Lettera dell`assistente - Associazione "Gruppo Medaglia Miracolosa
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Lettera dell`assistente - Associazione "Gruppo Medaglia Miracolosa
GAB PP Mendrisio - Stazione p.f. annunciare i cambiamenti d’indirizzo PERIODICO TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE GRUPPO MEDAGLIA MIRACOLOSA DI MENDRISIO REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Croci 6, 6850 Mendrisio CCP 69 - 853 - 6 DIRETTORE RESPONSABILE: Don Angelo Crivelli 45° DI FONDAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE Telefono: 091 646 28 20 / Fax: 091 646 28 15 Internet: www.medaglia-mendrisio.org E-mail: [email protected] / [email protected] SETTEMBRE 2005 n° 131 PENSIERO DEL PRESIDENTE Lettera dell’assistente “Tu sei per noi Madre Immacolata, prega Tu per noi apostoli con Te, forza sarai Madre della missione, dove c’è povertà, andremo insieme a Te”. In questi drammatici giorni, mentre vi scrivo, la nostra povera Terra è scossa dai boati dei vili attentati terroristici e illuminata dai sinistri bagliori delle esplosioni di zainetti-trabocchetto collocati per provocare morte e dolore. Più che dalla paura, siamo presi da una grande tristezza, perché sembra che i germi di bene seminati nei solchi dell’umanità siano come schiacciati e vanificati da questi semi di morte. Nessuno può dirsi al riparo da questo furore che tanto più cresce, tanto più rivela – come direbbe Gandhi – il volto della sua estrema debolezza. Sperimentiamo quanto è vero ciò che scrive l’apostolo Paolo, che cioè la terra “geme e soffre nelle doglie del parto”: ma il parto è in vista della vita, di una nuova creazione. Così noi soffriamo e sospiriamo aspirando alla nascita di un’umanità nuova, più fraterna e umana e, per questo, dobbiamo lottare e lavorare alacremente, senza scoraggiarci. Ha ragione il nostro papa Benedetto a rifiutare decisamente la tesi che sarebbe in atto uno “scontro di civiltà”, tesi alimentata ad arte da chi ha interesse ad esasperare gli animi, seminando odio e tensione e favorendo il sospetto e lo scontro, anziché l’incontro tra cristianesimo e islamismo. Persino il santo nome di Dio viene strumentalizzato per giustificare la guerra e l’odio etnico e internazionale, mentre Gesù – lo sappiamo bene – ci ha rivelato un volto di Padre che è coinvolto persino da un piccolo passero che cade a terra. Noi sappiamo anche che la violenza disperata e comunque inaccettabile è indizio di gravi problemi irrisolti sotto un cumulo di ingiustizie, violenze, sfruttamento, disuguaglianze e povertà pronte a saltare in aria, come si accumula l’energia formidabile sotto la crosta terrestre e si scarica nei terremoti e tsunami alla superficie! Per cui, se non si può negare ai governi il diritto a difendersi e cercare di stroncare la rete terroristica, d’altra parte sentiamo che c’è un lavoro più paziente e a lunga scadenza che attende tutte le componenti delle società, un lavoro simile a quello del contadino: eliminare le cause profonde dell’odio, cucire gli strappi, colmare fossati tra ricchezza sfacciata e povertà, favorire l’integrazione e il dialogo tra le diverse generazioni ed etnie. E’ un paziente impegno educativo che deve coinvolgerci tutti ai diversi livelli e deve vedere le Chiese in prima linea per il dialogo tra le religioni monoteistiche e la difesa della dignità della persona umana, cercando di unire le nostre energie spirituali migliori. E poi dobbiamo credere alla forza della Preghiera, una preghiera sincera, tenace, accompagnata dall’offerta del nostro sacrificio e dalla carità vera. Nel 45.mo della nostra Associazione, che celebreremo in modo solenne nell’Eucaristia di Domenica 27 novembre nella nostra chiesa parrocchiale (vi aspetto tutti!), la Medaglia Miracolosa di Mendrisio ha lanciato sei progetti di aiuto nei diversi continenti (li troverete descritti in questo numero di Qui Ticino): alle esplosioni terroristiche noi vogliamo contrapporre “esplosioni di solidarietà” e continuare a lanciare “semi di bene” nei solchi della nostra umanità, nella speranza che il grano buono avrà la meglio sulla gramigna. Continuiamo ad affidare alla “Vergine del globo” la nostra Terra, perché dal suo doloroso travaglio nasca la Civiltà dell’amore. Il vostro Assistente, don Angelo Crivelli Cari amici della Medaglia Miracolosa, partendo dal ritornello del canto “Tu sei l’Immacolata”, inno della nostra Associazione, scritto da don Giosy Cento in questo anno del 45°, vorrei condividere con voi la gioia e le speranze di questo traguardo raggiunto. Un anno che ci porta, oserei dire, all’inizio di un nuovo cammino, dove la strada da percorrere potrà essere più faticosa, più difficile, piena di ostacoli, come l’indifferenza, l’egoismo, l’apatia, dove un grande rischio si annida, quello di diventare un’Associazione insonnolita. Noi però vogliamo essere consapevoli del mondo che ci circonda e renderci conto della presa di coscienza dei popoli in via di sviluppo, con i loro valori e la loro cultura. 45 anni fa un gruppetto di persone hanno risposto all’invito di Maria, di seguire Gesù nella preghiera attingendo al Vangelo come nuova proposta per tutta l’umanità. E gli incontri del “27” del mese, i ritiri spirituali, ci riportano a Rue du Bac, a Parigi, dove Santa Caterina Labouré, nel 1830, ha ricevuto l’incarico di diffondere la “Medaglia Miracolosa”, promettendo, a coloro che l’avrebbero portata, grandi grazie: un invito che abbiamo accolto anche noi! Quante volte ci sentiamo smarriti, stanchi, oppressi da tutto ciò che ci circonda e di ciò che possediamo! Quanto dolore ci entra nel cuore nel vedere le sofferenze, le discordie, le guerre, le ingiustizie in questo mondo! Ebbene, Maria è sempre al centro del nostro cuore e ogni gesto di solidarietà e di condivisione sono come tante stelle che brillano in un cielo limpido e che rappresentano ogni persona. Stiamo vivendo l’Anno dell’Eucaristia, un’occasione per sentirci più vicini al grande mistero di Cristo, che ci invita a non avere paura a seguirlo. Con Maria accanto abbiamo la certezza che il suo materno aiuto non ci abbandonerà nel servizio a cui siamo stati chiamati e cioè a quello di rispondere alle tante richieste di aiuto che ci giungono dai missionari sparsi nel mondo. Attraverso il servizio, accompagnato dalla preghiera, viviamo la bellezza di un mondo nuovo dove l’Amore rifiorisce. Con coraggio e determinazione, vogliamo continuare nel nostro impegno mariano e missionario con la certezza che tante saranno le grazie che riceveranno coloro che le chiederanno a Dio Padre per intercessione della Vergine Maria della Medaglia Miracolosa. Sono certo che i progetti proposti nel 45° di fondazione, che vi sono presentati in maniera chiara e che sono una finestra aperta sulle povertà del mondo, avranno una risposta positiva e generosa. Anche il nostro giornale “Qui Ticino...a voi missionari”, con l’edizione di dicembre, si presenterà in forma diversa. Una rivista con le stesse caratteristiche, che ci permette di continuare a sentirci attivamente solidali e partecipi delle tante opere che i missionari realizzano, con il vostro aiuto, con tanto amore e sacrificio per dare il minimo indispensabile a chi non possiede nulla. Per il Comitato è stato importante valutare questo cambiamento in quanto ci permette di ridurre le spese, in particolare quelle legate alla spedizione. Con cuore sincero mi auguro che la nuova “rivista missionaria” sia accolta e gradita. Voglio concludere questo mio pensiero con l’invito a riservare, fin da ora, la data di domenica, 27 novembre 2005, per vivere insieme la festa del 45° e con alcune riflessioni di spiritualità missionaria di Papa Giovanni Paolo II, definito “un pontefice dalla geografia spirituale universale”: “Questo andare nell’immensità della folla è il carisma dell’odierno ministero di Pietro sulle vie del mondo…….Già dall’inizio del mio pontificato ho scelto di viaggiare agli estremi confini della Terra per manifestare la sollecitudine missionaria……..Il Papa deve avere una geografia universale. Io vivo sempre in questa dimensione, nella preghiera del mattino, spostandomi idealmente lungo il globo. Ogni giorno c’è una geografia spirituale che percorro. La mia spiritualità è un po’ geografica”. Grazie di tutto cuore! Rolando Pons 1 RICORDANDO IL 45° DI FONDAZIONE... Per sottolineare degnamente il 45° della nostra Associazione, tutti insieme, vogliamo impegnarci a sostenere generosamente sei progetti missionari che esponiamo in maniera dettagliata e corredati da fotografie. Grazie di cuore per ogni gesto di solidarietà e di bontà! I° PROGETTO: AFRICA - MADAGASCAR Per il continente africano è stato scelto un progetto presentato da Padre Giovanni Luigi Colombi, Vincenziano, che ha operato a Ihosy (Madagascar) e che, prima di rientrare in Italia, così ci scriveva: “Carissimi amici, l’aiuto che vi chiedo è per la costruzione di un centro di accoglienza per gli studenti provenienti dalle campagne. La struttura sarà formata da due costruzioni con 14 stanze ciascuna che potranno accogliere 112 studenti (4 per stanza), un alloggio per una famiglia di insegnanti con il compito di educatori, una sala studio con un porticato ed un ufficio adibito a biblioteca-segreteria, 12 docce, altrettanti servizi igienici, un lavatoio, un pozzo con pompa ed un bacino per l’acqua potabile. Il centro di accoglienza sarà gestito dalla Diocesi attraverso una famiglia di professori con la collaborazione parziale di un sacerdote. Tutte queste persone seguiranno i ragazzi negli studi e nella loro formazione umana, culturale e cristiana. Il centro non vuole essere un pensionato, ma una struttura di accoglienza dove i ragazzi potranno continuare gli studi e dove ognuno gestirà, personalmente o a piccoli gruppi, il vitto. La costruzione sarà realizzata a tappe a seconda degli aiuti che si otterranno. Il costo dell’intera opera è di 119’000 Euro. Un proverbio malgascio dice che tante piccole gocce formano un ruscello e tanti ruscelli un fiume. A nome della Diocesi di Ihosy, di tanti ragazzi malgasci e mio personale, ringrazio immensamente tutti coloro che, aprendo il loro cuore alle necessità dei più piccoli, desidereranno condividere e partecipare alla realizzazione di questo progetto. Vi P. Giovanni Luigi Colombi con alcuni bam- ricordo nella mia prebini di Ihosy (Madagascar). ghiera e vi abbraccio”. Case di pescatori indonesiani. La barca, un elemento indispensabile per la vita degli abitanti dell’isola di Nias. 3° PROGETTO: ASIA – BANGLADESH Si desidera sostenere le molteplici opere missionarie di P. Arturo Speziale, che opera a Mohammadpur-Dhaka, in Bangladesh. Molteplici sono le infrastrutture da lui realizzate (cimitero, Scuola con la Home per bambini poveri, le scuole gratuite per i figli degli spazzini che parlano Telegu, cappelle, chiesette...), opere per le quali è parecchio indebitato. Padre Arturo però ha tanta fiducia nella Provvidenza e nell’aiuto del Signore ed è perciò sicuro che gli aiuti non mancheranno e così imperterrito va avanti nel suo lavoro di missionario. Padre Arturo spera di essere sostenuto in queste sue opere, perché potrà così aiutare tanti bambini disprezzati e considerati “impuri” per il mestiere di spazzini che fanno i loro genitori. Così Padre Arturo ci sprona alla solidarietà: “Chiedo a voi tutti preghiere perché non solo io, ma tutti i missionari e le missionarie, tutti i religiosi ed i laici, possiamo essere autentici araldi dell’Amore e della Bontà di Dio soprattutto nei Paesi poveri e non cristiani. Inoltre cercate di capire sempre più che voi, che siete nella retroguardia e che ci sostenete con le preghiere e con gli aiuti economici, siete il completamento dell’opera di evangelizzazione. Quindi continuate su questa strada e siatene fieri”. 2° PROGETTO: INDONESIA – ISOLA DI NIAS (SUMATRA NORD) Dopo il terribile tsunami, abbattutosi sulle coste dell’Indonesia il 26 dicembre dello scorso anno, si sta iniziando pian piano la ricostruzione di tutto ciò che è andato distrutto dalla furia e dalla potenza dell’acqua. Anche la nostra Associazione vuole essere presente in questa ricostruzione e tramite Fr. Dario Montanaro, per anni missionario in Indonesia, ha deciso di collaborare nella realizzazione di diverse opere. I bisogni sono molteplici. Nella zona di Mandrehe e di Sirombu è necessario ricostruire 216 case, cinque scuole, due moschee, due ambulatori sanitari, cinque chiese; occorrono inoltre barche e reti per la pesca, sementi per le risaie, attrezzature agricole, biciclette, materiale scolastico, senza dimenticare l’aiuto diretto alle famiglie in modo particolare per il pagamento della retta scolastica agli studenti i cui familiari hanno perso tutto. I Saveriani desiderano inoltre costituire un fondo “Borse di studio” per aiutare circa 500 studenti, rimasti orfani o privi di possibilità economiche. Negli scritti ricevuti da Fr. Dario abbiamo notato questa frase indirizzata a tutti i generosi benefattori: “E’ vero, i donatori non avranno forse la soddisfazione dell’occhio vedendo la fotografia di una casa o di una scuola o di una chiesa ricostruita. Avranno però la soddisfazione del cuore, di sapere che la loro generosità continua a produrre frutti”. Padre Arturo ritratto nella chiesa-capannone, “chiesa madre” di sei villaggi a 80 km da Dhaka. Egli ci assicura che questi bambini e ragazzi sanno pregare e cantare bene in “semplicitate cordis”. Al fine di evitare inutili spese postali, preghiamo i benefattori e gli amici della nostra Associazione di comunicare al nostro Segretariato eventuali cambiamenti di indirizzo. GRAZIE (tel. 091 646 28 20). 2 ...SOSTENIAMO I SEI PROGETTI Signore ci conferma con la Sua Provvidenza, che continuamente ci sorprende e commuove. Fin dall’inizio del lavoro di accoglienza dei giovani della strada, avevamo desiderato poter offrire loro un luogo isolato, che potesse accoglierli ed aiutarli nel processo di recupero. Inaspettatamente, un mese fa, abbiamo ricevuto la telefonata di una coppia che ha deciso di cederci un vasto terreno con cinque piccole abitazioni, a soli tre km dalla città…….. In febbraio poi sono entrati a far parte della nostra comunità 72 giovani, tra ragazzi e ragazze, che hanno deciso di dare la vita per i più poveri. Sono giovani pieni di vita che senza paura dormono nella strada con “o povo de rua”, vanno nelle prigioni e nelle carceri minorili per portare la pace, lavorano nelle favelas, con i killer, narcotrafficanti e senza paura annunciano la Parola di Dio dappertutto. Lodiamo il Dio degli ultimi, che mai smette di pensare e sognare per i suoi figli più abbandonati”. 4° PROGETTO: EUROPA – BOSNIA CENTRALE Si tratta di aiutare a ricostruire una casa per disabili a Vitez, nella Bosnia Centrale, gestita dalle Suore “Ancelle del Bambino Gesù” di Sarajevo, che fin dal 1880 si dedicano all’assistenza dei bambini abbandonati e disabili e delle persone rimaste sole. Il progetto è stato sottoposto alla nostra Associazione dal compianto Don Giancarlo Pravettoni, sacerdote Guanelliano e già direttore dell’Istituto San Pietro Canisio di Riva San Vitale, che recatosi sul posto aveva potuto prendere visione della struttura, dell’ambiente e del progetto che queste suore desideravano realizzare. Vitez si trova in una regione montagnosa, molto povera, abitata in prevalenza da croati cattolici (circa 30 mila). La realizzazione di questo progetto sarebbe veramente provvidenziale, perché in questa regione non vi è alcun servizio e aiuto per i bambini e le persone disabili. Il Governo attuale di Vitez ha restituito alle suore la loro casa (ex-convento molto danneggiato) e un terreno lasciato alla Comunità dal loro fondatore e destinato ai poveri. Ora questa casa deve essere ristrutturata. Vari locali sono destinati al soggiorno diurno dei bambini disabili, circa 25 persone (sale didattiche, sale di attività per bambini, cucina, refettorio, dispense, spazio per il personale, sala medica, ambulatorio logopedistico). E’ pure previsto il rifacimento dei locali adibiti alla Comunità delle suore (4 persone) e la cappella. Le suore vivono attualmente quasi accampate in questa casa che stanno ristrutturando poco a poco con l’aiuto della Provvidenza. La spesa totale prevista per tale opera è valutata in 60’000 Euro. 6° PROGETTO: EUROPA – ARMENIA Ai cinque precedenti progetti si è voluto aggiungerne uno sostenuto dal Gruppo Missioni di Presenza Sud, Mendrisio. Si tratta di contribuire alla ristrutturazione del Centro Espaces di Erevan in Armenia. Si può considerare il Centro Espaces come il punto nevralgico delle attività dell’Associazione KASA, in cui svolge molteplici iniziative sociali: Centro Internet Comunitario (per rendere accessibile Internet a tutti e offrire una formazione di base di informatica), corsi di lingue (francese, tedesco, inglese, italiano), assistenza medica agli ospiti di due istituti per handicappati leggeri e casi sociali (Internat 11 per bambini e Parakar per adolescenti), sostegno agli educatori dell’Internat 11 da parte di una psicologa, animazione per i bambini dello stesso istituto, progetti ecologici, turismo umanitario ed altre iniziative. L’Associazione KASA deve ora acquistare i locali in cui si trova il Centro Espaces ed effettuare lavori di ristrutturazione. L’intento è quello di contribuire al cambio delle finestre, all’installazione di un impianto di ventilazione efficace, di rifare i bagni e cambiare i tubi dell’acqua, di installare un impianto di riscaldamento per un costo complessivo di fr. 21’120.—. Si tratta di un aiuto che permetterà ad una struttura molto valida di lavorare in maniera più efficace a favore della popolazione di Erevan e di diventare un punto di incontro importante per giovani e meno giovani e di associazioni attive nell’impegno sociale. Una mensa per i bambini abbandonati di San Paolo (Brasile). Il Centro Espaces di Erevan (Armenia) Questi bambini non desiderano altro che avere una casa dove poter vivere dignitosamente la loro vita. 5° PROGETTO: AMERICA – BRASILE Il progetto che l’Associazione vuole sostenere è l’opera di Padre Antonello Cadeddu, missionario della Congregazione “Alleanza di Misericordia”. Impegnato ad aiutare i ragazzi di strada di San Paolo, in Brasile. P. Antonello ed altri confratelli hanno aperto otto case di accoglienza per i poveri della strada e ne desiderano aprire altre cinque in modo particolare per aiutare i ragazzi di strada, immersi nel mondo della droga e della violenza. P. Antonello così ci scrive: “Il 3 I tubi hanno davvero bisogno di essere cambiati……. “DIALOGO CON LA REDAZIONE” vita vissuta dai nostri missionari e... La cucina dell’ospedale all’aperto (altro non c’è…)! Padre Nereo Grandi tra i suoi assistiti. Moroto (Uganda), maggio 2005 Carissimi amici, …..ho voluto scattare alcune foto degli ammalati che mi affretto ad inviarvi. Il mio lavoro all’ospedale governativo di Moroto è sempre il solito. Vado a visitare gli ammalati ogni pomeriggio e, quasi sempre, porto con me zucchero, farina, riso o frutta…..Molti hanno veramente bisogno di qualcosa di più sostanzioso del poco che ricevono all’ospedale. A causa delle razzie ci sono spesso dei feriti; tanti bambini sono portati all’ospedale per malaria, polmoniti o altro. Dai nostri malati di T.B. andiamo a dire il Rosario due volte la settimana e, anche loro, ricevono cibo e coperte. Io cerco di tirare avanti nonostante la mia povera salute e i disturbi agli occhi. Vi ringrazio tanto per il vostro aiuto. Questa sera, alla recita del Rosario, ho raccomandato di pregare per i benefattori; ho detto ai miei assistiti che se non fosse per la loro generosità, non riceverebbero tante piccole cose e tutto l’aiuto di cui hanno bisogno. Vi auguro ogni bene e vi chiedo di ricordarvi di noi nelle vostre preghiere; lo faremo anche noi. Un fraterno saluto. Alzadi, un’ammalata che non riesce più a stare in piedi…. PADRE NEREO GRANDI Gli ammalati ricoverati all’ospedale di Moroto riuniti per la recita del Rosario. Un’arancia può donare felicità………… La Medaglia Miracolosa: la Madonna ha promesso che coloro che la porteranno con fiducia, godranno della Sua specialissima protezione e riceveranno grandi grazie. Le medaglie (anche in oro e dorate) si possono ottenere presso: SEGRETARIATO MEDAGLIA MIRACOLOSA via C. Croci 6, 6850 Mendrisio - Tel. 091 646 28 20 Anyanyà, un giovane epilettico….. 4 ...FLASH DALLE MISSIONI Quito (Ecuador), maggio 2005 Carissimi amici, un caro saluto a tutti coloro che cooperano con la vostra Associazione, sperandovi sempre entusiasti ed attivi nel lavoro missionario! Ho ricevuto la vostra generosa offerta: che il Buon Dio ricompensi, con le sue abbondanti benedizioni, la vostra generosità. Grazie al cielo godo di buona salute e vi comunico che, dallo scorso anno, ho cambiato attività. Non sono più formatore nel Seminario Cristo Rey del Vicariato di Esmeraldas; la mia attività attuale è con la popolazione negra dell’Ecuador. Sono quasi un milione i discendenti di africani che vivono in Ecuador, una popolazione che fa di tutto per trovare il suo posto nella società e nella Chiesa. Si tratta della pastorale Afroecuatoriana, un lavoro iniziato una ventina di anni fa da noi Comboniani e che sta dando frutti meravigliosi. Tra questi la formazione di gruppi giovanili afro, il cammino biblico afro (una lettura della Bibbia a partire dalla storia e cultura afro), il movimento di missionari afro. Ciascuno di questi settori deve essere seguito con attenzione e amore perché siano gli afro-discendenti gli agenti della propria evangelizzazione. Quando sono entrato nella Congregazione dei Comboniani il mio sogno era quello di andare a lavorare in Africa. Mai avrei pensato di realizzare questo sogno con i neri dell’America Latina. Il lavoro consiste nell’organizzare a vari livelli incontri, ritiri, assemblee per ognuno di questi settori di lavoro e coordinare, a livello di Conferenza Episcopale Ecuatoriana, la Pastorale Afroecuatoriana, un lavoro che diventa anche una meravigliosa esperienza personale….. Grazie di nuovo per il vostro aiuto che spero continuerà anche per questa mia nuova attività. Un caro, sincero e cordiale saluto. Vi ricordo nel Signore. PADRE MARILLO SPAGNOLO Union de Morona (Ecuador): la chiesetta costruita in onore della Madonna della Medaglia Miracolosa è quasi finita… Mancano porte, vetrate e il campanile! Mons. Pedro Gabrielli così ci scrive: “Grazie al vostro aiuto quasi abbiamo terminato la costruzione della cappella, ci mancano ora le porte, le finestre e terminare il campanile. Abbiamo potuto continuare in questa opera grazie anche all’aiuto di istituzioni locali. Sono sicuro di poter contare sempre sulla vostra generosità e solidarietà e vi esprimo sentimenti di gratitudine, considerazione e stima. Vi ricordo nelle preghiere!” Caacupé (Paraguay), giugno 2005 Carissimi amici, ho ricevuto con tanto piacere la vostra generosa offerta, tramite i miei Superiori. Non ho parole per ringraziarvi, davvero è arrivata in un momento provvidenziale, dandoci così la possibilità di continuare a dare ai nostri bambini non solo il pranzo, ma anche una buona merenda. Qui, purtroppo, la povertà aumenta sempre più, di conseguenza anche i bambini ed i poveri che bussano alla nostra porta. Solo grazie alla generosità delle buone persone possiamo aiutarli. Noi sempre preghiamo per i nostri benefattori. Che il Signore vi benedica e conceda a ciascuno quanto ha bisogno. Con le mie consorelle e con i nostri poveri vi saluto con affetto e tanta riconoscenza. Ricordateci nelle vostre preghiere! SUOR IDA CHISTOLINI Padre Marillo Spagnolo con un gruppo di giovani Afroecuatoriani durante un incontro nel mese di novembre 2004. Kangole Mission (Uganda), 17 maggio 2005 Carissimi, saluti da Kangole in Karamoja! Vi mando questo breve scritto per informarvi che i miei Superiori mi hanno chiesto di ritornare alla Provincia USA per un periodo di tempo, incominciando dal 1° luglio 2005. E’ molto probabile che il mio futuro impegno sarà nel campo dell’animazione missionaria. La vita in Karamoja non è facile. Per 27 anni sono stato testimone della vita dura dei Karimojong, spesso segnata da malattie, fame e insicurezza. Nonostante ciò, e forse anche per questo, lascio la Missione con tristezza e rammarico, ma spero, se Dio vuole (perché non sono più giovane), di ritornarvi. I Karimojong, con cui ho condiviso gran parte della mia vita, hanno un posto speciale nel mio cuore che il tempo e la distanza non potranno cancellare. Dopo un breve soggiorno in Italia, per salutare parenti ed amici, ritornerò negli USA verso la metà di luglio. Nel frattempo vi auguro ogni bene e, sperando di rivedervi presto, vi saluto con affetto e con il ricordo nella preghiera. PADRE PIETRO PREMARINI “Qui, purtroppo, la povertà aumenta sempre più, di conseguenza anche i bambini ed i poveri che bussano alla nostra porta. Solo grazie alla generosità delle buone persone possiamo aiutarli….” (Suor Ida Chistolini). Vuoi renderti utile alle missioni?... fai conoscere “Qui Ticino... a voi missionari” Via Carlo Croci 6 - 6850 Mendrisio Tel. 091 646 28 20 e Fax 091 646 28 15 CCP: 69 - 853 - 6 5 Anche gli indigeni chiedono a Suor Ida Chistolini un pasto! In primo piano una signora mostra il lavoro da lei fatto e che vende per acquistare da mangiare per i suoi cari. PREGHIAMO E MEDITIAMO INSIEME problemi più profondi e importanti; si tratta di rispetto di tutto ciò che in lui ha operato lo Spirito, che soffia dove vuole” (Redemptor hominis, 12). Come Gesù ha rivelato la solidarietà di Dio per la persona umana assumendone totalmente la condizione, eccetto il peccato, così la Chiesa vuole essere solidale con “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono” (Gaudium et spes, 1). Essa si avvicina alla persona umana con la discrezione e il rispetto di chi ha un servizio da compiere e crede che il primo e più grande servizio è quello di annunciare il Vangelo di Gesù, far conoscere il Salvatore, colui che ha rivelato il Padre ed insieme ha rivelato l’uomo all’uomo. Giovanni Paolo II Dall’omelia del 22 ottobre 2000, Giornata Mondiale Missionaria UN DONO TOTALE Maria, umile serva dell’Altissimo, il Figlio che hai generato ti ha resa serva dell’umanità. La tua vita è stata un servizio umile e generoso: sei stata serva della Parola quando l’Angelo ti annunciò il progetto divino della salvezza. Sei stata serva del Figlio, dandogli la vita e rimanendo aperta al suo mistero. Sei stata serva della Redenzione, stando coraggiosamente ai piedi della croce, accanto al Servo e Agnello sofferente, che s’immolava per nostro amore. Sei stata serva della Chiesa il giorno della Pentecoste e, con la tua intercessione, continui a generarla in ogni credente, anche in questi nostri tempi difficili e travagliati. A te, giovane figlia di Israele, che hai conosciuto il turbamento del cuore giovane dinanzi alla proposta dell’Eterno, guardino con fiducia i giovani del terzo millennio. Rendili capaci di accogliere l’invito del Figlio tuo a fare della vita un dono totale per la gloria di Dio. Fa’ loro comprendere che servire Dio appaga il cuore, e che solo nel servizio di Dio e del suo regno ci si realizza secondo il divino progetto e la vita diventa inno di gloria alla santissima Trinità. Amen. “Tutti i popoli conoscano te, unico vero Dio”. Dio, Padre di tutti gli uomini, da ogni angolo della terra si leva il desiderio di conoscerTi ed amarTi. Popoli e nazioni aspirano alla pace, alla giustizia, alla riconciliazione; fa’ che, attraverso i missionari del Vangelo, la tua Chiesa testimoni il tuo amore infinito per ogni uomo. Infondi nel nostro cuore l’ansia del tuo regno e donaci di vivere la nostra fede aperta alle necessità dei fratelli del mondo intero. GIOVANNI PAOLO II STILE MISSIONARIO: donarsi Sulle orme di Cristo, il dono di sé a tutti gli uomini costituisce un imperativo fondamentale per la Chiesa ed è insieme un’indicazione di metodo per la sua missione. Donarsi significa innanzitutto riconoscere l’altro nel suo valore e nei suoi bisogni. “L’atteggiamento missionario inizia sempre con un sentimento di profonda stima di fronte a ciò che c’è in ogni uomo, per ciò che egli stesso, nell’intimo del suo spirito ha elaborato riguardo ai Suscita numerose vocazioni missionarie perché tutti gli uomini conoscano Te, unico vero Dio e Colui che hai mandato, il tuo figlio Gesù. Amen. 6 LA PAGINA DEI GIOVANI quanto lo era Madre Teresa. Lo scorso novembre ha ricevuto il Premio Bontà in Vaticano! Di storie da raccontare ce ne sarebbero un sacco, ma questa non sarebbe più una cartolina... Vi lascio allora con una foto mia e di Ashmina, ospite di Shanti Dan, di 6 anni (almeno così dice la Sister), splendida bambina dal bellissimo sorriso, tipico di questi bimbi di strada; i vermi la stanno divorando e impedendo di crescere... Eppure, credetemi, nella loro terribile miseria, questi poveri e malati sorridono sempre, di cuore, e i loro occhi brillano per la gioia di vivere che loro hanno! Come sempre, a me hanno dato molto più di quanto abbia dato io a loro, materialmente e affettivamente... In questa pagina vogliamo presentarvi l’esperienza missionaria di una giovane di Castel San Pietro, Mirta Maggi, che, dal 10.01.2005 al 22.02.2005, ha vissuto a Calcutta (India). CARTOLINA DA CALCUTTA (INDIA) Un caro saluto da Calcutta, dove il tempo vola e il mio soggiorno di 6 settimane sta quasi volgendo al termine. Approfitto della comodità di internet per mandarvi questa cartolina un po' speciale... Non è facile rendersi conto della povertà dei Paesi del Terzo Mondo, anche in un periodo in cui siamo bombardati dalle foto della tragedia dello Tsunami. Calcutta è una città dalle mille contraddizioni, dei poveri costretti a dormire per strada e a rovistare nei rifiuti, dei mendicanti imbroglioni, dei bimbi costretti a lavorare, dagli odori e dai rumori impossibili. Viaggiando nelle strade e negli slums così frequenti qui a Calcutta, ci si imbatte anche in scuole come quelle della foto, all'aperto e spesso senza neanche i quaderni... Un caro saluto a tutti! Con tanto affetto Mirta Kolkata è un porto di mare, ci sono volontari di ogni parte del mondo che partono ed altri che arrivano, chi si ferma per pochi giorni, chi per mesi, chi per anni. E' stato bello rivedere volontari conosciuti due anni fa o scoprire com'è piccolo il mondo e che il nostro video ha fatto il giro dell'Italia e che ha fatto venir voglia a molti di partire! Non ci sono solo le Missionarie della Carità (l'ordine di Madre Teresa) dove prestare il proprio aiuto, ma centinaia di altri progetti altrettanto interessanti, aperti da gente del posto o da volontari stranieri che si sono innamorati di questa città e della loro gente. In queste settimane ho avuto la fortuna di poterne conoscere molti. Nelle case di Madre Teresa non si fa nulla di speciale: si lavano stoviglie e vestiti, si accudiscono i vari pazienti (ammalati e moribondi, andicappati, bambini tubercolotici e denutriti, donne violentate, uomini e donne malati mentalmente, ...), facendo loro la doccia, massaggiandoli, pulendo le loro ferite. E con baci, sorrisi e carezze si cerca anche di curare quelle ferite interiori, così profonde e spesso dovute a questa cultura e religione così severe e per noi difficili da capire. Ed eccoli aprirsi e raccontare le loro storie, in hindi o bengoli o comunque in una lingua a noi sconosciuta, ma non importa capirli, loro sono grati per quel poco di attenzione che riserviamo loro. Come detto, a Calcutta molti rimangono. Come Andy, un cinquantenne di Monaco, ex manager bancario, che 15 anni fa ha deciso di abbandonare tutto per dedicarsi ai poveri di Calcutta. Ha lavorato (e lavora ancora) principalmente a Kalighat, la prima casa aperta da Madre Teresa per ospitare moribondi e permettere loro di morire degnamente o di ristabilirsi e poter quindi andarsene. E' qui che lo scorso anno è arrivato Debashish, un ragazzo quindicenne andicappato, sul punto di morte. L'hanno trovato alla stazione, incapace di nutrirsi e di badare a se stesso - destino di molti ragazzi come lui, spesso maltrattati e abusati sessualmente. Ristabilitosi, avrebbe dovuto tornare a casa sua - la strada. E' grazie a lui e per lui che Andy ha deciso di concretizzare il suo sogno e di aprire una casa per questi ragazzi. Attualmente sono 4, ma a Kalighat ce n'è già un quinto che aspetta solo di stare meglio. Andy si prende cura di questi ragazzi come un padre e una madre e curandoli con la semplice medicina dell'amore ha permesso loro un netto miglioramento fisico e morale! Andy è un Angelo, una persona speciale, carismatica Andy con alcuni ragazzi da lui curati ed amati come “un padre e una madre”. Nilu e Ruksu. Bambini felici di aver trovato un rifugio sicuro nella casa “Shanti Dan”, aperta da Madre Teresa a Calcutta. 7 NOTIZIARIO MOMENTI DI VITA VISSUTA DALLA NOSTRA ASSOCIAZIONE 45° DELL’ASSOCIAZIONE MEDAGLIA MIRACOLOSA “GRUPPO MENDRISIO” DOMENICA, 27 NOVEMBRE 2005 PROGRAMMA Nella Chiesa Parrocchiale di Mendrisio: Ore 14.30 Santo Rosario meditato. Ore 15.00 Solenne Concelebrazione Eucaristica con la partecipazione di missionari e sacerdoti diocesani. I sacerdoti sono pregati di portare camice e stola bianca. Ritiro spirituale al Santuario della Madonna della Fontana ad Ascona (2003). Dopo la Santa Messa seguirà un rinfresco all’Oratorio Santa Maria di Mendrisio. Il Rosario e la solenne Concelebrazione saranno trasmessi in diretta da Radio Maria. LA PARTECIPAZIONE E’ APERTA A TUTTI! Incontro mariano-missionario al Monastero di Claro (giugno 2005). Domenica, 16 ottobre 2005, Giornata Mondiale Missionaria Ricordo della celebrazione eucaristica del 40°, presieduta da Don Gian Pietro Ministrini, Vicario foraneo (novembre 2000). Centro Presenza Sud, Mendrisio Ore 10.00: Santa Messa animata dal Gruppo Missioni Presenza Sud Ore 12.15: Pranzo di condivisione. Ore 14.00: Presentazione del “Progetto Armenia” con filmato e diapositive. Ore 16.00: Caffè o tè insieme. OTTOBRE MISSIONARIO 2005 “SETE DI VITA” Domenica, 16 ottobre 2005 GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE Incontro missionario della Svizzera Italiana a Locarno Parrocchia Sacra Famiglia, con inizio alle ore 14.00 Al fine di limitare le spese postali, in seguito all’aumento delle tariffe postali, la nostra Associazione ringrazia i benefattori a partire dal versamento di un’offerta di fr. 100.- -. Chi non desidera ricevere il ringraziamento è gentilmente pregato di volerlo indicare nel riquadro vuoto della polizza, mettendo la sigla: NR. Da parte nostra non è possibile inviare ringraziamenti relativi ad indirizzi incompleti o illeggibili. Di nuovo ringraziamo tutti coloro che sostengono le nostre opere missionarie con piccole o grandi offerte. L’animazione sarà svolta sul tema MISSIO “Sete di vita” Paese ospite: Perù L’Eucaristia alle ore 17.30 nella Chiesa Sacra Famiglia. In preparazione alla giornata missionaria si terrà una VEGLIA MISSIONARIA Venerdì, 7 ottobre 2005, alle ore 20.00 Parrocchia di Tesserete UN GRAZIE DI CUORE A TUTTI! “QUI TICINO….A VOI MISSIONARI” CAMBIA VESTE Il vostro contributo alla nostra Associazione è deducibile dalle tasse! L’Associazione Medaglia Miracolosa di Mendrisio è un ente senza scopo di lucro e ha un fine di pubblica utilità; in tale qualità è esente da imposta. I nostri benefattori possono quindi dedurre dal proprio reddito i contributi elargiti alla nostra associazione se raggiungono almeno franchi 100.- all’anno e non superano il 10% dei proventi imponibili. Trattenete le relative ricevute postali o bancarie per giustificare all’autorità fiscale il vostro diritto alla deduzione. Dopo tanti anni il nostro periodico “Qui Ticino…..a voi missionari”, cambia “veste”. Nel mese di dicembre 2005, si presenterà nelle vostre case sottoforma di rivista, in formato A4. Ci auguriamo che il nuovo periodico, nel suo nuovo formato, possa continuare a trovare favorevole accoglienza da parte di tutti i lettori, amici e benefattori della nostra Associazione. IL COMITATO "Di qualunque offerta, indipendentemente dal modo di versamento, franchi 4 danno diritto all'abbonamento." 8