La preparazione fisica nella pallavolo

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La preparazione fisica nella pallavolo
La preparazione fisica nella pallavolo
Vincent Larivée
Gli strumenti che facilitano la performance sportiva sono numerosi. Una
preparazione fisica efficace, funzionale (dove si osserva un transfert dell’attività),
adeguata e specifica è uno strumento che sosterrà grandemente un atleta nel
raggiungimento dei suoi obiettivi. La preparazione fisica comporta parecchi
aspetti:
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l’allenamento muscolare;
l’allenamento dei processi energetici;
l’allenamento dell’equilibrio, dell’agilità e della coordinazione;
l’allenamento della flessibilità;
gli esercizi correttivi e posturali.
Idealmente, un allenatore che conosce poco l’argomento o che non ha una
formazione nell’ambito dell’allenamento fisico dovrà fare appello ad un preparatore fisico qualificato.
Tuttavia, nella nostra realtà attuale, ciò non è sempre possibile. La serie di
articoli che vi proponiamo vuole essere un aiuto e un filo direttivo che potrete
utilizzare al fine di favorire lo sviluppo a lungo termine del potenziale dei vostri
atleti. Aggiungerei dei riferimenti così come dei suggerimenti di autori da consultare, che vi incoraggio ad utilizzare ampiamente.
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Il mondo della preparazione fisica è complesso e in costate evoluzione. Diventa
quindi molto importante avere apertura di spirito, interrogarsi, testare ed innovare.
I fattori da considerare
Al fine di creare una preparazione fisica adeguata, efficace, e rassicurante, sono
da considerare ed analizzare una moltitudine di fattori. Il non rispetto di uno o
parecchi di questi fattori può nuocere alla progressione di un atleta, perfino
infortunarlo!
Eccone una breve lista:
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età cronologica dell’atleta;
età d’allenamento dell’atleta (antecedenti d’allenamento e sportivi);
livello e sesso dell’atleta;
infortuni presenti e passati dell’atleta, disequilibri muscolari e posturali;
analisi dell’attività (caratteristiche della pallavolo, richiesta fisica, scelta degli
esercizi, metodi d’allenamento, pianificazione);
– tipo di materiale utilizzato, installazioni sportive disponibili, ecc.
In seguito, è importante conoscere i principi dell’allenamento di base, i diversi
parametri e la tecnica di parecchi esercizi. Tante cose che affronterò nel corso di
articoli futuri.
Quindi, applicando certe conoscenze ed agendo in modo intelligente su certi
fattori, è probabile che la progressione dell’atleta sarà costante. Si rischia di
osservare ugualmente, sul filo degli anni, un transfert interessante anche al di
fuori della realizzazione della performance nella pallavolo.
Le tappe di progressione
Nella preparazione fisica con i giovani, così come con i principianti (di tutte le
età), raccomando la seguente progressione (modello adattato di Paul Chek):
1.
2.
3.
4.
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Analisi e correzione posturale.
Stabilizzazione del corpo e correzione degli squilibri muscolari.
Sviluppo di una flessibilità funzionale.
Sviluppo della forza.
Sviluppo della potenza.
Non importa quale atleta di non importa quale livello può, in ogni momento,
ritrovarsi da qualche parte in questo processo. Normalmente, nel corso di una
carriera, le tappe 1 e 5 dovranno seguirsi e accavallarsi nell’ordine. Ma siccome le
viviamo come allenatore, parecchie imponderabilità possono venire a modificare il
nostro piano di partenza.
Nello sviluppo dell’aspetto fisico di un atleta, così come nel suo sviluppo globale,
il concetto di pazienza è di estrema importanza.
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Al fine di assicurarsi uno sviluppo costante, con il minimo di infortuni possibili, è
capitale agire progressivamente, non bruciare le tappe!
Vi lascio con una citazione di Robin S. Sharma, che illustra bene il mio pensiero e
che mette bene le cose in prospettiva quando si affronta l’argomento dell’allenamento sportivo:
«Una vita che piena di meraviglie è costruita giorno dopo giorno. Le piccole vittorie
portano alle grandi. I piccoli cambiamenti progressivi e i miglioramenti creano delle
abitudini positive. Le abitudini positive creano i risultati. E i risultati ispirano a fare
maggiori cambiamenti personali».
La scelta degli esercizi
Nell’elaborazione della preparazione fisica di un atleta si devono considerare
parecchie variabili. Esistono differenti metodi d’allenamento e ci vengono proposti
migliaia di esercizi e attrezzi d’allenamento. Non sempre ci si ritrova! L’ideale, a
mio avviso, è analizzare i nostri sport (pallavolo e beach volley) allo scopo di identificare i bisogni reali degli atleti. La scelta degli esercizi da prescrivere è importante e deve essere giudiziosa. Parecchie variabili orientano questa scelta. In questa parte vi propongo, come punto di partenza, un metodo per identificare e
scegliere degli esercizi funzionali per la pallavolo e il beach volley.
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Che cos’è un esercizio funzionale ?
Un esercizio funzionale permette di migliorare la performance sportiva. Favorisce
l’allenamento delle esigenze fisiche e motorie ritrovate nei compiti da effettuare
nella pallavolo. Così, l’allenamento fisico è efficace e si osserva un transfert durante la pratica dello sport. Allo scopo d’identificare se un esercizio è funzionale,
ecco tre concetti che vi guideranno.
Le abilità motorie
Secondo Bompa, ogni movimento sportivo è composto di una o parecchie si queste qualità fisiche:
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potenza,
resistenza,
forza (di scatto, esplosiva),
agilità,
flessibilità,
equilibrio,
coordinazione (intra- e intermuscolare).
I nostri sport (pallavolo e beach volley) sono estremamente esigenti su questo
piano. Eseguire efficacemente un gesto d’attacco parecchie volte per partita necessita la padronanza di tutte queste abilità! Diventa quindi interessante scegliere
(e creare) degli esercizi in cui parecchie abilità saranno allenate contemporaneamente. Per esempio, nell’esecuzione di una rincorsa mutidirezionale, è possibile allenare parecchie di queste qualità.
I pattern di movimenti di base
Secondo Paul Chek, il corpo umano è fatto per eseguire 6 movimenti di base.
Questi gli avrebbero permesso di sopravvivere e di adattarsi sulla Terra. Questi
movimenti sono:
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la “rincorsa”;
lo “squat”;
i movimenti tipo “spingere”;
i movimenti tipo “tirare”;
i movimenti tipo “inclinarsi”;
i movimenti di rotazione.
Sempre secondo Chek, ogni gesto sportivo è composto da uno di questi movimenti
o da una loro combinazione. Per esempio, un attacco di pallavolo (ciclo completo)
si caratterizza, nell’ordine, da azioni di:
– “rincorsa” (approccio),
– “squat” (ammortizzamento del salto, fase eccentrica), combinato ad un movimento di “inclinazione” verso l’avanti,
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– “squat” (spinta per il salto, fase concentrica),
– spingere (colpo del pallone alto sopra il corpo), combinato ad una rotazione
(possibilità).
Ancora una volta, la pallavolo necessita quindi l’allenamento di tutti questi
pattern di movimenti e di queste varianti.
Esercizio a catena aperta / catena chiusa
Quando il corpo si muove attorno ad un punto fisso, si tratta di un esercizio a catena aperta (esempio: squat, chin-up, salto). Al contrario, in un esercizio a catena
chiusa, il corpo fa muovere un oggetto o una resistenza (leg press, bench press,
colpo sul pallone). Maggiormente, nella pallavolo, si ritrovano esercizi a catena
aperta per gli arti inferiori e a catena chiusa per la parte alta del corpo.
Un punto interessante da prendere in considerazione durante la scelta degli esercizi.
Vi lascio sulla citazione di Michel Ange che porta sulla riflessione:
«Il pericolo non è mirare troppo in alto e di non raggiungere l’obiettivo, ma nel mirare
troppo in basso e di raggiungerlo».
La nostra missione e i nostri obiettivi dell’inquadramento degli atleti sono molteplici: dare il gusto dello sport e della salute, tessere dei legami sociali, trasmissione di valori, superamento di sé, imparare a vincere, ecc. Questi elementi sotto
tutti molto nobili ed importanti. Lo scopo è ugualmente di sviluppare degli atleti
di alto livello. Il ruolo dell’allenatore è quindi, tra le altre cose, di pensare allo
sviluppo a lungo termine di quest’ultimo.
Dare ogni anno ciò di cui l’atleta ha bisogno, al suo stadio preciso di sviluppo. La
chiave del successo a lungo termine è di non saltare alcuna tappa. È là che
risiede una grande sfida per gli allenatori! Cosa dare? Come? Quando ? E ciò nei
differenti aspetti della performance (tecnico, tattico, fisico, mentale, ecc.). Nei
prossimi articoli vi propongo delle tappe concrete per lo sviluppo della preparazione fisica a lungo termine per l’atleta di pallavolo.
Prima tappa: l’importanza di un a postura adeguata
Ogni pratica sportiva ripetitiva stimola certi gruppi muscolari a scapito di altri.
Nella pallavolo, i gruppi muscolari anteriori sono più sollecitati di quelli della
catena posteriore. Se c’è presenza di squilibri muscolari e posturali, si creano
delle costrizioni di movimenti. A medio e lungo termine, questo rischia di causare
degli infortuni e delle patologie sia articolari sia muscolari sia legamentose (crampi, stiramenti, tendiniti, infortuni ricorrenti, ecc.).
Una postura adeguata favorisce una performance di qualità. A livello tecnico, è
importante che non ci sia restrizione di movimenti al fine di eseguire bene gli
esercizi e i gesti e così prevenire eventuali infortuni.
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Migliorare, mantenere e correggere la postura riguarda specificamente
la
preparazione fisica. Questa è la base che permetterà di costruire un corpo stabile,
forte, potente e senza infortunio sul filo degli anni.
Postura ideale
Postura patologica
La prima tappa consiste quindi, idealmente, in un’analisi posturale approfondita.
È un ambito di studio complesso che ha attinenza con le neuroscienze. Sono
necessarie certe tecniche al fine di valutare e correggere gli squilibri importanti.
Piede valgus
Conseguenze dei piedi
valghi sugli arti inferiori:
– rotazione interna delle
tibie e dei femori;
– ginocchia verso
l’interno;
– asse interno delle
rotule.
Piede varus
Conseguenze dei piedi vari
sugli arti inferiori:
– rotazione esterna delle
tibie e dei femori;
– ginocchia verso
l’interno;
– asse esterno delle
rotule.
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La valutazione posturale deve quindi essere fatta da un professionista di questo
settore. Tuttavia, l’allenatore può individuare certi segni antecedenti che permetteranno di dirigere l’atleta verso una persona qualificata. I punti di base da controllare per l’atleta di pallavolo sono:
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piede piatto o affondato (valgo);
piede varo;
testa e spalle verso l’avanti;
restrizione di mobilità a livello dorsale parte alta del dorso) che causa spesso
una sovra-utilizzazione della spalla durante il colpo sul pallone.
Il corpo è un organismo che si adatta e, se sono presenti, questi squilibri causeranno modificazioni ossee e muscolari che rischiano di portare a problemi a
livello delle ginocchia, delle anche, della parte bassa del dorso, della colonna
vertebrale e delle spalle. Se si vuole assicurare una lunga e piacevole carriera ai
nostri atleti, diventa importante identificare questi squilibri ed apportarvi i
necessari correttivi.
La postura può anche essere migliorata stirando i muscoli troppo corti e rinforzando quelli che sono troppo deboli.
In un prossimo articolo vi proporrò degli esercizi muscolari posturali così come
alcuni esercizi di stiramento interessanti per la preparazione fisica dell’atleta
nella pallavolo. Seguiranno, più tardi, articoli sulla stabilità, il potenziamento, gli
esercizi muscolari di base e specifici alla pallavolo così come delle descrizioni
tecniche.
Materia di riflessione:
«Se trattate una persona … per ciò che potrebbe e dovrebbe essere, essa diventerà
ciò che dovrebbe e potrebbe essere»
Gothe
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Titolo orginale
Vincent Larivée, La préparation physique en volleyball, Revue Smash, Revue Smash, Le
magazine électronique des entraîneurs de volleyball québécois, 3-4-5, 2006.
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