LA PRIMA FANCIULLEZZA LO SVILUPPO COGNITIVO

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LA PRIMA FANCIULLEZZA LO SVILUPPO COGNITIVO
LA PRIMA FANCIULLEZZA
LO SVILUPPO COGNITIVO
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La prima fanciullezza
•Periodo dai 2 ai 6 anni: età prescolare /del gioco
•Per Piaget, stadio preoperatorio:
–funzione simbolica
–limiti rispetto allo stadio operatorio concreto
• Periodo studiato da Piaget in modo frammentario
– Metodi di studio che implicano scambi verbali
poco adatti prima dei 4-5 anni
• Colloquio clinico: interviste semi-strutturate
• Metodo critico: presentazione di problemi concreti da
risolvere e spiegare
– Risultati dispersi in numerosi volumi
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Il linguaggio egocentrico
Piaget parla di 2 linguaggi:
• egocentrico, rivolto a sé:
ecolalie, monologhi, monologhi
collettivi
• socializzato, informazione
adattata e comprensibile:
domande, risposte, ordini,
preghiere, minacce, critiche
• dai 3 ai 7 anni diminuisce
l’egocentrismo intellettuale e
cresce il linguaggio socializzato
• con l’ adulto vi è più
linguaggio egocentrico che con
i coetanei
Per Vygotskij
• il linguaggio egocentrico (o
privato) è pensiero ad alta
voce, che aiuta a riflettere;
non rivela egocentrismo, ha
funzioni positive; tappa Æ
• il linguaggio interiore,
silenzioso o pensiero verbale
• secondo la legge di sviluppo
delle funzioni psichiche
superiori si passa da
linguaggio
– solo sociale
– anche privato
– interiore o pensiero
Le ricerche recenti confermano le idee di Vygotskij:
nei bambini i monologhi aumentano nei momenti di
difficoltà, aiutando a concentrare l’attenzione
Roxanne - Private Speech.mp4
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Lo sviluppo del linguaggio
• Dai 2-3 anni, frasi con crescente numero di parole e
corrispondente esplosione della grammatica
– Frasi con un’unica proposizione, ma via via più complete:
• nucleari incomplete (assenza dei funtori)
• nucleari complete (presenza dei funtori)
• nucleari ampliate (presenza di aggettivi o avverbi)
– Frasi formate da più proposizioni collegate
• Da 3 a 6 anni, progresso grammaticale (non
semantico, già padroneggiato)
– Forme negative, imperative e passive
– Sequenze più lunghe e organizzate, sia nei testi che nel
discorso
La complessità del linguaggio ha un’alta variabilità
individuale ed è influenzata dall’ambiente
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Lo sviluppo del gioco simbolico
In età prescolare il gioco di finzione
• aumenta per quantità
• si evolve per qualità (L. McCune)
–
–
–
decentramento delle azioni
decontestualizzazione delle azioni
integrazione di più attività
1. Schemi presimbolici: uso ritualizzato di azioni
quotidiane fuori dal contesto
2. Schemi autosimbolici: finzioni consapevoli
3. Gioco decentrato: il bambino applica ad altri gli
schemi che conosce
4. Gioco combinatorio: combinazione di più schemi
5. Gioco gerarchico: compaiono sequenze complesse
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Lo sviluppo del disegno
12 mesi: primi tentativi di tracciare segni
2 anni: scarabocchi non simbolici con controllo
visivo dei movimenti (Kellogg)
–
–
–
forme base
combinazioni
aggregati
3 anni: riconoscimento del valore simbolico di
immagini bidimensionali; prime rappresentazioni
pittoriche e sviluppo del sistema di denotazione
pochi tipi di segni polifunzionali
forme chiuse per i volumi
maggior numero di parti
contorno continuo
3 anni: omino testone
4-5 anni: figura convenzionale
5-7 anni: figura a blocchi
7 in poi: movimento, profilo
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Il disegno è universale?
• Per molti studiosi il disegno è indipendente
dalla cultura
• Per altri autori la cultura influenza sia la
scelta dei temi che gli stili
• Il disegno della figura umana presenta
molte somiglianze da una cultura all’altra
• Ma non obbedisce a modalità universali di
rappresentazione:
– i bambini giungono a età diverse alla figura
convenzionale
– variano la scelta e le modalità di connessione
delle parti componenti
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I concetti
1. Sono rappresentazioni di insiemi di oggetti o
eventi, cioè di categorie (classi per Piaget)
2. Sono costituiti da elenchi di proprietà
necessarie e sufficienti per stabilire quali entità
sono esemplari del concetto
3. Sono collegati tra loro mediante
classificazione gerarchica e incrociata
In età prescolare, secondo Piaget, le
rappresentazioni mentali dei bambini non
possiedono queste caratteristiche, quindi sono
PRECONCETTI. Il loro modo di ragionare è
TRANSDUTTIVO (da particolare a particolare)
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Lo sviluppo della classificazione
• Tra i 2 e i 5 anni i bambini costruiscono
– collezioni figurali basate su rapporti spaziali
– collezioni tematiche rappresentanti situazioni
– raggruppamenti per somiglianza, in cui però mutano il
criterio di continuo
• A 5-6 anni iniziano a distinguere tra classe ed
esemplare individuale e costruiscono
– collezioni non figurali (mantengono il criterio)
• Dopo i 7-8 anni comprensione di classificazione
– additiva (17 perle nere + 17 perle bianche = 20 perle)
– moltiplicativa (trovare esemplare che possiede
caratteristiche di due classi: foglia verde tra oggetti verdi
e foglie multicolori)
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Lo sviluppo della seriazione
Operazioni di seriazione: individuare e collegare
le gradazioni di una proprietà di oggetti o eventi
(relazioni “più” - “meno”)
•A 4-5 anni riescono a individuare relazioni tra
coppie isolate
•A 6-7 anni costruiscono per tentativi delle serie
additive
•Dopo gli 8 anni
• possono operare su serie additive già formate
inserendo elementi (“più del precedente, meno
del seguente”)
•risolvono anche seriazioni moltiplicative
incrociano le gradazioni di due proprietà
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Irreversibilità ed egocentrismo intellettuale
Le difficoltà nei compiti di classificazione e seriazione
sono dovute all’irreversibilità del pensiero: impossibilità
di annullare, invertire o compensare un certo risultato.
Si manifesta nei compiti di conservazione; ad es. i
bambini preoperatori credono che basti schiacciare una
pallina per diminuire la quantità di plastilina di cui è fatta:
si centrano sugli stati e non sulle trasformazioni.
La caratteristica più generale del pensiero preoperatorio
è l’egocentrismo intellettuale, cioè la tendenza a
prendere il proprio punto di vista momentaneo come
assoluto, senza realizzare che ne possano esistere altri.
Da non confondere con
l’egocentrismo integrale dei
primi mesi
Conservation of volume test (5-year-old).mp4
Piaget - Stage 2 - Preoperational - Lack of Conservation.mp4
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Le idee dei bambini sulla realtà
Piaget ipotizza che al diverso modo di pensare dei
bambini corrisponda una diversa visione del mondo
– distinguono tra mondo interno ed esterno?
– che nozioni hanno della causalità?
Intervista bambini da 4 a14 anni con la tecnica del
“colloquio clinico”
I bambini inizialmente confondono il mondo esterno,
materiale, con quello interno, psichico
(manifestazione di egocentrismo)
Realismo
(nomi, sogni)
Artificialismo
Animismo
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La nozione di causalità
Secondo Piaget, fino a 7-8 anni nei bambini manca la
distinzione basilare tra causazione
• personale, basata su desideri e credenze
• impersonale, ad esempio la causalità meccanica
I bambini di età prescolare spiegano l’azione di entità
naturali in base a obblighi o intenzioni, come
spiegherebbero un comportamento umano: questo
modo di pensare esprime la tendenza al finalismo
Queste caratteristiche del pensiero infantile non
dipendono da una carenza di conoscenze, ma
dall’egocentrismo intellettuale
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Critiche a Piaget
Le prestazioni inadeguate dei prescolari nei compiti
piagetiani non rispecchiano poca competenza, ma
insufficienti prestazioni
– limiti di memoria e attenzione
– scarso interesse
– cattiva comprensione del compito
H.I.P.
Molti studiosi hanno dimostrato che, in condizioni
sperimentali più semplici, bambini di 5 anni sanno
conservare, classificare, seriare, distinguere i prodotti
psichici e materiali, separare causalità fisica e
psicologica
Per contro, il successo dei più grandi rispecchiano
– il superamento dei limiti di prestazione
– le maggiori conoscenze
critica.flv
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I bambini come teorici in erba
Susan Carey propone un’alternativa a Piaget e HIP:
1. il bambino è un costruttore di teorie “ingenue”
che somigliano a quelle scientifiche
–
–
–
–
–
impiegano concetti astratti / non osservabili
sono coese
si appellano a strutture causali
servono a predire, interpretare, spiegare
si distinguono in teorie cornice e specifiche
2. il bambino alla nascita è già dotato di alcune
teorie rudimentali
idea meno condivisibile
– fisica ingenua
della prima!
– psicologia ingenua
–
teoria dei numeri
3. le teorie si ampliano grazie a conoscenze nuove
(generalizzazioni empiriche)
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Teorie, moduli, generalizzazioni empiriche
Le teorie sono solo alcune delle strutture cognitive di cui
disponiamo; accanto a esse possediamo
• Abilità = vari tipi di “saper fare” (motorie, cognitive, sociali)
• Conoscenze della realtà o generalizzazioni empiriche che
sintetizzano informazioni ricavate dall’esperienza, ad es.
– script che descrivono la struttura di eventi ricorrenti
– narrazioni che descrivono sequenze di azioni e stati mentali
Diversamente dalle teorie le generalizzazioni empiriche
– si riferiscono a entità visibili,
– non hanno potere esplicativo ma solo di previsione
– usano concetti descrittivi
Teorie e generalizzazioni empiriche derivano da processi
generali per dominio, applicabili a campi diversi
Invece i moduli operano solo su certi tipi di stimoli
producendo automaticamente un dato output
– sono connessi a un’architettura neurale fissa e sono innati
– sono associati a deficit caratteristici
– si sviluppano endogenamente secondo schemi fissi
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La teoria della mente
(Gopnik e Meltzoff)
• Il neonato sa di essere simile alle altre persone e ha una
rappresentazione amodale del corpo; può pertanto
– tradurre immediatamente in un programma motorio le azioni che
vede fare ad altri (imitazione)
– generalizzare ad altri informazioni acquisite con le sue esperienze
• L’infante sviluppa poi le nozioni di
– intenzione
– desiderio (verso i 18 mesi)
• A 3 anni circa si affaccia la nozione di credenza
• A 4 anni si forma la nozione di falsa credenza
• Percezione, credenza, desiderio si riferiscono inizialmente a
processi transitori. Dai 3-4 anni il bambino distingue tra
singole azioni e comportamenti abituali
Æ concetti disposizionali/ tratti di personalità
Sally Anne Test.mp4
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La biologia ingenua
• Primi mesi: l’infante distingue animali e oggetti
e anche animali diversi
• Età prescolare: le diversità tra animali dipendono
da aspetto esteriore e comportamento (scarsa
conoscenza degli organi interni)
• Anche la morte è concepita come comportamento
(dormire), benché irreversibile e universale
• Difficoltà a capire la nozione di essere vivente
(piante immobili e animali in movimento)
• Dai 7-8 anni: teoria dei contenitori
• Dai 10 anni: il corpo è descritto come una specie
di macchina nella quale i movimenti degli organi e
delle sostanze sono reversibili e coordinati
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L’origine della biologia ingenua
• Consiste in una differenziazione dalla psicologia
• A 4-5 anni il bambino capisce che vi sono alcune
caratteristiche fisiche e attività del corpo non
modificabili con cause psicologiche
• A 5 anni capiscono che le piante, a differenza degli
oggetti, crescono: crescita Æ essere vivente
• A 6 anni compare la nozione di forza vitale
A costruire e revisionare le teorie contribuiscono
• conoscenze dominio-specifiche
– informazioni sui fenomeni pertinenti che creano interrogativi
e materiale per rispondervi
• processi generali per dominio
– memorizzare, risolvere problemi, ragionare in termini causali
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