Comunicato stampa - Photographica Fineart Gallery

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Comunicato stampa - Photographica Fineart Gallery
PHOTOGRAPHICA FINEART GALLERY Via Cantonale 9 – CH 6907 Lugano – tel. +41(0)919239657 – fax + 41(0)919210807 – [email protected] – www.photographicafineart.com Comunicato stampa
FASHION’S CLICKS
Fotografia di moda dagli anni ’50 agli anni ‘80
Lugano, Galleria Photographica FineArt
5 dicembre 2012 – 4 gennaio 2013
martedì-venerdì 09.00-12.30 / 14.00-18.00
sabato su appuntamento
Photographica FineArt di Lugano inaugura un’esposizione dedicata al mondo della moda
dagli anni ’60 agli anni ’80.
Il bianco e il nero o il colore, lo splendore della luce e il buio del crepuscolo. L’artificio e la natura,
la scena da mostrare e il retroscena da velare. Il bianco e il nero rappresentano le radici
dell’immagine, una relazione virtuale e biunivoca, costitutiva della realtà, come quella che – alle
origini della modernità occidentale – si crea tra moda e immagine fotografica: fotografia che è
moda, moda che si fa fotografia. L’etica della bellezza trova le sue sponde ideali nella moda e
nella fotografia, conciliano flusso e interruzione del flusso, effimero e permanente, transitorio ed
eterno1.
Il colore, tutti i colori dell’arcobaleno, che avvolge con le sue tonalità sia le seduzioni delle sete che
le asprezze dei lini e dona sfumature ai visi ed ai corpi delle modelle e le trasporta dall’immagine
patinata della rivista verso l’occhio delle persone che le osservano. Il colore mostra la compiutezza
dell’abito ed il bianco e nero mostra la sua seduzione, due modi per raggiungere il proprio
obiettivo che dovrebbe essere li desiderio dell’abito indossato.
Fotografia e moda giocano costantemente sul crinale dei due poli, violandolo, aprendo frontiere
alla sperimentazione dell’essere sociale. Bianco e nero e colore, come scena e retroscena, con le
loro continue interferenze, consentono di rintracciare lungo il corso degli anni, abiti, volti, corpi,
sfondi ora perfetti e levigati, talvolta raggrinziti e imperfetti, di descrivere e analizzare un’incerta
geografia del gusto che oscilla tra bellezze splendenti e dettagli cruenti, che mescola banale e
sublime, che attraverso l’estasi della cultura simulacrale della tarda modernità ci racconta molto
più del nostro mondo, dei suoi drammi e delle sue bellezze.
Percorso espositivo:
La mostra ripercorre gli scatti (i clik) dei grandi maestri della moda in un periodo che va dagli anni
Sessanta fino ad arrivare arrivare a gli anni Ottanta con fotografie apparse su Vogue, Harper’s
Bazar, Elle, Queen, Jardin Des Mode, ecc. Non potevano quindi mancare alcune immagini create
da Irving Penn, che la con la sua poliedricità è stato in grado di realizzare scatti che esaltano
un’artificialità e un potere di sintesi, ne sono prova la sospensione stilizzata dell’abito di Issey Miyake
coi colori dell’abito che interrompono il bianco della quinta artificiale o da quello, visto di spalle, di
Vionnette i cui toni della stampa al platino restituiscono tutta la morbidezza delle ombre; il primo a
colori ed il secondo in bianco e nero, testimonianza della dualità del mezzo fotografico che
raggiunge, sotto la direzione del grande artista l’effetto della seduzione e quello della plasticità.
Immagini come quelle di Norman Parkinson, sono invece in grado di mettere in scena ad esempio
un balletto vitale con la modella rivestita a scacchi bianchi e neri che è anima della swinging
London degli anni Sessanta, oppure Jean Shrimpton che porta un cappellino di Mary Quant per
Cadbury e che evoca la nascita di un sistema che costruisce la fotomodella come immagine
PHOTOGRAPHICA FINEART GALLERY Via Cantonale 9 – CH 6907 Lugano – tel. +41(0)919239657 – fax + 41(0)919210807 – [email protected] – www.photographicafineart.com simbolo. JeanLoup Sieff che sembra partire da Man Ray per la realizzazione di uno scatto elegante
e ricco di fascino, la schiena della modella riporta un delicatissimo triage di pizzo di Yves Saint
Laurent (1970) in luogo delle due chiavi di violino del Violon d’Ingres.
Frank Horvat, con le sue immagini ha impreziosito alcune tra le più belle pagine delle riviste di
moda degli anni Sessanta e Settanta, nel suo modo di fotografare la moda riesce a trasmettere la
stessa naturalezza che si percepiva nei suoi memorabili reportage di viaggio, come l’immagine di
Coco Chanel sulle scale delle quinte del teatro mentre osserva di nascosto la sua sfilata.
Negli scatti dello stilista e fotografo Karl Lagerfedl si costruisce invece un’architettura fotografica
del lusso. William Klein interviene invece, dissacrando l’immagine, con tratti di colore rosso per
evidenziare lo scatto da ingrandire; Helmut Newton con il suo occhio voyeurista entra nel set
fotografico per rubare immagini sensuali. Carlo Orsi e Gianpaolo Barbieri, tra i più grandi interpreti
della moda italiana degli anni Settanta ed Ottanta costruiscono, attraverso individualità singolari,
un percorso di sperimentazione visiva che porta al mondo dei consumi e della moda.
Alexander Borodulin, Bob Carlos Clarke e Max Vadukul migrano dalle passerelle del lusso alla
promiscuità della strada, dove i dettagli edonistici si trasformano in gesti indomabili, ruvidi, in colori
acidi dove si sperimenta un immaginario visuale che spazia dal punk alla new vawe. Vadukul
accosta i corpi al limite dell’anoressia al filo spinato, Clarke realizza un ritratto livido, terribilmente
ambiguo e Borodulin porta la scena per strada, dove la fotomodella è circondata dallo scorrere
della vita e dagli sguardi dei ragazzi di strada1.
Presenti inoltre alcuni scatti Twiggie effettuati da Bert Stern che utilizzando una mix di glamour,
romanticismo e sensibilità è stato in grado di definire il suo stile personalissimo e pratico tanto da
essere molto ricercato per la sua essenzialità. Ultimi, ma non per questo meno importanti, alcuni
scatti del grande Franco Rubartelli che ha saputo creare la propria immagine di fotografo di moda
lavorando sempre a stretto contatto con la sua compagna e musa, la modella tedesca Vera
Gottliebe von Lehndorff, in arte Veruschka.
La mostra, che si inaugura giovedì 6 dicembre alle ore 18.00, resterà aperta al pubblico fino al 5
gennaio, da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00. Il sabato visite su
appuntamento
Per ulteriori informazioni o chiarimenti:
Irene Antonetto, responsabile eventi - Via Cantonale 9 - 6900 Lugano
Tel +41.(0)91 9239657 Fax +41(0)91 9210807 [email protected]
www.photographicaphicafineart.com
1
Giovanni Fiorentino (2008), Moda, in Photo20esimo maestri della fotografia del XX secolo, a cura di Marco
Antonetto e Bruno Corà, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, pagg. 350 – 351.