sostegno a famiglie fragili
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sostegno a famiglie fragili
CSV FORLI’-CESENA BANDO COPROGETTAZIONE PER TAVOLI TEMATICI 2013 TITOLO PROGETTO: FRAGILI SOSTEGNO A FAMIGLIE Ambito tematico sviluppato (X) 1 Sostegno alle famiglie fragili ( ) 2 Sostegno alle persone non autosufficienti 1. La rete degli attori coinvolti a) Promotori (i promotori del progetto possono essere solo Odv) NOME ODV REFERENTE e RUOLO RIFERIMENTI AGIF (Associazione Giovani Immigrati Forlivesi) A.S.C.I.A. (Ass. Socio Culturale Interafricana) Adamantina Bertinoro Maimouna Ndiaye - presidente Amidi di Gigi Celli Alfonso - presidente 0541/1999092 Amici di Rosetta Cesena Paola Berlini - presidente 347/2220744 Angelo custode S. Piero in Bagno ASFO (Ass. San Francesco Oratorio) Associazione di volontariato Pensiero e Azione Auser Santa Sofia Francesco Nigi - presidente 346/3640730 Stefano Raggi - presidente 335/5285826 Andrea Tomidei - socio [email protected] Wally Valbonesi - responsabile 0543/970093 Banco di solidarietà Cesena Alessio Bonaldo - presidente 335/8395218 [email protected] Jacques Gnanzou Ahoua – [email protected] presidente Barbara Baldacci - presidente 338/9923843 C.I.F. (Centro Italiano Roberta Brunazzi - presidente Femminile) Forlì C.I.F. (Centro Italiano Fleana Lombardi - volontaria Femminile) Santa Sofia Campo Emmaus Cesena Alfredo Magnani - presidente [email protected] Centro di Aiuto alla Vita Cesena Centro di Aiuto alla Vita - 0547/29153 Maria Ridolfi - presidente Elena Fabbri - volontaria Angela Fabbri – presidente Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale [email protected] 0547/334559 0543/21156; 333/6696714 Pagina 1 Forlì Centro di Ascolto e prima accoglienza “Buon Pastore” Forlì Centro di solidarietà Forlì Marcello Copertino coordinatore 0543/35192 [email protected] Stefano Bondi - volontario 328/0799456 Comunità Papa Giovanni Tania Mariani - volontaria XXIII Cesena Confraternita di Misericordia Damiano Bartolini – consigliere di Premilcuore Famiglie per l’accoglienza Annarosa Riceputi -volontaria 338/1630062 GAD Modigliana Viviana Ceroni - presidente 0546/940259 Gli Elefanti Massimo Fabbri - presidente 338/5034388 [email protected] 339/6193682 Homo Viator. Per l’umanità Stefania Pedrelli in crescita Longiano consigliere/coordinatore Il filo di stagno Angela Morgagni - presidente [email protected] Incontro e Presenza Anna Lena – presidente L’Isola dei Bambini Emanuela Pironi - presidente 0543/405550; 348/3025532 [email protected] 338/7586028 Orizzonti Antonella Golinucci presidente Raffaella Candoli- presidente Piccolo Mondo Onlus Pigi San Vincenzo de’ Cesena Scuola Permanente 331/5462273 328/3640953 [email protected] Don Enrico Casadio presidente Paoli Ettore Lucchi - presidente 0543/30527; 333/4505101 349/6611077 Maria Grazia Cola - presidente Uomini Come Roberto Montanari - presidente VAR Associazione Ragazzi Silvana Montalti - presidente Volontariato Santa Sofia Welcome Adele Pagnotta - operatrice Vincenziano Claudette Lotti - presidente [email protected] 338/5957104 0543/29371; [email protected] [email protected] 338/5957104 0543/970109 349/6650270 b) Partner NOME ORGANIZ TIPO Tipologia REFERENTE e (1) Partneriariato RUOLO RIFERIMENTI (2) ASP S. Vincenzo de’ Paoli ASP Santa Sofia Associazione culturale il associazi Tralcio one finanziario Associazione Diffusione musica operativo APS operativo Galeazzo Garavini 0543/973051 presidente La Maida 340-6029593 Benedetto presidente Tomassini 335-54788155 Giovanni presidente Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 2 Associazione L’Abbraccio APS operativo Banca di Cesena Istituto bancario Finanziario Comune di Forlì Ente Locale Ente locale Ente locale operativo Consorzi o di cooperati ve Ente Ecclesias tico Fondazio ne Ente ecclesias tico Istituto Lega Suore Sacra Ente Famiglia Ecclesias tico La Società dell’allegria APS operativo Oratorio /Circolo ANSPI Forza venite gente Parrocchia di Galeata finanziario Comune di Gatteo Comune di Santa Sofia Consorzio Solidarietà Sociale Forli-Cesena Diocesi di Forlì-Bertinoro (Pastorale Giovanile) Fondazione Romagna Solidale Istituto Don Ghinelli APS Fabiola Valentini psicologa Cesare Bizzocchi Unità marketing operativo Rossella Ibba dirigente Gianluca Vincenzi sindaco Flavio Foietta sindaco 339/7849572 operativo Barbara Ghetti psicologa e formatrice 348/3314902 operativo Elena Annuiti vice-responsabile Pastorale Giovanile Arturo Alberti presidente Zolla Don Vincenzo presidente Suor Ornella Fiumana 0543/30527 320/6387231 Don Giovanni Savini presidente Letizia Gozi economa del CDA Don Massimo Bonetti - parroco 348-7228392 operativo Don Enzo Scaioli parroco 0543/796064 operativo Muratori Don Marco parroco Frate Ubaldino Gianassi legale rappresentante Elena Battistini sindaco 0541/930164 finanziario operativo operativo operativo operativo Ente ecclesias tico Parrocchia di San Ente Giovanni Battista in Ecclesias Coriano tico Parrocchia di San Ente Lorenzo ecclesias tico Provincia Bolognese dei Ente Frati Minori Conventuali ecclesias tico operativo Unione dei comuni finanziario Ente locale operativo 0547/618251 Rossella.ibba@comu ne.forli.fc.it 0541-934001 329/2106197 0547/2517 0541-930157 0546/941033 anspiforzavenitegent [email protected] 339/22722718 051/221762 0541/809666 Nota 1: ODV, ENTE LOCALE, COOPERATIVA, FONDAZIONE, … Nota 2: finanziario e/o operativo Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 3 2. Contesto, ambito, analisi e motivazioni relativi al problema oggetto del progetto, identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il Centro Servizi per il Volontariato di Forlì-Cesena, unitamente al Comitato Paritetico Provinciale, ha individuato come ambito tematico prioritario su cui orientare la propria progettazione il supporto a famiglie fragili. Quando si parla di fragilità delle famiglie, si fa riferimento a problematiche diverse e complesse, spesso purtroppo compresenti nello stesso nucleo familiare: - famiglie in difficoltà economica (famiglie sotto la soglia di povertà o comunque incapaci di provvedere autonomamente alle esigenze del nucleo familiare) - famiglie monogenitoriali - famiglie in cui uno o entrambi i genitori sono senza lavoro - famiglie prive di reti relazionali di appoggio - famiglie immigrate - difficoltà nella conciliazione tra famiglia e lavoro La scelta di orientare la progettazione ai bisogni delle famiglie fragili è stata determinata da due fattori principali: 1) il buon andamento del primo tavolo tematico di co-progettazione (approvato dalla Commissione Regionale a settembre 2012 ed attualmente in corso): come riportato nel monitoraggio di giugno 2013, tutte le azioni si stanno svolgendo come previsto, coinvolgendo tutte le 37 associazioni promotrici. 2) i dati locali sul fenomeno delle famiglie in difficoltà Rapporto “Povertà e risorse 2012” dalle Diocesi di Forlì-Bertinoro, in collaborazione con la Caritas Diocesana E’ consistente numero di persone e di famiglie che si sono rivolte per la prima volta ai servizi Caritas: si tratta di 1860 persone e 656 nuclei familiari, dei quali rispettivamente il 37,04% (singoli) e il 35,02% (famiglie) sono italiani. Il dato sulla percentuale di italiani fra i nuovi poveri va messo in relazione con quello sull’utenza totale del sistema dei CDA (Centri di Ascolto), dove anche qui si registra una crescita degli autoctoni fra le persone e le famiglie in difficoltà: gli italiani sono passati infatti dal 22,35% del 2011 al 26,24% dell’utenza totale (persone fisiche) nel 2012, che tradotto in termini assoluti corrisponde ad un aumento degli utenti italiani da 1678 (2011) a 1748 (2012). Analogamente a ciò, le famiglie italiane che accedono ai servizi Caritas sono passate da 557 (2011) a 599 (2012), che in termini percentuali corrisponde al passaggio dal 24,25% al 26,15% del totale dei nuclei famigliari assistiti nel 2012. Per quel che riguarda invece i dati totali sull’utenza Caritas registrati nel 2012, si tratta di 6661 persone fisiche (utenti) e 1991 nuclei famigliari. I dati dello “Sportello Sociale” del Comune di Forlì raccontano analogamente di un aumento negli accessi, con particolare riguardo a quelli telefonici (20.961 segnalazioni nel 2012, rispetto alle 17.344 del 2011), mentre quelli allo sportello passano da 2258 accessi nel 2011 a 2271 accessi nel 2012. All’interno di questi numeri vanno evidenziati i 498 cittadini che hanno avuto accesso per la prima volta allo Sportello Sociale (con una media di 2 “punti accesso” al giorno). Circa le nazionalità degli utenti, la maggioranza delle segnalazioni allo Sportello Sociale riguarda cittadini italiani (8620), rappresentanti il 73% delle segnalazioni totali. Per quel che riguarda i bisogni espressi dai poveri e dagli impoveriti incontrati attraverso il sistema Caritas, ai primi tre posti figurano: - problemi legati al “reddito insufficiente” (2425 stranieri e 976 italiani) - bisogno di “lavoro” (segnalato da 1654 stranieri e 579 italiani) - problemi legati all’ ”alloggio” (697 stranieri e 273 italiani) Consuntivo delle attività sociali 2012 del distretto Cesena-Valle Savio (Piano distrettuale della salute e del benessere sociali) Le persone seguite dai servizi sociali distrettuali al 31 dicembre 2012 sono 4171, contro le 4152 dell'anno precedente: 2250 anziani, 452 disabili, 1469 tra famiglie e minori. La crisi è avvertita in particolare delle famiglie: aumentano del 17% gli accessi agli sportelli sociali tra il 2012 e il 2011, con un aumento dei contributi da 589.229 € a 945.074 €. Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 4 Per quanto riguarda l'edilizia pubblica, sono stati assegnati 12 alloggi a San Vittore tra il 2011 e il 2012. Aumentano drasticamente gli sfratti: circa 100 nel 2010, 238 nel 2011 e 388 nel 2012, +39%. Per fronteggiare questa situazione, nell'arco del 2012 sono state aiutate 155 famiglie per un totale di 127.148 €, con un contributo medio di 853 € a famiglia. Nei primi mesi del 2013, il numero degli sfratti ha continuato ad aumentare. Rapporto di ricerca “Cittadini e vita quotidiana a Forlì-Cesena”, curato dalla Provincia di Forlì-Cesena L’indagine ha riguardato 9 Comuni ed 835 cittadini di età compresa tra i 15 ed i 74 anni e si è conclusa nel novembre 2011. I dati più significativi sono i seguenti: - la maggior parte degli intervistati vive in famiglie tradizionali (entrambi i genitori con uno o più figli); minoritari sono i genitori soli con uno o più figli (3,1%) - in più del 60% dei nuclei familiari raggiunti è presente almeno un figlio convivente ed in circa la metà di questi (26,3%) almeno un figlio minore - il 14,7% delle famiglie con figli minori ne ha almeno uno tra 0 e 3 anni, età comunemente definita ad alta intensità di accudimento - il 26% dei nuclei intervistati presenta una situazione di convivenza con anziani ultra65enni e nell’11,8% dei casi ce n’è più di uno - il 21,4% degli intervistati dichiara di avere almeno un familiare non autosufficiente, del tutto o in parte - il 13% dei nuclei familiari raggiunti deve sostenere contemporaneamente molteplici esigenze di cura (figli minori, familiari anziani e/o non autosufficienti) - queste situazioni di sovraccarico dal punto di vista della cura sono ulteriormente aggravate da difficoltà economiche - alle esigenze di cura, le famiglie rispondono ricorrendo ad una varietà di soluzioni: siccome le risorse istituzionali (asili, scuole, centri per anziani) non riescono a coprire l’intero arco temporale in cui i membri adulti della famiglia sono al lavoro, la rete degli aiuti tende ad espandersi in altre direzioni (coinvolgimento della rete familiare o ricorso alla rete sociale allargata) - ben l’11% delle famiglie riferisce di non poter contare sull’aiuto di nessuna persona non convivente, neppure in caso di necessità. In questo gruppo ricadono soprattutto nuclei familiari con figli, con basso livello culturale e con un reddito medio disponibile pro-capite inferiore ai 700 3. Descrizione sintetica dell’intervento che si intende attuare e obiettivi del progetto: La maggior parte delle azioni previste dal presente progetto riguarda il problema della conciliazione tra famiglia e lavoro, cioè la difficoltà di moltissimi nuclei familiari del territorio provinciale di collocare i propri figli durante l’orario lavorativo non coperto dall’impegno scolastico (sostanzialmente, i pomeriggi e l’estate). Il presente progetto offre un ventaglio di opportunità educative per le famiglie che hanno difficoltà organizzative legate ad impegni di lavoro (centri estivi, doposcuola, tutoraggio a domicilio, …), opportunità dislocate non solo nei due grandi centri urbani (Forlì e Cesena), ma anche in territori decentrati (Longiano, S. Sofia, Galeata, Premilcuore, Modigliana, Longiano, Rubicone). Oltre ad attività educative rivolte a bambini e ragazzi (riunite nell’azione 1), il presente progetto propone anche: - attività di inserimento lavorativo (riunite nell’azione 2) - attività orientate ai nuclei familiari indigenti (riunite nell’azione 3) - attività aggregative e ricreative per famiglie (riunite nell’azione 4) Gli interventi del progetto rispondono a bisogni importanti rilevati sul territorio: - esigenza delle famiglie di offrire ambienti sicuri ed educativi ai propri figli in loro assenza; - esigenza da parte delle persone senza lavoro che si rivolgono alle associazioni di essere accompagnate e Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 5 sostenute nella ricerca di un impiego; - esigenza delle famiglie povere seguite dalle associazioni di continuare a ricevere varie forme di supporto ed aiuto; - esigenza di raggiungere ed aiutare nuove famiglie povere, dal momento che il loro numero aumenta continuamente; - esigenza dei volontari di essere supportati nella loro opera attraverso servizi specifici, formazione mirata e professionisti competenti; - esigenza di offrire occasioni di aggregazione a quelle famiglie che non possono contare su reti relazionali di supporto. Governance del progetto (“chi fa che cosa, quando, come”- ad es. ruolo delle odv, dei partner e delle figure professionali, …..) La governance del progetto appartiene in toto alle trentacinque associazioni promotrici, che avranno il compito di decidere insieme come realizzare le azioni del progetto e di valutare l’andamento delle attività per apportare eventuali correttivi che dovessero rendersi necessari in itinere. Il Centro Servizi effettuerà il coordinamento complessivo del progetto, individuando coordinatori volontari (membri di associazioni promotrici) per le varie attività. Una volta che il progetto sarà approvato da parte della Commissione Regionale, il Centro Servizi convocherà le associazioni promotrici per cominciare a programmare le attività previste e per elaborare insieme un metodo operativo condiviso. Le associazioni manterranno contatti costanti con il Centro Servizi, che favorirà momenti di incontro e monitoraggio. Per l’esecuzione di alcune attività sono previsti dei professionisti retribuiti, che orienteranno la loro opera sulle indicazioni ricevute dalle associazioni promotrici. 5. Piano delle azioni: elenco e tempi (nota: specificare, con la massima precisione possibile, i tempi previsti per la realizzazione delle azioni) N. TITOLO DELL’AZIONE PROGRESS. INIZIO TERMINE AZIONE AZIONE 1 Attività educative rivolte a bambini e ragazzi Gennaio 2014 Dicembre 2014 2 Attività di inserimento lavorativo Gennaio 2014 Dicembre 2014 3 Attività orientate ai nuclei familiari indigenti Gennaio 2014 Dicembre 2014 4 Attività aggregative e ricreative per famiglie Gennaio 2014 Dicembre 2014 6. Piano delle Azioni: specifiche di dettaglio Azione 1: Attività educative rivolte a bambini e ragazzi Destinatari: Bambini e ragazzi; studenti delle scuole di secondo grado, di istituti professionali e di avviamento al lavoro; loro famiglie Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 6 Modalità di realizzazione (specificare chi e come) L’azione si realizzerà attraverso diverse attività: azione 1.1: Attività educative rivolte a bambini e ragazzi a S. Sofia, Galeata e Premilcuore e centro estivo per bambini della scuola dell’infanzia “Il campanellino” (quartiere Cava) L’azione si suddivide in due interventi: - Attività extrascolastiche con particolare attenzione ai bambini stranieri, disabili e senza rete parentale, oltre ai minori segnalati e seguiti dal servizio sociale a S. Sofia, Galeata e Premilcuore. A Santa Sofia il gruppo educativo pomeridiano interculturale “Il grillo parlante” si svolge dalle 16 alle 18,30 presso la biblioteca comunale; a Premilcuore e Galeata il gruppo educativo interculturale “Il giramondo” si svolge dalle 16 alle 18,30 presso sala parrocchiale (Premilcuore) e dalle 16 alle 18,30 presso Opera Madonnina del Grappa tutti i giorni (Galeata). Si propone come standard minimo di apertura per tre pomeriggi alla settimana (lunedì, mercoledì e giovedì), definiti in base alla verifica delle attività pomeridiane sia scolastiche che territoriali, dalle 16:30 alle 18:30, da ottobre a maggio, secondo il calendario scolastico, estendendo eventualmente l’apertura a più giornate solo in un secondo momento, in relazione al gradimento rilevato e alle disponibilità finanziarie. Le attività del gruppo vogliono infatti caratterizzarsi per la personalizzazione e la flessibilità in base agli interessi, alle abitudini ed ai bisogni dei ragazzi e delle ragazze frequenteranno e delle loro famiglie. Giornata tipo nelle 3 sedi: 16:30/16:45: arrivo al centro e accoglienza; 16:45/17:00: merenda, suddivisione in piccoli gruppi, omogenei per età/classe; 17:00/18.30: attività didattiche, sia nel piccolo gruppo, sia in rapporto individuale, riordino materiale didattico, attività di grande gruppo come da programma settimanale. - centro estivo per bambini dai 2 agli 8 anni presso la scuola dell’infanzia “Il campanellino” (quartiere Cava) a Forlì: verrà organizzato nell’estate 2014 nell’orario compreso tra le 7,30 e le 17,30. Sono previste attività ludiche, ricreative, sportive ed educative. Verranno strutturate 2 sezioni con attività differenziate per età. Si propone una programmazione quotidiana su progetto educativo e coordinamento pedagogico per 50 ore complessive. In entrambi gli interventi saranno impiegati dei volontari, supportati da educatori qualificati, per 900 ore complessive e coordinati da una pedagogista per 20 ore complessive. azione 1.2: Doposcuola “diReamici” L’azione intende fornire un sostegno a quelle famiglie che non hanno parenti o familiari presenti nel territorio longianese e che necessitano di un ambiente sano dove lasciare i propri bambini che frequentano le scuole primarie per tutto il periodo dell’anno scolastico (da ottobre a maggio). I bambini, oltre ad essere aiutati nell’esecuzione dei compiti, parteciperanno ad attività di socializzazione quali momenti ludici, di laboratorio e di festa. Il doposcuola sarà aperto 5 giorni alla settimana dalle 14 alle 18. Per rendere più efficaci le attività, è necessaria la presenza di un educatore professionale (120 ore complessive) a supporto dei cinque volontari, ciascuno impegnato per circa 2 ore settimanali. L’educatore professionale rappresenterà Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 7 una figura di riferimento per l’associazione, per i volontari, per i bambini, per le famiglie e per la scuola. azione 1.3: Le paure dei bambini Un gruppo di 30/40 bambini e ragazzi bielorussi di età compresa tra i 7 e i 17 anni viene accolto temporaneamente (un mese a Natale e 3 mesi estivi) presso famiglie aderenti all’associazione Piccolo Mondo. Si tratta di minori che vivono in orfanotrofio o in case-famiglia di più recente costituzione. Spesso sono minori orfani e senza reti parentali, ma sempre più frequentemente si tratta di minori allontanati dalle famiglie che hanno esercitato su di loro violenza fisica e psicologica o che hanno fatto mancare loro accudimento ed educazione. Senza stabili punti di riferimento adulti e senza un contenimento adulto efficace, questi bambini somatizzano le normali paure infantili, amplificandole: paura dell’abbandono, di abbandonarsi al sonno, del buio, dei mostri, della figura maschile o femminile, a seconda del vissuto personale. Questi minori, poi, passano da una condizione di fragilità del nucleo familiare d’origine ad un inserimento temporaneo in contesti “diversi” per lingua, etnia, cultura, regole e comportamenti di vita, che richiede un non sempre facile adattamento. Anche le famiglie accoglienti possono incontrare delle difficoltà, perché spesso non hanno risorse per affrontare le criticità che i minori bielorussi presentano. A partire da queste premesse, l’azione si struttura in due modalità che hanno l’obiettivo di aiutare i bambini accolti ad esternare le loro paure: - consulenza psicologica: in un primo momento, la psicologa incontrerà i bambini e li aiuterà ad esprimere le loro ansie attraverso disegni, scritti e narrazioni di fiabe con commenti finali (5 incontri). In un secondo momento, la psicologa condurrà 5 incontri con le famiglie accoglienti per cercare di dare loro suggerimenti e strumenti per affrontare le difficoltà espresse dai bambini ospitati e per spiegare le reazioni che risultassero di difficile comprensione, gli atteggiamenti di difesa o aggressività verso gli adulti che mettono alla prova l’accoglienza e le dinamiche di un nucleo familiare ospitante già costituito, i cui equilibri potrebbero vacillare e rivelare le proprie fragilità - spettacolo teatrale: oltre alla guida da parte della psicologa, i bambini bielorussi ospitati parteciperanno ad un laboratorio teatrale e a una messa in scena che li aiuterà a individuare ed esorcizzare le loro paure. Verrà utilizzato un linguaggio teatrale con pupazzi animati, già sperimentato dai volontari. Verrà portato in scena lo spettacolo “Mazapegul, folletto romagnolo”, sceneggiato dalla presidente dell’associazione che, partendo dalle credenze popolari relativamente agli incubi notturni, affronta le paure dei bambini, per giungere alla conclusione che conoscere le proprie paure è il primo passo per affrontarle e superarle. Lo spettacolo verrà portato in scena almeno 4 volte e presentato ai bambini delle scuole materne del comprensorio di Cesena. azione 1.4: LudicaMente - servizio di doposcuola a San Mauro Mare Il doposcuola sarà attivo un pomeriggio a settimana nei locali dell’Associazione ed accoglierà 4 studenti di scuola primaria. Per l’individuazione degli alunni da inserire, verranno coinvolti gli insegnanti delle scuole primarie limitrofe. Le attività si svolgeranno da gennaio ad aprile 2014 e saranno divise in due momenti: - servizio di supporto didattico, pensato per aiutare i bambini ad affrontare le Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 8 difficoltà scolastiche; - momenti di svago, divertimento ed aggregazione, “lavorando” attraverso laboratori creativi dedicati alle varie forme d’arte, che verranno sviluppate e conosciute anche attraverso i media. Le attività saranno condotte dai volontari, supportati da educatori con competenze specifiche per 20 ore complessive. azione 1.5: E…state coi giovani - centro estivo nel territorio del Rubicone Le associazioni proponenti organizzeranno un centro estivo nell’estate 2014 nel territorio di Savignano, Gatteo e San Angelo di Gatteo, proponendosi di accogliere circa 250 bambini. Le attività si svolgeranno in varie località tra cui Gatteo e Cesenatico, presso strutture messe a disposizione della parrocchia, dallo IAL e dall’Amministrazione Comunale, sarà messo a disposizione un servizio di trasporto collettivo (pullman). Il centro estivo, oltre ad essere un importante servizio educativo a sostegno delle famiglie locali, costituirà anche una significativa occasione per coinvolgere giovani volontari tra i 15 e i 18 anni, proponendo loro un’esperienza di volontariato “protetta”: questi giovani, infatti, saranno supportati da volontari esperti che da anni operano nelle associazioni promotrici. azione 1.6: A tutto raggio - tutoraggio domiciliare personalizzato volto alla prevenzione della dispersione scolastica e del disagio familiare L’azione si rivolge a 12 minori tra i 6 ed i 14 anni con vissuto abbandonico (figli adottivi, in affido temporaneo, figli di immigrati, figli di genitori separati). Ad ogni minore individuato (6 del comprensorio forlivese e 6 del comprensorio cesenate) verrà affiancato in visita domiciliare una famiglia volontaria supportata da un tutor professionista, per un totale di 538 ore complessive di tutoraggio. Questo servizio di tutoraggio domiciliare personalizzato risponde ai seguenti obiettivi: - potenziare le attività di apprendimento del minore - accompagnare le complesse dinamiche di crescita del minore - aiutare il minore a sviluppare autonomia ed autostima nelle sfere dell’apprendimento e della socializzazione - sostenere la famiglia del minore, specialmente quando il rischio di disagio familiare riguarda famiglie in difficoltà economica e socio-affettiva - prevenire il disagio familiare - fornire alle famiglie nuove modalità e strumenti per relazionarsi con il minore - creare sinergie tra le associazioni, la famiglia, la scuola ed eventuali altre agenzie educative Il servizio di tutoraggio domiciliare personalizzato ha raggiunto negli anni risultati importanti, per questo motivo viene riproposto come significativa opportunità per nuovi minori e nuovi volontari. Oltre al tutoraggio domiciliare personalizzato, i minori avranno la possibilità di partecipare a momenti conviviali di gioco presso famiglie che aprono le loro case per favorire la socializzazione. azione 1.7: FuoriScuola! Impariamo ad imparare L’azione si rivolge a studenti delle scuole di secondo grado, di istituti professionali e di avviamento al lavoro. Verranno creati gruppi di studio in base alle necessità dei destinatari (classe, Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 9 materia, argomento di studio). La pianificazione del percorso (2 incontri settimanali di due ore) si modulerà nel corso delle prime 2 settimane, basandosi sul grado di diversificazione della richiesta di intervento e si avvarrà della consulenza di docenti di scuola secondaria di secondo grado durante tutta la durata del progetto. Nella fase iniziale, il percorso interesserà argomenti di studio specifici a seconda della necessità degli studenti, sviluppandosi in una seconda fase più organica con un percorso didattico definito. Saranno trattati sia i contenuti relativi agli argomenti di studio, sia nozioni tecniche di apprendimento (es. organizzazione del materiale, creazione di schemi e diagrammi). La parte conclusiva di ogni incontro sarà dedicata alla valutazione da parte degli studenti del lavoro svolto. azione 1.8: Laboratorio musicale L’azione si rivolge a studenti delle scuole di secondo grado, di istituti professionali e di avviamento al lavoro. Il laboratorio prevede 1 incontro bisettimanale di 2 ore, per una durata di circa 3 mesi. Si svolgerà attraverso lezioni interattive comprendenti una breve introduzione teorica di storia della musica contemporanea correlata da ascolti della produzione artistica di autori internazionali. Sono previste inoltre delle lezioni di tecnica strumentale nel corso della quale i ragazzi sperimenteranno l’utilizzo di strumenti musicali messi a disposizione dai volontari e dagli operatori. azione 1.9: Insieme è più bello 2 L’azione intende consolidare le attività degli 11 doposcuola presso le parrocchie e gli oratori del territorio forlivese (Parrocchia di Ravaldino, Oratorio dei Romiti, Oratorio di Regina Pacis, Parrocchia di S. Caterina, Oratorio S. Luigi, Parrocchia di S. Giovanni Evangelista, Parrocchia di Roncadello, Parrocchia S. Rita, Parrocchia della Cava, Parrocchia di Villagrappa, Parrocchia di Civitella) che già da qualche anno offrono supporto ai compiti e momenti di socializzazione a più di 200 ragazzi delle scuole elementari e medie. Le attività saranno gestite da 90 volontari, supportati dalle seguenti figure: - tutor esperti per 108 ore complessive - esperti per attività specifiche per 40 ore complessive (sport, teatro, musica, nuovi media) Ci saranno momenti regolari di incontro, programmazione, coordinamento e monitoraggio tra i vari doposcuola. Il lavoro educativo sui ragazzi richiede anche una relazione profonda e continuativa con i genitori e con le famiglie: per questo motivo, le famiglie sono il secondo importante destinatario del progetto. Verranno quindi proposti alle famiglie momenti informali di incontro tra famiglie ( feste, cene, ecc) ed incontri di sostegno alla genitorialità, nei quali poter affrontare i temi più urgenti nel rapporto con i figli. azione 1.10: Una proposta per l’estate in città per ragazzi e genitori (parrocchia di Coriano) Le attività proposte nel periodo estivo intendono offrire ai ragazzi la possibilità di trascorrere giornate in modo piacevole e formativo in compagnia di loro coetanei e sotto la guida di adulti, esperti nel favorire processi di crescita e nella conduzione di attività. Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 10 L’attività del centro estivo prevede attività ludico-sportive, laboratori (es. teatro, cucina, piccolo artigianato, giornalino ecc.), aiuto ai compiti. Settimanalmente sarà organizzata una gita di un giorno in località di interesse ambientale, culturale e un pomeriggio in piscina. I volontari saranno coordinati e supportati nelle attività del centro estivo rivolte a bambini e ragazzi da un educatore tutor. Le attività del centro estivo saranno realizzate nei locali e negli spazi esterni messi a disposizione dalla Parrocchia di S. Giovanni Battista in Coriano di Forlì. azione 1.11: Sostegno didattico extrascolastico e realizzazione attività di aggregazione a Modigliana L’azione si svolge attraverso due modalità: 1) potenziamento del centro educativo “Dire Fare Giocare” di Modigliana, che svolge attività in orario extrascolastico di aiuto ai compiti e attività ricreative per bambini e ragazzi italiani e, soprattutto, stranieri dai 6 ai 14 anni in stretto collegamento con le famiglie e le scuole di provenienza. 2) “Merende Laboriose”, attività di ricreazione pensate per i bambini e ragazzi fino ai 14 anni, coinvolti in attività creative e di manipolazione con l’utilizzo di materiale povero o di riciclo e in laboratori di cucina. Obiettivi delle “Merende Laboriose” sono: - sensibilizzare i ragazzi al consumo di frutta fresca o lavorata ed educarli ad un’alimentazione sana; - sensibilizzare i ragazzi alla cultura del riciclo e del rispetto per l’ambiente; - promuovere una relazione positiva tra i ragazzi e tra adulti e ragazzi, al di fuori del contesto scolastico; - offrire l’opportunità ai ragazzi di esprimere la propria creatività e personalità. azione 1.12. “Diversità è Ricchezza” - un concorso per riflettere e collaborare Essere diversi è normale. Eppure, la diversità è spesso fonte di discriminazione, emarginazione, esclusione, violenza. Gli studenti sono chiamati a presentare un elaborato creativo sul tema della diversità, vista come una positività e una ricchezza per i singoli e per la comunità. Tutti i lavori saranno esposti al pubblico per una settimana in una mostra allestita sotto il loggiato comunale. La premiazione dei vincitori sarà effettuata nel corso della tradizionale festa multietnica, che si celebra a Modigliana nel mese di giugno. Prodotti (eventuali) I prodotti cambiano a seconda dell’attività: azione 1.1: documentazione fotografica delle attività, lavori realizzati dai bambini azione 1.2: schede di iscrizione ai doposcuola, volantini delle varie iniziative, fogli presenza dei doposcuola, documentazione fotografica, lavori realizzati dai bambini azione 1.3: non sono previsti prodotti particolari azione 1.4: oggetti artigianali o mediatici, realizzati dai ragazzi all’interno dei laboratori azione 1.5: documentazione fotografica azione 1.6: non sono previsti prodotti particolari azione 1.7: non sono previsti prodotti particolari azione 1.8: non sono previsti prodotti particolari Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 11 azione 1.9: volantini dei doposcuola e delle varie attività previste, tra laboratori, uscite e feste azione 1.10: nessun prodotto particolare. Eventuale documentazione fotografica delle attività realizzate, se disponibili azione 1.11: nessun prodotto particolare azione 1.12: elaborati creativi; materiale promozionale Risultati attesi (misurabili quantitativamente e/o qualitativamente) Strumenti e metodi per la misurazione qualiquantitativa dei risultati attesi Anche i risultati attesi cambiano a seconda dell’attività: azione 1.1: partecipazione di 60 bambini alle attività extrascolastiche a S. Sofia, Galeata e Premilcuore; partecipazione di 30 bambini al centro estivo presso la scuola dell’infanzia “Il campanellino azione 1.2: aumento del numero dei bambini iscritti al doposcuola (nell’anno scolastico 2012/2013 gli iscritti sono stati 20); benefici a livello di apprendimento; maggior integrazione dei bambini, soprattutto per quelli stranieri azione 1.3: partecipazione di 15 coppie di genitori accoglienti agli incontri con la psicologa, partecipazione di circa 1.000 bambini agli spettacoli azione 1.4: partecipazione costante dei 4 bambini individuati azione 1.5: partecipazione al centro estivo di 200 bambini; avviamento al volontariato di almeno 10 giovani tra i 15 e i 18 anni; esperienza positiva di volontariato per i giovani volontari convolti azione 1.6: concreto sostegno all'inserimento scolastico e al potenziamento delle capacità di apprendimento e di socializzazione dei minori, creazione di sinergie fra associazioni, famiglia, scuola e altri soggetti educativi azione 1.7: sviluppo da parte dei destinatari di un metodo di studio atto a migliorare il rendimento scolastico, acquisizione di capacità di dialogo tra pari e di analisi critica del lavoro svolto azione 1.8: coinvolgimento dei ragazzi in maniera attiva in un percorso formativo alternativo e complementare a quello curricolare, potenziamento del dialogo e della capacità di pensiero critico; ampliamento del panorama culturale musicale dei ragazzi; sviluppo delle capacità di interrelazione coi compagni azione 1.9: si prevede di coinvolgere 200 ragazzi e 70 famiglie; si auspica di attivare un sostegno e un aiuto allo studio efficace e allo stesso tempo di dare nuovi strumenti ai volontari azione 1.10: partecipazione di 40 persone alle attività azione 1.11: partecipazione di circa 6 persone alla realizzazione delle attività; partecipazione alle attività di almeno 15 bambini/ragazzi (centro educativo “Dire Fare Giocare”); partecipazione alle attività di almeno 10 bambini/ragazzi (Merende Laboriose) azione 1.12: partecipazione di circa 12 persone alla realizzazione dell’attività; partecipazione al concorso di almeno 140 bambini/ragazzi, produzione di 8/10 elaborati, partecipazione di circa 250 visitatori alla mostra finale Anche strumenti e metodi per la misurazione quali-quantitativa dei risultati attesi si diversificano a seconda delle varie attività: azione 1.1: comunicazione del numero di bambini che partecipano alle varie attività educative (nelle relazioni dei tutor e delle associazioni promotrici) azione 1.2: Per quanto riguarda il numero degli iscritti, verranno registrate le presenze quotidiane dei bambini, nei pomeriggi del doposcuola. Per quanto riguarda i benefici a livello di apprendimento, verranno effettuati Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 12 incontri con gli insegnanti dei ragazzi seguiti. Per quanto riguarda, infine, il livello di integrazione, esso verrà misurato attraverso le osservazioni e le relazioni dell’educatore professionale. Verrà inoltre somministrato un questionario finale di gradimento, sia per i bambini sia per i genitori azione 1.3: raccolta delle presenze agli incontri per genitori; somministrazione di un questionario ai genitori al termine del ciclo di incontri, allo scopo di raccogliere le loro impressioni circa eventuali miglioramenti del minore ospitato azione 1.4: La partecipazione verrà monitorata attraverso la raccolta del numero di partecipanti ad ogni singolo incontro. Al termine dell’esperienza, i bambini compileranno un semplice questionario di gradimento azione 1.5: indicazione del numero di partecipanti al centro estivo, elenco dei giovani volontari coinvolti nell’azione, questionario di gradimento che i giovani volontari compileranno al termine dell’esperienza azione 1.6: i progressi dei minori in termini di apprendimento e socializzazione verranno costantemente monitorati dai tutor e dai volontari, attraverso relazioni individualizzate a cadenza regolare azione 1.7: a conclusione del progetto gli studenti produrranno una valutazione dell’intero percorso (analisi di riscontro). I risultati del progetto di affiancamento allo studio sarà misurato attraverso la valutazione scolastica azione 1.8: i ragazzi si esibiranno durante la festa finale (azione 4.2) azione 1.9: relazioni dei tutor, che avranno il compito di monitorare le presenze e di coinvolgere le famiglie azione 1.10: il numero di partecipanti sarà monitorato attraverso un elenco dei partecipanti azione 1.11: il numero di partecipanti sarà monitorato attraverso le schede di iscrizione azione 1.12: Il numero di partecipanti al concorso sarà monitorato attraverso le schede di iscrizione che ciascuna classe dovrà compilare. Il numero di visitatori della mostra finale sarà monitorato attraverso un libro firme Azione 2: Attività di inserimento lavorativo Destinatari: giovani e persone in cerca di lavoro; madri sole o in difficoltà; volontari di associazioni che promuovono l’inserimento lavorativo Modalità di realizzazione L’azione si realizzerà attraverso diverse attività: (specificare chi e come) azione 2.1: Sostegno a famiglie monogenitoriali L’azione prevede di continuare a sostenere le due agenzie di sostegno alle madri sole attivate nella progettualità dello scorso anno. I servizi delle due agenzie (una a Cesena ed una a Forlì) sono rivolti a madri sole o in difficoltà che hanno bisogno di lavorare per mantenere i propri figli, attraverso l’affiancamento di due tutor retribuiti per complessive 200 ore. Alcune associazioni coinvolte stanno già svolgendo diversi servizi in favore di famiglie monogenitoriali in situazione di povertà, ad esempio garantiscono il sostegno per bollette e affitto, reperimento e distribuzione di pannolini, alimenti, Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 13 vestiario, carrozzine, passeggini, lettini e arredi. Le associazioni hanno la necessità di aumentare le risorse ed i soggetti che collaborano per far fronte all’incremento della richiesta da parte di famiglie monogenitoriali in difficoltà. Il servizio richiesto è relativo a: - problemi relativi alla casa; - contributi per bollette e affitto anche temporanei; - sostegno alla genitorialità; - accompagnamento dei figli a scuola e ai servizi sanitari; - richiesta di pannolini, alimenti, vestiario, carrozzine, passeggini, lettini e arredi vari; - supporto logistico ed organizzativo al reperimento delle donazioni di vestiti, arredi e attrezzature per bambini (passeggini, etc..); - sostegno e assistenza pre e post parto; - sostegno morale e psicologico. - supporto al reinserimento lavorativo nei primi mesi dopo l’assenza per parto: le madri sole lavoratrici potrebbero non essere in grado di dare un contributo economico adeguato alle madri baby-sitter. azione 2.2: Percorsi di formazione al lavoro per i volontari e predisposizione di tirocini formativi I volontari delle associazioni coinvolte hanno il difficile compito di favorire l’inserimento lavorativo di persone in stato di povertà ed emarginazione, attraverso il contatto con le aziende locali e l’individuazione di contesti idonei. Al fine di rendere i volontari più competenti ed aggiornati, verrà realizzato un percorso di formazione “sul campo”, che prevede l’affiancamento di tutor esperti ai volontari, per 70,5 ore complessive. L’obiettivo specifico della formazione/tutoraggio è la predisposizione di 3 tirocini formativi retribuiti della durata di 3 mesi ciascuno per persone appartenenti a famiglie fragili. Il tirocinio formativo è nato infatti per sostenere la transizione di persone in cerca di occupazione con particolare riguardo a: - giovani in cerca di prima collocazione professionale - donne per l’ingresso o il reinserimento nel mercato del lavoro - lavoratori adulti in fase di inserimento o reinserimento - soggetti in condizione di svantaggio individuale e/o sociale Prodotti L’azione non prevede prodotti particolari (eventuali) Risultati attesi (misurabili quantitativamente e/o qualitativamente) Strumenti e metodi per la misurazione qualiquantitativa dei risultati attesi I risultati attesi cambiano a seconda dell’attività: azione 2.1: consolidamento e rafforzamento delle due agenzie azione 2.2: effettivo svolgimento dei 3 tirocini ipotizzati Anche strumenti e metodi per la misurazione quali-quantitativa dei risultati attesi si diversificano a seconda delle varie attività: azione 2.1: numero di madri sole con figli seguite; relazioni da parte dei tutor azione 2.2: lo strumento utilizzato è costituito dalle relazioni delle associazioni promotrici e dei tutor, in cui verranno indicati i seguenti aspetti: - numero di aziende contattate - criteri utilizzati per la selezione dei 3 tirocinanti - numero di tirocini effettivamente attivati e loro andamento Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 14 Azione 3: Attività orientate ai nuclei familiari indigenti Destinatari: 2.000 famiglie fragili in condizioni di difficoltà; coinvolte Modalità di realizzazione L’azione si realizzerà attraverso diverse attività: (specificare chi e come) 300 volontari delle ODV azione 3.1: Supporto visite domiciliari a famiglie fragili La visita dei volontari alle famiglie fragili è molto importante per la consegna diretta di aiuti di diverso tipo (alimenti, farmaci, vestiario, risorse economiche). In questi ultimi anni, tutte le associazioni hanno constatato un notevole incremento del numero delle famiglie fragili ed un aggravamento delle loro condizioni di vita (aumento degli sfratti, necessità di supporto economico, richiesta di sostegno alimentare, ricerca di lavoro, ..) Alcune associazioni effettuano singolarmente acquisti di beni alimentari (latte UHT, zucchero), che potrebbero essere reperiti a prezzi competitivi organizzando un gruppo di acquisto. Per sostenere l’importante opera dei volontari, verrà messo a disposizione della associazioni un promoter alimentare con funzioni di segreteria del gruppo di acquisto e di collegamento tra ODV (200 ore complessive). azione 3.2: Servizi tecnico-logistici alle associazioni Il progetto coinvolge varie associazioni del territorio della Provincia di ForlìCesena, dalla zona del Rubicone fino alla Valle del Savio, da Cesena a Forlì, che svolgono attività di sostentamento economico e alimentare, aiuto e compagnia alle famiglie vulnerabili. Il nuovo servizio che si vuole attivare è un magazzino locale di raccolta di alimenti per la riduzione degli sprechi, e l’attivazione di un servizio comune di trasporto con pulmino refrigerato. Attraverso l’attivazione di un servizio “bottega amica”, si vuole incentivare il ritiro di alimenti ed altri beni da suddividere tra le ODV per la distribuzione. Per sostenere l’importante opera dei volontari, verrà messo a disposizione della associazioni un magazziniere (320 ore complessive). Prodotti L’azione non prevede prodotti particolari (eventuali) Risultati attesi I risultati attesi cambiano a seconda dell’attività: azione 3.1: risparmio sul prezzo di acquisto; approvvigionamento sicuro di (misurabili determinati generi alimentari; distribuzione agli indigenti di una borsa della quantitativamente e/o qualitativamente) spesa maggiormente equilibrata dal punto di vista nutrizionale; servizio di approvvigionamento dei generi alimentari azione 3.2: sviluppo di forme di raccolta di generi alimentari e in collaborazione con altre realtà già operanti nel settore; incremento quantitativo e qualitativo delle fonti di approvvigionamento dei generi alimentari (Banco alimentare, acquisiti collettivi, donazioni da aziende); almeno 15 servizi di preparazione pacchi per il ritiro dei volontari (media 100 pacchi a servizio). Strumenti e Anche strumenti e metodi per la misurazione quali-quantitativa dei risultati metodi per la attesi si diversificano a seconda delle varie attività: misurazione quali- azione 3.1: gli strumenti per la misurazione dei risultati attesi consistono nella quantitativa dei rilevazione dei seguenti indicatori: risultati attesi Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 15 - numero di visite domiciliari medie mensili - numero dei volontari coinvolti azione 3.2: gli strumenti per la misurazione dei risultati attesi consistono nella rilevazione di alcuni indicatori: - quantitativo medio di generi alimentari raccolti e distribuiti mensilmente; - numero e quantitativo dei ritiri di beni alimentari da aziende produttive e distributive; - numero di pacchi alimentari preparati e distribuiti dai volontari Azione 4: Attività aggregative e ricreative per famiglie Destinatari: famiglie, in particolare quelle senza rete relazionale di supporto Modalità di realizzazione L’azione si realizzerà attraverso diverse attività: (specificare chi e come) azione 4.1: Incontri rivolti ai genitori sulla prevenzione della dipendenza da gioco (ludopatia) a S. Sofia Verranno proposti 3 incontri per 10 ore complessive azione 4.2: festa etnica di fine attività del laboratorio musicale a Forlì A conclusione dell’azione 1.8 sarà realizzato un evento aperto alla cittadinanza, nel corso del quale verrà effettuato uno spettacolo realizzato dai partecipanti al laboratorio musicale azione 4.3: Un film in compagnia, per i ragazzi e le loro famiglie (parrocchia di Coriano, Forlì) L’esperienza cinematografica è sicuramente divertimento, spesso occasione di relax, ma può essere anche cultura nel senso di formazione della persona, un’occasione più o meno impegnativa, a seconda del prodotto, ma per imparare tutti qualcosa, capire di più se stessi e la realtà. Con questa intenzionalità verrà proposta la visione di tre film adatti ad un pubblico eterogeneo per età (giovani e adulti), che offrono spunti di riflessione, dialogo e confronto azione 4.4: Incontri di testimonianza (parrocchia di Coriano, Forlì) Verranno proposti due momenti di incontro-testimonianza con persone che affrontano le circostanze della vita (le difficoltà, il dolore, la fragilità) con ottimismo e slancio positivo azione 4.5: Un evento per la città - Il Presepe Vivente a Forlì Il Presepe Vivente dei Bambini, appuntamento che si svolge da diversi anni, coinvolge nella sua realizzazione moltissime realtà e oltre 500 figuranti. E’ diventato un evento atteso dalla città che anima in un sabato prenatalizio le vie del centro storico di Forlì. Per la realizzazione dell’evento è fondamentale l’apporto del sempre maggior numero di adulti e giovani che si vogliono coinvolgere. La preparazione della sacra rappresentazione parte ad ottobre con la preparazione dell’impianto scenografico e successivamente dei principali costumi di scena. Per la realizzazione delle scenografie ci si avvale della collaborazione di esperti che seguono i lavori dall’ideazione, alla progettazione fino all’ esecuzione materiale, avvalendosi del contributo dei volontari e delle Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 16 persone che daranno la propria disponibilità mettendo a disposizione le loro competenze (artistiche, artigiani, falegnameria…). Per la realizzazione dell’evento è necessario di avvalersi di un service esterno che fornisca luci, audio e palchi per consentire la migliore visione e resa della sacra rappresentazione. Le attività per la realizzazione dell’impianto scenografico, dei costumi di scene e delle prove teatrali saranno realizzate nei locali e teatro messi a disposizione dalla Parrocchia di S. Giovanni Battista in Coriano di Forlì. Prodotti (eventuali) Risultati attesi (misurabili quantitativamente e/o qualitativamente) Strumenti e metodi per la misurazione qualiquantitativa dei risultati attesi I prodotti cambiano a seconda dell’attività: azione 4.1: materiale informativo sulla ludopatia azione 4.2: materiale promozionale che pubblicizzi la festa azione 4.3: materiale promozionale azione 4.4.: materiale promozionale azione 4.5: materiale promozionale I risultati attesi cambiano a seconda dell’attività: azione 4.1: partecipazione di 80 persone azione 4.2: partecipazione di 10-12 ragazzi coinvolti nel laboratorio musicale e di 200 cittadini azione 4.3: partecipazione di almeno 60 persone ad ogni proiezione azione 4.4: partecipazione di almeno 50 persone ad ogni incontro azione 4.5: partecipazione di almeno 40 persone alla preparazione dell’evento; partecipazione di almeno 800 persone al Presepe Vivente dei Bambini Anche strumenti e metodi per la misurazione quali-quantitativa dei risultati attesi si diversificano a seconda delle varie attività: azione 4.1: raccolta delle presenze agli incontri per genitori; somministrazione di un questionario di gradimento ai genitori al termine del ciclo di incontri azione 4.2: il numero dei partecipanti potrà solo essere stimato azione 4.3: la misurazione dei risultati attesi sarà di tipo quantitativo, registrando il numero dei presenti azione 4.4: la misurazione dei risultati attesi sarà di tipo quantitativo, registrando il numero dei presenti ed allegando documentazione fotografica dell’iniziativa azione 4.5: documentazione fotografica delle attività di preparazione e dell’evento realizzato 7. Eventuali risultati attesi non riconducibili a singole azioni, ma allo sviluppo progettuale complessivo Risultato atteso Strumenti e metodi per la misurazione quali-quantitativa Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 17 8. Cofinanziamento: a) Contributi economici Importo 2.000,00 € 300,00 € 1.000,00 € 400,00 € 500,00 € 5.000,00 € 1.000,00 € Ente/soggetto che effettua il co-finanziamento ASP S. Vincenzo de’ Paoli Santa Sofia APS “Circolo/Oratorio ANSPI “Forza Venite Gente” Associazioni promotrici azione 1.5 Comune di Gatteo Unione dei Comuni Associazioni promotrici azioni 3.1 e 3.2 Banca di Cesena totale a) b) 10.200,00 € Contributi in termini di beni o servizi Ente/soggetto che effettua il cofinanziamento Descrizione(qualitativa e quantitativa) del bene/servizio Comune di Santa Sofia Società allegria Diocesi di Forlì-Bertinoro (Pastorale Giovanile) Utilizzo sedi/locali/attrezzature Uso locali attrezzati azione Progettazione, coordinamento, monitoraggio dell’azione, organizzazione degli eventi comuni Consorzio Solidarietà Formazione dei tutor e dei volontari, Sociale Forlì-Cesena consulenze pedagogiche Parrocchia di San Utilizzo spazi Giovanni Battista in Coriano Istituto Lega Suore Sacra Utilizzo spazi Famiglia Romagna solidale Collaborazione nella ricerca di alimenti presso aziende del territorio totale b) c) Valorizzazione impegno volontario (rif allegato 1- linee guida ) livello ore Nr volontari 47 1° 3.015 25 2° 120 39 3° 810 51 4° 1.294 56 5° 2.822 2 6° 500 13 7° 270 3 8° 70 1 9° 15 Totale c) Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Importo Controvalore 4.000,00 € 3.000,00 € 3.000,00 € 5.000,00 € 3.000,00 € 3.000,00 € 1.000,00 € 22.000,00 € Controvalore Importo 42.149,70 € 1.701,60 € 12.093,30 € 20.833,40 € 48.284,42 € 9.055,00 € 5.229,90 € 1.544,90 € 382,50 € 141.274,72 € Pagina 18 d) Prospetto riassuntivo Totale budget progetto 220.959,11 € Totale cofinanziamento (a+b+c ) 173.474,72 € Netto richiesto % cofinanziamento Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale 47.484,39 € 78,51% Pagina 19