sostegno a famiglie fragili

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sostegno a famiglie fragili
CSV FORLI’-CESENA
BANDO COPROGETTAZIONE
PER TAVOLI TEMATICI 2013
TITOLO PROGETTO:
FRAGILI
SOSTEGNO
A
FAMIGLIE
Ambito tematico sviluppato
(X) 1 Sostegno alle famiglie fragili
( ) 2 Sostegno alle persone non autosufficienti
1. La rete degli attori coinvolti
a) Promotori (i promotori del progetto possono essere solo Odv)
NOME ODV
REFERENTE e RUOLO
RIFERIMENTI
AGIF (Associazione Giovani
Immigrati Forlivesi)
A.S.C.I.A.
(Ass.
Socio
Culturale Interafricana)
Adamantina Bertinoro
Maimouna Ndiaye - presidente
Amidi di Gigi
Celli Alfonso - presidente
0541/1999092
Amici di Rosetta Cesena
Paola Berlini - presidente
347/2220744
Angelo custode S. Piero in
Bagno
ASFO (Ass. San Francesco
Oratorio)
Associazione di volontariato
Pensiero e Azione
Auser Santa Sofia
Francesco Nigi - presidente
346/3640730
Stefano Raggi - presidente
335/5285826
Andrea Tomidei - socio
[email protected]
Wally Valbonesi - responsabile
0543/970093
Banco di solidarietà Cesena
Alessio Bonaldo - presidente
335/8395218
[email protected]
Jacques Gnanzou Ahoua – [email protected]
presidente
Barbara Baldacci - presidente
338/9923843
C.I.F.
(Centro
Italiano Roberta Brunazzi - presidente
Femminile) Forlì
C.I.F.
(Centro
Italiano Fleana Lombardi - volontaria
Femminile) Santa Sofia
Campo Emmaus Cesena
Alfredo Magnani - presidente
[email protected]
Centro di Aiuto alla Vita Cesena
Centro di Aiuto alla Vita -
0547/29153
Maria Ridolfi - presidente
Elena Fabbri - volontaria
Angela Fabbri – presidente
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
[email protected]
0547/334559
0543/21156; 333/6696714
Pagina 1
Forlì
Centro di Ascolto e prima
accoglienza “Buon Pastore”
Forlì
Centro di solidarietà Forlì
Marcello Copertino
coordinatore
0543/35192
[email protected]
Stefano Bondi - volontario
328/0799456
Comunità Papa Giovanni Tania Mariani - volontaria
XXIII Cesena
Confraternita di Misericordia Damiano Bartolini – consigliere
di Premilcuore
Famiglie per l’accoglienza
Annarosa Riceputi -volontaria
338/1630062
GAD Modigliana
Viviana Ceroni - presidente
0546/940259
Gli Elefanti
Massimo Fabbri - presidente
338/5034388
[email protected]
339/6193682
Homo Viator. Per l’umanità Stefania Pedrelli
in crescita Longiano
consigliere/coordinatore
Il filo di stagno
Angela Morgagni - presidente
[email protected]
Incontro e Presenza
Anna Lena – presidente
L’Isola dei Bambini
Emanuela Pironi - presidente
0543/405550; 348/3025532
[email protected]
338/7586028
Orizzonti
Antonella Golinucci
presidente
Raffaella Candoli- presidente
Piccolo Mondo Onlus
Pigi
San Vincenzo de’
Cesena
Scuola Permanente
331/5462273
328/3640953
[email protected]
Don Enrico Casadio
presidente
Paoli Ettore Lucchi - presidente
0543/30527; 333/4505101
349/6611077
Maria Grazia Cola - presidente
Uomini Come
Roberto Montanari - presidente
VAR Associazione Ragazzi
Silvana Montalti - presidente
Volontariato
Santa Sofia
Welcome
Adele Pagnotta - operatrice
Vincenziano Claudette Lotti - presidente
[email protected]
338/5957104
0543/29371; [email protected]
[email protected]
338/5957104
0543/970109
349/6650270
b) Partner
NOME ORGANIZ
TIPO
Tipologia
REFERENTE e
(1)
Partneriariato
RUOLO
RIFERIMENTI
(2)
ASP S. Vincenzo de’ Paoli ASP
Santa Sofia
Associazione culturale il
associazi
Tralcio
one
finanziario
Associazione Diffusione
musica
operativo
APS
operativo
Galeazzo Garavini 0543/973051
presidente
La Maida
340-6029593
Benedetto
presidente
Tomassini
335-54788155
Giovanni
presidente
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
Pagina 2
Associazione L’Abbraccio
APS
operativo
Banca di Cesena
Istituto
bancario
Finanziario
Comune di Forlì
Ente
Locale
Ente
locale
Ente
locale
operativo
Consorzi
o di
cooperati
ve
Ente
Ecclesias
tico
Fondazio
ne
Ente
ecclesias
tico
Istituto Lega Suore Sacra Ente
Famiglia
Ecclesias
tico
La Società dell’allegria
APS
operativo
Oratorio /Circolo ANSPI
Forza venite gente
Parrocchia di Galeata
finanziario
Comune di Gatteo
Comune di Santa Sofia
Consorzio Solidarietà
Sociale Forli-Cesena
Diocesi di Forlì-Bertinoro
(Pastorale Giovanile)
Fondazione Romagna
Solidale
Istituto Don Ghinelli
APS
Fabiola Valentini
psicologa
Cesare Bizzocchi
Unità marketing
operativo
Rossella Ibba
dirigente
Gianluca Vincenzi
sindaco
Flavio
Foietta
sindaco
339/7849572
operativo
Barbara Ghetti
psicologa e
formatrice
348/3314902
operativo
Elena Annuiti
vice-responsabile
Pastorale
Giovanile
Arturo Alberti
presidente
Zolla Don
Vincenzo
presidente
Suor Ornella
Fiumana
0543/30527
320/6387231
Don Giovanni
Savini
presidente
Letizia Gozi
economa del CDA
Don
Massimo
Bonetti - parroco
348-7228392
operativo
Don Enzo Scaioli
parroco
0543/796064
operativo
Muratori Don
Marco
parroco
Frate Ubaldino
Gianassi
legale
rappresentante
Elena Battistini
sindaco
0541/930164
finanziario
operativo
operativo
operativo
operativo
Ente
ecclesias
tico
Parrocchia
di
San Ente
Giovanni
Battista
in Ecclesias
Coriano
tico
Parrocchia
di
San Ente
Lorenzo
ecclesias
tico
Provincia Bolognese dei
Ente
Frati Minori Conventuali
ecclesias
tico
operativo
Unione dei comuni
finanziario
Ente
locale
operativo
0547/618251
Rossella.ibba@comu
ne.forli.fc.it
0541-934001
329/2106197
0547/2517
0541-930157
0546/941033
anspiforzavenitegent
[email protected]
339/22722718
051/221762
0541/809666
Nota 1: ODV, ENTE LOCALE, COOPERATIVA, FONDAZIONE, …
Nota 2: finanziario e/o operativo
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
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2. Contesto, ambito, analisi e motivazioni relativi al problema oggetto del progetto,
identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Il Centro Servizi per il Volontariato di Forlì-Cesena, unitamente al Comitato Paritetico Provinciale, ha
individuato come ambito tematico prioritario su cui orientare la propria progettazione il supporto a
famiglie fragili.
Quando si parla di fragilità delle famiglie, si fa riferimento a problematiche diverse e complesse, spesso
purtroppo compresenti nello stesso nucleo familiare:
- famiglie in difficoltà economica (famiglie sotto la soglia di povertà o comunque incapaci di provvedere
autonomamente alle esigenze del nucleo familiare)
- famiglie monogenitoriali
- famiglie in cui uno o entrambi i genitori sono senza lavoro
- famiglie prive di reti relazionali di appoggio
- famiglie immigrate
- difficoltà nella conciliazione tra famiglia e lavoro
La scelta di orientare la progettazione ai bisogni delle famiglie fragili è stata determinata da due fattori
principali:
1) il buon andamento del primo tavolo tematico di co-progettazione (approvato dalla Commissione
Regionale a settembre 2012 ed attualmente in corso): come riportato nel monitoraggio di giugno 2013,
tutte le azioni si stanno svolgendo come previsto, coinvolgendo tutte le 37 associazioni promotrici.
2) i dati locali sul fenomeno delle famiglie in difficoltà
Rapporto “Povertà e risorse 2012” dalle Diocesi di Forlì-Bertinoro, in collaborazione con la Caritas
Diocesana
E’ consistente numero di persone e di famiglie che si sono rivolte per la prima volta ai servizi Caritas: si
tratta di 1860 persone e 656 nuclei familiari, dei quali rispettivamente il 37,04% (singoli) e il 35,02%
(famiglie) sono italiani. Il dato sulla percentuale di italiani fra i nuovi poveri va messo in relazione con
quello sull’utenza totale del sistema dei CDA (Centri di Ascolto), dove anche qui si registra una crescita
degli autoctoni fra le persone e le famiglie in difficoltà: gli italiani sono passati infatti dal 22,35% del 2011
al 26,24% dell’utenza totale (persone fisiche) nel 2012, che tradotto in termini assoluti corrisponde ad un
aumento degli utenti italiani da 1678 (2011) a 1748 (2012). Analogamente a ciò, le famiglie italiane che
accedono ai servizi Caritas sono passate da 557 (2011) a 599 (2012), che in termini percentuali
corrisponde al passaggio dal 24,25% al 26,15% del totale dei nuclei famigliari assistiti nel 2012.
Per quel che riguarda invece i dati totali sull’utenza Caritas registrati nel 2012, si tratta di 6661 persone
fisiche (utenti) e 1991 nuclei famigliari.
I dati dello “Sportello Sociale” del Comune di Forlì raccontano analogamente di un aumento negli accessi,
con particolare riguardo a quelli telefonici (20.961 segnalazioni nel 2012, rispetto alle 17.344 del 2011),
mentre quelli allo sportello passano da 2258 accessi nel 2011 a 2271 accessi nel 2012.
All’interno di questi numeri vanno evidenziati i 498 cittadini che hanno avuto accesso per la prima volta
allo Sportello Sociale (con una media di 2 “punti accesso” al giorno). Circa le nazionalità degli utenti, la
maggioranza delle segnalazioni allo Sportello Sociale riguarda cittadini italiani (8620), rappresentanti il
73% delle segnalazioni totali.
Per quel che riguarda i bisogni espressi dai poveri e dagli impoveriti incontrati attraverso il sistema
Caritas, ai primi tre posti figurano:
- problemi legati al “reddito insufficiente” (2425 stranieri e 976 italiani)
- bisogno di “lavoro” (segnalato da 1654 stranieri e 579 italiani)
- problemi legati all’ ”alloggio” (697 stranieri e 273 italiani)
Consuntivo delle attività sociali 2012 del distretto Cesena-Valle Savio (Piano distrettuale della salute e del
benessere sociali)
Le persone seguite dai servizi sociali distrettuali al 31 dicembre 2012 sono 4171, contro le 4152 dell'anno
precedente: 2250 anziani, 452 disabili, 1469 tra famiglie e minori. La crisi è avvertita in particolare delle
famiglie: aumentano del 17% gli accessi agli sportelli sociali tra il 2012 e il 2011, con un aumento dei
contributi da 589.229 € a 945.074 €.
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
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Per quanto riguarda l'edilizia pubblica, sono stati assegnati 12 alloggi a San Vittore tra il 2011 e il 2012.
Aumentano drasticamente gli sfratti: circa 100 nel 2010, 238 nel 2011 e 388 nel 2012, +39%. Per
fronteggiare questa situazione, nell'arco del 2012 sono state aiutate 155 famiglie per un totale di 127.148
€, con un contributo medio di 853 € a famiglia. Nei primi mesi del 2013, il numero degli sfratti ha
continuato ad aumentare.
Rapporto di ricerca “Cittadini e vita quotidiana a Forlì-Cesena”, curato dalla Provincia di Forlì-Cesena
L’indagine ha riguardato 9 Comuni ed 835 cittadini di età compresa tra i 15 ed i 74 anni e si è conclusa
nel novembre 2011.
I dati più significativi sono i seguenti:
- la maggior parte degli intervistati vive in famiglie tradizionali (entrambi i genitori con uno o più figli);
minoritari sono i genitori soli con uno o più figli (3,1%)
- in più del 60% dei nuclei familiari raggiunti è presente almeno un figlio convivente ed in circa la metà di
questi (26,3%) almeno un figlio minore
- il 14,7% delle famiglie con figli minori ne ha almeno uno tra 0 e 3 anni, età comunemente definita ad
alta intensità di accudimento
- il 26% dei nuclei intervistati presenta una situazione di convivenza con anziani ultra65enni e nell’11,8%
dei casi ce n’è più di uno
- il 21,4% degli intervistati dichiara di avere almeno un familiare non autosufficiente, del tutto o in parte
- il 13% dei nuclei familiari raggiunti deve sostenere contemporaneamente molteplici esigenze di cura
(figli minori, familiari anziani e/o non autosufficienti)
- queste situazioni di sovraccarico dal punto di vista della cura sono ulteriormente aggravate da difficoltà
economiche
- alle esigenze di cura, le famiglie rispondono ricorrendo ad una varietà di soluzioni: siccome le risorse
istituzionali (asili, scuole, centri per anziani) non riescono a coprire l’intero arco temporale in cui i membri
adulti della famiglia sono al lavoro, la rete degli aiuti tende ad espandersi in altre direzioni
(coinvolgimento della rete familiare o ricorso alla rete sociale allargata)
- ben l’11% delle famiglie riferisce di non poter contare sull’aiuto di nessuna persona non convivente,
neppure in caso di necessità. In questo gruppo ricadono soprattutto nuclei familiari con figli, con basso
livello culturale e con un reddito medio disponibile pro-capite inferiore ai 700
3. Descrizione sintetica dell’intervento che si intende attuare e obiettivi del progetto:
La maggior parte delle azioni previste dal presente progetto riguarda il problema della conciliazione tra
famiglia e lavoro, cioè la difficoltà di moltissimi nuclei familiari del territorio provinciale di collocare i propri
figli durante l’orario lavorativo non coperto dall’impegno scolastico (sostanzialmente, i pomeriggi e
l’estate). Il presente progetto offre un ventaglio di opportunità educative per le famiglie che hanno
difficoltà organizzative legate ad impegni di lavoro (centri estivi, doposcuola, tutoraggio a domicilio, …),
opportunità dislocate non solo nei due grandi centri urbani (Forlì e Cesena), ma anche in territori
decentrati (Longiano, S. Sofia, Galeata, Premilcuore, Modigliana, Longiano, Rubicone).
Oltre ad attività educative rivolte a bambini e ragazzi (riunite nell’azione 1), il presente progetto propone
anche:
- attività di inserimento lavorativo (riunite nell’azione 2)
- attività orientate ai nuclei familiari indigenti (riunite nell’azione 3)
- attività aggregative e ricreative per famiglie (riunite nell’azione 4)
Gli interventi del progetto rispondono a bisogni importanti rilevati sul territorio:
- esigenza delle famiglie di offrire ambienti sicuri ed educativi ai propri figli in loro assenza;
- esigenza da parte delle persone senza lavoro che si rivolgono alle associazioni di essere accompagnate e
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
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sostenute nella ricerca di un impiego;
- esigenza delle famiglie povere seguite dalle associazioni di continuare a ricevere varie forme di supporto
ed aiuto;
- esigenza di raggiungere ed aiutare nuove famiglie povere, dal momento che il loro numero aumenta
continuamente;
- esigenza dei volontari di essere supportati nella loro opera attraverso servizi specifici, formazione mirata
e professionisti competenti;
- esigenza di offrire occasioni di aggregazione a quelle famiglie che non possono contare su reti relazionali
di supporto.
Governance del progetto (“chi fa che cosa, quando, come”- ad es. ruolo delle odv, dei partner e
delle figure professionali, …..)
La governance del progetto appartiene in toto alle trentacinque associazioni promotrici, che avranno il
compito di decidere insieme come realizzare le azioni del progetto e di valutare l’andamento delle attività
per apportare eventuali correttivi che dovessero rendersi necessari in itinere.
Il Centro Servizi effettuerà il coordinamento complessivo del progetto, individuando coordinatori volontari
(membri di associazioni promotrici) per le varie attività.
Una volta che il progetto sarà approvato da parte della Commissione Regionale, il Centro Servizi
convocherà le associazioni promotrici per cominciare a programmare le attività previste e per elaborare
insieme un metodo operativo condiviso.
Le associazioni manterranno contatti costanti con il Centro Servizi, che favorirà momenti di incontro e
monitoraggio.
Per l’esecuzione di alcune attività sono previsti dei professionisti retribuiti, che orienteranno la loro opera
sulle indicazioni ricevute dalle associazioni promotrici.
5. Piano delle azioni: elenco e tempi (nota: specificare, con la massima precisione possibile, i
tempi previsti per la realizzazione delle azioni)
N.
TITOLO DELL’AZIONE
PROGRESS.
INIZIO
TERMINE
AZIONE
AZIONE
1
Attività educative rivolte a bambini e ragazzi
Gennaio 2014
Dicembre 2014
2
Attività di inserimento lavorativo
Gennaio 2014
Dicembre 2014
3
Attività orientate ai nuclei familiari indigenti
Gennaio 2014
Dicembre 2014
4
Attività aggregative e ricreative per famiglie
Gennaio 2014
Dicembre 2014
6. Piano delle Azioni: specifiche di dettaglio
Azione 1: Attività educative rivolte a bambini e ragazzi
Destinatari:
Bambini e ragazzi; studenti delle scuole di secondo grado, di istituti
professionali e di avviamento al lavoro; loro famiglie
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
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Modalità di
realizzazione
(specificare chi e come)
L’azione si realizzerà attraverso diverse attività:
azione 1.1: Attività educative rivolte a bambini e ragazzi a S. Sofia, Galeata e
Premilcuore e centro estivo per bambini della scuola dell’infanzia “Il
campanellino” (quartiere Cava)
L’azione si suddivide in due interventi:
- Attività extrascolastiche con particolare attenzione ai bambini stranieri,
disabili e senza rete parentale, oltre ai minori segnalati e seguiti dal servizio
sociale a S. Sofia, Galeata e Premilcuore.
A Santa Sofia il gruppo educativo pomeridiano interculturale “Il grillo parlante”
si svolge dalle 16 alle 18,30 presso la biblioteca comunale; a Premilcuore e
Galeata il gruppo educativo interculturale “Il giramondo” si svolge dalle 16 alle
18,30 presso sala parrocchiale (Premilcuore) e dalle 16 alle 18,30 presso
Opera Madonnina del Grappa tutti i giorni (Galeata).
Si propone come standard minimo di apertura per tre pomeriggi alla settimana
(lunedì, mercoledì e giovedì), definiti in base alla verifica delle attività
pomeridiane sia scolastiche che territoriali, dalle 16:30 alle 18:30, da ottobre a
maggio, secondo il calendario scolastico, estendendo eventualmente l’apertura
a più giornate solo in un secondo momento, in relazione al gradimento rilevato
e alle disponibilità finanziarie. Le attività del gruppo vogliono infatti
caratterizzarsi per la personalizzazione e la flessibilità in base agli interessi, alle
abitudini ed ai bisogni dei ragazzi e delle ragazze frequenteranno e delle loro
famiglie.
Giornata tipo nelle 3 sedi:
16:30/16:45: arrivo al centro e accoglienza;
16:45/17:00: merenda, suddivisione in piccoli gruppi, omogenei per
età/classe;
17:00/18.30: attività didattiche, sia nel piccolo gruppo, sia in rapporto
individuale, riordino materiale didattico, attività di grande gruppo come da
programma settimanale.
- centro estivo per bambini dai 2 agli 8 anni presso la scuola dell’infanzia “Il
campanellino” (quartiere Cava) a Forlì: verrà organizzato nell’estate 2014
nell’orario compreso tra le 7,30 e le 17,30. Sono previste attività ludiche,
ricreative, sportive ed educative. Verranno strutturate 2 sezioni con attività
differenziate per età. Si propone una programmazione quotidiana su progetto
educativo e coordinamento pedagogico per 50 ore complessive.
In entrambi gli interventi saranno impiegati dei volontari, supportati da
educatori qualificati, per 900 ore complessive e coordinati da una pedagogista
per 20 ore complessive.
azione 1.2: Doposcuola “diReamici”
L’azione intende fornire un sostegno a quelle famiglie che non hanno parenti o
familiari presenti nel territorio longianese e che necessitano di un ambiente
sano dove lasciare i propri bambini che frequentano le scuole primarie per
tutto il periodo dell’anno scolastico (da ottobre a maggio). I bambini, oltre ad
essere aiutati nell’esecuzione dei compiti, parteciperanno ad attività di
socializzazione quali momenti ludici, di laboratorio e di festa. Il doposcuola
sarà aperto 5 giorni alla settimana dalle 14 alle 18.
Per rendere più efficaci le attività, è necessaria la presenza di un educatore
professionale (120 ore complessive) a supporto dei cinque volontari, ciascuno
impegnato per circa 2 ore settimanali. L’educatore professionale rappresenterà
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
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una figura di riferimento per l’associazione, per i volontari, per i bambini, per
le famiglie e per la scuola.
azione 1.3: Le paure dei bambini
Un gruppo di 30/40 bambini e ragazzi bielorussi di età compresa tra i 7 e i 17
anni viene accolto temporaneamente (un mese a Natale e 3 mesi estivi) presso
famiglie aderenti all’associazione Piccolo Mondo. Si tratta di minori che vivono
in orfanotrofio o in case-famiglia di più recente costituzione. Spesso sono
minori orfani e senza reti parentali, ma sempre più frequentemente si tratta di
minori allontanati dalle famiglie che hanno esercitato su di loro violenza fisica e
psicologica o che hanno fatto mancare loro accudimento ed educazione. Senza
stabili punti di riferimento adulti e senza un contenimento adulto efficace,
questi bambini somatizzano le normali paure infantili, amplificandole: paura
dell’abbandono, di abbandonarsi al sonno, del buio, dei mostri, della figura
maschile o femminile, a seconda del vissuto personale. Questi minori, poi,
passano da una condizione di fragilità del nucleo familiare d’origine ad un
inserimento temporaneo in contesti “diversi” per lingua, etnia, cultura, regole e
comportamenti di vita, che richiede un non sempre facile adattamento.
Anche le famiglie accoglienti possono incontrare delle difficoltà, perché spesso
non hanno risorse per affrontare le criticità che i minori bielorussi presentano.
A partire da queste premesse, l’azione si struttura in due modalità che hanno
l’obiettivo di aiutare i bambini accolti ad esternare le loro paure:
- consulenza psicologica: in un primo momento, la psicologa incontrerà i
bambini e li aiuterà ad esprimere le loro ansie attraverso disegni, scritti e
narrazioni di fiabe con commenti finali (5 incontri). In un secondo momento, la
psicologa condurrà 5 incontri con le famiglie accoglienti per cercare di dare
loro suggerimenti e strumenti per affrontare le difficoltà espresse dai bambini
ospitati e per spiegare le reazioni che risultassero di difficile comprensione, gli
atteggiamenti di difesa o aggressività verso gli adulti che mettono alla prova
l’accoglienza e le dinamiche di un nucleo familiare ospitante già costituito, i cui
equilibri potrebbero vacillare e rivelare le proprie fragilità
- spettacolo teatrale: oltre alla guida da parte della psicologa, i bambini
bielorussi ospitati parteciperanno ad un laboratorio teatrale e a una messa in
scena che li aiuterà a individuare ed esorcizzare le loro paure. Verrà utilizzato
un linguaggio teatrale con pupazzi animati, già sperimentato dai volontari.
Verrà portato in scena lo spettacolo “Mazapegul, folletto romagnolo”,
sceneggiato dalla presidente dell’associazione che, partendo dalle credenze
popolari relativamente agli incubi notturni, affronta le paure dei bambini, per
giungere alla conclusione che conoscere le proprie paure è il primo passo per
affrontarle e superarle.
Lo spettacolo verrà portato in scena almeno 4 volte e presentato ai bambini
delle scuole materne del comprensorio di Cesena.
azione 1.4: LudicaMente - servizio di doposcuola a San Mauro Mare
Il doposcuola sarà attivo un pomeriggio a settimana nei locali dell’Associazione
ed accoglierà 4 studenti di scuola primaria.
Per l’individuazione degli alunni da inserire, verranno coinvolti gli insegnanti
delle scuole primarie limitrofe.
Le attività si svolgeranno da gennaio ad aprile 2014 e saranno divise in due
momenti:
- servizio di supporto didattico, pensato per aiutare i bambini ad affrontare le
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difficoltà scolastiche;
- momenti di svago, divertimento ed aggregazione, “lavorando” attraverso
laboratori creativi dedicati alle varie forme d’arte, che verranno sviluppate e
conosciute anche attraverso i media.
Le attività saranno condotte dai volontari, supportati da educatori con
competenze specifiche per 20 ore complessive.
azione 1.5: E…state coi giovani - centro estivo nel territorio del Rubicone
Le associazioni proponenti organizzeranno un centro estivo nell’estate 2014 nel
territorio di Savignano, Gatteo e San Angelo di Gatteo, proponendosi di
accogliere circa 250 bambini. Le attività si svolgeranno in varie località tra cui
Gatteo e Cesenatico, presso strutture messe a disposizione della parrocchia,
dallo IAL e dall’Amministrazione Comunale, sarà messo a disposizione un
servizio di trasporto collettivo (pullman).
Il centro estivo, oltre ad essere un importante servizio educativo a sostegno
delle famiglie locali, costituirà anche una significativa occasione per
coinvolgere giovani volontari tra i 15 e i 18 anni, proponendo loro
un’esperienza di volontariato “protetta”: questi giovani, infatti, saranno
supportati da volontari esperti che da anni operano nelle associazioni
promotrici.
azione 1.6: A tutto raggio - tutoraggio domiciliare personalizzato volto alla
prevenzione della dispersione scolastica e del disagio familiare
L’azione si rivolge a 12 minori tra i 6 ed i 14 anni con vissuto abbandonico (figli
adottivi, in affido temporaneo, figli di immigrati, figli di genitori separati).
Ad ogni minore individuato (6 del comprensorio forlivese e 6 del comprensorio
cesenate) verrà affiancato in visita domiciliare una famiglia
volontaria
supportata da un tutor professionista, per un totale di 538 ore complessive di
tutoraggio. Questo servizio di tutoraggio domiciliare personalizzato risponde ai
seguenti obiettivi:
- potenziare le attività di apprendimento del minore
- accompagnare le complesse dinamiche di crescita del minore
- aiutare il minore a sviluppare autonomia ed autostima nelle sfere
dell’apprendimento e della socializzazione
- sostenere la famiglia del minore, specialmente quando il rischio di disagio
familiare riguarda famiglie in difficoltà economica e socio-affettiva
- prevenire il disagio familiare
- fornire alle famiglie nuove modalità e strumenti per relazionarsi con il minore
- creare sinergie tra le associazioni, la famiglia, la scuola ed eventuali altre
agenzie educative
Il servizio di tutoraggio domiciliare personalizzato ha raggiunto negli anni
risultati importanti, per questo motivo viene riproposto come significativa
opportunità per nuovi minori e nuovi volontari.
Oltre al tutoraggio domiciliare personalizzato, i minori avranno la possibilità di
partecipare a momenti conviviali di gioco presso famiglie che aprono le loro
case per favorire la socializzazione.
azione 1.7: FuoriScuola! Impariamo ad imparare
L’azione si rivolge a studenti delle scuole di secondo grado, di istituti
professionali e di avviamento al lavoro.
Verranno creati gruppi di studio in base alle necessità dei destinatari (classe,
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
Pagina 9
materia, argomento di studio). La pianificazione del percorso (2 incontri
settimanali di due ore) si modulerà nel corso delle prime 2 settimane,
basandosi sul grado di diversificazione della richiesta di intervento e si avvarrà
della consulenza di docenti di scuola secondaria di secondo grado durante
tutta la durata del progetto. Nella fase iniziale, il percorso interesserà
argomenti di studio specifici a seconda della necessità degli studenti,
sviluppandosi in una seconda fase più organica con un percorso didattico
definito. Saranno trattati sia i contenuti relativi agli argomenti di studio, sia
nozioni tecniche di apprendimento (es. organizzazione del materiale, creazione
di schemi e diagrammi). La parte conclusiva di ogni incontro sarà dedicata alla
valutazione da parte degli studenti del lavoro svolto.
azione 1.8: Laboratorio musicale
L’azione si rivolge a studenti delle scuole di secondo grado, di istituti
professionali e di avviamento al lavoro.
Il laboratorio prevede 1 incontro bisettimanale di 2 ore, per una durata di circa
3 mesi. Si svolgerà attraverso lezioni interattive comprendenti una breve
introduzione teorica di storia della musica contemporanea correlata da ascolti
della produzione artistica di autori internazionali. Sono previste inoltre delle
lezioni di tecnica strumentale nel corso della quale i ragazzi sperimenteranno
l’utilizzo di strumenti musicali messi a disposizione dai volontari e dagli
operatori.
azione 1.9: Insieme è più bello 2
L’azione intende consolidare le attività degli 11 doposcuola presso le
parrocchie e gli oratori del territorio forlivese (Parrocchia di Ravaldino,
Oratorio dei Romiti, Oratorio di Regina Pacis, Parrocchia di S. Caterina,
Oratorio S. Luigi, Parrocchia di S. Giovanni Evangelista, Parrocchia di
Roncadello, Parrocchia S. Rita, Parrocchia della Cava, Parrocchia di Villagrappa,
Parrocchia di Civitella) che già da qualche anno offrono supporto ai compiti e
momenti di socializzazione a più di 200 ragazzi delle scuole elementari e
medie. Le attività saranno gestite da 90 volontari, supportati dalle seguenti
figure:
- tutor esperti per 108 ore complessive
- esperti per attività specifiche per 40 ore complessive (sport, teatro, musica,
nuovi media)
Ci saranno momenti regolari di incontro, programmazione, coordinamento e
monitoraggio tra i vari doposcuola.
Il lavoro educativo sui ragazzi richiede anche una relazione profonda e
continuativa con i genitori e con le famiglie: per questo motivo, le famiglie
sono il secondo importante destinatario del progetto.
Verranno quindi proposti alle famiglie momenti informali di incontro tra
famiglie ( feste, cene, ecc) ed incontri di sostegno alla genitorialità, nei quali
poter affrontare i temi più urgenti nel rapporto con i figli.
azione 1.10: Una proposta per l’estate in città per ragazzi e genitori
(parrocchia di Coriano)
Le attività proposte nel periodo estivo intendono offrire ai ragazzi la possibilità
di trascorrere giornate in modo piacevole e formativo in compagnia di loro
coetanei e sotto la guida di adulti, esperti nel favorire processi di crescita e
nella conduzione di attività.
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
Pagina 10
L’attività del centro estivo prevede attività ludico-sportive, laboratori (es.
teatro, cucina, piccolo artigianato, giornalino ecc.), aiuto ai compiti.
Settimanalmente sarà organizzata una gita di un giorno in località di interesse
ambientale, culturale e un pomeriggio in piscina. I volontari saranno coordinati
e supportati nelle attività del centro estivo rivolte a bambini e ragazzi da un
educatore tutor.
Le attività del centro estivo saranno realizzate nei locali e negli spazi esterni
messi a disposizione dalla Parrocchia di S. Giovanni Battista in Coriano di Forlì.
azione 1.11: Sostegno didattico extrascolastico e realizzazione attività di
aggregazione a Modigliana
L’azione si svolge attraverso due modalità:
1) potenziamento del centro educativo “Dire Fare Giocare” di Modigliana, che
svolge attività in orario extrascolastico di aiuto ai compiti e attività ricreative
per bambini e ragazzi italiani e, soprattutto, stranieri dai 6 ai 14 anni in stretto
collegamento con le famiglie e le scuole di provenienza.
2) “Merende Laboriose”, attività di ricreazione pensate per i bambini e ragazzi
fino ai 14 anni, coinvolti in attività creative e di manipolazione con l’utilizzo di
materiale povero o di riciclo e in laboratori di cucina.
Obiettivi delle “Merende Laboriose” sono:
- sensibilizzare i ragazzi al consumo di frutta fresca o lavorata ed educarli ad
un’alimentazione sana;
- sensibilizzare i ragazzi alla cultura del riciclo e del rispetto per l’ambiente;
- promuovere una relazione positiva tra i ragazzi e tra adulti e ragazzi, al di
fuori del contesto scolastico;
- offrire l’opportunità ai ragazzi di esprimere la propria creatività e personalità.
azione 1.12. “Diversità è Ricchezza” - un concorso per riflettere e collaborare
Essere diversi è normale. Eppure, la diversità è spesso fonte di
discriminazione, emarginazione, esclusione, violenza.
Gli studenti sono chiamati a presentare un elaborato creativo sul tema della
diversità, vista come una positività e una ricchezza per i singoli e per la
comunità.
Tutti i lavori saranno esposti al pubblico per una settimana in una mostra
allestita sotto il loggiato comunale. La premiazione dei vincitori sarà effettuata
nel corso della tradizionale festa multietnica, che si celebra a Modigliana nel
mese di giugno.
Prodotti
(eventuali)
I prodotti cambiano a seconda dell’attività:
azione 1.1: documentazione fotografica delle attività, lavori realizzati dai
bambini
azione 1.2: schede di iscrizione ai doposcuola, volantini delle varie iniziative,
fogli presenza dei doposcuola, documentazione fotografica, lavori realizzati dai
bambini
azione 1.3: non sono previsti prodotti particolari
azione 1.4: oggetti artigianali o mediatici, realizzati dai ragazzi all’interno dei
laboratori
azione 1.5: documentazione fotografica
azione 1.6: non sono previsti prodotti particolari
azione 1.7: non sono previsti prodotti particolari
azione 1.8: non sono previsti prodotti particolari
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
Pagina 11
azione 1.9: volantini dei doposcuola e delle varie attività previste, tra
laboratori, uscite e feste
azione 1.10: nessun prodotto particolare. Eventuale documentazione
fotografica delle attività realizzate, se disponibili
azione 1.11: nessun prodotto particolare
azione 1.12: elaborati creativi; materiale promozionale
Risultati attesi
(misurabili
quantitativamente e/o
qualitativamente)
Strumenti e
metodi per la
misurazione qualiquantitativa dei
risultati attesi
Anche i risultati attesi cambiano a seconda dell’attività:
azione 1.1: partecipazione di 60 bambini alle attività extrascolastiche a S.
Sofia, Galeata e Premilcuore; partecipazione di 30 bambini al centro estivo
presso la scuola dell’infanzia “Il campanellino
azione 1.2: aumento del numero dei bambini iscritti al doposcuola (nell’anno
scolastico 2012/2013 gli iscritti sono stati 20); benefici a livello di
apprendimento; maggior integrazione dei bambini, soprattutto per quelli
stranieri
azione 1.3: partecipazione di 15 coppie di genitori accoglienti agli incontri con
la psicologa, partecipazione di circa 1.000 bambini agli spettacoli
azione 1.4: partecipazione costante dei 4 bambini individuati
azione 1.5: partecipazione al centro estivo di 200 bambini; avviamento al
volontariato di almeno 10 giovani tra i 15 e i 18 anni; esperienza positiva di
volontariato per i giovani volontari convolti
azione 1.6: concreto sostegno all'inserimento scolastico e al potenziamento
delle capacità di apprendimento e di socializzazione dei minori, creazione di
sinergie fra associazioni, famiglia, scuola e altri soggetti educativi
azione 1.7: sviluppo da parte dei destinatari di un metodo di studio atto a
migliorare il rendimento scolastico, acquisizione di capacità di dialogo tra pari e
di analisi critica del lavoro svolto
azione 1.8: coinvolgimento dei ragazzi in maniera attiva in un percorso
formativo alternativo e complementare a quello curricolare, potenziamento del
dialogo e della capacità di pensiero critico; ampliamento del panorama
culturale musicale dei ragazzi; sviluppo delle capacità di interrelazione coi
compagni
azione 1.9: si prevede di coinvolgere 200 ragazzi e 70 famiglie; si auspica di
attivare un sostegno e un aiuto allo studio efficace e allo stesso tempo di dare
nuovi strumenti ai volontari
azione 1.10: partecipazione di 40 persone alle attività
azione 1.11: partecipazione di circa 6 persone alla realizzazione delle attività;
partecipazione alle attività di almeno 15 bambini/ragazzi (centro educativo
“Dire Fare Giocare”); partecipazione alle attività di almeno 10 bambini/ragazzi
(Merende Laboriose)
azione 1.12: partecipazione di circa 12 persone alla realizzazione dell’attività;
partecipazione al concorso di almeno 140 bambini/ragazzi, produzione di 8/10
elaborati, partecipazione di circa 250 visitatori alla mostra finale
Anche strumenti e metodi per la misurazione quali-quantitativa dei risultati
attesi si diversificano a seconda delle varie attività:
azione 1.1: comunicazione del numero di bambini che partecipano alle varie
attività educative (nelle relazioni dei tutor e delle associazioni promotrici)
azione 1.2: Per quanto riguarda il numero degli iscritti, verranno registrate le
presenze quotidiane dei bambini, nei pomeriggi del doposcuola.
Per quanto riguarda i benefici a livello di apprendimento, verranno effettuati
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
Pagina 12
incontri con gli insegnanti dei ragazzi seguiti.
Per quanto riguarda, infine, il livello di integrazione, esso verrà misurato
attraverso le osservazioni e le relazioni dell’educatore professionale.
Verrà inoltre somministrato un questionario finale di gradimento, sia per i
bambini sia per i genitori
azione 1.3: raccolta delle presenze agli incontri per genitori; somministrazione
di un questionario ai genitori al termine del ciclo di incontri, allo scopo di
raccogliere le loro impressioni circa eventuali miglioramenti del minore ospitato
azione 1.4: La partecipazione verrà monitorata attraverso la raccolta del
numero di partecipanti ad ogni singolo incontro. Al termine dell’esperienza, i
bambini compileranno un semplice questionario di gradimento
azione 1.5: indicazione del numero di partecipanti al centro estivo, elenco dei
giovani volontari coinvolti nell’azione, questionario di gradimento che i giovani
volontari compileranno al termine dell’esperienza
azione 1.6: i progressi dei minori in termini di apprendimento e socializzazione
verranno costantemente monitorati dai tutor e dai volontari, attraverso
relazioni individualizzate a cadenza regolare
azione 1.7: a conclusione del progetto gli studenti produrranno una
valutazione dell’intero percorso (analisi di riscontro).
I risultati del progetto di affiancamento allo studio sarà misurato attraverso la
valutazione scolastica
azione 1.8: i ragazzi si esibiranno durante la festa finale (azione 4.2)
azione 1.9: relazioni dei tutor, che avranno il compito di monitorare le
presenze e di coinvolgere le famiglie
azione 1.10: il numero di partecipanti sarà monitorato attraverso un elenco dei
partecipanti
azione 1.11: il numero di partecipanti sarà monitorato attraverso le schede di
iscrizione
azione 1.12: Il numero di partecipanti al concorso sarà monitorato attraverso
le schede di iscrizione che ciascuna classe dovrà compilare.
Il numero di visitatori della mostra finale sarà monitorato attraverso un libro
firme
Azione 2: Attività di inserimento lavorativo
Destinatari:
giovani e persone in cerca di lavoro; madri sole o in difficoltà; volontari di
associazioni che promuovono l’inserimento lavorativo
Modalità di
realizzazione
L’azione si realizzerà attraverso diverse attività:
(specificare chi e come)
azione 2.1: Sostegno a famiglie monogenitoriali
L’azione prevede di continuare a sostenere le due agenzie di sostegno alle
madri sole attivate nella progettualità dello scorso anno. I servizi delle due
agenzie (una a Cesena ed una a Forlì) sono rivolti a madri sole o in difficoltà
che hanno bisogno di lavorare per mantenere i propri figli, attraverso
l’affiancamento di due tutor retribuiti per complessive 200 ore. Alcune
associazioni coinvolte stanno già svolgendo diversi servizi in favore di famiglie
monogenitoriali in situazione di povertà, ad esempio garantiscono il sostegno
per bollette e affitto, reperimento e distribuzione di pannolini, alimenti,
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
Pagina 13
vestiario, carrozzine, passeggini, lettini e arredi. Le associazioni hanno la
necessità di aumentare le risorse ed i soggetti che collaborano per far fronte
all’incremento della richiesta da parte di famiglie monogenitoriali in difficoltà. Il
servizio richiesto è relativo a:
- problemi relativi alla casa;
- contributi per bollette e affitto anche temporanei;
- sostegno alla genitorialità;
- accompagnamento dei figli a scuola e ai servizi sanitari;
- richiesta di pannolini, alimenti, vestiario, carrozzine, passeggini, lettini e
arredi vari;
- supporto logistico ed organizzativo al reperimento delle donazioni di vestiti,
arredi e attrezzature per bambini (passeggini, etc..);
- sostegno e assistenza pre e post parto;
- sostegno morale e psicologico.
- supporto al reinserimento lavorativo nei primi mesi dopo l’assenza per parto:
le madri sole lavoratrici potrebbero non essere in grado di dare un contributo
economico adeguato alle madri baby-sitter.
azione 2.2: Percorsi di formazione al lavoro per i volontari e predisposizione di
tirocini formativi
I volontari delle associazioni coinvolte hanno il difficile compito di favorire
l’inserimento lavorativo di persone in stato di povertà ed emarginazione,
attraverso il contatto con le aziende locali e l’individuazione di contesti idonei.
Al fine di rendere i volontari più competenti ed aggiornati, verrà realizzato un
percorso di formazione “sul campo”, che prevede l’affiancamento di tutor
esperti ai volontari, per 70,5 ore complessive.
L’obiettivo specifico della formazione/tutoraggio è la predisposizione di 3
tirocini formativi retribuiti della durata di 3 mesi ciascuno per persone
appartenenti a famiglie fragili. Il tirocinio formativo è nato infatti per sostenere
la transizione di persone in cerca di occupazione con particolare riguardo a:
- giovani in cerca di prima collocazione professionale
- donne per l’ingresso o il reinserimento nel mercato del lavoro
- lavoratori adulti in fase di inserimento o reinserimento
- soggetti in condizione di svantaggio individuale e/o sociale
Prodotti
L’azione non prevede prodotti particolari
(eventuali)
Risultati attesi
(misurabili
quantitativamente e/o
qualitativamente)
Strumenti e
metodi per la
misurazione qualiquantitativa dei
risultati attesi
I risultati attesi cambiano a seconda dell’attività:
azione 2.1: consolidamento e rafforzamento delle due agenzie
azione 2.2: effettivo svolgimento dei 3 tirocini ipotizzati
Anche strumenti e metodi per la misurazione quali-quantitativa dei risultati
attesi si diversificano a seconda delle varie attività:
azione 2.1: numero di madri sole con figli seguite; relazioni da parte dei tutor
azione 2.2: lo strumento utilizzato è costituito dalle relazioni delle associazioni
promotrici e dei tutor, in cui verranno indicati i seguenti aspetti:
- numero di aziende contattate
- criteri utilizzati per la selezione dei 3 tirocinanti
- numero di tirocini effettivamente attivati e loro andamento
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
Pagina 14
Azione 3: Attività orientate ai nuclei familiari indigenti
Destinatari:
2.000 famiglie fragili in condizioni di difficoltà;
coinvolte
Modalità di
realizzazione
L’azione si realizzerà attraverso diverse attività:
(specificare chi e come)
300 volontari delle ODV
azione 3.1: Supporto visite domiciliari a famiglie fragili
La visita dei volontari alle famiglie fragili è molto importante per la consegna
diretta di aiuti di diverso tipo (alimenti, farmaci, vestiario, risorse economiche).
In questi ultimi anni, tutte le associazioni hanno constatato un notevole
incremento del numero delle famiglie fragili ed un aggravamento delle loro
condizioni di vita (aumento degli sfratti, necessità di supporto economico,
richiesta di sostegno alimentare, ricerca di lavoro, ..)
Alcune associazioni effettuano singolarmente acquisti di beni alimentari (latte
UHT, zucchero), che potrebbero essere reperiti a prezzi competitivi
organizzando un gruppo di acquisto. Per sostenere l’importante opera dei
volontari, verrà messo a disposizione della associazioni un promoter alimentare
con funzioni di segreteria del gruppo di acquisto e di collegamento tra ODV
(200 ore complessive).
azione 3.2: Servizi tecnico-logistici alle associazioni
Il progetto coinvolge varie associazioni del territorio della Provincia di ForlìCesena, dalla zona del Rubicone fino alla Valle del Savio, da Cesena a Forlì,
che svolgono attività di sostentamento economico e alimentare, aiuto e
compagnia alle famiglie vulnerabili.
Il nuovo servizio che si vuole attivare è un magazzino locale di raccolta di
alimenti per la riduzione degli sprechi, e l’attivazione di un servizio comune di
trasporto con pulmino refrigerato. Attraverso l’attivazione di un servizio
“bottega amica”, si vuole incentivare il ritiro di alimenti ed altri beni da
suddividere tra le ODV per la distribuzione.
Per sostenere l’importante opera dei volontari, verrà messo a disposizione della
associazioni un magazziniere (320 ore complessive).
Prodotti
L’azione non prevede prodotti particolari
(eventuali)
Risultati attesi
I risultati attesi cambiano a seconda dell’attività:
azione 3.1: risparmio sul prezzo di acquisto; approvvigionamento sicuro di
(misurabili
determinati generi alimentari; distribuzione agli indigenti di una borsa della
quantitativamente e/o
qualitativamente)
spesa maggiormente equilibrata dal punto di vista nutrizionale; servizio di
approvvigionamento dei generi alimentari
azione 3.2: sviluppo di forme di raccolta di generi alimentari e in
collaborazione con altre realtà già operanti nel settore; incremento quantitativo
e qualitativo delle fonti di approvvigionamento dei generi alimentari (Banco
alimentare, acquisiti collettivi, donazioni da aziende); almeno 15 servizi di
preparazione pacchi per il ritiro dei volontari (media 100 pacchi a servizio).
Strumenti e
Anche strumenti e metodi per la misurazione quali-quantitativa dei risultati
metodi per la
attesi si diversificano a seconda delle varie attività:
misurazione quali- azione 3.1: gli strumenti per la misurazione dei risultati attesi consistono nella
quantitativa dei
rilevazione dei seguenti indicatori:
risultati attesi
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Pagina 15
- numero di visite domiciliari medie mensili
- numero dei volontari coinvolti
azione 3.2: gli strumenti per la misurazione dei risultati attesi consistono nella
rilevazione di alcuni indicatori:
- quantitativo medio di generi alimentari raccolti e distribuiti mensilmente;
- numero e quantitativo dei ritiri di beni alimentari da aziende produttive e
distributive;
- numero di pacchi alimentari preparati e distribuiti dai volontari
Azione 4: Attività aggregative e ricreative per famiglie
Destinatari:
famiglie, in particolare quelle senza rete relazionale di supporto
Modalità di
realizzazione
L’azione si realizzerà attraverso diverse attività:
(specificare chi e come)
azione 4.1: Incontri rivolti ai genitori sulla prevenzione della dipendenza da
gioco (ludopatia) a S. Sofia
Verranno proposti 3 incontri per 10 ore complessive
azione 4.2: festa etnica di fine attività del laboratorio musicale a Forlì
A conclusione dell’azione 1.8 sarà realizzato un evento aperto alla cittadinanza,
nel corso del quale verrà effettuato uno spettacolo realizzato dai partecipanti al
laboratorio musicale
azione 4.3: Un film in compagnia, per i ragazzi e le loro famiglie (parrocchia di
Coriano, Forlì)
L’esperienza cinematografica è sicuramente divertimento, spesso occasione di
relax, ma può essere anche cultura nel senso di formazione della persona,
un’occasione più o meno impegnativa, a seconda del prodotto, ma per
imparare tutti qualcosa, capire di più se stessi e la realtà. Con questa
intenzionalità verrà proposta la visione di tre film adatti ad un pubblico
eterogeneo per età (giovani e adulti), che offrono spunti di riflessione, dialogo
e confronto
azione 4.4: Incontri di testimonianza (parrocchia di Coriano, Forlì)
Verranno proposti due momenti di incontro-testimonianza con persone che
affrontano le circostanze della vita (le difficoltà, il dolore, la fragilità) con
ottimismo e slancio positivo
azione 4.5: Un evento per la città - Il Presepe Vivente a Forlì
Il Presepe Vivente dei Bambini, appuntamento che si svolge da diversi anni,
coinvolge nella sua realizzazione moltissime realtà e oltre 500 figuranti. E’
diventato un evento atteso dalla città che anima in un sabato prenatalizio le
vie del centro storico di Forlì. Per la realizzazione dell’evento è fondamentale
l’apporto del sempre maggior numero di adulti e giovani che si vogliono
coinvolgere. La preparazione della sacra rappresentazione parte ad ottobre con
la preparazione dell’impianto scenografico e successivamente dei principali
costumi di scena. Per la realizzazione delle scenografie ci si avvale della
collaborazione di esperti che seguono i lavori dall’ideazione, alla progettazione
fino all’ esecuzione materiale, avvalendosi del contributo dei volontari e delle
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
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persone che daranno la propria disponibilità mettendo a disposizione le loro
competenze (artistiche, artigiani, falegnameria…).
Per la realizzazione dell’evento è necessario di avvalersi di un service esterno
che fornisca luci, audio e palchi per consentire la migliore visione e resa della
sacra rappresentazione.
Le attività per la realizzazione dell’impianto scenografico, dei costumi di scene
e delle prove teatrali saranno realizzate nei locali e teatro messi a disposizione
dalla Parrocchia di S. Giovanni Battista in Coriano di Forlì.
Prodotti
(eventuali)
Risultati attesi
(misurabili
quantitativamente e/o
qualitativamente)
Strumenti e
metodi per la
misurazione qualiquantitativa dei
risultati attesi
I prodotti cambiano a seconda dell’attività:
azione 4.1: materiale informativo sulla ludopatia
azione 4.2: materiale promozionale che pubblicizzi la festa
azione 4.3: materiale promozionale
azione 4.4.: materiale promozionale
azione 4.5: materiale promozionale
I risultati attesi cambiano a seconda dell’attività:
azione 4.1: partecipazione di 80 persone
azione 4.2: partecipazione di 10-12 ragazzi coinvolti nel laboratorio musicale e
di 200 cittadini
azione 4.3: partecipazione di almeno 60 persone ad ogni proiezione
azione 4.4: partecipazione di almeno 50 persone ad ogni incontro
azione 4.5: partecipazione di almeno 40 persone alla preparazione dell’evento;
partecipazione di almeno 800 persone al Presepe Vivente dei Bambini
Anche strumenti e metodi per la misurazione quali-quantitativa dei risultati
attesi si diversificano a seconda delle varie attività:
azione 4.1: raccolta delle presenze agli incontri per genitori; somministrazione
di un questionario di gradimento ai genitori al termine del ciclo di incontri
azione 4.2: il numero dei partecipanti potrà solo essere stimato
azione 4.3: la misurazione dei risultati attesi sarà di tipo quantitativo,
registrando il numero dei presenti
azione 4.4: la misurazione dei risultati attesi sarà di tipo quantitativo,
registrando il numero dei presenti ed allegando documentazione fotografica
dell’iniziativa
azione 4.5: documentazione fotografica delle attività di preparazione e
dell’evento realizzato
7. Eventuali risultati attesi non riconducibili a singole azioni, ma allo sviluppo
progettuale complessivo
Risultato atteso
Strumenti e metodi per la misurazione
quali-quantitativa
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
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8. Cofinanziamento:
a) Contributi economici
Importo
2.000,00 €
300,00 €
1.000,00 €
400,00 €
500,00 €
5.000,00 €
1.000,00 €
Ente/soggetto che effettua il co-finanziamento
ASP S. Vincenzo de’ Paoli Santa Sofia
APS “Circolo/Oratorio ANSPI “Forza Venite Gente”
Associazioni promotrici azione 1.5
Comune di Gatteo
Unione dei Comuni
Associazioni promotrici azioni 3.1 e 3.2
Banca di Cesena
totale a)
b)
10.200,00 €
Contributi in termini di beni o servizi
Ente/soggetto che
effettua il cofinanziamento
Descrizione(qualitativa e quantitativa) del
bene/servizio
Comune di Santa Sofia
Società allegria
Diocesi di Forlì-Bertinoro
(Pastorale Giovanile)
Utilizzo sedi/locali/attrezzature
Uso locali attrezzati azione
Progettazione,
coordinamento,
monitoraggio dell’azione, organizzazione
degli eventi comuni
Consorzio
Solidarietà Formazione dei tutor e dei volontari,
Sociale Forlì-Cesena
consulenze pedagogiche
Parrocchia
di
San Utilizzo spazi
Giovanni
Battista
in
Coriano
Istituto Lega Suore Sacra Utilizzo spazi
Famiglia
Romagna solidale
Collaborazione nella ricerca di alimenti
presso aziende del territorio
totale b)
c) Valorizzazione impegno volontario (rif allegato 1- linee guida )
livello
ore
Nr volontari
47
1°
3.015
25
2°
120
39
3°
810
51
4°
1.294
56
5°
2.822
2
6°
500
13
7°
270
3
8°
70
1
9°
15
Totale c)
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
Importo Controvalore
4.000,00 €
3.000,00 €
3.000,00 €
5.000,00 €
3.000,00 €
3.000,00 €
1.000,00 €
22.000,00 €
Controvalore Importo
42.149,70 €
1.701,60 €
12.093,30 €
20.833,40 €
48.284,42 €
9.055,00 €
5.229,90 €
1.544,90 €
382,50 €
141.274,72 €
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d) Prospetto riassuntivo
Totale budget progetto
220.959,11 €
Totale cofinanziamento (a+b+c )
173.474,72 €
Netto richiesto
% cofinanziamento
Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale
47.484,39 €
78,51%
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