Dossier - Legambiente Marche

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Dossier - Legambiente Marche
LEGAMBIENTE MARCHE - FIUMI INFORMA MARCHE
Campagna per la tutela e la salvaguardia dei fiumi marchigiani
Via Vittorio Veneto, 11 – 60122 ANCONA
Tel. & Fax 071200852
E_mail:
[email protected]
Blog:
http://fiumi.blogspot.com/
I COSTI SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
IN BASE AI COMPONENTI IL NUCLEO FAMILIARE
La tariffa a blocchi crescenti: equità sociale e tutela dell'ambiente.
L'articolazione della tariffa dell'acqua potabile, in fasce di consumo “a blocchi crescenti”,
determina tariffe diverse secondo la composizione numerica del nucleo familiare collegato all'utenza: più
numerosi sono i componenti la famiglia maggiori sono i consumi ed i costi da sostenere al metro cubo
perché i maggiori consumi fa scattare i scaglioni di tariffe più alte.
Come Legambiente Marche abbiamo calcolato il costo del servizio idrico integrato al metro cubo
nei comuni più abitati delle Marche (Ancona, Pesaro, Fano Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto,
Senigallia, Macerata, Civitanova Marche, Jesi, Fermo, Osimo, Fabriano, Falconara Marittima, Porto
Sant'Elpidio, Recanati) per numero di componenti il nucleo familiare. La tabella seguente riporta il costo
dell'acqua potabile per utenze familiari domestiche residenti formate da un solo componente, da 3
componenti e da 5 componenti; prendendo come consumo annuo per singolo componente il dato ISTAT
2009 per i residenti dei capoluoghi delle Marche, che è di 56,05 metri cubi.
I dati riportati in tabella evidenziano un aumento medio regionale dei costi dell'acqua potabile
all'aumentare dei componenti il nucleo familiare, pari al 11% per nuclei familiari di 3 componenti e pari
al 23% per nuclei familiari di 5 componenti. Queste percentuali cambiano da città a città, ma il trend è
sempre in crescita al crescere del nucleo familiare. Unica eccezione è nella città di Pesaro dove per le
DOSSIER 110322_Costi acqua potabile.doc
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LEGAMBIENTE MARCHE - FIUMI INFORMA MARCHE
Campagna per la tutela e la salvaguardia dei fiumi marchigiani
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famiglie con più di 4 componenti le fasce di consumo sono raddoppiate. L'incremento più alto al crescere
dei nuclei familiari si hanno nei comuni di Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Fermo dove i nuclei
familiari con 5 componenti pagano l'acqua il 66% in più di un utenza composta da un singolo
componente.
Chi paga il costo dell'acqua più alto nelle Marche sono le famiglie di 5 componenti che risiedono
nel comune di Fano con una spesa di 2,19 euro al metro cubo seguite dalle famiglie di 3 componenti che
risiedono a Pesaro con una spesa di 2,06 euro al metro cubo.
Chi paga il costo dell'acqua più basso nelle Marche è un utenza domestica composta da un singolo
componente che risiede nel comune di Porto Sant'Elpidio con una spesa di 0,81 euro al metro cubo.
Considerando che la famiglia media marchigiana è composta da 2,6 unità, essa spende per l'acqua
potabile circa 225 euro all'anno, che equivalgono ad un costo al metro cubo di 1,53 euro.
La tabella mostra come la tariffazione “a blocchi crescenti” che non tiene conto della numerosità
del nucleo familiare collegato all'utenza penalizzi le famiglie numerose e statisticamente con reddito più
basso. Il problema non è tanto quello di ribellarsi all’idea di pagare le tariffe e pretendere l’acqua gratis in
nome di non si sa bene quale diritto, ma semmai come ripartirne l’onere in maniera più equa. Questo può
essere fatto solo se i blocchi crescenti tengono conto del numero di componenti il nucleo familiare
allacciato all'utenza.
Negli anni passati le AATO hanno introdotto una tariffa sociale per le famiglie con basso reddito,
questo se da una parte aiuta alcune utente economicamente molto deboli, non corregge l'anomalia
dell'impostazione tariffaria “a blocchi crescenti”.
Secondo noi le differenti articolazioni tariffarie vanno monitorate in termini di equità valutando
l’incidenza della tariffa sul reddito familiare nella situazione con o senza agevolazione, arrivando alla
formulazione di “scaglioni” personalizzati, che non penalizzino in maniera eccessiva una categoria
rispetto ad un’altra.
Inoltre, questa articolazione tariffaria in fasce di consumo “a blocchi crescenti”, che non tiene
conto della numerosità del nucleo familiare utilizzatore dell'utenza, influisce negativamente anche sulla
sostenibilità ambientale: chi ha bassi costi tariffari è meno propenso al risparmio; mentre chi vede
applicarsi alti costi tariffari è portato a ridurre i consumi anche per usi prioritari ed indispensabili (salute
umana, consumi civili essenziali, sicurezza alimentare).
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