scuola secondaria di primo grado raimondo franchetti

Transcript

scuola secondaria di primo grado raimondo franchetti
numero di certificato
N. 13149/05/S
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO RAIMONDO FRANCHETTI
VIALE AMEDEO D’AOSTA 52
90123 PALERMO
Il presente giornalino è stato realizzato con i fondi del Progetto Operativo Nazionale per l’annualità 2008/2009
Strategie di
risoluzioni di
problemi attraverso il gioco
degli scacchi
Strategie per
favorire il
successo
scolastico
Apprendiamo
attraverso il
quotidiano e
l’attualità:
Il nostro
giornalino
Dal mare
alla costa
Giochi
matematici
PIANO INTEGRATO
AUTORIZZATO
ANNUALITÁ 2008/2009
OBIETTIVI:
Speaking to
Europe
Geometria
descrittiva
B - 4 - FSE - 2008 - 404
C - 1 - FSE - 2008 - 1595
C - 4 - FSE - 2008 - 427
English literature trough
movies:
propedeutic
approach
Un mare di
parole:
Impariamo a
organizzarle
Laboratorio
sulle dinamiche dell’apprendimento
La geometria
di base attraverso Cabrì
con l’uso della
LIM
Sperimentare
scienze nel
laboratorio
scientifico
Pubblicità: Programma Operativo Nazionale – F.S.E. – Competenze per lo Sviluppo annualità 2008/2009
Attori del Piano integrato 2008/2009
Direttore /Coordinatore
VITRANO Isabella
Direttore dei Servizi Generali e amministrativi
LOPES Bartolomeo
Facilitatore/Animatore
MAZZOLA Salvatore Nicolò
Referente per la valutazione
FILECCIA Angelina
Obiettivi realizzati
B-4-FSE-2008-404
Strategie per favorire il successo scolastico
Esperte
La Barbera Serena
Calderone Alisia
Tutor
Vaccaro Anna Maria
C-1FSE-2008-1595
Apprendimento attraverso il quotidiano e l’attualità:
il nostro giornalino
Esperta
Nicolicchia Carlina
Tutor
Sorce Claudia
Dal mare alla costa
Esperta
Salone Antonina
Tutor
Dieli Maria
Geometria descrittiva
Esperto
Traficante Rosario
Tutor
Mazzola Nicolò Salvatore
Un mare di parole: Impariamo a organizzarle
Esperta
Meschisi Maria Elisa
Tutor
Graffeo Rosalinda
Laboratorio sulle dinamiche delll’apprendimento
Esperte
Cinà Rosangela
Bruno Caterina
Tutor
D’Annibale Silvana
Sperimentare scienze nel laboratorio
scientifico
Esperta
Maxia Letizia Bonaria
Tutor
Cuffaro Carmela
La geometria di base attraverso Cabrì
con l’uso della LIM
Esperto
De Rosa Roberto
Tutor
Mazzola Nicolò Salvatore
English literature trough movies:
propedeutic approach
Esperta
Giordano Jessica
Tutor
Viticchié Pia Giuseppa
Speaking to Europe
Esperta
Intravaia Giuseppa
Tutor
Augugliaro Silvia
C-4-FSE-2008-427
Giochi matematici
Esperta
Barreca Maria Giuseppina
Tutor
Fileccia Angelina
Strategie di risoluzioni di problemi attraverso
il gioco degli scacchi
Esperto
Badolato Marco
Tutor
Russo Giuseppa
SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO
RAIMONDO
FRANCHETTI
NOTIZIE DI
RILIEVO:
•
Intervista al
V O L U M E
U N I C O
dirigente
EDITORIALE
scolastico
pag. 4-5
SOMMARIO:
Notizie dalla
scuola
A N N O S C O L A S T I C O 2 0 0 8 - 2 0 0 9
4
Notizie dal
mondo
18
Rubrica
“Libri”
27
Rubrica
“Musica”
32
Rubrica
“Cinema”
34
Rubrica
“Videogioch
36
Rubrica
“Cucina”
38
Rubrica
“Giochi”
40
Attualità, progetti, giochi per
il tempo libero e spazio alla
creatività ed alle proposte dei
ragazzi: è tornato il Franchettino. Una veste grafica rinnovata, accesa dai colori e trasformata anche nell’impaginazione. Questo numero è il
risultato di un lungo lavoro
che ha visto impegnati fino
alla fine i ragazzi delle terze
che hanno formato una vera
e propria redazione giornalistica. Il Franchettino, infatti,
è il prodotto finale degli alunni che hanno scelto di
frequentare il P.o.n proposto
dalla nostra scuola dal titolo
“Apprendiamo attraverso il quotidiano e
l’attualità: il nostro
giornalino”.
Il corso si è sviluppato in dieci incontri in
cui i ragazzi hanno
appreso
dapprima
qual è la struttura
della prima pagina di
un quotidiano e quali
sono i vari tipi di cronaca;
successivamente, i novelli
redattori hanno costruito con
me e con il tutor del corso, la
professoressa Claudia Sorce,
un menabò. Ogni alunno ha
messo a disposizione del
gruppo le proprie attitudini
ed ha fatto le proposte più
disparate; riuniti attorno al
tavolo, come in una riunione
di redazione vera e propria
sono stati affidati i compiti ai
neo-giornalisti che si sono
impegnati a riempire le pagine del giornale con articoli,
sondaggi e disegni. Sfogliando il Franchettino, allora, si
ascoltano e si riconoscono le
voci dei ragazzi che raccontano quali sono i loro cantanti preferiti e che danno i voti
e consigliano quali sono i
videogiochi da non perdere.
Il giornale è suddiviso in più
rubriche: la prima si intitola
“Notizie dalla scuola” ed al
suo interno racconta parte
delle attività che sono state
fatte durante questo anno
scolastico dalla nostra scuola. Attraverso i loro articoli, i
ragazzi che hanno partecipato ai diversi progetti, mettono a nudo emozioni, sensazioni e quello che hanno appreso grazie al lavoro svolto
dagli esperti e dai tutor coinvolti. Inoltre, c’è spazio anche per raccontare l’espe-
rienza “indimenticabile” del
viaggio d’istruzione o per
dare voce agli sfoghi quotidiani ed ai pensieri dei ragazzi che hanno scelto di mettere nero su bianco la loro vita
scolastica, sotto forma di
diario. La seconda rubrica è
intitolata “Notizie dal mondo” e vuole dare voce a tutti
quegli avvenimenti che si
sono verificati quest’anno e
che hanno colpito maggiormente l’attenzione degli alunni: argomenti come il
razzismo, la globalizzazione,
le campagne promosse dall’associazione Amnesty International, l’immigrazione o le
nuove mode che caratterizzano il mondo dei giovani.
Nelle altre rubriche si è dato
spazio al mondo dei libri, a
quello della musica ed anche
a quello del cinema: in questo caso, sono state selezionate alcune delle recensioni
svolte dai ragazzi che hanno
visionato alcune delle pellicole scelte nell’ambito del
progetto sulla Legalità. Si
tratta di film di un certo
spessore culturale e che hanno offerto ai ragazzi diversi
spunti di riflessione e di discussione.
Infine, le ultime pagine del
giornale sono occupate dalle
rubriche più “leggere” e
“scacciapensieri”: ce n’è una
che piacerà molto agli
interessati del genere
che nella nostra scuola
non mancano, ovvero
il mondo dei videogiochi; inoltre, abbiamo
coinvolto anche i genitori per creare un menù
tutto siciliano nell’ambito della rubrica di
cucina, poiché le mamme di alcuni alunni hanno
gentilmente condiviso con
noi i loro segreti culinari.
Infine, il giornale si chiude
con le pagine dedicate ai
giochi ed ai fumetti.
Sono doverosi i ringraziamenti per la disponibilità del
Dirigente scolastico, per la
collaborazione prestata dai
colleghi che hanno raccolto il
materiale realizzato con impegno dai ragazzi e soprattutto al tutor, la professoressa
Claudia Sorce. Un grazie va
anche al professore Giancarlo Calabrò che si è occupato
dell’impaginazione del giornale.
Buona lettura!
Carla Nicolicchia
PAGINA
4
di Giuseppe Mazzola e Daniele Romano
Abbiamo incontrato il nostro Dirigente scolastico,
la professoressa Isabella Vitrano e l’abbiamo intervistata dopo aver selezionato le domande proposte dalla redazione. Le nostre curiosità erano
tante, infatti abbiamo somministrato ben venticinque domande alla nostra Dirigente che si è mostrata disponibile e pronta a rispondere.
1. Il suo lavoro sembra molto impegnativo e stancante, come fa a gestire tutto?
“Dirigere una scuola è molto impegnativo; senza l’aiuto dei docenti e dei collaboratori scolastici non
riuscirei a coordinare tutto. Fare il
preside è un lavoro a tempo pieno,
però, quando si ottengono delle
grosse soddisfazioni, come nel mio
caso, la stanchezza passa”.
2. Che ne pensa del ministro Gelmini?
“E’ un ministro troppo giovane
che manca di esperienza. Ha tolto
ore e possibilità importanti ai ragazzi di tutta Italia. Deve lavorare
ancora molto”.
3. Consiglierebbe mai il suo lavoro
a qualcuno? Perché?
“Certamente! A tutti coloro che
amano la scuola e che vogliono
avere un futuro in un ambiente
giovanile”.
4. Quando anche lei, ai suoi tempi, ha frequentato
le scuole medie era la tipica alunna modello o una
ragazza poco disciplinata?
“Ero una studentessa come tante altre ed amavo lo
studio”.
5. Cosa si aspetta dai suoi alunni?
“Spero che diventino degli ottimi cittadini per la
società di domani e che, almeno una buona parte
di questi, raggiunga traguardi importanti”.
6. E’ soddisfatta degli studenti di oggi?
“Ci sono alcune giornate in cui sono molto soddisfatta dei miei ragazzi; altre, invece, come ad esempio quando qualche ragazzino finisce in presidenza, in cui mi avvilisco”.
7. E’ difficile dirigere tutti gli alunni di questa
scuola?
“No e per questo devo ringraziare la mia memoria
e le mie capacità organizzative. Comunque, i ragazzi della “Franchetti” sono abbastanza educati.
Un nostro grande vantaggio, inoltre, è quello di
avere un plesso solo, poiché sarebbe molto più
difficile gestire due scuole”.
8. Si immedesimi un attimo in uno di noi studenti:come giudicherebbe il lavoro da lei svolto?
“Io credo che sia positivo, poi dovete essere voi a
giudicare. Mi auguro che capiate che lavoriamo tutti
per il bene della scuola e degli studenti”.
9. Le piace il lavoro che svolge? Pensa di essere un
modello da imitare?
“Io cerco solo di fare il mio dovere e devo sottolineare che amo lavorare per i ragazzi ed insieme a loro.
“Lavoro alla
Franchetti da
circa
diciassette anni
e mi ritengo
fiera dei
ragazzi che la
frequentano,
tanto che ho
ricevuto diversi
elogi da parte
di professori
delle scuole
superiori e
dell’Università”
La scuola è molto importante per me”.
10. E’ d’accordo sulle nuove leggi della Gelmini?
“Come ho già detto, non sono d’accordo con le decisioni prese dal Governo in campo scolastico. La
Gelmini ha tolto troppe opportunità ai ragazzi e
anche ai professori ed ha ridotto le ore di materie
importanti come l’italiano, il francese e la tecnologia”.
11. Crede che per gli alunni più disinteressati i
P.O.N possano diventare motivo di interesse? Perchè non ce ne sono a carattere sportivo?
“Ho notato, che a volte sono proprio gli alunni più
disinteressati quelli che si lasciano coinvolgere più
volentieri. Per quanto riguarda i P.O.N a carattere
sportivo, devo dire che non sono ancora riuscita a
trovarne”.
12. Quale scuola vorrebbe dirigere, a parte la Franchetti?
“Sarò sempre fedele a questa scuola. Non ho intenzione di cambiare e voglio chiudere la mia carriera
qui”.
13. Crede che se svolgerà bene il suo lavoro potrà
contribuire a cambiare la società di oggi?
PAGINA
“Sicuramente. Io credo che se si fornisce una
buona preparazione ai ragazzi ed una corretta
educazione alla legalità, è possibile migliorare la
società”.
14. Che ne pensa del corpo docente della scuola?
“Senza i miei professori non riuscirei a mandare
avanti l’istituto. Sono molto professionali ed
alcuni, con la loro anzianità di servizio, sono
diventati dei veri e propri pilastri di questa scuola”.
16. Lei dimostra un carattere duro e inflessibile,
crede che sia una dote necessaria per dirigere una
scuola?
“Più che altro, mi ritengo una persona decisa, ma
non sono per niente inflessibile. Quando è necessario intervengo con dolcezza, anche se un po’ di
severità non guasta. Considero comunque la
scuola una grande famiglia anche grazie all’intervento dei genitori”.
17. Stando a contatto con i giovani crede di essere al loro passo?
“Io apprendo molto dai giovani. Mi aggiorno
continuamente sui telefonini, sulla moda, sui
computer”.
19. Può raccontare un particolare aneddoto che
descriva bene la sua professione e lasci intendere
quanto sia stressante?
Risulta stressante in due casi: quando si accaval-
Quest’anno sono stati avviati diversi P.O.N dalla
nostra scuola, tra i quali il nostro dal titolo:
“Apprendiamo attraverso il quotidiano e l’attualità” : il nostro giornalino. Abbiamo creato una redazione, formata dai ragazzi delle classi terze, che
si è impegnata, per realizzare il giornale dedicato
alla nostra scuola: “Il Franchettino”. Ad affiancarci
ed a guidarci nel nostro lavoro sono state la Professoressa Nicolicchia nel ruolo di docente e la professoressa Sorce in quello di tutor, che ci hanno
aiutati a creare una piccola redazione scolastica, il
cui obiettivo finale è stato quello di creare un giornale fatto dai ragazzi proprio per i ragazzi. Svariati
contenuti sono stati trattati: le mode giovanili, le
correnti musicali, i fenomeni editoriali; inoltre,
abbiamo dato voce anche ad argomenti più impegnativi come il bullismo, le associazioni che si
5
lano mille problemi e quando qualche ragazzo prende la via sbagliata e
sono costretta ad intervenire. Una volta è capitato che un ragazzo, dopo
aver preso una nota, non sia tornato a casa.
20. Se potesse tornare indietro nel tempo. avrebbe continuato ad insegnare?
“Sì, mi piaceva molto. All’inizio mi è dispiaciuto lasciare i ragazzi per
dedicarmi all’aspetto burocratico. In questa scuola, però, ho la possibilità di stare a contatto con gli studenti sopratutto quando faccio delle supplenze”.
21. Come fa a decidere quando ammonire o punire gli alunni?
“Io tengo conto della gravità dell’errore e del tipo di ragazzo. A volte un
semplice richiamo verbale può essere più efficace di un’espulsione”.
22. Da quanto tempo lavora in questa scuola? .E’ fiera degli alunni che
escono dalla Franchetti?
“Lavoro alla Franchetti da circa diciassette anni e mi ritengo fiera dei
ragazzi che la frequentano, tanto che ho ricevuto diversi elogi da parte di
professori delle scuole superiori e dell’Università”.
23. Quando è in vacanza pensa alla scuola?
“Cerco di non pensarci, ma spesso per vari motivi mi raggiungono i problemi”
24. Le piacerebbe venire in gita con noi?
“Certo, un anno sono stata in gita con una terza, ma non sempre posso
lasciare la scuola”.
25. La Franchetti è conosciuta come scuola di qualità. Ritiene che dopo i
tagli imposti dallo Stato, il livello di rendimento della scuola si abbasserà?
“Spero proprio di no. Io e l’intero corpo docenti cercheremo di fare di
tutto perché ciò non accada”!
battono per i diritti umani ed altri avvenimenti legati
al mondo della cronaca. Una delle finalità del progetto è stata quella di avvicinare i ragazzi alla lettura del
quotidiano, perché è veramente importante essere
informati su argomenti attuali. Spesso, noi ragazzi,
preferiamo informarci attraverso i telegiornali, perché
guardare immagini da uno schermo implica meno
sforzi mentali rispetto alla lettura. Inoltre, ci siamo
anche misurati con il sito di Repubblica scuola poiché
abbiamo scritto diversi articoli che abbiamo pubblicato on line firmandoli con degli pseudonimi. Tra i
temi più interessanti che abbiamo trattato sul mondo
virtuale c’è stato quello dei Cyberbulli, ovvero quei
ragazzi che spaventano e minacciano i loro compagni
attraverso conversazioni in rete. Abbiamo anche scritto articoli sulle classi miste, basandoci su uno studio
fatto in Inghilterra in cui si afferma che le classi esclusivamente femminili sono le più produttive. Un
altro tema che ci ha incuriosito parecchio è stato quello di conoscere e scrivere su Susan Boyle, la
“bruttina” che ha spopolato in Inghilterra grazie alla sua stupenda voce: anche noi, infatti, l’abbiamo ascoltata su YouTube. Infine, ci siamo
soffermati su un tema di grande attualità e molto drammatico che ha
coinvolto tutta l’Italia, cioè il terremoto in Abruzzo. Abbiamo soprattutto sottolineato l’importanza dei gesti di solidarietà che sono arrivati
da tutta la penisola. Infine, possiamo definire molto stimolante questo
progetto perché abbiamo avuto la possibilità di approfondire temi di
grande interesse per noi e per i nostri coetanei. Conciliando creatività,
conoscenze riguardanti il quotidiano e divertimento abbiamo creato
questo prodotto e alla fine, la nostra speranza è quella di riuscire a conquistare voi lettori.
“Una delle
finalità del
progetto
è stata quella
di avvicinare
i ragazzi alla
lettura del
quotidiano,
perché è
veramente
importante
essere
informati su
argomenti
attuali”
Sonia Buffa 3^ G
PAGINA
LA MATEMATICA?
UN GIOCO DA RAGAZZI
Giorno 28 aprile dell’anno scolastico 2008/2009 si
sono tenute nella sala magna della facoltà di Ingegneria le premiazioni delle finali provinciali delle
gare di matematica A.I.C.M. Anche quest’anno ho
partecipato e mi sono classificato secondo. Le premiazioni si sono svolte nel seguente modo: venivano chiamati sul palco i ragazzi che si erano qualificati dal decimo al primo posto in ordine decrescente, a cominciare dalle classi dalla quarta elementare
fino ad arrivare a quelle della terza media. Quelli
dal decimo al terzo posto hanno ricevuto un attestato di partecipazione e una medaglia, mentre ai primi tre hanno dato
anche una coppa.
Inoltre, i primi
cinque classificati
andranno alle gare
regionali di Enna
che si terranno il
30 maggio all’università Kore. Gli
altri, cioè coloro
che si sono piazzati dal decimo posto
in poi non sono
stati chiamati, anche se hanno co-
munque ricevuto un attestato di partecipazione.
Durante la premiazione ho provato molta tensione, che aumentava man mano che venivano nominati i vari partecipanti della terza media, ma che
si è tramutata in gioia quando mi hanno chiamato
come secondo classificato. Naturalmente non
sono arrivato fino a questo punto da solo. Infatti,
per riuscire a superare le varie sessioni di gara, ho
fatto una serie di esercitazioni, insieme agli altri
partecipanti della scuola. Queste si sono svolte
durante il P.O.N. di “Giochi matematici”, un laboratorio attivo nella nostra scuola in cui si riscopre la matematica; quest’ultima, giudicata spesso
noiosa e complicata, diventa più divertente attraverso il gioco e la risoluzione da parte dei corsisti
di quesiti logico-matematici. La docente del corso
è la professoressa Barreca, mentre la tutor è la
professoressa Fileccia. Il laboratorio è stato utile
soprattutto per noi studenti delle classi terze, poiché la professoressa Fileccia ci ha fatto esercitare
in vista delle prove nazionali di matematica che
affronteremo agli esami di licenza media. Infine,
grazie al P.O.N abbiamo curato anche i rapporti
interpersonali tra compagni e docenti. Il corso di
“Giochi matematici” mi è piaciuto molto ed è
stato, a mio avviso, anche utile.
Marco Di Franco 3^ G
“Durante la
premiazione
ho provato
molta tensione,
che
aumentava
man mano
che venivano nominati
i vari partecipanti della
terza mdia”
Presso la mia scuola, la Raimondo Franchetti, du- volgono dal punto di vista didattico e poi riescono a
rante l’anno scolastico 2008/2009, fra le tante attivi- trasmetterci il buon umore. Durante le ore di lezione il
tà extra- curriculari offerte, ho
clima in classe è abbastanza tranquilscelto di partecipare al P.O.N. “Proprio
per
questo lo e sereno ed i rapporti tra compagni
dal titolo “Geometria Descrittie con i docenti sono straordinari.
va”. L’obiettivo principale di motivo mi viene spontaneo Mentre svolgiamo i compiti ascoltiaquesto corso è quello di miglio- consigliare
a tutti di mo brani musicali e questo ci fa lavorare lo stile e la tecnica che gli
rare con serenità. Devo dire che lo
alunni adoperano nel disegno frequentare questo corso” considero un laboratorio utile e per
geometrico ed anche di anticipaquesto ritengo che appena finiranno le
re alcune lezioni che si faranno alle scuole superio- ore di lezione, potrò avvicinarmi con una maggiore seri, in modo da agevolarci nei prossimi studi. Inol- renità e facilità ai prossimi studi. Proprio per questo
tre, questo corso risulta essere molto “leggero” per- motivo mi viene spontaneo consigliare a tutti di freché i docenti che si occupano del corso ovvero i quentare questo corso.
professori Traficante e Mazzola, ci vengono coinFrancesco Giordano 3^ G
6
PAGINA
UN PROGETTO PER TUTTI
Uno dei P.o.n organizzati dalla nostra
scuola riguarda il potenziamento delle
abilità linguistiche di base ed il suo titolo
è “Un mare di parole: impariamo a organizzarle”. Il corso, coordinato dalle due
professoresse Meschisi e Graffeo, si è
tenuto di pomeriggio ed in tutto ha avuto
la durata di trenta ore. I partecipanti sono
stati ben venticinque e provenivano tutti
dalla prima classe. Tra di loro hanno frequentato anche uno studente straniero e
due alunni disabili.
Di cosa trattava questo progetto? I ragazsenza alcuna distinzione per
quanto riguarda il livello di preparazione.
Giuseppe Mazzola e Daniele Romano
“I ragazzi hanno elaborato diverse fiabe e favole
grazie soprattutto all’utilizzo di software”
zi hanno elaborato diverse fiabe e favole
grazie soprattutto all’utilizzo di software
come Power Point, Audacity e Windows
Movie Maker che sono serviti loro per
creare delle vere e proprie presentazioni.
Il prodotto multimediale ottenuto a fine
corso è più che apprezzabile, anzi lo si
può definire ottimo. L’idea più interessante, secondo noi, è quella legata all’utilizzo di Audacity; infatti, questo programma permette di registrare le voci dei
ragazzi e di aggiungerle al montaggio.
Inoltre, l’aspetto più importante di questo
progetto è costituito dalle grandissime
opportunità che vengono offerte a tutti,
7
PAGINA
Nella scuola secondaria Franchetti si
svolgono molte attività pomeridiane
e da quest’anno se ne è aggiunta un’altra: quella degli scacchi. Siamo
molti gli alunni che hanno scelto di
frequentare questo corso.
All’inizio del P.O.N, il professore
Badolato che, oltre ad essere il docente esperto è anche il professore di
matematica della mia classe, ha
spiegato le regole principali per giocare a scacchi. Dopo che tutti hanno
capito le regole, ha cominciato a
spiegare cose più complicate, come,
ad esempio, le “combinazioni” e come difendersi dagli attacchi.
Alla fine di ogni spiegazione, facevamo dei tornei di tre turni e ci divertiamo molto. Questa attività pomeridiana si è svolta ogni lunedì,
dalle 15 alle 18. Ad affiancare il professore Badolato c’era la professo-
8
ressa Russo. I nostri docenti ci hanno spiegato che giocare a scacchi è
utile per potenziare alcune nostre
capacità ed anche per affrontare il
nostro quotidiano “lavoro” di studenti. Giocando a scacchi, per esempio, viene esercitata la nostra
capacità di concentrarci su un’attività, dato che le partite, soprattutto
quelle dei tornei, richiedono grande
concentrazione. Alla stessa maniera
vengono potenziate, tra le altre, le
nostre abilità di autocontrollo, dato
che gli scacchi ci “chiedono” di
stare fermi, immobili, concentrati
su un obiettivo; inutile dire che chi
gioca a scacchi, con serietà e impegno, acquisisce l’attitudine a riflettere, calcolare, prevedere e “Gli scacchi
scegliere con responsabilità.
esigono
Quando siamo soli di fronte al
nostro avversario, infatti, tocca a autonomia
noi, e solo a noi, scegliere, fra le
nel
tante possibili, la mossa vincente; al contrario, se giochiamo una prendere
mossa debole o errata, non pos- decisioni e
siamo certo scaricare la colpa del
nostro errore su altri o sulla sfor- nell’ammettuna. Gli scacchi esigono autono- tere i nostri
mia nel prendere decisioni e nelerrori. ”
l’ammettere i nostri errori.
Alla fine del corso disputeremo
un torneo finale; per me sarà il secondo dopo il torneo provinciale al
quale ho partecipato a marzo e che
mi ha consentito di conoscere tanti
ragazzi di altre scuole. Sarebbe bello portare a casa, se non il primo
posto, almeno una coppa!
Alberto Aulico 1^ B
PAGINA
9
Quest’anno la scuola media statale Raimondo Franchetti ha
offerto ai propri studenti la possibilità di frequentare molti corsi
P.O.N, tra cui quello TRINITY “Speaking to Europe”.
Esso è finalizzato al conseguimento di certificazioni linguistiche da parte del TRINITY COLLEGE LONDON, ente britannico i cui esami sono scelti da oltre 3000 scuole in Italia. Il
corso è stato diretto dall’esperto esterno, professoressa Intravaia, docente che ha studiato in America, e dalla tutor interna,
la professoressa Augugliaro; entrambe ci hanno fornito tutto il
materiale e ci hanno dato le conoscenze necessarie per prepararci all’esame che si terrà alla fine dell’iter didattico. L’esame
accerterà le conoscenze acquisite, nonché le capacità comunicative e relazionali di ogni alunno corsista. Questi esami ci
preoccupano un po’, ma fortunatamente la nostra professoressa
ci ha rassicurati e ci ha fatto lavorare tanto in modo da arrivare
preparatissimi. All’inizio noi studenti eravamo un po’ spaventati perché non ci conoscevamo tra di noi, né conoscevamo i
metodi di lavoro e le professoresse. Quello che sapevo era che
comunque avevamo tutti una passione comune per l’inglese.
Successivamente abbiamo iniziato a conoscerci attraverso i
lavori di gruppo e le pause ricreative. Frequentare questo Pon è
una grande opportunità, perché l’acquisizione della certificazione potrà essere molto utile per il nostro futuro. Le professoresse sono state molto gentili, disponibili e ben preparate sul
lavoro da svolgere, soprattutto quando un concetto non era ben
chiaro o ci servivano degli approfondimenti. In conclusione,
nel nuovo millennio, la conoscenza dell’inglese è diventata
indispensabile per superare le barriere geografiche e linguisti“Frequentare questo Pon è una grande opportunità,
che e per questo motivo ringrazio la mia scuola che ci ha offerperché l’acquisizione della certificazione potrà
to la possibilità di approfondire le nostre conoscenze.
essere molto utile per il nostro futuro”
Simonetta Vena 3^ G
“è
importante
essere
informati su
argomenti
che magari
non vengono
trattati in
classe, ma
da esperti
che fanno
accrescere
in noi le
conoscenze”
Nel piano di studi dei ragazzi sono previsti vari
progetti curriculari che riguardano la legalità,
l’alimentazione, l’ambiente, la sicurezza etc.
Per esempio, quest’anno la nostra classe ha
partecipato ad un incontro sulla sicurezza nel
campo lavorativo. Questo progetto consisteva
nella visione di un cartone animato con protagonista principale un omino di nome Napo. Egli
aveva sempre incidenti perché non rispettava le
regole sulla sicurezza.
Un altro incontro è stato con l’associazione
umanitaria “Amnesty International”, che si batte per la difesa dei diritti dell’uomo nel mondo.
Gli esperti hanno descritto il loro modo di intervenire nelle situazioni in cui i diritti umani sono
violati, soffermandosi particolarmente sulle
situazioni gravi di negazione delle libertà fon-
damentali. Inoltre, c’è stato un incontro riguardante
la salute, in particolare alcune dottoresse ci hanno
parlato della talassemia e di come evitare le nascite
di bambini affetti da questa malattia. È stato anche
somministrato un esame alle ragazze interessate.
Altro progetto affrontato è stato quello sull’alimentazione. Il dottor La Mantia, medico del reparto
d’igiene dell’ASL, ci ha esposto molto dettagliatamente l’argomento. Ha inoltre sottolineato l’importanza che per noi ragazzi ha un’ alimentazione sana
e corretta.
In conclusione, vogliamo aggiungere che è importante essere informati su argomenti che magari non
vengono trattati in classe, ma da esperti che fanno
accrescere in noi le conoscenze.
Roberta Alberti e Sonia Buffa 3^ G
PAGINA
Sono un’alunna dell’ istituto
“Raimondo Franchetti”, che è realmente una scuola che offre tante
opportunità, infatti mi ha dato la
possibilità di partecipare ad un corso pomeridiano, “Dal mare alla costa”, seguito dalle professoresse
Antonina Salone e Maria Dieli che
ci hanno scelti e guidati in questo
percorso.
Il corso è cominciato circa due mesi fa e non credevo potesse interessarmi e insegnarmi così tanto. Il
primo incontro è avvenuto di venerdì, ci siamo recati nella sala magna dove c’è stato mostrato un esperimento scientifico riguardante
alcune piante. Il successivo incontro ha suscitato in me molto interesse, perché per quanto noi viviamo
sempre a contatto con la natura,
non ci soffermiamo mai a notare
piccoli particolari e ciò che essa
può veramente svelare. In questa
occasione siamo andati nella spiaggia di Romagnolo ed abbiamo raccolto piante e conchiglie. Questo
mi ha molto divertito.
Da lì sono seguite altre uscite tra
cui quella al fiume Oreto, nella
quale abbiamo osservato e raccolto
tantissime piante a me sconosciute
prima di allora e quella al museo di
zoologia dove abbiamo osservato e
fotografato animali, di diverse spe-
10
cie, e molluschi. Avendo quindi abbastanza materiale ci siamo ritrovati
nell’ aula informatica dove abbiamo
successivamente selezionato ogni tipo di pianta che verrà mostrata, insieme al video che stiamo preparando,
nell’ultimo incontro cioè giorno 15
maggio 2009 al quale abbiamo invitato tutti. Il nostro ultimo incontro si
è svolto sulla parte montuosa di Capogallo, ed anche questo luogo ha arricchito la nostra conoscenza, perché
abbiamo osservato: girini, funghi, alberi, tra cui pini piantati dall’uomo;
inoltre, abbiamo visto diversi tipi di
piante tra cui alcune velenose.
Questa è stata per me un’ esperienza
unica, importante che mi ha arricchito e che ha risvegliato
in me un interesse verso tutto ciò che la na- “per quanto noi
tura regala e che prima non notavo. Consi- viviamo sempre a
glio anche a voi di contatto con la
partecipare ad un corso come questo perché natura, non ci sofè molto istruttivo.
fermiamo mai a
Alessia Ravena 1^ L notare piccoli par-
ticolari e ciò che
essa può veramente svelare ”
PAGINA
Giovedì 20 novembre, nella nostra scuola, le classi
I e II G hanno partecipato ad un incontro con alcuni
esperti della Palermo Ambiente Spa.
La dottoressa Patrizia Musumeci ci ha parlato di
una campagna di sensibilizzazione per la raccolta
differenziata che è partita nella nostra città. Uno
dei primi provvedimenti è stato quello di aumentare il numero dei cassonetti per rendere più semplice
quello che, secondo me, rappresenta un preciso
dovere civile: separare i rifiuti per trasformarli in
risorse. Sono convinta che questa campagna avrà
certamente delle conseguenze positive sulla società
di oggi e migliorerà il nostro comportamento quotidiano. Spesso non ci rendiamo conto della gravità
della nostra negligenza e delle enormi conseguenze
che questo comporta sull’ambiente perché non
sappiamo come si possono riutilizzare, riciclare,
ridurre e recuperare gli oggetti. Oggi, ad esempio,
ho imparato che riciclando 37 lattine si ottiene una
caffettiera; con 800 si ricava una bicicletta, mentre
con il materiale riciclato da 900 bombolette si può
costruire addirittura una panchina. La nostra pigrizia ci induce a gettare i rifiuti senza alcuna distinzione: questo è gravissimo!
Pensiamo, ad esempio, a tutti quegli alberi che sono abbattuti ogni giorno per ottenere la carta, un
prodotto tra i più utilizzati quotidianamente. Dovremmo impegnarci, piuttosto, a ridurre al minimo
i disboscamenti, perché gli alberi sono indispensabili per la vita sulla terra. Basta riutilizzare la carta
più volte, prima di cestinarla nei cassonetti appositi, senza mischiarla con gli altri rifiuti. Per produrre
una tonnellata di carta occorre abbattere ben 15
11
alberi che si potrebbero salvare, grazie all’utilizzo della carta riciclata. La dottoressa Musumeci, allora, ci ha spiegato che esistono
diverse campane o anche cassonetti per la raccolta di: carta e cartone; plastica; vetro e metalli (alluminio e acciaio). Si possono riconoscere grazie agli adesivi che vi sono attaccati sopra e che spiegano quali rifiuti vi possiamo gettare e cosa invece dobbiamo smaltire nella raccolta indifferenziata. Per
quanto riguarda la plastica, che deriva dal petrolio ed “Spesso non
è difficilmente biodegradabile, abbiamo capito quanto ci rendiamo
sia fondamentale riciclarla. Recuperare vetro e metalli
consente un notevole risparmio energetico e di materie conto della
prime, tra le quali pece, olio, combustibile, bauxite, gravità della
sabbia ecc. e poi evita nuove estrazioni minerarie e nostra negliuna riduzione dei rifiuti da smaltire.
Il vetro, in particolare, è un materiale completamente genza e delenormi
riciclabile senza limiti di rigenerazione ed occupa un le
posto importante nell’industria della conservazione conseguendei prodotti alimentari, ma ogni anno più di un milioze che quene di tonnellate di vetro continuano a finire nella spazzatura. Accanto alla raccolta differenziata, ci hanno sto comporspiegato che un altro metodo per proteggere l’ambien- ta sull’amte è il compostaggio. Grazie ad esso è possibile ripro- biente perdurre il procedimento di decomposizione della materia
non
organica. In poche parole, con gli avanzi del cibo è ché
possibile ottenere un fertilizzante naturale. Attraverso s a p p i a m o
la pratica del compostaggio, inoltre, limitiamo l’acqui- come si possto di fertilizzanti chimici che inquinano l’ambiente e
facciamo diminuire la produzione dei rifiuti. Abbia- sono riutilizmo anche imparato che i farmaci scaduti vanno buttati zare, riciclain appositi contenitori di fronte le farmacie, per evitare re, ridurre e
che sostanze pericolose si possano disperdere nell’amrecuperare
biente.
Insomma, dopo aver preso parte a questo incontro gli oggetti.”
organizzato dalla nostra
docente di lettere, la professoressa Carla Nicolicchia, ho capito che tocca
a noi ragazzi rimboccarci
le maniche, tenere a mente e mettere in pratica
tutti quei piccoli gesti
quotidiani che ci possono
permettere di rendere più
pulito e vivibile l’ambiente in cui viviamo. La
nostra prima iniziativa è
stata la realizzazione di
un presepe con materiale
riciclato, che abbiamo
esposto nella nostra classe.
Paolina Russo 2^ G
PAGINA
Nel mese di Dicembre di questo anno scolastico
2008-2009, noi ragazzi della classe 2°G abbiamo
realizzato, con la collaborazione della nostra
professoressa d’Italiano, Carla Nicolicchia, un
presepe costruito grazie all’utilizzo di materiali
riciclati.
Questo progetto è nato allo scopo di sensibilizzare tutta la classe verso una corretta raccolta differenziata dei rifiuti, ma anche per insegnarci a
riutilizzare alcuni materiali facilmente riciclabili.
Pertanto, abbiamo dato inizio a questo lavoro
alcune settimane prima del Natale.
Per prima cosa abbiamo avviato la raccolta differenziata nelle nostre abitazioni, per raccogliere
tutti quei materiali che sarebbero stati utili per la
realizzazione del presepe, come: cotone, stoffa,
plastica, cartone, bottoni, tappi, bicchieri di plastica etc…
Dopo aver selezionato i rifiuti più utili siamo
stati divisi in gruppi di lavoro, composti ciascuno
da quattro alunni e ad ognuno di noi è stato assegnato un particolare tipo di materiale per costruire gli elementi ed i personaggi del presepe.
Ad esempio, il gruppo composto da Vincenzo La
12
Licata, Rosario Rizzo e Stefano Mistretta si è occupato della realizzazione dei pastorelli (che hanno usato anche la corda per fare i capelli dei personaggi); della capanna, delle case e dello sfondo (fatto di un cielo stellato
con tanto di luna argentata) se ne sono occupati Salvo Sardina, Marco
Gargano e Margherita Randazzo. Alla mangiatoia, a San Giuseppe, Maria
ed al Gesù bambino (fatti con le spagnolette e con i bicchieri di plastica
ricoperti di stoffa), hanno pensato il gruppo composto da: Simona Di Piazza, Jessica Musso, Noemi Alcaro e Paola Russo. Per quanto riguarda gli
immancabili animali (pecore fatte con il cotone e cammelli fatti con calzini e stuzzicadenti) e del laghetto con le papere se ne sono occupati Giusi e
Francesca D’Atria, Roberta Greco ed Eliana Carieri. I Re Magi sono stati
portati a termine da altri compagni: David Fecarotta, Gianluca Pepe, Salvo
Costanzo e Miriana Alaimo. Gabriele Buffa ha fatto le palme con le bottigliette di plastica.
Infine, l’angelo che sovrasta la stalla con la sua stella dorata è nato dalla
collaborazione e dal lavoro che ho svolto io con Francesca Vu Quang,
Valentina Vicari e Sabrina Piazzese.
Tra i materiali usati, ci siamo serviti dei ritagli di stoffa per creare le montagne e i vestiti dei personaggi principali, mentre per creare il corpo dei
vari personaggi abbiamo usato i bicchieri di carta.
Terminate le singole costruzioni, le abbiamo portate in classe e abbiamo
realizzato su un piccolo banco il nostro bellissimo presepe fatto con materiale riciclato.
Martina Maria Coluccia 2^ G
PAGINA
Giorno 28 aprile dell’anno scolastico 2008/2009 si la matematica; quest’ultima, giudicata spesso noioPer tutto l’anno ogni studente adue ore libere per visitare in lungo e
sono tenute nella sala magna della facoltà di Inge- sa e complicata, diventa più divertente attraverso il
spetta con impazienza la gita scolargo la città. Ho scoperto che quella
gneria le premiazioni delle finali provinciali delle gioco e la risoluzione da parte dei corsisti di quesiti
lastica. In particolare, i ragazzi di
che io fino a quel momento pensavo
gare di matematica A.I.C.M. Anche quest’anno ho logico-matematici. La docente del corso è la proterza non stanno più nella pelle e
fosse granita era in realtà solo una
partecipato e mi sono classificato secondo. Le pre- fessoressa Barreca, mentre la tutor è la professoressono entusiasti di partire con i
specie di ghiaccio tritato aggiunta a
miazioni si sono svolte nel seguente modo: veniva- sa Fileccia. Il laboratorio è stato utile soprattutto
loro compagni e di passare con
coloranti. La vera granita è un'altra, è
no chiamati sul palco i ragazzi che si erano qualifi- per noi studenti delle classi terze, poiché la profesloro tutto il tempo che il viaggio
quella che ho potuto gustare per ben
cati dal decimo al primo posto in ordine decrescen- soressa Fileccia ci ha fatto esercitare in vista delle
d’istruzione permette. Proprio per
due volte, al gusto di mandorla e o
te, a cominciare dalle classi dalla quarta elementare prove nazionali di matematica che affronteremo
questo motivo, da sempre è lo
caffè. Poi ci siamo recati al monastero
fino ad arrivare a quelle della terza media. Quelli agli esami di licenza media. Infine, grazie al P.O.N
strumento educativo più apprezzadei benedettini e Palazzo Biscari. Il
dal decimo al terzo posto hanno ricevuto un attesta- abbiamo curato anche i rapporti interpersonali tra
to dai giovani. Le classi terze hanprimo è oggi un’ università , ma anche
to di partecipazione e una medaglia, mentre ai pri- compagni e docenti. Il corso di “Giochi matematino scelto la stessa meta: la Sicilia del castello e il barone vide un pezzetto un sito archeologico perché è stata una
mi tre hanno dato anche una coppa. Inoltre, i primi ci” mi è piaciuto molto ed è stato, a mio avviso,
orientale. Siamo partiti la mattina di merletto appartenuto alla moglie im- Domus romana compresa di terme, un
cinque classificati andranno alle gare regionali di anche utile.
del 2 aprile ed arrivati a Messina, pigliato nella ringhiera del suo balcone. osservatorio, un monastero ed anche
Marco Di Franco III G
Enna che si terranno il 30 maggio all’università
abbiamo visitato il campanile ed il Così capì che sua moglie si era lancia- sede di studi geologici.
Kore. Gli altri, cioè coloro che si sono piazzati dal
Duomo, famoso per l’organo gi- ta. Il corpo non fu mai ritrovato... Da Il terzo giorno siamo stati presi da un
decimo posto in poi non sono stati chiamati, anche
gantesco che contiene. Dopo pran- allora le notti tempestose erano caratte- senso di malinconia perchè eravamo
se hanno comunque ricevuto un attestato di partecizo, siamo andati ad Acicastello, rizzate da gemiti sinistri che portavano già a metà gita. L’itinerario prevedepazione. Durante la premiazione ho provato molta
dove abbiamo visitato il castello a credere alla presenza di un fantasma. va: Catania a tutto tondo. Abbiamo
tensione, che aumentava man mano che venivano
che è oggetto di una graziosa leg- Il barone si risposò con Donna Isabella, visitato la cattedrale, esempio di Banominati i vari partecipanti della terza media, ma
genda. Confesso che dopo averla
rocco siciliano, la casa di Verga, il
che si è tramutata in gioia quando mi hanno chiasentita, io e alcuni dei miei commuseo Belliniano, dedicato al noto
mato come secondo classificato. Naturalmente non
pagni ci siamo girati più volte per
musicista catanese autore della
sono arrivato fino a questo punto da solo. Infatti,
controllare se eravamo seguiti da
“Norma” ed il castello Orsini. Infine,
per riuscire a superare le varie sessioni di gara, ho
qualche figura sinistra. Si narra
abbiamo ammirato il teatro greco di
fatto una serie di esercitazioni, insieme agli altri
che un barone aragonese, baron
Taormina. Di sera tutti in pista nella
partecipanti della scuola. Queste si sono svolte
Garcia, proprietario di questa codiscoteca dell’albergo. L’indomani,
durante il P.O.N. di “Giochi matematici”, un labostruzione, tradisse la moglie. Per
due esperti scalatori ci hanno guidati
ratorio attivo nella nostra scuola in cui si riscopre
ripicca, lei commise adulterio con
alla scoperta dell’Etna. Lungo il perCorrado, un paggetto a cui il barocorso abbiamo trovato un po’ di neve,
ne era affezionatissimo. Quando
così ci siamo divertiti a tirarcela adlo scoprì, quest’ultimo fece cacdosso! Sono contento di aver parteciciare Corrado dalla corte. Tutta- che quando venne a sapere dell’esisten- pato a questa gita; è stata un’esperienvia, l’amore che questi provava za di un fantasma, chiese al marito di za bellissima poter condividere con i
per Donna Violante lo spingeva scacciarlo dal castello. Per tre giorni il miei compagni una settimana completutte le serre ad arrampicarsi sulla baron Garcia attese nell’atrio del castel- tamente insieme. Peccato che non si
ripida scogliera fino alla serra per lo l’apparizione della sua prima moglie. potrà più ripetere.
rivedere l’amata. Una notte cadde La terza notte apparve davanti ai suoi
Daniele Romano 3^ G
dentro una botola e morì. Giorni occhi Donna Violante. Baron Garcia,
dopo un grido squarciò la notte con prontezza di riflessi, sguainò la
spada e trafisse Violante. In quel preciso istante scoprì che non era realmente
morta, ma che certamente si era nascosta all’interno del castello per tutto il
tempo. Ci siamo poi recati ad Acitrezza,
dove abbiamo assistito ad una piccolissima rappresentazione de “I Malavoglia”. Era una tenace famiglia di pescatori nata dalla penna di Verga; il loro
vero nome era Toscano, mentre Malavoglia era un soprannome utilizzato per
indicare la loro sfortuna. Abbiamo visitato la “casa del nespolo”, la dimora dei
Malavoglia. Il secondo giorno abbiamo
visitato alcune chiese di Acireale, vere e
proprie testimonianze del Barocco siciliano. Poi i professori ci hanno lasciato
13
PAGINA
14
Un diario per sfogarsi, per riflettere, per
ricordare, per raccontare
Quest’anno la nostra professoressa di lettere Alessandra Cannizzaro ci ha
proposto una nuova esperienza all’interno della
classe: ognuno di noi, attraverso la compilazione
del “diario di bordo”, doveva a turno descrivere la
giornata scolastica. L’idea
è stata subito accolta da
tutti con entusiasmo e abbiamo iniziato a scriverlo.
Inizialmente
la
nostra
larante.
L’idea è piaciuta tanto anche
ai nostri genitori che con curiosità
leggono
i
nostri
“manoscritti” ed hanno l’opportunità di vivere le giornate
scolastiche dei propri figli.
Riteniamo che questa idea sia
davvero costruttiva e anche
molto
divertente
infatti,
quando all’inizio della lezione
leggiamo alla classe la pagina
del giorno, scappa sempre
qualche risata anche alla prolizie.
All’inizio la professoressa
aveva detto che avremmo
fatto la prova per un mese
e, se riusciva bene, lo potevamo continuare anche per
tutto l’anno, e così è stato.
Giorno dopo giorno, leggendo le pagine del nostro diario, abbiamo osservato come diventava sempre più
bello grazie alle pagine decorate ed al contenuto esi-
classe ha preso quest’attività come un gioco, ma col
passare del tempo ci siamo
resi conto che è anche un
modo divertente per esercitarci nella scrittura e,
soprattutto, per far crescere e migliorare il linguaggio parlato e scritto.
Una sorta di diario, comunque, lo avevamo già realizzato lo scorso anno con la
descrizione
giornaliera
delle nostre vacanze nata-
“Questo diario
porta a
confrontarci, a
dialogare, a
riflettere su
quanto fatto e a
crescere
collettivamente”
fessoressa.
Questo diario porta a confrontarci, a dialogare, a riflettere su quanto fatto e a
crescere collettivamente al
fine di raggiungere il risultato
prestabilito: diventare adulti
responsabili.
Per noi questa è stata un’ esperienza stupenda !!!!!!!
Laura La Barbera, Gloria
Sciarrino, Federica Lo Presti
e Pietro Melia
Classe 2^ I
PAGINA
Laboratorio “Il pulmino dei diritti”
biamo usato anche il materiale che Amnesty ci aveva inviato. Poi ci siamo divisi
in gruppi cooperativi (dove ognuno aveva
un compito ben preciso): “I DUDU Kids”;
“I labo-kids”; “I Pacifini”; “I protettori dei
diritti”; “La squadra dei diritti”. Ogni
gruppo ha adottato un diritto, ha studiato
con cura l’argomento, ha letto storie vere
e ha realizzato un fumetto che illustrava il
diritto scelto. Le nostre storie raccontavano di diritti negati : bambini soldato, rom,
“Le nostre
storie
raccontavano
di diritti
negati :
bambini
soldato, rom,
malati di
AIDS, vittime
della tratta di
esseri umani
e bambine a
cui veniva
impedito di
andare a
scuola”
Noi alunni della prima A, tra il primo e il
secondo quadrimestre, abbiamo parlato
dei diritti dell’uomo, specialmente di
quelli dei bambini e abbiamo svolto un
laboratorio, dopo esserci associati ad
Amnesty International ed essere diventati
perciò una classe “Amnesty Kids”. Il nostro scopo era di conoscere i diritti dei
bambini e le violazioni di questi diritti in
diverse parti del mondo (anche vicino a
noi!), ma anche quello di far crescere il
nostro senso di collaborazione lavorando
in gruppo. Prima di tutto abbiamo scelto
malati di AIDS, vittime della tratta di esseri umani e bambine a cui veniva impedito
di andare a scuola. Però anche se riguardava una violazione, noi abbiamo fatto in
modo che ogni storia finisse bene e che si
chiudesse con una festa.Ci siamo impegnati molto e alla fine ne è uscito fuori un
capolavoro! Lo abbiamo intitolato “Tutti i
diritti per tutti” e spedito ad Amnesty International. Siamo fieri di essere ATTIVISTI PER I DIRITTI UMANI!
classe 1^ A
il nome del laboratorio: “Il pulmino dei
diritti”. Poi abbiamo parlato dell’ONU,
dell’UNICEF e della Convenzione dei
diritti dell’infanzia. Abbiamo visto un
filmato a fumetti sugli articoli della DUDU (Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani) e un cartone intitolato “L’isola
degli smemorati”. Abbiamo raccolto dati
attraverso giornali, foto, riviste, ricerche
e materiali forniti dalla nostra professoressa di Italiano, Silvia Augugliaro. Ab-
15
PAGINA
Martedì 12 maggio 2009, la III E e la III G, hanno
partecipato ad un progetto, organizzato dalla polizia
di Stato, per visitare alcuni luoghi di memoria della
nostra città, ascoltare le testimonianze di persone
molto vicine alle vittime della mafia e nello stesso
tempo incontrare quegli uomini coraggiosi che con il
loro lavoro combattono quotidianamente la criminalità organizzata. Il progetto intitolato “Se Vuoi”, aveva
il duplice scopo di “proporre ai ragazzi un
percorso che li facesse calare nella realtà
del duro lavoro svolto dalle forze dell’ordine e di far toccare con mano la crudeltà e
l’arroganza dell’organizzazione mafiosa”.
La giornata ha avuto inizio verso le 8.30,
con un momento di accoglienza fatta in
sala video. Dopo l’intervento del Dirigente
scolastico che ha sottolineato l’importanza
di questa iniziativa per la formazione di noi
ragazzi, l’organizzatore, il signor Sanfilippo, ha illustrato la finalità delle varie fasi del progetto
ed ha presentato i colleghi che avrebbero accompagnato le due classi nelle varie tappe della giornata.
Prima di tutto gli alunni si sono recati al Piazzale
Anita Garibaldi, luogo dell’uccisione di Padre Pino
Puglisi, dove c’è stata la testimonianza della professoressa Rosaria Sottile, che ha sottolineato la sempli-
cità e l’umiltà di questo parroco. Il suo obiettivo era quello
di togliere i ragazzi dalla strada per far capire loro l’importanza dell’istruzione e della cultura. Per questi motivi, ha
fondato a sue spese, il centro “Padre Nostro”, luogo di aggregazione e di attività culturali di vario tipo per i ragazzi di
Brancaccio. La sua opera, anche se migliorava le condizioni
del quartiere, andava contro gli interessi della mafia e per
questo il 15 settembre 1993, fu ucciso davanti la sua casa
con un colpo di pistola in testa.
La seconda tappa del percorso si è svolta in questura, dove
il dottor Alessandro Marangoni, questore di Palermo, ha
spiegato che il vero significato della parola “Legalità” consiste nel far bene ciò che ogni giorno siamo chiamati a fare,
nel rispetto degli altri.
Per la pausa pranzo gli alunni sono stati accolti dalla caserma Lungarno, in Corso Calatafimi. Dopo il pranzo sono
stati visitati alcuni reparti della squadra mobile e le classi si
sono radunate in una sala dove una lapide ricorda i caduti
della mafia: Falcone, Borsellino e le loro scorte. Molto emozionante è risultata la testimonianza di un membro della
scorta di Falcone , il quale davanti l’omonimo albero, in via
Notarbartolo, ha spiegato cosa vuol dire far parte della
squadra di un personaggio come Falcone ed ha raccontato
per quale fortuito caso è scampato all’attentato. Oggi la lotta
alla criminalità organizzata a
Palermo è fatta più incisiva,
grazie all’iniziativa dei ragazzi
dell’associazione di “Addio
Pizzo” e ai 320 imprenditori e
commercianti che vi aderiscono.
Altro luogo della memoria di
Palermo, visitato dalla III E e III
G, è stato quello in cui è stato
ucciso dalla mafia Mario Francese, giornalista di grande
coraggio che denunciava nelle sue inchieste gli intrighi mafiosi. Il figlio, Massimo ha ricordato le indagini particolarmente scottanti del padre, a causa delle quali egli fu ucciso
il 26 gennaio 1979, da sei colpi di pistola. Infine, l’ultima
tappa è stata Cinisi, nella casa di Peppino Impastato e dove
gli alunni hanno potuto ascoltare la testimonianza di un suo
carissimo amico. Peppino lottò contro la mafia,a lui molto
vicina, per spezzare il solidissimo muro di omertà che regnava prepotente e regna ancora oggi in Sicilia. Egli il 9
maggio 1978 fu fatto esplodere a soli trent’anni, con il tritolo posizionato sulla rete ferroviaria e solo per aver osato
ribellarsi pubblicamente alla propria “famiglia”, attraverso
una radio che aveva fondato con alcuni suoi amici.
Con quest’ultimo incontro, molto toccante per tutti i ragazzi, si è concluso un itinerario attraverso i luoghi e le testimonianze della lotta alla mafia, che scuramente ha lasciato
un segno indelebile nella memoria degli alunni e degli insegnanti che vi hanno partecipato.
Martina Campione,
Chiara D’Agostino,
Giuseppe Mazzola
3^ E
16
PAGINA
Il 12 maggio 2009 la nostra classe, III G, ha affrontato una giornata molto impegnativa e diversa
dalle solite lezioni a scuola. E’
stato un giorno all’insegna della
legalità !
In particolare, il tema di cui si è
maggiormente discusso è la mafia, fenomeno che ci rende schiavi e sudditi di questa terra. Abbiamo parlato con persone splendide che hanno sottolineato la
nostra importanza all’interno
della società e che rischiano la
vita ogni giorno per noi. Noi siamo il nostro futuro, il domani e,
se saremo educati a valori lasciati
da uomini come Falcone, Borsellino, Impastato, Puglisi e Grasso,
riusciremo, un giorno, a sconfiggere il fenomeno mafioso. La nostra visita è cominciata a Piazzale Anita Garibaldi, luogo dell’uccisione di Padre Pino Puglisi. Un uomo
semplice, che amava gli altri, che diede la vita per educare ragazzi di strada a sani e validi valori. Fu ucciso perché
non era gradito alla mafia del quartiere, soltanto perché
voleva dare un futuro migliore a bambini innocenti, che
venivano da lui sottratti allo spaccio, alla vita di strada,
alla mafia. Oggi Egli ha cambiato le cose , le sue parole,
la sua vita, la sua morte hanno fatto la differenza. Dopo,
accompagnati da simpatici poliziotti , ci siamo recati con
il pullman della polizia al Centro Diocesano Vocazionale,
ma prima di arrivare a destinazione siamo andati nei luoghi della chiesa di San Gaetano e del Centro Padre Nostro, a Brancaccio. In queste tre realtà Padre Pino Puglisi
operava, ancora oggi il Centro Padre Nostro e parte del
Centro Diocesano Vocazionale sono aperti in sua memoria. Dopo questa intensa mattinata, ci siamo recati in
Questura ed abbiamo parlato con il Questore ed il capo
della squadra mobile. Il questore ci ha soprattutto parlato
di cosa è la legalità: rispettare gli altri e fare il proprio
dovere significa essere un buon cittadino. Non ci viene
chiesto di compiere atti eroici,
ma, semplicemente, di essere
dei bravi e rispettosi cittadini.
In seguito, abbiamo parlato con
il capo della squadra mobile
che ci ha spiegato il modo in
cui quest’ultima agisce. Sapere
che ogni giorno tantissime persone rischiano la vita per garantire la sicurezza pubblica
qualcosa di veramente toccante. Il poliziotto ci protegge ed è
nostro amico, nei momenti del
bisogno è sempre pronto a tenderci la sua mano. Finita la
17
discussione, ci siamo recati in caserma, dove abbiamo pranzato e,
dopo, abbiamo visitato la sala operativa del 113. La cosa mi ha fatto
riflettere; noi cittadini stiamo veramente a cuore alla polizia! In seguito, abbiamo discusso con il capo
della sezione scorte. Finendo quest’ultima visita, ci siamo recati in
Via Notarbartolo, nel luogo in cui
abitava Giovanni Falcone. Ad aspettarci c’era il capo della scorta,
che, essendo stato in malattia durante il tragico evento, è sopravvissuto.
Quest’uomo ci ha spiegato come la
scorta Falcone funzionasse. Mi ha
soprattutto colpito il suo modo di
reagire alla situazione; dopo ciò che
era successo non si è abbattuto inchiodandosi alla scrivania di un ufficio, ma ha continuato a
fare il suo lavoro. Parlare con lui è stata una grande occasione. Oggi, infatti, grazie a Falcone ed agli uomini che hanno
collaborato con lui, possiamo credere che un giorno la mafia
cesserà di esistere. Dopo siamo andati in Viale Campania,
luogo in cui fu assassinato il giornalista Mario Francese perchè aveva indagato e aveva scoperto informazioni riguardanti
i malaffari mafiosi; ciò non fu gradito a questi ultimi e per
questo fu ucciso. In quel luogo era presente il figlio Massimo,
che ha parlato di suo padre e, soprattutto, di suo fratello, che
ha sacrificato la sua vita per smascherare i veri assassini di
suo padre. Successivamente, ci siamo recati alla sede dell’associazione Addio Pizzo. Essa si occupa di sensibilizzare i
commercianti, da un lato, facendo capire che il pagamento del
Pizzo non è una cosa giusta perchè si collabora al mantenimento della mafia; dall’altro lato, noi cittadini che dovremmo
acquistare i nostri prodotti in negozi iscritti ad Addio Pizzo,
che hanno deciso, cioè, di ribellarsi a questo sistema malavitoso.
Finito l’incontro, ci siamo diretti verso Cinisi, paese d’origine
di Peppino Impastato e luogo in cui egli ha combattuto contro
la mafia. Peppino Impastato era un ragazzo, ucciso all’età di
trenta anni perchè ha avuto il
coraggio di dire no alla mafia e
voleva convincere tutti a fare lo
stesso. Fu ucciso, le sue idee no.
Legalità significa vivere bene in
società con gli altri, la mafia
questo non lo permette. Giornate
come questa sono la prova che
uomini valorosi e che hanno dato
la vita per cercare di cambiare le
cose non sono morti invano.
Non sono morti, le loro idee
camminano con le nostre gambe.
Sonia Buffa 3^ G
PAGINA
18
L'immigrazione extracomunitaria
La migrazione è il trasferimento permanente o temporaneo di gruppi di persone in un paese diverso da
quello di origine; prendendo in considerazione il luogo di destinazione, il fenomeno è detto immigrazione; invece in riferimento al paese di provenienza o di
origine, esso è detto emigrazione.
L'emigrazione e l'immigrazione odierna hanno origini lontane. Nel secondo dopoguerra il fenomeno raggiunse il suo massimo sviluppo, quando molti Africani e molti Asiatici dovettero emigrare verso i Paesi
ricchi in America e in Europa.
L'emigrazione è uno dei fenomeni sociali mondiali
più problematici. Per quanto riguarda i Paesi destinatari (ovvero quelli sviluppati o in via di sviluppo), i
problemi si pongono nel regolare e controllare i flussi
migratori per l'ingresso e la permanenza dell'immigrato. L'immigrazione dal Sud del mondo verso il
Nord è ormai diventata un fenomeno destinato a durare nel tempo e a crescere di dimensioni.
Essa favorisce la formazione di società multietniche,
cioè composte da persone di razze e di culture diverse. Ma purtroppo tale fenomeno è strettamente legato
anche all'incremento di delinquenza e di criminalità,
in particolare per chi non dispone di un lavoro o di un
reddito stabile. In realtà gli emigranti, tra cui moltissimi extracomunitari, si mettono in viaggio in direzione dei Paesi ricchi, come l'Italia, pensando di andare verso un mondo quasi da favola. Essi attraverso
mille peripezie arrivano nei nostri territori, ma ciò
che riescono ad ottenere a volte è un vero e proprio
sfruttamento. Si trovano costretti ad accettare i lavori
più pericolosi e faticosi, retribuiti con paghe più basse rispetto ai lavoratori del luogo. Le loro condizioni
di vita sono misere e spesso sono costretti ad avvicinarsi alla malavita organizzata. Da tutto ciò deriva un
sentimento di diffidenza nei confronti dello straniero
che a volte sfocia in un violento rifiuto.
emiLa parola "immigrato" assume allora un valore “gli
dispregiativo ed etichetta come una condanna i granti, tra
poveri extracomunitari che chiedono soltanto
cui moltissilavoro e tranquillità; un lavoro che spesso troppi
imprenditori privi di scrupoli offrono in nero. mi extracoSignifica perciò che a queste persone non sono munitari, si
pagati i contributi né vedranno mai una pensione.
mettono in
Non ricevono neppure una giusta paga e, poiché
in
spesso sono clandestini, vengono ricattati dai viaggio
datori di lavoro. Il grande problema della convi- d i r e z i o n e
venza con gli altri extracomunitari è dato dalla dei
Paesi
delinquenza che in alcune comunità straniere si è
sviluppata. A questo proposito è evidente che ricchi, come
non si può ignorare la questione della sicurezza. l'Italia, penCosì anche lo Stato italiano si è occupato seria- sando
di
mente di regolamentare l'immigrazione.
andare verL'Italia, ambita meta della maggior parte degli
immigrati, ha cominciato ad occuparsi seriamen- so un monte del problema di regolare il fenomeno e pertan- do quasi da
to sono state approvate varie leggi, tra cui la
favola.”
"legge Martelli", quella "Turco-Napolitano" e, la
più recente, la "Bossi-Fini". Sono tutte leggi che
tutelano i diritti, ma soprattutto sottolineano i doveri degli
immigrati. La legge "Bossi-Fini" prevede il rintracciamento
dello straniero clandestino e il riaccompagnamento alla
frontiera da parte delle Forze pubbliche. Gli immigrati clandestini, privi di validi documenti di identità, vengono portati in centri di permanenza temporanea al fine di essere identificati. La legislazione dei Paesi dell'UE pone l'autonomia
economica dell'immigrato come una condizione necessaria
per avere un permesso di soggiorno e, poi, la cittadinanza.
L'immigrato, se non dimostra di avere un lavoro regolare o
qualcuno che possa dargli un sostegno economico, non otterrà né permesso né cittadinanza, risultando così clandestino, e verrà rimandato nella sua madrepatria. Un'eccezione a
questo principio riguarda tutte quelle vittime di persecuzioni politiche o religiose, che provengono da
dittature e da Paesi in guerra. Il diritto internazionale
prevede che in questi casi sia riconosciuto il diritto
di asilo. Di norma esso è concesso anche a chi ha
subito degli abusi. L'immigrazione però non presenta solo svantaggi, ma anche vantaggi. Essa può contribuire a risolvere il problema della sovrappopolazione del paese di origine e quelli ad esso legati,
come la fame, le epidemie e la povertà.
A livello politico, i Paesi di origine e quelli di destinazione possono stringere accordi bilaterali che prevedono flussi migratori programmati e ben controllati, per mandare manodopera al Paese di destinazione e per diminuire la sovrappopolazione del Paese di
origine.
Di Simone Francesco 3^ C
PAGINA
possono scambiare idee,
utilizzare le stesse merci o
addirittura vestirsi in modo
uguale. Per questo con la
globalizzazione si parla di
mondo inteso come villaggio globale.
Globalizzazione è anche
sinonimo di americanizzazione, perché molti prodotti
tipici del consumo mondiale
sono americani.
La globalizzazione ha in sé
dei lati positivi: essa è riuscita non solo a rendere il
mondo più piccolo, ma anche a creare un mercato unico, di cui tutte le nazioni del
mondo e tutti i suoi abitanti
fanno parte.
I difensori della globalizzazione sostengono che la povertà sta diminuendo e la
Con il termine globalizzazione si indica un fenomeno
di crescita progressiva delle relazioni e degli scambi
a livello mondiale in diversi ambiti, il cui effetto è un
cambiamento radicale nell'economia di tutto il mondo.
Le nuove, grandi aziende produttrici non progettano
più i loro piani come se appartenessero ad un singolo
Stato, ma pensano al mondo intero come a un immenso mercato, dove far circolare le loro merci rapidamente, e soprattutto liberamente.
Queste aziende sono le cosiddette multinazionali,
cioè società proprietarie di stabilimenti in Paesi diversi, ma che mantengono la loro sede nel Paese in
cui sono nate. Le multinazionali spesso scelgono di
costruire nuovi impianti nei paesi del Sud del Mondo
in modo da poter pagare salari più bassi e approfittare
delle facilitazioni che quei governi concedono agevolmente per creare occasioni di lavoro.
La globalizzazione è stata favorita e facilitata dall'enorme sviluppo dei mezzi di trasporto, che sono capaci ormai di portare le merci da una parte all'altra
del mondo con rapidità ed a costi bassi.
Inoltre è altrettanto facile la comunicazione, che permette di dirigere anche a distanza le industrie, per
mezzo di telefoni, fax e computer.
Oggi si assiste in tutto il mondo alla diffusione di
gusti uniformati anche per la vicinanza tra i vari continenti realizzata grazie ai satelliti, a internet ed ai
massmedia.
Questa vicinanza tra tutti gli esseri umani porta ad un
mondo che assomiglia ad un villaggio, in cui tutti
crescita dell'economia.
C'è anche chi è preoccupato per la grande omologazione
mondiale dal momento che ogni aspetto della vita tende a
essere ispirato a un singolo modello uguale per tutti.
Un altro fenomeno connesso alla globalizzazione è l'inquinamento ambientale. Infatti non tutte le multinazionali si
mostrano attente agli squilibri ambientali.
Il G8, gruppo degli otto paesi più industrializzati del mondo, si riunisce periodicamente per discutere e risolvere i
problemi dell'economia mondiale. Questo gruppo ha in
mano un potere importantissimo poiché dipende dalle sue
decisioni il destino economico di tutti gli abitanti del pianeta. Pertanto il denaro è nelle mani di queste nazioni, che
devono assumersi la responsabilità di trovare soluzioni ai
grandi problemi del mondo.
A Seattle, intorno alla fine del 1999, durante una delle tante
riunioni del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio), vi furono molte manifestazioni contro la globalizzazione. Le forze che accompagnavano questo movimento
furono chiamate antiglobal o no-global.
Gli antiglobal vorrebbero che gli Stati più ricchi cancellassero i debiti che le nazioni più povere hanno contratto. Sarebbe poi necessario che fossero concessi nuovi prestiti ai
Paesi poveri, ma a condizione che il denaro venisse utilizzato per il loro sviluppo, e non per altro. Inoltre essi desidererebbero un impegno mondiale contro le malattie.
I no-global si oppongono particolarmente all'omologazione
delle culture e dei costumi. Essi, inoltre, pretendono un
maggiore rispetto per l'ambiente, soprattutto riguardo alla
limitazione dei gas dannosi per l'atmosfera.
Di Simone Francesco 3^ C
19
PAGINA
20
Il razzismo è la convinzione
che una razza sia superiore ad
un’altra dal punto di vista intellettuale e fisico. Il concetto di
razzismo era già noto ai tempi
delle colonizzazioni e proseguì
con altri eventi, come ad esempio la tratta degli schiavi, lo
sterminio degli ebrei. Oggi
questo “fenomeno” è in continua crescita. Un esempio è la
nascita in Germania di alcune
bande razziste di cui fanno
parte i naziskin; in America c’è
la stessa situazione, l’unica
differenza è il nome del movimento, ovvero ku klux klan.
Altre forme di discriminazione
come i movimenti xenofobi,
che rappresentano l’intolleranza verso gli stranieri, quello
dell’omofobia che vuol dire
avere paura degli omosessuali,
infine l’etnocentrismo che
spinge le persone a pensare che
la propria razza sia superiore e
importante rispetto a tutte le
altre.
Un evento che mi ha scioccata
quest’anno, è stata la notizia
del povero indiano bruciato
vivo da tre ragazzini. Il loro
banale modo di giustificarsi
perché volevano “fare solo uno
scherzo”, fa riflettere. Io penso
che la scuola sia una buona
occasione per mettere a confronto le diverse etnie, attraverso lo scambio di opinioni,
ecc… Poi bisogna pensare che
i ragazzi del mondo, anche se
diversi, possono avere degli
interessi comuni e quindi in
fondo non vi è differenza tra
loro. Inoltre, bisogna riflettere
sul fatto che discriminare gli
immigrati non è cosa bella, perché anche noi nel corso
dei secoli lo siamo stati e non penso sarebbe bello
vedere un italiano sottoposto a tortura, a causa della
sua diversità. Ma noi in base a quale criterio ci riteniamo superiori? Solo perché nella nostra cultura si festeggiano particolari eventi ed altre culture non lo
fanno? Bisogna riflettere su ciò che si fa e sulle conseguenze che una determinata azione può provocare.
Cristiana Rubino 3^ B
Nella nostra scuola è stato organizzato un incontro con due
membri di Amnesty International, i quali ci hanno spiegato
che oggi sono molti i tipi di
diritti negati, ma soprattutto
quelli alla vita (con la pena di
morte), e che vengono violati
anche in paesi molto sviluppati
(come, ad esempio negli USA).
Ci hanno detto che purtroppo,
Amnesty non è infallibile e che
è successo diverse volte che il
prigioniero fosse comunque
ucciso nonostante il
loro intervento. In
tutto questo, anche i
giovani
possono
collaborare: infatti,
dai quattordici anni
in su si può entrare
a far parte di un
gruppo di giovani
dell’organizzazione,
che può aiutare attraverso delle raccolte fondi tramite campagne di
sensibilizzazione. Quindi anche
noi, tra qualche anno, potremo
contribuire, anche se in maniere
indiretta, a salvare delle vite
umane. Amnesty International
nasce nel 1961, fondata da Peter
Benenson, un avvocato inglese.
Questo lesse su un giornale che
dei ragazzi portoghesi erano
stati arrestati per via del loro
brindisi alla liberazione delle
colonie e decise di fare una raccolta di firme per farli liberare.
La cosa ebbe effetti indesiderati e l’avvocato, pensando che nel resto del mondo vi erano tante violazioni
dei diritti umani come quello, decise di creare un’associazione che li difendesse: così nasce Amnesty, il
cui compito è proprio quello di salvaguardare i diritti
elencati nella DUDU (Dichiarazione Universale dei
Diritti Umani). E grazie al suo operato questa associazione ha ricevuto il premio Nobel per la pace nel 1977. Amnesty ha sede in tutto il mondo e, solitamente,
agisce nel seguente modo: quando c’è una violazione
dei diritti in qualche paese, la sede locale avverte
quella centrale (che è a Londra) la quale, a sua volta,
mette in allarme tutte le altre. A questo punto vi è un
periodo di documentazione e di pubblicazione del
fatto, che precede l’intervento vero e proprio, il quale
consiste in una raccolta di firme. Quest’ultima viene
mandata al governo del paese nel quale è avvenuta la
violazione dei diritti, insieme ad un invito a prenderla
in considerazione ad agire in favore della persona in
difficoltà. Ma nei casi più gravi, Amnesty può agire
anche tramite blitz veri e propri, con i quali salva la
persona cui sono stati negati i diritti e la porta in un
altro Paese, nel quale vivrà sotto la protezione dell’organizzazione. Quest’ultima chiederà a quello stato di
accoglierla come rifugiato politico.
Marco Di Franco 3^ G
PAGINA
Se passeggiamo per le strade della
nostra città, ci capita sempre più
spesso di vedere ragazzi che sono
pettinati in modo molto strano. Al
giorno d’oggi, infatti, gli adolescenti quando vanno dal parrucchiere portano con loro le immagini di cantanti famosi e attori perché vogliono essere pettinati come
loro. I tagli più richiesti al momento sono: le pettinature emo, in
cui la frangia è lasciata lunga ed
asimmetrica che copre per metà il
volto; o quelle alla Zac Efron, un
attore che piace molto alle ragazze e che si è fatto conoscere al
grande pubblico grazie alla serie
di film sul mondo della scuola
“High
School
Musical”.
Le
pettinature
emo
sono,
in
assoluto,
quelle
più
più chiesti al momento
utilizzate soprattutto dei ragazzi. Il punto
“I tagli
sono:le pettinature emo, (che sono
quelle utilizzate più al momento)
quelle così dette alla Zac Efron”
di partenza è che i capelli siano molto lisci
e
per
riuscirci
si
deve
usare
costantemente la piastra; quest’ultima,
però danneggia il capello perché lo brucia
ed
allora
per
evitare
questo
inconveniente, i ragazzi usano un olio di
semi di lino molto particolare.
Il colore dei capelli deve essere possibilmente nero e lucente, ma le ragazze scelgono anche di colorare i capelli di un biondo platino. La frangia deve essere volutamente un po’ lunga, ma mai trascurata ed
informe. Chi invece vuol far colpo sulle
ragazze sceglie di farsi tagliare i capelli
come Zac Efron e poi cerca anche di imitarne il modo di vestire. Le caratteristiche di questo taglio si riducono al farsi
realizzare in testa una semplice caschetto, però molto scalato.
Valeria Spataro
21
Se passeggiamo per le
strade della
nostra città,
ci capita sempre più spesso di vedere
ragazzi che
sono pettinati in modo
molto strano
PAGINA
I giovani d’oggi sono ossessionati
dall’essere alla moda. In particolare,
vi sono due stili contrapposti: gli
“alternativi” che comprendono Emo,
Dark, Punk, Metallari, Gotici, Hippie, Rocchettari, Pop e Rap; e i
“fighettini” che racchiudono in una
parola tutti quei ragazzi che si vestono solo con abiti di marca. Questi
due stili sembrano essere perennemente in guerra fra di loro. Se analizziamo le peculiarità che riguardano il
modo di vestire e quello di vivere di
questi due gruppi, scopriremo che le
differenze sono davvero molteplici. Intanto, come
si riconoscono? I ragazzi emo preferiscono coprire
un occhio con la loro lunga frangia asimmetrica ed
inoltre, spesso, usano smalti scuri e sono soliti truccare gli occhi di nero. Quando aprono l’armadio,
cosa indossano? Ragazzi e ragazze
emo usano spesso jeans stretti ed aderenti portati con t-shirt raffiguranti le
band preferite.- uno degli accessori
più usati è la cintura provvista di borchie colorate dalle tonalità accese.
Siete davanti ad un emo quando ai
suoi piedi riconoscete scarpe da
skater o in generale scarpe nere, Converse o Vans. Da dove viene la parola
emo? Deriva da emoction che vuol
dire emozione. Questi ragazzi considerano le emozioni, appunto, il prin-
cipio fondamentale della loro vita.
Quando stanno male, infatti, hanno
l’assurda usanza di tagliarsi le vene
per sfogare il proprio dolore. Secondo loro, il dolore fisico è l’unico
mezzo per sfogare quello morale.
Fortunatamente non tutti gli emo si
tagliano, poiché la maggioranza dei
ragazzi preferisce adottarne solo lo
stile d’abbigliamento e per questo
viene definito poser.
Andiamo adesso allo stile nemico del
primo ovvero quello dei fighettini che
si riconoscono perché amano ascoltare generalmente la musica house. I ragazzi italiani
preferiscono anche quella napoletana. I fighettini,
anche se appaiono tutti uguali hanno identificazioni
ed idee diverse. Ad esempio, vi sono quelli che
hanno la convinzione che sia necessario acquistare
accessori, vestiti e scarpe sempre
più costosi, solo perché firmati dagli stilisti. Questa è letteralmente
diventata una mania irrefrenabile
che si è diffusa tra quasi tutti i ragazzi. Vi sono anche molti che si
spacciano per fighettini ma invero,
non avendo possibilità economiche,
non possono permettersi capi firmati originali e quindi “barano” acquistando le copie degli oggetti di marca.
Michela Seminara
“vi sono due
stili contrapposti:
gli
“alternativi”
che
comprendono
Emo, Dark,
Punk, Metallari, Gotici,
Hippie, Rocchettari,
Pop e Rap; e
i “fighettini”
che racchiudono in una
parola tutti
quei ragazzi
che si vestono solo con
abiti di marca.”
“Quanto costano? Il suo
prezzo si aggira intorno
ai 4 mila euro, ma può
raggi u nge re
anche i 15
mila: troppo
per la maggior parte dei
ragazzi!”
La macchina 50cc è ormai uno dei mezzi di
trasporto più conosciuti e utilizzati dai ragazzi,
soprattutto italiani, dell’età compresa tra i quattordici ed i diciassette anni. E’ la moda del momento: ogni ragazzo ne desidera una, sia per
essere più libero e sia per muoversi in libertà e
senza scomodare i propri genitori. La mini macchina si guida con il patentino perché bisogna
conoscere molto bene i segnali stradali per non
provocare eventuali incidenti. Una delle conseguenze negative della presenza delle mini car
sulle strade è quella degli incidenti, perchè
molti ragazzi, essendo minorenni, non sono
abbastanza maturi per riconoscere quali possono essere i pericoli della strada.
Alcune di esse funzionano
a batteria, altre a gasolio;
quelle a batteria devono
stare sotto carica per almeno una notte e dopo possono ripartire. Questo tipo di
macchina è realizzato con
22
diversi materiali,
soprattutto plastica
ed acciaio. Il fatto
che queste vetture
non siano costruite
con materiali adeguati e resistenti ha
una conseguenza
molto grave: quando si verifica un
incidente è molto probabile che il ragazzo alla guida si
faccia male. Questa macchina è omologata per trasportare una persona soltanto, ma adesso è legale ospitarne
un’altra a bordo. Esistono vari tipi di mini macchine:
berlina, speedino diesel, barooder, cabrio, elegance,
sport, posted, scouty, ecc. Questi modelli cambiano con
il trascorrere degli anni, poiché più progredisce la tecnologia, più diventano moderne e attrezzate le vetture.
Quanto costano? Il suo prezzo si aggira intorno ai 4 mila
euro, ma può raggiungere anche i 15 mila: troppo per la
maggior parte dei ragazzi!
Giovanna Grasta e Pietro Traina
PAGINA
Secondo vari sondaggi e interviste, i ragazzi partono spesso per vacanza e, alcune volte lo fanno anche da soli.
Dai 14 anni in giù, agli adolescenti piace molto
viaggiare e quando lo fanno sono sempre molto
attrezzati, perché per esempio col loro portatile
possono vedere che strada prendere senza far sbagliare l’itinerario ai propri genitori.
Secondo le statistiche dal 2006 al 2009 il numero
di turisti teenagers è salito in modo vertiginoso e
quest’anno i baby turisti sono aumentati del 2,2%
rispetto all’anno scorso.
Le mete preferite dai ragazzi sono: i parchi, i musei
e i boschi. L’Italia ha molte di queste attrazioni, di
“I primi sintomi sono la
diminuzione
e poi l’interruzione della frequenza
scolastica, il
calo
delle
uscite
con
gli amici, le
difficoltà di
relazione, le
fobie sociali”
conseguenza si prevedono grossi guadagni nel
campo turistico giovanile.
Gli adolescenti, invece, preferiscono viaggiare da
soli per cercare nuove avventure e nuovi amori,
oppure semplicemente per divertirsi con gli amici.
Secondo i sondaggi, i luoghi preferiti per le vacanze sono molti, ma il più gettonato è il mare; al secondo posto ci sono i boschi o i parchi naturali;
qualcuno ci va per ammirare gli animali, altri invece ci vanno per allontanarsi dallo smog della città.
Infine c’è la scampagnata in bicicletta, che in poco
tempo è diventata una delle attività preferite dai
turisti.
Fausto Lorello
In Italia, fra gli adolescenti, si sta diffondendo una nuova sindrome, detta anoressia sociale, che consiste nel chiudersi
nella propria casa, autoescludendosi dal
mondo ed avendo come unica compagnia quella del proprio pc. Questa sindrome in Giappone viene chiamata hikikomori,che in Giapponese significa
“ritiro”. Il direttore della scuola di specializzazione in psichiatria di Palermo,
Daniele La Barbera spiega in un articolo
che è stato pubblicato sul Giornale di
Sicilia il 18 maggio di quest’anno, che
quando si è recato a Tokyo nel 2007, ha
visitato il centro di psichiatria. Lì ha conosciuto il dottore Tamaki Saito, che,
per primo, ha proposto questa nuova categoria diagnostica: la sindrome di Hikikomori. I primi sintomi sono la diminuzione e poi l’interruzione della frequenza
scolastica, il calo delle uscite con gli amici, le difficoltà di relazione, le fobie
23
“Le mete
preferite
dai ragazzi sono:
i parchi,
i musei e
i boschi”
sociali. Nei casi più gravi si può giungere
alla chiusura di se stessi in una stanza. Anche intervenendo in una fase precoce, la patologia è molto complessa e i tentativi di
modificare la condotta sono spesso infruttuosi poiché aumenta la conflittualità del
soggetto nei confronti della famiglia.
Questa sindrome fa sì che il paziente si isoli
da tutto e da tutti chiudendo il proprio mondo in una stanza, ordinando perfino i pasti
via internet e quindi gestendo la vita dal proprio computer.
Uno dei casi più famosi accaduti in Italia è
stato quello di un ragazzo che per due anni
si è segregato in casa guardando il reality
“Amici”, senza mai avere contatti con il
mondo esterno.
Noi, allora, ci chiediamo: può il computer
sostituire la famiglia, gli amici e addirittura
il mondo? Il motivo potrebbe essere quello
che non dica mai di no?
Piero Scarpisi
PAGINA
Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte
per gli uomini sotto i quarant’anni; alle spalle di
questi fatti si nasconde una causa comune: l’assunzione di sostanze quali droga o alcol, che modificano l’umore, riducono la capacità dei riflessi e azzerano l’attenzione. Un fenomeno molto diffuso nel
mondo è l’assunzione di
droga, il cui uso spesso è
spia di un disagio molto
profondo, difficile da affrontare. Il motivo sta nel
fatto che essa crea dipendenza e chi l’assume può
diventare violento ad essere disposto a tutto per
averla. In altre parole, è
come se fosse un lento
suicido, perché essa può
condurre lentamente alla
morte. La droga viene
assunta, spesso consapevolmente dai giovani, tra i quindici e i trent’anni,
perché vogliono apparire più coraggiosi rispetto
agli altri o perché vogliono provare “nuove emozioni”. A questo proposito, nel linguaggio giovanile si usa far riferimento a frasi del tipo: “ Il rischio
è sacrificare la vita per qualcosa di eccitante”,
“Nella vita bisogna buttarsi”, “Morire è mettere in
gioco la propria vita”. Anche il consumo di alcol,
non meno pericoloso, tra i giovanissimi sta aumentando poiché, nella mentalità giovanile odierna, si
sta diffondendo l’idea che non assumere alcol significa essere degli “sfigati”. Ultimamente è entrata in vigore una legge che prevede la confisca di
24
auto e patente nei confronti di chi viene sorpreso ubriaco o
drogato mentre si trova alla guida della vettura. Ciò può
sembrare un provvedimento troppo severo, ma in realtà è
un’azione ormai necessaria per il bene di tutti. Di conseguenza in questo ultimo periodo, circa cinquemila italiani
sono rimasti senza macchina: il record (quasi mille casi)
spetta alla Lombardia,
poi c’è il Piemonte
(oltre 600), ma anche
“non bisogna
l’Emilia Romagna non
scherza poiché si sono farsi condiziodagli
toccate le 500 macchi- nare
ne sequestrate. Spesso altri, sopratper salvare il salvabile, tutto da quelli
dopo una serata in cui che pensano
si è alzato un po’ il
l’unico
gomito, sta prendendo che
rifugio
o
l’unipiede la moda di far
ca
soluzione
guidare colui che non
ha bevuto per la serie: ai problemi di
“Se ci beccano, alme- oggi
siano
no non perdiamo la macchina!”. Stratagemmi a
l’alcol o la
parte, questa “tolleranza zero” da parte dello Stato
sta dando i suoi frutti, perché il numero degli inci- droga. ”
denti continua a calare. Nonostante tutto, però al
telegiornale si sente spesso parlare di diverse stragi
nelle quali sono i giovani a morire. E allora, ben vengano i
provvedimenti severi e pazienza se questi signori non potranno più guidare.
In conclusione, ecco un consiglio dai giovani e per i giovani:
non bisogna farsi condizionare dagli altri, soprattutto da
quelli che pensano che l’unico rifugio o l’unica soluzione ai
problemi di oggi siano l’alcol o la droga.
Chiara D’Agostino e Martina Campione 3^ E
Susan Boyle è una 47enne che ha appena battuto
ogni record su You Tube:in una settimana con il suo
canto ha conquistato 100 milioni di fan.
Tutto è cominciato in uno show inglese di nome”Britain Got Talent”, un concorso canoro, in cui è
stato deciso di invitare una signora di nome Susan
Boyle. Quando è salita sul palco, tutti hanno dubitato delle sue qualità per via della sua bruttezza, ma
all’improvviso quando ha iniziato a cantare, è riuscita a colpire il cuore di tutti con la sua incredibile
voce. Il video dello show è circolato su You Tube,
conquistando in pochi giorni milioni di fan.
Giornali come il Guardian e i vari tabloid londinesi
sottolineano la sua incredibile popolarità e la sua
bravura. Il Guardian afferma: “È una parabola del
nostro tempo”e si può capire anche il perché guardando Susan Boyle cantare.
Ormai questa società conta solo sulle apparenze e non
sulle cose davvero importanti come le vere abilità che
ha una persona. La speaker radiofonica Rosie O’ Donnell afferma che tutta questa storia ricorda quella dell’orco Shrek. Ormai grazie ad Internet e You Tube chiunque può trasformarsi nella persona più popolare del pianeta.
Susan Boyle ci è riuscita, ma ha rifiutato di partecipare
ad un film, di firmare un contratto discografico e ha
detto di no anche agli inviti al Larry King e al Ophra
Winfrey Show. Susan Boyle ha affermato dopo essersi
rivista in tv che crede di assomigliare ad un garage.
Da giovane i suoi coetanei la prendevano in giro, ma ora
Susan Boyle ha ottenuto il rispetto di tutti. A mio parere
nella vita non si deve mai giudicare dalle apparenze,
perché dietro ad un viso un po’ brutto si può nascondere
una voce bellissima.
Fausto Lorello
PAGINA
E’ indipendente da tutti i partiti
politici statali ed è stata creata da un
avvocato inglese Peter Benenson
che ha pubblicato un articolo per un
quotidiano di nome “Observer” dal
titolo “ I prigionieri dimenticati”.
Lui cercava di convincere i lettori a
far qualcosa per liberare queste persone. Amnesty difende tutti i diritti
umani esposti nel 1948 dalla Convenzione internazionale per i diritti dell’uomo; inoltre si occupa di difendere uomini, donne e bambini
“ho conosciuto
ragazzi in grado di scrivere
tesine perfette
attingendo informazioni solo
da Internet e
ragazzi che
parlano e scrivono con la
stessa povertà
di linguaggio
tipica degli
sms”
che si trovano in situazioni disastrose. Ad esempio, questa associazione si batte contro lo
sfruttamento militare minorile, o la discriminazione sessuale e religiosa. L’organizzazione ha
anche ricevuto il premio Nobel per la pace nel
1977. Inoltre, durante l’anno scolastico noi della 3 B ci siamo occupati di essa in molteplici
discipline: Inglese, Francese e Lettere. Abbiamo anche assistito ad un incontro con due soci
attivisti di Amnesty che hanno approfondito il
motivo per cui si batte a livello internazionale.
Paola Pace e Antonella La Malfa 3^ B
La generazione nata alla fine degli anni ‘80 è
caratterizzata dall’abitudine di utilizzare in maniera smisurata i computer. Questi ragazzi li
adoperano per qualunque attività: ricerche, compiti per casa, nuove conoscenze, divertimento.
Tuttavia, non tutti sono favorevoli a questa nuova tendenza; infatti, molti insegnanti, genitori o
“esperti”, affermano che l’eccessivo uso del PC,
soprattutto quando questo è destinato allo studio,
può causare perdite di attenzione o decadenza
dell’arte dell’affabulazione.
Fortunatamente, esistono anche altri pareri al
riguardo. Ad esempio, Franco Fabbroni, un docente di Pedagogia generale all’università di Bologna, la pensa diversamente e definisce il computer usato nel modo giusto un “supporto fenomenale”.
Imparare a gestire la rete è proprio quello che ha
proposto il ministro della Pubblica Amministra-
In Gran Bretagna è stato svolto un sondaggio che
rileva come le ragazze vadano meglio a scuola se
non ci sono intorno dei maschi. Per arrivare a questa
conclusione è stata fatta una differenza tra le scuole
femminili e quelle miste. Le alunne della scuola
media che ottengono voti bassi, se continuano il loro
percorso scolastico in una classe composta solo da
femmmine riescono a migliorare. Invece, coloro
che frequentano una scuola mista non raggiungono
affatto voti alti. Proprio per questo motivo, negli
ultimi anni, i genitori hanno richiesto la nascita di
scuole che non siano miste.
Altri non sono d'accordo perchè credono che la
scuola mista possa preparare i propri figli ad una vita
sociale dopo aver terminato gli studi. Il motivo per
25
“Amnesty
difende tutti i
diritti umani
esposti nel 1948
dalla
Convenzione
internazionale
per i diritti
dell’uomo”
zione, Brunetta: entro il 2010, secondo quanto
detto dall’onorevole, un milione di mini PC e di
lavagne interattive saranno inviati alle scuole
primarie di tutta Italia. Chissà se accadrà davvero… Come disse qualcuno, certamente più autorevole di me: “Ai posteri l’ardua sentenza”…
Una delle opinioni più corrette secondo me è sicuramente quella di una docente di filosofia di un
liceo classico anconetano che sostiene: “Nei miei
anni di esperienza ho conosciuto ragazzi in grado
di scrivere tesine perfette attingendo informazioni
solo da Internet e ragazzi che parlano e scrivono
con la stessa povertà di linguaggio tipica degli
sms”. Io credo che esistano persone con tanta
voglia di conoscere e altre che non provano nemmeno un po’ di curiosità, ragazzi passivi e altri
interessati, ma Internet è soltanto uno strumento
in più!”.
Daniele Romano 3^ G
cui le ragazze non vanno bene in presenza dei maschi è
che essi sono fonte di distrazione non solo a livello
sociale ma anche psicologico, perchè i ragazzi sono
coloro che spesso soprannominano i compagni che
vanno bene: "secchioni". Questo nomignolo ha un
peso così importante per le ragazze, che le porta al
punto di non studiare più!
In conclusione, si potrebbe dire che studiare nelle classi miste è un metodo molto efficace che permette agli
alunni di entrambi i sessi di studiare e fare amicizia.
La nostra esperienza è fatta proprio di classi composte
da ragazzi e ragazze che si impegnano a prescindere
dall’influenza reciproca e che, allo stesso tempo, se
sono svogliati e disinteressati lo sono comunque.
Martina Campione 3^ E
PAGINA
Articoli pubblicati sul sito di Repubblica scuola
dedicati al terremoto
Il terremoto che ha colpito l’Abruzzo in questi giorni ha lasciato tutti senza parole. Sicuramente questa regione ha sempre subito delle
scosse, però quella di lunedì 6 aprile alle 3:32
che ha distrutto L’Aquila e provincia è stata la
più significativa. Tutta l’Italia si è stretta intorno all’Abruzzo, dalle scuole, ai negozi ecc.
Il mondo del calcio, nel suo piccolo, ha scelto
di fare un minuto di silenzio prima del fischio
d’inizio delle partite. La gara di solidarietà è
stata un grande successo. Sono stati donati dei
soldi e dei viveri per i terremotati. Tutti coloro che hanno perso le loro case e i lori amici e
parenti sono stati sistemati in delle tendopoli.
La cosa più terrificante è stata che gli edifici
di recente costruzione siano stati i primi a
crollare. Questo deve fare riflettere. Alla fine la solidarietà italiana è stata talmente forte che si è rivelata difficile da controllare. Troppi hanno cercato di aiutare rischiando di creare più scompiglio. Per questo motivo
bisogna cercare di dare aiuto senza creare più caos di
quanto ce ne sia già.
Giuseppe Mazzola
Dopo il tragico lunedì 6 aprile che ha
segnato la sorte di numerosi abruzzesi,
l’Italia si è mobilitata. Molti hanno perso
oltre la vita, anche i propri cari, i beni, le
case e gli animali. Inoltre, sono stati costretti a lasciare le loro case per rifugiarsi
nelle tende. Ma gli Italiani hanno dimostrato il loro spirito solidale, infatti dal
Trentino alla Sicilia in molti sono andati
sul posto per prestare il loro aiuto alle
vittime e confortarli e ancor di più hanno
donato fondi per la futura ricostruzione
delle località colpite. Ultimamente vi
sono troppi volontari e quindi sembrano
d’impaccio, perché difficilmente gestibili.
Ma non ci sono solo persone che donano
soldi o prestano il loro aiuto, addirittura c’è chi offre le proprie case. È inutile dire che l’Abruzzo sta ricevendo molti
aiuti. Al momento la situazione è questa, ma anche se vi
sono ancora scosse e persone da salvare, le autorità sono
ottimiste sull’evolversi della situazione. Si può solo continuare così!
Dario Macchiarella
Come ormai tutti sapranno, è da giorni che l’Abruzzo è stato colpito da delle scosse di terremoto. Alcune sono state così
forti da distruggere intere abitazioni e strutture di ogni genere. Anche quelle più recenti, come “la casa dello studente” o
l’ospedale di S. Salvatore, sono crollate sotto le violentissime scosse. I danni stimati sono intorno ai dodici milioni di
euro. La colpa però, non è solo del sisma; in realtà sono state le ditte appaltatrici che hanno costruito quegli edifici, con
la loro noncuranza per i materiali utilizzati a compromettere la sicurezza dei loro fabbricati. In breve, i materiali erano
scadenti per la realizzazione di una struttura antisismica. Perché considerare solo il lato negativo? Se vogliamo essere
ottimisti, possiamo accorgerci che subito da tutta Italia si sono mobilitati gli aiuti.Varie associazioni di volontariato hanno raggiunto l’area intorno all’Aquila per aiutare i terremotati; molte persone hanno offerto la loro casa per ospitare gli
sfollati che altrimenti sarebbero stati costretti a vivere nelle tendopoli; da tutto lo Stivale sono arrivati aiuti economici.
Anche il governo ha deciso di intervenire a favore degli abruzzesi, destinando obbligatoriamente il 5x1000 per risolvere
questa tragica situazione. Credo che, per quanto sia spaventosa la quantità di danni presenti e l’alta cifra che servirebbe
per riparare tutto, solo con il tempo si potrà riportare la normalità, soprattutto se gli aiuti continueranno anche dopo che
si saranno spenti i riflettori su questa catastrofe.
Daniele Romano
Cinquantasei artisti si sono riuniti per creare una canzone in aiuto ai terremotati dell’Abruzzo. Deriva da qui il loro nome:
“Artisti uniti per l’Abruzzo”. L’idea è nata da Jovanotti, Giuliano Sangiorgi (Negramaro) e Mauro Pagani ed ha raccolto
in breve tempo le adesioni di Caterina Caselli (Sugar) e Marco Sorrentino (Soleluna), e quella di una lunga serie di artisti, band, manager e tecnici che hanno dato il loro contributo a titolo gratuito. Dopo tanto e lungo lavoro, il loro scopo è
stato raggiunto e il brano tanto atteso, è stato chiamato “Domani 21.04.09”, in riferimento al giorno in cui è stato registrato il brano, il quale è stato subito trasmesso in tutte le radio ed ha riscosso molto successo. La canzone è stata accompagnata da un video prodotto da Angelfilm grazie al sostegno monetario offerto dalla Sugar che li ha distribuiti. Il costo del
cd è di 5 euro e tutto l’ incasso sarà devoluto nel conto corrente del Ministero dei beni Culturali . Il ricavato della vendita del singolo sarà utilizzato per la ricostruzione, il consolidamento e il restauro del Conservatorio “Alfredo Casella” e
della sede del Teatro Stabile d’Abruzzo dell’Aquila.
In conclusione, la musica non è solo un mezzo di guadagno per i cantanti ma può anche trasformarsi in un modo per riuscire a far del bene a chi nel mondo è in difficoltà!!
Martina Campione e Chiara D’Agostino 3^ E
26
PAGINA
E’ opinione comune che i ragazzi della nostra generazione leggano poco e preferiscano altre attività meno produttive. Per intenderci, tutti credono che, invece di leggere, i
giovani prediligano uscire con gli amici e frequentare i
social-network. Ma ciò è vero? Così, per assicurarci che
non siano tutte fandonie, noi della redazione abbiamo
svolto un sondaggio tra le terze, grazie al quale abbiamo
potuto constatare che le ragazze amano molto di più la
lettura rispetto ai loro compagni. Le nostre lettrici ideali
aggiudicano il premio di più amata alla scrittrice Stephany Mayer, creatrice del best-seller “Twilight”.
Secondo i ragazzi, invece, il primo posto sarebbe occupato dall’ autore di “Piccoli brividi”, R.T. Stalin. Tuttavia,
nella nostra classifica, troviamo anche romanzi come
“Harry Potter” e “Il signore degli anelli”.
Purtroppo, ci siamo anche accorti che i dati sopra elencate sono assolutamente fondati. Infatti, i ragazzi che leggo-
Bella Swan ed Harry Potter:
che bella coppia!
La mania delle saghe ha creato due nuovi personaggi
letterari che sono apprezzati dagli adolescenti di tutto il
mondo: da una parte ci sono i vampiri della Mayer e dall’altra le atmosfere magiche del mago con la cicatrice a
forma di saetta sulla fronte nato dalla fantasia della Rowling.
Tutto ha inizio con “Twilight” da una
parte e con la ricerca della pietra filosofale dall’altra, ma andiamo con ordine. Stephanie Mayer è la prolifica
scrittrice che ha sfornato ben quattro
libri per raccontare la storia di Isabella
Swan e del suo amore per Edward Cullen, un vampiro: “Twilight”, “New
Moon” “Eclipse” e “Breaking Dawn”.
La saga ha spopolato in tutto il mondo
vendendo milioni di copie e appassionando milioni di ragazzi e ragazze dai dieci anni a salire.
La Mayer nei suoi libri usa un linguaggio travolgente che
cattura il lettore e gli fa provare le stesse sensazioni ed
emozioni che fanno palpitare il protagonista. La domanda
che dobbiamo porre ai ragazzi è: perché questa storia
piace così tanto? Se chiediamo ad un ragazzo o ad una
ragazza quali sono i loro generi letterari preferiti, ricaveremmo questi risultati: rispettivamente, il romanzo
Horror e quello sentimentale.
Stephanie Mayer in questa saga ha saputo amalgamare
bene i due ingredienti, sfornando un racconto unico e
ricco di colpi di scena. Il grande successo è legato anche
all’uscita del film “Twilight” in cui si racconta il primo
capitolo della storia d’amore dei due protagonisti e dove
a rivestire il ruolo di Bella è stata scelta l’attrice Vristen
Stewart mentre per il ruolo di Edward è stato chiamato
l’attore Robert Pattinson già incontrato nei panni di Cedric Diggory in “Harry Potter e il calice di fuoco”.
27
no sono in netta minoranza rispetto agli “svogliati” e quelli che leggono non scelgono libri di un certo spessore. Ma,
secondo voi, la colpa è solo dei ragazzi disinteressati o
anche delle nuove tecnologie che catturano la loro attenzione?
Chiara D’Agostino 3^ E e Daniele Romano 3^ G
Domande sondaggio libri
1)
2)
3)
4)
Qual è il tuo libro preferito?
Ti sei mai immedesimato con il carattere di uno dei
personaggi presenti nei libri che hai letto?
Ti piacciono i film tratti dai libri? Se sì, quali?
Leggi molto? Se sì, quanti libri hai letto nel corso di
quest’anno?
Secondo il commento di una appassionata lettrice della
saga, il motivo che sta dietro al suo successo è “un mix
esplosivo di elementi formidabili ovvero amore, passione, mistero, paura e
suspance”.
Passiamo ad analizzare, adesso, l’altro fenomeno letterario: il maghetto Potter che da
anni, ormai, ci guarda
dalle copertine dei
libri, dei dvd o dei
gadget che trovano
posto nelle nostre case.
Il successo del personaggio creato da Joanne Kathleen Rowling deriva anche dai film basati sui suoi libri. Harry Potter è un ragazzo che il giorno del suo undicesimo compleanno
scopre di essere un mago. Egli scopre anche che in
realtà i suoi genitori non sono morti in un incidente
stradale, come gli avevano sempre raccontato gli zii
con cui vive, ma a causa di Voldemort, un mago che
vuole conquistare il mondo magico e che uccide tutti
quelli che lo ostacolano. Voldemort tenta di uccidere
anche il neonato Harry, ma non vi riesce. Da quando
scopre la magia, la vita di Harry cambia perché deve
frequentare la scuola di stregoneria di Hogwarts, dove
si fa degli amici ed impara a padroneggiare gli incantesimi, nonostante le sbeffeggiature di Draco Malfoy, un
ragazzo invidioso.
Alla fine dell’anno scolastico, Potter deve lottare contro il fantasma di Voldemort incarnatosi nel suo insegnante di difesa contro le arti oscure ed alla fine ne
esce vincitore. Ci sono pareri discordanti su questo
personaggio. I ragazzi della mia età, ad esempio, pensano che sia positivo, ma altri come il papa ritengono
che leggere le sue avventure fatte di stregoneria e magie sia molto pericoloso per gli adolescenti.
Francesca Bianco e Marta Mondì
PAGINA
“Lumie di Sicilia e altre novelle”
di Luigi Pirandello
Questo libro raccoglie ventisei delle numerose novelle scritte da Luigi Pirandello. Tra
di esse ve ne è una delle più famose: “Ciaulà
scopre la luna”. Pirandello sceglie di raccontare la vita della gente umile, come in
“Fuoco alla Paglia” e di quelli che appartengono al ceto medio (“Il pipistrello”, “La
Marsina”) o , in alcuni casi, descrive quali
sono gli animali che diventano vittime dei
difetti umani. Spesso i suoi personaggi hanno caratteristiche esagerate( “l’Eresia Càtora”), da tutti i punti di vista. Frequentemente
le sue novelle sono ironiche o volutamente
divertenti (“Distrazione”), altre volte molto
tristi (“Servitù”), ma puntano tutte a dare
una descrizione dell’animo umano.
Si tratta dunque di un libro leggero, ma che
allo stesso tempo riesce anche ad essere un po’
pesante. Si legge velocemente, a parte le numerose note presenti in fondo alle pagine, che rallentano un poco la lettura ma che sono necessarie alla comprensione delle novelle. E’ un libro
impegnativo perché bisogna saper cogliere le
sottigliezze dei comportamenti di ogni personaggio. Ogni singolo pensiero, ogni singola azione
rappresenta qualcosa di importante per capire la
psicologia del personaggio e anche dell’uomo
stesso. Ad aiutare nella lettura di queste novelle
impegnative vi sono però delle riflessioni a fine
novella che spiegano il messaggio dell’autore. Si
tratta, allora, di un libro veramente da consigliare, perché fa capire che l’uomo può fare tutto e
può anche aiutare a capire il motivo per cui certe
cose accadono.
Daniele Sanfratello 3^ E
“All’insegna della stella”
di Katherine Sturtevant
Si può essere i padroni del proprio futuro a
soli dodici anni? Questa è la sfida che Meg,
una dodicenne londinese del 1600 si pone.
In quel periodo, infatti, le ragazze, erano
obbligate a far ciò che imponevano i padri.
Lei, invece, ha altre idee per la testa: lavorare in libreria con suo padre e non diventare affatto la donna di casa. L’unico modo
per convincerla a sposarsi era che il marito
doveva essere uno scrittore.
Ma per Meg si avvicina un brutto periodo.
Il padre dopo essere stato vedovo per molti
anni, decide di sposarsi con Susannah.
Questa matrigna insegna a Meg alcune arti
casalinghe ma successivamente la ragazza
rifiuta le sue lezioni. La matrigna le vieta anche di leggere però Meg non l’ascolta, perché
ha un amore troppo forte per i libri. Dopo
qualche mese Susannah rimane incinta e partorisce Tobias. Il bambino fa molta tenerezza a
Meg che non può che volergli bene. Così però
svanisce la possibilità di ereditare la libreria e
i soldi del padre. Con questo avvenimento
Meg capisce che non si può essere del tutto
padroni del proprio destino, convincendosi che
non bisogna mai abbattersi, ma anzi bisogna
rendersi disponibili all’apprendimento di nuove cose in modo da mettere la barca in mare,
pronta per essere trasportata dal vento!
Floriana Madonna 3^ E
28
PAGINA
“UN LIBRO PER NON DIMENTICARE GARIBALDI
Giorno 24 novembre la nostra
classe, la II E si è recata all’I.T.I.
Volta per assistere alla presentazione del libro “Lu Sissanta” di
Vito Mercadante. Erano presenti i
Dott. Claudio Patena, il Prof. Siino, la Preside Aiovalasit.
All’inizio il corso della scuola
“Don Milani”, ha suonato l’inno
di Mameli, la cui esecuzione è
stata molto toccante ed emozionante. E’ stato un momento epico!
Successivamente dei ragazzi hanno letto una cronistoria della spedizione garibaldina che qui riassumiamo brevemente. L’11 Maggio
1860, Garibaldi, dopo essere sbarcato a Marsala, affronta le truppe
borboniche, arriva a Gibilrossa,
evita gli Svizzeri ed entra a Palermo dal ponte Ammiraglio affrontando una dura resistenza borbonica
e ne esce vittorioso. Garibaldi fu un generale, un valoroso condottiero
e patriota italiano. Tutti lo considerano una delle figure fondamentali
del Risorgimento Italiano. In Italia non vi è città, località che non
abbia dedicato a Giuseppe Garibaldi una
via, una piazza,una lapide, un momento,
una scuola o un teatro. Alcuni cercano, ai
nostri giorni, di sfatare il mito di Garibaldi,
affermando che la spedizione fu un’iniziativa britannica o della mafia. In realtà, senza “i picciotti” siciliani che scesero in piazza a combattere, l’unità non avrebbe potuto
mai essere raggiunta. Un’altra cosa da sottolineare è che, come fecero i nostri avi un
secolo e mezzo fa, pure noi dobbiamo
combattere, per essere del tutto liberi.
La preside Ajovalasit ha infatti ricordato
che oggi, la Sicilia non è più oppresa dai
Borboni, ma dalla mafia e che i Siciliani
devono ritrovare la forza, spinti dal desiderio di
Libertà, di sconfiggerla. Quindi anche noi
dobbiamo avere lo stesso spirito rivoluzionario di allora.
Questa è la lezione importante degli eventi
raccontati dal libro “Lu Sessanta”.
Classe 2^ E
RICORDIAMO LA BATTAGLIA SUL PONTE DELL’AMMIRAGLIO
“Cento anni fa memorabile battaglia nella luce di Garibaldi faceva del Ponte dell’ Ammiraglio epica porta alla
liberazione di Palermo verso la redenzione di Italia nell’ unanime esultanza del popolo”. Questo si legge su
una targa vicino al Ponte dell’Ammiraglio. Ciò ricorda
che Garibaldi ed i suoi uomini combatterono lì contro i
soldati borbonici per raggiungere e conquistare la città
di Palermo. Avvenne il 27 Maggio 1860. Alle 4 del
mattino due scaglioni, uno comandato dal garibaldino
La Masa, in prima linea, e l’altro guidato dal condottiero, giunsero a Palermo. I Garibaldini del secondo scaglione, entusiasmati alla vista delle prime case palermi-
tane, inneggiarono all’Italia unita, a Garibaldi ed alla
libertà, attirando l’attenzione di uno stuolo di soldati
borbonici che fece fuoco, costringendoli a buttarsi ai
margini della strada.
Nonostante l’incitamento di Garibaldi, la truppa guidata da La Masa dovette fermarsi di fronte al Ponte
dell’ Ammiraglio, protetto dai soldati borbonici. Lì
iniziò il momento più cruento della battaglia: i Garibaldini, aiutati da carabinieri genovesi, insieme agli
uomini di Bixio e a quelli di Tùkòry, si riversarono
sul ponte e lo superarono fra le fucilate borboniche.
Contemporaneamente altri Garibaldini avanzavano
presso il fiume Oreto, il Ponte delle Teste e molti
altri posti. È per questo motivo che il Ponte dell’
Ammiraglio rappresenta un monumento importante
della città, ma i cittadini spesso non se ne ricordano.
Infatti, a volte, cartacce e rifiuti vengono gettati sotto
il suo sguardo ed i Palermitani vi passano accanto
senza degnarlo neppure di un fugace sguardo. Se solo
potesse parlare, come per magia, il ponte sicuramente
griderebbe con voce perentoria: “Signori,guardatemi!
Non sono un simulacro senza anima, ma l’ incarnazione dello spirito che animò l’ Italia intera al grido:
un unico popolo in un’unica terra!”
Marta Mondì 3^ G
29
PAGINA
Novella di Francesca Bianco III C
Lillà, bellissima ragazza siciliana, furba com'era, riuscì ad ingannare il povero Zizì, uomo
benevolo ed ingenuo. Ella stava seduta con la
sua veste rosa pesca, in un caffé e fissava con
i suoi occhi vispi e neri una cartolina, probabilmente della povera madre che, per guadagnare
qualche spicciolo, faceva la servetta presso la
signora Rosellina del
Monte. Leggeva e, con la
coda dell'occhio, guardava i passanti, soprattutto gli uomini; Lillà aveva
già tutto in mente, doveva fare qualcosa pur di
procurarsi qualche spicciolo… Un uomo piuttosto
ciccione entrò. Lillà lo
fissò e iniziò a lanciargli
delle occhiate; il poveretto, ingenuo com'era,
pensò che Lillà nutrisse
davvero interesse per
lui, allora le offrì un caffé e iniziarono a parlare.
L'uomo si chiamava Zizì,
aveva trentanove anni, faceva il medico, possedeva una lussuosa casa ed era padre di un
bambino, Tellino, diminutivo di Donatellino,
avuto dalla moglie Maria, morta di parto. Ascoltando la storia di Zizì, Lillà si interessò
ancora di più, e riuscì a farsi dire quanto egli
guadagnasse e se i suoi genitori gli avessero
lasciato una somma in eredità. Zizì intascava
un occhio della testa e Lillà era contenta di
questo perché finalmente avrebbe potuto aiutare la madre. Dopo quasi un mese, Zizì continuava a frequentare Lillà, che ormai sembrava
una signorina. Zizì le comprava tutto quello
che voleva: vestiti di pura seta, gioielli d'alta
classe e addirittura le aveva trovato una dama
di compagnia.
Trascorsero sette mesi insieme, e Lillà aveva
raggiunto l'età di quindici anni, quindi poteva
maritarsi con Zizì. Il matrimonio doveva esse-
re celebrato nella soleggiata Gela e non a Petralia,
dove era nato Zizì. Il vestito della sposa era bellissimo: tutto di seta bianca, a collo alto e con dei pizzi e
dei merletti molto raffinati. Quello dello sposo era
molto vistoso, e gli stava quasi stretto. Fu un matrimonio tranquillo e gli ospiti si divertirono molto!
Passò un anno e Lillà rimase incinta. A farla partorire
ci pensò un giovane medico, Giannino, nipote di Zizì.
Egli era un giovanotto bello e brillante, di diciannove
anni, ancora non maritato. Le visite di Giannino a Lillà
erano frequenti e spesso, quando il marito lavorava, la
ragazza affidava Tellino alla madre e andava a trovare il giovane. La vicinanza d'età, gli interessi comuni… insomma i due si innamorarono, ma si sentivano
molto in colpa nei confronti di Zizì.
Nel frattempo Lillà partorì una bella bambina e la
chiamò Veneranda, come la
mamma di Zizì. Ella era
piccola e carina come Lillà,
ma aveva gli occhi grigi
come il papà. Anche dopo
la nascita di Veneranda,
Lillà e Giannino continuarono a frequentarsi, all'oscuro di Zizì.
Giorno dopo giorno, mese
dopo mese, Lillà non riusciva a sopportare il fatto di
essere sposata con un uomo che non le piaceva e allora ne parlò con Giannino, che propose alla ragazza di
incontrarsi per trovare insieme la soluzione giusta.
Lillà accettò e, una mattina, Giannino si presentò a
casa sua. Mentre stavano cercando il modo migliore di
risolvere la situazione, Zizì rincasò molto affaticato.
Egli da tempo era malato di cuore, ma non lo aveva
detto a nessuno, convinto di potersi curare da solo.
Zizì salutò il nipote pensando che si trovasse lì in visita di cortesia e i due giovani non ebbero neanche il
tempo di rivelargli la verità, che il poveretto si accasciò, colpito da un infarto. Lillà e Giannino erano sconvolti e non riuscivano a spiegarsi perché le cose fossero andate in quella maniera. I funerali di Zizì si
svolsero nella più totale normalità: la madre, Tellino, i
due giovani innamorati e tutti gli amici e parenti erano vestiti di nero e camminavano in lacrime.
Dopo quattro anni la ormai vedova Lillà si risposò con
Giannino, con cui visse fino alla fine della sua vita.
30
PAGINA
Novella di Giuseppe La Marca 3^ C
Il signor Guglielmo, un uomo di
mezza età, viveva e lavorava in un paesino in provincia di Padova, dove faceva il panettiere. Frequentavano la
sua bottega persone di tutti i generi.
Un giorno, al suo
forno, si avvicinò il
marchese di Padova
in persona che comprò pane e dolci per
tutta la sua famiglia.
Dentro di sé, Guglielmo si chiedeva
come quell'uomo facesse ad avere tutto
quel denaro, tanto da
svaligiare
mezza
bottega, e provava
un forte senso di inferiorità di fronte agli aristocratici e ai
benestanti come lui.
Il marchese apprezzò
a tal punto quelle
ghiottonerie che ordinò a Guglielmo
una quantità di dolci
pazzesca per l'indomani sera, in occasione del ballo che il
nobiluomo aveva annunciato per festeggiare i diciotto anni di suo figlio
Calogero. Il fornaio stava impazzendo
al solo pensiero di dover soddisfare
quell'ordine impossibile e si mise all'opera insieme a tutti i suoi familiari.
I lavori proseguivano perfettamente e
Guglielmo era contento, ma non
quanto lo sarebbe stato al pensiero di aver
già finito.
Il postino passò di fronte alla panetteria
chiedendo proprio di lui, che uscì dal negozio con estrema calma, data la sua stanchezza. Egli gli consegnò
una lettera e se ne andò. Gli scriveva proprio il marchese. Guglielmo era preoccupato, ma appena la
lesse, l'espressione del
suo viso cambiò totalmente: la lettera portava la notizia che il
marchese invitava ufficialmente al ballo
tutta la famiglia del
fornaio!
Quell’invito per Guglielmo fu una fonte
di energia che lo spinse a lavorare ininterrottamente.
Giunse finalmente il
momento di andare e
Guglielmo sistemò i
dolci negli involucri,
che ne potevano contenere un centinaio
circa. Arrivato al castello, sentì squillare le
trombe in suo onore. Fu una festa bellissima
e tutti i nobili amici del marchese fecero i
complimenti a Guglielmo per la squisitezza
dei suoi dolci. Il ricevimento fu un successo, soprattutto quando Calogero, il figlio del
marchese, nominò Guglielmo "Primo Panettiere di Padova".
31
PAGINA
Domande sondaggio musica
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Qual è la colonna sonora della tua vita?
Sei mai stata/o ad un concerto?Se sì, quale?
Ti piace ascoltare la musica straniera per imparare le
lingue diverse?
Suoni uno strumento musicale?Se sì, quale?
Preferisci scaricare la musica o acquistarla?
Qual è il tuo cantante preferito?
32
classifica musicale:
1)TONI COLOMBO
2)ARISA
3)TOKIO HOTEL
4)DARI
5)LINKIN PARK
6)METAL
7)EVANESCENCE
8)GIGI D'ALESSIO
9)ANNA TATANGELO
E’ la musica il passatempo ideale dei ragazzi?
Abbiamo svolto un lungo sondaggio
pubblico femminile. Anche “X factor” è
nella nostra scuola. Per la precisione, “La maggior parte dei ragazzi riuscito a far nascere talenti, come Giusy
abbiamo interpellato le classi terze di crede che ascoltare musica stra- Ferreri, oggi ai primi posti nelle classifiche
niera sia molto importante”
quasi tutte le sezioni ed alla fine, siamo
italiane e tra quelle di gradimento degli
giunte alla conclusione che la musica è
adolescenti. La maggior parte dei ragazzi
un passatempo molto amato dai ragazzi. Molti di loro, crede che ascoltare musica straniera sia molto importante
infatti, scaricano musica da Internet, anziché acquistarla per imparare le diverse lingue, anche se questo comporta dei
in negozio. Dal sondaggio si evince che solo quattro stu- vantaggi e degli svantaggi. I primi sono che ascoltando i
denti per ogni classe acquistano musica originale, cantanti stranieri si imparano le diverse pronunce, si conomentre la maggioranza preferisce scaricarla per scono nuovi interpreti e ci si apre alla musica internazionale.
“La mu- poterla avere “pronta” sul computer. La musica è Invece, gli svantaggi comprendono la perdita della tradiziosica
è molto importante nella vita degli adolescenti, in- ne della canzone italiana, il fatto di non riuscire a capire fino
m o l t o fatti, da una delle domande che abbiamo posto agli in fondo il testo di una canzone né grammatica della lingua
i m p o r - studenti delle terze è risultato che la maggioranza straniera. Negli ultimi anni si è diffusa la moda di ascoltare
t a n t e dei ragazzi abbina una canzone come colonna so- musica napoletana e i cantanti preferiti sono tanti; al primo
nora della loro vita. Tra le più citate ci sono state: posto della nostra classifica si assesta Tony Colombo, al
nella vita
“That’s what friends are for” e “ Il regalo mio più secondo Gianni Vezzosi e al terzo Gianni Celeste. Tra gli
d e g l i grande” di Tiziano Ferro. La musica ha da sempre altri ragazzi interpellati nel nostro sondaggio è venuto fuori
a d o l e - avuto molto successo tra i ragazzi, ma oggi il fatto che alcuni apprezzano anche la musica pop, l’hip pop, il
che molti si accostino a questo mondo si può de- rock, l’house, la discoteca e l’elettronica.
scenti”
durre anche dal boom di programmi televisivi co- In conclusione, la musica non è semplicemente un modo per
me “X factor” e “Amici”. Ad esempio, quest’ultima passare il tempo, ma anche un mezzo per potere apprendere
trasmissione ha fatto scoprire dei veri talenti, come Ales- piacevolmente diverse lingue, per sottolineare particolari
sandra Amoroso molto apprezzata dai ragazzi, e Marco momenti della nostra vita e, soprattutto, è anche capace di
Carta che ha trionfato nell’ultima edizione di Sanremo e aiutare le persone ad esternare i propri sentimenti.
che ogni giorno che passa sembra essere più amato dal
Chiara D’Agostino e Martina Campione 3^ E
Il mondo dei giochi virtuali è ormai ac- “Voi che ne pensate? Avete mai per produrli e sicuramente ha la soddisfaziocessibile per le persone di tutte le età. scaricato qualcosa e vi siete tra- ne di voler vendere le proprie creazioni, ma
Bello, avvincente, divertente il gioco
a causa di questi episodi di pirateria viene
sformati in pirati buoni”
virtuale riesce a trascinarti in un pianeta
derubato di qualcosa. Si dovrebbe trovare un
parallelo. A volte, questo universo risulta essere intaccato
modo per cercare di capire quali siano le motivazioni che
dalla delinquenza, cioè dalla pirateria. Questa brutta
stanno dietro la scelta di quelli che si seggono al computer di
“bestia” ormai sta coinvolgendo persone di tutte le età, a
casa per scaricare questo materiale multimediale. Se ne poscominciare dai ragazzi che hanno solo dieci anni. I
sono azzardare alcune: la prima è che trasformandosi in
“pirati” sono quelle persone che scelgono di scaricare da
pirati, l’unica spesa che si è costretti a pagare è quella della
Internet per poi venderli in modo del tutto illegale: film,
connessione ad Internet; la seconda è che risulta molto più
canzoni e soprattutto giochi virtuali. È questa la pirateria
comodo comprare qualcosa stando seduti in poltrona ed a
da condannare. Invece, un’altra faccia di questo fenomeno
casa propria, piuttosto che andare al cinema e pagare il biè costituita da quelle persone che scaricano il materiale
glietto (che è anche aumentato), o andare in un negozio afmultimediale solo per scopo personale, o al massimo per
follato per scoprire che anche i cd costano di più. Voi che ne
regalarlo a delle persone care. Certo, si tratta sempre di
pensate? Avete mai scaricato qualcosa e vi siete trasformati
pirateria, però si può dire che ormai lo fanno tutti. C’è da
in pirati buoni?
sottolineare che dietro un film, una canzone o un videoPietro Traina
gioco esiste un mondo di persone che ha lavorato tanto
PAGINA
TOKIO HOTEL
“Scream”
You get up, and somebody tells you where to go to
When you get there, everybody's telling you what
to do
Thank you, it's been another bloody Monday
And no one is asking what you wanted anyway
Nein - nein - nein - nein - nananana nein
Nein - nein - nein - nein - nananana nein
Scream! 'Til you feel it
Scream! 'Til you believe it
Scream! And when it hurts you
Scream it out loud!
Scream! 'Til you feel it
Scream! 'Til you believe it
Scream! And when it hurts you
Scream it out loud - scream!
Watch out! Stay awake, they're lurking
Obsess you, they are always working
Promising everything you never asked for
And one day it'll be too late and you'll beg for
more
Nein - nein - nein - nein - nananana nein
Nein - nein - nein - nein - nananana nein
Scream! 'Til you feel it
Scream! 'Til you believe it
Scream! And when it hurts you
Scream it out loud!
Scream! 'Til you feel it
Scream! 'Til you believe it
Scream! And when it hurts you
Scream it out loud - scream!
Back to zero - the time's about to come
Let them know, you're not just anyone
The time's about to come Scream! 'Til you feel it
Scream! 'Til you believe it
Scream! And when it hurts you
Scream it out loud!
Scream! 'Til you feel it
Scream! 'Til you believe it
Scream! And when it hurts you
Scream it out loud!
(Shut up!)
No! Cause you feel it
No! Cause you believe it
No! And when it hurts you
Scream it out loud
No! - no! - no! - no! - no! - no! - no!
ARISA
“Sincerità”
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità
Adesso è un rapporto davvero
Ma siamo partiti da zero
All’inizio era poca ragione
Nel vortice della passione
E fare e rifare l’amore
Per ore, per ore, per ore
Aver poche cose da dirsi
Paura ed a volte pentirsi
Ed io coi miei sbalzi d’umore
E tu con le solite storie
Lasciarsi ogni due settimane
Bugie per non farmi soffrire
Ma a volte era meglio morire
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità
Adesso sembriamo due amici
Adesso noi siamo felici
Si litiga quello è normale
Ma poi si fa sempre l’amore
Parlando di tutto e di tutti
Facciamo duemila progetti
Tu a volte ritorni bambino
Ti stringo e ti tengo vicino
Sincerità
Scoprire tutti i lati deboli
Avere sogni come stimoli
Puntando all’eternità
Adesso tu sei mio
E ti appartengo anch’io
E mano ella mano dove andiamo si
vedrà
Il sogno va da se, regina io e tu re
Di questa storia sempre a lieto fine
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità…
33
PAGINA
34
Recensione di “A WALK TO REMEMBER”
“A walk to remember” o “ I passi dell’amore” è un
film uscito nell’anno 2002 e diretto da Nicholas Spark’s.
Questo avvincente e commovente film di genere sentimentale narra la relazione tra Jamie interpretata dall’attrice Mandy More e Landon interpretato da Shone
West.
Il film inizia quando una sera, Landon con i suoi amici vuole fare entrare nel gruppo un ragazzo, ma il rito
d’iniziazione è brutale: deve buttarsi da un’impalcatura
dentro un lago artificiale poco profondo. Si tratta di un
tipico esempio di bullismo! Il ragazzo cade e sbatte
violentemente la testa. Landon allora lo riporta a riva,
ma poi scappa e viene inseguito dai poliziotti finché
non viene fermato. Appena uscito di prigione, il preside lo obbliga a fare del volontariato. E’ cosi che Landon incontra Jamie. Sarà proprio lei ad aiutarlo per
affrontare la recita scolastica. Landon si mostra cortese con lei e la invita a cena fuori. All’inizio il padre
della ragazza era contrario, ma poi si convince. Lì
scocca la scintilla perché Jamie e Landon si innamorano. Proprio loro: la timida, dolce ragazza che metteva
sempre lo stesso maglione e il ragazzo più popolare
della scuola. Appena la ex di Landon scopre la loro
relazione mette in giro dei volantini che prendono in
giro Jamie. Questo è un altro esempio di bullismo e di
provocazione nei confronti dei deboli. Questa volta,
però Landon non ci sta e rompe con i suoi amici.
Jamie confida al ragazzo che ha scritto i suoi desideri
in una lista, così lui cerca di esaudirne il più
possibile: riesce a farla stare in due posti contemporaneamente e le fa anche vedere la cometa Yamatachi. Poi, però Landon scopre che
Jamie è malata di cancro e così non la lascia,
ma anzi rimane sempre vicino a lei e le costruisce un telescopio più potente di quello
che aveva. Inoltre, decide di sposarla nella
stessa chiesa scelta dai genitori della ragazza.
Finita l’estate, Jamie scompare e Landon va a
trovare il suocero che lo ringrazia per aver
reso felice la propria figlia.
Con questo film, il regista ha voluto trasmettere al pubblico quanto sia bella l’amore perché
anche di fronte ad avvenimenti negativi, si
deve restare insieme perché di amore vero ce
n’è solo uno. Tra le scene più belle del film
spicca quella in cui Jamie e Landon guardano
la cometa Yamatachi.
E’ bella la metamorfosi di Landon che si trasforma e passa da ragazzo popolare e menefreghista, ad uno normale che ama ed è disposto a fare tutto per amore. Questo film è piaciuto a tutta la classe, non solo perché narra di
una bellissima storia d’amore, ma anche per il
messaggio che vuole dare l’autore: l’amore
può nascere anche tra due persone molto diverse e può durare in eterno.
Simona Di Piazza e Salvo Sardina
“l’amore
può
nascere
anche tra
due
persone
molto
diverse e
può durare
in eterno”
Recensione di “TRAIN DE VIE”
Il film inizia con un uomo ebreo che diventerà la voce
narrante del film. La storia è ambientata in un piccolo
paesino ebreo dell’Europa dell’Est durante la seconda
Guerra Mondiale.
Per evitare la deportazione nazista, una sera il matto del
villaggio ha un’idea. A molti sembra una pazzia, ma è
l’unica possibilità per passare la frontiera tedesca e arrivare in Terrasanta.
La sua idea consiste nel raccogliere del denaro per l’assemblaggio di un treno di deportati. Tale film racconta in
modo sarcastico le vicende avvenute durante le invasioni
tedesche, vissute da ebrei, comunisti o semplici sospettati
di complotto anti-fascista.
Anche se il finale è un po’ troppo scontato, questa opera
cinematografica merita in pieno l’oscar perché il regista
ha avuto la capacità di rappresentare una realtà disumana
verso quei poveri deportati ebrei.
Eleonora Sciortino e Pietro Traina
PAGINA
Recensione di “I cento passi”
“ I cento passi”, diretto da Marco Tullio
Giordana, narra la storia di Peppino Impastato (interpretato dal palermitano Luigi Lo
Cascio), un giovane ribellatosi alla mafia ed
a suo padre. Il genitore non vuole che il figlio punti il dito contro i potenti di Cinisi, il
paese in cui vivono. In particolare, non vuole
mettersi contro Tano Badalamenti (Tony Sperandeo), divenuto capo-mafia dopo l’assassinio
di Cesare Manzella.
Il giovane Peppino decide, allora, di fondare una
radio per trasmettere alla gente ciò che pensa e
per mettere in guardia i suoi compaesani dalla
mafia. Inoltre, Impastato, non contento decide di
candidarsi tra le fila del partito comunista, in
occasione delle elezioni al Consiglio comunale.
Fino a quando…
Si tratta di un film eccezionale e ricco di scene
ironiche, ma anche di altre drammatiche che fanno riflettere, così come il titolo: i cento passi sono quelli che dividono la casa di Impastato da
quella del boss Badalamenti. Sono i cento passi
che Impastato sceglie di percorrere nelle vesti di
un cittadino che combatte la mafia.
Marta Mondì 3^ G
RECENSIONE DI “OLIVER TWIST”
Oliver Twist è un ragazzo orfano che viene
rinchiuso in un collegio dove all’età di tredici anni viene buttato fuori per una condotta non adeguata. Così decide di dirigersi a
Londra per cercare di rintracciare la propria
famiglia.
Affamato, cerca di rubare una mela in un
mercato londinese, quando viene fermato
da un ragazzo più grande che lo fa entrare
nella sua banda di ladruncoli, il cui capo è
Fagin, un ricettatore di merce rubata.
Oliver viene accolto nel gruppo, ma viene
privato del suo unico ricordo di famiglia: un
medaglione d’oro con la foto di sua madre
che era morta subito dopo averlo partorito.
Spronato a rubare, Oliver si trasforma in un
briccone. Il giorno del suo primo furto, però,
viene sorpreso mentre tenta di rubare un orologio ad un nobile signore. Acciuffato dalla
Polizia, riesce a evitare la prigione perché la
figlia del signore lo accoglie nella sua casa. Il
caso vuole che lì Oliver si accorga che sua
madre era la figlia del ricco signore che lo
ospitava e per questo motivo ne diventa l’unico erede.
Successivamente, viene rapito dalla banda di
Fagin e riportato al rifugio segreto. Però, grazie all’intervento di una ragazza onesta, componente della banda, la Polizia riesce ad acciuffare i ladri e a riportare Oliver da suo
nonno.
Marco Trombino 2^ G
35
PAGINA
36
“Sondaggio sui videogiochi più amati della Franchetti ”
CLASSIFICA DEI
VIDEOGIOCHI PIU’
ACQUISTATI DAGLI
ALUNNI DELLA
FRANCHETTI
Pes 2009
23
Kingdom hearts
13
Blak
Ultimate poker
Age of empires
Gta sant
andreas
The Sims
God of war
Govern or of
poker
Call of duty
Bornout
Mortal combact
9
8
7
6
Travian
Ned for speed
Under cover
Metal gear
Fifa 09
Drake’s fortune
3
2
2
2
1
1
Gta 4
Scarface
Nfs carbon
Max pain
Mario kart
Fall out 3
Morrowind
1
1
1
1
1
1
1
5
4
4
4
3
3
Dal sondaggio realizzato presso gli alunni delle classi terze
della nostra scuola è risultato
che i ragazzi di oggi preferiscono trascorrere molte ore
davanti alle console piuttosto
che uscire con gli amici. I giochi preferiti sono molto diversi, infatti i generi vanno da
quello di ruolo a quello di strategia e di simulazione varia. I
più amati sono, per i ragazzi,
soprattutto quelli di calcio o di
guerra (in particolare, “Pes
2009”,”Black” e “Gta Sant
Andreas”). Le ragazze, di contro, preferiscono giochi dal
tema di moda, di cucina, di
animali (ad esempio The
Sims). Quello più giocato è
comunque PES 2009 che riguarda il calcio ed è stato selezionato da 23 alunni, mentre
un altro gioco dello stesso genere, ma meno giocato è Fifa
09. Alcuni giochi permettono
inoltre di impersonare un criminale e di rubare, spacciare e
in generale vivere nell’illegalità, tra questi il più giocato è
GTA San Andreas, scelto da
tre alunni. Altri come i cosiddetti “sparatutto” sono anch’essi molto seguiti, perché oltre
alla loro semplicità consentono
di “sfogarsi”, un esempio è
Metal Gear 4 e Call of Duty 4.
Poi si sono classificati i
“picchiaduro” come Mortal
Combat, ed anche i giochi come il Poker e Super Mario. Gli
alunni della Franchetti ritengono affascinanti anche i giochi
online come Travian, Dark
Orbit e Kings Age. Non si può
non citare inoltre il famosissi-
mo simulatore familiare The Sims
che ha cinque sostenitori tra i ragazzi intervistati dalla redazione del
giornale. Invece, per quanto riguarda i meno giocati, si incontrano
quelli di ruolo. Un esempio è la
serie The Elder Scroll dove il giocatore interpreta il protagonista che
viene creato secondo i propri gusti:
si può scegliere di viaggiare attraverso l’immenso mondo ed affrontare pericolose missioni
per cercare portentosi “I giochi preferiti
artefatti. Infine, abbiamo s o n o
molto
i giochi di strategia che
sono i meno giocati per- diversi, infatti i
ché richiedono una gran- generi vanno da
de capacità strategica
quello di ruolo a
necessaria per essere in
grado di salvare il pro- quello di strategia
prio esercito seppur mi- e di simulazione
sero e mal armato o
quando si trova nelle varia”
situazioni più disperate.
Una pietra miliare di
questo genere è rappresentata dalla
serie degli Age of Empire che vanta
nella nostra scuola un solo sostenitore.
In conclusione, giocare aiuta a rilassarsi, ma bisogna stare attenti a
non esagerare perché si potrebbero
avere delle conseguenze negative.
Ad esempio, molti giochi come
quelli di guerra, non sono molto
educativi. Sui giornali si leggono,
infatti, casi di bambini che imitano
pericolosamente mosse di wrestling, di altri che provano a simulare sparatorie e battaglie.
Insomma, capita che molti giovani
si creino un mondo virtuale e, alla
lunga, perdano contatto con la realtà.
Dario Macchiarella,
Giovanna Grasta e Pietro Traina
“IL MONDO DEI VIDEOGIOCHI IN CINQUE SCHEDE.”
PAGINA
A cura di Andrea De Luca 3L e Gianni Vinchiaturo 3h
Assassin’s Creed.
E’ ambientato ai tempi dei templari, ma riguarda una storia contemporanea. Un ragazzo, di nome James viene portato in
un laboratorio dove scopre che bisogna salvare l’umanità. Per farlo, James dovrà servirsi dei suoi ricordi. Egli, infatti,
avrà il compito di ricordare servendosi dell’animus, ovvero una macchina di uso scientifico necessaria per scavare un
ricordo. James cercherà, con l’aiuto dei dottori, di ricordare un suo parente lontano che era una assassino per cercare di
salvare l’umanità. La grafica usata è perfetta perché è un misto di quella usata per San Andreas e per Prince of Percia.
La libertà di uccidere è altissima, anche grazie alle armi usate dal protagonista come: il coltello nascosto nella manica,
oppure un grosso pugnale che tiene dietro la schiena.
Voto 4 su 5.
Pes 2009
Pes 2009 ovvero l’ultima versione per la playstation 2 e xbox, é un gioco in cui contano velocità, precisione nelle manovre offensive, freddezza e riflessi pronti in difesa. E’ un gioco molto bello anche perché sono state aggiunte da poco le
nuove scarpe delle marche più conosciute e le squadre possono partecipare alla Champions League. Inoltre, grazie alla
modalità “diventa un mito”, il giocatore che parte da un livello basso, può crescere fino a diventare un campione vero e
proprio. All’inizio le possibilità non sono molte, infatti col passare del tempo virtuale, il giocatore può crescere e diventare un mito. All’età di 36 anni, il protagonista si deve ritirare dal mondo del calcio. In conclusione, in questi ultimi anni
Pes è diventato uno dei videogiochi più apprezzati.
Voto4 su 5.
Killzone 2
Kill zone ci catapulta in un conflitto realistico ed in confronto ad altri giochi di guerra
risulta il migliore. L’avventura in singolo è duratura e coinvolgente anche grazie agli
extra, come i mini giochi ed i trofei. Killzone 2 ha una grafica ottima in ognuna delle sue
ambientazioni. Per padroneggiare i comandi di gioco bisogna allenarsi tanto, ma questo
non ti fa annoiare mai grazie alle sue sparatorie quasi continue.
Voto 4 su 5.
Prince of persia 4
Prince of Persia è un gioco ben realizzato, veloce e frenetico quanto basta per soddisfarti. Il nostro principe può aggrapparsi a sporgenze, correre sui muri e persino sul soffitto. Il principe in questa ennesima avventura non si trova da solo,
ma è aiutato da Elika, una ragazza dotata di poteri magici. Superando i vari livelli, la difficoltà del videogioco cresce
sempre di più; alla fine di ogni quadro si incontra un boss come: L’Alchimista, il Guerriero e lo Stregone. La risoluzione grafica è lo stessa di Assassin’s creed e ci permette di esplorare vasti territori con tempi di caricamento quasi inesistenti.
Voto 3 su 5.
Socom confrontation
Poche parole per questo gioco: grafica e storia sono quasi elementari e non adatti alla ps3. La connessione al server è
pessima. Ci sono troppi difetti per pensare di comprare questo gioco senza averlo provato prima.
Voto 1 su 5.
Negli anni 2000 i passatempi più amati dai ragazzi sono i videogiochi. Infatti i giovani, essendo “figli della tecnologia”, considerano i giochi tradizionali piuttosto obsoleti. Di solito, si tende a pensare che il mondo dei videogiochi sia
riservato ed amato solo dai maschi, ma non è così…Anche le ragazze pretendono un proprio spazio esclusivo, in particolare, fra le giovani studentesse è in voga una nuova console: il nintendo DS. Essa è innovativa grazie ai nuovi elementi come il touch screen , il microfono e la connessione wireless. Nel tempo è stata perfezionata, infatti nel 2004 è
uscita questa prima console, poi migliorata nel 2006 con la creazione del nintendo DS Lite. Recentemente, è uscita la
nuova versione nintendo DSI che offre in più rispetto a quella precedente, la possibilità di scattare, modificare foto e
registrare filmati. La grafica non è delle migliori, infatti è da perfezionare. I giochi per ragazze che stanno spopolando
sono: Nintendogs, i giochi di ruolo come The Sims e Giulia passione… Prendendo in esame Nintendogs possiamo affermare che giocare con esso ti dà l’impressione di allevare e di possedere un cane. The Sims, invece, immerge il giocatore in una realtà virtuale: ti fa diventare una persona che vive all’interno di una comunità e si deve rapportare con
gli altri abitanti. Tra le attività che si possono svolgere ci sono ad esempio quelle sportive oppure quelle creative. Giulia passione, invece, dà la possibilità di cimentarsi in ruoli come la veterinaria,la stilista e la babysitter.
Il voto complessivo che diamo a questa console è 7 su 10.
Sonia Buffa e Alessandro Milazzo
37
PAGINA
A cura di Genovese e Grasta
Ingredienti per 4 persone;
250 gr di riso
1 bustina di zafferano
3 uova
150 gr di piselli lessati
50 gr di parmigiano grattugiato
200 gr di carne di manzo tritata
1/2 cipolla affettata
2 cucchiai di concentrato di
pomodoro
4 cucchiai di olio d'oliva extravergine
Farina 00
1,5 di vino rosso
Pangrattato
olio per friggere
Ingredienti:
Mollica,
concentrato di pomodoro,
acciughe,
pinoli,
uva passa,
olio,
sale,
pepe,
cipolla.
Istruzioni per la preparazione:
Lessate il riso, e mescolatelo in una terrina con lo
zafferano, il parmigiano, e 2 uova sbattute
Fate rosolare la cipolla con 4 cucchiai d'olio, e
mettete la carne tritata, quindi rosolate il tutto per
circa 4 minuti. Bagnate con il vino, fate evaporare e poi unite il concentrato che avrete sciolto in
un mestolo di acqua tiepida, con sale e pepe. Fate
cuocere a fuoco basso per 40 minuti, bagnando
con il brodo caldo, infine aggiungete i piselli.
Fate col riso delle piccole sfere compatte, lavorandole con le mani e nel centro mettete 1/2 cucchiaio di ragù. Infarinate l'arancina, passatela
nell'uovo sbattuto , e poi nel pangrattato, friggete il tutto in una pentola con olio
ben caldo e il piatto è pronto da servire.
Ricetta proposta da Giusi Genchi, madre dell’alunna Martina Campione
Istruzioni per la preparazione:
Versare l’olio in una pentola e rosolare la cipolla.
Aggiungere la acciughe.
Aggiungere il concentrato.
Diluire con l'acqua quanto basta.
Aggiungere i pinoli e l' uva passa.
Condire con sale e pepe.
In una padella aggiungere l' olio e la
mollica; tostarla a fuoco lento.
Cucinare gli spaghetti.
Quando è pronto condire prima versando il pomodoro poi aggiungendo la
mollica.
Ricetta proposta da Stella Mannino madre dell’alunna Mikaela Seminara
Istruzioni per la preparazione:
100gr di mollica di pane tostato, un cucchiaio d'olio extravergine d'
oliva, un cucchiaio di succo di limone, la buccia di un limone, la buccia
di un limone grattugiato, mezzo cucchiaino di zucchero, poco sale, pepe, quattro acciughe salate e sfaldate in olio d' oliva, un ciuffo abbondante di prezzemolo tritato, 50 gr di capperi, 50 gr di olive nere snocciolate e tritate fin, 40 gr di uva sultanina, 40 gr di pinoli, 50 gr di mandorle tostate e tritate.
Ricetta proposta da :Rosaria Tibaudo madre dell’alunno Piero Carpisi
38
PAGINA
Ingredienti:
10 melanzane,
un gambo intero di
sedano,
400 g di olive bianche,
aceto,
sale,
zucchero,
5 grosse cipolle bianche,
200g di capperi,
400 g di concentrato
di pomodoro.
Ingredienti:
Dosi per scorza:
500g di farina 00,
2 tuorli,
25 g di alcol,
20g di sugna,
vino
sugna per friggere.
Per il ripieno:
ricotta,
zucchero,
canditi tritati,
cioccolato a pezzetti.
Istruzioni per la preparazione:
Tagliare a tocchetti grosse la melanzana, metterla a bagno con il sale. Successivamente scolare e poi friggere
in olio bollente, tenerle da parte in un contenitore. In una
grossa padella, soffriggere la cipolla, dopo averla tagliata a dadini, nel frattempo si lessa il sedano che poi si
aggiungerà, dopo averlo fatto gocciolare, al soffritto di
cipolle. Aggiungere quindi la olive bianche denocciolate, i capperi e il concentrato di pomodoro. Far insaporire
tutti gli ingredienti, regolare di sale e all'occorrenza aggiungere l' acqua di bollitura del sedano per regolarne la
densità. Togliere dal fuoco e fare l'agrodolce con lo zucchero e l’aceto, regolando le
quantità a proprio piacimento. Fatto raffreddare il condimento, versarlo nella grande
zuppiera sulle melanzane fritte prima. Fare raffreddare, mescolare e servire!!!
Ricetta proposta da Salvatrice Mangano madre dell’alunna Chiara D' Agostino
Istruzioni per la preparazione:
Disponete la farina a fontana sulla spianatoia, nel centro mettere lo strutto, i due
tuorli e impastare con l’alcol e il vino fino ad ottenere una pasta abbastanza consistente. Fate riposare per un po' la pasta coperta con un
tovagliolo per 1/2 ora circa. Tirare poi una sfoglia della
spessore di 2 o 3 mm. e tagliare la sfoglia in cerchi di
diametro di 10 cm. circa. Avvolgere ogni cerchio di pasta
negli apposti cannelli (un tempo erano di canna, oggi si
trovano di latta). Badare a saldare bene i due lembi di
pasta, poi friggere i cannoli in abbondare sugna. Quando
saranno dorati, farli scolare sopra una carta assorbente.
Lasciare raffreddare e poi sfilare i cannoli dai cannelli.
Mescolare la ricotta con lo zucchero e passare il tutto a
setaccio perchè deve risultare come una crema. Aggiungere i canditi e il cioccolato e mescolare bene. Riempire i cannoli,pareggiare le due
estremità con la lama bagnata di un coltello e decorare con mandorle abbrustolite
tritate molto finemente. In ultimo, spolverare con zucchero a velo.
Ricetta proposta da Cettina Sarcone madre dell’alunno Pietro Traina
Ingredienti per pandispagna:
6 uova,
300gr di zucchero,
1 busta di vanillina,
1 busta di lievito….
copertura:
1 kg di ricotta,
500 g di zucchero,
1 busta di vanillina,…
decorazione:
frutta candita, (mela, pera, zuccata)
scaglie di cioccolato a piacere…
Istruzioni per la preparazione:
montare l’albume e il tuorlo dell’uovo
con lo zucchero, successivamente aggiungere 1 busta di lievito e la vanillina,
frullare tutto insieme , preriscaldare il
forno a 180 gradi.
ungere la teglia di burro mettere al forno per 30 minuti. Impastare la ricotta
con lo zucchero e vanillina e farla riposare per 12 ore…passarla al setaccio Il
pandispagna raffreddato farlo a fette e
inzupparlo con maraschino o vermut bianco, successivamente farcirlo
ogni strato con ricotta e cioccolato, infine decorare con frutta candita a
piacere…
Ricetta proposta da Rosalia Cannella madre dell’alunna Enza Genovese
39
PAGINA
a cura di Lombardo, Lorello e Bianco
40
PAGINA
Soluzioni cruciquiz
41
PAGINA
Francesca Bianco (disegni, rebus)
Sonia Buffa (recensioni)
Martina Campione (musica)
Chiara D’Agostino (musica, libri)
Roberta D’Alberti (recensioni)
Andrea Osvaldo De Luca (videogiochi)
Provvidenza Genovese (cucina)
Giovanna Grasta (cucina)
Rita Lombardo (giochi)
Fausto Lorello (sudoku)
Dario Macchiarella (videogiochi)
Giuseppe Mazzola (intervista, attualità)
Alessandro Milazzo (videogiochi)
Marta Mondì (recensioni)
Daniele Romano (intervista, attualità)
Piero Scarpisi (libri)
Eleonora Sciortino (libri)
Micaela Seminara (moda)
Valeria Spataro (moda)
Pietro Traina (musica)
Alfio Giovanni Vinchiaturo (videogiochi)
42