Il gioco di posizione: evoluzione e caratteristiche

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Il gioco di posizione: evoluzione e caratteristiche
Il gioco di posizione: evoluzione e
caratteristiche
di Daniel Fernandez Garcia
Il gioco di posizione è un’idea, uno stile, una maniera d’intendere il calcio. Nella storia di questo
sport, di squadre che in campo hanno meravigliato e vinto con concetti di gioco analoghi ce ne sono
state tante, ma solo l’Ajax di Van Gaal, e il Barça degli ultimi anni l’hanno fatto rispettando la vera
essenza del gioco di posizione.
In modo analogo, benché con un’impostazione leggermente diversa, ottenuta per lo più da una
sinergia di squadra basata su giocatori con caratteristiche complementari, frutto d’una condizione
naturale e spontanea e meno programmata, abbiamo avuto l’Arsenal di Wenger, il Brasile del 1970
e del 1982, la Francia di Platini, Giresse, Tigana ecc. e possiamo inserire anche la grande Ungheria
degli anni Cinquanta.
Il gioco di posizione ha alcune caratteristiche principali che ci servono per capirne il concetto:
1. i giocatori sono disposti in campo in modo scaglionato, cioè a differenti altezze, facilitando così
la creazione di linee di passaggio;
2. è fondamentale dare ampiezza affinché si creino corridoi interni: passare la palla al centro per
ottenere vantaggi in fascia o viceversa;
3. il concetto di uomo libero è fondamentale;
4. non si gioca a passare per passare, ma i giocatori sviluppano la consapevolezza di quando
condurre la palla e di quando passarla;
5. la conduzione della palla permette di attrarre avversari, ottenendo così durante lo sviluppo del
gioco la continua disponibilità di compagni liberi: quindi non si deve passare la palla senza prima
essere riusciti a farsi marcare da un avversario;
6. l’idea più importante di questa filosofia di gioco è di continuare a generare superiorità numerica
negli spazi dietro la linea difensiva che va a marcare il possessore del pallone;
7. la creazione di continui triangoli di passaggio che permettono di continuare a giocare con il terzo
compagno;
8. è fondamentale che la superiorità numerica si costruisca con inserimenti da dietro, cioè dalla
prima linea di difesa: per questo motivo è un principio fondamentale di questa idea di gioco che il
pallone esca con sicurezza dalla difesa;
9. i giocatori posizionati fra le linee difensive avversarie devono muoversi per poter creare spazi
dietro di esse, smarcandosi fuori dall’angolo di visuale dell’avversario;
10. una volta che un giocatore è riuscito a creare una situazione di 1vs1 in una zona vantaggiosa
d’attacco, può provare a superare individualmente l’avversario per creare una superiorità numerica;
11. la difesa e l’attacco sono considerati tutt’uno e non due cose separate, anche se l’idea offensiva
è quella che condiziona e guida il gioco nel suo complesso;
12. il possesso palla è un fenomeno costruito, perché è un possesso che mira a destabilizzare
l’avversario, di condizionare il suo rendimento difensivo, obbligandolo a correre a vuoto dietro la
palla, condizione che genera frustrazione psicologica e che annulla la forza della squadra
avversaria, che non riesce a fare ciò che vorrebbe;
13. il gioco di posizione fa sì che i giocatori siano sempre sincronizzati nella scelta della posizione,
rispetto agli spostamenti della palla;
14. il vantaggio finale di questo modo di giocare è che la squadra, quando perde il pallone, si trova
sempre unita e compatta ed è nelle condizioni di pressare subito, non rischiando così di subire un
contropiede e potendo cercare una riconquista immediata. In definitiva, l’attacco condiziona il
modo di difendere.
Migliorare gli obiettivi tattici nel gioco di posizione:
esempi pratici
Per il miglioramento di questa filosofia di gioco si usano
vari tipi di esercitazioni, che principalmente possiamo
raggruppare in quattro categorie:
1. torelli con superiorità numerica per la squadra che
attacca
2. possesso palla non strutturato
3. giochi di posizione che sono possessi palla strutturati
4. situazioni di gioco fra le linee in spazi reali di gara, che
permettono soprattutto di allenare l’uscita difensiva con la
palla dal portiere.
I torelli
Il “torello” tecnica utilizzata in fase
di allenamento o di riscaldamento
prima dell’inizio di una partita o
durante l’intervallo con i giocatori
presenti in panchina.
Obiettivi:
• velocità di circolazione della palla, saper giocare a uno o a due tocchi
• appoggi corretti dei piedi, mobilità e buon orientamento del corpo
• migliorare la ricezione della palla e il passaggio corto
• dare linee di passaggio al compagno che ha la palla
• capacità di attenzione e di concentrazione
• intensità di gioco.
Alcuni esempi e varianti di esercizi:
Torello 1 - 4vs1
Torello 2 - 4vs2
Torello 3 - 6vs2
Torello 4 – 8vs2
Si può giocare libero, a uno o a due tocchi. Giocare con differenti frequenze: 2-2, 2-1-2, 2-1-1 e
quando si tocca due volte la palla questa non può essere restituita allo stesso giocatore che ha
eseguito il passaggio. Comunque ci sono mille possibilità di organizzare torelli diversi, inserendo
più o meno giocatori, più o meno avversari e con la possibilità di includere qualche jolly interno.
> Daniel Fernandez García è allenatore giovanissimi nazionali del rcd Espanyol di Barcellona.