000-000_Cop_Gen_2013_x 210 dorso 7 mm (Pagine 136

Transcript

000-000_Cop_Gen_2013_x 210 dorso 7 mm (Pagine 136
000-000_Cop_Gen_2013_x 210 dorso 7 mm (Pagine 136 interne) 12/12/12 14.44 Pagina 1
www.bolina.it
4,50
inserzioni gratuite
Svizzera Tic. 10 FS
• N. 304 • GENNAIO 2013
Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46)
art. 1 comma 1, DCB Roma
●
ANNO 29
GENNAIO 2013 TALL SHIP • 49ER • ANCORAGGIO DI POPPA • APPALTARE I LAVORI • TURCHIA
304
MENSILE
Pigafetta 500
A VELA SULLE ORME
DI MAGELLANO
* pag. 49
●
Accessori
METS E NON SOLO
LE NUOVE IDEE
* pag. 43
●
Design
LE APPENDICI
DELL’OPERA VIVA
* pag. 51
• NUOVI E-BOOK • RANDA AVVOLGIBILE • LE VITI A BORDO
Sommario_gen_2013
12-12-2012
18:27
Pagina 3
www.bolina.it
Mensile dell’andar per mare
Anno 29 - Numero 304 - Gennaio 2013
SOMMARIO
ATTUALITÀ
Pag. 43
Nuovi accessori alla riscossa
49
Spedizione sulle orme di Magellano »
»
51
Marchingegni immersi
»
57
Nuovo anno, nuovi e-book
RUBRICHE
»
5
Lettere a BOLINA
»
6
Fasi lunari di gennaio
»
8
Spazio aperto
»
10
Risposte brevi
11
Ida Castiglioni: Spie in America’s Cup »
16
Giancarlo Basile: Inclinati in banchina »
»
18
Rodolfo Foschi: Meteor usato
21
Botta&Risposta: Giancarlo Tunesi »
»
24
Notizie, notizie
»
28
Avvisi nautici
»
30
Regate, regate
»
35
Derive, che passione!
»
93
Secondo look
» 101
Inserzioni gratuite
A BORDO
Temporale a prua
Attrazione cosmica
“Tall Ship”, regine del mare
Vor, rivoluzione One Design
Multe in mare, la “top ten”
Le regole del carrello
Rotta sul delta del Po
Le baie verso Marmaris
49er, lo skiff olimpico
Fisionomia della vite
Filare a poppa è meglio
Avvolgiranda fai-da-te
Come appaltare i lavori
Lagoon 410, che panorama!
SAPORE DI MARE
Io, promossa velista
Il mio “Vendée Globe”
Il dinghy di Porziola
Charteristi? meglio evitarli
Pag.
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
39
41
59
65
66
67
69
73
77
79
83
85
87
91
»
»
»
»
95
97
98
100
Per le condizioni di abbonamento vedere a pagina 13
elista riccone e velista sfigato. Due categorie che
nell’immaginario collettivo risultano chiaramente distinte.
Da una parte c’è infatti l’armatore aristocratico, con le sostanze necessarie a mantenere il
suo yacht di lusso, dall’altra il
diportista scalcinato col suo
barchino di pochi metri.
E in base a queste distinte tipologie di naviganti, le società di
marketing si affannano a stilare i
target di riferimento con cui misurare il potenziale interesse del
pubblico per questo o quel pro-
dotto. Ma se tale analisi può essere plausibile per una specifica
gamma di accessori o determinati modelli di barca, risulta infondata per gran parte dei beni in
commercio. Tanto più - ci venga
concesso l’inciso di parte - se si
parla di prodotti editoriali, libri e
riviste di settore, dove non esistoAL VOSTRO SERVIZIO 24 ORE SU 24
06/6990100
ABBONAMENTO
TELEFONO-INTERNET
www.bolina.it
DECORRENZA DA QUALSIASI MESE
no sostanziali disparità di costo e
dove la differenza semmai la fanno i contenuti.
Del resto se si parla di vela,
ambiente, navigazione, portualità, sicurezza e attrezzature non
c’è target che tenga. Le manovre, le onde, il vento e i fondali
che mordono le marre dall’ancora sono uguali per tutti.
Non esistono dunque velisti di
serie A e serie B, ma solo grandi appassionati di mare. Poi le
vele, le rotte, le storie e tanti
modi di raccontarli.
Buon vento!
In copertina: Regata Spi Ouest a La Trinite, Francia - Foto di Franco Pace
Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
EDITRICE INCONTRI NAUTICI srl - Largo Angelicum, 6 - 00184 ROMA - Tel. 06/6990100 (4 linee) - fax 06/6990137. Internet: www.bolina.it.
E-mail: [email protected] - Redazione: [email protected] - Direttore responsabile: Alberto Casti ([email protected]). Collaboratori: Giancarlo Basile, Hilde
Bianchi, Gianpaolo Karis, Marco Cobau, Stefano Colitti, Pasquale De Gregorio, Danilo Fabbroni, Rodolfo Foschi, Augusto Guidobaldi,
Luigi Arena, Rossella Malaspina, Antonio Pezzoni, Cino Ricci, Gian Carlo Ruggeri, Sauro Servadei, Marco Sassu, Fabio Fiori, Paolo Giorgi, Daniela
Tempera. In redazione: Fabrizio Coccia, capo servizio ([email protected]), Sandro Angeloni ([email protected]), David Ingiosi
([email protected]), Angelo Sindoni ([email protected]), Filomena Fontanile, segreteria ([email protected]), Enzo Bella, spedizioni
([email protected]) - Aut. Trib. Roma n. 103/85, 22.2.1985 - Stampa: Stilgrafica, Roma - Distribuzione edicola: M-Dis Spa - Via Cazzaniga, 1 - 20132
Milano, Tel. 02/2582.1 ([email protected]). Una copia € 4,50, arretrate € 5,00 Italia (+ sp. postali) - ABBONAMENTO: annuo € 37,50 (Italia), € 47,50
(Europa), versamenti: ccp. n. 14402002 intestato a Editrice Incontri Nautici, Largo Angelicum, 6 - 00184 Roma. PUBBLICITÀ: E.I.N. ([email protected]),
Tel. 06/6990100. Copyright “Bolina”, diritti riservati. Manoscritti e foto ricevuti non vengono restituiti. Garanzia di riservatezza: l’Editore garantisce
la riservatezza dei dati personali dei lettori e la possibilità di richiederne gratuitamente per iscritto la rettifica o la cancellazione; le informazioni custodite
nel nostro archivio vengono utilizzate solo per inviare comunicati informativi agli abbonati (Legge 675/96).
BOLINA Gennaio 2013 3
Ebook_Gen_2013_ok_Gennaio 2013 12/12/12 19.47 Pagina 3
UNO
CONTRO UNDICI
Ecco l’eBook raccolta di BOLINA
€ 15,00
la collezione del 2012
finalmente in formato digitale*
non ha peso, non ha volume, è compatibile con
tablet e personal computer, dispone di menu
interattivo e sistema di ricerca, è eterno, indistruttibile e costa solo come tre arretrati di BOLINA.
UN ANNO DI VELA A PORTATA DI CLIC!
DISPONIBILE SU BOLINA.IT E NEI PRINCIPALI EBOOK SHOP
* File di circa 65 Mb compatibile con tutti i sistemi operativi abilitati alla lettura di Pdf
Lettere_Gen_2013
13-12-2012
12:28
Pagina 5
Lettori, lettori, qui BOLINA, avanti pure, passo...
NON SI PUBBLICANO
LETTERE ANONIME
Tutta la corrispondenza, anche
se spedita via e-mail, deve riportare l’indirizzo completo del
mittente. BOLINA non pubblica
testi anonimi, siglati o solo firmati: i lettori sono benvenuti su
queste pagine solo se dichiarano
il loro indirizzo completo.
Barcolana 2012
regata scandalosa
Come faccio ormai da 22 anni,
la seconda domenica di ottobre
anche quest’anno partecipo alla
Barcolana di Trieste come membro dell’equipaggio di una barca
da regata di 33 piedi. Anche se è
considerata una festa, siccome
alla fine viene stilata una classifica e il comitato di regata è composto da giudici internazionali, si
presume che le cose
vengano fatte seriamente. Quest’anno non è andata
così. Non è accettabile che non
venga ridotto il
percorso quando
Esimit Europa 2, che
è considerato il monoscafo più
veloce al mondo ci mette quattro
ore a coprire le circa quindici miglia del campo di regata (quasi
due ore per il solo primo lato),
giustificando la decisione con il
fatto che accorciando si sarebbero favoriti i più piccoli perché i
“big” in un percorso breve non
riescono a esprimere a pieno le
proprie potenzialità.
Il risultato è stato che sono arrivate al traguardo in tempo limite
19 imbarcazioni su circa 1.700
iscritti. A questo punto, per salvare
il salvabile è stato detto che avrebbero fatto fede le dichiarazioni di
passaggio al cancello di Miramare
(terza boa). L’abbiamo compilata
e spedita via fax entro l’orario specificato sul bando, convinti che al
cancello un giudice abbia preso i
passaggi. In primis ci hanno piazzati quarantunesimi, poi dopo va-
rie proteste trentesimi e alla fine attorno al sessantesimo posto.
Dopo varie indagini siamo venuti a sapere che al cancello non c’e-
Questo numero
B
envenuto 2013 e ben trovati
“boliniani”! Anche questo
mese il piatto che offriamo è molto ricco. A cominciare dalla presentazione di numerosi nuovi accessori (pag. 43). È nata un’associazione che vuole ripercorrere la
rotta di Magellano. Tra loro ci sono anche i Velisti per Caso (Ferraresi, pag. 49). I “mostri” da regata nascondono macchinosi
congegni sotto la linea di galleggiamento. Un'analisi delle appendici più comuni (Ingiosi, pag. 51).
La rivista BOLINA approda al digitale? Sì, con l’annuario del 2012
(pag. 57). Le Tall Ship sono velieri custodi della cultura marinara.
Una scheda delle più famose
(Coccia, pag. 59). Viti: tutto sul
sistema di serraggio più utilizzato
a bordo (Zavatta, pag. 79). Quindi torniamo sull’ancoraggio di
poppa (Mazzolini, pag. 83), scopriamo come realizzare da sé una
randa avvolgibile (Preden, pag.
85) e come appaltare i lavori di refitting (Cobau, pag. 87). In più
notizie, regate, lettere, etc. BV! ❏
ra nessun giudice e che la classifica (con tanto di premi in pompa
magna) era stata stabilita solo dalle autodichiarazioni dei regatanti.
A riprova di ciò un mio amico, dopo essersi ritirato ben prima dello
scadere del tempo limite, ha presentato provocatoriamente la dichiarazione si è trovato in classifica in un’ottima posizione.
A questo punto mi chiedo com’è
possibile che una classifica venga
fatta senza che nessun giudice
sia presente e se vale la pena investire tempo e denaro per partecipare ad una manifestazione nella quale ormai si dà importanza
solamente alle prime due o tre
barche. Spero che anche la federazione indaghi sull’accaduto
prendendo pubblicamente le distanze dal comitato, altrimenti
penso che sia cominciato un declino inarrestabile della regata.
MARCO STEFANI
Trieste
La Barcolana è diventata il più
grande evento velico d’Europa
perché è una festa aperta a tutte
le barche di lunghezza superiore
BOLINA Gennaio 2013 5
Lettere_Gen_2013
13-12-2012
12:28
Pagina 13
Ricevi ogni mese BOLINA a casa
...abbonati!
Risparmi fino al 35% sul prezzo di copertina, usufruisci del 15% di
sconto su tutti i libri pubblicati dalla Editrice Incontri Nautici,
ricevi la Bolina Card e ottieni sconti del 10% nei negozi convenzionati.
NOVITÀ
PAGAMENTO
NE
CON DOMICILIAZIO
IA
BANCAR
CONVIENE
FINO AL
35% DI
RISPARMIO
SOCIO
BOLINA CARD
E SCONTI
SUI LIBRI
GARANZIA
BLOCCA
IL PREZZO
PER 5 ANNI
VELOCE
A CASA TUA
PRIMA DELLE
EDICOLE
CORTESIA
REDAZIONE
AL TUO
SERVIZIO
Info:
06/6990100
fax:
06/6990137
www.bolina.it
ritagliare e spedire subito - congela i prezzi !
l’abbonamento a BOLINA
Sì, sottoscrivo
con le seguenti moda lità
ITALIA
❏ 1 anno (11 numeri)
❏ 1 anno (+ raccoglitore)
❏ 2 anni (22 numeri)
❏ 2 anni (+ 2 raccoglitori)
❏ 5 anni (55 numeri)
RISPARMIO DAL 25% (1
€ 37,50
€ 48,50
€ 69,50
€ 90,50
€ 161,00
ANNO) AL
ESTERO (Europa)
❏ € 60,00
_ _ _ _
❏ € 115,00
35% (5 ANNI)
ARRETRATI
n. .............................
Spese postali *
❏ €
❏
5,00
❏ €
❏
5,00
(*) 1-3 copie € 2,30; 4-6 copie € 3,50; 7 copie (fino a 13) € 4,70.
Raccoglitore
❏ €
8,50
❏
Spese postali *
(*) raccoglitore 3,00
TOTALE
❏ American Express ❏ Diners ❏ Visa ❏ Mastercard
n.
Codice sicurezza
❏❏❏❏ ❏❏❏❏ ❏❏❏❏ ❏❏❏❏ scad. ❏❏ ❏❏
❏ Pagamento a mezzo domiciliazione bancaria. La durata dell’abbonamento è a tempo
indeterminato. Variazioni di costo saranno comunicate sulla rivista. Info tel. 06/6990100.
❏ Allego assegno bancario; ❏ attendo vostro avviso di pagamento; ❏ ho versato
l’importo su c/c postale n. 14402002 intestato a: EDITRICE INCONTRI NAUTICI Srl
Largo Angelicum, 6 - 00184 Roma; ❏ rinnovo abbonamento;
❏ Ho pagato con bonifico bancario, IBAN IT55A0504803200000000004573,
intestato a Editrice Incontri Nautici srl.
Sconto: € 5,00 ❏ scuola di vela*; ❏ LNI*; ❏ circolo velico*
(*) Sconti non cumulabili e riservati a coloro che ne faranno richiesta su carta intestata dell’Associazione
SPEDIRE A:
nome ________________________ cognome __________________________________
indirizzo
__________________________________________________________________
città
____________________________
firma
________________ e-mail: ____________________________
cap ____________ tel. ____________________
data __________
Notizie_Gen_(D)_2013
12-12-2012
18:36
Pagina 24
Notizie, notizie, notizie
Varata in Liguria
la Carta dei porticcioli
È nata la Carta dei servizi turistici e ambientali dei porticcioli
liguri. Il documento, presentato
dalla Regione Liguria il 19 novembre, ha lo scopo di qualificare i piccoli approdi migliorandone la gestione, la sostenibilità ambientale e cercando di offrire nuove motivazioni di destinazione ai
diportisti.
Creando per esempio dei collegamenti con i territori vicini organizzando itinerari turistici, agricoli e culturali da percorrere a
piedi, in bicicletta o con altri mezzi in breve tempo.
L’adesione alla Carta dei servizi è su base volontaria, tra i primi
firmatari ci sono Portosole, Finale Ligure, i porti di Loano, Mirabello, Bocca di Magra, Lerici,
Portovenere, Celle, Porto Lotti,
etc. Info: <www.regioneligu
ria.com>.
Noleggio senza Iva:
Francia fuori regola
Anche la Francia dovrà applicare l’Iva al noleggio delle barche
di lusso. A chiederlo in modo formale ai cugini transalpini è stata
la Commissione europea, che lo
scorso novembre ha invitato la
Francia ad adeguarsi a quanto avviene nel resto nei Paesi dell’Ue,
dove questa imposta è regolarmente applicata.
L’esonero dell’Iva sul noleggio
dei maxi yacht, che in Italia per
esempio incide per il 21 per cento, costituisce infatti una sorta di
incentivo di Stato non autorizzato dalla direttiva europea su questa materia, la quale prevede in
alcuni casi degli sgravi di imposta, ma non per le imbarcazioni
di lusso utilizzate per diporto da
privati.
La Commissione di Bruxelles
ha dato due mesi di tempo alla
Francia per cambiare la normativa, in caso contrario sarà possibi24 BOLINA Gennaio 2013
A VELA OLTRE I 65 NODI - Vestas Sailrocket 2 condotto da Paul Larsen il
24 novembre a Walvis Bay, Namibia, ha raggiunto i 65,45 nodi (121,21 km/h) sui
500 metri. II velista australiano ha stabilito così il nuovo record del mondo migliorando il suo stesso primato di 49,19 nodi del 2011. Vestas Sailrocket 2 è uno strano multiscafo con speciali foil e un’ala rigida inclinata. Info: <www.sailrocket.com>.
le il ricorso alla Corte di Giustizia
Europea per studiare delle sanzioni.
Jimmy Cornell lancia
il rally ambientalista
Jimmy Cornell, navigatore,
giornalista, autore di diversi libri
dedicati alla vela d’altura nonché
ideatore dalla Arc, l’Atlantic Rally for Cruisers e di tre giri del
mondo (l’Hong Kong Challenge
del 1996, la Expo 98 del 1997 e la
Millennium Odyssey del 1998),
ha lanciato una nuova iniziativa
velico-ambientalista: il Blue Planet Odyssey.
Si tratta di un nuovo rally velico
intorno al globo con meta i luoghi
più fragili del pianeta, ecosistemi
la cui sopravvivenza è seriamente minacciata dagli effetti dell’azione antropica: isole Tuvalu,
Tokelau, Tuamotu, San Blas,
Maldive, Micronesia, Kiribati,
Marshall, Andamane e Nicobar,
ma anche la calotta polare Artica,
la grande barriera corallina australiana e le isole Galapagos.
Il tour seguirà di base il percorso tradizionale dei giramondo,
quindi lungo la linea dell’equatore, l’attraversamento del Canale
di Panama e, superato l’oceano
Indiano, la risalita del Mar Rosso.
Ma sono previste anche rotte alternative, compresa una attraverso il Mar Glaciale Artico.
Nel corso di ogni scalo sarà distribuito materiale informativo ai
giovani delle scuole, verranno organizzate conferenze, incontri e
Regate_Genn_(Ang)_2012
12-12-2012
19:16
Pagina 30
Regate, regate, regate
Classe Mini 6.50:
le regate del 2013
La classe Mini 6.50 Italia, che
raggruppa gli armatori di questa
piccola ma velocissima imbarcazione d’altura, ha stilato il programma degli appuntamenti per il
2013. L’esordio avviene il 15
marzo con una novità, la Roma
Mini Solo con percorso Fiumicino (Roma)-Ponza, Palmarola e
Ventotene-Fiumicino.
Si prosegue quindi il 29 marzo
con l’Arcipelago 650 (regata in
doppio, con percorso Talamone-Capraia-Elba-Giannutri-Le
Formiche-Talam one ) , il 13
aprile con il Gran Premio d’Italia (regata in doppio, con percorso Genova-Capraia-boa della Caletta-Giannutri-Giglio-Elba-Genova) e infine con la Sanremo Mini Solo (regata in solitario, su percorso da confermare).
Info: <www.classemini.it>.
Invernale di Chioggia
questi i vincitori
Si è concluso il 18 novembre il
trentaseiesimo Campionato Invernale Portodimare, circuito
d’altura in sei regate dedicato alle barche stazzate Orc e Irc di lunghezza superiore agli 8,50 metri e
alla categoria Minialtura.
Al termine delle cinque prove,
iniziate il 28 ottobre e che si sono disputate nello specchio di
mare antistante la città di Chioggia (Ve), la vittoria è andata: all’X-35 Opossum Team al comando di Simone Eulisse (Irc A e Orc
1 e 2), al First 40.7 Kala Nag di
Giorgio Zennaro (Irc B), al First
35 Olalla di Fabrizio Cazzoli
(Orc 3) e al Melges 24 Capitan
Nemo di Thomas Stocco nella categoria Miniltura.
Da quest’anno i primi tre classificati in ogni categoria sono ammessi al Campionato Mondiale Orc International in programma dal 21 al
29 giugno 2013 ad Ancona. Info:
<www.portodimare.org>.
30 BOLINA Gennaio 2013
VENDESI L’IMOCA 60 DI BIANCHETTI - È in vendita a 220.000 euro l’Imo-
ca 60 con il quale Simone Bianchetti, il velista romagnolo scomparso nel 2003, partecipò all’edizione 2001 del Vendée Globe. Una barca che ha preso parte ad altri
quattro giri del mondo in solitario, una Route du Rhum e una Transat Jacques Vabre. Lunga 18,29 metri e realizzata in carbonio e kevlar, è stata progettata nel 1989
da Philippe Briand e costruita dal cantiere Jeanneau Techniques Avancées.
In Italia si corrono
più regate al mondo
È l’Italia il paese più “malato”
di vela agonistica del mondo. A
stabilirlo è stata una ricerca effettuata dal circolo gardesano
Fraglia Vela Riva che ha analizzato tutte le regate inserite nel
calendario dell’Isaf, la federazione internazionale della vela,
dal settembre del 2011 allo stesso mese del 2012.
Ne è uscito fuori che la nazione
che organizza più eventi è proprio l’Italia con 82 manifestazioni all’attivo, seguita dalla Francia con 67, gli Stati Uniti con 50
competizioni e la Spagna con 33.
In testa alla classifica dei circoli che programmano più regate
c’è proprio Fraglia Vela Riva
con 16 eventi, seguito dallo Yacht Club Argentino (12) e dalla
francese Societè des Regatès Rochelaises (7). Info: <www.fragliavelariva.it>.
Flotta J24: assegnato
il titolo italiano 2012
Jamaica di Pietro Diamanti ha vinto il
titolo italiano 2012 della classe J24.
Malgrado le condizioni meteorologiche avverse che hanno sferzato Marina di Carrara nei giorni
1° e 2 dicembre, con le ultime due
prove in programma si è concluso regolarmente il Campionato
Derive_Gen_2013
12-12-2012
19:25
Pagina 35
Derive, che passione!
classe Optimist
classe 420
Sono oltre 250 gli optimist provenienti da 27 nazioni che dal 4 al 6 gennaio prendono parte al Trofeo Campobasso, primo importante evento per la classe in Italia che quest’anno ospita il Mondiale dal 15 al 26 luglio a Riva del Garda (Tn).
Flotta di Optimist in gara
a Napoli con il Trofeo Campobasso
C
on il Trofeo Campobasso torna protagonista dal 4 al 6 gennaio nelle acque del Golfo di Napoli la classe Optimist.
La manifestazione, organizzata dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia in collaborazione
con la Federazione Italiana di
Vela e l’Associazione Italiana
Classe Optimist, festeggia quest’anno il ventesimo anniversario con la partecipazione di oltre
250 atleti provenienti da 27 nazioni impegnati nelle categorie
Juniores e
Cadetti che
per tre giorni
si sfideranno
in regate su
percorsi a
bastone.
Ai vincitori
sono assegnati il Trofeo Marcello Campobasso (al primo classificato), il Trofeo Challenge Unicef (al primo tra i nati nel 2002),
la Coppa Branko Stancic (al timoniere proveniente da più lon-
tano) e la Targa Irene Campobasso (alla prima classificata).
L’evento partenopeo rappresen-
Alle cinghie
senza slittare
arola di Zhik: i piedi restano
P
sempre in presa sulle cinghie della deriva con il nuovo
sistema Grip II costituito da stivali e scarpette che si accoppiano agli strap. Il “trucco” sta nel
tipo di neoprene che riveste la parte superiore
della calzatura e quella
inferiore delle cinghie,
costituito da una miriade di tacchettature in rilievo che aderiscono
una volta a contatto anche se bagnati.
Gli stivali sono disponibili in
diversi modelli e le cinghie,
vendute anche separatamente,
prodotte per le derive più diffuse. Info: <www.zhik.com>. ❏
ta il primo appuntamento importante per gli Optimist nel
2013, anno in cui l’Italia organizza anche il Mondiale di classe dal 15 al 26 luglio a Riva del
Garda (Tn). Info: <www.ryccsavoia.it>.
A Maccari e Lenotti
la Regata del Tangone
La coppia formata da Marta
Lenotti e Veronica Maccari si è
aggiudicata l’edizione 2012
della Regata del Tangone,
evento dedicato alla classe 420
che si è disputato il 24 e il 25
novembre nelle acque liguri di
Andora (Sv).
Alla regata hanno partecipato
di sedici equipaggi che si sono
sfidati in sei prove.
Una manifestazione che ha
evidenziato il dominio degli
atleti dello Yach Club Sanremo,
che oltre alla vittoria hanno
conquistano anche il secondo
posto con Gabriele Morelli e
Matteo Tombolini e il terzo posto con Filippo Maccari e Mauro Luigi. Sanremesi sono anche
Fabio e Andrea Boldrini, primi
nella categoria Under 16. Info:
<www.cnandora.org>.
BOLINA Gennaio 2013 35
Ruggeri_Gen_2013
METEO
12-12-2012
19:37
Pagina 39
GLI ELEMENTI DA CONSIDERARE QUANDO C’È CATTIVO TEMPO
ome affrontare
C
una burrasca
valutando
le variazioni
del vento
e delle onde
INCONTRO AL MALTEMPO
di GIAN CARLO RUGGERI
Se ci si trova a navigare all’interno di un’area perturbata tendente alla burrasca è necessario saper interpretare il cambiamento del vento per capire in quale direzione evolverà la perturbazione e procedere in sicurezza senza allontanarsi troppo dalla propria rotta.
I
MMAGINIAMO DI DOVER NAVIGAre in tempo perturbato, senza
una bussola, senza Sole, né stelle,
con nuvolosità rapidamente variabile in prossimità dell’orizzonte e, soprattutto, con frequenti variazioni del vento. Si sarebbe tentati di fermarsi e aspettare che la
perturbazione passi, opzione possibile in qualche circostanza, ma
spesso, per esempio con mare
mosso, potrebbe essere una scelta pericolosa.
Ma se si vuole proseguire durante una burrasca, mantenendo
il più possibile la posizione
quando gli unici riferimenti sono
il vento e le onde, è bene posse-
dere una certa esperienza nel
giudicare le variazioni del vento.
Infatti, sebbene le onde di mare vivo si muovano nella direzione del vento, quando quest’ultimo cambia ci vuole un
F
Fig 1 - Esempio della variazione del
vento al transito di un fronte freddo
che si sposta lungo la direzione F.
certo tempo affinché si dispongano nella nuova direzione. Durante la transizione, quindi, il
vento e le onde procedono in direzioni leggermente diverse.
Seguendo il vento, si incontreranno le onde (o queste incontreranno l’imbarcazione) con un angolo diverso. Non sempre, però,
questo può essere identificato come una variazione di direzione
del flusso d’aria. Lo stesso effetto può essere causato da un movimento di onde lunghe che incontri la nostra imbarcazione. Una di
queste nuove onde può passare al
di sotto di una grande onda e variarne la direzione senza che l’onBOLINA Gennaio 2013 39
Cielo_Gen_2013
10-12-2012
16:03
Pagina 41
IL CIELO I PUNTI DI MINORE E MAGGIORE DISTANZA DELLA TERRA DAL SOLE
l nostro
Ipianeta
si avvicina
e allontana
dalla stella
madre
perché
la sua orbita
è ellittica
ATTRAZIONE COSMICA
di AUGUSTO GUIDOBALDI
Il perielio e l’afelio si verificano ogni sei mesi subito
dopo i solstizi d’inverno e d’estate: nei primi giorni di
gennaio la Terra è più vicina al Sole, in quelli di luglio
più lontana. Durante il resto dell’anno la distanza fra i
due corpi celesti varia fra i due estremi.
O
GNI OGGETTO SU CUI VIENE
esercitata una forza subisce
un’accelerazione di identica direzione e forza: è quanto afferma la seconda delle tre leggi
della dinamica, detta anche legge di Newton, e nell’universo
tale forza è quella di gravità.
In realtà ogni corpo celeste è in
caduta libera verso un altro con
una massa maggiore, e siccome
i parametri del suo moto, direzione e accelerazione, cambiano costantemente, la sua traiettoria si curva fino a chiudersi,
come accade per le orbite di pianeti e satelliti, che sono più o
meno tondeggianti. La prima
delle tre leggi formulate da Keplero asserisce poi che i pianeti
descrivono orbite ellittiche intorno al Sole e che questo è po-
sto in uno dei due fuochi dell’ellisse.
Di conseguenza la distanza dei
pianeti dall’astro varia continua-
LE GIORNATE CONTINUANO AD ALLUNGARSI
D
opo il solstizio del 21 dicembre, la declinazione del Sole, che
sorge alle ore 07,28-07,14 (gli orari, riferiti al nostro fuso orario, sono quelli invernali d’inizio-fine mese) e tramonta alle 16,3917,14, è in aumento, così come la luce diurna che questo mese fa
registrare un incremento di 49 minuti. Venere e Mercurio transitano in vicinanza del Sole e restano invisibili. Saturno si può osservare dalle 02,31-00,37 all’alba. Dopo il tramonto, Marte si mostra
fino alle 18,32-18,37; Nettuno fino alle 20,47-18,54; Urano fino
alle 23,39-21,46; Giove fino alle 05,04-03,00. La Luna è nuova
l’11 e piena il 27; calante dall’1 al 10 e dal 28 al 31, crescente dal
12 al 26; è al perigeo il 10, quando dista 360.047 chilometri dalla
Terra, all’apogeo il 22 quando ne dista 405.311.
A.G.
BOLINA Gennaio 2013 41
Accessori_Gen_2013
7-12-2012
15:06
Pagina 43
Novità
T
ante e utili
le ultime proposte
delle aziende
che producono
componenti
e strumenti
per le barche
I
Le attrezzature di coperta diventano sempre più sofisticate, pratiche e dal peso contenuto.
ACCESSORI ALLA RISCOSSA
L SETTORE DEGLI ACCESSORI È TRA I COMPARTI PIU
dinamici dell’industria nautica e quello che negli
ultimi due anni ha dato i segnali più consistenti di
ripresa. Il valore della produzione nazionale per
questi prodotti nel 2011 ha sfiorato il miliardo di
euro segnando quasi tre punti di incremento rispetto all’anno precedente e attestandosi al secondo posto nel contributo al fatturato totale nautico, preceduto solo dalla cantieristica.
Ma l’attenzione verso il mondo degli accessori è
alta da parte di tutta l’industria internazionale. Lo
ha dimostrato ancora una volta il successo ottenuto dal Mets, l’annuale rassegna dedicata a strumenti, attrezzature e componenti per le barche che si
svolge nel mese di novembre nella città di Amsterdam, in Olanda. L’ultima
edizione della fiera ha ospitato oltre 1.200 espositori
provenienti da 15 nazioni e
tra questi la pattuglia italiana, presente con 200 aziende, è stata il primo gruppo
straniero.
Centinaia i nuovi prodotti
presentati durante i tre giorni della manifestazione e
molti di sicuro interesse per
gli appassionati di mare. In prima linea, come di
consueto, la strumentazione elettronica, che anche
sulle barche si adegua sempre più agli standard dei
prodotti “terrestri” arricchendosi di connessioni
wi-fi e bluetooth, schermi touch screen ad alta risoluzione, ma anche di visori 3D, sofisticati
software per la gestione e il controllo degli impianti di bordo, potenti trasmettitori radio di dimensioni lillipuziane e che diventa sempre più interfacciabile con gli immancabili tablet e smartphone che
ormai non ci abbandonano più.
Prosegue inarrestabile anche la diffusione dei
materiali compositi per le attrezzature di coperta,
dove l’utilizzo dei metalli sta ormai scomparendo
e si affacciano tentativi di design che tendono a trasformare bozzelli, pastecche e winch in variopinti oggetti quasi artistici. Tentazioni alle quali il velista cede facilmente, perché acquistare un accessorio per la
propria barca significa sempre fare un regalo a sé stessi.
Ecco quindi nelle pagine
che seguono una carrellata
di nuovi prodotti tra i quali
❏
scegliere.
BOLINA Gennaio 2013 43
Maggellano_Gen_2013
12-12-2012
18:00
Pagina 49
Spedizioni
L
a nuova
avventura
dei Velisti per Caso:
seguire la rotta
del primo
giro del mondo
e riscrivere il diario
di Antonio
Pigafetta
Adriatica, dei Velisti per Caso è un sloop in ferro di 21,50 m, la barca sarà impegnata
dal prossimo mese di ottobre nel giro del mondo sulle orme Ferdinando Magellano.
SULLE ORME DI MAGELLANO
di GALILEO FERRARESI
P
500 È UN NUOVO
progetto di giro del mondo
in barca a vela presentato a novembre a Venezia da Siusy
Blady e Patrizio Roversi, in arte
i Velisti per Caso.
Per celebrare i 500 anni dalla
prima circumnavigazione del globo compiuta dal 1519 al 1522 da
navigatore Ferdinando Magellano e documentata dal vicentino
Antonio Pigafetta, i due, ingaggiati da un’associazione di circoli
velici vicentini, hanno lanciato
l’idea di ripercorrere la rotta del
celebre esploratore a bordo del loro sloop di 21,34 metri Adriatica.
Il tutto è cominciato da una telefonata di Odino Bau, presidente del Circolo Velico di Vicenza.
«Non sapevo chi fosse – racconta Syusy – ma a uno con un
nome così non si può non dargli
retta. Mi ha chiesto se la nostra
barca, Adriatica, era disponibile
IGAFETTA
per un eventuale giro del mondo
sulla rotta percorsa 500 anni fa
da Antonio Pigafetta...».
Chi cerca su una carta geografica la città di Vicenza non può
non domandarsi cosa avesse a
che fare Pigafetta con le navigazioni marittime, visto che la città
è circondata da terreni coltivati.
Ancor più potrebbe chiedersi
Syusy Blady e Patrizio Roversi, i Velisti per Caso, si preparano a un
nuovo impegnativo giro del mondo.
come mai in una città di terra si
sia sentito il bisogno di avere
non una, ma ben due associazioni marinare: il già citato Circolo
Velico e la Lega Navale. La curiosità aumenta quando si scopre
che i vicentini hanno addirittura
istituito il Premio Pigafetta che
da anni è consegnato a chi si è
distinto nella navigazione, nella
cultura del mare e della vela.
Evidentemente questo popolo
tiene alla navigazione, al buon
nome e al ricordo del suo concittadino e si impegna per farlo conoscere al mondo.
L’uomo ha sempre navigato. Fin
dai tempi più remoti è risultato
più semplice ed economico muoversi e muovere le merci sull’acqua che sulla terra. Chi andasse a
guardare una carta del Veneto di
alcuni secoli fa vedrebbe che Venezia era, molto più di adesso,
piena di canali e rii, e che le vie di
BOLINA Gennaio 2013 49
Marchingegni_Gen_(D)_2012
11-12-2012
11:35
Pagina 51
A bordo
U
na panoramica
sulle ultime
novità in fatto
di appendici:
dalle barche
da record
ai multiscafi
di “Coppa America”
Lo skipper britannico Alex Thompson passeggia sulla chiglia basculante del suo Open
60 Hugo Boss mentre naviga nella Manica raggiungendo i 40 gradi di sbandamento.
MARCHINGEGNI IMMERSI
di DAVID INGIOSI
N
ELLA RICERCA DI PRESTAZIONI SEMPRE PIÙ ELE-
vate, progettisti e cantieri, oltre che sull’elemento propulsivo, le vele, si concentrano al di
sotto della linea di galleggiamento degli scafi,
ossia nella loro parte immersa. E questa sfida
volta a superare i limiti naturali di resistenza
idrodinamica ha via via messo in evidenza la centralità delle appendici, elemento fondamentale
per le doti velocistiche delle barche.
Se si guarda all’evoluzione della navigazione a
vela sportiva, infatti, negli ultimi anni le innovazioni che hanno consentito di conseguire le prestazioni migliori sono state proprio quelle relative alle appendici: chiglie basculanti (e addirittura volanti), canard, pinne retrattili di forma alare, hydrofoil. Idee che, come spesso avviene,
hanno origini più remote, ma che oggi si trovano
certamente al centro della sperimentazione progettuale, soprattutto ma non solo, delle barche da
regata.
Foil alari, flying keel e canard come sui jet
Una delle appendici moderne
che ha rivoluzionato la storia
delle competizioni a vela, è la
chiglia basculante, o canting
keel come dicono gli anglosassoni. L’idea è semplice: a compensare lo sbandamento della
barca ci pensa una lunga pinna
di deriva con bulbo a siluro non
più fissa, ma in grado di oscillare a dritta o a sinistra, secondo le
esigenze di navigazione. I van-
taggi di questa soluzione sono
evidenti: si aumenta il momento
raddrizzante dello scafo, si
Hydrofoiler F1, un prototipo di catamarano (5,5 m) che raggiunge i 42 nodi.
sfruttano appieno le potenzialità
del piano velico (che può essere
di maggior superficie), si ottiene una rilevante diminuzione
del dislocamento che, assieme
alle adeguate forme di carena,
permette il sostentamento al regime di planata.
Nonostante alcuni prototipi arcaici di chiglia basculante di fine Ottocento (Francis Herreshoff, figlio del celebre progetBOLINA Gennaio 2013 51
Nov_Edit_Gen_2013
13-12-2012
12:28
Pagina 57
Editoria elettronica
D
isponibili
da questo mese
tre nuovi
titoli digitali
tra cui la raccolta
dei numeri
di BOLINA
pubblicati nel 2012
La raccolta di BOLINA è la versione digitalizzata in formato pdf degli undici numeri della rivista pubblicati nel 2012. Nel Cielo, di Augusto Guidobaldi, è un manuale
divulgativo di astronomia.
NUOVO ANNO, NUOVI EBOOK
U
NO DEI PREGI CHE VA RICONOsciuto all’editoria digitale è
quello d’essere, a dispetto del freno della fosca crisi che ci attanaglia, un settore in costante fermento. Aumentano i titoli in catalogo e cresce esponenzialmente il
numero dei lettori “digitalizzati”.
La Editrice Incontri Nautici che
non solo nel settore velico, è stata tra i pionieri in Italia di questo
mercato, ha pubblicato 24 titoli
in poco meno di due anni e per il
2013 presenta nuovi prodotti destinati a pc e tablet pc.
Cominciamo dal più grande,
ovvero l’annuario di BOLINA del
2012. Una novità che, ne siamo
certi, farà piacere a molti dei nostri più affezionati lettori. Si
tratta infatti degli undici numeri
dell’anno appena trascorso, raccolti in un’unica pubblicazione
digitale da sfogliare comodamente sui propri dispositivi elettronici. Una soluzione utile per
chi non ha più spazio a tra gli
scaffali per contenere la sempre
più ingombrante collezione di
BOLINA, ma soprattutto per chi
pur volendo preservare il gusto
della lettura tradizionale, non
vuole rinunciare alla possibilità
di consultare anche un archivio
mobile ovunque si trovi: a casa,
in ufficio, in montagna o tra le
Anche il prezioso Vocabolario del
Velista di Giancarlo Basile è ora disponibile in formato digitale (ePub).
onde. Un’annata di B OLINA
equivale a undici numeri, ossia
mille e cento pagine con approssimativamente 200 lettere con le
risposte sui temi più disparati,
450 tra notizie, curiosità e risultati di regata, 200 articoli di ogni
genere, 90 schede di barche,
nuove e usate e molto altro ancora. Sono state escluse solo le
inserzioni gratuite dato lo scarso interesse che possono destare
col passare del tempo e i dati
sensibili contenuti.
L’annuario di BOLINA è dunque
una piccola Babele velica in formato Pdf, la cronistoria di un anno di giornalismo di settore oggi
finalmente anche a portata di clic.
Ogni numero all’interno della
raccolta digitale è stato opportunamente indicizzato così che,
oltre a poter eseguire delle ricerche mirate si possa anche consultare un menu elettronico per
visualizzare in pochi passi la paBOLINA Gennaio 2013 57
Nov_Edit_Gen_2013
S
13-12-2012
12:28
Pagina 58
GLI EBOOK SI LEGGONO ANCHE SUL PC
tanno facendo breccia ormai da diversi anni i tablet pc, dispositivi
come l’iPad, il Galaxy o il Kindle predisposti, tra le altre cose, alla
lettura di testi attraverso specifiche applicazioni. Ma non sono indispensabili per leggere un ebook. I libri elettronici possono infatti essere agilmente letti anche attraverso
lo schermo di un computer. Se si tratta di un file in
formato Pdf il gioco è semplice: tutti i sistemi operativi in commercio dispongono dell’apposito lettore che sia Acrobat Reader, Anteprima, o altro. Se si
vogliono invece sfogliare degli ePub, quindi file
con testo dinamico, è necessario il software Adobe
Digital Editions scaricabile gratuitamente all’indirizzo internet http://www.adobe.com/it/products/digital-editions.html. Con questo software è possibile sfogliare, ingrandire, effettuare
ricerche e diventa indispensabile se si vogliono consultare ebook con sistema di protezione
Drm, formato che si sta imponendo come lo standard per la maggior
parte degli editori e solitamente indicato nelle schede di approfondimento che precedono l’acquisto. Per visualizzare il contenuto di
un ebook con tale sistema di protezione è necessario creare un account sul sito Adobe e quindi scaricare Adobe Digital Editions. Cliccando sul file URLLink.acsm scaricato al momento dell'acquisto
dell’ebook partirà l’effettivo download del file che risulterà quindi
finalmente fruibile.
❏
gina di proprio interesse. Trattandosi di un formato Pdf e non di
una applicazione specifica per
questo o quel tablet o sistema
operativo, l’annuario di BOLINA
può essere consultato su qualsiasi piattaforma che disponga di un
apposito lettore (Acrobat reader
su Pc e Mac, Anteprima su Mac,
iBooks su Ipad, etc.).
Il peso, in termini di byte, non è
indifferente per un ebook: sono
circa 65 Mega byte. Ma si tratta
di una porzione di hard disk tollerabile se si considera che mediamente una sola copia di una rivista, tra le tante ormai diffuse anche in formato digitale, pesa in
media attorno ai 45 Mega byte.
Per il download con una normale
linea adsl bastano circa 5 minuti.
L’annuario 2012 di BOLINA può
essere acquistato in qualsiasi
ebook shop, nonché attraverso il
sito di BOLINA al prezzo di 15 euro. Undici arretrati digitalizzati
al prezzo di 3 di carta! La secon58 BOLINA Gennaio 2013
da novità proposta dalla Editrice Incontri Nautici per il primo
mese del 2013 è Nel cielo un affascinante manuale di astronomia firmato da Augusto Guidobaldi che raccoglie, in forma opportunamente rielaborata e ampliata, gran parte degli articoli
pubblicati su BOLINA nella rubrica Il cielo.
Chi era Eratostene? E Tolomeo? Chi ha inventato la bussola? Cos’è la precessione degli
equinozi? Cosa dicono le leggi di
Keplero? Come si individua la
stella Polare? Ortodromia e lossodromia, cosa indicano? Cosa
sono l'ottante, la bussola giroscopica e l’astrolabio?
A queste e a molte altre domande risponde questo agile libro disponibile in formato ePub al
prezzo di 9 euro, uno scrigno di
sapienza per il quale, fosse stato
stampato in formato cartaceo,
non sarebbero bastate 500 pagine. Diviso nelle sezioni Pianeta
Terra, Meccanica celeste, Astri
e costellazioni, La Luna, La misura del tempo, Strumenti e Personaggi, Nel cielo è un’opera divulgativa corredata da mirabili
illustrazioni esplicative (opera del
medesimo autore)
che non ha eguali
nel panorama editoriale italiano.
Redatto con linguaggio chiaro ed
elegante, ricco
di elementi
storici, mitologici e sostenuto da nozioni scientifiche,
il volume, pur essendo pensato
per il popolo dei velisti, è adatto
a un pubblico più vasto, di curiosi e astronomi dilettanti affascinati da quel che c’è o accade
sopra la loro testa.
Ma le sorprese non finiscono
qui. È infatti pronta al varo anche la versione digitale de Il Vocabolario del Velista, la piccola
enciclopedia della vela redatta
da Giancarlo Basile già protagonista di uno straordinario successo nel formato cartaceo.
Collaboratore di vecchia data
di BOLINA e autore sempre per
Editrice Incontri Nautici anche
di Parola di Skipper e Ricordi di
mare e di vela, Basile ha condensato in questo prezioso volume anni di ricerca, studi e le
esperienze maturate in decenni
di attività sul campo. L’obiettivo è il recupero e la preservazione del linguaggio marinaresco
per le generazioni di oggi e
quelle a venire.
Alla spiegazione dei termini
più comuni sono abbinate note
di approfondimento tecnico e
una preziosa casistica degli errori lessicali più frequenti. L’ebook de Il Vocabolario del Velista è venduto in formato ePub al
❏
prezzo di 9 euro.
Tall Ship_Gen_2013
5-12-2012
17:01
Pagina 59
Tradizione
M
olti dei velieri
che solcano
ancora gli oceani
sono utilizzati
come navi scuola
un’attività
che spesso
li ha salvati
dalla distruzione
Da alcuni anni le tall ship partecipano regolarmente a raduni o regate oceaniche. Spesso sono utilizzate anche per corsi marinareschi ai quali possono iscriversi tutti.
“TALL SHIP”, REGINE DEL MARE
di FABRIZIO COCCIA
I
GRANDI VELIERI SONO LA TESTIMONIANZA PIÙ
prestigiosa della lunga storia della navigazione.
Imponenti cattedrali del mare che riscuotono ammirazione in ogni parte del mondo e che quando
sfilano maestose con tutte le vele a riva riescono
ancora a evocare gli albori della conquista dei
mari, le grandi esplorazioni e i vascelli dei pirati.
Chiamati anche tall ship, ovvero “navi alte”, sia
per via delle grandi murate sia per gli alberi che
svettano oltre i 50 metri sul livello del mare, sono spesso gli ultimi sopravvissuti alla generale
demolizione avvenuta tra le due Guerre Mondiali, quando l’avanzata delle più veloci e pratiche
unità a motore decretò la fine dei commerci con
le navi spinte dal vento.
Nella maggior parte dei casi a salvare questi velieri da un disarmo completo o
dalla trasformazione in musei
galleggianti è stato il loro utilizzo
come navi scuola. Anche in un’epoca in cui la tecnologia diventava sempre più sofisticata e i satelliti si trasformavano nella nuova
Stella Polare dei marinai, molte
nazioni si rendevano infatti conto
che l’addestramento marinaresco
dei quadri militari e mercantili non poteva fare a
meno dei metodi di navigazione usati per centinaia
di anni dai nostri antenati: le tecniche di utilizzo
delle vele, le manovre all’alberatura, la navigazione con il sestante, ma anche la vita in coperta, la
conoscenza o l’attesa del vento. Esperienze impossibili su grandi unità a motore.
Ecco così a partire dagli anni Cinquanta, non solo una vasta opera di restauro dei grandi velieri superstiti, ma anche l’avvio della costruzione di nuove unità utilizzate dalle marine di molte nazioni
del mondo, ma anche da fondazioni e associazioni
private per l’insegnamento della marineria.
Un impiego che negli ultimi anni ha trovato ulteriore rilancio con l’organizzazione di frequenti
raduni, manifestazioni e regate che vedono protagoniste queste tall ship un po’ in
tutto il mondo, le quali imbarcano sempre più spesso non solo
militari, ma ragazzi e appassionati di mare che vogliono vivere
l’esperienza di una vera vita
marinaresca. Nelle pagine che
seguono presentiamo alcune
delle più prestigiose navi scuola
❏
in attività.
BOLINA Gennaio 2013 59
Vor65_Gen_2013
10-12-2012
16:09
Pagina 65
Regate
U
n nuovo 20 metri
per la prossima
Volvo Ocean Race
Per la prima volta
il giro del mondo
in equipaggio
si svolgerà
su un monotipo
VOR, RIVOLUZIONE ONE DESIGN
È
UN DECISO CAMBIO DI ROTTA
quello che riguarda la Volvo
Ocean Race, il giro del mondo a
tappe in equipaggio che si svolge ogni due anni. E quando si
avvia una rivoluzione in una regata non si può che parlare soprattutto di nuove barche. Infatti l’ultima edizione della
corsa, che si è conclusa il 7 luglio a Galway (Irlanda) con la
vittoria del team guidato dal
francese Frank Cammas su
Groupama 4, ha mandato in
pensione la classe Vor 70, che
dal suo debutto nel 2005 è stata protagonista degli ultimi tre
giri del mondo.
Ancora prima che la flotta tagliasse il traguardo, gli organizzatori della manifestazione hanno annunciato che nel 2014 e
nel 2017 si gareggerà a bordo
dei nuovi Vor 65 One Design.
Barche dalla stretta monotipia
che implicano inevitabilmente
delle importanti conseguenze per la prossima edizione
del giro del mondo.
La prima è tecnica, con
la possibilità per i velisti
in gara di confrontarsi ad
armi pari senza avere il
vantaggio di poter scegliere un progetto migliore. La seconda invece è di carattere finanziario, con un abbattimento dei costi
che mira a mettere
in acqua un flotta di
almeno 8-10 barche
rispetto ai sei team
che sono salpati nel 2009.
Secondo Knut Frostad, Chief
Executive Officer dell’evento,
il budget necessario a ogni team
per partecipare alla regata sarà
inferiore ai 15 milioni di euro
compreso l’acquisto della barca
il cui costo, vele incluse, si aggira intorno ai 5 milioni di euro.
L’organizzazione garantirà
inoltre un supporto tecnico comune a tutti per la fornitura di
parti di ricambio e per le riparazioni.
Il progetto della nuova barca è
firmato dallo studio statunitense Farr Yacht Design, che ha disegnato uno scafo in sandwich
di carbonio di 20,40 metri (67
piedi) con una coperta lunga
19,80 metri: la differenza di dimensioni è dovuta al dritto di
prua inverso, simile a quello dei
multiscafi di nuova generazione. La lunghezza fuoritutto è invece di 21,95 metri mentre il
baglio massimo misura 5,60
metri. Il Vor 65 è insomma più
corto di 1,5 metri rispetto al suo
predecessore, ma ha un peso di
10,75 tonnellate, contro le 14
tonnellate dei Vor 70.
La chiglia con bulbo a siluro è di tipo basculante
con la possibilità di oscillare lateralmente di 40
gradi; il pescaggio è di
4,70 metri. A concorrere alla stabilità in
navigazione si aggiungono due derive a baionetta a centro barca, per stabilizzare l’assetto invece sono stati previsti
tre ballast: uno di 1.000 litri posto a pruavia dell’albero e due
laterali di 800 litri.
I Vor 65 sono equipaggiati con
un gioco di sette vele, compresa una randa di 151 metri quadrati, e un albero di 30,30 metri;
a prua c’è un bompresso fisso di
2,15 metri.
Novità anche per quanto riguarda l’equipaggio, che passa
da undici a nove componenti,
compreso il media crew member, che gestirà le comunicazioni esterne.
Per dare la possibilità al pubblico di seguire al meglio la Volvo Ocean Race sulle nuove barche è previsto un sistema di video comunicazione satellitare
che permette di vedere in tempo
reale, su siti internet e canali televisivi, quello che succede a
bordo.
La realizzazione di questi nuovi monotipi è stata affidata a un
consorzio di quattro cantieri, tra
i quali l’italiano Persico che ha
l’importante compito di costruire gli scafi e le derive. La francese Multiplast invece si occuperà del piano di coperta mentre
la svizzera Decision fornirà parte della componentistica strutturale. I Vor 65 saranno assemblati e commercializzati dall’inglese Green Marine.
Il varo del primo esemplare è
previsto nel giugno del 2013, fino a realizzare tutti gli esemplari richiesi in vista della partenza
del giro del mondo prevista per
la metà del 2014.
ANGELO SINDONI
BOLINA Gennaio 2013 65
Multe_Gen_2013
10-12-2012
12:02
Pagina 66
Controlli
L
e infrazioni
più frequenti
di chi naviga
L’autovelox
del mare
è tra le dotazioni
della Guardia
Costiera.
MULTE IN MARE, LA “TOP TEN”
L
E LEGGI NAUTICHE SONO TAN-
te, spesso complesse e talvolta contraddittorie; navigare
con tutti i documenti in ordine o
senza infrangere alcun divieto
non è quindi sempre e solo questione di rispetto per le regole.
La compulsività dei controlli
delle molteplici forze dell’ordine,
poi, rende quella che dovrebbe
essere una normale attività ispettiva, eseguita anche a tutela del
diportista, una minaccia incombente su ogni uscita in mare.
E infatti lo scorso anno nella
sola stagione estiva sono stati
58.000 i diportisti fermati e
ispezionati dalla sola Guardia
Costiera e 2.500 i verbali effettuati. Dati, questi, ai quali bisognerebbe sommare quelli della
Guardia di Finanza, della Polizia, dei Carabinieri e degli altri
corpi “minori” che agiscono in
mare (Polizia Penitenziaria,
Corpo Forestale, etc.).
Può essere interessante tuttavia, per il velista, conoscere quali sono le violazioni più frequenti. Se non altro per evitare di incorrere negli stessi errori. Aiuta
in questo senso la lista delle “10
principali sanzioni per le imbarcazioni da diporto” pubblicata
sul sito della Guardia Costiera,
una sorta di vademecum alla rovescia: da leggere e non fare.
In cima a questa “top ten” delle infrazioni marittime c’è il
Mancato rispetto dei limiti di
navigazione dalla costa (sanzione da 103 a 516 euro). Può riguardare sia chi si avvicina troppo al litorale, sia chi se ne allon-
66 BOLINA Gennaio 2013
tana eccessivamente con unità
non idonee. Nel primo caso è
bene ricordare che il limite, imposto dalle ordinanze locali, va
dai 300 ai 500 metri dalla costa.
Il secondo caso riguarda soprattutto i natanti non marcati CE
per i quali la distanza invalicabile sono le 12 miglia (6 miglia se
non autorizzati).
C’è poi la Mancanza della patente nautica, dove richiesta.
Qui le ammende sono molto salate (sanzione da 2.066 a 8.263
euro). Ricordiamo che l’obbligo
dell’abilitazione scatta oltre le 6
miglia dalla costa, o su unità con
motore di oltre 40,8 hp, o per gli
acquascooter.
Segue la guida con Patente
nautica scaduta (sanzione da
207 a 1.033 euro). Il rischio di
tutti i documenti a lunga scadenza è dimenticarne il rinnovo.
La patente ha una validità di 10
anni, che diventanto 5 per gli ultrasessantenni.
Frequente anche il Mancato
rispetto della distanza di sicurezza dalla boa dei sub (sanzione da 207 a 1.033 euro). È una
negligenza che può avere conseguenze molto gravi. Per legge ci
si deve tenere almeno a 100 metri di distanza dalla boa di segnalazione di un subacqueo. Ma
è meglio abbondare.
Quinta tra le infrazioni più diffuse è la Pesca professionale con
attrezzi non consentiti (sanzione
da 50 a 500 euro) e quindi la Navigazione nelle riserve marine
dove le zone protette non sono segnalate (sanzione da 200 a 1.000
euro). Una violazione quest’ultima piuttosto frequente sia per la
quantità di aree protette nel nostro Paese, sia perché spesso le
boe di segnalazione delle zone off
limits sono assenti. Ma la legge
“non ammette ignoranza”.
C’è poi il Mancato rispetto delle dotazioni minime di sicurezza e
di salvataggio (sanzione da 207 a
1.033 euro, ridotta a metà per i
natanti), che si può evitare effettuando uno scrupoloso check sia
delle dotazioni di bordo che delle
loro scadenze, seguita dal Comando di unità in stato di ebrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (sanzione da 2.066 a
8.263 euro se si conduce un natante, raddoppiata per le imbarcazioni). Qui va detto che oltre la
stangata dell’ammenda sono
previste anche delle pene accessorie, come la sospensione della
patente nautica (6 mesi) e della
licenza di navigazione (30 giorni). Da segnalare che i test alcolemici vengono eseguiti con gli
stessi strumenti e tabelle usati
per gli automobilisti.
Quindi si arriva alla Mancata
copertura assicurativa (sanzione da 742 a 2.970 euro), un reato particolarmente pericoloso
perché comporta pure il sequestro della barca. Da ricordare
che la polizza “Rc” è obbligatoria per tutte le unità con motore
ausiliario e sui fuoribordo. A
chiudere, infine, questa “black
list” del navigante è la Certificazione di sicurezza scaduta o
mancante (sanzione da 207 a
F.C.
1.033 euro).
Caponetto_Gen_2013
12-12-2012
17:49
Pagina 67
Manovre
L
a calibratura
che consente
di variare
il punto di scotta
della vela di prua
e il suo grasso.
Ecco come
eseguirla al meglio
Ogni volta che si apporta una modifica essenziale all’assetto del fiocco, occorre intervenire
anche sul relativo carrello che variando il grasso della vela ne influenza molto le prestazioni.
LE REGOLE DEL CARRELLO
di NICO CAPONETTO
P
OGGIO-LASCO, ORZO-CAZZO.
Si tratta di una regoletta mnemonica che induce un po’ nel
doppio senso proprio per essere
meglio ricordata. Funziona perfettamente nelle prime uscite in
mare, ma rischia di diventare un
limite quando rimane l’unico riferimento per la regolazione delle vele. Drizza e tesabase, paterazzo, trasto della randa e carrello del genoa, meolo, sono i tanti
strumenti che si hanno a disposizione per una regolazione più
precisa.
Quello che sembra soffrire più
di altri di scarsa considerazione,
potrebbe essere il carrello del genoa. E non perché, posto che si
possa dedurre una statistica in
questo senso, sia mediamente utilizzato in misura minore rispetto
ad altre regolazioni, ma perché il
suo mancato uso genera ripercussioni molto più marcate su una
barca da crociera di quanto non
faccia per esempio lo scarso utilizzo di un trasto di randa molto
spesso collocato sulla tuga, corto
e comunque poco efficace.
Stabiliamo intanto il fatto che
il passaggio della scotta nel carA
rello identifica il punto di scotta. Il movimento del carrello, in
avanti o indietro, modifica quindi la posizione del punto di scotta. Detto questo, c’è da stabilire
cosa succede quando si agisce
sul punto di scotta e come farlo
C
B
balumina
angolo
di scotta
bisettrice
lascare
cazzare
Il carrello del fiocco è regolato correttamente quando la cima coincide con il
prolungamento della bisettrice dell’angolo della vela (A) a cui è collegato.
Quando la scotta è angolata verso l’alto, occorre lascarla per tesare la balumina (B); quando al contrario è angolata verso il basso, bisogna lascarla (C).
BOLINA Gennaio 2013 67
Fiori_Gen_2013
10-12-2012
16:29
Pagina 69
Acque interne
I
n cat-boat
da Ferrara alla foce
del lungo fiume
che nell’ultimo tratto
dividendosi
in più rami
scorre fino
al mare Adriatico
Per navigare sul Po in piena libertà sfruttando la maggiore parte delle vie d’acqua occorre una barca piccola che abbia un albero di dimensioni ridotte e un basso pescaggio.
ROTTA SUL DELTA DEL PO
di FABIO FIORI
“P
ANTA REI”, TUTTO SCORRE,
dicevano gli antichi paragonando la nostra vita a quella
dei fiumi. Così anche il Gatto
chiorbone, cat-boat di 5,5 metri,
che avevamo lasciato a Pontelagoscuro vicino a Ferrara (vedi
Lungo il Po col Cat-boat, BOLINA numero 302, pag. 67), ha seguito la corrente del Po fino al
mare.
In due giorni ha raggiunto l’Adriatico che, almeno nella sua
parte Nord Occidentale, è il più
lagunare dei mediterranei, per le
relativamente basse profondità
e salinità, per torbidità e vicinanza delle rive, ma anche per la
sua elevatissima pescosità. Senza dilungarsi troppo, basterà ricordare che ogni volta che mangiamo un pesce italiano, a Milano, Bologna, Firenze o Roma,
una volta su due, questo è stato
pescato in quella grande laguna
adriatica che arriva allo spartiacque garganico. E qual è una
delle principali cause di tanta
prolificità? Proprio il Po, con i
suoi nutrienti che, se non in eccesso come purtroppo è avvenuto negli ultimi decenni, fertilizzano le acque avviando catene
alimentariappetitose pure per
l’uomo. Anche noi, come azoto
il cat boat di 5,5 metri Gatto chiorbone disegnato da Paolo Lodigiani.
e fosforo, siamo stati dolcemente portati al mare dalla corrente,
togliendoci la soddisfazione di
alzare qualche volta la vela.
A Pontelagoscuro il Po offre
la prima di una serie di rotte alternative: l’Idrovia Ferrarese.
Un canale navigabile che di fatto scorre nei pressi dell’antico
letto del Po di Primaro. Questo
è stato, fino al tardo Medioevo,
il ramo deltizio principale del
grande fiume che sfociava
quindi molto più a Sud di oggi.
Chi volesse percorrere l’Idrovia Ferrarese con una barca a
vela, anche se piccola, tenga
presente che l’altezza limite
dell’albero si riduce a meno di
6 metri a causa dei vari ponti
che la attraversano. Se questo
non è un limite, allora le divagazioni fluviali incominciano a
moltiplicarsi, perché per esempio già dopo Ferrara si potrebBOLINA Gennaio 2013 69
Turchia_Gen_2013
10-12-2012
16:31
Pagina 73
Itinerari
C
rociera
di una settimana
sostando
alla fonda
in alcune
delle più
affascinanti
cale della Turchia
Bozuk Bucu
Uscendo dai golfi di Gokova, Hisaronu e Yesilovia in direzione di Marmaris, per circa 45
miglia non si incontrano approdi attrezzati ma suggestive baie in cui dare fondo all’ancora.
LE BAIE VERSO MARMARIS
di STEFANO MOLÈ
C
OI NUMERI 289 E 290 DI BOLI-
na sono stati presentati due
itinerari in Turchia con base di
partenza Bodrum e navigazione
nei golfi di Gokova, Hisaronu e
Yesilova. Mari e posti di assoluta
bellezza, dove storia e leggenda
si mischiano tra loro arricchendo
l’animo del marinaio col fascino
di una natura incontaminata.
Se in generale in Turchia è necessario essere esperti marinai, lo
è ancora nella tratta di seguito descritta, con la quale continueremo il nostro viaggio verso Marmaris. Perché uscendo dai succitati golfi, proseguendo inizialmente verso Sud e successivamente verso Est, non troveremo
marina o porti accoglienti, ma solo baie in cui dare fondo all’ancora. Per cui sarà necessario non solo pianificare molto bene gli approvvigionamenti e sapientemente risparmiare l’acqua delle
nostre casse, ma dovremo verificare costantemente lo stato di carica delle batterie, la funzionalità
del tender (indispensabile, quando alla fonda) per portare i cavi
d’ormeggio a terra o, per chi preferisce il vecchio sistema turco,
andare a terra a nuoto, tenendo
pronta la catena per i massi a cui
fissare il cavo di ormeggio, nonché la Blue card passibile di con-
Bozuk Buku
BOZUK BUKU - Bozuk è un porto naturale con diversi punti di ancoraggio.
trolli (vedi riquadro nella pagina
successiva). Dovremo tornare, in
altre parole, un po’ “pirati”, imparando a lavarci in un bicchiere
d’acqua o più con l’acqua di mare che con l’acqua dolce.
Bozburun-Bozuk Buku
14 miglia
Supponendo di provenire da
Boz Burun o da Sogut Limani
(località già visitate e site nel
Golfo di Yesilova), si procede
circumnavigando la penisola di
Capo Karaburun (altresì conosciuto come Capo Alupo o Alobi Burnu). La zona, spazzata da
venti invernali molto intensi, è
caratterizzata da una brulla catena montuosa che, in certi punti,
si tuffa nel mare di colore blu
cobalto. I venti leggeri del mattino consentiranno quasi certamente una veleggiata tranquilla.
Durante la navigazione non è
difficile, soprattutto se si rimane
BOLINA Gennaio 2013 73
classe_49er_Gen_2012
10-12-2012
16:34
Pagina 77
Classi veliche
U
na deriva
molto invelata
e leggera
capace di planare
a ogni andatura
anche con venti
sotto i dieci nodi
Il 49er è una deriva planante ad alte prestazioni con terrazze e doppio trapezio; si tratta
di uno skiff estremo e di una delle più spettacolari classi veliche olimpiche in doppio.
49ER, LO SKIFF OLIMPICO
L
A SCALATA ALL’OLIMPO DELLA
vela della classe 49er ha inizio in Italia, sulle acque del lago
di Garda. È il settembre del 1996
infatti quando una commissione
dell’Isaf (International Sailing
Federation) approda a Torbole
per valutare alcuni progetti candidati a diventare il nuovo skiff
olimpico in occasione dei Giochi
di Sydney nel 2000.
Dopo alcune settimane di prove
la scelta cade sul 49er, disegnato
nel 1995 dal progettista australiano Julian Bethwaite. Si dice
che il primo schizzo di questa
barca sia stato tracciato su un tovagliolo di carta, al termine di
una cena dove non era mancato
l’alcool a tavola.
Il progetto del 49er è ispirato
alle classi International 14 e
Aussie 18 e rappresenta la sintesi
moderna dello skiff, un’imbarcazione nata a metà dell’800 in Australia che veniva utilizzata dai
velisti per mettere in scena delle
regate molto veloci, spettacolari
e sempre al limite della scuffia.
Per questi motivi il peso degli
scafi diminuiva anno dopo anno
mentre la superficie velica aumentava, tanto che si realizzarono le prime “terrazze” proprio
per permettere all’equipaggio di
controbilanciare lo sbandamento. Di questa ricerca della velocità il 49er ha fatto una filosofia
e da classe olimpica s’è diffusa in
Il pozzetto del 49er ha un fondo piatto,
due terrazze e manovre essenziali.
tanti paesi tra i quali l’Italia. Essendo realizzata in stretta monotipia la costruzione di questa deriva è affidata solo a tre cantieri:
Bethwaite Design (Australia),
Mackay Boats (Nuova Zelanda)
e Ovington Boats (Inghilterra).
Lo scafo è realizzato in sandwich di vetroresina con anima in
pvc espanso, rinforzato con strisce di carbonio unidirezionali.
La lunghezza è di 4,99 metri, la
larghezza di 2,9 metri e presenta
delle linee d’acqua con sezioni di
prua a spigolo e piatte a poppa
che agevolano la planata; è dotato di una pinna di deriva il cui pescaggio è di ben 1,50 metri.
Il pozzetto poco profondo e autovuotante si caratterizza per le
due terrazze piene (e non tubolari come in altre classi), che fino
alle Olimpiadi di Sydney 2000
erano regolabili poi sono state
fissate. Su queste e col doppio
trapezio, i due membri dell’equiBOLINA Gennaio 2013 77
Viti Zavatta_Gen_2013
13-12-2012
12:27
Pagina 79
Lavori
A
llo strumento
impiegato
come elemento
di fissaggio
è affidata la tenuta
di gran parte
delle strutture
di una barca
Esistono viti di forma, dimensione e materiale diverso secondo l’uso per cui sono state
progettate. Il loro scopo è garantire resistenza a trazione, torsione, flessione e taglio.
FISIONOMIA DELLA VITE
di FILIPPO ZAVATTA
Anche in ambito nautico le viti trovano vasta applicazione
sebbene in forme, materiali e
dimensioni diverse . In questo
articolo proponiamo un focus
dedicato a questo straordinario strumento di fissaggio.
L
A VITE È UNO STRUMENTO CHE
permette di trasformare un
moto da circolare a rettilineo
amplificando la forza su questa
esercitata. Ciò è possibile grazie
F3
al principio del piano inclinato
(vedi immagine in basso) che
garantisce una leva sempre vantaggiosa. Impiegate principalmente come elementi di fissaggio e per realizzare giunzioni
smontabili, le viti, sostituiscono
i chiodi in molte applicazioni
con caratteristiche meccaniche
superiori. Inoltre possono essere
utilizzate per materiali per i quali i chiodi sarebbero inservibili.
Esistono vari tipi di viti che si
differenziano tra loro per forma,
dimensione e materiale a soddisfare specifiche esigenze d’impiego, garantendo la massima
resistenza alla trazione, alla torsione, alla flessione e al taglio.
La vite è composta di una testa,
un nocciolo detto anche nucleo e
dalla filettatura. Sulla testa si applica la forza necessaria ad avvitare (o coppia di serraggio) e può
F3
F2
F2
A
F1
F1
B
Il principio che fornisce alla vite caratteristiche meccaniche elevate è quello del piano inclinato riscontrabile nella forma elicoidale della filettatura. F1: peso; F2: parte della forza peso annullata dal piano di appoggio; F3: forza necessaria per evitare che
il carico scivoli. Aumentando di poco F3 il corpo inizia a salire (A). Diminuendo l’inclinazione (B) F3 tende a diminuire.
BOLINA Gennaio 2013 79
Mazzolini_Gen_2012
10-12-2012
16:39
Pagina 83
In rada
I
nvertire il verso
dell’ancoraggio
può garantire
più stabilità
alla barca
soprattutto
con vento teso
Durante l’ancoraggio i cambi di direzione del vento generano delle forze che provocano
sulla barca delle oscillazioni, queste ultime risulterebbero maggiori con l’ancora a prua.
FILARE A POPPA È MEGLIO
di GIULIO MAZZOLINI
U
N ’ ESTATE , ALL’ ANCORA IN
Dalmazia, fummo sorpresi
da violente raffiche di Bora. La
barca, un modello moderno con
chiglia corta e timone profondo
a spada, incominciò a scuotersi
violentemente portandosi a dritta e a sinistra della linea d’ormeggio con un angolo di circa
60 gradi.
Questo comportamento ci fece
temere che l’ancora, sollecitata
ripetutamente e alternativamente da una parte e dall’altra, potesse spedare. Per ridurne le
oscillazioni alzammo una piccola vela in poppa che, spostando il centro di spinta del vento
verso la parte posteriore, migliorò la situazione.
Perché la barca oscillava in
quel modo? Offriva la prua al
vento che cambiava di poco direzione, per cui movimenti così
ampi non sembravano giustifi-
cati. Una possibile spiegazione
a questo fenomeno è quella suggerita in un articolo di Donald J.
Jordan, apparso sulla rivista
Sounding del maggio 2009.
Jordan è un ingegnere aeronautico noto quale inventore
delle spere seriali (ancore galleggianti) che portano il suo nome, fatte con tanti piccoli coni
fissati a una lunga cima che viene calata a poppa. Secondo Jordan queste brusche oscillazioni
A
vento
B
C
vento
vento
D
Fig. 1 - Una freccia lanciata di punta
controvento è un sistema stabile, non
altrettanto se scoccata al contrario.
sono dovute al fatto che una barca ancorata di prua è un sistema
instabile, per cui piccole modifiche del regime di forze che la
sollecitano provocano ampi movimenti.
La sua tesi continua con due
considerazioni: la rottura dell’ormeggio in caso di burrasca
avviene quasi sempre a causa
delle violente oscillazioni della
barca che spezzano le cime
d’ormeggio oppure per gli sforzi alternati che fanno spedare
l’ancora; le violente oscillazioni
sono dovute al fatto che una barca moderna ormeggiata di prua
è, appunto, un sistema instabile.
Ma perché una barca in queste
condizioni è un sistema instabile?
Per chiarire il suo ragionamento
Jordan fa l’esempio della freccia
con piumini stabilizzatori utilizzata ne tiro con l’arco. La freccia
(figura 1 A) una volta lanciata
BOLINA Gennaio 2013 83
Preden_Gen_2013
10-12-2012
16:47
Pagina 85
Esperienze
N
é dentro
al boma
né all’interno
dell’albero;
ecco la “terza via”
per realizzare
un rollaranda
Il principale inconveniente dei comuni avvolgiranda (situati nel boma o nell’albero) è che
la vela si può incastrare rimanendo bloccata; collocandolo all’esterno questo non accade.
AVVOLGIRANDA FAI-DA-TE
di ANGELO PREDEN
A
NCHE SU UNA BARCA CON AL-
bero di tipo tradizionale è
possibile installare una randa avvolgibile, collocandola esternamente. Si tratta di un accorgimento poco conosciuto, ma che
permette di avere un pratico sistema rollabile, che funziona
come l’avvolgifiocco di prua,
senza intralci.
Infatti un inconveniente frequente nelle rande che si avvolgono all’interno dell’albero, è
che la vela a causa di qualche
strana piega si blocca, non andando né dentro, né fuori.
Al contrario, una randa rollata
all’esterno dell’albero non ha
questi limiti e può essere confezionata con tutti i rinforzi del
caso, comprese anche delle
stecche verticali nella balumina, utili per aumentare l’allunamento e avere più superficie al
vento. Un sistema di questo ti-
po, utilizzando un rollafiocco,
l’ho realizzato dieci anni fa su
una mia ex barca, Isola Bianca
(15 m) un cutter di Carlo Sciarrelli, che ha navigato e naviga
ancora molto, e funziona tuttora bene.
Le componenti principali del
sistema sono:
L’adozione del rollaranda esterno
consente di semplificare le manovra
della vela con equipaggio ridotto.
- un cavo di acciaio che serve
come strallo per la randa;
- un golfare in coperta dove
fissare lo strallo, montato con
contropiastra e tenuto in forza
da un tirante interno;
- un rollafiocco (che diventerà
il rollaranda) completo di profilo-estruso sul quale si avvolge
la vela;
- un collare in acciaio inox o di
alluminio da fissare all’albero
per distanziare la trozza del boma e fissare il rollaranda;
- due lande fissate in coperta
per sostenere il rollaranda;
- cime e bozzelli per rinvii.
Prima di tutto si deve tendere il
cavo d’acciaio, che serve come
strallo del rollaranda, dalla testa
dell’albero sino alla coperta, a
poppavia di quest’ultimo. È l’aspetto più importante di tutto il
lavoro. Per far funzionare bene
la randa senza sacche di rifiuto,
BOLINA Gennaio 2013 85
Cobau_Gen_2013
10-12-2012
16:49
Pagina 87
ENEA RIBOLDI
Tecnica
A
ffidare
il refitting
di un cabinato
a professionisti
indipendenti
e organizzarne
l’opera impone
competenza
e polso fermo
COME APPALTARE I LAVORI
di MARCO COBAU
L
A VOLTA SCORSA ABBIAMO VI-
sto come il restauro di una
barca datata potrebbe essere impostato con la filosofia del fai-date integrale (Refitting fai-da-te,
BOLINA n. 303, pag. 85). Avevamo evidenziato i limiti di questa
operazione, sia fisici (dimensioni
della barca non oltre i 10-11 m),
sia logistici (disponibilità di
adeguati spazi per ospitarla, non
lontani dalla propria abitazione)
e avevamo infine quantificato le
spese necessarie per avviare il
progetto, ovvero i costi del trasferimento della barca dal mare
al luogo di lavoro, del capannone per ospitarla, dello scavo per
alloggiarla rasoterra, etc.
È ovvio che chi dovesse assumersi un impegno di tale portata
dovrebbe avere doti sia di conoscenze tecniche relative alla miriade di dettagli che costituiscono
una barca in condizioni operati-
ve, sia di manualità necessaria
per realizzare l’opera nel suo
complesso. Il tutto condito dalla
capacità di coordinarsi e organizzare il proprio lavoro nella sua
complessità. Virtù che non sono
certo alla portata di tutti.
Passiamo allora alla seconda
opzione, molto meno gravosa,
rappresentata dal coinvolgimen-
La vicinanza della barca da restaurare al domicilio dell’armatore direttore
ai lavori è decisiva per ridurre i costi.
to personale dell’armatore non
più nelle vesti dell’esecutore materiale dei lavori, bensì in quella
di coordinatore e organizzatore
dei lavori che verrebbero eseguiti da altre persone.
Quindi all’armatore spetterebbero due qualità: una buona conoscenza della barca, della sua
costruzione e del suo allestimento (per non farsi imbrogliare da chi eseguirà il lavori) e
un’ottima capacità di coordinare e guidare il lavoro di terzi.
Resta inteso che la barca dovrebbe comunque trovarsi in
prossimità dell’abitazione o del
domicilio dell’armatore stesso,
proprio per permettergli di organizzare e di controllare al meglio
gli interventi realizzati da altri.
Ne consegue che la logistica in
questo secondo caso rimarrebbe
la stessa, quindi con gli stessi costi che abbiamo esaminato la volBOLINA Gennaio 2013 87
Multiscafi_Gen_2013
MULTISCAFI
12-12-2012
17:51
Pagina 91
LE IMPRESSIONI IN MARE, I DATI TECNICI E I PIANI VELICI
C
atamarano
da crociera
made in France
stabile
in navigazione
e con elevata
abitabilità
interna
Progettato dagli architetti navali Marc Van Peteghem e Vincent Lauriot Prévost il 410 è il
primo modello del marchio Lagoon ad avere la tuga con la finestratura divisa in più parti.
LAGOON 410, CHE PANORAMA!
L
A STORIA DEL MARCHIO DI CA-
tamarani Lagoon intreccia
quella dei due più grandi cantieri francesi di barche a vela. Nata nel 1984 come reparto della
Jeanneau Tecnologies Avancées
(Jta), struttura specializzata nella progettazione e costruzione di
multiscafi da regata, nel 1995 la
Lagoon viene acquisita dal
Groppo Bénéteau e si consolida
tra i principali produttori di catamarani per la crociera e il
charter con siti produttivi a Belleville sur Vie, per i modelli dai
10 ai 14 metri, e a Bordeaux per
le unità più grandi.
Il cambio di proprietà dà il via
anche alla seconda serie di catamarani Lagoon, inaugurata con
il modello Lagoon 410 varato
nel 1997. Il progetto è affidato
come i precedenti agli architetti navali Marc Van Peteghem e
Vincent Lauriot Prévost, tra le
firme più prestigiose nel campo
di multiscafi. Il Lagoon 410 è il
primo della gamma a presentare una tuga alta e caratterizzata
da una finestratura panoramica
divisa in più parti, dodici in
questo caso.
Questa particolarità, se all’inizio ha sollevato delle perplessità
per via delle forme poco aerodinamiche, si è invece dimostrata
una scelta stilistica azzeccata
tanto da diventare un tratto caratteristico di tutti i modelli pro-
dotti successivamente. La tuga
voluminosa nasconde in realtà
una un’idea ben precisa di barca
che punta a offrire molto spazio
sia all’esterno che nel quadrato,
inondando quest’ultimo di luce
e permettendo a chi lo occupa di
godere di una vista frontale a
270 gradi.
Pensato per la crociera questo
catamarano fa del comfort, della solidità e soprattutto della stabilità in navigazione i sui punti
di forza. L u n g o
12,37 metri, con
una larghezza di
7,09 metri (al di
sopra di modelli di
questa grandezza)
e con bordo libero
alto può affrontare
in sicurezza anche
mari formati e
contenere il becIl pozzetto del Lagoon 410 ha un grande tavolo fis- cheggio. Gli scafi
so a dritta e una postazione per il timoniere rialzata. paralleli e muniti di
BOLINA Gennaio 2013 91
Secondo Look_Gen_2013
10-12-2012
16:51
Pagina 93
SECONDO LOOK VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGI
dati tecnici
lunghezza m
larghezza m
pescaggio m
peso
t
velatura mq
Bavaria 30 Cruiser
Natante
per la crociera costiera
elegante e rifinito
con doppio pescaggio
e interni classici
FRUTTO DELLA COLLABORAzione tra il cantiere tedesco e
lo studio J&J, il Bavaria 30
Cruiser è il più piccolo della
gamma da crociera caratterizzato da linee moderne,
spazi razionali e finiture di
qualità. Lo scafo presenta
slanci e bordo libero contenuti e un bulbo in ghisa standard o a basso pescaggio.
Il pozzetto, comodo e protetto da un ampio paramare, offre sedute ergonomiche e co-
9,45
3,29
1,43/1,85
4,4
48,60
lonnina del timone unita al ta- ➭
volo in teak e console porta
strumenti. Il piano velico è
frazionato a 9/10.
Gli interni sono ben aerati
grazie ai sei osteriggi apribili
sulla tuga, più due supplementari. Offrono una cabina
doppia a prua, il quadrato con
tavolo e sedute contrapposte,
cucina a “L” e zona carteggio
e un’altra cabina doppia a
poppa con bagno. Il motore è
un Volvo Penta da 19 hp. ❏
dati tecnici
lunghezza m
larghezza m
pescaggio m
peso
t
velatura mq
9,10
3,30
1,40/1,80
3,65
48,20/53,25
Gib’Sea 312
Proposto in due versioni
classica o sportiva
uno sloop francese
che offre doti marine
e spazi confortevoli
➭
PRODOTTO DA GIBERT MARIne in soli 86 esemplari dal
1988 al 1994, il Gib’Sea 312 è
un progetto firmato da Robert
Humphreys decisamente versatile. È proposto nella versione Standard con piano velico armato in testa d’albero e
chiglia profonda 1,40 metri,
o in quella più sportiva Plus
dove il bulbo scende a 1,80
metri e la velatura è frazionata a 7/8 e maggiorata.
Lo scafo presenta una buo-
na lunghezza al galleggiamento, mentre in coperta si
nota la tuga alta e stretta per
liberare i passavanti e collocare le lande in posizione
rientrata.
Gli interni rispettano lo
schema tradizionale con cabina doppia a prua e a poppa,
bagno, cucina, carteggio e
quadrato centrale a sedute
fronatali. L’entrobordo è, secondo le versioni, uno Yan❏
mar da 18 o da 27 hp.
BOLINA Gennaio 2013 93
Secondo Look_Gen_2013
10-12-2012
16:51
Pagina 94
SECONDO LOOK VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGI
dati tecnici
lunghezza m
larghezza m
pescaggio m
peso
t
velatura mq
Sunbeam 24
Natante austriaco
dall’indole sportiva
curato nei dettagli
e con soluzioni
interne originali
COSTRUITO DAL CANTIERE AUstriaco Schöchl tra il 2002 e il
2010, il Sunbeam 24 è un natante di 7 metri che si distingue
per le linee d’acqua efficienti e
gli spazi interni funzionali,
merito anche degli slanci contenuti e della tuga dalla forma
arrotondata. Lo scafo è solido,
grazie alla statificazione in vetroresina eseguita a mano.
L’armo a 7/8 (più un bompresso a prua), la pinna di deriva con bulbo (da 1,45 m o 1,60
di pescaggio) e la lunga pala
del timone, che permette il
controllo della barca anche con
forti angoli di sbandamento, si
sfruttano al meglio nelle andature di bolina. Il pozzetto è ampio e aperto sulla poppa.
Semplici ma rifiniti gli interni che oltre alla cuccetta di
prua e al tavolo con sedute,
presentano soluzioni originali
come la cucina scorrevole a
scomparsa e il frigorifero col❏
locato sotto la discesa.
7
2,50
1,45/1,60
1,7
27,60
➭
dati tecnici
lunghezza m
larghezza m
pescaggio m
peso
t
velatura mq
11,02
3,77
1,45
2,90
64
Dufour 36 Classic
Un progetto di 11 metri
che coniuga comfort
interni versatili
e facilità di manovra.
Costruito dal 1999 al 2001
➭
94 BOLINA Gennaio 2013
NEL 1999 IL CANTIERE Dufour,
dopo una parentesi dedicata a
barche di grandi metrature, torna a proporre cabinati più accessibili, sempre costruiti con
cura, facili da gestire e ricchi di
spazio. Come il Dufour 36
Classic disegnato da Mortain &
Mavrikios e Oliver Poncin.
Linee di carena piene, bordo
libero alto, poppa larga e baglio massimo arretrato, caratterizzano lo scafo che è stratificato in vetroresina, mentre la
coperta è in sandwich. Il piano
velico è proporzionato al dislocamento (64 mq) e armato in
testa d’albero. La tuga, piuttosto alta, è leggermente bombata, mentre il pozzetto oltre al timone a ruota accoglie fino a
sei persone di equipaggio.
Gli interni sono a due o a tre
cabine, a cui si aggiungono il
tavolo da carteggio e il bagno
ai lati della discesa, la cucina a
murata sulla dritta e il tavolo
con sedute a “L” a sinistra. ❏
Sapore di Mare_Gen_2013
12-12-2012
19:40
Pagina 95
Sapore di Mare / Articoli scritti dai lettori
U
na settimana
di navigazione
tra il Veneto
e la Croazia
diventa occasione
per conoscersi
meglio
e affrontare
nuove sfide
IO, PROMOSSA VELISTA!
N
ON SONO MAI SALITA SU UNA
barca a vela e quando Sergio, il papà di una mia cara
amica, mi propone una settimana in Croazia, dal 9 al 15 settembre, allettandomi con i ricordi delle sue precedenti esperienze di navigazione in compagnia di Angelo, capace skipper, mi faccio trascinare dal suo
entusiasmo e dico sì.
Nell’avventura è coinvolta anche Mariza, brava e simpatica,
che si dimostra subito anche una
provetta velista e che mi è di
molto aiuto, tanto è vero che sicuramente farò, in loro compagnia, nuove esperienze di vela.
Sabato 8 settembre. Parto da
Roma e vado a Venezia nel primo pomeriggio, poi a bordo di
uno dei tradizionali vaporetti
della città arrivo nel marina
confinante con il vecchio stadio di Sant’Elena. Le mie impressioni quando vedo le di-
di BARBARA ROSATI
mensioni contenute della barca
a vela sono contrastanti: devo
contare fino a dieci prima di salire a bordo e iniziare questa
nuova avventura.
Sistemazione in cabina, riunione con lo skipper che ci dà
informazioni su barca (Caipirinha 9,15 m) e strumentazione
di bordo, cena frugale e poi una
bella passeggiata a piedi fino a
piazza San Marco, piena di turisti, di luci e di suoni. Venezia è proprio un incanto.
Domenica 9. La nostra destinazione è Parenzo (Porec). Partenza alle ore 7,30.
Dopo pochi minuti ecco il
sistema di protezione
della Laguna Mose con le nuove
costruzioni anti
marea ancora da
completare e, diretti verso San
Marco, incrocia-
mo una mastodontica nave da
crociera: è impressionante e noi
su un cabinato di 9 metri ci sentiamo piccoli piccoli.
Trasferimento tranquillo,
metà a vela e l’altra a motore
con rotazione dell’equipaggio
alla barra. Quando è il mio
turno (la prima volta che
prendo in mano un timone),
è alquanto impegnativo.
Dopo ore di navigazione
intravediamo la costa istriana con lo skipper che ci indica il Monte Maggiore e
finalmente verso le ore 19 attracchiamo al
pontile della locale polizia per
espletare le pratiche di ingresso
in Croazia e poi
via all’ormeggio.
Dopo cena visitiamo la cittadina e il
BOLINA Gennaio 2013 95