Esercizio 1 Un proiettile di massa m viene sparato dal suolo
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Esercizio 1 Un proiettile di massa m viene sparato dal suolo
Esercizio 1 Un proiettile di massa m viene sparato dal suolo verso l’alto in direzione verticale con modulo della velocità v0 . Alla quota h il proiettile viene spezzato da una piccola carica di esplosivo in due frammenti di masse m1 = 2m/3 e m2 = m/3 che, rispetto ad un sistema di riferimento solidale al centro di massa del proiettile, vengono emessi parallelamente al suolo. Per un osservatore solidale al suolo l’energia liberata nell’esplosione e acquistata dai due frammenti è E. Si calcolino: a. gli istanti t1 e t2 in cui i 2 frammenti toccano il suolo (il proiettile viene sparato dal suolo al tempo t = 0s); b. la distanza d fra i due punti in cui i frammenti toccano il suolo; c. le componenti della velocità parallele al suolo v1x e v2x con cui i frammenti toccano il suolo. Compito A: m= 3 kg, v0 = 20 m/s, h = 15 m, E = 300 J Compito B: m= 2 kg, v0 = 15 m/s, h = 10 m, E = 250 J SOLUZIONE a. e b. Scegliamo un sistema di riferimento solidale al suolo centrato nel punto in cui viene lanciato il proiettile, l’asse y sia rivolto verso l’alto e l’asse x parallelo al suolo orientato verso destra. Nell’istante precedente l’esplosione il proiettile si trova in posizione (0,h) e ha velocità ~v = (0, vE ). Ricaviamo vE : il moto di salita del proiettile è un moto uniformemente accelerato con accelerazione negativa di modulo pari a g. Possiamo sfruttare la relazione v 2 = v02 + 2a∆y (che mette in relazione la velocità iniziale v0 e la velocità in un altro punto distante ∆y dal primo in un moto accelerato con accelerazione a) per ricavare la velocità vE del proiettile nel punto-momento in cui esplode: q vE = v02 − 2gh Ricaviamo poi l’istante tE in cui questo avviene tramite l’equazione della velocità in un moto accelerato: v = v0 + at = v0 − gt, da cui s v 2 2h v0 − vE v0 0 tE = = − − g g g g Nota: si giunge naturalmente alla stessa soluzione algebrica utilizzando l’equazioni del moto accelerato, y = v0 t − 21 gt2 . Siano ~v1 e ~v2 le velocità dei frammenti subito dopo l’esplosione. Per quanto asserito dal problema, vale v1y = v2y = vE mentre possiamo ricavare v1x e v2x dalle seguenti considerazioni: 1. Nell’esplosione la quantità di moto si conserva perchè agiscono solo forze interne, quindi la quantità di moto del proiettile subito prima l’esplosione è uguale a quella complessiva dei due frammenti immediatamente dopo l’esplosione: m~vE = m1~v1 + m2~v2 Proiettando sull’asse delle x: 0 = m1 v1x + m2 v2x 1 −m m2 v1x 2 3 mv1x e in questo caso + 31 mv2x , da cui v2x = −2v1x . Da cui v2x = Chiamiamo 1 -ma è una scelta arbitraria- il frammento che si muove nel verso positivo delle ascisse. 2. L’energia liberata nell’esplosione è pari al lavoro fatto dalle forze interne, quindi pari alla differenza di energia cinetica del sistema: E = = = 1 1 1 2 m1 v12 + m2 v22 − mvE = 2 2 2 h i 1 2 2 2 m1 (v12x + v1,y ) + m2 (v22x + v2,y ) − mvE = 2 h i 1 m1 1 1 2 2 2 m1 (v12x + vE ) + m2 (v22x + vE ) − mvE ) = (m1 v12x + m2 v22x ) = m1 v12x (1 + ) 2 2 2 m2 sfruttando nell’ultima uguaglianza la relazione trovata al punto 1. Otteniamo quindi s s r 2E 2E E v1 x = = m1 = m1 m1 (1 + m ) m m m2 2 dove l’ultima uguaglianza si ricava q1 = 2m2 ) del problema. q usando i dati (m E E , vE ). Abbiamo quindi trovato ~v1 = ( m , vE ), ~v2 = (−2 m Dopo l’esplosione i due frammenti compiono un moto parabolico, e poichè il moto lungo l’asse verticale è identico per i due proiettili, essi atterrano nel medesimo istante; inoltre poichè la loro velocità lungo quest’asse è pari a quella del proiettile prima dell’esplosione, il tempo impiegato dai frammenti per tornare al suolo è pari a quella del proiettile se non fosse esploso: t1 = t2 = tTOT = 2vg0 . I frammenti atterrano nel medesimo istante, ma quando arriva al suolo il secondo frammento si troverà a distanza doppia rispetto al primo dall’origine del sistema di riferimento scelto, poichè ha velocità doppia lungo l’asse x. Il tempo in cui i frammenti compiono il loro moto parabolico è pari a tVOLO = tTOT −tE . Fatte queste considerazioni possiamo studiare il moto del primo frammento soltanto: x1 = x0 +v1x t = v1x tVOLO ; sappiamo anche che x2 = −2x1 e quindi la distanza a cui si trovano i frammenti è d = x1 − x2 = 3x1 = 3v1x tVOLO . c. La velocità lungo l’asse x è costante e pari a v1x e v2x rispettivamente per i due frammenti anche nel momento in cui toccano il suolo. SOLUZIONI NUMERICHE: Compito A: a. t1 = t2 = 4.08s, b. tE = 0.99 s, d = 92.7 m, c. v1x = 10.0 m/s, v2x = −20 m/s Compito A: a. t1 = t2 = 3.06s, b. tE = 0.98 s, d = 69.8 m, c. v1x = 11.2 m/s, v2x = −22.4 m/s Esercizio 2 Una navicella spaziale è lanciata dalla superficie di un pianeta nello spazio con velocità pari a n volte la velocità di fuga da quel pianeta, e si assesta in orbita circolare; determinare: a. il periodo di rotazione; b. il raggio dell’orbita; c. il momento angolare della navicella (per unità di massa) rispetto al centro del pianeta. G = 6.67 × 10−11 m3 kg−1 s−2 Compito A. Marte: R = 3400 km, M = 6.42 × 1023 kg, n = 3/4 Compito B. Terra: R = 6300 km, M = 5.97 × 1024 kg, n = 4/5 SOLUZIONE La velocità di fuga vF da un pianeta di massa MP e raggio RP è la velocità minima che un corpo deve avere per sfuggire alla sua attrazione gravitazionale: E= mMP 1 mv 2 − G =0 2 F RP q P da cui vF = 2GM RP . La navicella spaziale è lanciata con v0 = nvF . Se la navicella (di massa m) è in orbita circolare ad una distanza r dal pianeta, la forza centripeta necessaria per mantenerla in orbita circolare fornita dall’attrazione gravitazionale tra pianeta e navicella stessa: mMP v2 G 2 =m r r da cui ricaviamo r GM v= (1) r b. Inserendo queste relazione nel bilancio energetico (l’energia meccanica K + U della navicella spaziale si conserva, e quindi è la stessa al lancio ed in orbita): mMP 1 mMP 1 mMP 1 mMP 2 mv 2 − G =− G = mv02 − G =G (n − 1) 2 r 2 r 2 RP RP Uguagliando le espressioni in rosso si ricava r: r=− 1 1 RP 2 n2 − 1 a. Il periodo di rotazione è semplicemente pari a T = 2πr v ; inserendo la relazione (1) si ricava 2πr 2π 3/2 r T =q =√ GM GM r che è la ben nota terza legge di Keplero. c. Il momento angolare rispetto al centro (per unità di massa) di un corpo che si muove di moto circolare uniforme è √ L = vr = GM r m avendo sfruttato ancora la relazione (1). SOLUZIONI NUMERICHE: L Compito A: a. T = 2.04 ore, b. r = 87 RP = 3886 km, c. m = 1.29 × 1010 m2 /s 25 L Compito B: a. T = 2.26 ore, b. r = 18 RP = 8750 km, c. m = 5.90 × 1010 m2 /s Esercizio 3 Un’asta omogenea di massa M e lunghezza L è attaccata a due muri verticali posti uno di fronte all’altro tramite due corde (inestensibili e di massa trascurabile) che formano gli angoli α e β con i muri stessi (si veda la figura). All’asta è appoggiato un corpo di dimensioni trascurabili e massa m = nM , e il sistema si trova in equilibrio con l’asta in posizione orizzontale. Trovare: a. dove si trova il corpo di massa m rispetto al bordo sinistro dell’asta; b. le tensioni delle corde. Compito A. L= 1.0 m, M = 2 kg, α = 60o , β = 30o , n = 2 Compito B. L= 1.5 m, M = 3 kg, α = 30o , β = 60o , n = 3 NB Il disegno è indicativo e non in scala. SOLUZIONE Sia x la distanza del carico (il corpo di massa m) dal bordo sinistro dell’asta, T1 e T2 le tensioni della corda sinistra e destra. Scegliamo un sistema di riferimento con centro nel bordo sinistro dell’asta, asse x orizzontale e asse y verticale. La condizione di equilibro traslatorio (proiettata sugli assi x e y ) e rotazionale è nell’ordine: T2 sinβ − T1 sinα = 0 (2) T1 cosα + T2 cosβ − M g − mg = 0 (3) L −xT1 cosα − − x M g + (L − x)T2 cosβ = 0 (4) 2 dove il momento angolare nell’ultima equazione è stato calcolato rispetto alla posizione del carico, scelto come polo (scelte ugualmente convenienti sono per esempio gli estremi dell’asta, il suo centro, il centro di massa del sistema asta + carico). Poichè m e M sono dati, si tratta di un sistema di 3 equazioni in 3 incognite: T1 , T2 e x. Le prime due equazioni permettono di ricavare i valori delle tensioni, che sostituite nella terza permettono di ricavare x. È utile la formula -permette semplicemente di semplificare le espressioni algebriche trovatesin(α + β) = sinαcosβ + cosαsinβ sinβ T1 = (M + m)g sin(α + β) sinα sinα T2 = T1 = (M + m)g sinβ sin(α + β) h m sinαcosβ 1i x=L 1+ − M sin(α + β) 2 SOLUZIONI NUMERICHE: √ Compito A: a. x = 87 L = 0.88 m; b. T1 = 12 (M + m)g = 29.4 N, T2 = 23 (M + m)g = 50.9 N √ Compito A: a. x = 18 L = 0.19 m; b. T1 = 23 (M + m)g = 101.9 N, T2 = 21 (M + m)g = 58.8 N