CV - Policlinico News

Transcript

CV - Policlinico News
Francesco ANGELICO
CURRICULUM SCIENTIFICO, DIDATTICO E CLINICO ASSISTENZIALE
nato a Roma il 3/6/1948
residente in via Antonio Nibby 8, 00161 Roma
tel. 0644236516
email: [email protected]
•
Ricercatore Universitario Confermato nell’Università La Sapienza di Roma con decorrenza giuridica
1/8/1980 (Medicina Interna - MED 09)
- 1980-2000 Istituto di Terapia Medica Sistematica (prof. G. Ricci)
- 2000-2003 Dipartimento di Clinica e Terapia Medica Applicata (prof. A. Musca)
- 2003Dipartimento di Medicina Sperimentale (prof. F. Violi)
•
Dirigente I livello – Responsabile UOS “Day Service di Medicina Interna e Malattie Metaboliche” Divisione di Medicina Interna C – Azienda Policlinico Umberto 1
1. ATTIVITA' ACCADEMICHE
•
•
•
•
•
•
1967-73: Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università' La Sapienza di Roma. Frequenza degli
Istituti di Chimica Biologica, Reumatologia e Clinica Medica I. Laurea con la lode con la tesi "I quadri lipidici
plasmatici in una popolazione di ultrasessantacinquenni della Valle d'Aosta", relatore il prof. M. Sangiorgi.
1975: Diploma di specializzazione in Malattie del Fegato e Ricambio presso l'Universita' La Sapienza di
Roma, con la tesi "Correlazioni tra alcuni fattori di rischio per l'arteriosclerosi in un campione di
popolazione".
1977-80: Titolare di assegno di formazione didattica e scientifica del Ministero della Pubblica Istruzione
presso l'Istituto di Terapia Medica Sistematica dell'Universita' La Sapienza di Roma.
1980-: Ricercatore Universitario Confermato presso l'Istituto di Terapia Medica Sistematica dell'Universita'
La Sapienza di Roma, diretto dal prof. Giorgio Ricci.
2000: Afferenza al Dipartimento di Clinica e Terapia Medica Applicata (Direttore prof. A. Musca)
2003: Afferenza al Dipartimento di Medicina Sperimentale (Direttore prov F. Violi)
2. ATTIVITA’ ASSISTENZIALI
•
•
•
1975-79: Medico interno con compiti assistenziali nell'Istituto di Terapia Medica Sistematica dell'Universita'
La Sapienza di Roma, diretto dal prof. Giorgio Ricci.
1980-2003: Assistente, Aiuto e successivamente di Dirigente di I livello presso la Divisione di Malattie del
Fegato e Ricambio (dal 1998 responsabile della sezione di Day Hospital).
2004- : Dirigente I livello – Responsabile UOS “Day Service di Medicina Interna e Malattie Metaboliche” Divisione di Medicina Interna C – Azienda Policlinico Umberto 1 (Direttore: prof. F. Violi)
3. ATTIVITA' DIDATTICA nell’Università La Sapienza, Roma
Vice-direttore della Scuola di Specializzazione in Gastroenterologia III
Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia:
1993/94: insegnamento di "Medicina Comunitaria" al II canale del VI anno
1996/97 - 2008/2009: insegnamento di "Medicina Interna" al II semestre del VI anno (Corso integrato di Medicina
Interna e Chirurgia Generale) del Corso di Laurea B.
Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche – sede di Bracciano
2004/2005 – 2007/2008: insegnamento di “Medicina Interna”
Corso di Laurea in Fisioterapia – sede di Bracciano
2007/2008: insegnamento di “Medicina Interna”
Scuola di Specializzazione in Malattie del Fegato e Ricambio
1980/81 - 1981/82: insegnamento di "Terapia e Dietetica delle Malattie del Fegato e Ricambio"
1989/90 - 1996/97: insegnamento di "Malattie del Ricambio"
Scuola di Specializzazione in Patologia Clinica
1996/97 - 2008/09: insegnamento di “Tecniche di laboratorio in fisiopatologia”
Scuola di Specializzazione in Gastroenterologia III
1997/98 - 2008/09: insegnamento di "Terapia delle Malattie croniche del Fegato"
2001: nomina a Vice-direttore della Scuola
Scuola di Specializzazione in Gastroenterologia I
2003/2004 – 2008/2009: insegnamento di “Medicina Interna”
Corso di Perfezionamento in Prevenzione e Terapia dell'Obesità e degli altri stati di Malnutrizione
1992/93 - 1998/99: insegnamento di "Epidemiologia dell'obesità e degli altri stati di malnutrizione"
Corso di Perfezionamento in Diagnosi, Prevenzione e Terapia delle Iperlipoproteinemie
1993/94 - 1998/99: insegnamenti di "Fisiopatologia del Ricambio lipidico", "Genetica e Biologia molecolare delle
Iperlipoproteinemie" e "Iperlipoproteinemie primitive"
Altre attività didattiche:
1976/77: insegnamento di "Igiene dell'Alimentazione" al Corso Speciale di Merceologia per gli Ufficiali di
Commissariato delle FF.AA. presso la Facolta' di Economia e Commercio dell'Universita' La Sapienza di Roma.
1982: docente al 1 corso di aggiornamento su "Colelitiasi: epidemiologia e prevenzione", Roma, 22-25 nov.
1984: docente all'"Advanced Course on Gastroenterology" della British Postgraduate Medical Federation
dell'Università di Londra
1987: docente del "I Seminario Italiano di Epidemiologia e Prevenzione Cardiovascolare", promosso dal P. F. di
Medicina e Preventiva del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a Pioppi (SA).
1998: partecipazione al Ciclo di Seminari per Docenti dell’Osservatorio Didattico Permanente (ODP) della Presidenza
di Facoltà di Medicina e Chirurgia.
4. ATTIVITA' REDAZIONALE E PUBBLICAZIONI
•
Autore e/o coautore di 153 pubblicazioni sulle maggiori riviste internazionali di medicina interna (Lancet,
Brit Med J, Hepatology, Atherosclerosis, Am J Clin Nutr, Am J Hum Genet, Am J Gastroenterol, J Lipid Res, Am
J Epidemiol, Int J Obesity, J Hypertension, Alim Pharmac Therap, Diabetes Care, Diabetologia, ATVB ecc).
83 pubblicazioni su riviste internazionali con impact factor (I.F. 2007 = 338.858)
Impact factor medio = 4.053; Impact factor ultimi 10 anni = 99.700
n. lavori primo o ultimo nome = 24; n. lavori secondo o penultimo nome = 15
n. reviews o editoriali = 2
43 pubblicazioni con I.F. maggiore di 3.0
Autore di numerosi abstract o pubblicazioni su libri o atti di congresso
•
•
•
•
•
•
•
Membro del comitato di scrittura della monografia "I fattori di rischio dell'arteriosclerosi in Italia: la fase A del
Progetto Finalizzato di Medicina Preventiva del CNR ATS-RF2" (Suppl.3 Giorn.Ital.Cardiol.,10, 1980).
Ha collaborato all'edizione Italiana di "The Liver", Ed.Intern. CIC,Gruppo Editoriale Medico, Roma 1983.
Dal 1982 membro della redazione della rivista bimestrale "Epatologia", dalla Societa' Editrice Universo, Roma.
Coeditore del libro "Epidemiology and Prevention of Gallstone Disease", MTP Press, Lancaster,Boston, 1984.
Coeditore del libro "Recent Advances in the Epidemiology and Prevention of Gallstone Disease", Kluwer
Academic Publishers, Dordrecht, Boston, London, 1991
Coordinatore italiano e coeditore della collana di "Manuali Europei di Terapia" prodotti in varie lingue
dall'European Network of Therapeutics Teachers (ENOTT)
Referee di numerose riviste internazionali (N Engl J Med, Diabetes Med, J Gastroenterol Hepatol, NMCD, ecc)
5. ESPERIENZE E QUALIFICAZIONE ALL'ESTERO
•
ottobre 1975 - Frequenza nell'Unité de Recherches de Physiopathologie Vasculaire INSERM di Lione, Francia,
diretta dal prof. S. Renaud, per l'apprendimento di metodiche di ricerca nel campo dello studio della trombosi.
•
•
•
•
•
•
•
agosto 1980
Frequenza a Kaunas, URSS, del Ten Day Teaching Seminar on the Epidemiology and
Prevention of Cardiovascular Diseases, dell'International Society and Federation of Cardiology, diretto dai
prof. G. Rose di Londra e J. Stamler di Chicago.
luglio-agosto 1982 Frequenza ad Helsinki, Finlandia, del First Advanced Ten Day Teaching Seminar on the
Epidemiology and Prevention of Cardiovascular Diseases, dell'International Society and Federation of
Cardiology, diretto dai prof. G. Rose di Londra e J. Stamler di Chicago.
ottobre 1982 Frequenza a Basilea, del corso "Basel Liver Week", del Mount Sinai Hospital di New York
novembre 1982-gennaio 1984 - Senior Clinical Assistant del prof. B. Lewis presso il Department of
Chemical Pathology and Metabolic Disorders del St. Thomas Hospital Medical School di Londra,
(vincitore di borsa di studio NATO del Consiglio Nazionale delle Ricerche).
luglio 1990 - Frequenza a Southampton, U.K., del "The European Postgraduate Summer Course in Public
Health Nutritional Epidemiology dell'Institute of Human Nutrition, Nutritional Epidemiological Group
dell'University of Southampton.
30 luglio-4 settembre 1990 Frequenza presso il Molecular Biology Atherosclerosis Research Group del
Charing Cross Sunley Research Centre di Londra, diretto dal Prof. Steve Humphries
Novembre 2005- marzo 2006 Esperienza di volontariato nell’Isola di Socotra (Yemen) nell’ambito dell’
United Nations Developing Program (UNDP)
6. PARTECIPAZIONE, ORGANIZZAZIONE E DIREZIONE DI GRUPPI DI RICERCA
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Gruppo di Ricerca clinico-nutrizionale del Laboratorio di Fisiologia dell'Alimentazione dell'Istituto Nazionale
della Nutrizione (1972-1974).
Gruppo di Ricerca del Progetto Romano di Prevenzione della Cardiopatia Coronarica (PPCC), sezione Italiana
del WHO Multifactor Preventive Trial of Coronary Heart Disease (membro dello staff clinico e biochimico dal
1983 al 1987)
Unita' Operativa Roma 1 del Gruppo di Ricerca ATS-RF2 del Progetto Finalizzato Medicina Preventiva del
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Sottoprogetto Arteriosclerosi RF2 (1976-1982).
Unita' Operativa di Roma del Progetto Finalizzato di Medicina Preventiva del Consiglio Nazionale delle
Ricerche, Sottoprogetto Ipertensione Arteriosa (1979-1982).
Gruppo Romano per l'Epidemiologia e la Prevenzione della Colelitiasi - GREPCO (Fondatore e membro della
Direzione Operativa e del Comitato Editoriale dal 1979 al 1997).
Progetto Finalizzato Medicina Preventiva e Riabilitativa del Consiglio Nazionale delle Ricerche,
Sottoprogetto Malattie Degenerative, Linea di ricerca Ipertensione Arteriosa, obiettivo 50 (Responsabile dell'U.O.
di Roma dal 1982 al 1988).
INTERSALT Collaborative Research Group (1986-1989). per lo studio sulle relazioni epidemiologiche fra
pressione arteriosa e consumo di sale, coordinato dalla Northwestern University di Chicago e dalla London School
of Hygiene and Tropical Medicine (Responsabile del Centro di Roma).
EURONUT Research Group (Comunita' Europea) (ricerche sulle metodologie per lo studio degli aspetti
nutrizionali dell'ipertensione in epidemiologia coordinato dal Nutrition Centre dell' Agricoltural University di
Wageningen)
Gruppo Collaborativo Italia-USA-Gran Bretagna (Bowman Gray University di Wiston Salem e Sunley
Research Centre di Londra) per lo studio delle relazioni tra polimorfismi genetici delle lipoproteine, dieta e lipidi
plasmatici in soggetti in eta' evolutiva (Titolare di contratto di ricerca bilaterale del CNR dal 1987 al 1990).
Gruppo di Ricerca del Progetto DISCO (Controllo Comunitario delle Malattie Croniche) del Consiglio
Nazionale delle Ricerche - Progetto Finalizzato Medicina Preventiva e Riabilitativa, obiettivo 55 (1982-1989 e dal
1990 al 1996 responsabile di Unita' Operativa del Progetto Finalizzato CNR- FATMA - Fattori di Malattia)
RIFLE (Risk factors and life expectancy) Research Group, studio osservazionale per la stima del rischio
cardiovascolare e della spettanza di vita di campioni di popolazione Italiani
Nutrition Study Group of the Mediterranean Group for the Study of Diabetes (MGSD), ricerca collaborativa
sulle abitudini alimentari dei Paesi Mediterranei e sulle loro possibili relazioni con il rischio di diabete (coordinato
dall'Università di Atene).
Progetto Cofin MURST 1997-98: Realizzazione della prima indagine multimediale sui fattori di rischio e le
patologie cardiovascolari, in collaborazione con le Università di Siena e Torino. Si tratta di una indagine
epidemiologica condotta su 2000 famiglie collegate attraverso una rete informatica. Collaborano i 23 Centri del
Gruppo di Studio delle Malattie Dismetaboliche e dell’Arteriosclerosi (Responsabile di Unità Operativa)
Studi SMIEC I e II: Studi Multicentrici Italiani sulla Terapia dell’Epatite Cronica da HCV.
European Network of Therapeutics Teachers (ENOTT): Il gruppo ha come obiettivo la promozione,
l'armonizzazione e lo sviluppo di tecniche pedagogiche innovative nell'insegnamento della terapia nelle Facoltà
mediche europee (Segretario generale del Gruppo dal 12/98)
7. PARTECIPAZIONE A SOCIETA' SCIENTIFICHE
Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), Societa' Italiana di Nutrizione Umana (SINU), Societa' Italiana di Patologia
Clinica (AIPAC), Societa' Italiana di Terapia (SIT), Societa' Italiana per lo Studio dell'Arteriosclerosi (SISA)
• Gruppo di Studio per le Malattie Dismetaboliche e l'Arteriosclerosi
• Gruppo Italiano per l'Epidemiologia e la Prevenzione delle Malattie Cardiovascolari e Degenerative (GIEP)
• Council of Epidemiology of the International Society and Federation of Cardiology.
• Associazione Italiana per lo Studio delle Malattie del Fegato (AISF).
• Unione Italiana per lo Studio dell'Obesita' (UICO).
• European Society for Clinical Investigation
• European Network of Therapeutics Teachers (ENOTT) (Segretario generale dal 12/1998)
8. PRINCIPALI CAMPI DI SVILUPPO DELL'ATTIVITA' DI RICERCA
A. Nutrizione e metabolismo
La prima serie di ricerche, condotte in collaborazione con l'Istituto Nazionale della Nutrizione, ha riguardato una
indagine sullo stato nutrizionale della popolazione anziana della Valle d'Aosta. In particolare sono state descritte le
abitudini alimentari, i dati antropometrici, il quadro degli aminoacidi liberi del siero, la distribuzione dei lipidi
plasmatici e la prevalenza dei differenti tipi di iperlipoproteinemia (pubbl. 1,3,11).
Le successive ricerche sono state svolte nell'ambito delle attivita' di ricerca del Centro per la Lotta alle Malattie
Metaboliche e all'Arteriosclerosi e del Servizio di Tipizzazione delle Iperlipoproteinemie dell'Istituto di Terapia Medica
Sistematica dell'Universita' La Sapienza di Roma, diretto dal prof. Giorgio Ricci.
Alcuni studi hanno riguardato il ruolo delle fibre vegetali nella regolazione dei livelli del colesterolo plasmatico (9).
Una serie di ricerche sulla terapia dietetica delle ipercolesterolemie hanno consentito di mettere a punto una tecnica
originale per la valutazione oggettiva dell'aderenza alla dieta e per l'identificazione dei soggetti resistenti, basata sullo
studio gascromatografico delle modifiche della composizione degli acidi grassi plasmatici ed eritrocitari
(12,16,17,24,27,31,41,55). Attraverso l'impiego di questa metodica sono state studiate anche le relazioni tra la pressione
arteriosa e la composizione lipidica della dieta (79-86).
Un gruppo di studi ha valutato le relazioni fra colesterolo-HDL, consumo di alcool ed altri fattori di rischio
(20,37,40). Una ricerca collaborativa internazionale con il prof. B. Lewis di Londra su una casistica di gemelli ha
studiato il ruolo dei fattori genetici e ambientali nella regolazione dei livelli della colesterolemia, dopo modifiche
della dieta (67).
Altre ricerche collaborative internazionali (INTERSALT dell'International Society and Federation of Cardiology e
EURONUT della Comunita' Europea) hanno studiato le relazioni epidemiologiche fra consumo di sale, alcool e
pressione arteriosa (74-75,80,83-85,99,102). Sono stati inoltre indagati gli aspetti nutrizionali della colelitiasi, le
relazioni fra la composizione delle acque potabili (52) e la malattia coronarica, e gli aspetti nutrizionali della terapia
dell'obesita' e dell'ipercolesterolemia nell'eta' evolutiva (103)
Ricerche condotte in collaborazione con i prof. N.E. Miller di Winston Salem, Usa e S. Humphries di Londra, hanno
descritto le relazioni tra i polimorfismi genetici delle apolipoproteine B ed E e le diverse risposte
ipocolesterolemizzanti ad una dieta con ridotto apporto di grassi saturi e colesterolo (105).
Una serie di ricerche internazionali nell’ambito del Mediterranean Group for the Study of Diabetes (MGDS) ha
avuto come obiettivo lo studio delle relazioni tra la dieta Mediterranea e il diabete nei differenti Paesi del bacino
mediterraneo (126,128,136,145).
B. Medicina comunitaria, fattori di rischio e prevenzione delle malattie cardiovascolari.
L'attivita' di ricerca si e' sviluppata inizialmente attraverso la partecipazione al Progetto Romano di Prevenzione della
Cardiopatia Coronarica (PPCC), sezione italiana del WHO Multifactor Preventive Trial of Coronary Heart Disease
(4-8,13,22-23,26-27,32,36,40-41,48-50,50,65), successivamente mediante la partecipazione alla prima generazione dei
Progetti Finalizzati di Medicina Preventiva del CNR, nell'ambito delle Unita' Operative di Roma dei sottoprogetti
ATS-RF2 ed Ipertensione, dirette dal prof. G. Ricci. Tali ricerche hanno consentito di ottenere per la prima volta dati
standardizzati sulla distribuzione dei fattori di rischio coronarico di 9 aree italiane (33,35,77,82).
Dal 1982 al 1988 e' stato responsabile dell'U.O. di Roma dell'ob.50 del Sottoprogetto Ipertensione della seconda
generazione di Progetti Finalizzati del CNR, occupandosi di strategie di intervento sui fattori di rischio
dell'arteriosclerosi durante l'eta' evolutiva. Tale ricerca ha consentito di descrivere i fattori di rischio cardiovascolare
nell'infanzia (63) di ottenere informazioni sul fenomeno del tracking della colesterolemia, della pressione arteriosa
e del sovrappeso corporeo dall'infanzia sino alla giovane età adulta (70,108,113,121) e di sviluppare modelli di
intervento preventivo (90,103)
Sempre nel medesimo Progetto Finalizzato del CNR ha partecipato ai Progetti DISCO, Controllo Comunitario delle
Malattie Croniche e ATS-Ob.43, Intervento sui Fattori di Rischio Coronarico. Dal 1990 al 1996, nell'ambito del
Progetto DISCO (114), e' stato responsabile dell'U.O. che ha avuto il compito di realizzare gli interventi di medicina
comunitaria sulla popolazione adulta dell'area di Sezze Romano (Progetto Finalizzato del CNR FATMA-Fattori di Malattia). Nell'ambito delle attivita' di ricerca epidemiologica sopra descritte, sono state messe a punto tecniche originali
per lo studio dei fattori di rischio, indagate le associazioni epidemiologiche tra di essi, descritti i loro livelli in campioni
rappresentativi di popolazione, sviluppate metodologie di intervento preventivo per la loro modifica in comunita'
lavorative, scolastiche e demografiche, e valutata l'efficacia di quest'ultime nella prevenzione della cardiopatia
coronarica e delle complicanze cardiovascolari dell'ipertensione.
Altri argomenti affrontati comprendono il dosaggio della tiocianatemia (14,21,48) ( quale indice oggettivo del fumo di
sigaretta), lo studio degli aggregati piastrinici circolanti (22,28) e dell'aggregazione piastrinica (29), messa a punto di
metodiche di laboratorio per la determinazione dei lipidi (25) e studi sull'emoglobina glicosilata (15,50) ed il
fibrinogeno (107). Una estesa indagine opportunistica ha descritto l'andamento della colesterolemia nella popolazione
infantile del Lazio (121). Il follow up dei campioni di popolazione esaminati nel corso dei vari screening ha consentito
di sviluppare funzioni di rischio cardiovascolare nell'ambito del progetto RIFLE (112,119).
Nell’ambito dei Progetti Nazionali MURST, ha coordinato la prima indagine di tele-epidemiologia dei fattori di
rischio cardiovascolare, basata sull’acquisizione di informazioni relative ad atteggiamenti, comportamenti e fattori di
rischio cardiovascolare su un vasto campione nazionale di famiglie collegate in rete via computer. Tale approccio
epidemiologico innovativo consente di sfruttare le metodologie informatiche per interventi di educazione sanitaria nel
campo della prevenzione cardiovascolare (130).
C. Fisiopatologia, clinica e terapia delle iperlipoproteinemie
Alcune ricerche hanno riguardato l'effetto dei farmaci attivi sulla colesterolemia (19) sull'assorbimento intestinale
di steroli (43,72-73) e le relazioni tra composizione lipidica biliare e lipoproteine del siero (30,71) in pazienti con
differenti tipi di iperlipoproteinemia. In tale ambito e' stata sviluppata una metodica gas-cromatografica originale per il
dosaggio degli steroli neutri fecali (56,59). E' stato studiato il ruolo protettivo del colesterolo HDL (18,23,34,37), il
significato del Lp(a) (96) e gli effetti dell'esercizio fisico nella regolazione dei lipidi plasmatici (10,42,118).
Nel corso del soggiorno di studio presso il Department of Chemical Pathology and Metabolic Disorders del St Thomas
Hospital di Londra, diretto dal prof. B.Lewis, sono state utilizzate tecniche di separazione ed isolamento delle
lipoproteine mediante ultracentrifugazione, elettroforesi e cromatografia, metodiche per lo studio del turnover
dell'apo B nell'uomo, e tecniche di coltura cellulare per la misura dell'attivita' recettoriale per le lipoproteine a
bassa densita'. Tali metodiche sono state impiegate nello studio della fisiopatologia delle differenti forme di
dislipidemia. Inoltre, sono state approfondite le procedure diagnostiche, cliniche e terapeutiche necessarie per un
moderno inquadramento delle iperlipoproteinemie.
La collaborazione con l'Atherosclerosis Molecolar Biology Group del Sunley Research Centre di Londra ha consentito
l'apprendimento di metodiche di laboratorio di biologia molecolare per lo studio di geni implicati nel metabolismo
lipoproteico (isolamento, tecniche di amplificazione, digestione con enzimi di restrizione ecc.).
E' stato infine valutata l'efficacia delle statine nel trattamento dell'ipercolesterolemia e come migliorare la compliance
dei pazienti alla terapia farmacologica ipolipemizzante a lungo termine (109-111,122). Una ricerca recente ha
riguardato l’ipecolesterolemia nei pazienti con analbuminemia congenita (138-143).
D. Epidemiologia della colelitiasi.
Fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1979, ha fatto parte della direzione operativa del Gruppo Romano per
l'Epidemiologia e la Prevenzione della Colelitiasi (GREPCO), che ha effettuato i primi studi epidemiologici nei quali la
malattia sia stata diagnosticata mediante l'ecografia.
Queste ricerche, condotte su estesi campioni di popolazione, hanno permesso di descrivere per la prima volta la
prevalenza della colelitiasi nella popolazione, la diffusione della colelitiasi silente, le associazioni epidemiologiche
con i possibili fattori di rischio, l'incidenza della malattia, la sua storia naturale ed il significato predittivo della
sintomatologia dispeptico-dolorosa (44,47,57,60-61,76,78-79,87-89,92-93,100,116) (82). Questi studi, che hanno
consentito di impostare ricerche longitudinali sulla storia naturale della malattia, hanno aperto nuove prospettive per la
comprensione dei fattori predisponenti ed hanno costituito il punto di partenza per l'oggi assai fertile ricerca
epidemiologica in questo campo.
E. Terapia dell’epatite cronica HCV
Dal 1995 partecipa a ricerche policentriche sulla terapia dell'epatite cronica HCV correlata. In tale ambito sono
stati condotti tre trials clinici randomizzati. Il primo ha dimostrato l'assenza di efficacia terapeutica della colchicina in
associazione con l'interferone (123). Il secondo ha avuto come obiettivo la valutazione degli effetti dell'amantadina in
aggiunta alla terapia interferonica (149). Il terzo, ha messo in evidenza per la prima volta l’importanza della valutazione
della risposta rapida alla terapia antivirale standard (152). Un'altra ricerca ha valutato le modifiche delle citochine in
corso di terapia con interferone e ribavirina (124). Ha partecipato allo studio policentrico INPROVE sulla terapia
dell’epatite cronica C con interferone e ribavirina. Attualmente, sta completando un trial clinico finalizzato
all’identificazione dei fattori non virali che predicono la risposta alla terapia antivirale standard.
F. Fisiopatologia e clinica della sindrome metabolica
Negli ultimi anni ha raccolto una vasta casistica di pazienti con sindrome metabolica nei quali ha studiato nuovi fattori
di rischio cardiovascolare, lo stress ossidativo, l’infiammazione, la disfunzione endoteliale e la sindrome delle apnee
ostruttive del sonno (144, 151). Su tale casistica sono in corso studi di intervento nutrizionale.
Un'altra serie di ricerche hanno avuto come argomento gli aspetti clinici, fisiopatologici, morfologici e terapeutici delle
steato-epatiti non alcoliche (NASH) e le loro relazioni con la sindrome metabolica da insulino-resistenza. In tale
ambito è stato eseguito un vasto studio su una casistica di soggetti con sindrome metabolica e statosi epatica ed è stata
descritta la ricorrenza della sindrome metabolica dopo trapianto di fegato per cirrosi criptogenetica(127,129,140).. Una
ricerca collaborativa in corso con le Università di Tor Vergata e con il Centre Hepatobiliare dell’Ospedale Paul Brusse
di Parigi ha come obiettivo lo studio delle complicanze metaboliche dopo trapianto di fegato.
Due recenti reviews Cochrane hanno riguardato il ruolo degli antiossidanti e dei farmaci che migliorano la resistenza
insulinica nella terapia della NAFLD/NASH (149-150).