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L’impianto della guida
Le guide e i relativi CD extra sono destinati all’insegnante. Essi propongono attività linguistiche stimolanti su temi culturali e di civiltà, che supportano e completano i curricula
imposti dai programmi e proposti nei manuali scolastici.
I suggerimenti per l’utilizzo degli input non sono né esaustivi né progressivi. L’insegnante
è invitato a realizzare altre attività, sia attraverso le risorse contenute nella guida e nel CD
che con quelle presenti nel sito. Spetta all’insegnante decidere ciò che è più adeguato
in funzione delle condizioni in cui lavora e delle competenze del gruppo di apprendenti
a cui si rivolge.
Nel progetto “L’Europe Ensemble”, la componente culturale è il punto di partenza e il
mezzo di acquisizione di competenze comunicative (aspetti linguistici, sociolinguistici e
pragmatici) in un approccio centrato sull’azione.
La guida didattico-metodologica
Ogni guida è composta da sei “Unità” tematiche. Ciascuna contiene una serie di lezioni
per i tre livelli previsti (A1, A2 e B1), corrispondenti alla durata media di un corso scolastico.
Ogni unità inizia con una breve presentazione che contestualizza l’input e permette agli
studenti di elicitare, se necessario nella lingua madre, le loro pre-conoscenze sul tema
affrontato.
Generalmente, l’input è costituito da un testo audio presente nel CD, interpretato da
parlanti nativi. Abbiamo scelto di proporre documenti sonori di vario tipo per mettere
a disposizione dell’insegnante e degli apprendenti, risorse per l’apprendimento di una
lingua da cui sono spesso lontani geograficamente e culturalmente.
L’insegnante può così mettere in relazione lo scritto (ortografia) e l’orale (fonologia). Tutti
i testi e le immagini (foto, cartoline, ecc.) sono disponibili nella parte “CD-rom” del CD.
E’ opportuno che l’insegnante supporti la comprensione orale facendo leva su elementi
(parole conosciute o evocatrici) che orientino e sostengano l’attenzione dello studente o
attraverso: un ascolto guidato, immagini, flashcards, griglie, cloze, ecc.
Le competenze linguistiche (morfosintattica, lessicale pragmatica) affrontate durante
la lezione, vengono sistematicamente riprese. E infatti è proprio l’input culturale che dà
motivo di scoprire o rivedere il lessico e le strutture specifiche.
I “compiti”, in una prospettiva di approccio basato sull’azione, sono elencati in modo
sistematico e possono essere di diversa natura: compito comunicativo, a dominanza
linguistica, o di apprendimento basato piuttosto sulle competenze generali individuali
(conoscenza del mondo, saper fare, saper essere).
I modelli operativi sono proposte che permettono di tradurre l’approccio e il metodo
in azioni didattiche. Sono indicativi e invitano l’insegnante a condurre attività linguistiche
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che riguardano l’insieme delle competenze da acquisire: comprensione orale e scritta,
produzione orale (interazione e esposizione) e scritta. In relazione ai compiti che avrà
privilegiato, l’insegnante potrà lavorare con il gruppo classe, a gruppi suddivisi in base
al livello, a coppie…
Gli esercizi hanno la funzione di sfruttare l’input (analisi, reimpiego) sottoforma di lavoro
autonomo, a coppie o individuale.
Gli input, la grammatica / il lessico, i compiti, i modelli operativi e gli esercizi, sono identificabili graficamente affinché l’utilizzatore possa comprendere facilmente la struttura di
ogni lezione.
L’ultima lezione di ogni “livello” è dedicata alla valutazione.
Il test di competenza intende verificare fino a che punto gli studenti abbiano interiorizzato termini ed espressioni e siano in grado di riutilizzarli in contesti simili a quello di
partenza.
Il rapporto di fiducia instaurato dall’insegnante durante tutto il percorso di apprendimento e di valutazione è fondamentale. In effetti, una buona valutazione porta a risultati
migliori e contribuisce in modo sostanziale a motivare gli studenti e a dare una maggiore
fiducia in loro stessi.
L’autovalutazione, indispensabile per determinare gli effetti dell’insegnamento sullo
studente e il suo grado di autonomia, è qui proposta nella filosofia del QCREL e ispirata
al Portfolio Europeo delle lingue per orientare l’insegnante e gli studenti al suo utilizzo.
Mano a mano che gli studenti lavorano all’interno di un dato livello di lingua (A1, A2 o B1) e in
relazione alle attività svolte durante le lezioni, l’insegnante fa compilare agli studenti una griglia (nella loro lingua madre o nella lingua di apprendimento) in base ai descrittori proposti.
ESEMPIO DI GRIGLIA DI AUTOVALUTAZIONE
LEGENDA : Non acquisito
In via di acquisizione
Acquisito (3 livelli d’autonomia)
(Vedi i descrittori proposti alla fine dei livelli di ogni Unità.)
Cognome : ……………
Nome : ……………
Lingua di apprendimento : ……………
Descrittori :
....................................................................
....................................................................
....................................................................
...
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Classe : ……………
Livello ...
+
++
+++
« Le plus grand intérêt de l’auto-évaluation réside dans ce qu’elle est un facteur de motivation et de prise de conscience : elle aide les apprenants à connaître leurs points forts
et reconnaître leurs points faibles et à mieux gérer ainsi leur apprentissage. » 2
Extrait du Cadre européen commun de référence pour les langues.
E’ importante notare che il binomio Guida-CD è concepito per funzionare nelle condizioni “tipiche” di una classe. La rubrica “E inoltre …” incoraggia la realizzazione di
attività che si possono svolgere al di fuori della classe, oltre che del sistema educativo:
per esempio ricerche su internet o progetti pluridisciplinari.
“Sul web” si ricollega al sito Il giro d’Europa in 80 giorni, sia per le attività degli studenti
in autonomia, sia come base di risorse che l’insegnante potrà utilizzare come meglio
crede.
Il CD extra
I file audio sono concepiti per l’ascolto su lettore CD, computer o lettore mp3.
Gli input, che siano testi o immagini, sono disponibili in formato PDF, generalmente a
colori, per un utilizzo in classe (proiezione, fotocopie).
Gli esercizi, suddivisi per livello, sono disponibili in un formato che permette all’insegnante di personalizzarli.
2. “Il più grande interesse dell’autovalutazione sta nel fatto che essa
è un fattore motivante e di presa di coscienza: aiuta gli apprendenti
a capire i loro punti forti, a riconoscere i loro punti deboli e quindi a
gestire meglio il loro apprendimento.”
copyright CRDP des Pays de la Loire, Nantes, 2007.
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