scuola secondaria di primo grado raimondo franchetti
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scuola secondaria di primo grado raimondo franchetti
numero di certificato N. 13149/05/S SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO RAIMONDO FRANCHETTI VIALE AMEDEO D’AOSTA 52 90123 PALERMO Il presente giornalino è stato realizzato con i fondi del Progetto Operativo Nazionale per l’annualità 2008/2009 Strategie di risoluzioni di problemi attraverso il gioco degli scacchi Strategie per favorire il successo scolastico Apprendiamo attraverso il quotidiano e l’attualità: Il nostro giornalino Dal mare alla costa Giochi matematici PIANO INTEGRATO AUTORIZZATO ANNUALITÁ 2008/2009 OBIETTIVI: Speaking to Europe Geometria descrittiva B - 4 - FSE - 2008 - 404 C - 1 - FSE - 2008 - 1595 C - 4 - FSE - 2008 - 427 English literature trough movies: propedeutic approach Un mare di parole: Impariamo a organizzarle Laboratorio sulle dinamiche dell’apprendimento La geometria di base attraverso Cabrì con l’uso della LIM Sperimentare scienze nel laboratorio scientifico Pubblicità: Programma Operativo Nazionale – F.S.E. – Competenze per lo Sviluppo annualità 2008/2009 Attori del Piano integrato 2008/2009 Direttore /Coordinatore VITRANO Isabella Direttore dei Servizi Generali e amministrativi LOPES Bartolomeo Facilitatore/Animatore MAZZOLA Salvatore Nicolò Referente per la valutazione FILECCIA Angelina Obiettivi realizzati B-4-FSE-2008-404 Strategie per favorire il successo scolastico Esperte La Barbera Serena Calderone Alisia Tutor Vaccaro Anna Maria C-1FSE-2008-1595 Apprendimento attraverso il quotidiano e l’attualità: il nostro giornalino Esperta Nicolicchia Carlina Tutor Sorce Claudia Dal mare alla costa Esperta Salone Antonina Tutor Dieli Maria Geometria descrittiva Esperto Traficante Rosario Tutor Mazzola Nicolò Salvatore Un mare di parole: Impariamo a organizzarle Esperta Meschisi Maria Elisa Tutor Graffeo Rosalinda Laboratorio sulle dinamiche delll’apprendimento Esperte Cinà Rosangela Bruno Caterina Tutor D’Annibale Silvana Sperimentare scienze nel laboratorio scientifico Esperta Maxia Letizia Bonaria Tutor Cuffaro Carmela La geometria di base attraverso Cabrì con l’uso della LIM Esperto De Rosa Roberto Tutor Mazzola Nicolò Salvatore English literature trough movies: propedeutic approach Esperta Giordano Jessica Tutor Viticchié Pia Giuseppa Speaking to Europe Esperta Intravaia Giuseppa Tutor Augugliaro Silvia C-4-FSE-2008-427 Giochi matematici Esperta Barreca Maria Giuseppina Tutor Fileccia Angelina Strategie di risoluzioni di problemi attraverso il gioco degli scacchi Esperto Badolato Marco Tutor Russo Giuseppa SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO RAIMONDO FRANCHETTI NOTIZIE DI RILIEVO: • Intervista al V O L U M E U N I C O dirigente EDITORIALE scolastico pag. 4-5 SOMMARIO: Notizie dalla scuola A N N O S C O L A S T I C O 2 0 0 8 - 2 0 0 9 4 Notizie dal mondo 18 Rubrica “Libri” 27 Rubrica “Musica” 32 Rubrica “Cinema” 34 Rubrica “Videogioch 36 Rubrica “Cucina” 38 Rubrica “Giochi” 40 Attualità, progetti, giochi per il tempo libero e spazio alla creatività ed alle proposte dei ragazzi: è tornato il Franchettino. Una veste grafica rinnovata, accesa dai colori e trasformata anche nell’impaginazione. Questo numero è il risultato di un lungo lavoro che ha visto impegnati fino alla fine i ragazzi delle terze che hanno formato una vera e propria redazione giornalistica. Il Franchettino, infatti, è il prodotto finale degli alunni che hanno scelto di frequentare il P.o.n proposto dalla nostra scuola dal titolo “Apprendiamo attraverso il quotidiano e l’attualità: il nostro giornalino”. Il corso si è sviluppato in dieci incontri in cui i ragazzi hanno appreso dapprima qual è la struttura della prima pagina di un quotidiano e quali sono i vari tipi di cronaca; successivamente, i novelli redattori hanno costruito con me e con il tutor del corso, la professoressa Claudia Sorce, un menabò. Ogni alunno ha messo a disposizione del gruppo le proprie attitudini ed ha fatto le proposte più disparate; riuniti attorno al tavolo, come in una riunione di redazione vera e propria sono stati affidati i compiti ai neo-giornalisti che si sono impegnati a riempire le pagine del giornale con articoli, sondaggi e disegni. Sfogliando il Franchettino, allora, si ascoltano e si riconoscono le voci dei ragazzi che raccontano quali sono i loro cantanti preferiti e che danno i voti e consigliano quali sono i videogiochi da non perdere. Il giornale è suddiviso in più rubriche: la prima si intitola “Notizie dalla scuola” ed al suo interno racconta parte delle attività che sono state fatte durante questo anno scolastico dalla nostra scuola. Attraverso i loro articoli, i ragazzi che hanno partecipato ai diversi progetti, mettono a nudo emozioni, sensazioni e quello che hanno appreso grazie al lavoro svolto dagli esperti e dai tutor coinvolti. Inoltre, c’è spazio anche per raccontare l’espe- rienza “indimenticabile” del viaggio d’istruzione o per dare voce agli sfoghi quotidiani ed ai pensieri dei ragazzi che hanno scelto di mettere nero su bianco la loro vita scolastica, sotto forma di diario. La seconda rubrica è intitolata “Notizie dal mondo” e vuole dare voce a tutti quegli avvenimenti che si sono verificati quest’anno e che hanno colpito maggiormente l’attenzione degli alunni: argomenti come il razzismo, la globalizzazione, le campagne promosse dall’associazione Amnesty International, l’immigrazione o le nuove mode che caratterizzano il mondo dei giovani. Nelle altre rubriche si è dato spazio al mondo dei libri, a quello della musica ed anche a quello del cinema: in questo caso, sono state selezionate alcune delle recensioni svolte dai ragazzi che hanno visionato alcune delle pellicole scelte nell’ambito del progetto sulla Legalità. Si tratta di film di un certo spessore culturale e che hanno offerto ai ragazzi diversi spunti di riflessione e di discussione. Infine, le ultime pagine del giornale sono occupate dalle rubriche più “leggere” e “scacciapensieri”: ce n’è una che piacerà molto agli interessati del genere che nella nostra scuola non mancano, ovvero il mondo dei videogiochi; inoltre, abbiamo coinvolto anche i genitori per creare un menù tutto siciliano nell’ambito della rubrica di cucina, poiché le mamme di alcuni alunni hanno gentilmente condiviso con noi i loro segreti culinari. Infine, il giornale si chiude con le pagine dedicate ai giochi ed ai fumetti. Sono doverosi i ringraziamenti per la disponibilità del Dirigente scolastico, per la collaborazione prestata dai colleghi che hanno raccolto il materiale realizzato con impegno dai ragazzi e soprattutto al tutor, la professoressa Claudia Sorce. Un grazie va anche al professore Giancarlo Calabrò che si è occupato dell’impaginazione del giornale. Buona lettura! Carla Nicolicchia PAGINA 4 di Giuseppe Mazzola e Daniele Romano Abbiamo incontrato il nostro Dirigente scolastico, la professoressa Isabella Vitrano e l’abbiamo intervistata dopo aver selezionato le domande proposte dalla redazione. Le nostre curiosità erano tante, infatti abbiamo somministrato ben venticinque domande alla nostra Dirigente che si è mostrata disponibile e pronta a rispondere. 1. Il suo lavoro sembra molto impegnativo e stancante, come fa a gestire tutto? “Dirigere una scuola è molto impegnativo; senza l’aiuto dei docenti e dei collaboratori scolastici non riuscirei a coordinare tutto. Fare il preside è un lavoro a tempo pieno, però, quando si ottengono delle grosse soddisfazioni, come nel mio caso, la stanchezza passa”. 2. Che ne pensa del ministro Gelmini? “E’ un ministro troppo giovane che manca di esperienza. Ha tolto ore e possibilità importanti ai ragazzi di tutta Italia. Deve lavorare ancora molto”. 3. Consiglierebbe mai il suo lavoro a qualcuno? Perché? “Certamente! A tutti coloro che amano la scuola e che vogliono avere un futuro in un ambiente giovanile”. 4. Quando anche lei, ai suoi tempi, ha frequentato le scuole medie era la tipica alunna modello o una ragazza poco disciplinata? “Ero una studentessa come tante altre ed amavo lo studio”. 5. Cosa si aspetta dai suoi alunni? “Spero che diventino degli ottimi cittadini per la società di domani e che, almeno una buona parte di questi, raggiunga traguardi importanti”. 6. E’ soddisfatta degli studenti di oggi? “Ci sono alcune giornate in cui sono molto soddisfatta dei miei ragazzi; altre, invece, come ad esempio quando qualche ragazzino finisce in presidenza, in cui mi avvilisco”. 7. E’ difficile dirigere tutti gli alunni di questa scuola? “No e per questo devo ringraziare la mia memoria e le mie capacità organizzative. Comunque, i ragazzi della “Franchetti” sono abbastanza educati. Un nostro grande vantaggio, inoltre, è quello di avere un plesso solo, poiché sarebbe molto più difficile gestire due scuole”. 8. Si immedesimi un attimo in uno di noi studenti:come giudicherebbe il lavoro da lei svolto? “Io credo che sia positivo, poi dovete essere voi a giudicare. Mi auguro che capiate che lavoriamo tutti per il bene della scuola e degli studenti”. 9. Le piace il lavoro che svolge? Pensa di essere un modello da imitare? “Io cerco solo di fare il mio dovere e devo sottolineare che amo lavorare per i ragazzi ed insieme a loro. “Lavoro alla Franchetti da circa diciassette anni e mi ritengo fiera dei ragazzi che la frequentano, tanto che ho ricevuto diversi elogi da parte di professori delle scuole superiori e dell’Università” La scuola è molto importante per me”. 10. E’ d’accordo sulle nuove leggi della Gelmini? “Come ho già detto, non sono d’accordo con le decisioni prese dal Governo in campo scolastico. La Gelmini ha tolto troppe opportunità ai ragazzi e anche ai professori ed ha ridotto le ore di materie importanti come l’italiano, il francese e la tecnologia”. 11. Crede che per gli alunni più disinteressati i P.O.N possano diventare motivo di interesse? Perchè non ce ne sono a carattere sportivo? “Ho notato, che a volte sono proprio gli alunni più disinteressati quelli che si lasciano coinvolgere più volentieri. Per quanto riguarda i P.O.N a carattere sportivo, devo dire che non sono ancora riuscita a trovarne”. 12. Quale scuola vorrebbe dirigere, a parte la Franchetti? “Sarò sempre fedele a questa scuola. Non ho intenzione di cambiare e voglio chiudere la mia carriera qui”. 13. Crede che se svolgerà bene il suo lavoro potrà contribuire a cambiare la società di oggi? PAGINA “Sicuramente. Io credo che se si fornisce una buona preparazione ai ragazzi ed una corretta educazione alla legalità, è possibile migliorare la società”. 14. Che ne pensa del corpo docente della scuola? “Senza i miei professori non riuscirei a mandare avanti l’istituto. Sono molto professionali ed alcuni, con la loro anzianità di servizio, sono diventati dei veri e propri pilastri di questa scuola”. 16. Lei dimostra un carattere duro e inflessibile, crede che sia una dote necessaria per dirigere una scuola? “Più che altro, mi ritengo una persona decisa, ma non sono per niente inflessibile. Quando è necessario intervengo con dolcezza, anche se un po’ di severità non guasta. Considero comunque la scuola una grande famiglia anche grazie all’intervento dei genitori”. 17. Stando a contatto con i giovani crede di essere al loro passo? “Io apprendo molto dai giovani. Mi aggiorno continuamente sui telefonini, sulla moda, sui computer”. 19. Può raccontare un particolare aneddoto che descriva bene la sua professione e lasci intendere quanto sia stressante? Risulta stressante in due casi: quando si accaval- Quest’anno sono stati avviati diversi P.O.N dalla nostra scuola, tra i quali il nostro dal titolo: “Apprendiamo attraverso il quotidiano e l’attualità” : il nostro giornalino. Abbiamo creato una redazione, formata dai ragazzi delle classi terze, che si è impegnata, per realizzare il giornale dedicato alla nostra scuola: “Il Franchettino”. Ad affiancarci ed a guidarci nel nostro lavoro sono state la Professoressa Nicolicchia nel ruolo di docente e la professoressa Sorce in quello di tutor, che ci hanno aiutati a creare una piccola redazione scolastica, il cui obiettivo finale è stato quello di creare un giornale fatto dai ragazzi proprio per i ragazzi. Svariati contenuti sono stati trattati: le mode giovanili, le correnti musicali, i fenomeni editoriali; inoltre, abbiamo dato voce anche ad argomenti più impegnativi come il bullismo, le associazioni che si 5 lano mille problemi e quando qualche ragazzo prende la via sbagliata e sono costretta ad intervenire. Una volta è capitato che un ragazzo, dopo aver preso una nota, non sia tornato a casa. 20. Se potesse tornare indietro nel tempo. avrebbe continuato ad insegnare? “Sì, mi piaceva molto. All’inizio mi è dispiaciuto lasciare i ragazzi per dedicarmi all’aspetto burocratico. In questa scuola, però, ho la possibilità di stare a contatto con gli studenti sopratutto quando faccio delle supplenze”. 21. Come fa a decidere quando ammonire o punire gli alunni? “Io tengo conto della gravità dell’errore e del tipo di ragazzo. A volte un semplice richiamo verbale può essere più efficace di un’espulsione”. 22. Da quanto tempo lavora in questa scuola? .E’ fiera degli alunni che escono dalla Franchetti? “Lavoro alla Franchetti da circa diciassette anni e mi ritengo fiera dei ragazzi che la frequentano, tanto che ho ricevuto diversi elogi da parte di professori delle scuole superiori e dell’Università”. 23. Quando è in vacanza pensa alla scuola? “Cerco di non pensarci, ma spesso per vari motivi mi raggiungono i problemi” 24. Le piacerebbe venire in gita con noi? “Certo, un anno sono stata in gita con una terza, ma non sempre posso lasciare la scuola”. 25. La Franchetti è conosciuta come scuola di qualità. Ritiene che dopo i tagli imposti dallo Stato, il livello di rendimento della scuola si abbasserà? “Spero proprio di no. Io e l’intero corpo docenti cercheremo di fare di tutto perché ciò non accada”! battono per i diritti umani ed altri avvenimenti legati al mondo della cronaca. Una delle finalità del progetto è stata quella di avvicinare i ragazzi alla lettura del quotidiano, perché è veramente importante essere informati su argomenti attuali. Spesso, noi ragazzi, preferiamo informarci attraverso i telegiornali, perché guardare immagini da uno schermo implica meno sforzi mentali rispetto alla lettura. Inoltre, ci siamo anche misurati con il sito di Repubblica scuola poiché abbiamo scritto diversi articoli che abbiamo pubblicato on line firmandoli con degli pseudonimi. Tra i temi più interessanti che abbiamo trattato sul mondo virtuale c’è stato quello dei Cyberbulli, ovvero quei ragazzi che spaventano e minacciano i loro compagni attraverso conversazioni in rete. Abbiamo anche scritto articoli sulle classi miste, basandoci su uno studio fatto in Inghilterra in cui si afferma che le classi esclusivamente femminili sono le più produttive. Un altro tema che ci ha incuriosito parecchio è stato quello di conoscere e scrivere su Susan Boyle, la “bruttina” che ha spopolato in Inghilterra grazie alla sua stupenda voce: anche noi, infatti, l’abbiamo ascoltata su YouTube. Infine, ci siamo soffermati su un tema di grande attualità e molto drammatico che ha coinvolto tutta l’Italia, cioè il terremoto in Abruzzo. Abbiamo soprattutto sottolineato l’importanza dei gesti di solidarietà che sono arrivati da tutta la penisola. Infine, possiamo definire molto stimolante questo progetto perché abbiamo avuto la possibilità di approfondire temi di grande interesse per noi e per i nostri coetanei. Conciliando creatività, conoscenze riguardanti il quotidiano e divertimento abbiamo creato questo prodotto e alla fine, la nostra speranza è quella di riuscire a conquistare voi lettori. “Una delle finalità del progetto è stata quella di avvicinare i ragazzi alla lettura del quotidiano, perché è veramente importante essere informati su argomenti attuali” Sonia Buffa 3^ G PAGINA LA MATEMATICA? UN GIOCO DA RAGAZZI Giorno 28 aprile dell’anno scolastico 2008/2009 si sono tenute nella sala magna della facoltà di Ingegneria le premiazioni delle finali provinciali delle gare di matematica A.I.C.M. Anche quest’anno ho partecipato e mi sono classificato secondo. Le premiazioni si sono svolte nel seguente modo: venivano chiamati sul palco i ragazzi che si erano qualificati dal decimo al primo posto in ordine decrescente, a cominciare dalle classi dalla quarta elementare fino ad arrivare a quelle della terza media. Quelli dal decimo al terzo posto hanno ricevuto un attestato di partecipazione e una medaglia, mentre ai primi tre hanno dato anche una coppa. Inoltre, i primi cinque classificati andranno alle gare regionali di Enna che si terranno il 30 maggio all’università Kore. Gli altri, cioè coloro che si sono piazzati dal decimo posto in poi non sono stati chiamati, anche se hanno co- munque ricevuto un attestato di partecipazione. Durante la premiazione ho provato molta tensione, che aumentava man mano che venivano nominati i vari partecipanti della terza media, ma che si è tramutata in gioia quando mi hanno chiamato come secondo classificato. Naturalmente non sono arrivato fino a questo punto da solo. Infatti, per riuscire a superare le varie sessioni di gara, ho fatto una serie di esercitazioni, insieme agli altri partecipanti della scuola. Queste si sono svolte durante il P.O.N. di “Giochi matematici”, un laboratorio attivo nella nostra scuola in cui si riscopre la matematica; quest’ultima, giudicata spesso noiosa e complicata, diventa più divertente attraverso il gioco e la risoluzione da parte dei corsisti di quesiti logico-matematici. La docente del corso è la professoressa Barreca, mentre la tutor è la professoressa Fileccia. Il laboratorio è stato utile soprattutto per noi studenti delle classi terze, poiché la professoressa Fileccia ci ha fatto esercitare in vista delle prove nazionali di matematica che affronteremo agli esami di licenza media. Infine, grazie al P.O.N abbiamo curato anche i rapporti interpersonali tra compagni e docenti. Il corso di “Giochi matematici” mi è piaciuto molto ed è stato, a mio avviso, anche utile. Marco Di Franco 3^ G “Durante la premiazione ho provato molta tensione, che aumentava man mano che venivano nominati i vari partecipanti della terza mdia” Presso la mia scuola, la Raimondo Franchetti, du- volgono dal punto di vista didattico e poi riescono a rante l’anno scolastico 2008/2009, fra le tante attivi- trasmetterci il buon umore. Durante le ore di lezione il tà extra- curriculari offerte, ho clima in classe è abbastanza tranquilscelto di partecipare al P.O.N. “Proprio per questo lo e sereno ed i rapporti tra compagni dal titolo “Geometria Descrittie con i docenti sono straordinari. va”. L’obiettivo principale di motivo mi viene spontaneo Mentre svolgiamo i compiti ascoltiaquesto corso è quello di miglio- consigliare a tutti di mo brani musicali e questo ci fa lavorare lo stile e la tecnica che gli rare con serenità. Devo dire che lo alunni adoperano nel disegno frequentare questo corso” considero un laboratorio utile e per geometrico ed anche di anticipaquesto ritengo che appena finiranno le re alcune lezioni che si faranno alle scuole superio- ore di lezione, potrò avvicinarmi con una maggiore seri, in modo da agevolarci nei prossimi studi. Inol- renità e facilità ai prossimi studi. Proprio per questo tre, questo corso risulta essere molto “leggero” per- motivo mi viene spontaneo consigliare a tutti di freché i docenti che si occupano del corso ovvero i quentare questo corso. professori Traficante e Mazzola, ci vengono coinFrancesco Giordano 3^ G 6 PAGINA UN PROGETTO PER TUTTI Uno dei P.o.n organizzati dalla nostra scuola riguarda il potenziamento delle abilità linguistiche di base ed il suo titolo è “Un mare di parole: impariamo a organizzarle”. Il corso, coordinato dalle due professoresse Meschisi e Graffeo, si è tenuto di pomeriggio ed in tutto ha avuto la durata di trenta ore. I partecipanti sono stati ben venticinque e provenivano tutti dalla prima classe. Tra di loro hanno frequentato anche uno studente straniero e due alunni disabili. Di cosa trattava questo progetto? I ragazsenza alcuna distinzione per quanto riguarda il livello di preparazione. Giuseppe Mazzola e Daniele Romano “I ragazzi hanno elaborato diverse fiabe e favole grazie soprattutto all’utilizzo di software” zi hanno elaborato diverse fiabe e favole grazie soprattutto all’utilizzo di software come Power Point, Audacity e Windows Movie Maker che sono serviti loro per creare delle vere e proprie presentazioni. Il prodotto multimediale ottenuto a fine corso è più che apprezzabile, anzi lo si può definire ottimo. L’idea più interessante, secondo noi, è quella legata all’utilizzo di Audacity; infatti, questo programma permette di registrare le voci dei ragazzi e di aggiungerle al montaggio. Inoltre, l’aspetto più importante di questo progetto è costituito dalle grandissime opportunità che vengono offerte a tutti, 7 PAGINA Nella scuola secondaria Franchetti si svolgono molte attività pomeridiane e da quest’anno se ne è aggiunta un’altra: quella degli scacchi. Siamo molti gli alunni che hanno scelto di frequentare questo corso. All’inizio del P.O.N, il professore Badolato che, oltre ad essere il docente esperto è anche il professore di matematica della mia classe, ha spiegato le regole principali per giocare a scacchi. Dopo che tutti hanno capito le regole, ha cominciato a spiegare cose più complicate, come, ad esempio, le “combinazioni” e come difendersi dagli attacchi. Alla fine di ogni spiegazione, facevamo dei tornei di tre turni e ci divertiamo molto. Questa attività pomeridiana si è svolta ogni lunedì, dalle 15 alle 18. Ad affiancare il professore Badolato c’era la professo- 8 ressa Russo. I nostri docenti ci hanno spiegato che giocare a scacchi è utile per potenziare alcune nostre capacità ed anche per affrontare il nostro quotidiano “lavoro” di studenti. Giocando a scacchi, per esempio, viene esercitata la nostra capacità di concentrarci su un’attività, dato che le partite, soprattutto quelle dei tornei, richiedono grande concentrazione. Alla stessa maniera vengono potenziate, tra le altre, le nostre abilità di autocontrollo, dato che gli scacchi ci “chiedono” di stare fermi, immobili, concentrati su un obiettivo; inutile dire che chi gioca a scacchi, con serietà e impegno, acquisisce l’attitudine a riflettere, calcolare, prevedere e “Gli scacchi scegliere con responsabilità. esigono Quando siamo soli di fronte al nostro avversario, infatti, tocca a autonomia noi, e solo a noi, scegliere, fra le nel tante possibili, la mossa vincente; al contrario, se giochiamo una prendere mossa debole o errata, non pos- decisioni e siamo certo scaricare la colpa del nostro errore su altri o sulla sfor- nell’ammettuna. Gli scacchi esigono autono- tere i nostri mia nel prendere decisioni e nelerrori. ” l’ammettere i nostri errori. Alla fine del corso disputeremo un torneo finale; per me sarà il secondo dopo il torneo provinciale al quale ho partecipato a marzo e che mi ha consentito di conoscere tanti ragazzi di altre scuole. Sarebbe bello portare a casa, se non il primo posto, almeno una coppa! Alberto Aulico 1^ B PAGINA 9 Quest’anno la scuola media statale Raimondo Franchetti ha offerto ai propri studenti la possibilità di frequentare molti corsi P.O.N, tra cui quello TRINITY “Speaking to Europe”. Esso è finalizzato al conseguimento di certificazioni linguistiche da parte del TRINITY COLLEGE LONDON, ente britannico i cui esami sono scelti da oltre 3000 scuole in Italia. Il corso è stato diretto dall’esperto esterno, professoressa Intravaia, docente che ha studiato in America, e dalla tutor interna, la professoressa Augugliaro; entrambe ci hanno fornito tutto il materiale e ci hanno dato le conoscenze necessarie per prepararci all’esame che si terrà alla fine dell’iter didattico. L’esame accerterà le conoscenze acquisite, nonché le capacità comunicative e relazionali di ogni alunno corsista. Questi esami ci preoccupano un po’, ma fortunatamente la nostra professoressa ci ha rassicurati e ci ha fatto lavorare tanto in modo da arrivare preparatissimi. All’inizio noi studenti eravamo un po’ spaventati perché non ci conoscevamo tra di noi, né conoscevamo i metodi di lavoro e le professoresse. Quello che sapevo era che comunque avevamo tutti una passione comune per l’inglese. Successivamente abbiamo iniziato a conoscerci attraverso i lavori di gruppo e le pause ricreative. Frequentare questo Pon è una grande opportunità, perché l’acquisizione della certificazione potrà essere molto utile per il nostro futuro. Le professoresse sono state molto gentili, disponibili e ben preparate sul lavoro da svolgere, soprattutto quando un concetto non era ben chiaro o ci servivano degli approfondimenti. In conclusione, nel nuovo millennio, la conoscenza dell’inglese è diventata indispensabile per superare le barriere geografiche e linguisti“Frequentare questo Pon è una grande opportunità, che e per questo motivo ringrazio la mia scuola che ci ha offerperché l’acquisizione della certificazione potrà to la possibilità di approfondire le nostre conoscenze. essere molto utile per il nostro futuro” Simonetta Vena 3^ G “è importante essere informati su argomenti che magari non vengono trattati in classe, ma da esperti che fanno accrescere in noi le conoscenze” Nel piano di studi dei ragazzi sono previsti vari progetti curriculari che riguardano la legalità, l’alimentazione, l’ambiente, la sicurezza etc. Per esempio, quest’anno la nostra classe ha partecipato ad un incontro sulla sicurezza nel campo lavorativo. Questo progetto consisteva nella visione di un cartone animato con protagonista principale un omino di nome Napo. Egli aveva sempre incidenti perché non rispettava le regole sulla sicurezza. Un altro incontro è stato con l’associazione umanitaria “Amnesty International”, che si batte per la difesa dei diritti dell’uomo nel mondo. Gli esperti hanno descritto il loro modo di intervenire nelle situazioni in cui i diritti umani sono violati, soffermandosi particolarmente sulle situazioni gravi di negazione delle libertà fon- damentali. Inoltre, c’è stato un incontro riguardante la salute, in particolare alcune dottoresse ci hanno parlato della talassemia e di come evitare le nascite di bambini affetti da questa malattia. È stato anche somministrato un esame alle ragazze interessate. Altro progetto affrontato è stato quello sull’alimentazione. Il dottor La Mantia, medico del reparto d’igiene dell’ASL, ci ha esposto molto dettagliatamente l’argomento. Ha inoltre sottolineato l’importanza che per noi ragazzi ha un’ alimentazione sana e corretta. In conclusione, vogliamo aggiungere che è importante essere informati su argomenti che magari non vengono trattati in classe, ma da esperti che fanno accrescere in noi le conoscenze. Roberta Alberti e Sonia Buffa 3^ G PAGINA Sono un’alunna dell’ istituto “Raimondo Franchetti”, che è realmente una scuola che offre tante opportunità, infatti mi ha dato la possibilità di partecipare ad un corso pomeridiano, “Dal mare alla costa”, seguito dalle professoresse Antonina Salone e Maria Dieli che ci hanno scelti e guidati in questo percorso. Il corso è cominciato circa due mesi fa e non credevo potesse interessarmi e insegnarmi così tanto. Il primo incontro è avvenuto di venerdì, ci siamo recati nella sala magna dove c’è stato mostrato un esperimento scientifico riguardante alcune piante. Il successivo incontro ha suscitato in me molto interesse, perché per quanto noi viviamo sempre a contatto con la natura, non ci soffermiamo mai a notare piccoli particolari e ciò che essa può veramente svelare. In questa occasione siamo andati nella spiaggia di Romagnolo ed abbiamo raccolto piante e conchiglie. Questo mi ha molto divertito. Da lì sono seguite altre uscite tra cui quella al fiume Oreto, nella quale abbiamo osservato e raccolto tantissime piante a me sconosciute prima di allora e quella al museo di zoologia dove abbiamo osservato e fotografato animali, di diverse spe- 10 cie, e molluschi. Avendo quindi abbastanza materiale ci siamo ritrovati nell’ aula informatica dove abbiamo successivamente selezionato ogni tipo di pianta che verrà mostrata, insieme al video che stiamo preparando, nell’ultimo incontro cioè giorno 15 maggio 2009 al quale abbiamo invitato tutti. Il nostro ultimo incontro si è svolto sulla parte montuosa di Capogallo, ed anche questo luogo ha arricchito la nostra conoscenza, perché abbiamo osservato: girini, funghi, alberi, tra cui pini piantati dall’uomo; inoltre, abbiamo visto diversi tipi di piante tra cui alcune velenose. Questa è stata per me un’ esperienza unica, importante che mi ha arricchito e che ha risvegliato in me un interesse verso tutto ciò che la na- “per quanto noi tura regala e che prima non notavo. Consi- viviamo sempre a glio anche a voi di contatto con la partecipare ad un corso come questo perché natura, non ci sofè molto istruttivo. fermiamo mai a Alessia Ravena 1^ L notare piccoli par- ticolari e ciò che essa può veramente svelare ” PAGINA Giovedì 20 novembre, nella nostra scuola, le classi I e II G hanno partecipato ad un incontro con alcuni esperti della Palermo Ambiente Spa. La dottoressa Patrizia Musumeci ci ha parlato di una campagna di sensibilizzazione per la raccolta differenziata che è partita nella nostra città. Uno dei primi provvedimenti è stato quello di aumentare il numero dei cassonetti per rendere più semplice quello che, secondo me, rappresenta un preciso dovere civile: separare i rifiuti per trasformarli in risorse. Sono convinta che questa campagna avrà certamente delle conseguenze positive sulla società di oggi e migliorerà il nostro comportamento quotidiano. Spesso non ci rendiamo conto della gravità della nostra negligenza e delle enormi conseguenze che questo comporta sull’ambiente perché non sappiamo come si possono riutilizzare, riciclare, ridurre e recuperare gli oggetti. Oggi, ad esempio, ho imparato che riciclando 37 lattine si ottiene una caffettiera; con 800 si ricava una bicicletta, mentre con il materiale riciclato da 900 bombolette si può costruire addirittura una panchina. La nostra pigrizia ci induce a gettare i rifiuti senza alcuna distinzione: questo è gravissimo! Pensiamo, ad esempio, a tutti quegli alberi che sono abbattuti ogni giorno per ottenere la carta, un prodotto tra i più utilizzati quotidianamente. Dovremmo impegnarci, piuttosto, a ridurre al minimo i disboscamenti, perché gli alberi sono indispensabili per la vita sulla terra. Basta riutilizzare la carta più volte, prima di cestinarla nei cassonetti appositi, senza mischiarla con gli altri rifiuti. Per produrre una tonnellata di carta occorre abbattere ben 15 11 alberi che si potrebbero salvare, grazie all’utilizzo della carta riciclata. La dottoressa Musumeci, allora, ci ha spiegato che esistono diverse campane o anche cassonetti per la raccolta di: carta e cartone; plastica; vetro e metalli (alluminio e acciaio). Si possono riconoscere grazie agli adesivi che vi sono attaccati sopra e che spiegano quali rifiuti vi possiamo gettare e cosa invece dobbiamo smaltire nella raccolta indifferenziata. Per quanto riguarda la plastica, che deriva dal petrolio ed “Spesso non è difficilmente biodegradabile, abbiamo capito quanto ci rendiamo sia fondamentale riciclarla. Recuperare vetro e metalli consente un notevole risparmio energetico e di materie conto della prime, tra le quali pece, olio, combustibile, bauxite, gravità della sabbia ecc. e poi evita nuove estrazioni minerarie e nostra negliuna riduzione dei rifiuti da smaltire. Il vetro, in particolare, è un materiale completamente genza e delenormi riciclabile senza limiti di rigenerazione ed occupa un le posto importante nell’industria della conservazione conseguendei prodotti alimentari, ma ogni anno più di un milioze che quene di tonnellate di vetro continuano a finire nella spazzatura. Accanto alla raccolta differenziata, ci hanno sto comporspiegato che un altro metodo per proteggere l’ambien- ta sull’amte è il compostaggio. Grazie ad esso è possibile ripro- biente perdurre il procedimento di decomposizione della materia non organica. In poche parole, con gli avanzi del cibo è ché possibile ottenere un fertilizzante naturale. Attraverso s a p p i a m o la pratica del compostaggio, inoltre, limitiamo l’acqui- come si possto di fertilizzanti chimici che inquinano l’ambiente e facciamo diminuire la produzione dei rifiuti. Abbia- sono riutilizmo anche imparato che i farmaci scaduti vanno buttati zare, riciclain appositi contenitori di fronte le farmacie, per evitare re, ridurre e che sostanze pericolose si possano disperdere nell’amrecuperare biente. Insomma, dopo aver preso parte a questo incontro gli oggetti.” organizzato dalla nostra docente di lettere, la professoressa Carla Nicolicchia, ho capito che tocca a noi ragazzi rimboccarci le maniche, tenere a mente e mettere in pratica tutti quei piccoli gesti quotidiani che ci possono permettere di rendere più pulito e vivibile l’ambiente in cui viviamo. La nostra prima iniziativa è stata la realizzazione di un presepe con materiale riciclato, che abbiamo esposto nella nostra classe. Paolina Russo 2^ G PAGINA Nel mese di Dicembre di questo anno scolastico 2008-2009, noi ragazzi della classe 2°G abbiamo realizzato, con la collaborazione della nostra professoressa d’Italiano, Carla Nicolicchia, un presepe costruito grazie all’utilizzo di materiali riciclati. Questo progetto è nato allo scopo di sensibilizzare tutta la classe verso una corretta raccolta differenziata dei rifiuti, ma anche per insegnarci a riutilizzare alcuni materiali facilmente riciclabili. Pertanto, abbiamo dato inizio a questo lavoro alcune settimane prima del Natale. Per prima cosa abbiamo avviato la raccolta differenziata nelle nostre abitazioni, per raccogliere tutti quei materiali che sarebbero stati utili per la realizzazione del presepe, come: cotone, stoffa, plastica, cartone, bottoni, tappi, bicchieri di plastica etc… Dopo aver selezionato i rifiuti più utili siamo stati divisi in gruppi di lavoro, composti ciascuno da quattro alunni e ad ognuno di noi è stato assegnato un particolare tipo di materiale per costruire gli elementi ed i personaggi del presepe. Ad esempio, il gruppo composto da Vincenzo La 12 Licata, Rosario Rizzo e Stefano Mistretta si è occupato della realizzazione dei pastorelli (che hanno usato anche la corda per fare i capelli dei personaggi); della capanna, delle case e dello sfondo (fatto di un cielo stellato con tanto di luna argentata) se ne sono occupati Salvo Sardina, Marco Gargano e Margherita Randazzo. Alla mangiatoia, a San Giuseppe, Maria ed al Gesù bambino (fatti con le spagnolette e con i bicchieri di plastica ricoperti di stoffa), hanno pensato il gruppo composto da: Simona Di Piazza, Jessica Musso, Noemi Alcaro e Paola Russo. Per quanto riguarda gli immancabili animali (pecore fatte con il cotone e cammelli fatti con calzini e stuzzicadenti) e del laghetto con le papere se ne sono occupati Giusi e Francesca D’Atria, Roberta Greco ed Eliana Carieri. I Re Magi sono stati portati a termine da altri compagni: David Fecarotta, Gianluca Pepe, Salvo Costanzo e Miriana Alaimo. Gabriele Buffa ha fatto le palme con le bottigliette di plastica. Infine, l’angelo che sovrasta la stalla con la sua stella dorata è nato dalla collaborazione e dal lavoro che ho svolto io con Francesca Vu Quang, Valentina Vicari e Sabrina Piazzese. Tra i materiali usati, ci siamo serviti dei ritagli di stoffa per creare le montagne e i vestiti dei personaggi principali, mentre per creare il corpo dei vari personaggi abbiamo usato i bicchieri di carta. Terminate le singole costruzioni, le abbiamo portate in classe e abbiamo realizzato su un piccolo banco il nostro bellissimo presepe fatto con materiale riciclato. Martina Maria Coluccia 2^ G PAGINA Giorno 28 aprile dell’anno scolastico 2008/2009 si la matematica; quest’ultima, giudicata spesso noioPer tutto l’anno ogni studente adue ore libere per visitare in lungo e sono tenute nella sala magna della facoltà di Inge- sa e complicata, diventa più divertente attraverso il spetta con impazienza la gita scolargo la città. Ho scoperto che quella gneria le premiazioni delle finali provinciali delle gioco e la risoluzione da parte dei corsisti di quesiti lastica. In particolare, i ragazzi di che io fino a quel momento pensavo gare di matematica A.I.C.M. Anche quest’anno ho logico-matematici. La docente del corso è la proterza non stanno più nella pelle e fosse granita era in realtà solo una partecipato e mi sono classificato secondo. Le pre- fessoressa Barreca, mentre la tutor è la professoressono entusiasti di partire con i specie di ghiaccio tritato aggiunta a miazioni si sono svolte nel seguente modo: veniva- sa Fileccia. Il laboratorio è stato utile soprattutto loro compagni e di passare con coloranti. La vera granita è un'altra, è no chiamati sul palco i ragazzi che si erano qualifi- per noi studenti delle classi terze, poiché la profesloro tutto il tempo che il viaggio quella che ho potuto gustare per ben cati dal decimo al primo posto in ordine decrescen- soressa Fileccia ci ha fatto esercitare in vista delle d’istruzione permette. Proprio per due volte, al gusto di mandorla e o te, a cominciare dalle classi dalla quarta elementare prove nazionali di matematica che affronteremo questo motivo, da sempre è lo caffè. Poi ci siamo recati al monastero fino ad arrivare a quelle della terza media. Quelli agli esami di licenza media. Infine, grazie al P.O.N strumento educativo più apprezzadei benedettini e Palazzo Biscari. Il dal decimo al terzo posto hanno ricevuto un attesta- abbiamo curato anche i rapporti interpersonali tra to dai giovani. Le classi terze hanprimo è oggi un’ università , ma anche to di partecipazione e una medaglia, mentre ai pri- compagni e docenti. Il corso di “Giochi matematino scelto la stessa meta: la Sicilia del castello e il barone vide un pezzetto un sito archeologico perché è stata una mi tre hanno dato anche una coppa. Inoltre, i primi ci” mi è piaciuto molto ed è stato, a mio avviso, orientale. Siamo partiti la mattina di merletto appartenuto alla moglie im- Domus romana compresa di terme, un cinque classificati andranno alle gare regionali di anche utile. del 2 aprile ed arrivati a Messina, pigliato nella ringhiera del suo balcone. osservatorio, un monastero ed anche Marco Di Franco III G Enna che si terranno il 30 maggio all’università abbiamo visitato il campanile ed il Così capì che sua moglie si era lancia- sede di studi geologici. Kore. Gli altri, cioè coloro che si sono piazzati dal Duomo, famoso per l’organo gi- ta. Il corpo non fu mai ritrovato... Da Il terzo giorno siamo stati presi da un decimo posto in poi non sono stati chiamati, anche gantesco che contiene. Dopo pran- allora le notti tempestose erano caratte- senso di malinconia perchè eravamo se hanno comunque ricevuto un attestato di partecizo, siamo andati ad Acicastello, rizzate da gemiti sinistri che portavano già a metà gita. L’itinerario prevedepazione. Durante la premiazione ho provato molta dove abbiamo visitato il castello a credere alla presenza di un fantasma. va: Catania a tutto tondo. Abbiamo tensione, che aumentava man mano che venivano che è oggetto di una graziosa leg- Il barone si risposò con Donna Isabella, visitato la cattedrale, esempio di Banominati i vari partecipanti della terza media, ma genda. Confesso che dopo averla rocco siciliano, la casa di Verga, il che si è tramutata in gioia quando mi hanno chiasentita, io e alcuni dei miei commuseo Belliniano, dedicato al noto mato come secondo classificato. Naturalmente non pagni ci siamo girati più volte per musicista catanese autore della sono arrivato fino a questo punto da solo. Infatti, controllare se eravamo seguiti da “Norma” ed il castello Orsini. Infine, per riuscire a superare le varie sessioni di gara, ho qualche figura sinistra. Si narra abbiamo ammirato il teatro greco di fatto una serie di esercitazioni, insieme agli altri che un barone aragonese, baron Taormina. Di sera tutti in pista nella partecipanti della scuola. Queste si sono svolte Garcia, proprietario di questa codiscoteca dell’albergo. L’indomani, durante il P.O.N. di “Giochi matematici”, un labostruzione, tradisse la moglie. Per due esperti scalatori ci hanno guidati ratorio attivo nella nostra scuola in cui si riscopre ripicca, lei commise adulterio con alla scoperta dell’Etna. Lungo il perCorrado, un paggetto a cui il barocorso abbiamo trovato un po’ di neve, ne era affezionatissimo. Quando così ci siamo divertiti a tirarcela adlo scoprì, quest’ultimo fece cacdosso! Sono contento di aver parteciciare Corrado dalla corte. Tutta- che quando venne a sapere dell’esisten- pato a questa gita; è stata un’esperienvia, l’amore che questi provava za di un fantasma, chiese al marito di za bellissima poter condividere con i per Donna Violante lo spingeva scacciarlo dal castello. Per tre giorni il miei compagni una settimana completutte le serre ad arrampicarsi sulla baron Garcia attese nell’atrio del castel- tamente insieme. Peccato che non si ripida scogliera fino alla serra per lo l’apparizione della sua prima moglie. potrà più ripetere. rivedere l’amata. Una notte cadde La terza notte apparve davanti ai suoi Daniele Romano 3^ G dentro una botola e morì. Giorni occhi Donna Violante. Baron Garcia, dopo un grido squarciò la notte con prontezza di riflessi, sguainò la spada e trafisse Violante. In quel preciso istante scoprì che non era realmente morta, ma che certamente si era nascosta all’interno del castello per tutto il tempo. Ci siamo poi recati ad Acitrezza, dove abbiamo assistito ad una piccolissima rappresentazione de “I Malavoglia”. Era una tenace famiglia di pescatori nata dalla penna di Verga; il loro vero nome era Toscano, mentre Malavoglia era un soprannome utilizzato per indicare la loro sfortuna. Abbiamo visitato la “casa del nespolo”, la dimora dei Malavoglia. Il secondo giorno abbiamo visitato alcune chiese di Acireale, vere e proprie testimonianze del Barocco siciliano. Poi i professori ci hanno lasciato 13 PAGINA 14 Un diario per sfogarsi, per riflettere, per ricordare, per raccontare Quest’anno la nostra professoressa di lettere Alessandra Cannizzaro ci ha proposto una nuova esperienza all’interno della classe: ognuno di noi, attraverso la compilazione del “diario di bordo”, doveva a turno descrivere la giornata scolastica. L’idea è stata subito accolta da tutti con entusiasmo e abbiamo iniziato a scriverlo. Inizialmente la nostra larante. L’idea è piaciuta tanto anche ai nostri genitori che con curiosità leggono i nostri “manoscritti” ed hanno l’opportunità di vivere le giornate scolastiche dei propri figli. Riteniamo che questa idea sia davvero costruttiva e anche molto divertente infatti, quando all’inizio della lezione leggiamo alla classe la pagina del giorno, scappa sempre qualche risata anche alla prolizie. All’inizio la professoressa aveva detto che avremmo fatto la prova per un mese e, se riusciva bene, lo potevamo continuare anche per tutto l’anno, e così è stato. Giorno dopo giorno, leggendo le pagine del nostro diario, abbiamo osservato come diventava sempre più bello grazie alle pagine decorate ed al contenuto esi- classe ha preso quest’attività come un gioco, ma col passare del tempo ci siamo resi conto che è anche un modo divertente per esercitarci nella scrittura e, soprattutto, per far crescere e migliorare il linguaggio parlato e scritto. Una sorta di diario, comunque, lo avevamo già realizzato lo scorso anno con la descrizione giornaliera delle nostre vacanze nata- “Questo diario porta a confrontarci, a dialogare, a riflettere su quanto fatto e a crescere collettivamente” fessoressa. Questo diario porta a confrontarci, a dialogare, a riflettere su quanto fatto e a crescere collettivamente al fine di raggiungere il risultato prestabilito: diventare adulti responsabili. Per noi questa è stata un’ esperienza stupenda !!!!!!! Laura La Barbera, Gloria Sciarrino, Federica Lo Presti e Pietro Melia Classe 2^ I PAGINA Laboratorio “Il pulmino dei diritti” biamo usato anche il materiale che Amnesty ci aveva inviato. Poi ci siamo divisi in gruppi cooperativi (dove ognuno aveva un compito ben preciso): “I DUDU Kids”; “I labo-kids”; “I Pacifini”; “I protettori dei diritti”; “La squadra dei diritti”. Ogni gruppo ha adottato un diritto, ha studiato con cura l’argomento, ha letto storie vere e ha realizzato un fumetto che illustrava il diritto scelto. Le nostre storie raccontavano di diritti negati : bambini soldato, rom, “Le nostre storie raccontavano di diritti negati : bambini soldato, rom, malati di AIDS, vittime della tratta di esseri umani e bambine a cui veniva impedito di andare a scuola” Noi alunni della prima A, tra il primo e il secondo quadrimestre, abbiamo parlato dei diritti dell’uomo, specialmente di quelli dei bambini e abbiamo svolto un laboratorio, dopo esserci associati ad Amnesty International ed essere diventati perciò una classe “Amnesty Kids”. Il nostro scopo era di conoscere i diritti dei bambini e le violazioni di questi diritti in diverse parti del mondo (anche vicino a noi!), ma anche quello di far crescere il nostro senso di collaborazione lavorando in gruppo. Prima di tutto abbiamo scelto malati di AIDS, vittime della tratta di esseri umani e bambine a cui veniva impedito di andare a scuola. Però anche se riguardava una violazione, noi abbiamo fatto in modo che ogni storia finisse bene e che si chiudesse con una festa.Ci siamo impegnati molto e alla fine ne è uscito fuori un capolavoro! Lo abbiamo intitolato “Tutti i diritti per tutti” e spedito ad Amnesty International. Siamo fieri di essere ATTIVISTI PER I DIRITTI UMANI! classe 1^ A il nome del laboratorio: “Il pulmino dei diritti”. Poi abbiamo parlato dell’ONU, dell’UNICEF e della Convenzione dei diritti dell’infanzia. Abbiamo visto un filmato a fumetti sugli articoli della DUDU (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani) e un cartone intitolato “L’isola degli smemorati”. Abbiamo raccolto dati attraverso giornali, foto, riviste, ricerche e materiali forniti dalla nostra professoressa di Italiano, Silvia Augugliaro. Ab- 15 PAGINA Martedì 12 maggio 2009, la III E e la III G, hanno partecipato ad un progetto, organizzato dalla polizia di Stato, per visitare alcuni luoghi di memoria della nostra città, ascoltare le testimonianze di persone molto vicine alle vittime della mafia e nello stesso tempo incontrare quegli uomini coraggiosi che con il loro lavoro combattono quotidianamente la criminalità organizzata. Il progetto intitolato “Se Vuoi”, aveva il duplice scopo di “proporre ai ragazzi un percorso che li facesse calare nella realtà del duro lavoro svolto dalle forze dell’ordine e di far toccare con mano la crudeltà e l’arroganza dell’organizzazione mafiosa”. La giornata ha avuto inizio verso le 8.30, con un momento di accoglienza fatta in sala video. Dopo l’intervento del Dirigente scolastico che ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa per la formazione di noi ragazzi, l’organizzatore, il signor Sanfilippo, ha illustrato la finalità delle varie fasi del progetto ed ha presentato i colleghi che avrebbero accompagnato le due classi nelle varie tappe della giornata. Prima di tutto gli alunni si sono recati al Piazzale Anita Garibaldi, luogo dell’uccisione di Padre Pino Puglisi, dove c’è stata la testimonianza della professoressa Rosaria Sottile, che ha sottolineato la sempli- cità e l’umiltà di questo parroco. Il suo obiettivo era quello di togliere i ragazzi dalla strada per far capire loro l’importanza dell’istruzione e della cultura. Per questi motivi, ha fondato a sue spese, il centro “Padre Nostro”, luogo di aggregazione e di attività culturali di vario tipo per i ragazzi di Brancaccio. La sua opera, anche se migliorava le condizioni del quartiere, andava contro gli interessi della mafia e per questo il 15 settembre 1993, fu ucciso davanti la sua casa con un colpo di pistola in testa. La seconda tappa del percorso si è svolta in questura, dove il dottor Alessandro Marangoni, questore di Palermo, ha spiegato che il vero significato della parola “Legalità” consiste nel far bene ciò che ogni giorno siamo chiamati a fare, nel rispetto degli altri. Per la pausa pranzo gli alunni sono stati accolti dalla caserma Lungarno, in Corso Calatafimi. Dopo il pranzo sono stati visitati alcuni reparti della squadra mobile e le classi si sono radunate in una sala dove una lapide ricorda i caduti della mafia: Falcone, Borsellino e le loro scorte. Molto emozionante è risultata la testimonianza di un membro della scorta di Falcone , il quale davanti l’omonimo albero, in via Notarbartolo, ha spiegato cosa vuol dire far parte della squadra di un personaggio come Falcone ed ha raccontato per quale fortuito caso è scampato all’attentato. Oggi la lotta alla criminalità organizzata a Palermo è fatta più incisiva, grazie all’iniziativa dei ragazzi dell’associazione di “Addio Pizzo” e ai 320 imprenditori e commercianti che vi aderiscono. Altro luogo della memoria di Palermo, visitato dalla III E e III G, è stato quello in cui è stato ucciso dalla mafia Mario Francese, giornalista di grande coraggio che denunciava nelle sue inchieste gli intrighi mafiosi. Il figlio, Massimo ha ricordato le indagini particolarmente scottanti del padre, a causa delle quali egli fu ucciso il 26 gennaio 1979, da sei colpi di pistola. Infine, l’ultima tappa è stata Cinisi, nella casa di Peppino Impastato e dove gli alunni hanno potuto ascoltare la testimonianza di un suo carissimo amico. Peppino lottò contro la mafia,a lui molto vicina, per spezzare il solidissimo muro di omertà che regnava prepotente e regna ancora oggi in Sicilia. Egli il 9 maggio 1978 fu fatto esplodere a soli trent’anni, con il tritolo posizionato sulla rete ferroviaria e solo per aver osato ribellarsi pubblicamente alla propria “famiglia”, attraverso una radio che aveva fondato con alcuni suoi amici. Con quest’ultimo incontro, molto toccante per tutti i ragazzi, si è concluso un itinerario attraverso i luoghi e le testimonianze della lotta alla mafia, che scuramente ha lasciato un segno indelebile nella memoria degli alunni e degli insegnanti che vi hanno partecipato. Martina Campione, Chiara D’Agostino, Giuseppe Mazzola 3^ E 16 PAGINA Il 12 maggio 2009 la nostra classe, III G, ha affrontato una giornata molto impegnativa e diversa dalle solite lezioni a scuola. E’ stato un giorno all’insegna della legalità ! In particolare, il tema di cui si è maggiormente discusso è la mafia, fenomeno che ci rende schiavi e sudditi di questa terra. Abbiamo parlato con persone splendide che hanno sottolineato la nostra importanza all’interno della società e che rischiano la vita ogni giorno per noi. Noi siamo il nostro futuro, il domani e, se saremo educati a valori lasciati da uomini come Falcone, Borsellino, Impastato, Puglisi e Grasso, riusciremo, un giorno, a sconfiggere il fenomeno mafioso. La nostra visita è cominciata a Piazzale Anita Garibaldi, luogo dell’uccisione di Padre Pino Puglisi. Un uomo semplice, che amava gli altri, che diede la vita per educare ragazzi di strada a sani e validi valori. Fu ucciso perché non era gradito alla mafia del quartiere, soltanto perché voleva dare un futuro migliore a bambini innocenti, che venivano da lui sottratti allo spaccio, alla vita di strada, alla mafia. Oggi Egli ha cambiato le cose , le sue parole, la sua vita, la sua morte hanno fatto la differenza. Dopo, accompagnati da simpatici poliziotti , ci siamo recati con il pullman della polizia al Centro Diocesano Vocazionale, ma prima di arrivare a destinazione siamo andati nei luoghi della chiesa di San Gaetano e del Centro Padre Nostro, a Brancaccio. In queste tre realtà Padre Pino Puglisi operava, ancora oggi il Centro Padre Nostro e parte del Centro Diocesano Vocazionale sono aperti in sua memoria. Dopo questa intensa mattinata, ci siamo recati in Questura ed abbiamo parlato con il Questore ed il capo della squadra mobile. Il questore ci ha soprattutto parlato di cosa è la legalità: rispettare gli altri e fare il proprio dovere significa essere un buon cittadino. Non ci viene chiesto di compiere atti eroici, ma, semplicemente, di essere dei bravi e rispettosi cittadini. In seguito, abbiamo parlato con il capo della squadra mobile che ci ha spiegato il modo in cui quest’ultima agisce. Sapere che ogni giorno tantissime persone rischiano la vita per garantire la sicurezza pubblica qualcosa di veramente toccante. Il poliziotto ci protegge ed è nostro amico, nei momenti del bisogno è sempre pronto a tenderci la sua mano. Finita la 17 discussione, ci siamo recati in caserma, dove abbiamo pranzato e, dopo, abbiamo visitato la sala operativa del 113. La cosa mi ha fatto riflettere; noi cittadini stiamo veramente a cuore alla polizia! In seguito, abbiamo discusso con il capo della sezione scorte. Finendo quest’ultima visita, ci siamo recati in Via Notarbartolo, nel luogo in cui abitava Giovanni Falcone. Ad aspettarci c’era il capo della scorta, che, essendo stato in malattia durante il tragico evento, è sopravvissuto. Quest’uomo ci ha spiegato come la scorta Falcone funzionasse. Mi ha soprattutto colpito il suo modo di reagire alla situazione; dopo ciò che era successo non si è abbattuto inchiodandosi alla scrivania di un ufficio, ma ha continuato a fare il suo lavoro. Parlare con lui è stata una grande occasione. Oggi, infatti, grazie a Falcone ed agli uomini che hanno collaborato con lui, possiamo credere che un giorno la mafia cesserà di esistere. Dopo siamo andati in Viale Campania, luogo in cui fu assassinato il giornalista Mario Francese perchè aveva indagato e aveva scoperto informazioni riguardanti i malaffari mafiosi; ciò non fu gradito a questi ultimi e per questo fu ucciso. In quel luogo era presente il figlio Massimo, che ha parlato di suo padre e, soprattutto, di suo fratello, che ha sacrificato la sua vita per smascherare i veri assassini di suo padre. Successivamente, ci siamo recati alla sede dell’associazione Addio Pizzo. Essa si occupa di sensibilizzare i commercianti, da un lato, facendo capire che il pagamento del Pizzo non è una cosa giusta perchè si collabora al mantenimento della mafia; dall’altro lato, noi cittadini che dovremmo acquistare i nostri prodotti in negozi iscritti ad Addio Pizzo, che hanno deciso, cioè, di ribellarsi a questo sistema malavitoso. Finito l’incontro, ci siamo diretti verso Cinisi, paese d’origine di Peppino Impastato e luogo in cui egli ha combattuto contro la mafia. Peppino Impastato era un ragazzo, ucciso all’età di trenta anni perchè ha avuto il coraggio di dire no alla mafia e voleva convincere tutti a fare lo stesso. Fu ucciso, le sue idee no. Legalità significa vivere bene in società con gli altri, la mafia questo non lo permette. Giornate come questa sono la prova che uomini valorosi e che hanno dato la vita per cercare di cambiare le cose non sono morti invano. Non sono morti, le loro idee camminano con le nostre gambe. Sonia Buffa 3^ G PAGINA 18 L'immigrazione extracomunitaria La migrazione è il trasferimento permanente o temporaneo di gruppi di persone in un paese diverso da quello di origine; prendendo in considerazione il luogo di destinazione, il fenomeno è detto immigrazione; invece in riferimento al paese di provenienza o di origine, esso è detto emigrazione. L'emigrazione e l'immigrazione odierna hanno origini lontane. Nel secondo dopoguerra il fenomeno raggiunse il suo massimo sviluppo, quando molti Africani e molti Asiatici dovettero emigrare verso i Paesi ricchi in America e in Europa. L'emigrazione è uno dei fenomeni sociali mondiali più problematici. Per quanto riguarda i Paesi destinatari (ovvero quelli sviluppati o in via di sviluppo), i problemi si pongono nel regolare e controllare i flussi migratori per l'ingresso e la permanenza dell'immigrato. L'immigrazione dal Sud del mondo verso il Nord è ormai diventata un fenomeno destinato a durare nel tempo e a crescere di dimensioni. Essa favorisce la formazione di società multietniche, cioè composte da persone di razze e di culture diverse. Ma purtroppo tale fenomeno è strettamente legato anche all'incremento di delinquenza e di criminalità, in particolare per chi non dispone di un lavoro o di un reddito stabile. In realtà gli emigranti, tra cui moltissimi extracomunitari, si mettono in viaggio in direzione dei Paesi ricchi, come l'Italia, pensando di andare verso un mondo quasi da favola. Essi attraverso mille peripezie arrivano nei nostri territori, ma ciò che riescono ad ottenere a volte è un vero e proprio sfruttamento. Si trovano costretti ad accettare i lavori più pericolosi e faticosi, retribuiti con paghe più basse rispetto ai lavoratori del luogo. Le loro condizioni di vita sono misere e spesso sono costretti ad avvicinarsi alla malavita organizzata. Da tutto ciò deriva un sentimento di diffidenza nei confronti dello straniero che a volte sfocia in un violento rifiuto. emiLa parola "immigrato" assume allora un valore “gli dispregiativo ed etichetta come una condanna i granti, tra poveri extracomunitari che chiedono soltanto cui moltissilavoro e tranquillità; un lavoro che spesso troppi imprenditori privi di scrupoli offrono in nero. mi extracoSignifica perciò che a queste persone non sono munitari, si pagati i contributi né vedranno mai una pensione. mettono in Non ricevono neppure una giusta paga e, poiché in spesso sono clandestini, vengono ricattati dai viaggio datori di lavoro. Il grande problema della convi- d i r e z i o n e venza con gli altri extracomunitari è dato dalla dei Paesi delinquenza che in alcune comunità straniere si è sviluppata. A questo proposito è evidente che ricchi, come non si può ignorare la questione della sicurezza. l'Italia, penCosì anche lo Stato italiano si è occupato seria- sando di mente di regolamentare l'immigrazione. andare verL'Italia, ambita meta della maggior parte degli immigrati, ha cominciato ad occuparsi seriamen- so un monte del problema di regolare il fenomeno e pertan- do quasi da to sono state approvate varie leggi, tra cui la favola.” "legge Martelli", quella "Turco-Napolitano" e, la più recente, la "Bossi-Fini". Sono tutte leggi che tutelano i diritti, ma soprattutto sottolineano i doveri degli immigrati. La legge "Bossi-Fini" prevede il rintracciamento dello straniero clandestino e il riaccompagnamento alla frontiera da parte delle Forze pubbliche. Gli immigrati clandestini, privi di validi documenti di identità, vengono portati in centri di permanenza temporanea al fine di essere identificati. La legislazione dei Paesi dell'UE pone l'autonomia economica dell'immigrato come una condizione necessaria per avere un permesso di soggiorno e, poi, la cittadinanza. L'immigrato, se non dimostra di avere un lavoro regolare o qualcuno che possa dargli un sostegno economico, non otterrà né permesso né cittadinanza, risultando così clandestino, e verrà rimandato nella sua madrepatria. Un'eccezione a questo principio riguarda tutte quelle vittime di persecuzioni politiche o religiose, che provengono da dittature e da Paesi in guerra. Il diritto internazionale prevede che in questi casi sia riconosciuto il diritto di asilo. Di norma esso è concesso anche a chi ha subito degli abusi. L'immigrazione però non presenta solo svantaggi, ma anche vantaggi. Essa può contribuire a risolvere il problema della sovrappopolazione del paese di origine e quelli ad esso legati, come la fame, le epidemie e la povertà. A livello politico, i Paesi di origine e quelli di destinazione possono stringere accordi bilaterali che prevedono flussi migratori programmati e ben controllati, per mandare manodopera al Paese di destinazione e per diminuire la sovrappopolazione del Paese di origine. Di Simone Francesco 3^ C PAGINA possono scambiare idee, utilizzare le stesse merci o addirittura vestirsi in modo uguale. Per questo con la globalizzazione si parla di mondo inteso come villaggio globale. Globalizzazione è anche sinonimo di americanizzazione, perché molti prodotti tipici del consumo mondiale sono americani. La globalizzazione ha in sé dei lati positivi: essa è riuscita non solo a rendere il mondo più piccolo, ma anche a creare un mercato unico, di cui tutte le nazioni del mondo e tutti i suoi abitanti fanno parte. I difensori della globalizzazione sostengono che la povertà sta diminuendo e la Con il termine globalizzazione si indica un fenomeno di crescita progressiva delle relazioni e degli scambi a livello mondiale in diversi ambiti, il cui effetto è un cambiamento radicale nell'economia di tutto il mondo. Le nuove, grandi aziende produttrici non progettano più i loro piani come se appartenessero ad un singolo Stato, ma pensano al mondo intero come a un immenso mercato, dove far circolare le loro merci rapidamente, e soprattutto liberamente. Queste aziende sono le cosiddette multinazionali, cioè società proprietarie di stabilimenti in Paesi diversi, ma che mantengono la loro sede nel Paese in cui sono nate. Le multinazionali spesso scelgono di costruire nuovi impianti nei paesi del Sud del Mondo in modo da poter pagare salari più bassi e approfittare delle facilitazioni che quei governi concedono agevolmente per creare occasioni di lavoro. La globalizzazione è stata favorita e facilitata dall'enorme sviluppo dei mezzi di trasporto, che sono capaci ormai di portare le merci da una parte all'altra del mondo con rapidità ed a costi bassi. Inoltre è altrettanto facile la comunicazione, che permette di dirigere anche a distanza le industrie, per mezzo di telefoni, fax e computer. Oggi si assiste in tutto il mondo alla diffusione di gusti uniformati anche per la vicinanza tra i vari continenti realizzata grazie ai satelliti, a internet ed ai massmedia. Questa vicinanza tra tutti gli esseri umani porta ad un mondo che assomiglia ad un villaggio, in cui tutti crescita dell'economia. C'è anche chi è preoccupato per la grande omologazione mondiale dal momento che ogni aspetto della vita tende a essere ispirato a un singolo modello uguale per tutti. Un altro fenomeno connesso alla globalizzazione è l'inquinamento ambientale. Infatti non tutte le multinazionali si mostrano attente agli squilibri ambientali. Il G8, gruppo degli otto paesi più industrializzati del mondo, si riunisce periodicamente per discutere e risolvere i problemi dell'economia mondiale. Questo gruppo ha in mano un potere importantissimo poiché dipende dalle sue decisioni il destino economico di tutti gli abitanti del pianeta. Pertanto il denaro è nelle mani di queste nazioni, che devono assumersi la responsabilità di trovare soluzioni ai grandi problemi del mondo. A Seattle, intorno alla fine del 1999, durante una delle tante riunioni del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio), vi furono molte manifestazioni contro la globalizzazione. Le forze che accompagnavano questo movimento furono chiamate antiglobal o no-global. Gli antiglobal vorrebbero che gli Stati più ricchi cancellassero i debiti che le nazioni più povere hanno contratto. Sarebbe poi necessario che fossero concessi nuovi prestiti ai Paesi poveri, ma a condizione che il denaro venisse utilizzato per il loro sviluppo, e non per altro. Inoltre essi desidererebbero un impegno mondiale contro le malattie. I no-global si oppongono particolarmente all'omologazione delle culture e dei costumi. Essi, inoltre, pretendono un maggiore rispetto per l'ambiente, soprattutto riguardo alla limitazione dei gas dannosi per l'atmosfera. Di Simone Francesco 3^ C 19 PAGINA 20 Il razzismo è la convinzione che una razza sia superiore ad un’altra dal punto di vista intellettuale e fisico. Il concetto di razzismo era già noto ai tempi delle colonizzazioni e proseguì con altri eventi, come ad esempio la tratta degli schiavi, lo sterminio degli ebrei. Oggi questo “fenomeno” è in continua crescita. Un esempio è la nascita in Germania di alcune bande razziste di cui fanno parte i naziskin; in America c’è la stessa situazione, l’unica differenza è il nome del movimento, ovvero ku klux klan. Altre forme di discriminazione come i movimenti xenofobi, che rappresentano l’intolleranza verso gli stranieri, quello dell’omofobia che vuol dire avere paura degli omosessuali, infine l’etnocentrismo che spinge le persone a pensare che la propria razza sia superiore e importante rispetto a tutte le altre. Un evento che mi ha scioccata quest’anno, è stata la notizia del povero indiano bruciato vivo da tre ragazzini. Il loro banale modo di giustificarsi perché volevano “fare solo uno scherzo”, fa riflettere. Io penso che la scuola sia una buona occasione per mettere a confronto le diverse etnie, attraverso lo scambio di opinioni, ecc… Poi bisogna pensare che i ragazzi del mondo, anche se diversi, possono avere degli interessi comuni e quindi in fondo non vi è differenza tra loro. Inoltre, bisogna riflettere sul fatto che discriminare gli immigrati non è cosa bella, perché anche noi nel corso dei secoli lo siamo stati e non penso sarebbe bello vedere un italiano sottoposto a tortura, a causa della sua diversità. Ma noi in base a quale criterio ci riteniamo superiori? Solo perché nella nostra cultura si festeggiano particolari eventi ed altre culture non lo fanno? Bisogna riflettere su ciò che si fa e sulle conseguenze che una determinata azione può provocare. Cristiana Rubino 3^ B Nella nostra scuola è stato organizzato un incontro con due membri di Amnesty International, i quali ci hanno spiegato che oggi sono molti i tipi di diritti negati, ma soprattutto quelli alla vita (con la pena di morte), e che vengono violati anche in paesi molto sviluppati (come, ad esempio negli USA). Ci hanno detto che purtroppo, Amnesty non è infallibile e che è successo diverse volte che il prigioniero fosse comunque ucciso nonostante il loro intervento. In tutto questo, anche i giovani possono collaborare: infatti, dai quattordici anni in su si può entrare a far parte di un gruppo di giovani dell’organizzazione, che può aiutare attraverso delle raccolte fondi tramite campagne di sensibilizzazione. Quindi anche noi, tra qualche anno, potremo contribuire, anche se in maniere indiretta, a salvare delle vite umane. Amnesty International nasce nel 1961, fondata da Peter Benenson, un avvocato inglese. Questo lesse su un giornale che dei ragazzi portoghesi erano stati arrestati per via del loro brindisi alla liberazione delle colonie e decise di fare una raccolta di firme per farli liberare. La cosa ebbe effetti indesiderati e l’avvocato, pensando che nel resto del mondo vi erano tante violazioni dei diritti umani come quello, decise di creare un’associazione che li difendesse: così nasce Amnesty, il cui compito è proprio quello di salvaguardare i diritti elencati nella DUDU (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani). E grazie al suo operato questa associazione ha ricevuto il premio Nobel per la pace nel 1977. Amnesty ha sede in tutto il mondo e, solitamente, agisce nel seguente modo: quando c’è una violazione dei diritti in qualche paese, la sede locale avverte quella centrale (che è a Londra) la quale, a sua volta, mette in allarme tutte le altre. A questo punto vi è un periodo di documentazione e di pubblicazione del fatto, che precede l’intervento vero e proprio, il quale consiste in una raccolta di firme. Quest’ultima viene mandata al governo del paese nel quale è avvenuta la violazione dei diritti, insieme ad un invito a prenderla in considerazione ad agire in favore della persona in difficoltà. Ma nei casi più gravi, Amnesty può agire anche tramite blitz veri e propri, con i quali salva la persona cui sono stati negati i diritti e la porta in un altro Paese, nel quale vivrà sotto la protezione dell’organizzazione. Quest’ultima chiederà a quello stato di accoglierla come rifugiato politico. Marco Di Franco 3^ G PAGINA Se passeggiamo per le strade della nostra città, ci capita sempre più spesso di vedere ragazzi che sono pettinati in modo molto strano. Al giorno d’oggi, infatti, gli adolescenti quando vanno dal parrucchiere portano con loro le immagini di cantanti famosi e attori perché vogliono essere pettinati come loro. I tagli più richiesti al momento sono: le pettinature emo, in cui la frangia è lasciata lunga ed asimmetrica che copre per metà il volto; o quelle alla Zac Efron, un attore che piace molto alle ragazze e che si è fatto conoscere al grande pubblico grazie alla serie di film sul mondo della scuola “High School Musical”. Le pettinature emo sono, in assoluto, quelle più più chiesti al momento utilizzate soprattutto dei ragazzi. Il punto “I tagli sono:le pettinature emo, (che sono quelle utilizzate più al momento) quelle così dette alla Zac Efron” di partenza è che i capelli siano molto lisci e per riuscirci si deve usare costantemente la piastra; quest’ultima, però danneggia il capello perché lo brucia ed allora per evitare questo inconveniente, i ragazzi usano un olio di semi di lino molto particolare. Il colore dei capelli deve essere possibilmente nero e lucente, ma le ragazze scelgono anche di colorare i capelli di un biondo platino. La frangia deve essere volutamente un po’ lunga, ma mai trascurata ed informe. Chi invece vuol far colpo sulle ragazze sceglie di farsi tagliare i capelli come Zac Efron e poi cerca anche di imitarne il modo di vestire. Le caratteristiche di questo taglio si riducono al farsi realizzare in testa una semplice caschetto, però molto scalato. Valeria Spataro 21 Se passeggiamo per le strade della nostra città, ci capita sempre più spesso di vedere ragazzi che sono pettinati in modo molto strano PAGINA I giovani d’oggi sono ossessionati dall’essere alla moda. In particolare, vi sono due stili contrapposti: gli “alternativi” che comprendono Emo, Dark, Punk, Metallari, Gotici, Hippie, Rocchettari, Pop e Rap; e i “fighettini” che racchiudono in una parola tutti quei ragazzi che si vestono solo con abiti di marca. Questi due stili sembrano essere perennemente in guerra fra di loro. Se analizziamo le peculiarità che riguardano il modo di vestire e quello di vivere di questi due gruppi, scopriremo che le differenze sono davvero molteplici. Intanto, come si riconoscono? I ragazzi emo preferiscono coprire un occhio con la loro lunga frangia asimmetrica ed inoltre, spesso, usano smalti scuri e sono soliti truccare gli occhi di nero. Quando aprono l’armadio, cosa indossano? Ragazzi e ragazze emo usano spesso jeans stretti ed aderenti portati con t-shirt raffiguranti le band preferite.- uno degli accessori più usati è la cintura provvista di borchie colorate dalle tonalità accese. Siete davanti ad un emo quando ai suoi piedi riconoscete scarpe da skater o in generale scarpe nere, Converse o Vans. Da dove viene la parola emo? Deriva da emoction che vuol dire emozione. Questi ragazzi considerano le emozioni, appunto, il prin- cipio fondamentale della loro vita. Quando stanno male, infatti, hanno l’assurda usanza di tagliarsi le vene per sfogare il proprio dolore. Secondo loro, il dolore fisico è l’unico mezzo per sfogare quello morale. Fortunatamente non tutti gli emo si tagliano, poiché la maggioranza dei ragazzi preferisce adottarne solo lo stile d’abbigliamento e per questo viene definito poser. Andiamo adesso allo stile nemico del primo ovvero quello dei fighettini che si riconoscono perché amano ascoltare generalmente la musica house. I ragazzi italiani preferiscono anche quella napoletana. I fighettini, anche se appaiono tutti uguali hanno identificazioni ed idee diverse. Ad esempio, vi sono quelli che hanno la convinzione che sia necessario acquistare accessori, vestiti e scarpe sempre più costosi, solo perché firmati dagli stilisti. Questa è letteralmente diventata una mania irrefrenabile che si è diffusa tra quasi tutti i ragazzi. Vi sono anche molti che si spacciano per fighettini ma invero, non avendo possibilità economiche, non possono permettersi capi firmati originali e quindi “barano” acquistando le copie degli oggetti di marca. Michela Seminara “vi sono due stili contrapposti: gli “alternativi” che comprendono Emo, Dark, Punk, Metallari, Gotici, Hippie, Rocchettari, Pop e Rap; e i “fighettini” che racchiudono in una parola tutti quei ragazzi che si vestono solo con abiti di marca.” “Quanto costano? Il suo prezzo si aggira intorno ai 4 mila euro, ma può raggi u nge re anche i 15 mila: troppo per la maggior parte dei ragazzi!” La macchina 50cc è ormai uno dei mezzi di trasporto più conosciuti e utilizzati dai ragazzi, soprattutto italiani, dell’età compresa tra i quattordici ed i diciassette anni. E’ la moda del momento: ogni ragazzo ne desidera una, sia per essere più libero e sia per muoversi in libertà e senza scomodare i propri genitori. La mini macchina si guida con il patentino perché bisogna conoscere molto bene i segnali stradali per non provocare eventuali incidenti. Una delle conseguenze negative della presenza delle mini car sulle strade è quella degli incidenti, perchè molti ragazzi, essendo minorenni, non sono abbastanza maturi per riconoscere quali possono essere i pericoli della strada. Alcune di esse funzionano a batteria, altre a gasolio; quelle a batteria devono stare sotto carica per almeno una notte e dopo possono ripartire. Questo tipo di macchina è realizzato con 22 diversi materiali, soprattutto plastica ed acciaio. Il fatto che queste vetture non siano costruite con materiali adeguati e resistenti ha una conseguenza molto grave: quando si verifica un incidente è molto probabile che il ragazzo alla guida si faccia male. Questa macchina è omologata per trasportare una persona soltanto, ma adesso è legale ospitarne un’altra a bordo. Esistono vari tipi di mini macchine: berlina, speedino diesel, barooder, cabrio, elegance, sport, posted, scouty, ecc. Questi modelli cambiano con il trascorrere degli anni, poiché più progredisce la tecnologia, più diventano moderne e attrezzate le vetture. Quanto costano? Il suo prezzo si aggira intorno ai 4 mila euro, ma può raggiungere anche i 15 mila: troppo per la maggior parte dei ragazzi! Giovanna Grasta e Pietro Traina PAGINA Secondo vari sondaggi e interviste, i ragazzi partono spesso per vacanza e, alcune volte lo fanno anche da soli. Dai 14 anni in giù, agli adolescenti piace molto viaggiare e quando lo fanno sono sempre molto attrezzati, perché per esempio col loro portatile possono vedere che strada prendere senza far sbagliare l’itinerario ai propri genitori. Secondo le statistiche dal 2006 al 2009 il numero di turisti teenagers è salito in modo vertiginoso e quest’anno i baby turisti sono aumentati del 2,2% rispetto all’anno scorso. Le mete preferite dai ragazzi sono: i parchi, i musei e i boschi. L’Italia ha molte di queste attrazioni, di “I primi sintomi sono la diminuzione e poi l’interruzione della frequenza scolastica, il calo delle uscite con gli amici, le difficoltà di relazione, le fobie sociali” conseguenza si prevedono grossi guadagni nel campo turistico giovanile. Gli adolescenti, invece, preferiscono viaggiare da soli per cercare nuove avventure e nuovi amori, oppure semplicemente per divertirsi con gli amici. Secondo i sondaggi, i luoghi preferiti per le vacanze sono molti, ma il più gettonato è il mare; al secondo posto ci sono i boschi o i parchi naturali; qualcuno ci va per ammirare gli animali, altri invece ci vanno per allontanarsi dallo smog della città. Infine c’è la scampagnata in bicicletta, che in poco tempo è diventata una delle attività preferite dai turisti. Fausto Lorello In Italia, fra gli adolescenti, si sta diffondendo una nuova sindrome, detta anoressia sociale, che consiste nel chiudersi nella propria casa, autoescludendosi dal mondo ed avendo come unica compagnia quella del proprio pc. Questa sindrome in Giappone viene chiamata hikikomori,che in Giapponese significa “ritiro”. Il direttore della scuola di specializzazione in psichiatria di Palermo, Daniele La Barbera spiega in un articolo che è stato pubblicato sul Giornale di Sicilia il 18 maggio di quest’anno, che quando si è recato a Tokyo nel 2007, ha visitato il centro di psichiatria. Lì ha conosciuto il dottore Tamaki Saito, che, per primo, ha proposto questa nuova categoria diagnostica: la sindrome di Hikikomori. I primi sintomi sono la diminuzione e poi l’interruzione della frequenza scolastica, il calo delle uscite con gli amici, le difficoltà di relazione, le fobie 23 “Le mete preferite dai ragazzi sono: i parchi, i musei e i boschi” sociali. Nei casi più gravi si può giungere alla chiusura di se stessi in una stanza. Anche intervenendo in una fase precoce, la patologia è molto complessa e i tentativi di modificare la condotta sono spesso infruttuosi poiché aumenta la conflittualità del soggetto nei confronti della famiglia. Questa sindrome fa sì che il paziente si isoli da tutto e da tutti chiudendo il proprio mondo in una stanza, ordinando perfino i pasti via internet e quindi gestendo la vita dal proprio computer. Uno dei casi più famosi accaduti in Italia è stato quello di un ragazzo che per due anni si è segregato in casa guardando il reality “Amici”, senza mai avere contatti con il mondo esterno. Noi, allora, ci chiediamo: può il computer sostituire la famiglia, gli amici e addirittura il mondo? Il motivo potrebbe essere quello che non dica mai di no? Piero Scarpisi PAGINA Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per gli uomini sotto i quarant’anni; alle spalle di questi fatti si nasconde una causa comune: l’assunzione di sostanze quali droga o alcol, che modificano l’umore, riducono la capacità dei riflessi e azzerano l’attenzione. Un fenomeno molto diffuso nel mondo è l’assunzione di droga, il cui uso spesso è spia di un disagio molto profondo, difficile da affrontare. Il motivo sta nel fatto che essa crea dipendenza e chi l’assume può diventare violento ad essere disposto a tutto per averla. In altre parole, è come se fosse un lento suicido, perché essa può condurre lentamente alla morte. La droga viene assunta, spesso consapevolmente dai giovani, tra i quindici e i trent’anni, perché vogliono apparire più coraggiosi rispetto agli altri o perché vogliono provare “nuove emozioni”. A questo proposito, nel linguaggio giovanile si usa far riferimento a frasi del tipo: “ Il rischio è sacrificare la vita per qualcosa di eccitante”, “Nella vita bisogna buttarsi”, “Morire è mettere in gioco la propria vita”. Anche il consumo di alcol, non meno pericoloso, tra i giovanissimi sta aumentando poiché, nella mentalità giovanile odierna, si sta diffondendo l’idea che non assumere alcol significa essere degli “sfigati”. Ultimamente è entrata in vigore una legge che prevede la confisca di 24 auto e patente nei confronti di chi viene sorpreso ubriaco o drogato mentre si trova alla guida della vettura. Ciò può sembrare un provvedimento troppo severo, ma in realtà è un’azione ormai necessaria per il bene di tutti. Di conseguenza in questo ultimo periodo, circa cinquemila italiani sono rimasti senza macchina: il record (quasi mille casi) spetta alla Lombardia, poi c’è il Piemonte (oltre 600), ma anche “non bisogna l’Emilia Romagna non scherza poiché si sono farsi condiziodagli toccate le 500 macchi- nare ne sequestrate. Spesso altri, sopratper salvare il salvabile, tutto da quelli dopo una serata in cui che pensano si è alzato un po’ il l’unico gomito, sta prendendo che rifugio o l’unipiede la moda di far ca soluzione guidare colui che non ha bevuto per la serie: ai problemi di “Se ci beccano, alme- oggi siano no non perdiamo la macchina!”. Stratagemmi a l’alcol o la parte, questa “tolleranza zero” da parte dello Stato sta dando i suoi frutti, perché il numero degli inci- droga. ” denti continua a calare. Nonostante tutto, però al telegiornale si sente spesso parlare di diverse stragi nelle quali sono i giovani a morire. E allora, ben vengano i provvedimenti severi e pazienza se questi signori non potranno più guidare. In conclusione, ecco un consiglio dai giovani e per i giovani: non bisogna farsi condizionare dagli altri, soprattutto da quelli che pensano che l’unico rifugio o l’unica soluzione ai problemi di oggi siano l’alcol o la droga. Chiara D’Agostino e Martina Campione 3^ E Susan Boyle è una 47enne che ha appena battuto ogni record su You Tube:in una settimana con il suo canto ha conquistato 100 milioni di fan. Tutto è cominciato in uno show inglese di nome”Britain Got Talent”, un concorso canoro, in cui è stato deciso di invitare una signora di nome Susan Boyle. Quando è salita sul palco, tutti hanno dubitato delle sue qualità per via della sua bruttezza, ma all’improvviso quando ha iniziato a cantare, è riuscita a colpire il cuore di tutti con la sua incredibile voce. Il video dello show è circolato su You Tube, conquistando in pochi giorni milioni di fan. Giornali come il Guardian e i vari tabloid londinesi sottolineano la sua incredibile popolarità e la sua bravura. Il Guardian afferma: “È una parabola del nostro tempo”e si può capire anche il perché guardando Susan Boyle cantare. Ormai questa società conta solo sulle apparenze e non sulle cose davvero importanti come le vere abilità che ha una persona. La speaker radiofonica Rosie O’ Donnell afferma che tutta questa storia ricorda quella dell’orco Shrek. Ormai grazie ad Internet e You Tube chiunque può trasformarsi nella persona più popolare del pianeta. Susan Boyle ci è riuscita, ma ha rifiutato di partecipare ad un film, di firmare un contratto discografico e ha detto di no anche agli inviti al Larry King e al Ophra Winfrey Show. Susan Boyle ha affermato dopo essersi rivista in tv che crede di assomigliare ad un garage. Da giovane i suoi coetanei la prendevano in giro, ma ora Susan Boyle ha ottenuto il rispetto di tutti. A mio parere nella vita non si deve mai giudicare dalle apparenze, perché dietro ad un viso un po’ brutto si può nascondere una voce bellissima. Fausto Lorello PAGINA E’ indipendente da tutti i partiti politici statali ed è stata creata da un avvocato inglese Peter Benenson che ha pubblicato un articolo per un quotidiano di nome “Observer” dal titolo “ I prigionieri dimenticati”. Lui cercava di convincere i lettori a far qualcosa per liberare queste persone. Amnesty difende tutti i diritti umani esposti nel 1948 dalla Convenzione internazionale per i diritti dell’uomo; inoltre si occupa di difendere uomini, donne e bambini “ho conosciuto ragazzi in grado di scrivere tesine perfette attingendo informazioni solo da Internet e ragazzi che parlano e scrivono con la stessa povertà di linguaggio tipica degli sms” che si trovano in situazioni disastrose. Ad esempio, questa associazione si batte contro lo sfruttamento militare minorile, o la discriminazione sessuale e religiosa. L’organizzazione ha anche ricevuto il premio Nobel per la pace nel 1977. Inoltre, durante l’anno scolastico noi della 3 B ci siamo occupati di essa in molteplici discipline: Inglese, Francese e Lettere. Abbiamo anche assistito ad un incontro con due soci attivisti di Amnesty che hanno approfondito il motivo per cui si batte a livello internazionale. Paola Pace e Antonella La Malfa 3^ B La generazione nata alla fine degli anni ‘80 è caratterizzata dall’abitudine di utilizzare in maniera smisurata i computer. Questi ragazzi li adoperano per qualunque attività: ricerche, compiti per casa, nuove conoscenze, divertimento. Tuttavia, non tutti sono favorevoli a questa nuova tendenza; infatti, molti insegnanti, genitori o “esperti”, affermano che l’eccessivo uso del PC, soprattutto quando questo è destinato allo studio, può causare perdite di attenzione o decadenza dell’arte dell’affabulazione. Fortunatamente, esistono anche altri pareri al riguardo. Ad esempio, Franco Fabbroni, un docente di Pedagogia generale all’università di Bologna, la pensa diversamente e definisce il computer usato nel modo giusto un “supporto fenomenale”. Imparare a gestire la rete è proprio quello che ha proposto il ministro della Pubblica Amministra- In Gran Bretagna è stato svolto un sondaggio che rileva come le ragazze vadano meglio a scuola se non ci sono intorno dei maschi. Per arrivare a questa conclusione è stata fatta una differenza tra le scuole femminili e quelle miste. Le alunne della scuola media che ottengono voti bassi, se continuano il loro percorso scolastico in una classe composta solo da femmmine riescono a migliorare. Invece, coloro che frequentano una scuola mista non raggiungono affatto voti alti. Proprio per questo motivo, negli ultimi anni, i genitori hanno richiesto la nascita di scuole che non siano miste. Altri non sono d'accordo perchè credono che la scuola mista possa preparare i propri figli ad una vita sociale dopo aver terminato gli studi. Il motivo per 25 “Amnesty difende tutti i diritti umani esposti nel 1948 dalla Convenzione internazionale per i diritti dell’uomo” zione, Brunetta: entro il 2010, secondo quanto detto dall’onorevole, un milione di mini PC e di lavagne interattive saranno inviati alle scuole primarie di tutta Italia. Chissà se accadrà davvero… Come disse qualcuno, certamente più autorevole di me: “Ai posteri l’ardua sentenza”… Una delle opinioni più corrette secondo me è sicuramente quella di una docente di filosofia di un liceo classico anconetano che sostiene: “Nei miei anni di esperienza ho conosciuto ragazzi in grado di scrivere tesine perfette attingendo informazioni solo da Internet e ragazzi che parlano e scrivono con la stessa povertà di linguaggio tipica degli sms”. Io credo che esistano persone con tanta voglia di conoscere e altre che non provano nemmeno un po’ di curiosità, ragazzi passivi e altri interessati, ma Internet è soltanto uno strumento in più!”. Daniele Romano 3^ G cui le ragazze non vanno bene in presenza dei maschi è che essi sono fonte di distrazione non solo a livello sociale ma anche psicologico, perchè i ragazzi sono coloro che spesso soprannominano i compagni che vanno bene: "secchioni". Questo nomignolo ha un peso così importante per le ragazze, che le porta al punto di non studiare più! In conclusione, si potrebbe dire che studiare nelle classi miste è un metodo molto efficace che permette agli alunni di entrambi i sessi di studiare e fare amicizia. La nostra esperienza è fatta proprio di classi composte da ragazzi e ragazze che si impegnano a prescindere dall’influenza reciproca e che, allo stesso tempo, se sono svogliati e disinteressati lo sono comunque. Martina Campione 3^ E PAGINA Articoli pubblicati sul sito di Repubblica scuola dedicati al terremoto Il terremoto che ha colpito l’Abruzzo in questi giorni ha lasciato tutti senza parole. Sicuramente questa regione ha sempre subito delle scosse, però quella di lunedì 6 aprile alle 3:32 che ha distrutto L’Aquila e provincia è stata la più significativa. Tutta l’Italia si è stretta intorno all’Abruzzo, dalle scuole, ai negozi ecc. Il mondo del calcio, nel suo piccolo, ha scelto di fare un minuto di silenzio prima del fischio d’inizio delle partite. La gara di solidarietà è stata un grande successo. Sono stati donati dei soldi e dei viveri per i terremotati. Tutti coloro che hanno perso le loro case e i lori amici e parenti sono stati sistemati in delle tendopoli. La cosa più terrificante è stata che gli edifici di recente costruzione siano stati i primi a crollare. Questo deve fare riflettere. Alla fine la solidarietà italiana è stata talmente forte che si è rivelata difficile da controllare. Troppi hanno cercato di aiutare rischiando di creare più scompiglio. Per questo motivo bisogna cercare di dare aiuto senza creare più caos di quanto ce ne sia già. Giuseppe Mazzola Dopo il tragico lunedì 6 aprile che ha segnato la sorte di numerosi abruzzesi, l’Italia si è mobilitata. Molti hanno perso oltre la vita, anche i propri cari, i beni, le case e gli animali. Inoltre, sono stati costretti a lasciare le loro case per rifugiarsi nelle tende. Ma gli Italiani hanno dimostrato il loro spirito solidale, infatti dal Trentino alla Sicilia in molti sono andati sul posto per prestare il loro aiuto alle vittime e confortarli e ancor di più hanno donato fondi per la futura ricostruzione delle località colpite. Ultimamente vi sono troppi volontari e quindi sembrano d’impaccio, perché difficilmente gestibili. Ma non ci sono solo persone che donano soldi o prestano il loro aiuto, addirittura c’è chi offre le proprie case. È inutile dire che l’Abruzzo sta ricevendo molti aiuti. Al momento la situazione è questa, ma anche se vi sono ancora scosse e persone da salvare, le autorità sono ottimiste sull’evolversi della situazione. Si può solo continuare così! Dario Macchiarella Come ormai tutti sapranno, è da giorni che l’Abruzzo è stato colpito da delle scosse di terremoto. Alcune sono state così forti da distruggere intere abitazioni e strutture di ogni genere. Anche quelle più recenti, come “la casa dello studente” o l’ospedale di S. Salvatore, sono crollate sotto le violentissime scosse. I danni stimati sono intorno ai dodici milioni di euro. La colpa però, non è solo del sisma; in realtà sono state le ditte appaltatrici che hanno costruito quegli edifici, con la loro noncuranza per i materiali utilizzati a compromettere la sicurezza dei loro fabbricati. In breve, i materiali erano scadenti per la realizzazione di una struttura antisismica. Perché considerare solo il lato negativo? Se vogliamo essere ottimisti, possiamo accorgerci che subito da tutta Italia si sono mobilitati gli aiuti.Varie associazioni di volontariato hanno raggiunto l’area intorno all’Aquila per aiutare i terremotati; molte persone hanno offerto la loro casa per ospitare gli sfollati che altrimenti sarebbero stati costretti a vivere nelle tendopoli; da tutto lo Stivale sono arrivati aiuti economici. Anche il governo ha deciso di intervenire a favore degli abruzzesi, destinando obbligatoriamente il 5x1000 per risolvere questa tragica situazione. Credo che, per quanto sia spaventosa la quantità di danni presenti e l’alta cifra che servirebbe per riparare tutto, solo con il tempo si potrà riportare la normalità, soprattutto se gli aiuti continueranno anche dopo che si saranno spenti i riflettori su questa catastrofe. Daniele Romano Cinquantasei artisti si sono riuniti per creare una canzone in aiuto ai terremotati dell’Abruzzo. Deriva da qui il loro nome: “Artisti uniti per l’Abruzzo”. L’idea è nata da Jovanotti, Giuliano Sangiorgi (Negramaro) e Mauro Pagani ed ha raccolto in breve tempo le adesioni di Caterina Caselli (Sugar) e Marco Sorrentino (Soleluna), e quella di una lunga serie di artisti, band, manager e tecnici che hanno dato il loro contributo a titolo gratuito. Dopo tanto e lungo lavoro, il loro scopo è stato raggiunto e il brano tanto atteso, è stato chiamato “Domani 21.04.09”, in riferimento al giorno in cui è stato registrato il brano, il quale è stato subito trasmesso in tutte le radio ed ha riscosso molto successo. La canzone è stata accompagnata da un video prodotto da Angelfilm grazie al sostegno monetario offerto dalla Sugar che li ha distribuiti. Il costo del cd è di 5 euro e tutto l’ incasso sarà devoluto nel conto corrente del Ministero dei beni Culturali . Il ricavato della vendita del singolo sarà utilizzato per la ricostruzione, il consolidamento e il restauro del Conservatorio “Alfredo Casella” e della sede del Teatro Stabile d’Abruzzo dell’Aquila. In conclusione, la musica non è solo un mezzo di guadagno per i cantanti ma può anche trasformarsi in un modo per riuscire a far del bene a chi nel mondo è in difficoltà!! Martina Campione e Chiara D’Agostino 3^ E 26 PAGINA E’ opinione comune che i ragazzi della nostra generazione leggano poco e preferiscano altre attività meno produttive. Per intenderci, tutti credono che, invece di leggere, i giovani prediligano uscire con gli amici e frequentare i social-network. Ma ciò è vero? Così, per assicurarci che non siano tutte fandonie, noi della redazione abbiamo svolto un sondaggio tra le terze, grazie al quale abbiamo potuto constatare che le ragazze amano molto di più la lettura rispetto ai loro compagni. Le nostre lettrici ideali aggiudicano il premio di più amata alla scrittrice Stephany Mayer, creatrice del best-seller “Twilight”. Secondo i ragazzi, invece, il primo posto sarebbe occupato dall’ autore di “Piccoli brividi”, R.T. Stalin. Tuttavia, nella nostra classifica, troviamo anche romanzi come “Harry Potter” e “Il signore degli anelli”. Purtroppo, ci siamo anche accorti che i dati sopra elencate sono assolutamente fondati. Infatti, i ragazzi che leggo- Bella Swan ed Harry Potter: che bella coppia! La mania delle saghe ha creato due nuovi personaggi letterari che sono apprezzati dagli adolescenti di tutto il mondo: da una parte ci sono i vampiri della Mayer e dall’altra le atmosfere magiche del mago con la cicatrice a forma di saetta sulla fronte nato dalla fantasia della Rowling. Tutto ha inizio con “Twilight” da una parte e con la ricerca della pietra filosofale dall’altra, ma andiamo con ordine. Stephanie Mayer è la prolifica scrittrice che ha sfornato ben quattro libri per raccontare la storia di Isabella Swan e del suo amore per Edward Cullen, un vampiro: “Twilight”, “New Moon” “Eclipse” e “Breaking Dawn”. La saga ha spopolato in tutto il mondo vendendo milioni di copie e appassionando milioni di ragazzi e ragazze dai dieci anni a salire. La Mayer nei suoi libri usa un linguaggio travolgente che cattura il lettore e gli fa provare le stesse sensazioni ed emozioni che fanno palpitare il protagonista. La domanda che dobbiamo porre ai ragazzi è: perché questa storia piace così tanto? Se chiediamo ad un ragazzo o ad una ragazza quali sono i loro generi letterari preferiti, ricaveremmo questi risultati: rispettivamente, il romanzo Horror e quello sentimentale. Stephanie Mayer in questa saga ha saputo amalgamare bene i due ingredienti, sfornando un racconto unico e ricco di colpi di scena. Il grande successo è legato anche all’uscita del film “Twilight” in cui si racconta il primo capitolo della storia d’amore dei due protagonisti e dove a rivestire il ruolo di Bella è stata scelta l’attrice Vristen Stewart mentre per il ruolo di Edward è stato chiamato l’attore Robert Pattinson già incontrato nei panni di Cedric Diggory in “Harry Potter e il calice di fuoco”. 27 no sono in netta minoranza rispetto agli “svogliati” e quelli che leggono non scelgono libri di un certo spessore. Ma, secondo voi, la colpa è solo dei ragazzi disinteressati o anche delle nuove tecnologie che catturano la loro attenzione? Chiara D’Agostino 3^ E e Daniele Romano 3^ G Domande sondaggio libri 1) 2) 3) 4) Qual è il tuo libro preferito? Ti sei mai immedesimato con il carattere di uno dei personaggi presenti nei libri che hai letto? Ti piacciono i film tratti dai libri? Se sì, quali? Leggi molto? Se sì, quanti libri hai letto nel corso di quest’anno? Secondo il commento di una appassionata lettrice della saga, il motivo che sta dietro al suo successo è “un mix esplosivo di elementi formidabili ovvero amore, passione, mistero, paura e suspance”. Passiamo ad analizzare, adesso, l’altro fenomeno letterario: il maghetto Potter che da anni, ormai, ci guarda dalle copertine dei libri, dei dvd o dei gadget che trovano posto nelle nostre case. Il successo del personaggio creato da Joanne Kathleen Rowling deriva anche dai film basati sui suoi libri. Harry Potter è un ragazzo che il giorno del suo undicesimo compleanno scopre di essere un mago. Egli scopre anche che in realtà i suoi genitori non sono morti in un incidente stradale, come gli avevano sempre raccontato gli zii con cui vive, ma a causa di Voldemort, un mago che vuole conquistare il mondo magico e che uccide tutti quelli che lo ostacolano. Voldemort tenta di uccidere anche il neonato Harry, ma non vi riesce. Da quando scopre la magia, la vita di Harry cambia perché deve frequentare la scuola di stregoneria di Hogwarts, dove si fa degli amici ed impara a padroneggiare gli incantesimi, nonostante le sbeffeggiature di Draco Malfoy, un ragazzo invidioso. Alla fine dell’anno scolastico, Potter deve lottare contro il fantasma di Voldemort incarnatosi nel suo insegnante di difesa contro le arti oscure ed alla fine ne esce vincitore. Ci sono pareri discordanti su questo personaggio. I ragazzi della mia età, ad esempio, pensano che sia positivo, ma altri come il papa ritengono che leggere le sue avventure fatte di stregoneria e magie sia molto pericoloso per gli adolescenti. Francesca Bianco e Marta Mondì PAGINA “Lumie di Sicilia e altre novelle” di Luigi Pirandello Questo libro raccoglie ventisei delle numerose novelle scritte da Luigi Pirandello. Tra di esse ve ne è una delle più famose: “Ciaulà scopre la luna”. Pirandello sceglie di raccontare la vita della gente umile, come in “Fuoco alla Paglia” e di quelli che appartengono al ceto medio (“Il pipistrello”, “La Marsina”) o , in alcuni casi, descrive quali sono gli animali che diventano vittime dei difetti umani. Spesso i suoi personaggi hanno caratteristiche esagerate( “l’Eresia Càtora”), da tutti i punti di vista. Frequentemente le sue novelle sono ironiche o volutamente divertenti (“Distrazione”), altre volte molto tristi (“Servitù”), ma puntano tutte a dare una descrizione dell’animo umano. Si tratta dunque di un libro leggero, ma che allo stesso tempo riesce anche ad essere un po’ pesante. Si legge velocemente, a parte le numerose note presenti in fondo alle pagine, che rallentano un poco la lettura ma che sono necessarie alla comprensione delle novelle. E’ un libro impegnativo perché bisogna saper cogliere le sottigliezze dei comportamenti di ogni personaggio. Ogni singolo pensiero, ogni singola azione rappresenta qualcosa di importante per capire la psicologia del personaggio e anche dell’uomo stesso. Ad aiutare nella lettura di queste novelle impegnative vi sono però delle riflessioni a fine novella che spiegano il messaggio dell’autore. Si tratta, allora, di un libro veramente da consigliare, perché fa capire che l’uomo può fare tutto e può anche aiutare a capire il motivo per cui certe cose accadono. Daniele Sanfratello 3^ E “All’insegna della stella” di Katherine Sturtevant Si può essere i padroni del proprio futuro a soli dodici anni? Questa è la sfida che Meg, una dodicenne londinese del 1600 si pone. In quel periodo, infatti, le ragazze, erano obbligate a far ciò che imponevano i padri. Lei, invece, ha altre idee per la testa: lavorare in libreria con suo padre e non diventare affatto la donna di casa. L’unico modo per convincerla a sposarsi era che il marito doveva essere uno scrittore. Ma per Meg si avvicina un brutto periodo. Il padre dopo essere stato vedovo per molti anni, decide di sposarsi con Susannah. Questa matrigna insegna a Meg alcune arti casalinghe ma successivamente la ragazza rifiuta le sue lezioni. La matrigna le vieta anche di leggere però Meg non l’ascolta, perché ha un amore troppo forte per i libri. Dopo qualche mese Susannah rimane incinta e partorisce Tobias. Il bambino fa molta tenerezza a Meg che non può che volergli bene. Così però svanisce la possibilità di ereditare la libreria e i soldi del padre. Con questo avvenimento Meg capisce che non si può essere del tutto padroni del proprio destino, convincendosi che non bisogna mai abbattersi, ma anzi bisogna rendersi disponibili all’apprendimento di nuove cose in modo da mettere la barca in mare, pronta per essere trasportata dal vento! Floriana Madonna 3^ E 28 PAGINA “UN LIBRO PER NON DIMENTICARE GARIBALDI Giorno 24 novembre la nostra classe, la II E si è recata all’I.T.I. Volta per assistere alla presentazione del libro “Lu Sissanta” di Vito Mercadante. Erano presenti i Dott. Claudio Patena, il Prof. Siino, la Preside Aiovalasit. All’inizio il corso della scuola “Don Milani”, ha suonato l’inno di Mameli, la cui esecuzione è stata molto toccante ed emozionante. E’ stato un momento epico! Successivamente dei ragazzi hanno letto una cronistoria della spedizione garibaldina che qui riassumiamo brevemente. L’11 Maggio 1860, Garibaldi, dopo essere sbarcato a Marsala, affronta le truppe borboniche, arriva a Gibilrossa, evita gli Svizzeri ed entra a Palermo dal ponte Ammiraglio affrontando una dura resistenza borbonica e ne esce vittorioso. Garibaldi fu un generale, un valoroso condottiero e patriota italiano. Tutti lo considerano una delle figure fondamentali del Risorgimento Italiano. In Italia non vi è città, località che non abbia dedicato a Giuseppe Garibaldi una via, una piazza,una lapide, un momento, una scuola o un teatro. Alcuni cercano, ai nostri giorni, di sfatare il mito di Garibaldi, affermando che la spedizione fu un’iniziativa britannica o della mafia. In realtà, senza “i picciotti” siciliani che scesero in piazza a combattere, l’unità non avrebbe potuto mai essere raggiunta. Un’altra cosa da sottolineare è che, come fecero i nostri avi un secolo e mezzo fa, pure noi dobbiamo combattere, per essere del tutto liberi. La preside Ajovalasit ha infatti ricordato che oggi, la Sicilia non è più oppresa dai Borboni, ma dalla mafia e che i Siciliani devono ritrovare la forza, spinti dal desiderio di Libertà, di sconfiggerla. Quindi anche noi dobbiamo avere lo stesso spirito rivoluzionario di allora. Questa è la lezione importante degli eventi raccontati dal libro “Lu Sessanta”. Classe 2^ E RICORDIAMO LA BATTAGLIA SUL PONTE DELL’AMMIRAGLIO “Cento anni fa memorabile battaglia nella luce di Garibaldi faceva del Ponte dell’ Ammiraglio epica porta alla liberazione di Palermo verso la redenzione di Italia nell’ unanime esultanza del popolo”. Questo si legge su una targa vicino al Ponte dell’Ammiraglio. Ciò ricorda che Garibaldi ed i suoi uomini combatterono lì contro i soldati borbonici per raggiungere e conquistare la città di Palermo. Avvenne il 27 Maggio 1860. Alle 4 del mattino due scaglioni, uno comandato dal garibaldino La Masa, in prima linea, e l’altro guidato dal condottiero, giunsero a Palermo. I Garibaldini del secondo scaglione, entusiasmati alla vista delle prime case palermi- tane, inneggiarono all’Italia unita, a Garibaldi ed alla libertà, attirando l’attenzione di uno stuolo di soldati borbonici che fece fuoco, costringendoli a buttarsi ai margini della strada. Nonostante l’incitamento di Garibaldi, la truppa guidata da La Masa dovette fermarsi di fronte al Ponte dell’ Ammiraglio, protetto dai soldati borbonici. Lì iniziò il momento più cruento della battaglia: i Garibaldini, aiutati da carabinieri genovesi, insieme agli uomini di Bixio e a quelli di Tùkòry, si riversarono sul ponte e lo superarono fra le fucilate borboniche. Contemporaneamente altri Garibaldini avanzavano presso il fiume Oreto, il Ponte delle Teste e molti altri posti. È per questo motivo che il Ponte dell’ Ammiraglio rappresenta un monumento importante della città, ma i cittadini spesso non se ne ricordano. Infatti, a volte, cartacce e rifiuti vengono gettati sotto il suo sguardo ed i Palermitani vi passano accanto senza degnarlo neppure di un fugace sguardo. Se solo potesse parlare, come per magia, il ponte sicuramente griderebbe con voce perentoria: “Signori,guardatemi! Non sono un simulacro senza anima, ma l’ incarnazione dello spirito che animò l’ Italia intera al grido: un unico popolo in un’unica terra!” Marta Mondì 3^ G 29 PAGINA Novella di Francesca Bianco III C Lillà, bellissima ragazza siciliana, furba com'era, riuscì ad ingannare il povero Zizì, uomo benevolo ed ingenuo. Ella stava seduta con la sua veste rosa pesca, in un caffé e fissava con i suoi occhi vispi e neri una cartolina, probabilmente della povera madre che, per guadagnare qualche spicciolo, faceva la servetta presso la signora Rosellina del Monte. Leggeva e, con la coda dell'occhio, guardava i passanti, soprattutto gli uomini; Lillà aveva già tutto in mente, doveva fare qualcosa pur di procurarsi qualche spicciolo… Un uomo piuttosto ciccione entrò. Lillà lo fissò e iniziò a lanciargli delle occhiate; il poveretto, ingenuo com'era, pensò che Lillà nutrisse davvero interesse per lui, allora le offrì un caffé e iniziarono a parlare. L'uomo si chiamava Zizì, aveva trentanove anni, faceva il medico, possedeva una lussuosa casa ed era padre di un bambino, Tellino, diminutivo di Donatellino, avuto dalla moglie Maria, morta di parto. Ascoltando la storia di Zizì, Lillà si interessò ancora di più, e riuscì a farsi dire quanto egli guadagnasse e se i suoi genitori gli avessero lasciato una somma in eredità. Zizì intascava un occhio della testa e Lillà era contenta di questo perché finalmente avrebbe potuto aiutare la madre. Dopo quasi un mese, Zizì continuava a frequentare Lillà, che ormai sembrava una signorina. Zizì le comprava tutto quello che voleva: vestiti di pura seta, gioielli d'alta classe e addirittura le aveva trovato una dama di compagnia. Trascorsero sette mesi insieme, e Lillà aveva raggiunto l'età di quindici anni, quindi poteva maritarsi con Zizì. Il matrimonio doveva esse- re celebrato nella soleggiata Gela e non a Petralia, dove era nato Zizì. Il vestito della sposa era bellissimo: tutto di seta bianca, a collo alto e con dei pizzi e dei merletti molto raffinati. Quello dello sposo era molto vistoso, e gli stava quasi stretto. Fu un matrimonio tranquillo e gli ospiti si divertirono molto! Passò un anno e Lillà rimase incinta. A farla partorire ci pensò un giovane medico, Giannino, nipote di Zizì. Egli era un giovanotto bello e brillante, di diciannove anni, ancora non maritato. Le visite di Giannino a Lillà erano frequenti e spesso, quando il marito lavorava, la ragazza affidava Tellino alla madre e andava a trovare il giovane. La vicinanza d'età, gli interessi comuni… insomma i due si innamorarono, ma si sentivano molto in colpa nei confronti di Zizì. Nel frattempo Lillà partorì una bella bambina e la chiamò Veneranda, come la mamma di Zizì. Ella era piccola e carina come Lillà, ma aveva gli occhi grigi come il papà. Anche dopo la nascita di Veneranda, Lillà e Giannino continuarono a frequentarsi, all'oscuro di Zizì. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, Lillà non riusciva a sopportare il fatto di essere sposata con un uomo che non le piaceva e allora ne parlò con Giannino, che propose alla ragazza di incontrarsi per trovare insieme la soluzione giusta. Lillà accettò e, una mattina, Giannino si presentò a casa sua. Mentre stavano cercando il modo migliore di risolvere la situazione, Zizì rincasò molto affaticato. Egli da tempo era malato di cuore, ma non lo aveva detto a nessuno, convinto di potersi curare da solo. Zizì salutò il nipote pensando che si trovasse lì in visita di cortesia e i due giovani non ebbero neanche il tempo di rivelargli la verità, che il poveretto si accasciò, colpito da un infarto. Lillà e Giannino erano sconvolti e non riuscivano a spiegarsi perché le cose fossero andate in quella maniera. I funerali di Zizì si svolsero nella più totale normalità: la madre, Tellino, i due giovani innamorati e tutti gli amici e parenti erano vestiti di nero e camminavano in lacrime. Dopo quattro anni la ormai vedova Lillà si risposò con Giannino, con cui visse fino alla fine della sua vita. 30 PAGINA Novella di Giuseppe La Marca 3^ C Il signor Guglielmo, un uomo di mezza età, viveva e lavorava in un paesino in provincia di Padova, dove faceva il panettiere. Frequentavano la sua bottega persone di tutti i generi. Un giorno, al suo forno, si avvicinò il marchese di Padova in persona che comprò pane e dolci per tutta la sua famiglia. Dentro di sé, Guglielmo si chiedeva come quell'uomo facesse ad avere tutto quel denaro, tanto da svaligiare mezza bottega, e provava un forte senso di inferiorità di fronte agli aristocratici e ai benestanti come lui. Il marchese apprezzò a tal punto quelle ghiottonerie che ordinò a Guglielmo una quantità di dolci pazzesca per l'indomani sera, in occasione del ballo che il nobiluomo aveva annunciato per festeggiare i diciotto anni di suo figlio Calogero. Il fornaio stava impazzendo al solo pensiero di dover soddisfare quell'ordine impossibile e si mise all'opera insieme a tutti i suoi familiari. I lavori proseguivano perfettamente e Guglielmo era contento, ma non quanto lo sarebbe stato al pensiero di aver già finito. Il postino passò di fronte alla panetteria chiedendo proprio di lui, che uscì dal negozio con estrema calma, data la sua stanchezza. Egli gli consegnò una lettera e se ne andò. Gli scriveva proprio il marchese. Guglielmo era preoccupato, ma appena la lesse, l'espressione del suo viso cambiò totalmente: la lettera portava la notizia che il marchese invitava ufficialmente al ballo tutta la famiglia del fornaio! Quell’invito per Guglielmo fu una fonte di energia che lo spinse a lavorare ininterrottamente. Giunse finalmente il momento di andare e Guglielmo sistemò i dolci negli involucri, che ne potevano contenere un centinaio circa. Arrivato al castello, sentì squillare le trombe in suo onore. Fu una festa bellissima e tutti i nobili amici del marchese fecero i complimenti a Guglielmo per la squisitezza dei suoi dolci. Il ricevimento fu un successo, soprattutto quando Calogero, il figlio del marchese, nominò Guglielmo "Primo Panettiere di Padova". 31 PAGINA Domande sondaggio musica 1. 2. 3. 4. 5. 6. Qual è la colonna sonora della tua vita? Sei mai stata/o ad un concerto?Se sì, quale? Ti piace ascoltare la musica straniera per imparare le lingue diverse? Suoni uno strumento musicale?Se sì, quale? Preferisci scaricare la musica o acquistarla? Qual è il tuo cantante preferito? 32 classifica musicale: 1)TONI COLOMBO 2)ARISA 3)TOKIO HOTEL 4)DARI 5)LINKIN PARK 6)METAL 7)EVANESCENCE 8)GIGI D'ALESSIO 9)ANNA TATANGELO E’ la musica il passatempo ideale dei ragazzi? Abbiamo svolto un lungo sondaggio pubblico femminile. Anche “X factor” è nella nostra scuola. Per la precisione, “La maggior parte dei ragazzi riuscito a far nascere talenti, come Giusy abbiamo interpellato le classi terze di crede che ascoltare musica stra- Ferreri, oggi ai primi posti nelle classifiche niera sia molto importante” quasi tutte le sezioni ed alla fine, siamo italiane e tra quelle di gradimento degli giunte alla conclusione che la musica è adolescenti. La maggior parte dei ragazzi un passatempo molto amato dai ragazzi. Molti di loro, crede che ascoltare musica straniera sia molto importante infatti, scaricano musica da Internet, anziché acquistarla per imparare le diverse lingue, anche se questo comporta dei in negozio. Dal sondaggio si evince che solo quattro stu- vantaggi e degli svantaggi. I primi sono che ascoltando i denti per ogni classe acquistano musica originale, cantanti stranieri si imparano le diverse pronunce, si conomentre la maggioranza preferisce scaricarla per scono nuovi interpreti e ci si apre alla musica internazionale. “La mu- poterla avere “pronta” sul computer. La musica è Invece, gli svantaggi comprendono la perdita della tradiziosica è molto importante nella vita degli adolescenti, in- ne della canzone italiana, il fatto di non riuscire a capire fino m o l t o fatti, da una delle domande che abbiamo posto agli in fondo il testo di una canzone né grammatica della lingua i m p o r - studenti delle terze è risultato che la maggioranza straniera. Negli ultimi anni si è diffusa la moda di ascoltare t a n t e dei ragazzi abbina una canzone come colonna so- musica napoletana e i cantanti preferiti sono tanti; al primo nora della loro vita. Tra le più citate ci sono state: posto della nostra classifica si assesta Tony Colombo, al nella vita “That’s what friends are for” e “ Il regalo mio più secondo Gianni Vezzosi e al terzo Gianni Celeste. Tra gli d e g l i grande” di Tiziano Ferro. La musica ha da sempre altri ragazzi interpellati nel nostro sondaggio è venuto fuori a d o l e - avuto molto successo tra i ragazzi, ma oggi il fatto che alcuni apprezzano anche la musica pop, l’hip pop, il che molti si accostino a questo mondo si può de- rock, l’house, la discoteca e l’elettronica. scenti” durre anche dal boom di programmi televisivi co- In conclusione, la musica non è semplicemente un modo per me “X factor” e “Amici”. Ad esempio, quest’ultima passare il tempo, ma anche un mezzo per potere apprendere trasmissione ha fatto scoprire dei veri talenti, come Ales- piacevolmente diverse lingue, per sottolineare particolari sandra Amoroso molto apprezzata dai ragazzi, e Marco momenti della nostra vita e, soprattutto, è anche capace di Carta che ha trionfato nell’ultima edizione di Sanremo e aiutare le persone ad esternare i propri sentimenti. che ogni giorno che passa sembra essere più amato dal Chiara D’Agostino e Martina Campione 3^ E Il mondo dei giochi virtuali è ormai ac- “Voi che ne pensate? Avete mai per produrli e sicuramente ha la soddisfaziocessibile per le persone di tutte le età. scaricato qualcosa e vi siete tra- ne di voler vendere le proprie creazioni, ma Bello, avvincente, divertente il gioco a causa di questi episodi di pirateria viene sformati in pirati buoni” virtuale riesce a trascinarti in un pianeta derubato di qualcosa. Si dovrebbe trovare un parallelo. A volte, questo universo risulta essere intaccato modo per cercare di capire quali siano le motivazioni che dalla delinquenza, cioè dalla pirateria. Questa brutta stanno dietro la scelta di quelli che si seggono al computer di “bestia” ormai sta coinvolgendo persone di tutte le età, a casa per scaricare questo materiale multimediale. Se ne poscominciare dai ragazzi che hanno solo dieci anni. I sono azzardare alcune: la prima è che trasformandosi in “pirati” sono quelle persone che scelgono di scaricare da pirati, l’unica spesa che si è costretti a pagare è quella della Internet per poi venderli in modo del tutto illegale: film, connessione ad Internet; la seconda è che risulta molto più canzoni e soprattutto giochi virtuali. È questa la pirateria comodo comprare qualcosa stando seduti in poltrona ed a da condannare. Invece, un’altra faccia di questo fenomeno casa propria, piuttosto che andare al cinema e pagare il biè costituita da quelle persone che scaricano il materiale glietto (che è anche aumentato), o andare in un negozio afmultimediale solo per scopo personale, o al massimo per follato per scoprire che anche i cd costano di più. Voi che ne regalarlo a delle persone care. Certo, si tratta sempre di pensate? Avete mai scaricato qualcosa e vi siete trasformati pirateria, però si può dire che ormai lo fanno tutti. C’è da in pirati buoni? sottolineare che dietro un film, una canzone o un videoPietro Traina gioco esiste un mondo di persone che ha lavorato tanto PAGINA TOKIO HOTEL “Scream” You get up, and somebody tells you where to go to When you get there, everybody's telling you what to do Thank you, it's been another bloody Monday And no one is asking what you wanted anyway Nein - nein - nein - nein - nananana nein Nein - nein - nein - nein - nananana nein Scream! 'Til you feel it Scream! 'Til you believe it Scream! And when it hurts you Scream it out loud! Scream! 'Til you feel it Scream! 'Til you believe it Scream! And when it hurts you Scream it out loud - scream! Watch out! Stay awake, they're lurking Obsess you, they are always working Promising everything you never asked for And one day it'll be too late and you'll beg for more Nein - nein - nein - nein - nananana nein Nein - nein - nein - nein - nananana nein Scream! 'Til you feel it Scream! 'Til you believe it Scream! And when it hurts you Scream it out loud! Scream! 'Til you feel it Scream! 'Til you believe it Scream! And when it hurts you Scream it out loud - scream! Back to zero - the time's about to come Let them know, you're not just anyone The time's about to come Scream! 'Til you feel it Scream! 'Til you believe it Scream! And when it hurts you Scream it out loud! Scream! 'Til you feel it Scream! 'Til you believe it Scream! And when it hurts you Scream it out loud! (Shut up!) No! Cause you feel it No! Cause you believe it No! And when it hurts you Scream it out loud No! - no! - no! - no! - no! - no! - no! ARISA “Sincerità” Sincerità Adesso è tutto così semplice Con te che sei l’unico complice Di questa storia magica Sincerità Un elemento imprescindibile Per una relazione stabile Che punti all’eternità Adesso è un rapporto davvero Ma siamo partiti da zero All’inizio era poca ragione Nel vortice della passione E fare e rifare l’amore Per ore, per ore, per ore Aver poche cose da dirsi Paura ed a volte pentirsi Ed io coi miei sbalzi d’umore E tu con le solite storie Lasciarsi ogni due settimane Bugie per non farmi soffrire Ma a volte era meglio morire Sincerità Adesso è tutto così semplice Con te che sei l’unico complice Di questa storia magica Sincerità Un elemento imprescindibile Per una relazione stabile Che punti all’eternità Adesso sembriamo due amici Adesso noi siamo felici Si litiga quello è normale Ma poi si fa sempre l’amore Parlando di tutto e di tutti Facciamo duemila progetti Tu a volte ritorni bambino Ti stringo e ti tengo vicino Sincerità Scoprire tutti i lati deboli Avere sogni come stimoli Puntando all’eternità Adesso tu sei mio E ti appartengo anch’io E mano ella mano dove andiamo si vedrà Il sogno va da se, regina io e tu re Di questa storia sempre a lieto fine Sincerità Adesso è tutto così semplice Con te che sei l’unico complice Di questa storia magica Sincerità Un elemento imprescindibile Per una relazione stabile Che punti all’eternità… 33 PAGINA 34 Recensione di “A WALK TO REMEMBER” “A walk to remember” o “ I passi dell’amore” è un film uscito nell’anno 2002 e diretto da Nicholas Spark’s. Questo avvincente e commovente film di genere sentimentale narra la relazione tra Jamie interpretata dall’attrice Mandy More e Landon interpretato da Shone West. Il film inizia quando una sera, Landon con i suoi amici vuole fare entrare nel gruppo un ragazzo, ma il rito d’iniziazione è brutale: deve buttarsi da un’impalcatura dentro un lago artificiale poco profondo. Si tratta di un tipico esempio di bullismo! Il ragazzo cade e sbatte violentemente la testa. Landon allora lo riporta a riva, ma poi scappa e viene inseguito dai poliziotti finché non viene fermato. Appena uscito di prigione, il preside lo obbliga a fare del volontariato. E’ cosi che Landon incontra Jamie. Sarà proprio lei ad aiutarlo per affrontare la recita scolastica. Landon si mostra cortese con lei e la invita a cena fuori. All’inizio il padre della ragazza era contrario, ma poi si convince. Lì scocca la scintilla perché Jamie e Landon si innamorano. Proprio loro: la timida, dolce ragazza che metteva sempre lo stesso maglione e il ragazzo più popolare della scuola. Appena la ex di Landon scopre la loro relazione mette in giro dei volantini che prendono in giro Jamie. Questo è un altro esempio di bullismo e di provocazione nei confronti dei deboli. Questa volta, però Landon non ci sta e rompe con i suoi amici. Jamie confida al ragazzo che ha scritto i suoi desideri in una lista, così lui cerca di esaudirne il più possibile: riesce a farla stare in due posti contemporaneamente e le fa anche vedere la cometa Yamatachi. Poi, però Landon scopre che Jamie è malata di cancro e così non la lascia, ma anzi rimane sempre vicino a lei e le costruisce un telescopio più potente di quello che aveva. Inoltre, decide di sposarla nella stessa chiesa scelta dai genitori della ragazza. Finita l’estate, Jamie scompare e Landon va a trovare il suocero che lo ringrazia per aver reso felice la propria figlia. Con questo film, il regista ha voluto trasmettere al pubblico quanto sia bella l’amore perché anche di fronte ad avvenimenti negativi, si deve restare insieme perché di amore vero ce n’è solo uno. Tra le scene più belle del film spicca quella in cui Jamie e Landon guardano la cometa Yamatachi. E’ bella la metamorfosi di Landon che si trasforma e passa da ragazzo popolare e menefreghista, ad uno normale che ama ed è disposto a fare tutto per amore. Questo film è piaciuto a tutta la classe, non solo perché narra di una bellissima storia d’amore, ma anche per il messaggio che vuole dare l’autore: l’amore può nascere anche tra due persone molto diverse e può durare in eterno. Simona Di Piazza e Salvo Sardina “l’amore può nascere anche tra due persone molto diverse e può durare in eterno” Recensione di “TRAIN DE VIE” Il film inizia con un uomo ebreo che diventerà la voce narrante del film. La storia è ambientata in un piccolo paesino ebreo dell’Europa dell’Est durante la seconda Guerra Mondiale. Per evitare la deportazione nazista, una sera il matto del villaggio ha un’idea. A molti sembra una pazzia, ma è l’unica possibilità per passare la frontiera tedesca e arrivare in Terrasanta. La sua idea consiste nel raccogliere del denaro per l’assemblaggio di un treno di deportati. Tale film racconta in modo sarcastico le vicende avvenute durante le invasioni tedesche, vissute da ebrei, comunisti o semplici sospettati di complotto anti-fascista. Anche se il finale è un po’ troppo scontato, questa opera cinematografica merita in pieno l’oscar perché il regista ha avuto la capacità di rappresentare una realtà disumana verso quei poveri deportati ebrei. Eleonora Sciortino e Pietro Traina PAGINA Recensione di “I cento passi” “ I cento passi”, diretto da Marco Tullio Giordana, narra la storia di Peppino Impastato (interpretato dal palermitano Luigi Lo Cascio), un giovane ribellatosi alla mafia ed a suo padre. Il genitore non vuole che il figlio punti il dito contro i potenti di Cinisi, il paese in cui vivono. In particolare, non vuole mettersi contro Tano Badalamenti (Tony Sperandeo), divenuto capo-mafia dopo l’assassinio di Cesare Manzella. Il giovane Peppino decide, allora, di fondare una radio per trasmettere alla gente ciò che pensa e per mettere in guardia i suoi compaesani dalla mafia. Inoltre, Impastato, non contento decide di candidarsi tra le fila del partito comunista, in occasione delle elezioni al Consiglio comunale. Fino a quando… Si tratta di un film eccezionale e ricco di scene ironiche, ma anche di altre drammatiche che fanno riflettere, così come il titolo: i cento passi sono quelli che dividono la casa di Impastato da quella del boss Badalamenti. Sono i cento passi che Impastato sceglie di percorrere nelle vesti di un cittadino che combatte la mafia. Marta Mondì 3^ G RECENSIONE DI “OLIVER TWIST” Oliver Twist è un ragazzo orfano che viene rinchiuso in un collegio dove all’età di tredici anni viene buttato fuori per una condotta non adeguata. Così decide di dirigersi a Londra per cercare di rintracciare la propria famiglia. Affamato, cerca di rubare una mela in un mercato londinese, quando viene fermato da un ragazzo più grande che lo fa entrare nella sua banda di ladruncoli, il cui capo è Fagin, un ricettatore di merce rubata. Oliver viene accolto nel gruppo, ma viene privato del suo unico ricordo di famiglia: un medaglione d’oro con la foto di sua madre che era morta subito dopo averlo partorito. Spronato a rubare, Oliver si trasforma in un briccone. Il giorno del suo primo furto, però, viene sorpreso mentre tenta di rubare un orologio ad un nobile signore. Acciuffato dalla Polizia, riesce a evitare la prigione perché la figlia del signore lo accoglie nella sua casa. Il caso vuole che lì Oliver si accorga che sua madre era la figlia del ricco signore che lo ospitava e per questo motivo ne diventa l’unico erede. Successivamente, viene rapito dalla banda di Fagin e riportato al rifugio segreto. Però, grazie all’intervento di una ragazza onesta, componente della banda, la Polizia riesce ad acciuffare i ladri e a riportare Oliver da suo nonno. Marco Trombino 2^ G 35 PAGINA 36 “Sondaggio sui videogiochi più amati della Franchetti ” CLASSIFICA DEI VIDEOGIOCHI PIU’ ACQUISTATI DAGLI ALUNNI DELLA FRANCHETTI Pes 2009 23 Kingdom hearts 13 Blak Ultimate poker Age of empires Gta sant andreas The Sims God of war Govern or of poker Call of duty Bornout Mortal combact 9 8 7 6 Travian Ned for speed Under cover Metal gear Fifa 09 Drake’s fortune 3 2 2 2 1 1 Gta 4 Scarface Nfs carbon Max pain Mario kart Fall out 3 Morrowind 1 1 1 1 1 1 1 5 4 4 4 3 3 Dal sondaggio realizzato presso gli alunni delle classi terze della nostra scuola è risultato che i ragazzi di oggi preferiscono trascorrere molte ore davanti alle console piuttosto che uscire con gli amici. I giochi preferiti sono molto diversi, infatti i generi vanno da quello di ruolo a quello di strategia e di simulazione varia. I più amati sono, per i ragazzi, soprattutto quelli di calcio o di guerra (in particolare, “Pes 2009”,”Black” e “Gta Sant Andreas”). Le ragazze, di contro, preferiscono giochi dal tema di moda, di cucina, di animali (ad esempio The Sims). Quello più giocato è comunque PES 2009 che riguarda il calcio ed è stato selezionato da 23 alunni, mentre un altro gioco dello stesso genere, ma meno giocato è Fifa 09. Alcuni giochi permettono inoltre di impersonare un criminale e di rubare, spacciare e in generale vivere nell’illegalità, tra questi il più giocato è GTA San Andreas, scelto da tre alunni. Altri come i cosiddetti “sparatutto” sono anch’essi molto seguiti, perché oltre alla loro semplicità consentono di “sfogarsi”, un esempio è Metal Gear 4 e Call of Duty 4. Poi si sono classificati i “picchiaduro” come Mortal Combat, ed anche i giochi come il Poker e Super Mario. Gli alunni della Franchetti ritengono affascinanti anche i giochi online come Travian, Dark Orbit e Kings Age. Non si può non citare inoltre il famosissi- mo simulatore familiare The Sims che ha cinque sostenitori tra i ragazzi intervistati dalla redazione del giornale. Invece, per quanto riguarda i meno giocati, si incontrano quelli di ruolo. Un esempio è la serie The Elder Scroll dove il giocatore interpreta il protagonista che viene creato secondo i propri gusti: si può scegliere di viaggiare attraverso l’immenso mondo ed affrontare pericolose missioni per cercare portentosi “I giochi preferiti artefatti. Infine, abbiamo s o n o molto i giochi di strategia che sono i meno giocati per- diversi, infatti i ché richiedono una gran- generi vanno da de capacità strategica quello di ruolo a necessaria per essere in grado di salvare il pro- quello di strategia prio esercito seppur mi- e di simulazione sero e mal armato o quando si trova nelle varia” situazioni più disperate. Una pietra miliare di questo genere è rappresentata dalla serie degli Age of Empire che vanta nella nostra scuola un solo sostenitore. In conclusione, giocare aiuta a rilassarsi, ma bisogna stare attenti a non esagerare perché si potrebbero avere delle conseguenze negative. Ad esempio, molti giochi come quelli di guerra, non sono molto educativi. Sui giornali si leggono, infatti, casi di bambini che imitano pericolosamente mosse di wrestling, di altri che provano a simulare sparatorie e battaglie. Insomma, capita che molti giovani si creino un mondo virtuale e, alla lunga, perdano contatto con la realtà. Dario Macchiarella, Giovanna Grasta e Pietro Traina “IL MONDO DEI VIDEOGIOCHI IN CINQUE SCHEDE.” PAGINA A cura di Andrea De Luca 3L e Gianni Vinchiaturo 3h Assassin’s Creed. E’ ambientato ai tempi dei templari, ma riguarda una storia contemporanea. Un ragazzo, di nome James viene portato in un laboratorio dove scopre che bisogna salvare l’umanità. Per farlo, James dovrà servirsi dei suoi ricordi. Egli, infatti, avrà il compito di ricordare servendosi dell’animus, ovvero una macchina di uso scientifico necessaria per scavare un ricordo. James cercherà, con l’aiuto dei dottori, di ricordare un suo parente lontano che era una assassino per cercare di salvare l’umanità. La grafica usata è perfetta perché è un misto di quella usata per San Andreas e per Prince of Percia. La libertà di uccidere è altissima, anche grazie alle armi usate dal protagonista come: il coltello nascosto nella manica, oppure un grosso pugnale che tiene dietro la schiena. Voto 4 su 5. Pes 2009 Pes 2009 ovvero l’ultima versione per la playstation 2 e xbox, é un gioco in cui contano velocità, precisione nelle manovre offensive, freddezza e riflessi pronti in difesa. E’ un gioco molto bello anche perché sono state aggiunte da poco le nuove scarpe delle marche più conosciute e le squadre possono partecipare alla Champions League. Inoltre, grazie alla modalità “diventa un mito”, il giocatore che parte da un livello basso, può crescere fino a diventare un campione vero e proprio. All’inizio le possibilità non sono molte, infatti col passare del tempo virtuale, il giocatore può crescere e diventare un mito. All’età di 36 anni, il protagonista si deve ritirare dal mondo del calcio. In conclusione, in questi ultimi anni Pes è diventato uno dei videogiochi più apprezzati. Voto4 su 5. Killzone 2 Kill zone ci catapulta in un conflitto realistico ed in confronto ad altri giochi di guerra risulta il migliore. L’avventura in singolo è duratura e coinvolgente anche grazie agli extra, come i mini giochi ed i trofei. Killzone 2 ha una grafica ottima in ognuna delle sue ambientazioni. Per padroneggiare i comandi di gioco bisogna allenarsi tanto, ma questo non ti fa annoiare mai grazie alle sue sparatorie quasi continue. Voto 4 su 5. Prince of persia 4 Prince of Persia è un gioco ben realizzato, veloce e frenetico quanto basta per soddisfarti. Il nostro principe può aggrapparsi a sporgenze, correre sui muri e persino sul soffitto. Il principe in questa ennesima avventura non si trova da solo, ma è aiutato da Elika, una ragazza dotata di poteri magici. Superando i vari livelli, la difficoltà del videogioco cresce sempre di più; alla fine di ogni quadro si incontra un boss come: L’Alchimista, il Guerriero e lo Stregone. La risoluzione grafica è lo stessa di Assassin’s creed e ci permette di esplorare vasti territori con tempi di caricamento quasi inesistenti. Voto 3 su 5. Socom confrontation Poche parole per questo gioco: grafica e storia sono quasi elementari e non adatti alla ps3. La connessione al server è pessima. Ci sono troppi difetti per pensare di comprare questo gioco senza averlo provato prima. Voto 1 su 5. Negli anni 2000 i passatempi più amati dai ragazzi sono i videogiochi. Infatti i giovani, essendo “figli della tecnologia”, considerano i giochi tradizionali piuttosto obsoleti. Di solito, si tende a pensare che il mondo dei videogiochi sia riservato ed amato solo dai maschi, ma non è così…Anche le ragazze pretendono un proprio spazio esclusivo, in particolare, fra le giovani studentesse è in voga una nuova console: il nintendo DS. Essa è innovativa grazie ai nuovi elementi come il touch screen , il microfono e la connessione wireless. Nel tempo è stata perfezionata, infatti nel 2004 è uscita questa prima console, poi migliorata nel 2006 con la creazione del nintendo DS Lite. Recentemente, è uscita la nuova versione nintendo DSI che offre in più rispetto a quella precedente, la possibilità di scattare, modificare foto e registrare filmati. La grafica non è delle migliori, infatti è da perfezionare. I giochi per ragazze che stanno spopolando sono: Nintendogs, i giochi di ruolo come The Sims e Giulia passione… Prendendo in esame Nintendogs possiamo affermare che giocare con esso ti dà l’impressione di allevare e di possedere un cane. The Sims, invece, immerge il giocatore in una realtà virtuale: ti fa diventare una persona che vive all’interno di una comunità e si deve rapportare con gli altri abitanti. Tra le attività che si possono svolgere ci sono ad esempio quelle sportive oppure quelle creative. Giulia passione, invece, dà la possibilità di cimentarsi in ruoli come la veterinaria,la stilista e la babysitter. Il voto complessivo che diamo a questa console è 7 su 10. Sonia Buffa e Alessandro Milazzo 37 PAGINA A cura di Genovese e Grasta Ingredienti per 4 persone; 250 gr di riso 1 bustina di zafferano 3 uova 150 gr di piselli lessati 50 gr di parmigiano grattugiato 200 gr di carne di manzo tritata 1/2 cipolla affettata 2 cucchiai di concentrato di pomodoro 4 cucchiai di olio d'oliva extravergine Farina 00 1,5 di vino rosso Pangrattato olio per friggere Ingredienti: Mollica, concentrato di pomodoro, acciughe, pinoli, uva passa, olio, sale, pepe, cipolla. Istruzioni per la preparazione: Lessate il riso, e mescolatelo in una terrina con lo zafferano, il parmigiano, e 2 uova sbattute Fate rosolare la cipolla con 4 cucchiai d'olio, e mettete la carne tritata, quindi rosolate il tutto per circa 4 minuti. Bagnate con il vino, fate evaporare e poi unite il concentrato che avrete sciolto in un mestolo di acqua tiepida, con sale e pepe. Fate cuocere a fuoco basso per 40 minuti, bagnando con il brodo caldo, infine aggiungete i piselli. Fate col riso delle piccole sfere compatte, lavorandole con le mani e nel centro mettete 1/2 cucchiaio di ragù. Infarinate l'arancina, passatela nell'uovo sbattuto , e poi nel pangrattato, friggete il tutto in una pentola con olio ben caldo e il piatto è pronto da servire. Ricetta proposta da Giusi Genchi, madre dell’alunna Martina Campione Istruzioni per la preparazione: Versare l’olio in una pentola e rosolare la cipolla. Aggiungere la acciughe. Aggiungere il concentrato. Diluire con l'acqua quanto basta. Aggiungere i pinoli e l' uva passa. Condire con sale e pepe. In una padella aggiungere l' olio e la mollica; tostarla a fuoco lento. Cucinare gli spaghetti. Quando è pronto condire prima versando il pomodoro poi aggiungendo la mollica. Ricetta proposta da Stella Mannino madre dell’alunna Mikaela Seminara Istruzioni per la preparazione: 100gr di mollica di pane tostato, un cucchiaio d'olio extravergine d' oliva, un cucchiaio di succo di limone, la buccia di un limone, la buccia di un limone grattugiato, mezzo cucchiaino di zucchero, poco sale, pepe, quattro acciughe salate e sfaldate in olio d' oliva, un ciuffo abbondante di prezzemolo tritato, 50 gr di capperi, 50 gr di olive nere snocciolate e tritate fin, 40 gr di uva sultanina, 40 gr di pinoli, 50 gr di mandorle tostate e tritate. Ricetta proposta da :Rosaria Tibaudo madre dell’alunno Piero Carpisi 38 PAGINA Ingredienti: 10 melanzane, un gambo intero di sedano, 400 g di olive bianche, aceto, sale, zucchero, 5 grosse cipolle bianche, 200g di capperi, 400 g di concentrato di pomodoro. Ingredienti: Dosi per scorza: 500g di farina 00, 2 tuorli, 25 g di alcol, 20g di sugna, vino sugna per friggere. Per il ripieno: ricotta, zucchero, canditi tritati, cioccolato a pezzetti. Istruzioni per la preparazione: Tagliare a tocchetti grosse la melanzana, metterla a bagno con il sale. Successivamente scolare e poi friggere in olio bollente, tenerle da parte in un contenitore. In una grossa padella, soffriggere la cipolla, dopo averla tagliata a dadini, nel frattempo si lessa il sedano che poi si aggiungerà, dopo averlo fatto gocciolare, al soffritto di cipolle. Aggiungere quindi la olive bianche denocciolate, i capperi e il concentrato di pomodoro. Far insaporire tutti gli ingredienti, regolare di sale e all'occorrenza aggiungere l' acqua di bollitura del sedano per regolarne la densità. Togliere dal fuoco e fare l'agrodolce con lo zucchero e l’aceto, regolando le quantità a proprio piacimento. Fatto raffreddare il condimento, versarlo nella grande zuppiera sulle melanzane fritte prima. Fare raffreddare, mescolare e servire!!! Ricetta proposta da Salvatrice Mangano madre dell’alunna Chiara D' Agostino Istruzioni per la preparazione: Disponete la farina a fontana sulla spianatoia, nel centro mettere lo strutto, i due tuorli e impastare con l’alcol e il vino fino ad ottenere una pasta abbastanza consistente. Fate riposare per un po' la pasta coperta con un tovagliolo per 1/2 ora circa. Tirare poi una sfoglia della spessore di 2 o 3 mm. e tagliare la sfoglia in cerchi di diametro di 10 cm. circa. Avvolgere ogni cerchio di pasta negli apposti cannelli (un tempo erano di canna, oggi si trovano di latta). Badare a saldare bene i due lembi di pasta, poi friggere i cannoli in abbondare sugna. Quando saranno dorati, farli scolare sopra una carta assorbente. Lasciare raffreddare e poi sfilare i cannoli dai cannelli. Mescolare la ricotta con lo zucchero e passare il tutto a setaccio perchè deve risultare come una crema. Aggiungere i canditi e il cioccolato e mescolare bene. Riempire i cannoli,pareggiare le due estremità con la lama bagnata di un coltello e decorare con mandorle abbrustolite tritate molto finemente. In ultimo, spolverare con zucchero a velo. Ricetta proposta da Cettina Sarcone madre dell’alunno Pietro Traina Ingredienti per pandispagna: 6 uova, 300gr di zucchero, 1 busta di vanillina, 1 busta di lievito…. copertura: 1 kg di ricotta, 500 g di zucchero, 1 busta di vanillina,… decorazione: frutta candita, (mela, pera, zuccata) scaglie di cioccolato a piacere… Istruzioni per la preparazione: montare l’albume e il tuorlo dell’uovo con lo zucchero, successivamente aggiungere 1 busta di lievito e la vanillina, frullare tutto insieme , preriscaldare il forno a 180 gradi. ungere la teglia di burro mettere al forno per 30 minuti. Impastare la ricotta con lo zucchero e vanillina e farla riposare per 12 ore…passarla al setaccio Il pandispagna raffreddato farlo a fette e inzupparlo con maraschino o vermut bianco, successivamente farcirlo ogni strato con ricotta e cioccolato, infine decorare con frutta candita a piacere… Ricetta proposta da Rosalia Cannella madre dell’alunna Enza Genovese 39 PAGINA a cura di Lombardo, Lorello e Bianco 40 PAGINA Soluzioni cruciquiz 41 PAGINA Francesca Bianco (disegni, rebus) Sonia Buffa (recensioni) Martina Campione (musica) Chiara D’Agostino (musica, libri) Roberta D’Alberti (recensioni) Andrea Osvaldo De Luca (videogiochi) Provvidenza Genovese (cucina) Giovanna Grasta (cucina) Rita Lombardo (giochi) Fausto Lorello (sudoku) Dario Macchiarella (videogiochi) Giuseppe Mazzola (intervista, attualità) Alessandro Milazzo (videogiochi) Marta Mondì (recensioni) Daniele Romano (intervista, attualità) Piero Scarpisi (libri) Eleonora Sciortino (libri) Micaela Seminara (moda) Valeria Spataro (moda) Pietro Traina (musica) Alfio Giovanni Vinchiaturo (videogiochi) 42