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000-000_Cop_Gen_2013_x 210 dorso 7 mm (Pagine 136 interne) 12/12/12 14.44 Pagina 1 www.bolina.it 4,50 inserzioni gratuite Svizzera Tic. 10 FS • N. 304 • GENNAIO 2013 Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Roma ● ANNO 29 GENNAIO 2013 TALL SHIP • 49ER • ANCORAGGIO DI POPPA • APPALTARE I LAVORI • TURCHIA 304 MENSILE Pigafetta 500 A VELA SULLE ORME DI MAGELLANO * pag. 49 ● Accessori METS E NON SOLO LE NUOVE IDEE * pag. 43 ● Design LE APPENDICI DELL’OPERA VIVA * pag. 51 • NUOVI E-BOOK • RANDA AVVOLGIBILE • LE VITI A BORDO Sommario_gen_2013 12-12-2012 18:27 Pagina 3 www.bolina.it Mensile dell’andar per mare Anno 29 - Numero 304 - Gennaio 2013 SOMMARIO ATTUALITÀ Pag. 43 Nuovi accessori alla riscossa 49 Spedizione sulle orme di Magellano » » 51 Marchingegni immersi » 57 Nuovo anno, nuovi e-book RUBRICHE » 5 Lettere a BOLINA » 6 Fasi lunari di gennaio » 8 Spazio aperto » 10 Risposte brevi 11 Ida Castiglioni: Spie in America’s Cup » 16 Giancarlo Basile: Inclinati in banchina » » 18 Rodolfo Foschi: Meteor usato 21 Botta&Risposta: Giancarlo Tunesi » » 24 Notizie, notizie » 28 Avvisi nautici » 30 Regate, regate » 35 Derive, che passione! » 93 Secondo look » 101 Inserzioni gratuite A BORDO Temporale a prua Attrazione cosmica “Tall Ship”, regine del mare Vor, rivoluzione One Design Multe in mare, la “top ten” Le regole del carrello Rotta sul delta del Po Le baie verso Marmaris 49er, lo skiff olimpico Fisionomia della vite Filare a poppa è meglio Avvolgiranda fai-da-te Come appaltare i lavori Lagoon 410, che panorama! SAPORE DI MARE Io, promossa velista Il mio “Vendée Globe” Il dinghy di Porziola Charteristi? meglio evitarli Pag. » » » » » » » » » » » » » 39 41 59 65 66 67 69 73 77 79 83 85 87 91 » » » » 95 97 98 100 Per le condizioni di abbonamento vedere a pagina 13 elista riccone e velista sfigato. Due categorie che nell’immaginario collettivo risultano chiaramente distinte. Da una parte c’è infatti l’armatore aristocratico, con le sostanze necessarie a mantenere il suo yacht di lusso, dall’altra il diportista scalcinato col suo barchino di pochi metri. E in base a queste distinte tipologie di naviganti, le società di marketing si affannano a stilare i target di riferimento con cui misurare il potenziale interesse del pubblico per questo o quel pro- dotto. Ma se tale analisi può essere plausibile per una specifica gamma di accessori o determinati modelli di barca, risulta infondata per gran parte dei beni in commercio. Tanto più - ci venga concesso l’inciso di parte - se si parla di prodotti editoriali, libri e riviste di settore, dove non esistoAL VOSTRO SERVIZIO 24 ORE SU 24 06/6990100 ABBONAMENTO TELEFONO-INTERNET www.bolina.it DECORRENZA DA QUALSIASI MESE no sostanziali disparità di costo e dove la differenza semmai la fanno i contenuti. Del resto se si parla di vela, ambiente, navigazione, portualità, sicurezza e attrezzature non c’è target che tenga. Le manovre, le onde, il vento e i fondali che mordono le marre dall’ancora sono uguali per tutti. Non esistono dunque velisti di serie A e serie B, ma solo grandi appassionati di mare. Poi le vele, le rotte, le storie e tanti modi di raccontarli. Buon vento! In copertina: Regata Spi Ouest a La Trinite, Francia - Foto di Franco Pace Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana EDITRICE INCONTRI NAUTICI srl - Largo Angelicum, 6 - 00184 ROMA - Tel. 06/6990100 (4 linee) - fax 06/6990137. Internet: www.bolina.it. E-mail: [email protected] - Redazione: [email protected] - Direttore responsabile: Alberto Casti ([email protected]). Collaboratori: Giancarlo Basile, Hilde Bianchi, Gianpaolo Karis, Marco Cobau, Stefano Colitti, Pasquale De Gregorio, Danilo Fabbroni, Rodolfo Foschi, Augusto Guidobaldi, Luigi Arena, Rossella Malaspina, Antonio Pezzoni, Cino Ricci, Gian Carlo Ruggeri, Sauro Servadei, Marco Sassu, Fabio Fiori, Paolo Giorgi, Daniela Tempera. In redazione: Fabrizio Coccia, capo servizio ([email protected]), Sandro Angeloni ([email protected]), David Ingiosi ([email protected]), Angelo Sindoni ([email protected]), Filomena Fontanile, segreteria ([email protected]), Enzo Bella, spedizioni ([email protected]) - Aut. Trib. Roma n. 103/85, 22.2.1985 - Stampa: Stilgrafica, Roma - Distribuzione edicola: M-Dis Spa - Via Cazzaniga, 1 - 20132 Milano, Tel. 02/2582.1 ([email protected]). Una copia € 4,50, arretrate € 5,00 Italia (+ sp. postali) - ABBONAMENTO: annuo € 37,50 (Italia), € 47,50 (Europa), versamenti: ccp. n. 14402002 intestato a Editrice Incontri Nautici, Largo Angelicum, 6 - 00184 Roma. PUBBLICITÀ: E.I.N. ([email protected]), Tel. 06/6990100. Copyright “Bolina”, diritti riservati. Manoscritti e foto ricevuti non vengono restituiti. Garanzia di riservatezza: l’Editore garantisce la riservatezza dei dati personali dei lettori e la possibilità di richiederne gratuitamente per iscritto la rettifica o la cancellazione; le informazioni custodite nel nostro archivio vengono utilizzate solo per inviare comunicati informativi agli abbonati (Legge 675/96). BOLINA Gennaio 2013 3 Ebook_Gen_2013_ok_Gennaio 2013 12/12/12 19.47 Pagina 3 UNO CONTRO UNDICI Ecco l’eBook raccolta di BOLINA € 15,00 la collezione del 2012 finalmente in formato digitale* non ha peso, non ha volume, è compatibile con tablet e personal computer, dispone di menu interattivo e sistema di ricerca, è eterno, indistruttibile e costa solo come tre arretrati di BOLINA. UN ANNO DI VELA A PORTATA DI CLIC! DISPONIBILE SU BOLINA.IT E NEI PRINCIPALI EBOOK SHOP * File di circa 65 Mb compatibile con tutti i sistemi operativi abilitati alla lettura di Pdf Lettere_Gen_2013 13-12-2012 12:28 Pagina 5 Lettori, lettori, qui BOLINA, avanti pure, passo... NON SI PUBBLICANO LETTERE ANONIME Tutta la corrispondenza, anche se spedita via e-mail, deve riportare l’indirizzo completo del mittente. BOLINA non pubblica testi anonimi, siglati o solo firmati: i lettori sono benvenuti su queste pagine solo se dichiarano il loro indirizzo completo. Barcolana 2012 regata scandalosa Come faccio ormai da 22 anni, la seconda domenica di ottobre anche quest’anno partecipo alla Barcolana di Trieste come membro dell’equipaggio di una barca da regata di 33 piedi. Anche se è considerata una festa, siccome alla fine viene stilata una classifica e il comitato di regata è composto da giudici internazionali, si presume che le cose vengano fatte seriamente. Quest’anno non è andata così. Non è accettabile che non venga ridotto il percorso quando Esimit Europa 2, che è considerato il monoscafo più veloce al mondo ci mette quattro ore a coprire le circa quindici miglia del campo di regata (quasi due ore per il solo primo lato), giustificando la decisione con il fatto che accorciando si sarebbero favoriti i più piccoli perché i “big” in un percorso breve non riescono a esprimere a pieno le proprie potenzialità. Il risultato è stato che sono arrivate al traguardo in tempo limite 19 imbarcazioni su circa 1.700 iscritti. A questo punto, per salvare il salvabile è stato detto che avrebbero fatto fede le dichiarazioni di passaggio al cancello di Miramare (terza boa). L’abbiamo compilata e spedita via fax entro l’orario specificato sul bando, convinti che al cancello un giudice abbia preso i passaggi. In primis ci hanno piazzati quarantunesimi, poi dopo va- rie proteste trentesimi e alla fine attorno al sessantesimo posto. Dopo varie indagini siamo venuti a sapere che al cancello non c’e- Questo numero B envenuto 2013 e ben trovati “boliniani”! Anche questo mese il piatto che offriamo è molto ricco. A cominciare dalla presentazione di numerosi nuovi accessori (pag. 43). È nata un’associazione che vuole ripercorrere la rotta di Magellano. Tra loro ci sono anche i Velisti per Caso (Ferraresi, pag. 49). I “mostri” da regata nascondono macchinosi congegni sotto la linea di galleggiamento. Un'analisi delle appendici più comuni (Ingiosi, pag. 51). La rivista BOLINA approda al digitale? Sì, con l’annuario del 2012 (pag. 57). Le Tall Ship sono velieri custodi della cultura marinara. Una scheda delle più famose (Coccia, pag. 59). Viti: tutto sul sistema di serraggio più utilizzato a bordo (Zavatta, pag. 79). Quindi torniamo sull’ancoraggio di poppa (Mazzolini, pag. 83), scopriamo come realizzare da sé una randa avvolgibile (Preden, pag. 85) e come appaltare i lavori di refitting (Cobau, pag. 87). In più notizie, regate, lettere, etc. BV! ❏ ra nessun giudice e che la classifica (con tanto di premi in pompa magna) era stata stabilita solo dalle autodichiarazioni dei regatanti. A riprova di ciò un mio amico, dopo essersi ritirato ben prima dello scadere del tempo limite, ha presentato provocatoriamente la dichiarazione si è trovato in classifica in un’ottima posizione. A questo punto mi chiedo com’è possibile che una classifica venga fatta senza che nessun giudice sia presente e se vale la pena investire tempo e denaro per partecipare ad una manifestazione nella quale ormai si dà importanza solamente alle prime due o tre barche. Spero che anche la federazione indaghi sull’accaduto prendendo pubblicamente le distanze dal comitato, altrimenti penso che sia cominciato un declino inarrestabile della regata. MARCO STEFANI Trieste La Barcolana è diventata il più grande evento velico d’Europa perché è una festa aperta a tutte le barche di lunghezza superiore BOLINA Gennaio 2013 5 Lettere_Gen_2013 13-12-2012 12:28 Pagina 13 Ricevi ogni mese BOLINA a casa ...abbonati! Risparmi fino al 35% sul prezzo di copertina, usufruisci del 15% di sconto su tutti i libri pubblicati dalla Editrice Incontri Nautici, ricevi la Bolina Card e ottieni sconti del 10% nei negozi convenzionati. NOVITÀ PAGAMENTO NE CON DOMICILIAZIO IA BANCAR CONVIENE FINO AL 35% DI RISPARMIO SOCIO BOLINA CARD E SCONTI SUI LIBRI GARANZIA BLOCCA IL PREZZO PER 5 ANNI VELOCE A CASA TUA PRIMA DELLE EDICOLE CORTESIA REDAZIONE AL TUO SERVIZIO Info: 06/6990100 fax: 06/6990137 www.bolina.it ritagliare e spedire subito - congela i prezzi ! l’abbonamento a BOLINA Sì, sottoscrivo con le seguenti moda lità ITALIA ❏ 1 anno (11 numeri) ❏ 1 anno (+ raccoglitore) ❏ 2 anni (22 numeri) ❏ 2 anni (+ 2 raccoglitori) ❏ 5 anni (55 numeri) RISPARMIO DAL 25% (1 € 37,50 € 48,50 € 69,50 € 90,50 € 161,00 ANNO) AL ESTERO (Europa) ❏ € 60,00 _ _ _ _ ❏ € 115,00 35% (5 ANNI) ARRETRATI n. ............................. Spese postali * ❏ € ❏ 5,00 ❏ € ❏ 5,00 (*) 1-3 copie € 2,30; 4-6 copie € 3,50; 7 copie (fino a 13) € 4,70. Raccoglitore ❏ € 8,50 ❏ Spese postali * (*) raccoglitore 3,00 TOTALE ❏ American Express ❏ Diners ❏ Visa ❏ Mastercard n. 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Sconto: € 5,00 ❏ scuola di vela*; ❏ LNI*; ❏ circolo velico* (*) Sconti non cumulabili e riservati a coloro che ne faranno richiesta su carta intestata dell’Associazione SPEDIRE A: nome ________________________ cognome __________________________________ indirizzo __________________________________________________________________ città ____________________________ firma ________________ e-mail: ____________________________ cap ____________ tel. ____________________ data __________ Notizie_Gen_(D)_2013 12-12-2012 18:36 Pagina 24 Notizie, notizie, notizie Varata in Liguria la Carta dei porticcioli È nata la Carta dei servizi turistici e ambientali dei porticcioli liguri. Il documento, presentato dalla Regione Liguria il 19 novembre, ha lo scopo di qualificare i piccoli approdi migliorandone la gestione, la sostenibilità ambientale e cercando di offrire nuove motivazioni di destinazione ai diportisti. Creando per esempio dei collegamenti con i territori vicini organizzando itinerari turistici, agricoli e culturali da percorrere a piedi, in bicicletta o con altri mezzi in breve tempo. L’adesione alla Carta dei servizi è su base volontaria, tra i primi firmatari ci sono Portosole, Finale Ligure, i porti di Loano, Mirabello, Bocca di Magra, Lerici, Portovenere, Celle, Porto Lotti, etc. Info: <www.regioneligu ria.com>. Noleggio senza Iva: Francia fuori regola Anche la Francia dovrà applicare l’Iva al noleggio delle barche di lusso. A chiederlo in modo formale ai cugini transalpini è stata la Commissione europea, che lo scorso novembre ha invitato la Francia ad adeguarsi a quanto avviene nel resto nei Paesi dell’Ue, dove questa imposta è regolarmente applicata. L’esonero dell’Iva sul noleggio dei maxi yacht, che in Italia per esempio incide per il 21 per cento, costituisce infatti una sorta di incentivo di Stato non autorizzato dalla direttiva europea su questa materia, la quale prevede in alcuni casi degli sgravi di imposta, ma non per le imbarcazioni di lusso utilizzate per diporto da privati. La Commissione di Bruxelles ha dato due mesi di tempo alla Francia per cambiare la normativa, in caso contrario sarà possibi24 BOLINA Gennaio 2013 A VELA OLTRE I 65 NODI - Vestas Sailrocket 2 condotto da Paul Larsen il 24 novembre a Walvis Bay, Namibia, ha raggiunto i 65,45 nodi (121,21 km/h) sui 500 metri. II velista australiano ha stabilito così il nuovo record del mondo migliorando il suo stesso primato di 49,19 nodi del 2011. Vestas Sailrocket 2 è uno strano multiscafo con speciali foil e un’ala rigida inclinata. Info: <www.sailrocket.com>. le il ricorso alla Corte di Giustizia Europea per studiare delle sanzioni. Jimmy Cornell lancia il rally ambientalista Jimmy Cornell, navigatore, giornalista, autore di diversi libri dedicati alla vela d’altura nonché ideatore dalla Arc, l’Atlantic Rally for Cruisers e di tre giri del mondo (l’Hong Kong Challenge del 1996, la Expo 98 del 1997 e la Millennium Odyssey del 1998), ha lanciato una nuova iniziativa velico-ambientalista: il Blue Planet Odyssey. Si tratta di un nuovo rally velico intorno al globo con meta i luoghi più fragili del pianeta, ecosistemi la cui sopravvivenza è seriamente minacciata dagli effetti dell’azione antropica: isole Tuvalu, Tokelau, Tuamotu, San Blas, Maldive, Micronesia, Kiribati, Marshall, Andamane e Nicobar, ma anche la calotta polare Artica, la grande barriera corallina australiana e le isole Galapagos. Il tour seguirà di base il percorso tradizionale dei giramondo, quindi lungo la linea dell’equatore, l’attraversamento del Canale di Panama e, superato l’oceano Indiano, la risalita del Mar Rosso. Ma sono previste anche rotte alternative, compresa una attraverso il Mar Glaciale Artico. Nel corso di ogni scalo sarà distribuito materiale informativo ai giovani delle scuole, verranno organizzate conferenze, incontri e Regate_Genn_(Ang)_2012 12-12-2012 19:16 Pagina 30 Regate, regate, regate Classe Mini 6.50: le regate del 2013 La classe Mini 6.50 Italia, che raggruppa gli armatori di questa piccola ma velocissima imbarcazione d’altura, ha stilato il programma degli appuntamenti per il 2013. L’esordio avviene il 15 marzo con una novità, la Roma Mini Solo con percorso Fiumicino (Roma)-Ponza, Palmarola e Ventotene-Fiumicino. Si prosegue quindi il 29 marzo con l’Arcipelago 650 (regata in doppio, con percorso Talamone-Capraia-Elba-Giannutri-Le Formiche-Talam one ) , il 13 aprile con il Gran Premio d’Italia (regata in doppio, con percorso Genova-Capraia-boa della Caletta-Giannutri-Giglio-Elba-Genova) e infine con la Sanremo Mini Solo (regata in solitario, su percorso da confermare). Info: <www.classemini.it>. Invernale di Chioggia questi i vincitori Si è concluso il 18 novembre il trentaseiesimo Campionato Invernale Portodimare, circuito d’altura in sei regate dedicato alle barche stazzate Orc e Irc di lunghezza superiore agli 8,50 metri e alla categoria Minialtura. Al termine delle cinque prove, iniziate il 28 ottobre e che si sono disputate nello specchio di mare antistante la città di Chioggia (Ve), la vittoria è andata: all’X-35 Opossum Team al comando di Simone Eulisse (Irc A e Orc 1 e 2), al First 40.7 Kala Nag di Giorgio Zennaro (Irc B), al First 35 Olalla di Fabrizio Cazzoli (Orc 3) e al Melges 24 Capitan Nemo di Thomas Stocco nella categoria Miniltura. Da quest’anno i primi tre classificati in ogni categoria sono ammessi al Campionato Mondiale Orc International in programma dal 21 al 29 giugno 2013 ad Ancona. Info: <www.portodimare.org>. 30 BOLINA Gennaio 2013 VENDESI L’IMOCA 60 DI BIANCHETTI - È in vendita a 220.000 euro l’Imo- ca 60 con il quale Simone Bianchetti, il velista romagnolo scomparso nel 2003, partecipò all’edizione 2001 del Vendée Globe. Una barca che ha preso parte ad altri quattro giri del mondo in solitario, una Route du Rhum e una Transat Jacques Vabre. Lunga 18,29 metri e realizzata in carbonio e kevlar, è stata progettata nel 1989 da Philippe Briand e costruita dal cantiere Jeanneau Techniques Avancées. In Italia si corrono più regate al mondo È l’Italia il paese più “malato” di vela agonistica del mondo. A stabilirlo è stata una ricerca effettuata dal circolo gardesano Fraglia Vela Riva che ha analizzato tutte le regate inserite nel calendario dell’Isaf, la federazione internazionale della vela, dal settembre del 2011 allo stesso mese del 2012. Ne è uscito fuori che la nazione che organizza più eventi è proprio l’Italia con 82 manifestazioni all’attivo, seguita dalla Francia con 67, gli Stati Uniti con 50 competizioni e la Spagna con 33. In testa alla classifica dei circoli che programmano più regate c’è proprio Fraglia Vela Riva con 16 eventi, seguito dallo Yacht Club Argentino (12) e dalla francese Societè des Regatès Rochelaises (7). Info: <www.fragliavelariva.it>. Flotta J24: assegnato il titolo italiano 2012 Jamaica di Pietro Diamanti ha vinto il titolo italiano 2012 della classe J24. Malgrado le condizioni meteorologiche avverse che hanno sferzato Marina di Carrara nei giorni 1° e 2 dicembre, con le ultime due prove in programma si è concluso regolarmente il Campionato Derive_Gen_2013 12-12-2012 19:25 Pagina 35 Derive, che passione! classe Optimist classe 420 Sono oltre 250 gli optimist provenienti da 27 nazioni che dal 4 al 6 gennaio prendono parte al Trofeo Campobasso, primo importante evento per la classe in Italia che quest’anno ospita il Mondiale dal 15 al 26 luglio a Riva del Garda (Tn). Flotta di Optimist in gara a Napoli con il Trofeo Campobasso C on il Trofeo Campobasso torna protagonista dal 4 al 6 gennaio nelle acque del Golfo di Napoli la classe Optimist. La manifestazione, organizzata dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia in collaborazione con la Federazione Italiana di Vela e l’Associazione Italiana Classe Optimist, festeggia quest’anno il ventesimo anniversario con la partecipazione di oltre 250 atleti provenienti da 27 nazioni impegnati nelle categorie Juniores e Cadetti che per tre giorni si sfideranno in regate su percorsi a bastone. Ai vincitori sono assegnati il Trofeo Marcello Campobasso (al primo classificato), il Trofeo Challenge Unicef (al primo tra i nati nel 2002), la Coppa Branko Stancic (al timoniere proveniente da più lon- tano) e la Targa Irene Campobasso (alla prima classificata). L’evento partenopeo rappresen- Alle cinghie senza slittare arola di Zhik: i piedi restano P sempre in presa sulle cinghie della deriva con il nuovo sistema Grip II costituito da stivali e scarpette che si accoppiano agli strap. Il “trucco” sta nel tipo di neoprene che riveste la parte superiore della calzatura e quella inferiore delle cinghie, costituito da una miriade di tacchettature in rilievo che aderiscono una volta a contatto anche se bagnati. Gli stivali sono disponibili in diversi modelli e le cinghie, vendute anche separatamente, prodotte per le derive più diffuse. Info: <www.zhik.com>. ❏ ta il primo appuntamento importante per gli Optimist nel 2013, anno in cui l’Italia organizza anche il Mondiale di classe dal 15 al 26 luglio a Riva del Garda (Tn). Info: <www.ryccsavoia.it>. A Maccari e Lenotti la Regata del Tangone La coppia formata da Marta Lenotti e Veronica Maccari si è aggiudicata l’edizione 2012 della Regata del Tangone, evento dedicato alla classe 420 che si è disputato il 24 e il 25 novembre nelle acque liguri di Andora (Sv). Alla regata hanno partecipato di sedici equipaggi che si sono sfidati in sei prove. Una manifestazione che ha evidenziato il dominio degli atleti dello Yach Club Sanremo, che oltre alla vittoria hanno conquistano anche il secondo posto con Gabriele Morelli e Matteo Tombolini e il terzo posto con Filippo Maccari e Mauro Luigi. Sanremesi sono anche Fabio e Andrea Boldrini, primi nella categoria Under 16. Info: <www.cnandora.org>. BOLINA Gennaio 2013 35 Ruggeri_Gen_2013 METEO 12-12-2012 19:37 Pagina 39 GLI ELEMENTI DA CONSIDERARE QUANDO C’È CATTIVO TEMPO ome affrontare C una burrasca valutando le variazioni del vento e delle onde INCONTRO AL MALTEMPO di GIAN CARLO RUGGERI Se ci si trova a navigare all’interno di un’area perturbata tendente alla burrasca è necessario saper interpretare il cambiamento del vento per capire in quale direzione evolverà la perturbazione e procedere in sicurezza senza allontanarsi troppo dalla propria rotta. I MMAGINIAMO DI DOVER NAVIGAre in tempo perturbato, senza una bussola, senza Sole, né stelle, con nuvolosità rapidamente variabile in prossimità dell’orizzonte e, soprattutto, con frequenti variazioni del vento. Si sarebbe tentati di fermarsi e aspettare che la perturbazione passi, opzione possibile in qualche circostanza, ma spesso, per esempio con mare mosso, potrebbe essere una scelta pericolosa. Ma se si vuole proseguire durante una burrasca, mantenendo il più possibile la posizione quando gli unici riferimenti sono il vento e le onde, è bene posse- dere una certa esperienza nel giudicare le variazioni del vento. Infatti, sebbene le onde di mare vivo si muovano nella direzione del vento, quando quest’ultimo cambia ci vuole un F Fig 1 - Esempio della variazione del vento al transito di un fronte freddo che si sposta lungo la direzione F. certo tempo affinché si dispongano nella nuova direzione. Durante la transizione, quindi, il vento e le onde procedono in direzioni leggermente diverse. Seguendo il vento, si incontreranno le onde (o queste incontreranno l’imbarcazione) con un angolo diverso. Non sempre, però, questo può essere identificato come una variazione di direzione del flusso d’aria. Lo stesso effetto può essere causato da un movimento di onde lunghe che incontri la nostra imbarcazione. Una di queste nuove onde può passare al di sotto di una grande onda e variarne la direzione senza che l’onBOLINA Gennaio 2013 39 Cielo_Gen_2013 10-12-2012 16:03 Pagina 41 IL CIELO I PUNTI DI MINORE E MAGGIORE DISTANZA DELLA TERRA DAL SOLE l nostro Ipianeta si avvicina e allontana dalla stella madre perché la sua orbita è ellittica ATTRAZIONE COSMICA di AUGUSTO GUIDOBALDI Il perielio e l’afelio si verificano ogni sei mesi subito dopo i solstizi d’inverno e d’estate: nei primi giorni di gennaio la Terra è più vicina al Sole, in quelli di luglio più lontana. Durante il resto dell’anno la distanza fra i due corpi celesti varia fra i due estremi. O GNI OGGETTO SU CUI VIENE esercitata una forza subisce un’accelerazione di identica direzione e forza: è quanto afferma la seconda delle tre leggi della dinamica, detta anche legge di Newton, e nell’universo tale forza è quella di gravità. In realtà ogni corpo celeste è in caduta libera verso un altro con una massa maggiore, e siccome i parametri del suo moto, direzione e accelerazione, cambiano costantemente, la sua traiettoria si curva fino a chiudersi, come accade per le orbite di pianeti e satelliti, che sono più o meno tondeggianti. La prima delle tre leggi formulate da Keplero asserisce poi che i pianeti descrivono orbite ellittiche intorno al Sole e che questo è po- sto in uno dei due fuochi dell’ellisse. Di conseguenza la distanza dei pianeti dall’astro varia continua- LE GIORNATE CONTINUANO AD ALLUNGARSI D opo il solstizio del 21 dicembre, la declinazione del Sole, che sorge alle ore 07,28-07,14 (gli orari, riferiti al nostro fuso orario, sono quelli invernali d’inizio-fine mese) e tramonta alle 16,3917,14, è in aumento, così come la luce diurna che questo mese fa registrare un incremento di 49 minuti. Venere e Mercurio transitano in vicinanza del Sole e restano invisibili. Saturno si può osservare dalle 02,31-00,37 all’alba. Dopo il tramonto, Marte si mostra fino alle 18,32-18,37; Nettuno fino alle 20,47-18,54; Urano fino alle 23,39-21,46; Giove fino alle 05,04-03,00. La Luna è nuova l’11 e piena il 27; calante dall’1 al 10 e dal 28 al 31, crescente dal 12 al 26; è al perigeo il 10, quando dista 360.047 chilometri dalla Terra, all’apogeo il 22 quando ne dista 405.311. A.G. BOLINA Gennaio 2013 41 Accessori_Gen_2013 7-12-2012 15:06 Pagina 43 Novità T ante e utili le ultime proposte delle aziende che producono componenti e strumenti per le barche I Le attrezzature di coperta diventano sempre più sofisticate, pratiche e dal peso contenuto. ACCESSORI ALLA RISCOSSA L SETTORE DEGLI ACCESSORI È TRA I COMPARTI PIU dinamici dell’industria nautica e quello che negli ultimi due anni ha dato i segnali più consistenti di ripresa. Il valore della produzione nazionale per questi prodotti nel 2011 ha sfiorato il miliardo di euro segnando quasi tre punti di incremento rispetto all’anno precedente e attestandosi al secondo posto nel contributo al fatturato totale nautico, preceduto solo dalla cantieristica. Ma l’attenzione verso il mondo degli accessori è alta da parte di tutta l’industria internazionale. Lo ha dimostrato ancora una volta il successo ottenuto dal Mets, l’annuale rassegna dedicata a strumenti, attrezzature e componenti per le barche che si svolge nel mese di novembre nella città di Amsterdam, in Olanda. L’ultima edizione della fiera ha ospitato oltre 1.200 espositori provenienti da 15 nazioni e tra questi la pattuglia italiana, presente con 200 aziende, è stata il primo gruppo straniero. Centinaia i nuovi prodotti presentati durante i tre giorni della manifestazione e molti di sicuro interesse per gli appassionati di mare. In prima linea, come di consueto, la strumentazione elettronica, che anche sulle barche si adegua sempre più agli standard dei prodotti “terrestri” arricchendosi di connessioni wi-fi e bluetooth, schermi touch screen ad alta risoluzione, ma anche di visori 3D, sofisticati software per la gestione e il controllo degli impianti di bordo, potenti trasmettitori radio di dimensioni lillipuziane e che diventa sempre più interfacciabile con gli immancabili tablet e smartphone che ormai non ci abbandonano più. Prosegue inarrestabile anche la diffusione dei materiali compositi per le attrezzature di coperta, dove l’utilizzo dei metalli sta ormai scomparendo e si affacciano tentativi di design che tendono a trasformare bozzelli, pastecche e winch in variopinti oggetti quasi artistici. Tentazioni alle quali il velista cede facilmente, perché acquistare un accessorio per la propria barca significa sempre fare un regalo a sé stessi. Ecco quindi nelle pagine che seguono una carrellata di nuovi prodotti tra i quali ❏ scegliere. BOLINA Gennaio 2013 43 Maggellano_Gen_2013 12-12-2012 18:00 Pagina 49 Spedizioni L a nuova avventura dei Velisti per Caso: seguire la rotta del primo giro del mondo e riscrivere il diario di Antonio Pigafetta Adriatica, dei Velisti per Caso è un sloop in ferro di 21,50 m, la barca sarà impegnata dal prossimo mese di ottobre nel giro del mondo sulle orme Ferdinando Magellano. SULLE ORME DI MAGELLANO di GALILEO FERRARESI P 500 È UN NUOVO progetto di giro del mondo in barca a vela presentato a novembre a Venezia da Siusy Blady e Patrizio Roversi, in arte i Velisti per Caso. Per celebrare i 500 anni dalla prima circumnavigazione del globo compiuta dal 1519 al 1522 da navigatore Ferdinando Magellano e documentata dal vicentino Antonio Pigafetta, i due, ingaggiati da un’associazione di circoli velici vicentini, hanno lanciato l’idea di ripercorrere la rotta del celebre esploratore a bordo del loro sloop di 21,34 metri Adriatica. Il tutto è cominciato da una telefonata di Odino Bau, presidente del Circolo Velico di Vicenza. «Non sapevo chi fosse – racconta Syusy – ma a uno con un nome così non si può non dargli retta. Mi ha chiesto se la nostra barca, Adriatica, era disponibile IGAFETTA per un eventuale giro del mondo sulla rotta percorsa 500 anni fa da Antonio Pigafetta...». Chi cerca su una carta geografica la città di Vicenza non può non domandarsi cosa avesse a che fare Pigafetta con le navigazioni marittime, visto che la città è circondata da terreni coltivati. Ancor più potrebbe chiedersi Syusy Blady e Patrizio Roversi, i Velisti per Caso, si preparano a un nuovo impegnativo giro del mondo. come mai in una città di terra si sia sentito il bisogno di avere non una, ma ben due associazioni marinare: il già citato Circolo Velico e la Lega Navale. La curiosità aumenta quando si scopre che i vicentini hanno addirittura istituito il Premio Pigafetta che da anni è consegnato a chi si è distinto nella navigazione, nella cultura del mare e della vela. Evidentemente questo popolo tiene alla navigazione, al buon nome e al ricordo del suo concittadino e si impegna per farlo conoscere al mondo. L’uomo ha sempre navigato. Fin dai tempi più remoti è risultato più semplice ed economico muoversi e muovere le merci sull’acqua che sulla terra. Chi andasse a guardare una carta del Veneto di alcuni secoli fa vedrebbe che Venezia era, molto più di adesso, piena di canali e rii, e che le vie di BOLINA Gennaio 2013 49 Marchingegni_Gen_(D)_2012 11-12-2012 11:35 Pagina 51 A bordo U na panoramica sulle ultime novità in fatto di appendici: dalle barche da record ai multiscafi di “Coppa America” Lo skipper britannico Alex Thompson passeggia sulla chiglia basculante del suo Open 60 Hugo Boss mentre naviga nella Manica raggiungendo i 40 gradi di sbandamento. MARCHINGEGNI IMMERSI di DAVID INGIOSI N ELLA RICERCA DI PRESTAZIONI SEMPRE PIÙ ELE- vate, progettisti e cantieri, oltre che sull’elemento propulsivo, le vele, si concentrano al di sotto della linea di galleggiamento degli scafi, ossia nella loro parte immersa. E questa sfida volta a superare i limiti naturali di resistenza idrodinamica ha via via messo in evidenza la centralità delle appendici, elemento fondamentale per le doti velocistiche delle barche. Se si guarda all’evoluzione della navigazione a vela sportiva, infatti, negli ultimi anni le innovazioni che hanno consentito di conseguire le prestazioni migliori sono state proprio quelle relative alle appendici: chiglie basculanti (e addirittura volanti), canard, pinne retrattili di forma alare, hydrofoil. Idee che, come spesso avviene, hanno origini più remote, ma che oggi si trovano certamente al centro della sperimentazione progettuale, soprattutto ma non solo, delle barche da regata. Foil alari, flying keel e canard come sui jet Una delle appendici moderne che ha rivoluzionato la storia delle competizioni a vela, è la chiglia basculante, o canting keel come dicono gli anglosassoni. L’idea è semplice: a compensare lo sbandamento della barca ci pensa una lunga pinna di deriva con bulbo a siluro non più fissa, ma in grado di oscillare a dritta o a sinistra, secondo le esigenze di navigazione. I van- taggi di questa soluzione sono evidenti: si aumenta il momento raddrizzante dello scafo, si Hydrofoiler F1, un prototipo di catamarano (5,5 m) che raggiunge i 42 nodi. sfruttano appieno le potenzialità del piano velico (che può essere di maggior superficie), si ottiene una rilevante diminuzione del dislocamento che, assieme alle adeguate forme di carena, permette il sostentamento al regime di planata. Nonostante alcuni prototipi arcaici di chiglia basculante di fine Ottocento (Francis Herreshoff, figlio del celebre progetBOLINA Gennaio 2013 51 Nov_Edit_Gen_2013 13-12-2012 12:28 Pagina 57 Editoria elettronica D isponibili da questo mese tre nuovi titoli digitali tra cui la raccolta dei numeri di BOLINA pubblicati nel 2012 La raccolta di BOLINA è la versione digitalizzata in formato pdf degli undici numeri della rivista pubblicati nel 2012. Nel Cielo, di Augusto Guidobaldi, è un manuale divulgativo di astronomia. NUOVO ANNO, NUOVI EBOOK U NO DEI PREGI CHE VA RICONOsciuto all’editoria digitale è quello d’essere, a dispetto del freno della fosca crisi che ci attanaglia, un settore in costante fermento. Aumentano i titoli in catalogo e cresce esponenzialmente il numero dei lettori “digitalizzati”. La Editrice Incontri Nautici che non solo nel settore velico, è stata tra i pionieri in Italia di questo mercato, ha pubblicato 24 titoli in poco meno di due anni e per il 2013 presenta nuovi prodotti destinati a pc e tablet pc. Cominciamo dal più grande, ovvero l’annuario di BOLINA del 2012. Una novità che, ne siamo certi, farà piacere a molti dei nostri più affezionati lettori. Si tratta infatti degli undici numeri dell’anno appena trascorso, raccolti in un’unica pubblicazione digitale da sfogliare comodamente sui propri dispositivi elettronici. Una soluzione utile per chi non ha più spazio a tra gli scaffali per contenere la sempre più ingombrante collezione di BOLINA, ma soprattutto per chi pur volendo preservare il gusto della lettura tradizionale, non vuole rinunciare alla possibilità di consultare anche un archivio mobile ovunque si trovi: a casa, in ufficio, in montagna o tra le Anche il prezioso Vocabolario del Velista di Giancarlo Basile è ora disponibile in formato digitale (ePub). onde. Un’annata di B OLINA equivale a undici numeri, ossia mille e cento pagine con approssimativamente 200 lettere con le risposte sui temi più disparati, 450 tra notizie, curiosità e risultati di regata, 200 articoli di ogni genere, 90 schede di barche, nuove e usate e molto altro ancora. Sono state escluse solo le inserzioni gratuite dato lo scarso interesse che possono destare col passare del tempo e i dati sensibili contenuti. L’annuario di BOLINA è dunque una piccola Babele velica in formato Pdf, la cronistoria di un anno di giornalismo di settore oggi finalmente anche a portata di clic. Ogni numero all’interno della raccolta digitale è stato opportunamente indicizzato così che, oltre a poter eseguire delle ricerche mirate si possa anche consultare un menu elettronico per visualizzare in pochi passi la paBOLINA Gennaio 2013 57 Nov_Edit_Gen_2013 S 13-12-2012 12:28 Pagina 58 GLI EBOOK SI LEGGONO ANCHE SUL PC tanno facendo breccia ormai da diversi anni i tablet pc, dispositivi come l’iPad, il Galaxy o il Kindle predisposti, tra le altre cose, alla lettura di testi attraverso specifiche applicazioni. Ma non sono indispensabili per leggere un ebook. I libri elettronici possono infatti essere agilmente letti anche attraverso lo schermo di un computer. Se si tratta di un file in formato Pdf il gioco è semplice: tutti i sistemi operativi in commercio dispongono dell’apposito lettore che sia Acrobat Reader, Anteprima, o altro. Se si vogliono invece sfogliare degli ePub, quindi file con testo dinamico, è necessario il software Adobe Digital Editions scaricabile gratuitamente all’indirizzo internet http://www.adobe.com/it/products/digital-editions.html. Con questo software è possibile sfogliare, ingrandire, effettuare ricerche e diventa indispensabile se si vogliono consultare ebook con sistema di protezione Drm, formato che si sta imponendo come lo standard per la maggior parte degli editori e solitamente indicato nelle schede di approfondimento che precedono l’acquisto. Per visualizzare il contenuto di un ebook con tale sistema di protezione è necessario creare un account sul sito Adobe e quindi scaricare Adobe Digital Editions. Cliccando sul file URLLink.acsm scaricato al momento dell'acquisto dell’ebook partirà l’effettivo download del file che risulterà quindi finalmente fruibile. ❏ gina di proprio interesse. Trattandosi di un formato Pdf e non di una applicazione specifica per questo o quel tablet o sistema operativo, l’annuario di BOLINA può essere consultato su qualsiasi piattaforma che disponga di un apposito lettore (Acrobat reader su Pc e Mac, Anteprima su Mac, iBooks su Ipad, etc.). Il peso, in termini di byte, non è indifferente per un ebook: sono circa 65 Mega byte. Ma si tratta di una porzione di hard disk tollerabile se si considera che mediamente una sola copia di una rivista, tra le tante ormai diffuse anche in formato digitale, pesa in media attorno ai 45 Mega byte. Per il download con una normale linea adsl bastano circa 5 minuti. L’annuario 2012 di BOLINA può essere acquistato in qualsiasi ebook shop, nonché attraverso il sito di BOLINA al prezzo di 15 euro. Undici arretrati digitalizzati al prezzo di 3 di carta! La secon58 BOLINA Gennaio 2013 da novità proposta dalla Editrice Incontri Nautici per il primo mese del 2013 è Nel cielo un affascinante manuale di astronomia firmato da Augusto Guidobaldi che raccoglie, in forma opportunamente rielaborata e ampliata, gran parte degli articoli pubblicati su BOLINA nella rubrica Il cielo. Chi era Eratostene? E Tolomeo? Chi ha inventato la bussola? Cos’è la precessione degli equinozi? Cosa dicono le leggi di Keplero? Come si individua la stella Polare? Ortodromia e lossodromia, cosa indicano? Cosa sono l'ottante, la bussola giroscopica e l’astrolabio? A queste e a molte altre domande risponde questo agile libro disponibile in formato ePub al prezzo di 9 euro, uno scrigno di sapienza per il quale, fosse stato stampato in formato cartaceo, non sarebbero bastate 500 pagine. Diviso nelle sezioni Pianeta Terra, Meccanica celeste, Astri e costellazioni, La Luna, La misura del tempo, Strumenti e Personaggi, Nel cielo è un’opera divulgativa corredata da mirabili illustrazioni esplicative (opera del medesimo autore) che non ha eguali nel panorama editoriale italiano. Redatto con linguaggio chiaro ed elegante, ricco di elementi storici, mitologici e sostenuto da nozioni scientifiche, il volume, pur essendo pensato per il popolo dei velisti, è adatto a un pubblico più vasto, di curiosi e astronomi dilettanti affascinati da quel che c’è o accade sopra la loro testa. Ma le sorprese non finiscono qui. È infatti pronta al varo anche la versione digitale de Il Vocabolario del Velista, la piccola enciclopedia della vela redatta da Giancarlo Basile già protagonista di uno straordinario successo nel formato cartaceo. Collaboratore di vecchia data di BOLINA e autore sempre per Editrice Incontri Nautici anche di Parola di Skipper e Ricordi di mare e di vela, Basile ha condensato in questo prezioso volume anni di ricerca, studi e le esperienze maturate in decenni di attività sul campo. L’obiettivo è il recupero e la preservazione del linguaggio marinaresco per le generazioni di oggi e quelle a venire. Alla spiegazione dei termini più comuni sono abbinate note di approfondimento tecnico e una preziosa casistica degli errori lessicali più frequenti. L’ebook de Il Vocabolario del Velista è venduto in formato ePub al ❏ prezzo di 9 euro. Tall Ship_Gen_2013 5-12-2012 17:01 Pagina 59 Tradizione M olti dei velieri che solcano ancora gli oceani sono utilizzati come navi scuola un’attività che spesso li ha salvati dalla distruzione Da alcuni anni le tall ship partecipano regolarmente a raduni o regate oceaniche. Spesso sono utilizzate anche per corsi marinareschi ai quali possono iscriversi tutti. “TALL SHIP”, REGINE DEL MARE di FABRIZIO COCCIA I GRANDI VELIERI SONO LA TESTIMONIANZA PIÙ prestigiosa della lunga storia della navigazione. Imponenti cattedrali del mare che riscuotono ammirazione in ogni parte del mondo e che quando sfilano maestose con tutte le vele a riva riescono ancora a evocare gli albori della conquista dei mari, le grandi esplorazioni e i vascelli dei pirati. Chiamati anche tall ship, ovvero “navi alte”, sia per via delle grandi murate sia per gli alberi che svettano oltre i 50 metri sul livello del mare, sono spesso gli ultimi sopravvissuti alla generale demolizione avvenuta tra le due Guerre Mondiali, quando l’avanzata delle più veloci e pratiche unità a motore decretò la fine dei commerci con le navi spinte dal vento. Nella maggior parte dei casi a salvare questi velieri da un disarmo completo o dalla trasformazione in musei galleggianti è stato il loro utilizzo come navi scuola. Anche in un’epoca in cui la tecnologia diventava sempre più sofisticata e i satelliti si trasformavano nella nuova Stella Polare dei marinai, molte nazioni si rendevano infatti conto che l’addestramento marinaresco dei quadri militari e mercantili non poteva fare a meno dei metodi di navigazione usati per centinaia di anni dai nostri antenati: le tecniche di utilizzo delle vele, le manovre all’alberatura, la navigazione con il sestante, ma anche la vita in coperta, la conoscenza o l’attesa del vento. Esperienze impossibili su grandi unità a motore. Ecco così a partire dagli anni Cinquanta, non solo una vasta opera di restauro dei grandi velieri superstiti, ma anche l’avvio della costruzione di nuove unità utilizzate dalle marine di molte nazioni del mondo, ma anche da fondazioni e associazioni private per l’insegnamento della marineria. Un impiego che negli ultimi anni ha trovato ulteriore rilancio con l’organizzazione di frequenti raduni, manifestazioni e regate che vedono protagoniste queste tall ship un po’ in tutto il mondo, le quali imbarcano sempre più spesso non solo militari, ma ragazzi e appassionati di mare che vogliono vivere l’esperienza di una vera vita marinaresca. Nelle pagine che seguono presentiamo alcune delle più prestigiose navi scuola ❏ in attività. BOLINA Gennaio 2013 59 Vor65_Gen_2013 10-12-2012 16:09 Pagina 65 Regate U n nuovo 20 metri per la prossima Volvo Ocean Race Per la prima volta il giro del mondo in equipaggio si svolgerà su un monotipo VOR, RIVOLUZIONE ONE DESIGN È UN DECISO CAMBIO DI ROTTA quello che riguarda la Volvo Ocean Race, il giro del mondo a tappe in equipaggio che si svolge ogni due anni. E quando si avvia una rivoluzione in una regata non si può che parlare soprattutto di nuove barche. Infatti l’ultima edizione della corsa, che si è conclusa il 7 luglio a Galway (Irlanda) con la vittoria del team guidato dal francese Frank Cammas su Groupama 4, ha mandato in pensione la classe Vor 70, che dal suo debutto nel 2005 è stata protagonista degli ultimi tre giri del mondo. Ancora prima che la flotta tagliasse il traguardo, gli organizzatori della manifestazione hanno annunciato che nel 2014 e nel 2017 si gareggerà a bordo dei nuovi Vor 65 One Design. Barche dalla stretta monotipia che implicano inevitabilmente delle importanti conseguenze per la prossima edizione del giro del mondo. La prima è tecnica, con la possibilità per i velisti in gara di confrontarsi ad armi pari senza avere il vantaggio di poter scegliere un progetto migliore. La seconda invece è di carattere finanziario, con un abbattimento dei costi che mira a mettere in acqua un flotta di almeno 8-10 barche rispetto ai sei team che sono salpati nel 2009. Secondo Knut Frostad, Chief Executive Officer dell’evento, il budget necessario a ogni team per partecipare alla regata sarà inferiore ai 15 milioni di euro compreso l’acquisto della barca il cui costo, vele incluse, si aggira intorno ai 5 milioni di euro. L’organizzazione garantirà inoltre un supporto tecnico comune a tutti per la fornitura di parti di ricambio e per le riparazioni. Il progetto della nuova barca è firmato dallo studio statunitense Farr Yacht Design, che ha disegnato uno scafo in sandwich di carbonio di 20,40 metri (67 piedi) con una coperta lunga 19,80 metri: la differenza di dimensioni è dovuta al dritto di prua inverso, simile a quello dei multiscafi di nuova generazione. La lunghezza fuoritutto è invece di 21,95 metri mentre il baglio massimo misura 5,60 metri. Il Vor 65 è insomma più corto di 1,5 metri rispetto al suo predecessore, ma ha un peso di 10,75 tonnellate, contro le 14 tonnellate dei Vor 70. La chiglia con bulbo a siluro è di tipo basculante con la possibilità di oscillare lateralmente di 40 gradi; il pescaggio è di 4,70 metri. A concorrere alla stabilità in navigazione si aggiungono due derive a baionetta a centro barca, per stabilizzare l’assetto invece sono stati previsti tre ballast: uno di 1.000 litri posto a pruavia dell’albero e due laterali di 800 litri. I Vor 65 sono equipaggiati con un gioco di sette vele, compresa una randa di 151 metri quadrati, e un albero di 30,30 metri; a prua c’è un bompresso fisso di 2,15 metri. Novità anche per quanto riguarda l’equipaggio, che passa da undici a nove componenti, compreso il media crew member, che gestirà le comunicazioni esterne. Per dare la possibilità al pubblico di seguire al meglio la Volvo Ocean Race sulle nuove barche è previsto un sistema di video comunicazione satellitare che permette di vedere in tempo reale, su siti internet e canali televisivi, quello che succede a bordo. La realizzazione di questi nuovi monotipi è stata affidata a un consorzio di quattro cantieri, tra i quali l’italiano Persico che ha l’importante compito di costruire gli scafi e le derive. La francese Multiplast invece si occuperà del piano di coperta mentre la svizzera Decision fornirà parte della componentistica strutturale. I Vor 65 saranno assemblati e commercializzati dall’inglese Green Marine. Il varo del primo esemplare è previsto nel giugno del 2013, fino a realizzare tutti gli esemplari richiesi in vista della partenza del giro del mondo prevista per la metà del 2014. ANGELO SINDONI BOLINA Gennaio 2013 65 Multe_Gen_2013 10-12-2012 12:02 Pagina 66 Controlli L e infrazioni più frequenti di chi naviga L’autovelox del mare è tra le dotazioni della Guardia Costiera. MULTE IN MARE, LA “TOP TEN” L E LEGGI NAUTICHE SONO TAN- te, spesso complesse e talvolta contraddittorie; navigare con tutti i documenti in ordine o senza infrangere alcun divieto non è quindi sempre e solo questione di rispetto per le regole. La compulsività dei controlli delle molteplici forze dell’ordine, poi, rende quella che dovrebbe essere una normale attività ispettiva, eseguita anche a tutela del diportista, una minaccia incombente su ogni uscita in mare. E infatti lo scorso anno nella sola stagione estiva sono stati 58.000 i diportisti fermati e ispezionati dalla sola Guardia Costiera e 2.500 i verbali effettuati. Dati, questi, ai quali bisognerebbe sommare quelli della Guardia di Finanza, della Polizia, dei Carabinieri e degli altri corpi “minori” che agiscono in mare (Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale, etc.). Può essere interessante tuttavia, per il velista, conoscere quali sono le violazioni più frequenti. Se non altro per evitare di incorrere negli stessi errori. Aiuta in questo senso la lista delle “10 principali sanzioni per le imbarcazioni da diporto” pubblicata sul sito della Guardia Costiera, una sorta di vademecum alla rovescia: da leggere e non fare. In cima a questa “top ten” delle infrazioni marittime c’è il Mancato rispetto dei limiti di navigazione dalla costa (sanzione da 103 a 516 euro). Può riguardare sia chi si avvicina troppo al litorale, sia chi se ne allon- 66 BOLINA Gennaio 2013 tana eccessivamente con unità non idonee. Nel primo caso è bene ricordare che il limite, imposto dalle ordinanze locali, va dai 300 ai 500 metri dalla costa. Il secondo caso riguarda soprattutto i natanti non marcati CE per i quali la distanza invalicabile sono le 12 miglia (6 miglia se non autorizzati). C’è poi la Mancanza della patente nautica, dove richiesta. Qui le ammende sono molto salate (sanzione da 2.066 a 8.263 euro). Ricordiamo che l’obbligo dell’abilitazione scatta oltre le 6 miglia dalla costa, o su unità con motore di oltre 40,8 hp, o per gli acquascooter. Segue la guida con Patente nautica scaduta (sanzione da 207 a 1.033 euro). Il rischio di tutti i documenti a lunga scadenza è dimenticarne il rinnovo. La patente ha una validità di 10 anni, che diventanto 5 per gli ultrasessantenni. Frequente anche il Mancato rispetto della distanza di sicurezza dalla boa dei sub (sanzione da 207 a 1.033 euro). È una negligenza che può avere conseguenze molto gravi. Per legge ci si deve tenere almeno a 100 metri di distanza dalla boa di segnalazione di un subacqueo. Ma è meglio abbondare. Quinta tra le infrazioni più diffuse è la Pesca professionale con attrezzi non consentiti (sanzione da 50 a 500 euro) e quindi la Navigazione nelle riserve marine dove le zone protette non sono segnalate (sanzione da 200 a 1.000 euro). Una violazione quest’ultima piuttosto frequente sia per la quantità di aree protette nel nostro Paese, sia perché spesso le boe di segnalazione delle zone off limits sono assenti. Ma la legge “non ammette ignoranza”. C’è poi il Mancato rispetto delle dotazioni minime di sicurezza e di salvataggio (sanzione da 207 a 1.033 euro, ridotta a metà per i natanti), che si può evitare effettuando uno scrupoloso check sia delle dotazioni di bordo che delle loro scadenze, seguita dal Comando di unità in stato di ebrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (sanzione da 2.066 a 8.263 euro se si conduce un natante, raddoppiata per le imbarcazioni). Qui va detto che oltre la stangata dell’ammenda sono previste anche delle pene accessorie, come la sospensione della patente nautica (6 mesi) e della licenza di navigazione (30 giorni). Da segnalare che i test alcolemici vengono eseguiti con gli stessi strumenti e tabelle usati per gli automobilisti. Quindi si arriva alla Mancata copertura assicurativa (sanzione da 742 a 2.970 euro), un reato particolarmente pericoloso perché comporta pure il sequestro della barca. Da ricordare che la polizza “Rc” è obbligatoria per tutte le unità con motore ausiliario e sui fuoribordo. A chiudere, infine, questa “black list” del navigante è la Certificazione di sicurezza scaduta o mancante (sanzione da 207 a F.C. 1.033 euro). Caponetto_Gen_2013 12-12-2012 17:49 Pagina 67 Manovre L a calibratura che consente di variare il punto di scotta della vela di prua e il suo grasso. Ecco come eseguirla al meglio Ogni volta che si apporta una modifica essenziale all’assetto del fiocco, occorre intervenire anche sul relativo carrello che variando il grasso della vela ne influenza molto le prestazioni. LE REGOLE DEL CARRELLO di NICO CAPONETTO P OGGIO-LASCO, ORZO-CAZZO. Si tratta di una regoletta mnemonica che induce un po’ nel doppio senso proprio per essere meglio ricordata. Funziona perfettamente nelle prime uscite in mare, ma rischia di diventare un limite quando rimane l’unico riferimento per la regolazione delle vele. Drizza e tesabase, paterazzo, trasto della randa e carrello del genoa, meolo, sono i tanti strumenti che si hanno a disposizione per una regolazione più precisa. Quello che sembra soffrire più di altri di scarsa considerazione, potrebbe essere il carrello del genoa. E non perché, posto che si possa dedurre una statistica in questo senso, sia mediamente utilizzato in misura minore rispetto ad altre regolazioni, ma perché il suo mancato uso genera ripercussioni molto più marcate su una barca da crociera di quanto non faccia per esempio lo scarso utilizzo di un trasto di randa molto spesso collocato sulla tuga, corto e comunque poco efficace. Stabiliamo intanto il fatto che il passaggio della scotta nel carA rello identifica il punto di scotta. Il movimento del carrello, in avanti o indietro, modifica quindi la posizione del punto di scotta. Detto questo, c’è da stabilire cosa succede quando si agisce sul punto di scotta e come farlo C B balumina angolo di scotta bisettrice lascare cazzare Il carrello del fiocco è regolato correttamente quando la cima coincide con il prolungamento della bisettrice dell’angolo della vela (A) a cui è collegato. Quando la scotta è angolata verso l’alto, occorre lascarla per tesare la balumina (B); quando al contrario è angolata verso il basso, bisogna lascarla (C). BOLINA Gennaio 2013 67 Fiori_Gen_2013 10-12-2012 16:29 Pagina 69 Acque interne I n cat-boat da Ferrara alla foce del lungo fiume che nell’ultimo tratto dividendosi in più rami scorre fino al mare Adriatico Per navigare sul Po in piena libertà sfruttando la maggiore parte delle vie d’acqua occorre una barca piccola che abbia un albero di dimensioni ridotte e un basso pescaggio. ROTTA SUL DELTA DEL PO di FABIO FIORI “P ANTA REI”, TUTTO SCORRE, dicevano gli antichi paragonando la nostra vita a quella dei fiumi. Così anche il Gatto chiorbone, cat-boat di 5,5 metri, che avevamo lasciato a Pontelagoscuro vicino a Ferrara (vedi Lungo il Po col Cat-boat, BOLINA numero 302, pag. 67), ha seguito la corrente del Po fino al mare. In due giorni ha raggiunto l’Adriatico che, almeno nella sua parte Nord Occidentale, è il più lagunare dei mediterranei, per le relativamente basse profondità e salinità, per torbidità e vicinanza delle rive, ma anche per la sua elevatissima pescosità. Senza dilungarsi troppo, basterà ricordare che ogni volta che mangiamo un pesce italiano, a Milano, Bologna, Firenze o Roma, una volta su due, questo è stato pescato in quella grande laguna adriatica che arriva allo spartiacque garganico. E qual è una delle principali cause di tanta prolificità? Proprio il Po, con i suoi nutrienti che, se non in eccesso come purtroppo è avvenuto negli ultimi decenni, fertilizzano le acque avviando catene alimentariappetitose pure per l’uomo. Anche noi, come azoto il cat boat di 5,5 metri Gatto chiorbone disegnato da Paolo Lodigiani. e fosforo, siamo stati dolcemente portati al mare dalla corrente, togliendoci la soddisfazione di alzare qualche volta la vela. A Pontelagoscuro il Po offre la prima di una serie di rotte alternative: l’Idrovia Ferrarese. Un canale navigabile che di fatto scorre nei pressi dell’antico letto del Po di Primaro. Questo è stato, fino al tardo Medioevo, il ramo deltizio principale del grande fiume che sfociava quindi molto più a Sud di oggi. Chi volesse percorrere l’Idrovia Ferrarese con una barca a vela, anche se piccola, tenga presente che l’altezza limite dell’albero si riduce a meno di 6 metri a causa dei vari ponti che la attraversano. Se questo non è un limite, allora le divagazioni fluviali incominciano a moltiplicarsi, perché per esempio già dopo Ferrara si potrebBOLINA Gennaio 2013 69 Turchia_Gen_2013 10-12-2012 16:31 Pagina 73 Itinerari C rociera di una settimana sostando alla fonda in alcune delle più affascinanti cale della Turchia Bozuk Bucu Uscendo dai golfi di Gokova, Hisaronu e Yesilovia in direzione di Marmaris, per circa 45 miglia non si incontrano approdi attrezzati ma suggestive baie in cui dare fondo all’ancora. LE BAIE VERSO MARMARIS di STEFANO MOLÈ C OI NUMERI 289 E 290 DI BOLI- na sono stati presentati due itinerari in Turchia con base di partenza Bodrum e navigazione nei golfi di Gokova, Hisaronu e Yesilova. Mari e posti di assoluta bellezza, dove storia e leggenda si mischiano tra loro arricchendo l’animo del marinaio col fascino di una natura incontaminata. Se in generale in Turchia è necessario essere esperti marinai, lo è ancora nella tratta di seguito descritta, con la quale continueremo il nostro viaggio verso Marmaris. Perché uscendo dai succitati golfi, proseguendo inizialmente verso Sud e successivamente verso Est, non troveremo marina o porti accoglienti, ma solo baie in cui dare fondo all’ancora. Per cui sarà necessario non solo pianificare molto bene gli approvvigionamenti e sapientemente risparmiare l’acqua delle nostre casse, ma dovremo verificare costantemente lo stato di carica delle batterie, la funzionalità del tender (indispensabile, quando alla fonda) per portare i cavi d’ormeggio a terra o, per chi preferisce il vecchio sistema turco, andare a terra a nuoto, tenendo pronta la catena per i massi a cui fissare il cavo di ormeggio, nonché la Blue card passibile di con- Bozuk Buku BOZUK BUKU - Bozuk è un porto naturale con diversi punti di ancoraggio. trolli (vedi riquadro nella pagina successiva). Dovremo tornare, in altre parole, un po’ “pirati”, imparando a lavarci in un bicchiere d’acqua o più con l’acqua di mare che con l’acqua dolce. Bozburun-Bozuk Buku 14 miglia Supponendo di provenire da Boz Burun o da Sogut Limani (località già visitate e site nel Golfo di Yesilova), si procede circumnavigando la penisola di Capo Karaburun (altresì conosciuto come Capo Alupo o Alobi Burnu). La zona, spazzata da venti invernali molto intensi, è caratterizzata da una brulla catena montuosa che, in certi punti, si tuffa nel mare di colore blu cobalto. I venti leggeri del mattino consentiranno quasi certamente una veleggiata tranquilla. Durante la navigazione non è difficile, soprattutto se si rimane BOLINA Gennaio 2013 73 classe_49er_Gen_2012 10-12-2012 16:34 Pagina 77 Classi veliche U na deriva molto invelata e leggera capace di planare a ogni andatura anche con venti sotto i dieci nodi Il 49er è una deriva planante ad alte prestazioni con terrazze e doppio trapezio; si tratta di uno skiff estremo e di una delle più spettacolari classi veliche olimpiche in doppio. 49ER, LO SKIFF OLIMPICO L A SCALATA ALL’OLIMPO DELLA vela della classe 49er ha inizio in Italia, sulle acque del lago di Garda. È il settembre del 1996 infatti quando una commissione dell’Isaf (International Sailing Federation) approda a Torbole per valutare alcuni progetti candidati a diventare il nuovo skiff olimpico in occasione dei Giochi di Sydney nel 2000. Dopo alcune settimane di prove la scelta cade sul 49er, disegnato nel 1995 dal progettista australiano Julian Bethwaite. Si dice che il primo schizzo di questa barca sia stato tracciato su un tovagliolo di carta, al termine di una cena dove non era mancato l’alcool a tavola. Il progetto del 49er è ispirato alle classi International 14 e Aussie 18 e rappresenta la sintesi moderna dello skiff, un’imbarcazione nata a metà dell’800 in Australia che veniva utilizzata dai velisti per mettere in scena delle regate molto veloci, spettacolari e sempre al limite della scuffia. Per questi motivi il peso degli scafi diminuiva anno dopo anno mentre la superficie velica aumentava, tanto che si realizzarono le prime “terrazze” proprio per permettere all’equipaggio di controbilanciare lo sbandamento. Di questa ricerca della velocità il 49er ha fatto una filosofia e da classe olimpica s’è diffusa in Il pozzetto del 49er ha un fondo piatto, due terrazze e manovre essenziali. tanti paesi tra i quali l’Italia. Essendo realizzata in stretta monotipia la costruzione di questa deriva è affidata solo a tre cantieri: Bethwaite Design (Australia), Mackay Boats (Nuova Zelanda) e Ovington Boats (Inghilterra). Lo scafo è realizzato in sandwich di vetroresina con anima in pvc espanso, rinforzato con strisce di carbonio unidirezionali. La lunghezza è di 4,99 metri, la larghezza di 2,9 metri e presenta delle linee d’acqua con sezioni di prua a spigolo e piatte a poppa che agevolano la planata; è dotato di una pinna di deriva il cui pescaggio è di ben 1,50 metri. Il pozzetto poco profondo e autovuotante si caratterizza per le due terrazze piene (e non tubolari come in altre classi), che fino alle Olimpiadi di Sydney 2000 erano regolabili poi sono state fissate. Su queste e col doppio trapezio, i due membri dell’equiBOLINA Gennaio 2013 77 Viti Zavatta_Gen_2013 13-12-2012 12:27 Pagina 79 Lavori A llo strumento impiegato come elemento di fissaggio è affidata la tenuta di gran parte delle strutture di una barca Esistono viti di forma, dimensione e materiale diverso secondo l’uso per cui sono state progettate. Il loro scopo è garantire resistenza a trazione, torsione, flessione e taglio. FISIONOMIA DELLA VITE di FILIPPO ZAVATTA Anche in ambito nautico le viti trovano vasta applicazione sebbene in forme, materiali e dimensioni diverse . In questo articolo proponiamo un focus dedicato a questo straordinario strumento di fissaggio. L A VITE È UNO STRUMENTO CHE permette di trasformare un moto da circolare a rettilineo amplificando la forza su questa esercitata. Ciò è possibile grazie F3 al principio del piano inclinato (vedi immagine in basso) che garantisce una leva sempre vantaggiosa. Impiegate principalmente come elementi di fissaggio e per realizzare giunzioni smontabili, le viti, sostituiscono i chiodi in molte applicazioni con caratteristiche meccaniche superiori. Inoltre possono essere utilizzate per materiali per i quali i chiodi sarebbero inservibili. Esistono vari tipi di viti che si differenziano tra loro per forma, dimensione e materiale a soddisfare specifiche esigenze d’impiego, garantendo la massima resistenza alla trazione, alla torsione, alla flessione e al taglio. La vite è composta di una testa, un nocciolo detto anche nucleo e dalla filettatura. Sulla testa si applica la forza necessaria ad avvitare (o coppia di serraggio) e può F3 F2 F2 A F1 F1 B Il principio che fornisce alla vite caratteristiche meccaniche elevate è quello del piano inclinato riscontrabile nella forma elicoidale della filettatura. F1: peso; F2: parte della forza peso annullata dal piano di appoggio; F3: forza necessaria per evitare che il carico scivoli. Aumentando di poco F3 il corpo inizia a salire (A). Diminuendo l’inclinazione (B) F3 tende a diminuire. BOLINA Gennaio 2013 79 Mazzolini_Gen_2012 10-12-2012 16:39 Pagina 83 In rada I nvertire il verso dell’ancoraggio può garantire più stabilità alla barca soprattutto con vento teso Durante l’ancoraggio i cambi di direzione del vento generano delle forze che provocano sulla barca delle oscillazioni, queste ultime risulterebbero maggiori con l’ancora a prua. FILARE A POPPA È MEGLIO di GIULIO MAZZOLINI U N ’ ESTATE , ALL’ ANCORA IN Dalmazia, fummo sorpresi da violente raffiche di Bora. La barca, un modello moderno con chiglia corta e timone profondo a spada, incominciò a scuotersi violentemente portandosi a dritta e a sinistra della linea d’ormeggio con un angolo di circa 60 gradi. Questo comportamento ci fece temere che l’ancora, sollecitata ripetutamente e alternativamente da una parte e dall’altra, potesse spedare. Per ridurne le oscillazioni alzammo una piccola vela in poppa che, spostando il centro di spinta del vento verso la parte posteriore, migliorò la situazione. Perché la barca oscillava in quel modo? Offriva la prua al vento che cambiava di poco direzione, per cui movimenti così ampi non sembravano giustifi- cati. Una possibile spiegazione a questo fenomeno è quella suggerita in un articolo di Donald J. Jordan, apparso sulla rivista Sounding del maggio 2009. Jordan è un ingegnere aeronautico noto quale inventore delle spere seriali (ancore galleggianti) che portano il suo nome, fatte con tanti piccoli coni fissati a una lunga cima che viene calata a poppa. Secondo Jordan queste brusche oscillazioni A vento B C vento vento D Fig. 1 - Una freccia lanciata di punta controvento è un sistema stabile, non altrettanto se scoccata al contrario. sono dovute al fatto che una barca ancorata di prua è un sistema instabile, per cui piccole modifiche del regime di forze che la sollecitano provocano ampi movimenti. La sua tesi continua con due considerazioni: la rottura dell’ormeggio in caso di burrasca avviene quasi sempre a causa delle violente oscillazioni della barca che spezzano le cime d’ormeggio oppure per gli sforzi alternati che fanno spedare l’ancora; le violente oscillazioni sono dovute al fatto che una barca moderna ormeggiata di prua è, appunto, un sistema instabile. Ma perché una barca in queste condizioni è un sistema instabile? Per chiarire il suo ragionamento Jordan fa l’esempio della freccia con piumini stabilizzatori utilizzata ne tiro con l’arco. La freccia (figura 1 A) una volta lanciata BOLINA Gennaio 2013 83 Preden_Gen_2013 10-12-2012 16:47 Pagina 85 Esperienze N é dentro al boma né all’interno dell’albero; ecco la “terza via” per realizzare un rollaranda Il principale inconveniente dei comuni avvolgiranda (situati nel boma o nell’albero) è che la vela si può incastrare rimanendo bloccata; collocandolo all’esterno questo non accade. AVVOLGIRANDA FAI-DA-TE di ANGELO PREDEN A NCHE SU UNA BARCA CON AL- bero di tipo tradizionale è possibile installare una randa avvolgibile, collocandola esternamente. Si tratta di un accorgimento poco conosciuto, ma che permette di avere un pratico sistema rollabile, che funziona come l’avvolgifiocco di prua, senza intralci. Infatti un inconveniente frequente nelle rande che si avvolgono all’interno dell’albero, è che la vela a causa di qualche strana piega si blocca, non andando né dentro, né fuori. Al contrario, una randa rollata all’esterno dell’albero non ha questi limiti e può essere confezionata con tutti i rinforzi del caso, comprese anche delle stecche verticali nella balumina, utili per aumentare l’allunamento e avere più superficie al vento. Un sistema di questo ti- po, utilizzando un rollafiocco, l’ho realizzato dieci anni fa su una mia ex barca, Isola Bianca (15 m) un cutter di Carlo Sciarrelli, che ha navigato e naviga ancora molto, e funziona tuttora bene. Le componenti principali del sistema sono: L’adozione del rollaranda esterno consente di semplificare le manovra della vela con equipaggio ridotto. - un cavo di acciaio che serve come strallo per la randa; - un golfare in coperta dove fissare lo strallo, montato con contropiastra e tenuto in forza da un tirante interno; - un rollafiocco (che diventerà il rollaranda) completo di profilo-estruso sul quale si avvolge la vela; - un collare in acciaio inox o di alluminio da fissare all’albero per distanziare la trozza del boma e fissare il rollaranda; - due lande fissate in coperta per sostenere il rollaranda; - cime e bozzelli per rinvii. Prima di tutto si deve tendere il cavo d’acciaio, che serve come strallo del rollaranda, dalla testa dell’albero sino alla coperta, a poppavia di quest’ultimo. È l’aspetto più importante di tutto il lavoro. Per far funzionare bene la randa senza sacche di rifiuto, BOLINA Gennaio 2013 85 Cobau_Gen_2013 10-12-2012 16:49 Pagina 87 ENEA RIBOLDI Tecnica A ffidare il refitting di un cabinato a professionisti indipendenti e organizzarne l’opera impone competenza e polso fermo COME APPALTARE I LAVORI di MARCO COBAU L A VOLTA SCORSA ABBIAMO VI- sto come il restauro di una barca datata potrebbe essere impostato con la filosofia del fai-date integrale (Refitting fai-da-te, BOLINA n. 303, pag. 85). Avevamo evidenziato i limiti di questa operazione, sia fisici (dimensioni della barca non oltre i 10-11 m), sia logistici (disponibilità di adeguati spazi per ospitarla, non lontani dalla propria abitazione) e avevamo infine quantificato le spese necessarie per avviare il progetto, ovvero i costi del trasferimento della barca dal mare al luogo di lavoro, del capannone per ospitarla, dello scavo per alloggiarla rasoterra, etc. È ovvio che chi dovesse assumersi un impegno di tale portata dovrebbe avere doti sia di conoscenze tecniche relative alla miriade di dettagli che costituiscono una barca in condizioni operati- ve, sia di manualità necessaria per realizzare l’opera nel suo complesso. Il tutto condito dalla capacità di coordinarsi e organizzare il proprio lavoro nella sua complessità. Virtù che non sono certo alla portata di tutti. Passiamo allora alla seconda opzione, molto meno gravosa, rappresentata dal coinvolgimen- La vicinanza della barca da restaurare al domicilio dell’armatore direttore ai lavori è decisiva per ridurre i costi. to personale dell’armatore non più nelle vesti dell’esecutore materiale dei lavori, bensì in quella di coordinatore e organizzatore dei lavori che verrebbero eseguiti da altre persone. Quindi all’armatore spetterebbero due qualità: una buona conoscenza della barca, della sua costruzione e del suo allestimento (per non farsi imbrogliare da chi eseguirà il lavori) e un’ottima capacità di coordinare e guidare il lavoro di terzi. Resta inteso che la barca dovrebbe comunque trovarsi in prossimità dell’abitazione o del domicilio dell’armatore stesso, proprio per permettergli di organizzare e di controllare al meglio gli interventi realizzati da altri. Ne consegue che la logistica in questo secondo caso rimarrebbe la stessa, quindi con gli stessi costi che abbiamo esaminato la volBOLINA Gennaio 2013 87 Multiscafi_Gen_2013 MULTISCAFI 12-12-2012 17:51 Pagina 91 LE IMPRESSIONI IN MARE, I DATI TECNICI E I PIANI VELICI C atamarano da crociera made in France stabile in navigazione e con elevata abitabilità interna Progettato dagli architetti navali Marc Van Peteghem e Vincent Lauriot Prévost il 410 è il primo modello del marchio Lagoon ad avere la tuga con la finestratura divisa in più parti. LAGOON 410, CHE PANORAMA! L A STORIA DEL MARCHIO DI CA- tamarani Lagoon intreccia quella dei due più grandi cantieri francesi di barche a vela. Nata nel 1984 come reparto della Jeanneau Tecnologies Avancées (Jta), struttura specializzata nella progettazione e costruzione di multiscafi da regata, nel 1995 la Lagoon viene acquisita dal Groppo Bénéteau e si consolida tra i principali produttori di catamarani per la crociera e il charter con siti produttivi a Belleville sur Vie, per i modelli dai 10 ai 14 metri, e a Bordeaux per le unità più grandi. Il cambio di proprietà dà il via anche alla seconda serie di catamarani Lagoon, inaugurata con il modello Lagoon 410 varato nel 1997. Il progetto è affidato come i precedenti agli architetti navali Marc Van Peteghem e Vincent Lauriot Prévost, tra le firme più prestigiose nel campo di multiscafi. Il Lagoon 410 è il primo della gamma a presentare una tuga alta e caratterizzata da una finestratura panoramica divisa in più parti, dodici in questo caso. Questa particolarità, se all’inizio ha sollevato delle perplessità per via delle forme poco aerodinamiche, si è invece dimostrata una scelta stilistica azzeccata tanto da diventare un tratto caratteristico di tutti i modelli pro- dotti successivamente. La tuga voluminosa nasconde in realtà una un’idea ben precisa di barca che punta a offrire molto spazio sia all’esterno che nel quadrato, inondando quest’ultimo di luce e permettendo a chi lo occupa di godere di una vista frontale a 270 gradi. Pensato per la crociera questo catamarano fa del comfort, della solidità e soprattutto della stabilità in navigazione i sui punti di forza. L u n g o 12,37 metri, con una larghezza di 7,09 metri (al di sopra di modelli di questa grandezza) e con bordo libero alto può affrontare in sicurezza anche mari formati e contenere il becIl pozzetto del Lagoon 410 ha un grande tavolo fis- cheggio. Gli scafi so a dritta e una postazione per il timoniere rialzata. paralleli e muniti di BOLINA Gennaio 2013 91 Secondo Look_Gen_2013 10-12-2012 16:51 Pagina 93 SECONDO LOOK VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGI dati tecnici lunghezza m larghezza m pescaggio m peso t velatura mq Bavaria 30 Cruiser Natante per la crociera costiera elegante e rifinito con doppio pescaggio e interni classici FRUTTO DELLA COLLABORAzione tra il cantiere tedesco e lo studio J&J, il Bavaria 30 Cruiser è il più piccolo della gamma da crociera caratterizzato da linee moderne, spazi razionali e finiture di qualità. Lo scafo presenta slanci e bordo libero contenuti e un bulbo in ghisa standard o a basso pescaggio. Il pozzetto, comodo e protetto da un ampio paramare, offre sedute ergonomiche e co- 9,45 3,29 1,43/1,85 4,4 48,60 lonnina del timone unita al ta- ➭ volo in teak e console porta strumenti. Il piano velico è frazionato a 9/10. Gli interni sono ben aerati grazie ai sei osteriggi apribili sulla tuga, più due supplementari. Offrono una cabina doppia a prua, il quadrato con tavolo e sedute contrapposte, cucina a “L” e zona carteggio e un’altra cabina doppia a poppa con bagno. Il motore è un Volvo Penta da 19 hp. ❏ dati tecnici lunghezza m larghezza m pescaggio m peso t velatura mq 9,10 3,30 1,40/1,80 3,65 48,20/53,25 Gib’Sea 312 Proposto in due versioni classica o sportiva uno sloop francese che offre doti marine e spazi confortevoli ➭ PRODOTTO DA GIBERT MARIne in soli 86 esemplari dal 1988 al 1994, il Gib’Sea 312 è un progetto firmato da Robert Humphreys decisamente versatile. È proposto nella versione Standard con piano velico armato in testa d’albero e chiglia profonda 1,40 metri, o in quella più sportiva Plus dove il bulbo scende a 1,80 metri e la velatura è frazionata a 7/8 e maggiorata. Lo scafo presenta una buo- na lunghezza al galleggiamento, mentre in coperta si nota la tuga alta e stretta per liberare i passavanti e collocare le lande in posizione rientrata. Gli interni rispettano lo schema tradizionale con cabina doppia a prua e a poppa, bagno, cucina, carteggio e quadrato centrale a sedute fronatali. L’entrobordo è, secondo le versioni, uno Yan❏ mar da 18 o da 27 hp. BOLINA Gennaio 2013 93 Secondo Look_Gen_2013 10-12-2012 16:51 Pagina 94 SECONDO LOOK VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGI dati tecnici lunghezza m larghezza m pescaggio m peso t velatura mq Sunbeam 24 Natante austriaco dall’indole sportiva curato nei dettagli e con soluzioni interne originali COSTRUITO DAL CANTIERE AUstriaco Schöchl tra il 2002 e il 2010, il Sunbeam 24 è un natante di 7 metri che si distingue per le linee d’acqua efficienti e gli spazi interni funzionali, merito anche degli slanci contenuti e della tuga dalla forma arrotondata. Lo scafo è solido, grazie alla statificazione in vetroresina eseguita a mano. L’armo a 7/8 (più un bompresso a prua), la pinna di deriva con bulbo (da 1,45 m o 1,60 di pescaggio) e la lunga pala del timone, che permette il controllo della barca anche con forti angoli di sbandamento, si sfruttano al meglio nelle andature di bolina. Il pozzetto è ampio e aperto sulla poppa. Semplici ma rifiniti gli interni che oltre alla cuccetta di prua e al tavolo con sedute, presentano soluzioni originali come la cucina scorrevole a scomparsa e il frigorifero col❏ locato sotto la discesa. 7 2,50 1,45/1,60 1,7 27,60 ➭ dati tecnici lunghezza m larghezza m pescaggio m peso t velatura mq 11,02 3,77 1,45 2,90 64 Dufour 36 Classic Un progetto di 11 metri che coniuga comfort interni versatili e facilità di manovra. Costruito dal 1999 al 2001 ➭ 94 BOLINA Gennaio 2013 NEL 1999 IL CANTIERE Dufour, dopo una parentesi dedicata a barche di grandi metrature, torna a proporre cabinati più accessibili, sempre costruiti con cura, facili da gestire e ricchi di spazio. Come il Dufour 36 Classic disegnato da Mortain & Mavrikios e Oliver Poncin. Linee di carena piene, bordo libero alto, poppa larga e baglio massimo arretrato, caratterizzano lo scafo che è stratificato in vetroresina, mentre la coperta è in sandwich. Il piano velico è proporzionato al dislocamento (64 mq) e armato in testa d’albero. La tuga, piuttosto alta, è leggermente bombata, mentre il pozzetto oltre al timone a ruota accoglie fino a sei persone di equipaggio. Gli interni sono a due o a tre cabine, a cui si aggiungono il tavolo da carteggio e il bagno ai lati della discesa, la cucina a murata sulla dritta e il tavolo con sedute a “L” a sinistra. ❏ Sapore di Mare_Gen_2013 12-12-2012 19:40 Pagina 95 Sapore di Mare / Articoli scritti dai lettori U na settimana di navigazione tra il Veneto e la Croazia diventa occasione per conoscersi meglio e affrontare nuove sfide IO, PROMOSSA VELISTA! N ON SONO MAI SALITA SU UNA barca a vela e quando Sergio, il papà di una mia cara amica, mi propone una settimana in Croazia, dal 9 al 15 settembre, allettandomi con i ricordi delle sue precedenti esperienze di navigazione in compagnia di Angelo, capace skipper, mi faccio trascinare dal suo entusiasmo e dico sì. Nell’avventura è coinvolta anche Mariza, brava e simpatica, che si dimostra subito anche una provetta velista e che mi è di molto aiuto, tanto è vero che sicuramente farò, in loro compagnia, nuove esperienze di vela. Sabato 8 settembre. Parto da Roma e vado a Venezia nel primo pomeriggio, poi a bordo di uno dei tradizionali vaporetti della città arrivo nel marina confinante con il vecchio stadio di Sant’Elena. Le mie impressioni quando vedo le di- di BARBARA ROSATI mensioni contenute della barca a vela sono contrastanti: devo contare fino a dieci prima di salire a bordo e iniziare questa nuova avventura. Sistemazione in cabina, riunione con lo skipper che ci dà informazioni su barca (Caipirinha 9,15 m) e strumentazione di bordo, cena frugale e poi una bella passeggiata a piedi fino a piazza San Marco, piena di turisti, di luci e di suoni. Venezia è proprio un incanto. Domenica 9. La nostra destinazione è Parenzo (Porec). Partenza alle ore 7,30. Dopo pochi minuti ecco il sistema di protezione della Laguna Mose con le nuove costruzioni anti marea ancora da completare e, diretti verso San Marco, incrocia- mo una mastodontica nave da crociera: è impressionante e noi su un cabinato di 9 metri ci sentiamo piccoli piccoli. Trasferimento tranquillo, metà a vela e l’altra a motore con rotazione dell’equipaggio alla barra. Quando è il mio turno (la prima volta che prendo in mano un timone), è alquanto impegnativo. Dopo ore di navigazione intravediamo la costa istriana con lo skipper che ci indica il Monte Maggiore e finalmente verso le ore 19 attracchiamo al pontile della locale polizia per espletare le pratiche di ingresso in Croazia e poi via all’ormeggio. Dopo cena visitiamo la cittadina e il BOLINA Gennaio 2013 95