Una cartolina - robertobosi.it

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“4 Ciacole” - pag. 5
Una cartolina
N
el 1924 per spedire una cartolina da Milano a Conco
occorreva un francobollo ordinario di 30 centesimi di lira. La
cartolina, dopo due giorni veniva sicuramente recapitata.
Oggi, con 62 centesimi di euro, cioè con un francobollo di
posta prioritaria e quindi pagando di più di un normale francobollo, forse dopo due giorni arriva.
Tra quel sicuramente e quel forse son passati quasi ottant’anni e nel frattempo un mondo sempre più veloce e frenetico si è
imposto a noi tutti fuorché, sembra, al servizio postale. Servizio quest’ultimo che pur avendo indubbiamente fatto passi avanti
nel diventare sempre più una banca, non riesce ancora a recapitare, per esempio, il nostro giornale ai lettori in tempi ragionevoli. Più di qualche lettore, infatti, si è lamentato di aver ricevuto l’ultimo numero di 4 Ciacole con settimane di ritardo e
più d’uno ci ha informati di non averlo proprio ricevuto.
Ma non è di questo che vi vogliamo parlare, bensì di una
cartolina che è stata spedita da Milano il 13.3.1924 e che è
arrivata a Conco il 15 dello stesso mese. E’ una cartolina che
potremmo definire “storica” perché scritta da quel Prof. Giovanni Caldana, di cui proprio recentemente ci siamo occupati,
all’allora Parroco di Conco Don Luigi Cappellari.
La cartolina porta la data del 14.3.1924, ma il timbro di partenza delle Poste di Milano Ferrovia indica che la stessa è stata
imbucata tra le ore 21 e le 22 del 13. Il Caldana, probabilmente
pensando di imbucarla il mattino successivo, l’ha scritta la sera
del 13, mettendo la data del 14, oppure, più semplicemente, ha
sbagliato data.
Ecco il testo.
Milano, 14-3-924
Caro Don Luigi,
Tutti gli amici conchesi, che m’hanno scritto finora, accennando a Lei hanno avuto espressioni buone. Spero pertanto
che realmente tutto sia proceduto e proceda secondo i Suoi
desideri. In modo particolare spero che sempre ottime siano le
condizioni di salute Sue e della Maria e – per lo meno – buone
quelle di Suo padre.
A tutti e tre molti saluti cordiali da parte mia e da parte di
mia Madre.
Noi, grazie a Dio, stiamo sempre bene.
E’ probabile ch’io faccia una capatina a Conco per il giorno delle elezioni. Intanto La prego di rammentarmi agli amici,
specialmente al Dottore e a sua sorella. Auguri particolari a
Suo Padre, che ricordo spesso.
Aff.mo Prof. Giovanni Caldana
La cartolina, come vedete, è scritta con semplicità e all’apparenza non dice nulla di particolarmente interessante. C’è però
quell’accenno alla figura di Don Luigi verso il quale i Conchesi
hanno espressioni buone ed è sottintesa tra i due un’amicizia
che, ci sembra di poter dire, era ormai consolidata.
Don Luigi in quegli anni aveva in mente la realizzazione del
Monumento-Asilo e certo non pensava che quella sua opera sociale così importante venisse un giorno dedicata proprio all’amico Caldana.
A queste due figure è legato indissolubilmente l’Asilo di
Conco e oggi, quest’occasione del ritrovamento della cartolina
che ci è stata consegnata da Graziella Stefani, fa si che ci rendiamo promotori di quella che potrebbe essere una bella iniziativa. Dedicare l’Asilo anche a Don Luigi. Crediamo che il Prof.
Caldana non si sentirebbe offeso e che anzi sarebbe ben lieto di
condividere con l’amico sacerdote quell’onore.
Ci piace pensare che una vecchia cartolina di ottant’anni fa
possa far fare questo piccolo, ma importante gesto di riconoscenza verso colui che quell’Asilo ha pensato, ideato, voluto e
realizzato.
IN REDAZIONE
È
con particolare piacere che diamo queste due brevi notizie
riguardanti la vita del giornale:
1. Dal Piemonte è venuta a chiederci notizie ed informazioni la
Signorina Maurizia Palestro che dovendo laurearsi tra breve, presenterà una tesi sull’emigrazione nel Biellese. L’idea della tesi le è
venuta perché sua nonna, che si chiama Angela Frello, è originaria di
Lusiana ed è una delle tante emigranti che dalle nostre montagne si
sono trasferite a lavorare nelle filande di quella regione. Maurizia ha
letto vecchi numeri di “4 Ciacole” ed ha ricavato qualche notizia e
qualche dato importanti. La sua ricerca però era principalmente
improntata a raccogliere testimonianze dirette di emigranti ed ex
emigranti. Maurizia ci ha promesso una copia della sua tesi.
2. Dagli Stati Uniti d’America, e più precisamente dall’Ohio,
sono venuti a Conco, per vedere il paese d’origine dei genitori e dei
nonni Alice Pilati ed il figlio Bob Orlandi. Bob, che aveva moglie e
figli al seguito, è un musicista, mentre la madre Alice è una anziana,
simpatica signora che conosce qualche parola di dialetto veneto. I
suoi genitori Pietro Pilati ed Augusta Trotto, partiti da Conco sono
emigrati in Canadà nel lontano 1912 e qualche anno dopo si sono
trasferiti negli USA dove Alice è nata. Emozionatissimi di essere arrivati nel paese d’origine della loro famiglia, sono rimasti colpiti dalla bellezza della nostra chiesa e dai tanti nomi scolpiti sul Monumeto
ai caduti, tra i quali figurano numerosi Pilati.