I ragni mi fanno paura

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I ragni mi fanno paura
Scheda critica del testo di letteratura per ragazzi
“I RAGNI MI FANNO PAURA”
di K.L. Going,
illustrazioni di Paolo D'Altan,
collana Il Battello a vapore,
Casale Monferrato (Al), Piemme Edizioni, anno 2007
Autore Roberta Centrella
Facoltà di Scienze dell'educazione e della formazione, indirizzo eas
Università degli studi di Padova, sede di Rovigo
AA 2011/2012
La presente opera, che nel titolo originale The liberation of Gabriel King,
sembra portarci in fretta al cuore rivelatore della narrazione, appartiene
alla produzione per ragazzi della collana Il Battello a vapore, delle
edizioni Piemme che ad oggi include, oltre alle "serie classiche" (collane
di letteratura per bambini e ragazzi) anche nuove serie come Ulysses
Moore, Milla & Sugar, Gol!, Bat Pat, Scuola di Danza, spesso concepite
al proprio interno in collaborazione con alcuni importanti autori per
ragazzi e che vengono tradotte in tutto il mondo.
Le differenti selezioni di opere della produzione sono giustificate dall'età
del destinatario cui si rivolgono: dai piccoli cartonati illustrati della “serie
arcobaleno”, agli albi con molti disegni e poco testo, per chi legge con
l'aiuto di un adulto, della “serie bianca”, ai testi della “serie azzurra” o a
quelli della “serie arancione”, dai nove anni, cui appartiene il nostro libro,
serie quest'ultima che differisce perchè, con un linguaggio testuale
consono all'età, tratta di avventura, fantasia, umorismo, amicizia o altri
temi in cui i ragazzi possono identificarsi.
L'autrice del testo è americana, Kelly Louise Going, scrittrice a tempo
pieno, che dopo numerosi lavori in campo editoriale oggi offre la sua
esperienza anche per laboratori scolastici sulla realizzazione e
pubblicazione di testi; l'illustratore, Paolo D'Altan, ha ottenuto tra gli altri
riconoscimenti il premio “Andersen” nel 2011 e lavora per le principali
agenzie e case editrici del nostro Paese.
Breve trama:
Siamo in Georgia ed è l'estate del 1976 che si apre piena di aspettative
perchè si festeggia il Bicentenario della nascita degli Stati Uniti e Jimmy
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Carter, coltivatore di noccioline e governatore della Georgia, è candidato
alla Presidenza.
Gabriel King è assieme alla sua migliore amica Frita in un angolo del
cortile della scuola, sotto ad un tavolino, aspettando di partecipare alla
cerimonia di consegna del diploma di quinta, per il passaggio alle scuole
medie. Speciale è l'amicizia che lega i due bambini, ma presto accadrà
un evento che si colloca al centro delle paure di Gabriel. Quando Frita
esce per rispondere all'appello della maestra, due loro coetanei, Duke e
Frankie, due bulli che vessano continuamente Gabriel, appaiono
all'improvviso ed impediscono al loro compagno di partecipare alla
consegna del diploma: la scusa era che Gabriel non avrebbe dovuto
applaudire l'amica! Frita scopre presto l'accaduto e aggredendo Duke
finisce col buttarlo a terra, mentre il padre del ragazzo lo apostrofa
dicendogli di averle prese da una “negretta”!
Si entra così nel cuore della questione: Gabriel non vuole andare alle
medie per non incontrare i due, mentre Frita ha una strategia per
vincere questa e le altre paure dell'amico, mettendosi in gioco con le
sue paure tra cui, al primo posto, si cela quella del Ku Klux Klan,
all'ultimo quella di andare alle medie senza Gabe! Ognuno scrive in
segreto un elenco e si impegnano ad affrontare le paure una ad una, per
sconfiggerle, durante quell'estate che si prospettava la più bella che si
potesse immaginare.
Il punto di svolta nella storia si ha durante i festeggiamenti del
Bicentenario, con il padre di Duke che lancia la sua sfida e minaccia la
bambina di mandare il Klan a casa sua. Quando la cosa si viene a
sapere, i genitori dei due ragazzi si consultano trovando nell'occasione
di una pubblica assemblea a favore di Carter l'opportunità per parlare di
libertà, alla presenza di bianchi e di neri: il padre di Frita è infatti un
predicatore che aveva lavorato con Martin Luther King e il padre di
Gabriel si inserisce tra le personalità che quel giorno terranno un
pubblico discorso.
Alla fine dell'estate Gabriel capirà che l'amore per i suoi genitori e la
forte amicizia di Frita possono dargli quel coraggio che a lui manca per
andare alle medie, perchè “la paura scompare se hai qualcuno da
amare”(pag.207).
Temi narrativi:
I grandi temi a fondamento della narrazione sono:
1. il valore dell'amicizia e dell'amore, attraverso cui poter superare
le difficoltà;
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2. il razzismo, più o meno celato in piccole e pacifiche comunità di
ieri come di oggi, anche nelle implicazioni del fenomeno del
bullismo a scuola;
3. l'eroismo, ovvero la possibilità, offerta al piccolo lettore, di
liberazione e di riscatto dalla propria situazione esistenziale se
si è capaci, con il coraggio e l'amore, di affrontare la propria
paura (a meno di non essere nati ineluttabilmente “conigli”,
come nella teoria di Frita!).
Già dal primo capoverso quando il narratore della storia, che è lo stesso
Gabe, ci introduce Frita, la presenta come la sua migliore amica, color
cioccolato fondente, e nel dialogo tra i due presto anch'ella mostra tutta
la soddisfazione per la bella amicizia con il ragazzo, grazie a suo padre
che l'ha fatta integrare.
Integrare, così come Gabe ce la presenta, diviene una importante parola
chiave, perchè, nell'ingenuità della sua riflessione, non allude affatto alla
tematica antirazziale, ma solo all'integrazione come completamento che
l'arrivo dell'amica ha significato per la sua vita; solo poco tempo dopo
l'imboscata dei bulli comincerà ad emergere quell'elemento, che
rappresenta la peggior paura di Frita e che è il male interno della loro
comunità.
Coraggio, integrità, fede, fiducia, perseveranza, sono le chiavi di
accesso che permetteranno l'emancipazione di Gabriel dalle sue paure,
parole con cui la sua amica, tanto tenace e decisa, lo sostiene durante
quella meravigliosa estate di duro allenamento alla vita. Lui diverrà
saggio e coraggioso, ma è lei l'eroina!
Spazio:
Siamo nell'ambito del novel, dove la dimensione spaziale è definita e
l'ancoraggio geografico per lo sviluppo della storia è la Georgia rurale
del 1976.
Nella sua espansione descrittiva possiamo dire che la narrazione si
riferisce e all'ambiente interiore del protagonista, che racconta di sé, e ai
vari ambienti esterni, dove si sviluppano le differenti scene (il cortile
della scuola, il lago, la cantina). Brevi descrizioni funzionali a inquadrare
la posizione dei protagonisti, come nella scena sotto il tavolino o per
dirci di un paesaggio che negli occhi del narratore ricalca le sue
sensazioni (così che andando verso lo stagno del pesce gatto, la
roulotte degli Evans è terrificante, le ombre dei pini si allungano sopra le
piantine, le radici dei cipressi sono enormi tentacoli che lo afferrano).
Tali descrizioni sono “informanti” che, nell'intreccio, non rallentano il
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ritmo vivace dei dialoghi, ma ci mostrano per lo più l'ambiente dal punto
di vista di Gabe, ambiente che dall'interno assume una connotazione
tutta personale.
Tempo:
Se il tempo reale in cui la Going scrive sono i nostri giorni (il testo
originale è edito nel 2005), il tempo della finzione vede comprendere
tempo della scrittura, relativo al narratore Gabriel che, con un appello
iniziale al suo lettore, si accinge a raccontare la storia e che resta
indeterminato, oltre la fine di quell'estate, e tempo dell'avventura,
relativo ai fatti narrati, anteriori a quando Gabe cresciuto scrive e che
seguono l'ordine cronologico degli avvenimenti, pur con riassunti, ellissi,
richiami a memorie del passato (come il racconto dei “fantasmi” in
Alabama mediato dalle parole di Terrance nei ricordi di Frita). Non
emerge il tempo di lettura del narratario.
È l'estate del 1976 in Georgia: sullo sfondo, la contrapposizione tra i
preparativi per festeggiare l'anniversario dell'indipendenza americana e
l'oppressione del Ku Klux Klan.
Personaggi:
Nella narrazione empirica si intende descrivere fatti reali e i personaggi
rispondono alle caratteristiche degli individui, diversamente dalla
narrativa fantastica non sono tipi (ruoli) privi di spessore psicologico, se
non addirittura del nome!
In particolare la narrativa autobiografica del nostro testo accentua il
percorso interiore del protagonista Gabriel durante l'arco di tempo di
un'estate indimenticabile, che come individuo evolve nel percorso di
narrazione; non solo Gabriel ma anche Frida cambia, perchè dovrà
rendersi conto che è arrivato il momento di affrontare la sua peggiore
paura, celata anche all'amico, che ha a che fare col Klan e la
segregazione razziale.
Gabriel si presenta come un ragazzino fifone, un coniglio che deve
essere liberato: ha paura anche di non crescere, e in effetti scriverà un
elenco ben più lungo della sua amica Frita: ha paura dei millepiedi, dei
fantasmi, di cadere nel gabinetto e delle mucche al pascolo! Accanto a
Gabe e Frita troviamo i loro genitori, Terrance, cupo e minaccioso
fratello di Frita che si aprirà con Gabe, e poi i due ragazzini bulli, il padre
di Duke, i membri del Klan e i Guerrieri di pace: scenario unico, di “eroi”
e di “antagonisti”.
Secondo i livelli antropologici dell'analisi di Marchese diciamo che i due
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personaggi principali sono caratterizzati anagraficamente, per età (dieci
anni entrambi), lei di colore e con la faccia da dura, figlia di un
predicatore, lui bianco, basso, di status socioeconomico non elevato,
giacchè vive in una piccola roulotte, ma anche psicologicamente e
assiologicamente, perchè un introverso lui ed un'estroversa lei che
assomiglia a un maschiaccio, che tira i pugni; e ancora, lui che vive
evitando ogni rischio, lei che non esita ad affrontare “il nemico”, a costo
di mettersi nei guai: due personaggi opposti, ma amici, che alla fine
riscoprono proprio nell'amicizia la chiave per vincere le paure e crescere
(dirà Gabe che allora “la vita si spalancherà... come una serratura che
trova la sua chiave”, pag.217). Anche Terrance è il terzo personaggio
che più emerge dallo sfondo della narrazione, caratterizzato
anagraficamente e caratterialmente: si aprirà a Gabriel, sollecitato dalla
sorella.
Genere narrativo:
Siamo come già detto nell'ambito del novel, della narrativa empiricamimetica, giacchè enfatizza l'interiorità del narratore-protagonista che
racconta quell'estate della sua vita tanto ricca di significato, quel periodo
di trasformazione che ha segnato il passaggio alle scuole medie.
Lo spazio/tempo è definito, i personaggi principali individui in
evoluzione, la struttura del racconto segue una logica causale, senza
spazio al sovraumano.
La suddivisione dei capitoli segna i passaggi cruciali della narrazione
come nuovi, avvincenti episodi da leggere d'un fiato, attraverso cambi di
scena o scatti di tempo, accompagnati dalle riflessioni del narratore
(“Per quanto a fondo tu possa riflettere..”, pag.43; oppure “Se c'è una
cosa che ho imparato..”, pag.127); alle sequenze gnomiche si alternano
i dialoghi e la narrazione di fatti e azioni, veloci descrizioni
dell'ambientazione.
Ricordiamo il punto di vista dell'autrice nelle parole di un Gabe cresciuto
che racconta (focalizzazione interna del personaggio) e che si
distribuisce nella narrazione, nella molteplicità dei dialoghi presenti,
come nelle riflessioni e nei giudizi.
Unico intervento diretto: i ringraziamenti finali.
Stile narrativo e linguaggio:
Un lessico semplice, familiare, per questo gradevole al giovane lettore
che è presto invitato a mettersi in ascolto, per una storia che “sarà
meglio che cominci dall'inizio”(pag.6).
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Senza volontà di meravigliare con sofisticazioni grammaticali/lessicali, si
intende intrattenere attraverso la vivacità dei dialoghi e la ritmicità
dell'insieme, la brevità dei periodi e il dinamismo di episodi rapidi, che si
susseguono durante l'arco di tempo che va dal giorno della consegna
dei diplomi al giorno dell'assemblea politica.
Di frequente alcune frasi o parole significative sono sottolineate
dall'autore come inviti speciali per una riflessione approfondita (come la
parola integrazione, integrità, oppressione, liberazione o le frasi
“davvero vuoi permettere a qualcuno di portarti via qualcosa che non
potrai più recuperare?”, pag.40, oppure “il sucesso incrementa la
fiducia”, pag.139). Da notare il simbolismo del linguaggio nelle parole e
nelle descrizioni del narratore che ne risaltano l'interiorità, o nelle
immagini come quella della scena iniziale sotto il tavolo, richiamata
nell'ultimo capitolo, quando i protagonisti si sono invertiti, segno del
cambiamento esistenziale avvenuto.
Destinatario:
L'esperienza conoscitiva mediata dalla lettura inizia in età precoce con il
contatto con vari documenti e testi letterari e, tanto più ricco è l'ambiente
di vita del bambino, tanto più è probabile che egli sviluppi atteggiamenti
positivi e abilità d'eccellenza nella lettura. Leggere è un bene per tutte le
età! Questo è un testo a partire dai dieci anni.
Saper leggere significa non solo ricevere informazioni, come decodifica
di materiale verbale, ma comprensione di significato; significa cioè
inoltrarsi nel mondo rappresentato dal testo e restituirlo modificato e
arricchito del vissuto personale.
La fascia nove-dieci anni rappresenta un momento cruciale dello
sviluppo del bambino, quando il fisico non è ancora sviluppato, ma è
presente il pensiero deduttivo classico dell'adulto. Se leggere è
interpretare, comprendere, mettersi nei panni di altri, il giovane lettore
ora comincia a pensare in maniera più analitica e personale, riflette, si
rispecchia e trova conferme: oltre a soddisfare curiosità, il libro è
maestro di etica: ecco perchè trasmettere valori positivi, come il
coraggio o l'amicizia, può aiutare il lettore nelle scelte personali e tanto
più la trama sa coinvolgere ed emozionare, tanto più motiva alla lettura
e facilita la trasmissione dei contenuti e degli stimoli nel giovane in
crescita.
A sei anni il mondo è già nella mente del bambino, presente e
organizzato nei suoi rapporti spaziali, ma ora c'è il passaggio al concetto
e alla possibilità di elaborare in infiniti modi la realtà che percepisce.
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A otto anni il mondo acquisisce un ordine.
Le parole, che prima erano solo etichette e che adesso hanno un senso,
si riempiranno sempre più di significati, quindi di nuove curiosità legate
al bisogno di esplorare l'ambiente. La fantasia a volte mescola ancora
immaginario e reale, ma con la concettualizzazione la visione della
realtà assume un'altra prospettiva, l'aspetto mentale è più importante e
si estende anche alle azioni che il ragazzo compie: da qui l'importanza
di sapere che può imparare ciò che è bene e ciò che è male, che può
imparare dai propri errori e che ci sono regole da rispettare.
La narrativa empirica aiuta il ragazzo a conoscere la realtà, a osservare
la causalità dei rapporti, la logica dietro le motivazioni, le scelte e le
azioni dei personaggi e il rispecchiamento è motivante sia per sviluppare
ulteriore conoscenza, sia come guida al suo agire.
Leggere per sviluppare capacità critica, per acquisire nuove
competenze, potenziare capacità intellettive e di apprendimento,
favorire una comunicazione efficace, conoscere e sperimentare cose
nuove.
Apparato iconico:
L'unica immagine colorata del testo è quella presente sulla copertina,
dove l'espressività degli occhi del bambino che guardano il ragno da un
barattolo richiama chiaramente il titolo dell'opera, metafora del modo in
cui Gabriel vede la vita, attraverso il filtro di tutte le sue paure.
All'interno pochissime pagine sono accompagnate da illustrazioni in
bianco e nero, come disegni a carboncino, per esprimere visivamente le
ombre interiori dei due ragazzi: la roulotte degli Evans, la strada
tenebrosa, il Ku Klux Klan. Emblematica è certo quella con i due bulli
Duke e Frankie sotto il tavolo.
Nella complementarità dei codici verbale/iconico, la scelta cromatica è
certo rappresentativa del tema oggetto di narrazione; simpatica la
ragnatela che accompagna il lettore nello sfogliare delle pagine.
Valore educativo e riflessioni pedagogiche:
Opera certo consigliabile ad un pubblico giovanile per l'alta qualità
letteraria: il linguaggio privo di artificiose decorazioni, ma non certo
conciso o limitato ai fatti salienti si arricchisce nelle descrizioni di
ambientazioni, sensazioni e stati d'animo dei protagonisti, come
particolari di contorno indispensabili per un'esposizione oltre la semplice
stesura riepilogativa delle vicende vissute.
Una narrazione in prima persona centrata sull'efficacia della
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trasposizione letterale delle parole dei protagonisti, dei loro dialoghi, per
una presa diretta al cuore del lettore.
Un documento divertente, un ritratto vero della Georgia del 1976, con la
corsa di Carter alla presidenza e due personaggi Frita e Gabe
particolarmente credibili.
Nel racconto del protagonista bambino il lettore bambino può facilmente
immedesimarsi, capire e rivivere la storia, affrontare tematiche universali
e impegnative come le paure infantili, il razzismo, la segregazione, il
bullismo di ieri e di oggi, attraverso un linguaggio immediato, scorrevole,
che non affatica nella comprensione del testo.
Un testo che alla fine ci insegna il valore della libertà che si conquista
con l'amore e il coraggio, questo l'intento e il valore pedagogico!
E il ragno? Cercatelo nel libro!
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