Heidi, una icona svizzera e un fenomeno universale
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Heidi, una icona svizzera e un fenomeno universale
Utente e-GdP: bibliotecaluga - Data e ora della consultazione: 20 gennaio 2014 10:06 INSERTO DEL giornaledelpopolo Nell’inserto AnNo X - NR. 3 Personaggi reali e di fantasia www.gdp.ch SABATO 18 GENNAIO 2014 eventi Nell’ambito di “Ariadifiaba” un libro e una mostra a Lugano Heidi, una icona svizzera e un fenomeno universale Un personaggio letterario che, grazie ai film e, in particolare, ad un cartone animato tedesco-giapponese, è diventato un “cult”. Ad Heidi la Biblioteca cantonale di Lugano dedica un libro e una mostra, i cui contenuti vi raccontiamo in questa prima pagina. La seconda letteraria ricorda, con la rubrica di Gilberto Isella, la figura del poeta vicentino Bandini, scomparso il 31 dicembre. Ancora letteratura e libri, ma anche danza in terza con la riedizione del primo romanzo sulla Resistenza, “I compagni di settembre” che venne pubblicato proprio a Lugano, nel 1944. Troviamo anche il resoconto della tavola rotonda che si è svolta sabato scorso in margine all’esposizione sulla Fiera svizzera di Lugano e la recensione dello spettacolo di Armati a Bellinzona. Infine, come tradizione, cinema e arte in quarta con una intervista a Flavia Zanetti che ha chiuso la sua galleria e centro culturale di Magliaso, ma non proprio del tutto. Quindi prime visioni cinematografiche e un ritratto di Ingrid Bergman, attrice dall’intramontabile fascino. E altri eventi promossi attraverso il progetto della Biblioteca cantonale di Lugano che ha coinvolto anche gli studenti di un master della SUPSI. 50 milioni di copie vendute in 50 lingue supera in fama il personaggio di Guglielmo Tell di manuela camponovo Per la quinta edizione di ariadifiaba, il concorso letterario di racconti destinati all’infanzia e organizzato dalla Biblioteca cantonale di Lugano, il direttore Gerardo Rigozzi e il collaboratore scientifico Luca Saltini hanno voluto coinvolgere gli studenti del Master postuniversitario SUPSI in Library and Information Science. Allievi già maturi e di provata professionalità in diversi ambiti specialistici, dalla filologia alla traduzione, alla dialettologia, ad esempio, che sono stati divisi in quattro gruppi: uno si è occupato della mostra, un altro del libro di accompagnamento (non solo un catalogo, come vedremo), un terzo del concorso e un altro del coordinamento tra tutti i vari partner della manifestazione. Al centro di un progetto durato sei mesi una figura poliedrica e universale come Heidi e la sua autrice Johanna Spyri. Il personaggio ha varcato le pagine di carta, datate 1880, per diventare un simbolo elvetico, un mito che contende o addirittura supera il primato di Guglielmo Tell con 50 milioni di copie vendute, traduzioni in 50 lingue che ne fanno il terzo libro più tradotto di tutti i tempi dopo Bibbia e Corano, come afferma Oliver Scharpf nel suo libro Lo chalet e altri miti svizzeri. Un fenomeno turistico, legato alla geografia del nostro paese, commerciale con una infinita quantità di gadget, souvenir, marchi pubblicitari per i più svariati prodotti, e multimediale, considerando film, serie tv, cartoni animati, rappresentazioni teatrali, musical, dischi, figurine Panini... La raccolta di saggi Ma al di là della paccottiglia kitsch che la fama trascina sempre con sé e del romanzo, non di eccelso valore letterario, il soggetto si offre per analisi altrettanto sfaccettate in diversi ambiti seri: storici, culturali, sociali, psicologici ecc... come dimostra la pubblicazione edita dalla Biblioteca cantonale di Lugano proprio per questa occasione, Heidi. Oltre la storia. Un’agile raccolta di saggi, ciascuno di poche pagine, scritte con uno stile che privilegia la semplicità comunicativa, ma non per questo meno approfondito o documentato a livello di contenuto. Nell’insieme i testi of- 11 commerciale e turistico è affrontato ancora da Pietro Beritelli per cui la storia di Heidi presenta «un set unico di ingredienti ideali per lo sviluppo di una identità, per un’identificazione e per un’immagine di una destinazione turistica», legata com’è al territorio. Il libro contiene anche una selezione di immagini dei maggiori illustratori attivi nei primi decenni del Novecento; le didascalie sono brani scelti dalla traduzione in italiano che fece una giovane Alice Ceresa per le Edizioni Silva di Zurigo (1944-’46), contenenti le famose figurine inccollate. La mostra frono, appunto, prospettive diverse, a volte persino in contrapposizione rispetto ai giudizi sull’opera, ma anche qualche riferimento comune e ripetuto (a Goethe ad esempio, se non altro in rapporto al titolo dell’edizione originale). Gerardo Rigozzi compie un excursus sull’evoluzione nei secoli del concetto della natura montana nella realtà letteraria, partendo dal monte di Dante, fino a Goethe e Mann e alla modernità. Ma è da un contesto romantico che si capisce come Heidi possa essere diventata una «ideale ambasciatrice delle alpi nel mondo», la montagna come luogo di purezza, libertà e armonia, rispetto all’oppressione, ai ritmi affannosi, alle regole della vita cittadina. Così, Renato Martinoni cerca le ragioni del successo del libro, non tanto nella qualità letteraria ma «nel fatto che il romanzo risponde alle attese del lettore» con i suoi personaggi-tipo: «Heidi esce proprio in un momento in cui l’esaltazione del mito svizzero delle montagne - tra “invenzione” della tradizione, dei luoghi della memoria, e identità nazionale - è forte e dinamico». Dell’autrice invece si occupa Verena Rutschmann, ripercorrendone la biografia e il carattere anche in rapporto alla costruzione del suo personaggi (ad esempio, il sentimento della nostalgia presente nel libro è riconducibile alle esperienze della Spyri). E se Rosmarie Zeller rinvia alle norme della letteratura realistica per le descrizioni ambientali del romanzo (una montagna quindi concreta, dettagliata e non idealizzata), Luca Saltini interpreta il dualismo oppositivo tra il mondo del nonno e quello della zia Dete alla luce della situazione sociale dell’epoca. «L’uno, quello del nonno, fatto tutto di ideale, di sentire borghese e romantico (…), l’altro, quello di Dete, fondato invece sul realismo e sulla conoscenza diretta della situazione effettiva della popolazione di montagna nei Grigioni di fine Ottocento». Letizia Bolzani, specialista di letteratura dell’infanzia, mette l’accento sulle funzioni terapeutiche di Heidi «Una piccola sciamana delle alpi», risanatrice del fisico e dell’anima: guarisce Klara che riprende a camminare, la nonna cieca di Peter, il dottore, e il nonno. I personaggi che entrano in contatto con lei ne subiscono il beneficio ma attraverso «una ricerca che avviene per gradi». Una prospettiva iconografica è quella trattata da Gaetano C. Frongillo che, in riferimento al famoso cartone animato giapponese degli anni ’70, compie un percorso tra Hokusai, manga e soprattutto Hiroshige Utagawa, evidenziando le analogie, sia nei procedimenti, sia nei contenuti, soprattutto nel meticoloso accento posto sulla natura. Dopo l’estratto dal già citato libro di Oliver Scharpf, il punto di vista Foto centrale, da sinistra, in senso orario: dvd, musical, cartone animato, scena dal film di Comencini. Sopra: casetta con barometro e prima edizione del libro. In basso, da sinistra: la copertina della raccolta di saggi; una pagina dalle Edizioni Silva (1944) con le figurine e la traduzione di Alice Ceresa, utilizzata nel catalogo per le didascalie del repertorio di illustrazioni; una foto e un manoscritto dell’autrice, Johanna Spyri. La mostra in corso, sviluppata tra sala espositiva, vetrine, bacheche, angolo video nell’atrio, comprende otto sezioni (descritte nella parte catalogo del libro). Troviamo documenti fotografici, lettere, manoscritti, oggetti che si riferiscono all’autrice, preziose edizioni di Heidi (per la prima volta in Ticino) tra cui la prima, oltre ad altre delle numerose pubblicazioni di Spyri (nessuna in grado di eguagliare il successo della bambina della montagna), una scelta di traduzioni nelle più svariate lingue del mondo (una cartina mostra la diffusione dell’opera), ma anche dei principali libri di letteratura svizzera per l’infanzia coevi e poi le opere a cui si deve la riscoperta e il mito delle Alpi. C’è anche una selezione dei più noti illustratori che hanno dato un volto ad Heidi (il libro originale era privo di immagini). E ancora: audiolibri, provenienti dalla Fonoteca Nazionale Svizzera, manifesti pubblicitari, fumetti in diverse lingue... Per arrivare al colorato e folcloristico “mercato” di Heidi tra bamboline, cubetti, indumenti, gadget, contenitori di prodotti alimentari, marchi pubblicitari… Mentre su uno schermo scorrono spezzoni delle opere cinematografiche e televisive. A questo proposito, nell’ambito delle ultime manifestazioni luganesi collaterali, segnaliamo gli appuntamenti al Cinema Iride: oggi, ore 14.30, il celebre cartone animato di Takahata del 1975, Heidi sui monti; domani, ore 15, il film di Luigi Comencini del 1952, Heidi. E poi il Laboratorio artistico per bambini, a partire dai 4 anni: Alla scoperta di Heidi (oggi, ore 9.30 e 11.30, Libreria Voltapagina). “Un sentiero tra i monti. Viaggio alla scoperta di Heidi e di Johanna Spyri”. Fino al 31 gennaio.