e la necessità di un approccio ergonomico
corretto all’uso professionale dei VDT è utile analizzare un
po’ più in dettaglio tali disturbi e loro possibili cause.
I disturbi oculo-visivi, reversibili nel loro complesso,
costituiscono la cosiddetta astenopia o sindrome da fatica
visiva (ammiccamento, lacrimazione o secchezza, bruciore, sensazione di corpo estraneo, visione sdoppiata, fotofobia, stanchezza alla lettura). Le cause possono essere le
condizioni sfavorevoli di illuminazione (eccessiva o scarsa
illuminazione, controluce, difetti di definizione del monitor, riflessi sul monitor o su superfici lucide ad esso contigue, bassa frequenza di refreshing del monitor), impegno
visivo ravvicinato, statico e protratto nel tempo (ciò comporta notevole sollecitazione dei muscoli estrinseci e intrinseci dell’occhio costretto a protratte ed eccessive accomodazioni), difetti visivi preesistenti e mal corretti.
I disturbi muscolo-scheletrici sono costituiti da sensazioni di affaticamento, peso, dolore, intorpidimento, parestesie, rigidità con contratture antalgiche, sensazioni distribuite variamente al collo, al tronco, agli arti, alle mani,
sensazioni che a lungo andare -senza adeguata terapia- potrebbero sfociare in problemi irreversibili (malattie da sovraccarico biomeccanico, tra cui la sindrome del tunnel
carpale). Le cause sono correlate prevalentemente alla posizione di lavoro, che può essere inadeguata, sia per errata
scelta o per errata disposizione degli arredi, sia per posizioni di lavoro fisse e prolungate troppo lungamente, anche in presenza di arredamento adeguato. Per quanto riguarda le mani, invece, le cause dei relativi disturbi sono
dovute ai movimenti rapidi e ripetitivi, specie se eseguiti in
atteggiamento di disallineamento radioulno-carpale.
Lo stress è manifestato da disturbi somatici, psicosomatici e psicologici (cefalea, stanchezza eccessiva, disturbi gastrointestinali, tensione nervosa, insonnia, ansia, de-
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pressione, irritabilità). Varie le cause: contenuto del lavoro
spesso monotono e ripetitivo; tecnologia inadeguata al carico di lavoro a sua volta spesso eccessivo; discomfort dell’ambiente lavorativo; scarsa conoscenza del software e
dell’hardware; mancanza di informazioni sulla progettazione, sull’organizzazione e sui risultati del lavoro; mancanza di una propria responsabilità lavorativa; conflitti interpersonali; altro ancora (1, 12).
Ergonomia applicata ai VDT (12)
Sono di seguito esaminate le caratteristiche ergonomiche previste dalla normativa per le postazioni di lavoro
munite di VDT. Nell’ordine sono considerati: illuminazione, ambiente di lavoro, tavolo di lavoro, schermo video, tastiera, sedile di lavoro, posizione del tronco, pause ed esercizi fisici, formazione e informazione.
Illuminazione della postazione VDT
L’illuminazione adeguata del posto di lavoro è l’elemento più importante da curare.
Il lavoro al VDT richiede lettura di dati su monitor e
contemporanea lettura di dati su carta. Dato che il monitor ha una propria illuminazione e che per la lettura di dati su carta necessita illuminazione naturale o artificiale,
questa situazione d’interazione tra sistemi di illuminazione deve essere controllata e regolata al fine di avere un
buon contrasto nel campo visivo dell’operatore. In letteratura tecnica e in specifiche normative (14, 13) sono forniti valori di riferimento dell’illuminamento espresso in
lux per ambienti con videoterminale. Queste diverse fonti sono concordi nel fissare un range di 300-500 lux di illuminamento del piano di lavoro per avere il maggior
comfort visivo. Questi valori però, se possono essere raggiunti con un’adeguata progettazione dell’impianto di illuminazione artificiale, sono difficili da ottenere nelle ore
diurne in quanto lo stato dell’illuminazione naturale è
estremamente variabile. Per questo motivo, nei posti di lavoro sono necessarie alle finestre tendine, tipo veneziana,
che consentano la regolazione dell’illuminazione diurna
dell’ambiente di lavoro in quanto la luce diretta da sole
potrebbe risultare eccessiva, con abbagliamento e scarso
contrasto sul monitor.
L’illuminazione artificiale deve essere contenuta in
plafoniere antiabbagliamento.
Il modo migliore per posizionare la luce artificiale per
un videoterminale è quello di disporre parallelamente alla
finestratura della stanza file di luce artificiale. Ovviamente il posto di lavoro al VDT deve essere ortogonale con le
finestre e non deve avere punti di illuminazione, artificiali
o naturali, dietro il monitor (abbagliamento) o davanti al
monitor (riflessi). Sono stati brevettati dispositivi che misurano costantemente l’illuminazione del posto di lavoro
dando indicazione su come intervenire se l’illuminazione
non è corretta. Se si diffonderanno, questi dispositivi risolveranno il problema della buona illuminazione. Per quanto riguarda l’abbagliamento e i riflessi, spetta all’operatore orientare in maniera corretta il monitor (13, 14) (fig. 1 e
norme UNI elencate in tab. III).
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Figura 1. Corretto orientamento dei monitor
Tabella I. Tabelle di normativa tecnica (Ente Nazionale Italiano di Unificazione). Ergonomia
Norma
Titolo
Data
UNI EN 547-1
Sicurezza del macchinario - Misure del corpo umano - Principi per la determinazione delle
dimensioni richieste per le aperture per l’accesso di tutto il corpo nel macchinario.
settembre 98
UNI EN 547-2
Sicurezza del macchinario - Misure del corpo umano - Principi per la determinazione delle
dimensioni richieste per le aperture di accesso.
settembre 98
UNI EN 547-3
Sicurezza del macchinario - Misure del corpo umano - Dati antropometrici.
settembre 98
UNI EN 894-1
Sicurezza del macchinario - Requisiti ergonomici per la progettazione di dispositivi di
informazione e di comando - Principi generali per interazioni dell’uomo con dispositivi
di informazione e di comando.
novembre 98
UNI EN 894-2
Sicurezza del macchinario - Requisiti ergonomici per la progettazione di dispositivi di
informazione e di comando - Dispositivi di informazione.
novembre 98
UNI EN ISO 7250
Misurazioni di base del corpo umano per la progettazione tecnologica.
febbraio 00
UNI 8459
Ergonomia dei sistemi di lavoro.Terminologia di base e principi generali.
febbraio 83
UNI EN ISO 9241-1
Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali (VDT) - Introduzione generale.
marzo 99
UNI EN ISO 9241-8
Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali (VDT) - Requisiti per
i colori visualizzati.
maggio 01
UNI EN ISO 9241-10
Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali (VDT) - Principi dialogici.
febbraio 97
UNI EN ISO 9241-15
Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali (VDT) - Comandi dialogici.
dicembre 99
UNI 10530
Principi di ergonomia della visione. Sistemi di lavoro e illuminazione.
febbraio 97
UNI EN ISO 11064-1
Progettazione ergonomica di centri di controllo - Principi per la progettazione di centri
di controllo.
marzo 01
UNI EN ISO 11064-2
Progettazione ergonomica di centri di controllo - Principi per la sistemazione delle suite
di controllo.
marzo 01
UNI EN ISO 11399
Ergonomia degli ambienti termici - Principi e applicazione delle relative norme internazionali. marzo 01
UNI EN 13406-1
Requisiti ergonomici per il lavoro con visualizzatori a pannelli piatti - Introduzione.
aprile 00
UNI EN 28996
Ergonomia. Determinazione della produzione di energia termica metabolica.
maggio 96
UNI EN 29241-2
Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali (VDT). Guida ai requisiti
dei compiti.
giugno 94
UNI EN 29241-3
Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali (VDT). Requisiti dell’unità video. giugno 94
UNI EN 26385
Principi ergonomici nella progettazione dei sistemi di lavoro.
maggio 91
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L’ambiente di lavoro
Il microclima deve avere caratteristiche di temperatura,
umidità dell’aria e aerazione confortevoli per l’operatore.
Come tutte le macchine elettriche, i VDT dissipano calore;
gli ambienti a elevata concentrazione di VDT sono pertanto, di norma, condizionati, garantendo gli standard di benessere stabiliti dalle norme ISO. Nei restanti casi una differenza di temperatura con l’esterno non dovrà superare i
2/3 C°. Per mantenere il giusto grado di umidità, in inverno negli ambienti riscaldati è spesso necessario installare
umidificatori integrativi. I ricambi dell’aria ritenuti sufficienti per gli uffici sono da 20 a 40 m3/ora/persona. I valori più alti si applicano in caso di presenza di fumatori.
La rumorosità ambientale raccomandata è 55÷65
dB(A). La differenza massima fra ambiente e posto di lavoro sarà da contenere in 5 dB(A).
L’organizzazione spaziale dell’ufficio deve consentire
spazi di manovra sufficienti; la colorazione dei mobili e
delle pareti deve essere tale da evitare i riflessi. In buona
sostanza, è consigliabile evitare i colori estremi bianco e
nero e le superfici lucide. In particolare, nella tinteggiatura delle pareti è consigliabile evitare il bianco puro (tab. I).
deve consentire l’alloggiamento delle gambe semidistese quando posate sul pavimento o su un eventuale
posapiedi (fig. 2 e tab. II).
Per quanto riguarda il colore del piano di lavoro, sono
da evitare tavoli lucidi, bianchi o neri, per evidenti problemi di riflessione e contrasto (15).
Lo schermo video
Per essere adeguato, lo schermo deve avere le seguenti caratteristiche:
– caratteri definiti e leggibili, immagini stabili (frequenza di rischiaramento maggiore o uguale a 70 Hz);
– regolabilità del contrasto e della luminosità;
– orientabilità nello spazio;
– posizione preferibilmente su supporto autonomo regolabile, purché solido e stabile; distanza ottimale degli
occhi dallo schermo cm 50-70;
– regolabilità dell’altezza della sedia e/o del monitor in
modo tale che gli occhi siano all’altezza del bordo superiore del monitor o poco più sopra (16).
Gli schermi addizionali (filtri) antiriflesso possono essere utili quando non sia possibile migliorare in alcun altro
modo la visibilità dei caratteri e purché: siano di buona
qualità, siano mantenuti in buone condizioni di pulizia,
evitino effetti tipo “specchio”.
Il tavolo di lavoro
Il D.L.vo 626/94 nell’allegato VII contiene alcune indicazioni su come deve essere un tavolo di lavoro. Indicazioni più precise sono fornite dalla norma UNI
9095 specifica per i tavoli per VDT.
In essa si danno le seguenti misure:
– larghezza: 900÷1600 mm, variabili in funzione degli apparecchi
utilizzati;
– profondità: 700÷900 mm, variabili in funzione della distanza
visiva ottimale e dello spazio
occupato dalla tastiera;
– altezza: se fissa, di 72 cm (± 1,5
cm); se regolabile, ovviamente
deve garantire un’escursione al
di sotto e al di sopra di tale misura;
– gli avambracci devono poggiare
sullo spazio che deve rimanere
libero tra tastiera e bordo tavolo
(~ 15 cm);
– vano per le gambe: larghezza
minima 580 mm; in profondità Figura 2. Corretta posizione del tronco
Tabella II. Tabelle di normativa tecnica (Ente Nazionale Italiano di Unificazione). Mobili
Norma
Titolo
Data
UNI 7367
Mobili per ufficio. Posto di lavoro: scrivania, sedia, tavolo per video, terminale e sedia. Generalità.
Febbraio 87
UNI 7368
Mobili per ufficio. Scrivanie e tavoli di uso generale e per dattilografia. Dimensioni.
Aprile 87
UNI 7498
Mobili per ufficio. Sedie e appoggiapiedi. Dimensioni e caratteristiche costruttive.
Aprile 87
UNI 9095
Mobili per ufficio. Tavoli per video terminali. Dimensioni.
Aprile 87
UNI 9149
Mobili Prove sulle finiture delle superfici. Determinazione della riflessione speculare delle superfici.
Luglio 87
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Tabella III. Tabelle di normativa tecnica (Ente Nazionale Italiano di Unificazione). Ergonomia e illuminazione
Norma
Titolo
Data
UNI 8459
Ergonomia dei sistemi di lavoro. Terminologia di base e principi generali.
Febbraio 83
UNI 10380
Illuminotecnica. Illuminazione di interni con luce artificiale.
Maggio 94
UNI 10530
Principi di ergonomia della visione. Sistemi di lavoro e illuminazione.
Febbraio 97
UNI EN 29241-2
Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali (VDT). Guida ai requisiti dei compiti.
Giugno 94
UNI EN 29241-3
Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali (VDT). Requisiti dell’unità video.
Giugno 94
UNI EN ISO 9241-10
Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali (VDT). Principi dialogici.
Febbraio 97
UNI ENV 26385
Principi ergonomici nella progettazione dei sistemi di lavoro.
Maggio 91
La tastiera
Deve essere autonoma e mobile, di basso spessore, inclinabile, con caratteri leggibili e superficie opaca, chiara
ma non bianca; è necessario disporre di spazio davanti alla tastiera per sostenere le mani e gli avambracci dell’utilizzatore (17).
Il sedile di lavoro
Un sedile ergonomico deve essere solido, sicuro, ben
regolabile e dimensionato, confortevole e pratico. Esso deve avere queste caratteristiche:
– basamento antiribaltamento a 5 razze;
– altezza regolabile;
– comandi di regolazione maneggevoli, accessibili in posizione seduta;
– schienale medio-alto regolabile in altezza;
– piano del sedile e schienale ben profilati: supporto
lombare; spessa imbottitura semirigida; rivestimento
traspirante;
– schienale regolabile in inclinazione.
In particolare il sedile non deve: avere la superficie del
piano più ampia del basamento (perché non possa ribaltarsi), essere difficile da regolare, essere troppo stretto o troppo lungo, essere piatto o mal sagomato o troppo morbido,
essere rivestito in plastica che impedirebbe la traspirazione (tab. II).
Figura 3. Esercizi fisici consigliati
La posizione del tronco
Il tronco va posizionato regolando lo schienale della
sedia 90÷110 gradi e posizionandolo in altezza in mondo
tale da sostenere l’intera zona lombare (l’ambito di questo
range è da considerarsi indicativo, essendo notevolmente
variabili la condizione di comfort individuale in posizione
assisa); il supporto lombare va regolato al giro vita e, ovviamente, la schiena deve essere mantenuta costantemente
appoggiata allo schienale (fig. 2).
Pause ed esercizi fisici
Regolamentata da normativa specifica per evitare l’affaticamento (18) è l’abitudine di cambiare posizione frequentemente e di fare pause brevi e frequenti per evitare
l’affaticamento (almeno 15 minuti di pausa ogni 2 ore consecutive di lavoro) (18). Utili gli esercizi di allungamento
(stiramento), alcuni dei quali sono esposti in progressione
nella fig. 3.
Formazione e informazione
Gli aspetti legati alla prevenzione, la formazione e
l’informazione degli addetti al videoterminale sono normati dal D.L.vo 626/1994. Ovviamente qualsiasi operatore avrà necessità anche di essere formato e informato per
utilizzare la macchina. È necessario che gli aspetti della sicurezza siano visti come un tutt’uno con gli aspetti opera-
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tivi e non come sovrastruttura dell’attività lavorativa. Saper utilizzare correttamente il VDT deve quindi significare saper produrre rispettando regole di prevenzione (19).
Sorveglianza sanitaria
La legge 422/2000, all’art. 21 riporta le seguenti modifiche al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626.
• All’articolo 51, comma 1, la lettera c) è sostituita dalla
seguente: “c) lavoratore: il lavoratore che utilizza
un’attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte
le interruzioni di cui all’articolo 54”.
• All’articolo 55, i commi 3 e 4 sono sostituiti dai seguenti: “3. I lavoratori sono sottoposti a sorveglianza
sanitaria, ai sensi dell’articolo 16.3-bis. Le visite di
controllo sono effettuate con le modalità di cui ai commi 1 e 2.3-ter. La periodicità delle visite di controllo,
fatti salvi i casi particolari che richiedono una frequenza diversa stabilita dal medico competente, è biennale
per i lavoratori classificati come idonei con prescrizioni e per i lavoratori che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età; quinquennale negli altri casi. 4. Il lavoratore è sottoposto a controllo oftalmologico a sua
richiesta, ogniqualvolta sospetti una sopravvenuta alterazione della funzione visiva, confermata dal medico
competente, oppure ogniqualvolta l’esito della visita di
cui ai commi 1 e 3 ne evidenzi la necessità”.
• L’articolo 58 è sostituito dal seguente: “Art. 58 - (Adeguamento alle norme). - 1. I posti di lavoro dei lavoratori di cui all’articolo 51, comma 1, lettera c), devono
essere conformi alle prescrizioni minime di cui all’allegato VII”.
Conclusioni
Da quando è entrato in vigore il D.Lvo 626/94 si può
affermare che nell’ambito delle attività lavorative che prevedono l’impiego di unità VDT le situazioni lavorative sono generalmente molto controllate.
A volte si riscontra, però, che la postazione di lavoro rispetta le esigenze specifiche di ogni singolo utente, il quale per problemi di comodità e di impostazione del lavoro,
preferisce sistemare la propria postazione a proprio piacimento. In generale, comunque, le apparecchiature e le at-
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trezzature che vengono messe a disposizione degli utilizzatori, sono quasi sempre delle ultime generazioni, e quindi rispondenti a criteri sempre più avanzati di tecnologia.
Un altro problema è spesso la mancanza di coordinamento e di collaborazione fra il committente della postazione, il progettista e l’ergonomista, e/o comunque l’operatore della sicurezza. Questo comporta spesso interventi
di correzione sugli ambienti di lavoro, anche quando questi sono di recente costruzione.
Per quanto poi all’utilizzo dei videoterminali, negli
ambienti universitari e di ricerca, gli utilizzatori dei videoterminali sono, solitamente, persone altamente qualificate,
e pertanto con una corretta conoscenza delle problematiche e la giusta sensibilità alla salute e alla sicurezza. Inoltre, i compiti che un lavoratore della ricerca svolge, anche
quando utilizza un videoterminale, sono sempre diversificati tra loro (analisi dei risultati scientifici, battitura di testi, controllo delle apparecchiature etc.) cosa che consente
di ridurre notevolmente i problemi legati alla monotonia
del lavoro, peraltro non scongiurando le molteplici problematiche legate allo stress lavorativo.
Bibliografia
1) Feltrin G. Analisi del lavoro: criteri e metodi. In: Ambrosi L, Foà V.
Trattato di Medicina del Lavoro. UTET, Torino, 1998, pp. 17-18.
2) Maggi B. Lavoro organizzato e salute. Tirrenia Stampatori, Torino,1991.
3) Sperandio JC. La psicologia in ergonomia. Il Mulino, Bologna, 1983.
4) D.L.vo 626/94, Titolo VI: art. 50, comma 1 e comma 2 lettera f.
5) D.L.vo 626/94, Titolo VI: art. 51, comma 1, lettera a.
6) D.L.vo 626/94, Titolo VI: art. 51, comma 1, lettera b.
7) D.L.vo 626/94, Titolo VI: art. 51, comma 1, lettera c.
8) Legge Comunitaria 422/2000, art. 21.
9) Circolare del Ministero del Lavoro n. 16/2001.
10) D.L.vo 626/94, Titolo VI: art. 52, commi 1 e 2.
11) Visual Display Terminals and Workers’ Health, WHO Offset Publication No. 98, World Health Organization, Geneva, 1987.
12) Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome.
Sicurezza e Salute nei luoghi di lavoro - linee guida per l’applicazione del D.Lvo 626/94. Regione Emilia Romagna-ASL di Ravenna.
Scaletta, Ravenna, 1999.
13) Circolare Ministeriale 102/95, commi b, c, d.
14) Piccoli B, Gratton I, Visione e lavoro d’ufficio. 53° Congresso Nazionale Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene industriale,
Stresa, 1990.
15) D.L.vo 626/94, Allegato VII, comma d.
16) D.L.vo 626/94, Allegato VII, comma b.
17) D.L.vo 626/94, Allegato VII, comma c.
18) D.L.vo 626/94, Titolo VI: art. 54.
19) D.L.vo 626/94, Titolo VI: art. 56.
Richiesta estratti: Prof. Nunzio Valerio Mennoia - Via Calesino, 10/L - 27100 Pavia, Italy